Ogni riferimento a fatti realmente accaduti, cose, luoghi, persone e organizzazioni realmente esistenti è puramente casuale.
15.
Cabaletta
"Caro
Mercier,
sono
felice di sapere che la nostra precedente ti ha trovato in buona
salute e sollevata nell'apprendere che finalmente sono stati
catturati i colpevoli dell'omicidio di Mademoiselle
Sorelli.
Christine
non è stata contenta di vedere le accuse contro Mère
confermate dal processo, ma sapeva in cuor suo che il coinvolgimento
della tutrice era pressoché certo soprattutto dopo il
ritrovamento del fascicolo su Bouquet e sapendo del loro legame
affettivo.
Venendo
a più lieti argomenti: Capri è meravigliosa in questo
periodo dell'anno, il clima mite e soleggiato sta rendendo
estremamente piacevoli le nostre giornate, al punto tale da farci
prendere in considerazione l'idea di viaggiare per il Mediterraneo,
approfittando della bella stagione.
Ci
sposteremo in Sicilia, per un breve periodo, e poi ci imbarcheremo
per la Grecia. Ti aggiorneremo sui nostri recapiti man mano.
Ti
saremmo grate se potessi al più presto disporre il cambio di
almeno 600 franchi a nostro favore, in modo da coprire le spese di
viaggio per noi ed Argo per alcuni mesi. Resteremo a Capri per ancora
due settimane, in modo da organizzare tutto come si conviene.
La
conversione degli stabilimenti per i motori a scoppio come sta
procedendo? E' da qualche tempo che non mi aggiorni. Spero che
Monsieur De Dion non stia continuando ad ostacolare le trattative con
le sue assurde pretese. Nel caso sii ferreo, procederemo come deciso,
senza cedere.
Porgi
i nostri più cordiali saluti a tua madre, attendiamo al più
presto tue notizie.
Cordialmente tua "
-Xena-
Gabrielle richiamò la sua attenzione e attese che la guerriera
la raggiungesse allo scrittoio -Se la firmi possiamo spedirla.-
La
mora si chinò per leggere la missiva da sopra la spalla della
bionda, ancora seduta -Non è un po' brusca come conclusione?-
Chiese, leggermente perplessa.
Gabrielle
non rispose. Non aveva particolarmente in simpatia il ragazzo e anche
se l'esecutore materiale della morte di Christine e Carlotta sarebbe
stato César, Mercier aveva contribuito parecchio a crearne le
circostanze. -Sei veramente sicura che possiamo fidarci di lui?-
Chiese, leggermente infastidita.
-Sì.-
La mora si chinò di più sullo scrittoio e prese la
penna che l'altra le porgeva -Finché si sentirà in
colpa esaudirà ogni nostra richiesta rapidamente.- Ebbe un
attimo di incertezza, quando si accorse che stava per firmare con il
proprio nome, anziché quello della Viscontessa, ma si corresse
in tempo.
-E'
che lasciarlo impunito...Mi sembra eccessivo.-
-Si
punirà da solo per il resto dei suoi giorni, come fece mio
fratello Toris, ed in fondo, non le ha uccise lui.- Prendersi poi un
colpo di pistola all’addome, cercando di aiutarle, le sembrava
una punizione più che sufficiente.
-Sì...
Finiamo sempre col ripeterci, quando ne parliamo.- Gabrielle soffiò
sulla lettera, per asciugarne l'inchiostro, prima di piegarla e
metterla nella busta, pronta per essere sigillata -Devo ammettere che
non mi aspettavo che Bouquet fosse "Lo strangolatore del
Punjab"- Aggiunse la bionda, cambiando argomento.
-Non
mi aspettavo che César lo sapesse e non dicesse nulla.-
Avevano trovato quella indicazione tra le sue carte, risalenti a
quando aveva fatto controllare il personale, nel momento
dell’acquisizione del teatro. Erano solo sospetti e
probabilmente il mecenate sperava di poterli sfruttare a proprio
vantaggio, ma una volta consegnate le informazioni alla polizia
avevano fatto presto a risalire alla sua vera identità.
Gabrielle
rimase nuovamente in silenzio, persa nei propri pensieri.
Accorgendosene, Xena l’abbracciò, restandole alle
spalle, e sentendola rilassarsi leggermente, mentre iniziava ad
accarezzarle l’avambraccio dolcemente -Mi piacevano queste due
ragazze.-Disse infine il bardo -Erano troppo giovani per avere una
simile sorte.-
-Con
l'educazione che avevano ricevuto erano quasi totalmente indifese
davanti ad uno scontro con un persona esperta come Cesare.- Disse la
guerriera -Ma hanno dimostrato moltissimo coraggio- Se solo avessero
avuto l’occasione avrebbero fatto grandi cose, ne era
certa.
-Anche un
po' di incoscienza.- Gabrielle voltò il capo, appoggiando la
fronte alla sua guancia, mesta.
-Come
se tu non avessi mai fatto niente di azzardato, da giovane.- Le
sorrise, ricordando la fuga da casa della bionda, dopo il loro
primissimo incontro.
-Ti
ricordo che siamo ancora giovani, non abbiamo neanche quattro
lustri!- Cercò di stemperare la tensione.
La
mora ridacchiò sotto i baffi, prima di baciarla teneramente
sulle labbra e sciogliere l'abbraccio, rimettendosi in
piedi.
-Perché
vuoi partire? Stiamo bene qui, in fondo- La seguì con lo
sguardo, curiosa, non ne avevano ancora parlato bene.
-Si
avvicina la stagione della pesca al salmone e qui non posso certo
trovarne.-
-Ammettilo,
ritrovare Iréneè ti ha fatto venire nostalgia di casa.-
La punzecchiò sorridendo la bionda, non credendo ad una sola
parola della scusa accampata dalla guerriera.
-E'
da parecchio che non torniamo, voglio controllare che Ares sia ancora
sigillato nel tempio in Macedonia.-
-E
passare da tua madre a dai tuoi fratelli.- Gabrielle era certa che il
vero motivo fosse quello, in realtà.
-Se
ci sarà tempo.- Ammise la mora, colta in fallo -Perché
tu sei così restia?-
-Lì
ci siamo anche…Noi.- Si prese un istante, le suonava sempre
strano -Non riesco a fare come se niente fosse.- Aggiunse.
-Non
è la prima volta che moriamo.-Osservò la mora.
-Tu
forse ci sarai abituata- Sorrise sarcastica Gabrielle -Ma quella è
stata la prima volta..."Definitiva", per me- Era la prima
vita di cui aveva memoria e la ricordava ancora con nostalgia.
-Non
pensavo che dopo tutto questo tempo provassi ancora questi
sentimenti.- Per Xena era diverso, era deceduta numerose volte
durante quell’esistenza e aveva una maggiore familiarità con
la relatività del concetto di “Morte”.
-C'ero
affezionata. Tra tutte le vite avute quella rimane comunque la mia
preferita. Eravamo libere di essere chi volevamo e non mi sarei mai
aspettata che la società prendesse una piega
tanto...Retrograda.-
-Già
meglio che a Salem- Osservò mesta la guerriera, ritrovando
ricordi sgradevoli.
-Assolutamente
sì.-
-Le
cose stanno cambiando però, la prossima vita andrà
meglio, vedrai.-
-Lo
spero...- Gabrielle si alzò e si avvicinò alla
finestra, sperando che la vista del mare la rinfrancasse un po'.
-Non
è da te recriminare tanto...Sicura che sia tutto a posto?-
Chiese la mora.
-Sì...Solo
un po' di amarezza- Si strinse nelle spalle -Christine si vedeva già
vecchia, assieme a Carlotta.- La giovane aveva iniziato a faticare da
bambina, da quando era rimasta orfana e desiderava unicamente
riposare con serenità accanto alla persona che amava.
Xena
l'abbracciò nuovamente, prima di baciarle il collo,
teneramente -Controllato Ares possiamo tornare qui, se ti piace
tanto.- Si sarebbe accontentata di un viaggetto ogni tanto, come
diversivo, se Gabrielle non se la fosse sentita. Talvolta capitava
che i gusti e le abitudini delle loro reincarnazioni permanessero,
anche dopo aver recuperato la memoria.
-Mi
piacerebbe, ma probabilmente ricominciando a viaggiare cambierò
idea. Vedremo come andrà.- Si voltò e la baciò
dolcemente sulle labbra, cercando di tranquillizzarla. Era solamente
una giornata storta e si sentiva un po' fiacca, non voleva che la
guerriera si preoccupasse.
-E'
più facile baciarti quando non hai la barba.- Cercò di
sdrammatizzare la mora, riferendosi ad una delle loro vite
precedenti.
-Però
mi stava bene!- Aggiunse Gabrielle, cercando di mantenere un tono più
spensierato.
-Hm,
passabile.-Sorrise sarcastica la guerriera.
-Vogliamo
parlare dell'averti come madre?!- Ribatté scherzosa la
bionda.
-Forse
il ruolo peggiore che potesse capitarmi. Eri ingestibile!-
-Spero
che non succeda mai l’opposto, non so a quale divinità
si sia votata Cyrene, per riuscire ad allevarti.-
Xena
sorrise, baciandola nuovamente -Sono contenta di averti ritrovata,
nonostante tutto.-
-Anche
io.-
Sapevano fin troppo bene cosa il Destino avrebbe riservato
loro: sfide che avevano già affrontato e perso nelle vite
precedenti.
Potevano solo cercare di imparare dai propri errori,
anche se i secoli avevano insegnato che non era cosa facile, ma
essere nuovamente assieme dava loro la speranza in un futuro
migliore. Se non per quella vita, per la prossima.
****
Note
dell'autrice:
Buongiorno e buon sabato! Con questo capitolo si
conclude questo racconto, spero che vi sia piaciuto :)
Mi prenderò
un po' di tempo prima di pubblicare altro (spero non ci vorrà
troppo, ma ho bisogno di staccare un po', è stato un anno
molto intenso) quindi, se vi piace quello che scrivo aggiungetemi tra
gli "autori preferiti" in modo da ricevere le notifiche
automatiche quando posterò qualcosa (che comunque
pubblicizzerò anche sul mio profilo Facebook, quindi, se vi è
comodo, aggiungetemi anche lì).
Note:
-Con
il termine "Cabaletta" si indica solitamente la parte
finale di un'Aria mi è sembrato quindi adatto come titolo al
capitolo conclusivo.
-Monsieur De Dion: ho preso spunto dal nome di un imprenditore dell'epoca, fondatore di una delle prime case automobilistiche francesi, la "De Dion-Bouton" fondata nel 1883.
-Ares: Dio della Guerra. Nella serie non viene mai raccontata la battaglia che portò alla sua reclusione nel tempio, ma, nell'episodio 10x02 "The Xena Scroll", vediamo come la divinità sia rimasta rinchiusa almeno fino al 1942 (per questo non l'ho fatto comparire come personaggio in questo racconto :) )
-Punjab: regione a cavallo tra India e Pakistan, viene citata nel libro come probabile terra di origine del Fantasma. Nell'opera letteraria è lui, in realtà, "Lo strangolatore del Punjab", ruolo che io invece ho fatto ricadere su Bouquet.
E con questo è tutto, spero che vi siate divertiti a leggere.
A presto!