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Autore: Doctor Nowhere    15/06/2022    2 recensioni
Un giovane ragazzo è stato benedetto col dono di poter raggiungere qualsiasi obiettivo si ponga nella sua vita. Inizia dunque un lungo viaggio su una Sinuosa Strada per trovare il proprio Fato.
Cosa realizzerà nella sua vita?
Quale destino è abbastanza glorioso per lui?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Sinuosa Strada condusse il Predestinato al di fuori della Foresta, in una valle sconfinata. La luce del Sole, che per troppo tempo aveva visto soltanto filtrata attraverso le chiome degli alberi, lo investiva splendente come non mai. Il panorama era pacifico e tranquillo, e la Strada si estendeva ancora al di là di quanto l’occhio potesse scorgere, ma questa visione non scoraggiò affatto il giovane uomo. Per quanto potesse essere lungo il suo tragitto egli l’avrebbe compiuto senza esitare. Anzi, fu colto da una certa soddisfazione quando scoprì di essere infine entrato a tutti gli effetti nel Reame Radioso. Inoltre non sentiva più neanche la fatica del cammino, grazie alla sua aggraziata cavalcatura. Iniziò a incontrare più viaggiatori durante il cammino, e molti rimasero sorpresi di sapere che veniva dalla Folta Foresta. Erano ben pochi, venne a sapere, quelli che giungevano nel Reame da quella parte. Ciononostante, nessuno parve mostrare astio nei suoi confronti, perché i forestieri erano sempre ben accolti nel Reame Radioso.

Un bel giorno il Predestinato giunse in una Contenuta Cittadella. Era un borgo piuttosto modesto, e il giovane non ci avrebbe rivolto molta attenzione, se non fosse che mentre cavalcava lungo la strada principale a un tratto il suo Celere Cavallo iniziò a zoppicare. Il Predestinato scese di sella, per capire cosa fosse successo, e vide che uno degli zoccoli si era danneggiato. Si mise dunque a cercare un posto dove sostituirlo. Un Provvidenziale Passante gli indicò dove poteva trovare un Fedele Fabbro, a suo dire il migliore di tutto il regno. Non fu difficile trovare la sua Ferrigna Fucina, piccola ma ben tenuta, dal cui camino usciva un forte fumo nero. Il suono del ferro battuto rimbombava a un ritmo costante e preciso. Il Predestinato bussò alla porta, e dopo qualche istante si trovò di fronte al Fabbro. Questi era un omaccione grande e grosso, sporco e sudato per il suo lavoro. Sentita la richiesta del giovane, esaminò con occhio esperto il Cavallo “La bestia è un animale non da poco” commentò “Ma i suoi ferri sono stati realizzati più per essere belli che non per essere utili. Con tutto il rispetto, credo che sarebbe meglio per l’animale e per voi se ne forgiassi quattro nuovi di zecca. Il Cavallo certo sarebbe più comodo, e voi potreste viaggiare con molti meno intoppi”. Il Predestinato annuì, e pagò l’opera del Fabbro con una manciata di monete dalla Signorile Saccoccia. Incuriosito dal suo lavoro, gli chiese inoltre di assistere alla forgiatura dei ferri.

Il Fabbro acconsentì volentieri. Era tanto esperto da potersi permettere di parlare mentre lavorava. “Il mio lavoro” spiegò mentre fondeva il metallo “Può sembrare umile, ma è onesto e utile. Non tutti la pensano come me, molti preferiscono gestire botteghe meno impegnative, ma io credo che non esista una soddisfazione più grande di vedere il proprio lavoro mentre viene plasmato con la fatica.”

Si interruppe per un istante. Si asciugò il sudore dalla fronte e osservò con attenzione il metallo fuso. Quando fu soddisfatto, riprese: “Un giorno un uomo, un Malcontento Mercenario, venne lungo la Strada a gridando a squarciagola. Diceva che era pronto a pagare una fortuna a chiunque lo avesse seguito. Era sul punto di partire per una Magnifica Missione, e offriva grosse sacche piene di soldi a destra e a manca. Ha anche bussato alla mia porta. Ha detto che la mia forza gli sarebbe stata molto utile, e che io sarei stato abbondantemente ricompensato. Beh, come potete vedere sono ancora qui. Per quanto mi riguarda, non abbandonerei mai il mio martello, il mio fuoco e il mio sudore, neanche per tutto l’oro del mondo. Mio padre ha forgiato il metallo in questa Ferrigna Fucina, e il padre di mio padre prima di lui.”

Sorpreso dal suo modo di parlare, il Predestinato gli chiese se per caso ci fosse qualcosa, qualsiasi cosa che avrebbe desiderato e che lo avrebbe reso ancora più felice. Il Fedele Fabbro rimase in silenzio per qualche minuto, poi rispose “La cosa che mi piacerebbe di più sarebbe avere un apprendista. Qualcuno che mi aiuti, qualcuno a cui insegnare il mio mestiere e tutti i segreti della lavorazione del ferro che ho imparato da mio padre e dai miei anni di lavoro. Se avessi un apprendista, credo che davvero mi rimarrebbe poco o nulla da chiedere al Fato”.

Il Predestinato fu attraversato dal pensiero di offrirsi lui stesso come apprendista. Di restare con il Fedele Fabbro a imparare la sua arte, a forgiare utensili e armi dall’incandescente fuoco. Ma durò solo un istante, perché si ricordò subito che ben altra gloria lo attendeva. Attese in silenzio che il Fabbro terminasse il suo lavoro.

E così il Perfetto Predestinato riprese il suo viaggio, per compiere il suo emozionante Fato.

   
 
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