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Autore: DDaniele    20/06/2022    0 recensioni
[The Owl House]
Gus e Mattholomule si incontrano nel Cimitero dello Specchio per allestire dei sistemi di difesa contro la Congrega dell’Imperatore Belos. I due maghetti lavorano con una sintonia che lascia intendere che tra loro ci possa essere più che amicizia.
L’opera è stata realizzata per la Gustholomule Week 2022 Giorno 1 utilizzando il prompt “Graveyard.”
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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   Mattholomule eseguì un cerchio magico con un movimento delle dita e dal suolo di un blu metallico fuoriuscirono due ruote. Il giovane mago prese le ruote e le sistemò ai lati della catapulta che stava costruendo. Dopo averle fissate, fece un cenno della testa rivolto a Gus che si trovava dall’altro lato delle Rovine dello Specchio. Ricevuto il segnale, Gus eseguì a sua volta un cerchio magico di luce blu che creò un’illusione: al posto dell’arma, ora sorgeva l’apparizione di un’alta statua di una figura incappucciata, indistinguibile dalle altre che sorgevano a cerchio al centro del Cimitero dello Specchio.
   L’anziano guardiano, che osservava le operazioni dei due ragazzi, disse con tono di approvazione: “Utilizzare una catapulta per fermare i visitatori indesiderati direi possa essere una buona idea. Ma come si attiverà?” “Pensavo che avremmo potuto fare così,” rispose Gus, “Mattholomule potrebbe posizionare all’ingresso del cimitero delle piastrelle a pressione che farebbero scattare la catapulta. Poi io potrei nascondere le piastrelle con un’illusione che le renderebbe indistinguibili dalle pietre del sagrato per qualsiasi intruso a eccezione di noi tre.” “Ottima idea,” commentò convinto Mattholomule.
   Il maghetto dai capelli castani si avvicinò a Gus e formò un nuovo cerchio magico con le dita rivolte verso il terreno. Compiuta la magia, una pietra del terreno si trasformò in una piastrella squadrata con su inciso il disegno di una catapulta. Per collaudarla, Gus e Mattholomule si allontanarono di qualche passo, dopodiché Mattholomule prese un sasso e lo lanciò sulla piastrella. Questa scattò con un suono meccanico e dall’altro lato del cimitero la statua illusoria si dissolse rivelando l’arma che gettò una rete destinata a intrappolare al suo interno eventuali nemici. Terminato il collaudo, Mattholomule ricaricò la rete al suo posto con la magia e la statua illusoria tornò a coprire la catapulta. Soddisfatto del risultato, Gus eseguì un cerchio magico sulla piastrella e questa divenne uguale a tutte le altre pietre del sagrato.
   Il guardiano del Cimitero dello Specchio parlò di nuovo con fare entusiasta. “Un illusionista che collabora con uno stregone esperto in magie di costruzione. Uno realizza oggetti concreti, l’altro altera la loro apparenza con impalpabili incantesimi. Una sinergia impeccabile.” Gus e Mattholomule si imbarazzarono per il complimento ricevuto dall’eccentrico guardiano. “Oh, non è nulla di che. Solo sfruttiamo l’uno i punti di forza dell’altro. L’idea della specializzazione magica proposta da Belos è sorpassata, la collaborazione tra i vari saperi è più conveniente” disse compito Gus. Mattholomule approvò con un “Ben detto” e gli diede un colpetto giocoso sul braccio. Gus gliene diede un altro di rimando, Mattholomule intercettò il suo pugno e colpì Gus con l’altra mano. In breve, i due maghetti cominciarono a darsi colpetti a ripetizione.
   “E questi due ragazzi hanno un’ottima intesa anche quando non compiono magie! Un tempo, avevo anch’io un mio amico speciale. Ci conoscemmo a scuola e in breve tempo diventammo inseparabili. Credo proprio sia stato la mia prima cotta.” Gus e Mattholomule smisero di colpirsi e si girarono velocemente verso il guardiano del cimitero. “Noi non siamo amici speciali,” dissero Gus e Mattholomule in coro, i loro visi imporporati di rosso. “Caso mai, siamo rivali!” disse Mattholomule, “prima ci siamo contesi la presidenza dell’associazione per l’apprezzamento della cultura umana, poi ci siamo contesi le attenzioni di Bria, una ragazza della scuola di magia di Glandus. Siamo rivali in tutto.” Gus sembrò deluso dalla foga con cui Mattholomule chiamava loro due rivali, ma dopo un momento d’esitazione fece un deciso cenno d’assenso con il capo.
   “Ma certo, rivali! Anch’io e il mio primo fidanzato – Bart, si chiamava… o meglio, si chiama, spero sia ancora vivo anche se non l’ho più sentito da allora” Gus e Mattholomule volsero gli occhi al cielo, annoiati dal fatto che il guardiano sembrava essersi perso in uno dei suoi soliti monologhi, “comunque sia, anche io e Bart siamo stati rivali quando ci siamo conosciuti!” riprese il guardiano dopo aver ritrovato il punto del discorso, “eravamo entrambi due abili maghi e duellavamo spesso. Credevamo che volessimo stabilire chi di noi due fosse il mago più potente. Con il passare del tempo, però, ci siamo resi conto che non ci interessava capire che fosse il più forte. La realtà è che ci stimavamo a vicenda e volevamo impressionare l’altro per guadagnarci il suo rispetto e la sua stima. In questo modo scoprimmo – e non è stato facile capirlo, oh no, sapeste quante litigate ci siamo fatti nel frattempo – che ci eravamo innamorati.”
   Gus e Mattholomule rimasero sbigottiti. A bocca aperta, si voltarono l’uno verso l’altro. Mattholomule fu il primo a parlare: “Mi sa che è questo che intendono con demenza senile. Prendere esempi da cose successe secoli fa e applicarle a situazioni che non c’entrano nulla.” Gus si risentì per aver chiamato il guardiano demente. Sarà pure stato un anziano eccentrico e dall’aspetto sgangherato, con i vestiti indossati storti e alcuni dettagli degli abiti rotti e consunti dal tempo, ma non meritava di essere insultato. Gus sapeva che quell’affermazione sprezzante era un tentativo di Mattholomule di dissimulare i suoi sentimenti. Così Gus cercò di trovare un terreno comune per non insultare il guardiano.
   “Beh, parlare di demenza senile mi pare esagerato. Il guardiano avrà sbagliato a paragonarci a lui e a Bart, ma forse qualche somiglianza tra noi e loro c’è.” “Ah, davvero, Augustus? Vuoi dire che ti andrebbe bene se un giorno ti accorgessi di essere innamorato di me?” Gus in realtà aveva compreso da qualche tempo i sentimenti che provava per Mattholomule, ma non si sentiva pronto a dichiararsi e meno che mai l’avrebbe fatto in un frangente del genere, durante un litigio. Non sapendo come rispondere, Gus annaspò cercando delle parole per ribattere.
   Per fortuna il guardiano lo trasse d’impaccio. Questo si mise dietro i due ragazzi intenti a battibeccare e poggiò delicatamente una mano sulla spalla dei due maghetti. “Ah, la gioventù e le sue emozioni forti” disse con lo sguardo rivolto a un punto distante davanti a sé, la voce sognante e velata di nostalgia. Gus e Mattholomule avvamparono di nuovo d’imbarazzo. Si staccarono veloci dal guardiano e all’unisono gli dissero: “Per oggi fermiamoci qui.” Poi Gus solo continuò a dire: “Siamo a buon punto con il restauro delle statue e ho delle altre idee per costruire delle trappole anti intrusi, però vorrei lavorarci ancora un po’ su a casa.” Mattholomule approvò con un cenno della testa.
   “Va bene, va bene,” disse il guardiano ridendo divertito. “Tornate pure quando volete. È giusto che una giovane coppia abbia un suo luogo di ritrovo preferito. Anche io e Bart lo avevamo. Certo che però voi, scegliere un cimitero tra tutti i posti…” Gus e Mattholomule intuirono che il guardiano stava per tornare alla carica con le sue insinuazioni sul loro rapporto. Stavolta non cercarono di fermarlo, ma scattarono a riprendere le loro cose che avevano lasciate ai piedi di una statua, guadagnarono veloci l’uscita e andarono via correndo. Dietro di loro il guardiano li accompagnò con lo sguardo, un sorriso benevolo sulle sue labbra.
   
 
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