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Autore: KaronMigarashi    08/06/2022    0 recensioni
[ Post-T4 ]
[ prompt usato: Lettera/Email ]
Dal giorno della rinascita della Città molte fazioni sono nate e prosperate assieme ad essa, alcune si erano messe al servizio del popolo mentre altre puntavano al totale controllo di quest'ultimo. I Mano Nera stavano nel mezzo di tutto questo, divenuta la principale gilda di riferimento per ogni ladro troppo inesperto per far carriera con le proprie forze. La gilda prometteva ai giovani apprendisti carriera e attrezzi, grossi lavori e guadagno personale in crescita continua, ma ad un prezzo talmente alto che soltanto i più disperati, o gli stolti, riuscivano ad accettare.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erin, Garrett, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Papaveri bianchi'
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“ Erin, giusto?
Noi Mano Nera abbiamo sentito molto parlare di te negli ultimi due anni, quella faccenda della Pietra Primeva è stata, nella sfortuna di tutti, decisiva per far emergere il tuo nome dai tanti altri ladri provetti che sentiamo ogni giorno. Riconosciamo il tuo valore e vogliamo porti un invito da noi, o quanto meno a pensarci su. Possiamo offrirti molti vantaggi e ben poche preoccupazioni sulle tue spalle. E poi contare su un gruppo, anzi, una famiglia, rende la vita di un ladro solitario meno difficile da affrontare. Non sei d'accordo?
Ovviamente l'invito è strettamente personale, non accettiamo nessuno che non abbiamo contattato noi direttamente. In attesa di una tua visita e di un esito positivo.
p.s. Per ovvie ragioni non alleghiamo la posizione della gilda, ma abbiamo piena fiducia nelle tue capacità di ricerca. “

Regulus Blackhand

 

Garrett stringeva la lettera con entrambe le mani fino a incresparne i bordi e rovinarli. Prese un respiro profondo prima di affrontare Erin, che se ne stava seduta a gambe incrociate sul tavolo di fronte a lui. 

“ Confido nel poco buonsenso che ti rimane Erin. “

“ In realtà ho già trovato la sede dei Mano Nera. “

Gli ci volle un secondo respiro profondo per non darle una rispostaccia, ma che altro poteva dire che l'avrebbe convinta a rifiutare l'offerta di Blackhand? Non lo avrebbe ascoltato in qualunque modo e lo notava dal bagliore divertito che aveva negli occhi che aveva già deciso di accettare e che gli aveva fatto leggere la lettera soltanto per irritarlo e non per chiedergli consiglio come invece si era presentata all'inizio.

“ E ho intenzione di andarci, il tuo consenso conta poco Garrett. “

Come tutte le altre volte che aveva provato ad aiutarla... l'impulsività di Erin non era una novità, ma da quando era tornata in Città sembrava avercela con il resto del mondo. Garrett l'aveva trovata così piena di  rabbia che stentava a riconoscerla. Dagli eventi della Primeva qualcosa nel loro rapporto si era incrinato, non era mai stato facile lo ammetteva tranquillamente, ma l'astio e la gelida indifferenza con cui era stato accolto lo aveva lasciato spiazzato. Lerona gli aveva consigliato di lasciarle del tempo, di darle modo di ambientarsi nella nuova Città, ma Garrett non ne era del tutto sicuro che fosse solo quello il motivo. Per non parlare del motivo del suo ritorno ancora del tutto sconosciuto... 

“ Anche Lerona ha ricevuto la lettera, sai? Perché non voli da lei e non le fai la stessa ramanzina? Ah, aspetta, lo so! Perché lei preferisci scopartela piuttosto che inculcarle del buon senso! “

“ Erin! “

Furioso per quelle parole immeritate, Garrett sbatté i palmi aperti sul tavolo con talmente tanta forza che fece sobbalzare perfino la giovane ragazza assieme a disegni sparsi e pennelli sporchi di colore secco. 

“ Sei sempre stata difficile per me da capire e me ne sono sempre dispiaciuto per questo. Ma la tua rabbia verso di me non ti da il diritto di insultare una persona che invece ha sempre provato a tenderti una mano. “

Lo disse a voce bassa, ma senza alcun timore. Era stanco di sentire le sue lamentele, tutti avevano la loro dose di peso, tra passato e dolore, da portare sulle spalle, ma non per questo avevano il diritto di vomitarlo addosso a chi era loro vicino! 

“ Vuoi unirti ai Mano Nera? È una pessima idea, ma prego, fai pure. Ma quando sarai di nuovo nei guai, e credimi che succederà, io non ti salverò una seconda volta. “

Erin era sempre stata come una sorella minore per lui, la sua allieva che aveva cresciuto fin da bambina. L'unica che era riuscita a vederlo davvero nonostante le ombre di cui si ammantava. L'aveva allenata per essere come lui, perfino migliore di lui, una ladra con un'indipendenza fuori dal comune. Ma più la vedeva crescere e più diventava ingestibile, totalmente fuori controllo. Agiva ancora prima di pensare, l'Artiglio creato da lei stessa ne era una prova. Per il bene di entrambi l'aveva allontanata più di una volta dalla propria vita, tenendo comunque discretamente un occhio vigile su di lei nel corso del tempo. L'aveva sempre protetta e lo avrebbe continuato a fare nonostante tutto quell'odio nei propri confronti, ma adesso doveva allontanarsi il più possibile o sarebbe esploso. 
Ad Erin piaceva superare ogni limite e Garrett l'aveva sempre lasciata fare. Ma ora era più che abbastanza. Adesso lo aveva raggiunto lui il suo limite. E quando accadeva c'era soltanto una soluzione: allontanarsi da Erin il più possibile, anche per mesi se necessario. E così fece anche questa volta, lasciando cadere a terra la lettera stropicciata e lasciando il nuovo nascondiglio di Erin passando dalla finestra spalancata. Da lì la sua prossima meta era già decisa. 
 

La Casa dei Fiori, quella sera stessa

A Garrett bastò ascoltare qualche pettegolezzo qua e là tra le cortigiane del bordello per confermargli la presenza lì di Lerona quella notte. E non dovette cercarla per molto perché nonostante nascondesse i suoi tratti sotto pesanti strati di trucco Garrett non avrebbe mai dimenticato il suo caratteristico odore di incenso e mela dolce. Era inconfondibile come i suoi occhi verde prato. Dovette soltanto scostare il lembo di una tenda di broccato e velluto rosso e la trovò: semi nascosta tra gli enormi vasi decorativi di un piccolo salottino per esibizioni private, curva su un piccolo comodino alla ricerca di chissà cosa nei tre cassetti che lo componevano. Man mano che si avvicinava in silenzio, evitando con maestria di calpestare i fiori sparsi sul pavimento in pietra per ridurre al minimo ogni tipo di vibrazione. Si fermò soltanto quando fu ad un passo dal sfiorarle la schiena nuda e ne ammirò il nuovo roseo colore applicato. Lerona era sempre stata brava nel travestimento, una parte del giorno la trascorreva sotto trucchi e parrucche sempre diverse. Di notte era una ladra d'appartamento come tanti altri, ma era alla luce del sole che dava sfoggio di tutto il suo talento con le intrusioni furtive, mascherata in modo impeccabile. Quella sera era vestita degli abiti del posto stracci e succinti, composti da piume, fiori e uno stretto corsetto nero, i capelli erano stati tinti di castano e ogni cicatrice coperta ingegnosamente con nastri colorati.

“ Maledizione, non è qui. “

La sentì sbattere con violenza ogni singolo cassetto per poi voltarsi di scatto e andando a sbattere senza alcuna grazia contro il suo torace. Garrett dovette afferrarla per le braccia per non farla cadere a terra.

“ Cristo santissimo redentore, Garrett! Mi hai fatto prendere un colpo! “

“ Devo farti una domanda. “

“ E sei venuto fin qui per questo? Non potevi aspettare che tornassi alla Torre? “

“ No. “

“ Okay, Garrett, cos'hai? Sembri incazzato. “

“ I Mano Nera. Cosa mi dici al riguardo? “

“ Che hai parlato con Erin a quanto pare. E questo spiega anche il tuo pessimo umore. “

“ Lerona, quella gilda non è come sembra, li ho osservati, pedinati per settimane, qualcosa non... “

Avrebbe voluto dirle tutto quello che l'intuito gli raccontava al riguardo, ma venne zittito subito da l'indice di lei premuto sulle labbra, un gesto ricorrente della donna quando credeva di avere ragione in una discussione. In circostanze normali quello lo avrebbe divertito soltanto e rendeva giocoso il rimprovero di lei mordicchiandole maliziosamente il dito. Ma ora era troppo teso per tenere in piedi il loro piccolo gioco quotidiano e voleva soltanto sapere la sua risposta.

“ Lo so. Ero con Erin quando cercava la loro base. Lì dentro l'atmosfera sembra tutto tranne che quella di una famiglia. Abbiamo incontrato anche il loro capo, e c'è qualcosa di inquietante in lui, mi ha messo i brividi soltanto guardandolo. “

“ Cosa mi dici della lettera? “

“ Che dice troppe cose non dette. E mi preoccupa, Garrett. “

“ Spiegati meglio. “

“ Non ho detto una sola parola dentro quell'edificio, Erin era a suo agio più di me in effetti, ma non è questo il punto. La lettera di Regulus mi è arrivata il giorno dopo e direttamente a Mourningside, dentro la mia stanza alla Cappella, con il mio nome scritto sopra. “

E allora anche Garrett capì la preoccupazione di Lerona, perché per quanto potesse essere abile un ladro era quasi impossibile raccogliere informazioni personali su qualcuno in meno di un giorno. Era un operazione che perfino lui, Ladro Supremo, impiegava due o tre giorni. Al massimo. Ma non meno di ventiquattro ore. 

“ E poi quello che ho ricevuto io non è un invito ad unirmi alla gilda, ma a parlare in privato direttamente con Regulus. “

“ Strano. “

“ Quello che ho detto anch'io. “

La vide aggrottare le sopracciglia dalla preoccupazione che l'argomento le suscitava e non riuscì a fare a meno di toccarla, avvolgerle con dolcezza una ciocca ribelle di capelli tinti dietro l'orecchio. La sentì sospirare a quel tocco e lo sguardo innamorato che gli rivolse ebbe il potere di sciogliere finalmente quel nodo di fastidio che gli era rimasto nel petto da dopo la discussione con Erin. Lerona sapeva sempre come calmare la sua oscurità.

“ Avrei voluto parlarne con te di quella lettera, ma sono giorni che non riusciamo nemmeno a incrociarci per sbaglio in strada. “

Quanto poteva attendere il pendente che doveva rubare per Basso quella notte? Se si muoveva bene avrebbe potuto avere un giorno in più. E tanto gli bastava. Ora la sua preoccupazione principale era la sicurezza di Lerona, era evidente perfino a lei che era stata tenuta d'occhio dalla gilda per ottenere tutte quelle informazioni. Saperla sola e in balia di quelle arpie sconosciute non lo rendeva affatto tranquillo. Così decise per l'unica opzione possibile per quella notte.

“ Ascolta, ti aiuto con quello che devi fare qui, prendiamo la lettera nella Cappella e poi ti porto da me. Tu ed Ecate potete restare alla Torre tutto il tempo che vorrete. “

Il sollievo che lesse nei suoi occhi fu immenso e sincero, ma non riuscì a dire altro che una terza voce arrivò fino a loro da dietro le tende che chiudevano il salottino.

“ Lily? Sei tu lì dentro? “
 
Tra le sue braccia sentì Lerona agitarsi, ma mentre lui stava cercando con lo sguardo il nascondiglio più vicino, lei non perse tempo e con decisione gli afferrò il bavero della stola di stoffa e glielo abbassò del tutto, togliendogli perfino il cappuccio.

“ Baciami, svelto! “

Garrett non se lo fece ripetere due volte e, nascondendo il volto strategicamente lontano dalla luce di alcune candele vicine, prese a baciarla sulle labbra con tutta la passione di cui era capace. Ogni senso era in allerta mentre ascoltava i passi di un'altra donna avvicinarsi.

“ Lily? “

Vagamente avvertì le dita di Lerona afferrargli con foga i corti capelli neri per inclinarlo verso di lei e approfondire al massimo quello che era diventato ormai uno scontro di bocche e lingue fameliche. Sentì la sua bocca gemere di piacere quando le afferrò i glutei nudi con entrambe le mani per sollevarla sul posto e stringerla al suo corpo il più possibile. 

“ Accidenti, scusatemi! Non volevo disturbarvi! “

Avrebbero voluto continuare quel duello ardente per tutta la notte, ma il lavoro chiamava anche quella volta e, a malincuore, si separarono quando ormai il giovane petalo di Madame Xiao Xiao era ben lontano. 
 
  
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