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Autore: Crudelia 2_0    14/06/2022    2 recensioni
Raccolta di flashfic partecipante alla challenge "Things you said" indetta da Juriaka sul forum di EFP.
Coppia Anna/Antonio.
I- Le cose che hai detto quando avevi paura
II- Le cose che hai detto dopo avermi baciato
III- Le cose che hai detto mentre stavi guidando (il calesse)
IV- Le cose che hai detto sotto le stelle, disteso sull'erba
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Ristori, Antonio Ceppi, Emilia Radicati, Martino Ristori
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Le cose che hai detto all'una di notte



«Lo sai che puoi rimanere», dice. E lui la ignora, come sempre.
Anna è combattuta tra il divertimento e la tristezza: la lascia sola ogni volta, come se ormai non lo sapessero tutti che lui è suo, che il loro rapporto si è spinto oltre l'innocenza, che non c'è nulla che lui possa fare per farle recuperare la reputazione persa.
Antonio non la guarda, ma si infila con gesti goffi la camicia nei pantaloni. Prova a legare i lacci e fa un pessimo risultato.
Questa volta Anna sorride davvero. È incredibile pensare che un uomo così intelligente non riesca a legarsi i lacci di lino nel modo giusto al primo tentativo.
«Io sono più brava», ridacchia ed è ricompensata da uno sguardo di rimprovero di Antonio, tutto sopracciglia corrugate e occhi blu.
« Potresti aiutare allora», sbuffa burbero, legandosi i capelli e recuperando la giacca che è finita sul tappeto.
Anna si stira esageratamente sulle lenzuola e geme di disappunto. Lo sguardo di Antonio le finisce addosso e lei si sente calda dappertutto. Inarca la schiena un po' di più e allunga bene le gambe.
Gli occhi di Antonio diventano più scuri, ma poi si distolgono.
«Potresti rimanere con me», afferma seria, abbandonando il gioco. Potrebbe alzarsi e parlarne, ma vuole farne un atto di principio e rimane nuda sulle coperte, con le pelle coperta di brividi e dei segni della sua bocca.
«Ne abbiamo già parlato», risponde Antonio, seduto sul bordo del letto a infilarsi gli stivali.
Anna attira la sua attenzione toccandogli la coscia con il piede. «Non devi dare adito alle chiacchiere della marchesa di Roncaglio».
Antonio arrossisce e Anna sa di aver centrato il punto, ancora. «Non mi interessa cosa pensano gli altri», insiste.
Antonio continua a non guardarla, ma le stringe delicatamente la caviglia tra le dita. «Devo visitare i miei pazienti», bisbiglia, ma non la lascia andare. Le sue dita le scaldano la pelle con qualcosa di più del semplice calore umano. Non vuole andare, lo sanno entrambi. Diventa ogni volta più difficile separarsi dopo una notte d'amore. Anna lo sa che i suoi baci si fanno sempre più disperati, che stringe le sue spalle affondandoci le unghie, che si abbandona all'amplesso fin quasi alle lacrime, ma ogni volta che lo vede andar via il suo cuore si stringe nel timore che possa essere l'ultima.
Antonio le sta accarezzando la pelle con la punta delle dita, ora, ma Anna non dice nulla. Sta iniziando a sentire la gola stretta, ma c'è un limite a quanto sia disposta implorare, a quanto sia disposta a lottare per mettersi, se non prima, allo stesso piano del suo lavoro.
Antonio lo sa e la sua mano si ferma sul ginocchio. È un limite, fisico ed emotivo: potrebbe ritrarsi e andarsene e continuare a fingere che la loro sia una relazione in sordina oppure avanzare, arrendersi al suo corpo e amarla di nuovo. E questa volta rimanere davvero, svegliarsi bagnati dal sole e guardarsi con gli occhi piccoli e luminosi.
Anna lo guarda negli occhi e aspetta, ma anche questa volta non cambia nulla. Antonio se ne va e lei rimane nuda e al freddo in un letto che sa di lui.
 
 
La sera è fresca ma pesante, la notte ha piovuto, ma non è sufficiente a scacciare l'estate e il caldo del pomeriggio.
Antonio torna alla casa sul lago e si meraviglia sempre del colore che il sole morente dipinge sull'acqua. Vorrebbe che Anna fosse con lui a vederli, ma Anna è a Torino, a Palazzo Radicati. Se l'immagina seduta su uno dei bassi divanetti, circondata dalla luce arancione, mentre si dedica ad una delle sue attività serali. Forse sta ricamando, forse sta leggendo un libro. Forse si sta occupando della sua corrispondenza, magari sta scrivendo a lui.
Amtonio scuote la testa: sa che sono solo desideri, i suoi. Anna si dedica alla corrispondenza al mattino, ed è piuttosto certo che non riceverà sue lettere per un po'. Finché non sarà lui a tornare da lei, almeno.
Vorrebbe non conoscerla così bene da saperlo, vorrebbe odiare quel suo orgoglio che invece gliela rende solo più cara. Vorrebbe anche avere la forza di resisterle, invece si trova a desiderarla come un malato desidera la sua malattia. È quasi malato, il modo in cui non riesce a starle lontano. Si sente ridicolo, a volte, ma se c'è lei non riesce a toglierle gli occhi di dosso, non riesce a non pensare alle sue labbra, alla grandezza dei suoi occhi, al sapore preciso della sua bocca e all'odore segreto del suo corpo. Non riesce a non adorare il modo in cui stringe le labbra quando si arrabbia, come muove le mani quando si innervosisce, come sorride quando è felice.
Si sente perso senza di lei.
Esita sulla soglia. Potrebbe sellare un cavallo e arriverebbe ancora a Torino prima che la notte sia troppo inoltrata. Potrebbe ancora andare da lei e presentarsi sporco e infangato a rovinarle i tappeti.  Lei lo ignorerà o gli manderà uno di quegli sguardi di dolce rimprovero che lo fanno sciogliere, gli sorriderà o gli parlerà con lo stesso sdegno che gli ha riservato per anni.
Non può saperlo, è sempre un tiro di dadi, con la sua Anna.
La sua ombra si allunga oltre la soglia, il sole va a dormire e l'aria si raffredda. Antonio chiude la porta ed entra in casa, la cena è fredda sul tavolo di legno duro, i brividi impietosi sulla sua pelle.





Note
Finferò che non siano secoli che non aggiorno, ma no, non sono morta. La vita vera è solo molto faticosa e impegnativa. venendo a noi: odio la seconda stagione e per me non esiste, ma vogliamo davvero dimenticare che Antonio è stato l'amante di Anna? No, non vogliamo, quindi eccoci qui.

Se qualcuno ancora legge e vuole darmi il suo parere è sempre gradito. Vi leggo sempre.
Un abbraccio,
Crudelia
   
 
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