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Autore: KaronMigarashi    15/06/2022    0 recensioni
[ Pre-T4 ]
Una lezione di grimaldelli.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Basso, Garrett, Nuovo personaggio
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Papaveri bianchi'
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Dodici anni e talmente tante paure addosso da restare muta per intere giornate. E dopo il sesto grimaldello rotto a Lerona venne voglia di piangere dalla frustrazione. Non ebbe neanche il coraggio di voltarsi verso Basso, suo mentore e salvatore, per paura di leggervi delusione nei suoi riguardi. 

" M-mi dispiace... "

" Ah, non importa scricciolo, nessuno ci riesce al primo colpo. Anche il giovane Ladro Supremo ha impiegato anni per imparare. "

Il Ladro Supremo... Lerona sentiva parlare spesso di questa persona, ma non l'aveva mai vista davvero. Basso le raccontava i suoi misfatti come favole della buonanotte da quando aveva otto anni. E lei se n'era invaghita al primo racconto, immaginandosi un uomo virile e giusto. Uno dei buoni insomma! Ma di lui sapeva soltanto il suo nome, Garrett, e ben poche altre cose: che era furbo e amava collezionare dipinti di animali antropomorfi, che camminava con le ombre e che aveva sempre un piano. Poche informazioni ma che erano bastate a lei per farselo piacere come la sua prima vera cotta adolescenziale. 
A volte si immaginava un uomo ammantato di nero, dai lineamenti non del tutto definiti, ma con un sorriso gentile e lucenti occhi blu, che attraversava la finestra del negozio di Basso per rubarla e portarla via da Città. Restava sveglia per ore, una candela accesa tra le mani, a illuminare la stanza in cui dormiva, perché aveva timore che il Ladro Supremo altrimenti non l'avrebbe mai trovata. 

" Scricciolo, il cappuccio! Svelta! "

Mossa dall'avvertimento di Basso, la piccola Lerona si nascose il volto alla svelta come meglio poté, quello era il segnale per farle capire che qualcuno stava entrando nel locale o che Basso aveva sentito rumori sospetti. In entrambi i casi nessuno doveva vedere il suo volto, ormai era un avvertimento che conosceva a memoria. Nascondere, non mostrare, le ombre saranno le tue amiche per tutta la vita. Quelle erano solo alcune delle frasi che Basso le ripeteva come una filastrocca almeno una trentina di volte al giorno. Perché aveva paura più di lei che potessero arrestarla soltanto per essere nata con i colori sbagliati. Perché l'ignoranza di molti poteva portarla sull'altare delle fiamme della piazza cittadina. E non era nemmeno contagiosa. 

" Noto con disappunto che non hai ancora riparato quella trave. "

" Mi sembrava di averla sentita lamentarsi infatti. Cosa ti porta qui Garrett? Se non sbaglio hai già un lavoro da svolgere. "

Lerona rimase bloccata sul posto, con ancora i pezzi del grimaldello rotti tra le mani, osservava sotto il bordo del cappuccio verde scuro Basso che parlava gioviale con un ragazzo. Ammantato di cuoio nero, non doveva avere più di vent'anni. Era alto più di Basso e molto, molto magro. Il volto era coperto da un fazzoletto di stoffa e gli si vedevano soltanto gli inquietanti occhi scuri contornati da orribili occhiaie violacee e nere. Poi però sentì il nome e trasalì quando realizzò che il ragazzo che aveva davanti era il Ladro Supremo in persona, il suo innamoramento in carne ed ossa. In un secondo tutte le sue fantasie sull'incantevole principe dei ladri che si era costruita nella mente andarono in frantumi come uno specchio.
E soltanto allora lui si accorse della sua presenza, puntando sulla propria figura minuta e nascosta quegli occhi spaventosi. 
Per riflesso si ritrasse fino alla cassaforte che stava tentando di aprire da quella mattina. Lui in risposta le degnò soltanto un'occhiata, del tutto privo di interesse, per poi tornare a rivolgersi al suo ricettatore.

" Non sapevo avessi figli. "

" Ehm... in un certo senso lei lo è. "

Bloccata dalla vergogna, Lerona vide il ragazzo chinarsi a terra e raccogliere i pezzi del grimaldello che le erano scappati di mano.

" Una futura concorrenza? "

" Solo il necessario per sopravvivere, lo sai bene. "

" Già, come se mi mancasse denaro adesso. "

" Ora no, ma prima eri come lei, ricordi? "

" Fin troppo bene. "

Lerona vide Garrett passare i resti del suo grimaldello a Basso e sfilarne un paio nuovi di zecca da una cucitura segreta dei guanti che indossava. Lo vide tentare di scrutarla oltre il cappuccio mentre si avvicinava alla cassaforte di Basso e quello non fece altro che farglielo calcare ancora di più sul volto. Gesto che le fece guadagnare un rimprovero poco convinto da Basso. 

" Non troppo, scricciolo, devi osservarlo se vuoi imparare a fare meglio di oggi. "

In silenzio non poté far altro che annuire con un cenno del capo e, come le diceva sempre l'uomo, " rubò con gli occhi " ciò che fece il Ladro Supremo al suo fianco. 
Ne rimase semplicemente incantata. Le mani del ragazzo era più curate delle sue e i movimenti erano aggraziati. Ma soprattutto veloci. C'era tanta sicurezza in ogni movimento fatto. Uno dopo l'altro i cilindri che componevano la serratura blindata scattarono in una manciata di secondi. Un artista. Davanti a lei c'era un artista. 
Si guardò le mani con occhi velati di lacrime non ancora versate, si sentì un completo fallimento. Come poteva raggiungere il suo livello? Non si sentiva all'altezza di nessuno, neppure di se stessa, e all'improvviso quella singola serratura le sembrò un ostacolo insormontabile. 

" Ecco a te. "

La voce gentile del ragazzo la stupì più del tesoro che aveva preso dalla cassaforte. Era rimasta delusa dall'aspetto da corvo spelacchiato che aveva, ma la voce calda e calma era più bella di come l'aveva immaginata lei. E il cuore prese a batterle più forte per il rinnovato innamoramento verso di lui. 
Incerta, Lerona gli porse le proprie mani tremanti e lui vi mise dentro una scatolina di latta, decorata di fiori dipinti e uccellini azzurri. Dentro c'erano le sue caramelle preferite, quelle al latte e cioccolato che Basso le comprava sempre quando c'erano fiere in città.
Mentre piangeva di felicità per quel piccolo, ma importante gesto, Basso le accarezzò la testa, scompigliandole i folti capelli bianchi sotto al cappuccio.

" Buon compleanno scricciolo. "


  
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