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Autore: Onda nel silenzio    10/06/2022    2 recensioni
"E tu, tornerai al tuo villaggio?"
Nami si volta verso di lui, stringe il corrimano per trovare l'aggancio che i suoi pensieri non hanno. Una frattura improvvisa, come una crepa che si dirama veloce sul muro, le tronca la voce prima ancora che apra bocca. E Zoro sembra avvertirla, perché per un attimo distoglie lo sguardo dalle onde e cerca i suoi occhi.
"Io... non ho ancora deciso."
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franky, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nami adora la notte.
C'è qualcosa di sconvolgente nel nero vorace del mare che si fonde con quello del cielo, un richiamo spaventoso e terribile che la cattura e la rassicura. Quando le luci calano e la linea sottile dell'orizzonte scompare inghiottita dall'oscurità, tutto si trasforma. Il mondo diventa più quieto e più minaccioso allo stesso tempo, il mondo in quei momenti un po' si nasconde e un po' si muove di soppiatto, come lei. E il silenzio... oh, quel silenzio è la parte migliore, l'aiuta quando ci sono troppi pensieri a tenerla sveglia. Non le serve altro, il profumo di salsedine sulle labbra, il respiro delle onde che abbracciano la Sunny, Franky che canta - no, dell'ultimo elemento ne farebbe volentieri a meno, specie delle stonature negli acuti.
Nami alza lo sguardo in alto, verso la coffa sulla quale è posizionato il suo compagno per il turno di guardia, e ride fra sé e sé. Non riesce a vederlo bene da dove si trova, ma sa che è vigile e concentrato nonostante si stia impegnando nella sua performance. In realtà, anche se non glielo dirà mai per paura che si esalti troppo, quel sottofondo canoro non le dispiace più di tanto, le sa di porto sicuro. Lo stesso vale per lo sguardo che sente posarsi su di lei prima ancora di capire a chi appartenga.
Ormai ci è abituata. Zoro ha la capacità di spuntare all'improvviso dal nulla, silenzioso come un predatore nascosto tra la vegetazione, e il suo istinto la frena dal sobbalzare soltanto perché lo riconosce in anticipo. Quando si volta in direzione delle cabine non si stupisce di trovare proprio lui.
"Evento straordinario!"
"Cosa?"
Nami fissa l'asciugamano che porta attorno al collo con ironico apprezzamento. "Ti sei lavato."
"Ah-ah."
Ha poco da replicare, e forse anche lui ne è consapevole. Tutta la nave lo è.
"Aspetta, già che ci sono vado a chiedere al cuocastro se mi presta la crema per le mani."
Oppure no.
"Lasciala perdere, fratello" si sente urlare dalla coffa, "lo sanno tutti che i veri maschi devono puzzare!"
Zoro ghigna in segno d'approvazione e Franky, dopo aver sparato quella perla, riprende a cantare spensierato una filastrocca con protagonisti uno sputafuoco e una salamandra acrobata.
"Vuoi abbassare la voce? Gli altri stanno dormendo!" Con un sospiro Nami abbandona la schiena contro il parapetto.
L'occhio di Zoro, insistente, non smette di seguirla mentre Franky continua a cantare. "È tardi, perché sei ancora sveglia?"
Fa spallucce. "Così." Lo guarda dirigersi verso il ponte dove si trova lei. "Pensavo."
Zoro, i passi lenti e misurati, si ferma a diversi metri di distanza. Osserva il mare, non dice nulla, non sembra nemmeno aspettarsi che lei aggiunga altro - se ne sta lì e basta. Nami riflette tanto alla velocità della luce, i ricordi che l'attraversano come lampi. La presenza silenziosa di lui, statica e solida, la calma. Le sembra di poter fare più ordine in momenti come quello, di avvertire meno fratture nella testa. Guardare le onde illuminate dalla luna, godersi il vento, ascoltare la voce di Franky che ravviva la notte - diventa tutto più confortante.
"Hai pensato a cosa farai dopo?"
"'Dopo' quando?"
Nami chiude gli occhi, inspira a pieni polmoni, solleva il volto verso le stelle che non può vedere. "Dopo la fine del nostro viaggio."
Zoro continua a guardare il mare, non dice nulla.
"Fai il misterioso, alle ragazze piace."
"Me ne ricorderò quando ne incontrerò una."
"Ah-ah" lo imita. Riapre gli occhi, scorge il suo sorrisetto da schiaffi, ma trattiene la risposta pronta - aspetta la sua, quella vera.
"Per cominciare mi scolerò le riserve alcoliche di un'intera isola."
Franky sta cantando piano, ormai lo si sente a stento.
"Festeggerò per giorni" le dice, e quella risposta che sembra solo un inizio le sa invece di conclusione.
"Sì, ma... poi?" non demorde.
La voce proveniente dalla coffa si fa più alta, si perde nel proprio canto, distratta, sottraendosi all'ascolto delle loro.
Nami fissa Zoro di sottecchi. Le sembra di intravedere un'ombra sul suo volto.
"Ci penserò quando sarà il momento."
Magari è quella la sua verità, forse si sta concentrando a tal punto sul proprio obiettivo da non aver ancora programmato niente per il futuro prossimo, oppure - come le sembra più probabile - sta semplicemente evitando di risponderle. Zoro è sempre così riservato, non se ne stupirebbe, in fondo nessuno sa ancora cosa gli sia successo due anni prima, né come si sia procurato quella cicatrice sull'occhio che lo rende una testa di muschio ancora più faccia da culo, a detta di Sanji.
"E tu, tornerai al tuo villaggio?"
Nami si volta verso di lui, stringe il corrimano per trovare l'aggancio che i suoi pensieri non hanno. Una frattura improvvisa, come una crepa che si dirama veloce sul muro, le tronca la voce prima ancora che apra bocca. E Zoro sembra avvertirla, perché per un attimo distoglie lo sguardo dalle onde e cerca i suoi occhi.
"Io... non ho ancora deciso."
Improvvisamente sente di essere lei a non avere voglia di affrontare l'argomento, quasi si pente di averlo tirato in ballo. Ma la persona che ha di fronte non è nota per essere una tra le più curiose, e non le chiede niente.
Nami molla la presa sul corrimano, i pensieri che si allentano e scivolano via come le sue dita. Farebbe meglio a tornare in camera, provare a dormire.
"Ehi, qualcuno laggiù mi porterebbe da bere?"
Entrambi sollevano lo sguardo verso la coffa.
Zoro inarca un sopracciglio. "Non ti eri portato una dozzina di bottiglie?"
"L'ho fatto, ma le ho già finite!"
"Questo spiega parecchie cose" borbotta Nami, "mi sembrava che fosse un po' troppo su di giri."
"Eddai, ragazzi, devo tenere i circuiti attivi per tutta la notte!"
"Che vuoi da me? Non sono io quello che conosce il codice di sblocco del frigo!"
Nami sospira, sa che Sanji ha il sonno leggero e lo immagina uscire di lì a momenti per prendere tutti e due a calci. "Aspetta" fa un cenno eloquente in direzione di Zoro, poi si dirige verso le cabine.
"Ehi, già che ci sei-
"Sì, ho capito."
Alcuni minuti dopo fa ritorno sul ponte della nave con un paio di bottiglie di cola e due di rum, le prime le passa allo spadaccino, le altre le tiene per sé. Raggiunto il giardino si siede sul suo sdraio, stappa una bottiglia e se la porta alle labbra. Osserva la volta celeste, riconosce le costellazioni una a una - e il pensiero che l'attraversa nel mentre è buffo. Per lei quei minuscoli puntini luminosi e iridescenti contengono meno misteri della sua stessa mente.
"Ehi" la apostrofa una voce, "cosa pensi di fare?"
Zoro, sceso dall'albero di osservazione dopo aver portato la cola a Franky, marcia nella sua direzione adocchiando contrariato la bottiglia che regge. Nami se la riporta alle labbra, ammiccando dispettosamente mentre beve un ampio sorso. "Credevi fossero tutte per te? È già tanto che le sia andate a prendere."
Gliene lancia una, lui l'afferra al volo e inizia subito a tracannarla senza smettere di fissarla con quell'espressione di disappunto.
Le viene da ridere. In quei momenti le ricorda come non mai che è soltanto un ragazzo.
Nonostante tutto.
Nonostante -
"Cosa?"
Zoro smette di bere, la guarda interrogativo. Lei lo fissa di rimando. "Niente" gli dice, "controllo che non te la scoli tutta."
Lui si siede nello sdraio di fronte al suo, incurvando un angolo della bocca in un gesto eloquente. Sanno entrambi come andrà a finire, persino la polena leonina della Sunny se lo immagina, e sanno anche che le parole dell'una e il gesto dell'altro sono solo una scusa per restare, ma fingono di esserne all'oscuro in quel tacito accordo che fa parte del loro essere.
"E la salamandra col tutùuu... fa cadere tutti giùuuu!"
"Che diavolo sta cantando quell'idiota?
"Ce l'ha con una salamandra da mezz'ora."
Zoro la guarda perplesso.
"... con la coda fa fru fruuu..."
Nami soffoca una risata.
"... e dà fuoco al menùuu! Ve lo giuro, l'arrostisco!, promette il capotribùuu!"
"È orribile."
"Non ha ritmo."
"Né un senso."
"Toglie la voglia di vivere."
"Avrei dovuto farmi cavare i timpani al posto dell'occhio."
Franky, per sua fortuna, non li sente, e caccia un rutto con entusiasmo.
Nami alza gli occhi al cielo, una strana pace che le si stende addosso e la porta a poggiare la schiena sullo sdraio. I pensieri inquieti - quelli che tengono svegli a chiedersi cosa ne sarà della propria vita, mentre il tempo passa crudele senza aspettare che si trovino risposte - non ci sono più. Se li sono portati via il vento, il sapore speziato del rum che sente sul palato, l'assurda canzone di Franky, e la tranquilla presenza di Zoro poco più distante.
"La costellazione di Ercole mi fa pensare a un ubriaco che balla."
"Che?"
Nami ride sommessamente, portando un braccio sopra la testa per mettersi più comoda. "O forse in realtà si tratta della salamandra amica di Franky" se ne esce, senza perdere tempo a indicare a Zoro l'oggetto del suo interesse. Sa che lo spadaccino non capirebbe nulla nemmeno se facesse tutti gli sforzi del mondo per spiegargli di quali stelle sta parlando, non a caso quando abbassa lo sguardo su di lui lo trova prima a guardare per aria da tutt'altra parte, poi lei come se fosse un mostro con otto paia di occhi e sedici braccia.
"L'unica ubriaca che vedo io è sdraiata quaggiù."
"Sei fuori strada."
"Non direi."
"Ma se reggo l'alcol meglio di te!"
"Questo è da vedere."
Nami si alza a sedere sullo sdraio. "Scommettiamo?"
"Sei davvero così convinta?" la deride Zoro. "Guardati, come fai la spavalda... peccato sia l'unica circostanza in cui puoi permettertelo."
Lei assottiglia le palpebre, cospirativa. "Se avessi mangiato il frutto Rombo Rombo ci penseresti due volte prima di dirlo."
"Tsk" replica lui convinto, tracannando un altro sorso di rum, "sogna."
"A proposito del frutto Rombo Rombo" Nami poggia il gomito sul ginocchio, reggendosi il mento tra le dita con fare pensieroso, "che fine avrà fatto Ener?"
"Chi?"
L'idea di imbattersi ancora nel 'dio' non la entusiasma, ma c'è una parte segreta di lei che lo immagina perdere i propri poteri e venire fritto dalle scariche del suo bastone climatico - una legge del contrappasso a dir poco perfetta per lui.
"Ah, già, quel pazzo esaltato."
Nami distoglie lo sguardo dalla luna e lo punta su Zoro. "Ovunque sia, per me può restarsene a marcire in eterno" lo sente chiudere la questione con voce vibrante di fastidio.
"Chi è Ener?"
Giusto, c'è anche Franky.
"Nessuno di importante."
"Uno schizzato."
Nami ride in direzione dello spadaccino. "Sintetico, ma accurato."
Il loro compagno sembra farsi bastare quella spiegazione, perché riprende a cantare. Questa volta si accanisce su un funambolo.
"Tornando al discorso di prima, pensi che continuerai a viaggiare?"
Forse è merito di quella strana pace che non ha ancora smesso di avvolgerla, o forse è semplicemente per l'assenza di giudizio nello sguardo di Zoro, ma ora non avverte nessuna frattura insinuarsi tra i suoi pensieri e la sua voce.
"Sì, è probabile."
Inspira lentamente, torna a guardare le stelle, immagina che ognuno di quei puntini sia un confine ancora ignoto in attesa di essere ritratto su carta. Ed è colta da un brivido - un brivido dapprima freddo e poi caldo che è un battito intenso, pulsante di vita.
Prima ancora di rendersene conto, Nami inizia a parlare. Ci sono spiagge arroventate dal sole e isole dimenticate, nei suoi racconti, isole lontane, non ancora raggiunte, che chiedono di essere esplorate e tratteggiate nero su bianco da una mano precisa e attenta.
Zoro beve le sue parole come farebbe il suolo prosciugato da giorni di siccità. Se lui è terra stabile e compatta, lei è acqua in continuo movimento che, caotica, trova quiete e rifugio sulle sue sponde. Nami ha bisogno di un appiglio resistente per non restare in balia della propria corrente, lui di un'onda che lo travolga per non farlo inaridire su se stesso. E mentre lei parla e lui ascolta, quello che stanno cercando sembra stagliarsi nitido di fronte a loro.
Nami si sente straordinariamente serena. Per poco la bottiglia che regge nella mano destra non le cade. È l'effetto del sonno calato d'improvviso su di lei. Sposta lo sguardo su Zoro e lo trova disteso sullo sdraio, gli occhi chiusi e un sorriso beato. La sua bottiglia di rum, ormai vuota, è poggiata a terra. Ha il dubbio che si sia addormentato così, mentre l'ascoltava - forse non l'ha nemmeno fatto, eppure non se ne risentisce.
Parlare le è servito, l'arrivo del sonno ne è un chiaro segno rivelatore, e ora è così di buon umore che non si sofferma a chiedersi altro. Gettando un'ultima occhiata verso la coffa su cui Franky canticchia sommessamente, si alza in piedi e posa la propria bottiglia vicino allo sdraio occupato da Zoro.
La mezzanotte è passata da un pezzo, ma con lei se ne sono andati anche i pensieri scomodi. Nami non si sente più brancolare nel buio, dare voce all'idea di continuare a viaggiare dopo il ritrovamento del One Piece, invece di relegarla a mero pensiero nascosto nella sua testa, l'ha aiutata a rendere quell'intento un obiettivo concreto, a trovare la soluzione che stava cercando. Anche se non ha ancora tutte le risposte, sa già che quella consapevolezza è un inizio. Pensa solo a questo, mentre si incammina verso le cabine, e al letto meraviglioso che la sta aspettando. Ha calcolato che raggiungeranno la prossima isola all'arrivo dell'alba, per allora vuole essere sveglia.
"Ehi, Nami."
Colta di sorpresa rallenta il passo, ma non si volta.
Aspetta.
"Ormai sono troppo abituato a restare per mare per pensare di fermarmi in pianta stabile."
La voce di Zoro è bassa, eppure le arriva chiara come un lampo che spezza il buio in un cielo gonfio di nubi.
"Perciò in caso avessi bisogno di un braccio destro, sai già a chi poter chiedere... se mi paghi bene."
Nami si volta verso di lui. Non può vederlo in faccia perché non si è alzato, ma le basta soffermarsi sullo sdraio in cui si trova per perdere un battito. L'ironia delle sue ultime parole le ruba una risata - una risata dapprima bassa e appena accennata che si trasforma in poco tempo, fiorendo limpida, incontrollata.
Zoro resta in ascolto di quel suono a occhi chiusi.
E il suo sorriso, senza che se ne renda conto, si amplifica.

Più in alto, dalla sua postazione strategica, Franky lancia un'occhiata alle bottiglie di cola ancora piene che aveva finto di aver terminato. Compiaciuto, ne fa cozzare due fra di loro.
Missione compiuta.
















Note
Ho sempre pensato che i sogni di Chopper e Nami siano i più difficili da realizzare. Io lei me la immagino continuare a viaggiare per mare dopo il ritrovamento del tesoro leggendario, perché disegnare la cartina del mondo secondo me richiederebbe. .. un bel po' di tempo. E vabè, qui è merito di Franky - il mio tamarrone del cuore <3 - se la conversazione non si è arenata in un punto morto e ha portato a questi sviluppi.
Grazie per aver letto,
alla prossima!
P.s Nami che frigge Ener è un'idea che mi porto dietro da secoli, forse un giorno ci scriverò su.

  
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