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Autore: Its a beautiful day    22/06/2022    0 recensioni
Partire significa ricominciare. La partenza di Jess ha comportato per Sarah un nuovo inizio. Sarah ha intrapreso un viaggio diverso da quello che si sarebbe mai aspettata per sé stessa, ma il Destino riserva continuamente nuove sorprese.
Quando il Destino entra in gioco, tutto può cambiare.
Persone che un tempo non erano altro che piccole comparse nella vita di Sarah, di un tratto assumono un ruolo totalmente diverso, lasciando in Lei un segno indelebile.
Questo ha riservato il Destino per Sarah: un ritorno al passato per permetterle di ricostruire sé stessa, per tornare ad essere felice.
Quel posto lontano chiamato Felicità - Parte II è la conclusione di un lungo viaggio fatto di sofferenze e nuovi inizi.
È la fine di un lungo viaggio fatto di consapevolezze e di duro lavoro per sconfiggere i propri demoni.
Perché forse è proprio quando tutti i piani sembrano distrutti che la tua vita sta cominciando davvero.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
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Pov. Sarah

Quando mi alzo il sole è alto nel cielo.

Ho un mal di testa terribile, segno tangibile che la notte appena passata è esistita davvero.

Purtroppo non è stato solo un brutto sogno, è stato tutto fottutamente reale.

Le immagini di quel dossier mi tornano in mente, quella sensazione di impotenza mi pervade di nuovo il corpo.

Scuoto la testa.

Non posso reggere di nuovo tutto quel dolore

"Ehi buongiorno" mi sorride Beth "Tieni, ho preparato una tisana calda" rovescia da un thermos blu uno strano liquido marroncino

"Grazie" borbotto, tirandomi su a fatica.

La testa mi gira un po'. La luce mi infastidisce, facendomi bruciare gli occhi.

Ho passato gran parte della notte a piangere, finché non mi sono addormentata esausta.

Sul cellulare nemmeno una traccia di Regan e devo dire che sono un po' preoccupata.

Starà bene?

"Come stai?" Beth si siede accanto a me, lo sguardo triste sul volto

"Bene, stai tranquilla Beth" le sorrido, portandomi la tazza alla bocca

"È stata una nottata lunga" mi guarda

"Sì ma ora sto bene. Avevo solo bisogno di sfogarmi" giro lo sguardo "Per favore, non dire a nessuno che sono tornata" abbasso lo sguardo

"Tranquilla, non dirò nulla" mi sorride.

Rimane seduta accanto me, in silenzio.

Lascio che il liquido caldo mi riscaldi il corpo infreddolito dalla notte.

Guardo un punto fisso davanti a me, incredula per tutta la situazione.

Non posso credere che Regan sia stata capace di fare una cosa del genere. Spiare il mio passato, e non solo.

Ora capisco come faceva a sapere sempre dove io fossi.

Il mio cognome, l'esistenza di John.

Non è stata Beth a dirle tutto questo, è stato il suo fottuto dossier.

Tutto ora assume un senso.

E ciò che più fa rabbia è che lei non mi abbia detto nulla quando le cose tra di noi sono iniziate a diventare.. serie.

Mi sarei incazzata ugualmente, ma forse mi sarei sentita meno.. tradita.

"Hai sentito Regan?" guardo Beth.

Per un attimo rimane spiazzata dalla mia domanda, poi sorride

"Sei una brava persona Sarah" sospira

"Voglio solo.. solo sapere che stia bene" stringo la tazza fra le mani

"Io.. Non l'ho sentita, non potrei" scuote la testa "Al momento vorrei solo spaccarle la faccia. Ti reputo ormai come una sorella. Vederti stare male in quel modo.." stringe i pugni

"Grazie Beth, ma ti prego, non metterti in mezzo" sospiro, posando una mano sulla sua "È già abbastanza complicato così" scuoto la testa

"D'accordo" ringhia, alzandosi dal letto.

Torno a sdraiarmi, completamente spogliata di ogni sentimento.

Mi sento solo un involucro vuoto e mi maledico da sola per aver permesso di nuovo che accadesse.

Mi stavo legando tanto a Regan, stavo cominciando a provare.. qualcosa per lei, e Dio quanto fa strano dirlo.

Stavo cominciando a pensare che tutti i sentimenti fossero andati via con Jess, ed invece è arrivata lei ed è riuscita a smuovere qualcosa dentro di me.

Qualcosa che credevo ormai perduto.

Ma come posso fidarmi di lei? Come posso anche solo pensare di essere in grado di gestire il ciclone che è Regan McFinin?

Non posso pensare davvero di poterlo fare.

Mi rannicchio sotto le coperte, un dolore costante al petto.

Mi sembra quasi di soffocare.

Vorrei solo che tutto questo dolore finisca. Vorrei solo tornare indietro di ventiquattro ore ed impedirmi di raggiungere quella casa.

Gli occhi mi si riempiono nuovamente di lacrime, mi mordo il labbro cercando di trattenere i miei singhiozzi.

Andrà tutto bene Sarah, andrà tutto bene.

 

 

Pov. Regan

La testa mi gira velocemente, facendo ruotare la stanza intorno a me.

Le bottiglie vuote sono ai piedi del letto.

Mi viene da vomitare.

Che squallido teatrino già visto.

Mi alzo barcollante dal letto e raggiungo il water, dove mi svuoto.

Vomito tutto l'alcol che il mio corpo non è stato in grado di assorbire.

Ho bevuto parecchio, com'era prevedibile.

Ho sofferto in passato di problemi di alcolismo e tossicodipendenza, dunque era facilmente intuibile che accadesse.

Non giustificabile certo, ma prevedibile.

Ai piedi del mio letto ci sono le sei bottiglie di birra di che bevuto, insieme ad un bottiglia di gin.

Quest'ultima è semi vuota.

La prendo in mano ed osservo il liquido trasparente ondeggiare ed infrangersi contro il vetro

"Fanculo" svuoto il restante nel water.

Guardo la ridicola spilletta degli alcolisti anonimi, incorniciata ed appesa al muro accanto al mio letto, che simboleggia il quinto anno senza bere.

Scoppio a ridere e la butto via.

Che stronzate.

È quasi ironico pensare quanto poco tempo ci sia voluto per distruggere cinque anni di duro lavoro.

È vero, ho ripreso a bere già da tempo, ma ormai non era più il mio pensiero fisso, ciò che mi faceva alzare dal letto al mattino.

Erano solo piccoli sfizi che mi concedevo, ormai completamente in grado di gestire le mie dipendenze.

Una volta, invece, l'alcol era il mio chiodo fisso. Non pensavo ad altro che a soddisfare quella sete perenne, quella voglia infinita di ovattare il mondo.

Ho passato mesi a spostarmi letteralmente dal letto, alla cucina, al water per poi tornare in cucina, prendere altro alcol e tornare a letto.

Poi tutto si ripeteva, in un loop senza fine.

Poi semplicemente un giorno capì che non potevo continuare così, che se davvero volevo costruire qualcosa avevo bisogno di lasciar perdere tutte quelle stronzate.

Dalla cocaina all'alcol, dovevo chiudere i ponti con tutta la parte marcia del mio passato.

E l'ho fatto.

È stato un calvario durato circa due anni, tra cliniche di riabilitazione ed incontri tra alcolisti anonimi.

È stato un percorso estremamente difficile, che mi ha distrutta emotivamente e fisicamente.

Sono stati anni duri, ma ne sono uscita discretamente bene.

O meglio, ne sono uscita come la persona che sono oggi. Senza sentimenti, alienata, distaccata.

Quando passi la maggior parte delle tue giornate strafatta, ti adegui a quello stile di vita.

Crei un muro intorno a te, che ti separa dalla.. normalità.

Diventi una sottospecie di alieno.

Rabbrividisco al ricordo di quegli anni.

Ricordo è decisamente un parolone. Di quegli anni ricordo solo dei momenti, come pezzi di puzzle spagliati, ma il ricordo di cosa si prova quando la cocaina ti invade le vene.. beh, quello invece rimane vivido.

Il tuo cuore che rallenta i battiti, i sensi rallentati.

Tutto intorno a te cambia, la velocità del mondo intorno a te cambia.

Grazie a Dio non ho mai più sentito l'esigenza di farmi.

Io e la cocaina ormai viaggiamo su due strade parallele.

Per l'alcol invece.. ci sto lavorando.

Non ho più sentito l'esigenza di bere di fronte ai problemi, non credo più sia il modo per risolverli.

Ormai ho capito che al massimo l'alcol ne crea altri.

Ma stanotte.. stanotte avevo disperatamente bisogno di smettere di provare quei sentimenti orribili che sta provando.

Quel senso di vergogna e.. rabbia.

Non saprei descrivere a parole come io mi sentissi.

Sapere di averla ferita mi ha distrutta, il modo in cui lei mi ha cacciato mi ha distrutta.

Ho sbagliato me ne rendo conto. Ciò che ho fatto è sicuramente discutibile e nulla mi giustifica, me ne rendo conto, ma vorrei che mi desse la possibilità di spiegare.

Spiegare che ciò che ho fatto è stato fatto solamente per tutelarmi, quando ancora non sapevo che persona fantastica lei fosse.

Che motivazione di merda.

Mi viene da ridere, mentre osservo la mia camera.

È un disastro, esattamente come lo è la mia vita. Per terra c'è ciò che resta del suo dossier.

Non ricordo molto di ieri sera, ma devo averlo fatto a pezzi in un momento di poca lucidità.

Ho questa innata capacità di rovinare tutto ciò che entra a far parte della mia vita.

Se penso a tutte quelle ragazze che ho usato..

Quante ragazze ho usato, distruggendone la dignità.

Rabbrividisco al solo pensiero.

Questo è il potere di Sarah. Lei ha questa capacità di rendere migliori le persone, nonostante lei stessa sia stata annientata in passato.

Ed ora mi ritrovo qui, a pregare di non averla annientata anche io, perché non potrei perdonarmelo.

Perché non potrei mai perdonarmi per aver rovinato l'unica cosa bella che mi sia mai capitata.

 

   
 
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