Videogiochi > Final Fantasy XIII
Segui la storia  |       
Autore: Selhin    22/06/2022    0 recensioni
Claire Farron è rinata nel nuovo mondo e alcune cose sono cambiate. Ha una vita completamente nuova ed ha la possibilità di rimediare agli sbagli commessi in quella precedente. E' una seconda occasione per lei ma sente che manca qualcosa. C'erano delle persone che considerava una famiglia prima, riuscirà a ritrovarle?
" It’s a new world. A world of hope. And it’s waiting for you… to be born again."
[ Post LR e principalmente HopexLightning ]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Hope, Lightning
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Rebirth

Lost

* Capitolo 6 *

 

 

 

 

 

 

 

Everyone is smiling.

This is the future… I wanted to see. ]

 

 

 

 

 

 

 

  I suoi occhi azzurri si erano spalancati per la sorpresa solo per un attimo, le sue guance si erano tinte di una lieve sfumatura di rosa e le labbra si erano dischiuse leggermente. Il suo sguardo si trasformò subito in un cipiglio mentre chinava velocemente la testa e, più gentilmente di quanto avrebbe mai pensato, rifiutava l’offerta del ragazzo davanti a lei. Lui aveva riso sconcertato e vagamente imbarazzato, non era abituato a ricevere quel tipo di risposta dopotutto. Era alto, riccioli biondo scuro pieni di gel per capelli, un fisico atletico tipico di un ragazzo all’ultimo anno di liceo che praticava molto sport. Le ragazze non dicevano mai di no ai suoi inviti, non gli era mai capitato, almeno fino a quel momento.

Ma Claire Farron non era la classica ragazza con cui lui era abituato ad uscire – era più il tipo che puntava a ragazze dolci e carine, come la sua amica Rika – e, anzi, aveva attirato la sua attenzione solo di recente dopo che, casualmente, l’aveva ascoltata suonare la chitarra una sera ad una festa qualche mese prima. L’aveva notata sin dal primo anno in realtà, come chiunque, ma aveva sempre avuto quell’aria fredda e riservata da cui tutti, incluso lui, si erano tenuti a distanza. Assieme a sua sorella gemella Serah – nonostante i tratti fossero simili non erano affatto identiche – con i loro capelli rosati avevano quel qualcosa che sembrava non farle appartenere a questo mondo. Una stupidaggine ovviamente ma, se da una parte la sorella era dolce e amichevole con chiunque ed era facile parlare con lei, Claire rimaneva isolata e sembrava non ci fosse mai niente che la interessasse davvero.

Fino a che non l’aveva ascoltata suonare.

Da quel momento aveva passato le giornate a cercarla con lo sguardo chiedendosi spesso a cosa pensasse quando la vedeva seduta da sola all’ombra di un albero intenta a leggere, o mentre lo superava nei corridoi totalmente ignara degli sguardi che riceveva. I suoi amici lo avevano preso in giro per questa infatuazione, nonostante Claire Farron fosse piuttosto popolare in tutta la scuola, nessuno si era mai avvicinato a lei e alla sua cerchia notevolmente ristretta di amici che includevano Rika, Serah, e pochi altri.

Così aveva deciso di provare a chiederle di uscire nonostante non si fossero mai parlati, quella settimana c’era una festa di fine anno scolastico e pensava sarebbe stata la sua ultima ma buona occasione per conoscerla. Ma aveva rifiutato.

Lei posò nuovamente lo sguardo su di lui alzando un sopracciglio con aria interrogativa, probabilmente interdetta dal suo silenzio. Deglutì prima di ritrovare il coraggio di parlare ancora. “ Alla festa sarò impegnata con il gruppo. Ma anche se fossi libera, perdonami, non sono interessata. Mi dispiace. ” aveva nuovamente abbassato lo sguardo evitando i suoi occhi.

Una risposta logica ma dannatamente fredda, il tono era gentile eppure le parole risultavano taglienti come la lama di un coltello. “ Va bene, non c’è problema. Se cambi idea sai dove trovarmi, altrimenti ci si vede in giro. ”

Dopodiché si era voltato con un sorriso e un cenno della mano cercando di nascondere quanto si sentisse avvilito e raggiunse in fretta il suo gruppo di amici poco più avanti nel corridoio. Almeno poteva dire di averci provato.

Claire guardò il ragazzo allontanarsi e si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, questo era già il terzo ragazzo che le chiedeva di uscire quella settimana. Aveva passato tutti gli anni del liceo completamente ignorata da chiunque, fortunatamente avrebbe aggiunto, e adesso all’improvviso il genere maschile si era accorto di lei. Ma cosa diavolo sta succedendo?

All’improvviso sentì delle braccia esili avvolgersi attorno alla sua vita e capì di chi si trattava prima ancora di vederla. “ Claaaaire! Sei impazzita per caso? ”

Rika la guardava in un misto di shock e rabbia e curiosità tutto insieme e le venne da ridere non appena la vide gonfiare le guance in un broncio incredulo. “ Quello era Ethan della terza classe! Non dirmi che hai rifiutato anche lui, non dirmelo ti prego! ”

  “ … Allora non te lo dirò. ”

La sua amica esplose in un grido esasperato facendo voltare alcune ragazze che chiacchieravano poco distante da loro. La prese per le spalle e la obbligò a guardarla dritto negli occhi dorati. “ Dimmi la verità, hai battuto la testa di recente? ”

Claire sorrise mentre si voltava dirigendosi al suo armadietto, era già in ritardo e quel ragazzo le aveva già fatto perdere abbastanza tempo per quella giornata, non aveva bisogno dell’ennesima ramanzina della sua amica che nel frattempo la stava inseguendo pretendendo una risposta. “ Non ho detto niente su Sam perché, sebbene non sia il mio tipo è intelligente e popolare a modo suo ed ho pensato non ti piacesse e basta. Ho lasciato correre anche su Norman perché, effettivamente, era un po' troppo esuberante per te ma Ethan… non starò zitta sul fatto che hai appena rifiutato il ragazzo più bello e popolare di tutta la scuola! Ehi, mi stai ascoltando? ”

Le rivolse uno sguardo perplesso mentre appoggiava entrambe le mani sui fianchi in attesa. Claire si ritrovò a sospirare mentre prendeva alcuni libri e richiudeva l’armadietto con un colpo un po' più forte di quanto avrebbe voluto. “ Se ti piacciono così tanto perché non ci esci tu e mi lasci in pace? ”

  “ Oh credimi, lo farei se me lo chiedessero. ” arricciò le labbra lucide di gloss e la seguì ancora mentre usciva dall’edificio con passo svelto. Era pomeriggio inoltrato e stava rinfrescando mentre il sole si nascondeva dietro a nuvoloni grandi e biancastri. Dopo alcuni minuti di silenzio Claire si voltò irritata a guardare la sua amica che non aveva smesso di starle alle calcagna come il più degno soldato del Sanctum durante tutta la faccenda l’Cie.

  “ Cosa vuoi Rika? ” sbottò stringendo i libri di filosofia al fianco.

  “ Claire Farron, voglio che tu mi dica la verità. ” quando le parlava usando anche il suo cognome con quel tono significava che quello era un osso che non avrebbe lasciato con facilità. La sua amica poteva essere testarda quanto lei e fastidiosa come Snow a volte. “ In tanti anni che ti conosco non mi hai mai parlato di un qualche ragazzo, né hai mai mostrato interesse per uno di loro, perché? Sono la tua migliore amica, non ti giudicherò, te lo prometto. ” appoggiò una mano al petto cercando di dare più peso alle sue parole. Sembrava sinceramente preoccupata per lei e sperava che avrebbe capito di potersi fidare.

La più grande, anche se solo di un paio di mesi, sospirò sconfitta. Avrebbe preferito affrontare una mandria di Behemoth piuttosto che quell’argomento, soprattutto intuendo a cosa la sua amica stesse alludendo con quell’ultima frase. La condusse su un muretto all’ombra lontano dagli altri studenti cercando di lanciare un chiaro segnale che nessuno avrebbe dovuto avvicinarsi. Si sedettero l’una di fianco all’altra e Rika rimase pazientemente in silenzio aspettando che la ragazza trovasse il coraggio per dirle quale problema la affliggesse. Notando la sua esitazione, Claire non vacillava mai con niente e nessuno, allungò una mano a sfiorarle la sua incoraggiante. “ Claire… t-ti piacciono le ragazze? ”

L’altra spalancò le ciglia perplessa e la guardò aprendo la bocca ma passarono un paio di secondi prima che le parole si decidessero a uscire accompagnate da una risatina. “ Oh no, non è questo. ”

Rika sospirò di sollievo. “ Oh meno male… insomma non che ci sarebbe stato qualcosa di male credimi, io sono completamente favorevole alla cosa lo sai è solo che, insomma, avrei chiaramente preferito averlo saputo prima in tal caso e… ” iniziò a balbettare e a parlare a raffica come ogni volta che qualcosa la innervosiva.

La più grande rise di gusto stringendole la mano accompagnando il tutto da uno sguardo malizioso. “ Ho capito, ho capito non agitarti. Sei al sicuro… per adesso.

  “ Aha, molto divertente. ” rispose l’altra schiaffeggiandola sul braccio per scherzo e poi tornò seria. “ Allora cosa c’è? ”

  “ Non ti accontenterai di un semplice ‘quei ragazzi non mi piacevano’ non è vero? ”

Rika scosse la testa agitando i lunghi capelli scuri lasciati sciolti sulle spalle. Claire sospirò ancora indecisa, poteva fidarsi di lei, lo sapeva, ed inoltre non è che stesse per rivelarle di provenire da un altro mondo con millenni alle spalle in cui aveva passato il tempo a combattere mostri e dei. Rika non ricordava nulla di Cocoon e non era affatto il caso di farla apparire come una pazza in corsa verso un ospedale psichiatrico, perché era lì che sarebbe finita se qualcuno all’infuori della famiglia avesse scoperto il loro segreto. “ La verità è che io… aaah questo ti sembrerà stupido e assurdo. ”

Rika quasi urlò per l’esasperazione, stava morendo dalla curiosità e allo stesso tempo si sentiva preoccupata. “ Sputalo e basta. ”

Claire fissò gli occhi su entrambe le sue mani nervosamente strette l’una con l’altra poi, chiudendo gli occhi, lo lasciò finalmente uscire in un sussurro agitato. “ C’è già qualcuno ed io… sto aspettando. ”

L’amica la guardò sorpresa, tutto si era aspettato tranne questo. “ Aspetta un minuto, mi stai dicendo che hai un ragazzo e non me ne hai mai parlato? ”

Agitò le braccia davanti a sé come per proteggersi da un proiettile che procedeva dritto verso di lei. “ No, no, no… ” disse velocemente per poi aggiungere in un borbottio nervoso. “… insomma, non credo, non proprio. Forse? ”

Rika rise divertita. “ Cosa vuol dire ‘non credo’. Hai un ragazzo sì o no? ”

  “ No. ” rispose decisa. “ Ma... c’è qualcuno, da qualche parte, che mi ha fatto una promessa tanto tempo fa. ”

Rika la vide arrossire sotto quella dichiarazione, in tanti anni che la conosceva non aveva mai visto quel tipo di espressione su di lei, mai. “ Una cosa tipo ‘una promessa d’infanzia’ come nei film? Come Snow e Serah? ”

Anni prima era rimasta altrettanto sorpresa quando, all’improvviso, nel loro gruppo era comparso Snow. Più grande di loro sia per età che per statura e si era presentato come il ragazzo di Serah e, nel corso del tempo, più volte li aveva sentiti parlare di matrimonio e cose del genere come se si conoscessero da molto più tempo di quel che facevano credere. Le era sembrato strano e assurdo ma non aveva polemizzato.

Rimase scossa e leggermente incredula quando Claire sorrise piano imbarazzata. “ Qualcosa del genere. ” poi alzò lo sguardo verso il cielo, gli occhi azzurri fissi su un punto lontano, in qualche modo molto più luminosi del solito. “ Non ricordo il suo nome, né il suo volto… ma so che è lì, da qualche parte. ”

Una consapevolezza attraversò la mente della ragazza. “ Fammi capire bene… ” disse guardandola sebbene non ricevesse nemmeno un’occhiata in risposta. “… quando eri bambina un ragazzo ti ha promesso cosa, che era l’amore della tua vita, e ti ha detto di aspettarlo ma tu non hai idea di chi sia? ” man mano che parlava poteva dire con certezza quanto quella storia fosse completamente fuori da ogni logica.

Claire rise di nuovo all’assurdità della piega che quella conversazione aveva preso nascondendo le labbra dietro alla mano. “ Non proprio così in effetti ma non posso spiegartelo meglio. ”

  “ E tu ci credi veramente? ”

Era seria, dannatamente seria. Claire Farron, la sua amica fredda e riservata che tutti conoscevano come la regina dei ghiacci, quella che ben poche volte aveva visto ridere di gusto e per la quale un suo abbraccio era così raro da far impallidire il Sacro Graal, credeva davvero ad una sorta di ragazzo del destino. “ Ascolta non so esattamente come definire questa cosa, l’unica cosa che so è che lui era gentile e mi faceva sentire bene. Non ho idea se sia amore o cos’altro ma io non… non avrò pace fino a che non lo avrò ritrovato. ” sembrava così determinata, Rika poteva giurare di non averle mai visto quell’espressione.

  “ E non potrebbe essere Ethan della terza classe? ” alzò un sopracciglio dubbiosa.

  “ Credimi, se fosse lui, lo saprei. ”

Dopo qualche minuto di silenzio in cui Claire era convinta di aver perso ogni sorta di reputazione sulla sua credibilità e sanità mentale che potesse mai aver avuto con l’amica, questa si lasciò andare ad un sospiro rumoroso stiracchiandosi la schiena. “ E’ solo strano, non avrei mai pensato fossi così romantica in realtà. ”

  “ Cosa? N-Non è così! ” balbettò imbarazzata in risposta.

  “ Sapevo che da qualche parte dentro di te si nascondeva una tenerona! ” la bruna l’abbracciò di slancio sorridendole con affetto mentre la sentiva lamentarsi impacciata. Avvertì il suo corpo irrigidirsi al contatto, come aveva pensato prima era estremamente riluttante al contatto umano fatta eccezione per Serah. “ Solo una cosa, se un giorno dovessi incontrare questo fantomatico ragazzo dei sogni, chiedigli se ha un fratello per me. Sembra stupendo! ”

Risero insieme poi qualcuno che passava velocemente davanti a loro attirò l’attenzione della ragazza dai capelli rosa. “ Jay! ”

Un ragazzo della loro età, capelli scuri e occhiali dalla montatura nera e sobria leggermente grandi, si voltò nella loro direzione. Fece un cenno del capo e le raggiunse con passo svelto. “ Ehi ragazze! ”

Jaser Liam Jenner si era trasferito nella loro città quell’anno, l’ultimo prima di terminare il liceo, a causa del lavoro della sua famiglia. Erano agenti immobiliari, prendevano vecchie case e le rimettevano in sesto prima di rivenderle e lui era abituato ad essere sballottato sempre in una città diversa sin dalla sua infanzia. Si potrebbe pensare che un ragazzo del genere avesse un carattere un po' chiuso invece lui era socievole ed espansivo, ma non del tipo come Snow per fortuna. Di eroe ne bastava uno per mille vite. Jaser era stranamente divertente e, in qualche modo, era finito per diventare amico di Rika e, per osmosi, di Claire. Avevano scoperto di condividere la passione per la musica, anche lui suonava alcuni strumenti ed aveva iniziato a impartirle lezioni di pianoforte un paio di pomeriggi a settimana. In pochissimo tempo, prima che potesse accorgersene e in qualche modo evitare la cosa, aveva messo su un gruppo assieme ad altri due ragazzi con Claire coinvolta fino al collo. Quel giorno l’aveva fregata in piena regola e lei era stata obbligata a dire di sì.

Ma aveva anche scoperto che la cosa non le dispiaceva affatto. Anche se ammetterlo era, ovviamente, fuori questione. L’ex Salvatrice si diede un appunto per sé stessa: stilare un elenco delle cose che non avrebbe mai ammesso a nessuno.

Comunque il suo ultimo anno di liceo aveva segnato un certo tipo di cambiamento nella sua vita, Claire si era ritrovata sempre più spesso coinvolta con altre persone e in qualche modo, era stato divertente. Inizialmente, quando lei e Rika avevano incominciato a passare del tempo con lui, qualcuno aveva sparso in giro la voce di una specie di triangolo amoroso, persino Serah aveva iniziato a prenderla in giro perché finalmente era amica di un ragazzo – al di fuori dei membri del NORA, Snow e Noel – ma la verità non poteva essere più lontana. Jaser aveva sì un certo interesse per una delle due ragazze, ma quella non era affatto Claire. Purtroppo per lui, Rika era fin troppo impegnata a cambiare un ragazzo a settimana per accorgersene.

  “ Terra chiama Claire! Ci sei? Prontooo? ”

Il ragazzo la scosse dai suoi pensieri agitando la mano freneticamente davanti al suo viso assorto. La ragazza sbatté gli occhi mentre tornava alla realtà che la circondava e sentiva le risate allegre di Rika lì accanto. “ C-Cosa? ”

Lui la guardò perplesso ed un po' divertito ripetendo quello che le aveva evidentemente detto poco prima “ Sei pronta? E’ ora di andare! ”

  “ Ah giusto, le prove per la festa! ”

  “ Te n’eri dimenticata? ”

Scosse la testa ed intervenne Rika a salvarla dalla situazione. “ Scusa, colpa mia. L’ho distratta. ”

Quel sabato sera si sarebbe tenuta una festa per la fine dell’anno scolastico, la stessa per la quale poco fa aveva ricevuto il terzo invito della settimana. Il loro gruppo avrebbe suonato alternato ad altri due per tutta la serata e si sentiva in imbarazzo al solo pensiero ma, fortunatamente, c’era qualcos’altro che la preoccupava e faceva in modo di tenerle la mente occupata. “ Jay, per quanto riguarda quel favore che ti ho chiesto? ”

Il ragazzo la guardò stranito mentre si sistemava gli occhiali, poi comprese. “ Ah sì, tutto ok, sta tranquilla verrà. ”

  “ Oh, meno male. Ti ringrazio. ”

  “ Ancora devo capire perché vuoi così tanto che mia cugina, che non ha ancora tredici anni, partecipi. ” le disse dubbioso alzando le sopracciglia, anche Rika si era incuriosita ed aveva allungato il collo per saperne di più.

Sulle labbra di Claire si creò un sorriso a metà fra misterioso e divertito. “ E’ una sorpresa, ma ti prometto che ti spiegherò ogni cosa. ”

 

 

*.*.*.*.*

 

 

  Inspirò profondamente mentre spostava lo sguardo sulla chitarra, poteva sentire il sudore colarle lungo la schiena mentre le luci stroboscopiche la accecavano impedendole di vedere bene la sala gremita di gente, il che era davvero una fortuna perché se si fosse fermata a riflettere a cosa stava facendo probabilmente sarebbe svenuta sul colpo. Poteva però vedere abbastanza vicino a sotto il piccolo palco sua sorella e Snow che ballavano lanciandole occhiate abbastanza di frequente. Sembravano divertirsi un po' troppo sul fatto che lei stesse suonando e cantando davanti a tanti sconosciuti. La cosa, a dire il vero, era sufficientemente ridicola anche ai suoi occhi ma continuava a passargli nella mente la scena di lei con indosso un lungo abito da sera viola mentre recitava la parte della Sacra Salvatrice. Se era sopravvissuta quella volta, ce l’avrebbe fatta anche ad una serata di adolescenti come questa.

I suoi occhi azzurri si spostarono poco più avanti, al centro della palestra che era stata adibita a sala da ballo, dove una giovane coppia ballava felice e un po' impacciata.

Il ragazzo era vestito piuttosto elegante, con jeans scuri e una camicia blu notte, il primo bottone lasciato aperto e il collo libero dalla cravatta. I capelli, nonostante le chioma scura folta e un po' ribelle, erano stati ben pettinati all’indietro e gli occhi blu rivelavano tutta la meraviglia dell’attimo che stava vivendo. Guardava la giovane ragazza fra le sue braccia, un po' timida mentre gli parlava con un sorriso dolce sul viso, la lunga chioma blu scura era stata raccolta in una morbida acconciatura da evidenti mani esperte e alcune ciocche le ricadevano dolcemente sulle spalle. I suoi grandi occhi verdi non vedevano oltre il ragazzo a pochi centimetri da lei, avevano così tanto da dirsi dopotutto…

 

  “ Ancora non riesco a credere che tu sia davvero qui, Yeul. ”

La ragazzina alzò lo sguardo osservando Serah attraverso lo specchio mentre, gentilmente, le stava sistemando i capelli aiutata da una vivace Vanille. Sorrise dolcemente spostando gli occhi fino a incontrare le iridi azzurre della ragazza appoggiata allo stipite della porta. “ Devi ringraziare Light-scusa… Claire. E’ lei che mi ha trovata. ”

Claire ricambiò il sorriso leggermente in imbarazzo mentre una Fang piuttosto strafottente faceva la sua comparsa dopo essere rimasta in soggiorno a farsi un pisolino. “ Ehi, ancora non avete finito là dentro? ”

  “ Fang, ci vuole tempo per queste cose! ” Vanille la rimproverò imbronciata mentre la spingeva nuovamente fuori dalla stanza. “ E’ una serata troppo importante. ”

La giovane con la pelle scura sbuffò esasperata, fece un cenno a Claire, che non si era mossa dalla sua posizione a braccia conserte, e se ne tornò sul suo adorato divano al piano di sotto. La cosa sembrava andare per le lunghe, tanto valeva dormire ancora un po' e per un momento la ex soldatessa desiderò avere avuto la sua stessa idea.

Aveva incontrato Yeul all’inizio di quella settimana per una pura coincidenza a casa del suo amico Jaser, un pomeriggio mentre si esercitavano al pianoforte. Si era scoperto che era una sua lontana cugina che era stata mandata a vivere da lui per motivi puramente scolastici.

Non c’erano stati sogni questa volta, per questo motivo era stata una tale sorpresa anche per lei. Non se ne spiegava la ragione, forse era dovuto al fatto che, in effetti, lei e Yeul non avevano mai condiviso dei veri momenti assieme. La ragazzina era stata l’ultima dei Veggenti di Paddra ed era scomparsa prima – o dopo – che potessero conoscersi, sebbene avesse visto le sue precedenti incarnazioni al tempio della dea durante gli ultimi tredici giorni.

L’altra cosa assai diversa dal solito era stata che Yeul aveva recuperato immediatamente tutti i suoi ricordi, non aveva avuto alcun bisogno d’incontrare fisicamente Serah o Snow o chiunque altro, le era bastato incrociare lo sguardo di Claire. Non era accaduto l’inverso però, di questo ne era sicura. Forse era tutto collegato ai suoi poteri, sebbene adesso le avesse assicurato di non possederne più nemmeno un frammento, qualcosa sicuramente aveva influenzato quel cambiamento.

Claire avrebbe voluto portarla immediatamente da Noel, se lo meritavano dopotutto, ma lui era fuori città per un paio di settimane e sarebbe rientrato solo la sera della festa. Così era stata Serah ad avere avuto la brillante idea di fargli una sorpresa, dopotutto quella serata coincideva anche con il compleanno del ragazzo. E oramai nessuno di loro credeva più alle casualità.

E, naturalmente, Snow, quale eroe della situazione, aveva deciso di trasformare il tutto in una super riunione e in qualche modo era riuscito a convincere Fang e Vanille a unirsi a loro – fortunatamente la festa era aperta a chiunque purché accompagnato – e persino Sazh li avrebbe raggiunti per la serata. Una riunione in grande stile, esattamente come una ‘grande famiglia felice’.

Sebbene Claire fosse contenta di vederli tutti non poteva fare a meno di pensare che, in realtà, mancasse qualcosa. Qualcuno.

  “ Ora diamo una sistemata a te signorina! ” le disse all’improvviso Lebreau distogliendola dai suoi pensieri ed emergendo dal bagno con arricciacapelli in mano e quelli che sembravano altri attrezzi di tortura nell’altra. Claire si sentì all’improvviso braccata mentre si premeva contro la porta notando Vanille e Serah che velocemente la stavano accerchiando.

  “ N-No, sto benissimo così grazie! ”

  “ Assolutamente no! ” esplose Vanille scuotendo la testa, morbidi boccoli ramati le ricadevano sciolti sulle spalle mentre Serah le afferrava la mano impedendole qualsiasi via di fuga e minacciandola con il tipico ‘sguardo alla Farron’ serio ed abbastanza spaventoso in effetti. “ Non lascerò mia sorella salire sul palco in tuta da ginnastica. ”

  “ Ma a chi vuoi che importi? ” sbottò lei infastidita.

  “ A me! ” rispose sua sorella stringendole il polso. “ Sono già abbastanza contrariata che tu abbia rifiutato ben tre ragazzi che ti avevano invitata per questa serata, non permetterò che tu non abbia un look più che adeguato. ”

Lebreau rise di gusto mentre la voltava spingendola all’interno della stanza non considerando minimamente le sue lamentele o la sua resistenza fisica. “ Tre?! Accidenti Claire, sei una vera rubacuori. ”

La trascinarono al posto di Yeul davanti allo specchio mentre la ragazzina la guardava con dolcezza, sembrava l’unica veramente dispiaciuta per la sua situazione. Vanille iniziò a controllare i vari indumenti all’interno del suo armadio tirando fuori quanti più capi potesse. “ Forse è il fascino di suonare in un gruppo, è una cosa molto cool. Ehi, che ne dite di calze a rete? Serah, ne hai? ”

  “ Ottima idea, vado a prenderle! ”

  “ I capelli glieli tiro su oppure li lasciamo sciolti?”

  “ Ragazze, per favore, non c’è alcun bisogno di questo! ” l’ex soldatessa quasi le implorò mentre loro non la consideravano minimamente.

Driiiin

Improvvisamente un suono familiare e tanto atteso interruppe il chiacchiericcio concitato e tutte sprofondarono nel silenzio prima di lanciarsi in gridolini eccitati. “ Salvata dal campanello. ” sussurrò Claire con un sospiro di sollievo mentre si alzava e si allontanava velocemente dal gruppo di ragazze per raggiungere la porta, in tutte le sue vite non era mai stata più grata della tempestività di Snow. Si appuntò da qualche parte nella sua mente di ringraziarlo per questo, un giorno.

  “ Non abbiamo finito sorellina. ” le urlò Serah mentre tornava da Yeul ad assicurarsi che tutto fosse perfetto.

O forse no.

Quando raggiunse la porta si sentiva stranamente in ansia e desiderò con tutto il cuore che le cose andassero bene, dovevano essere felici, tutti. Prese respiro e quando aprì la prima cosa che apparve fu il faccione del gigante biondo tutto tirato a lucido in un completo grigio chiaro che le sorrideva compiaciuto. Noel, notò in fretta, se ne stava poco dietro a chiacchierare divertito assieme a Maqui, Yuj e Gadot.

Sorrise brevemente a Snow e si spostò leggermente per farli entrare. “ Ragazzi, siete in anticipo. ”

  “ Non dirmi che vieni conciata in quella maniera sis? ” le chiese l’eroe osservandola perplesso. Serah intervenne scendendo le scale alla svelta e salutandolo con un bacio veloce. “ Assolutamente no, adesso le diamo una sistemata. ”

Claire imprecò internamente esternando solo un sospiro esasperato. Dopodiché si rivolse a Noel facendogli un breve ma sincero sorriso. “ Ehi, buon compleanno moccioso. ”

Si allungò per scompigliargli i capelli pieni di gel sotto le sue proteste infastidite. “ Aaah Claire, ci ho messo un secolo per sistemarli! ” si allontanò da lei velocemente tentando di limitare i danni. Tutti risero della sua espressione mentre Vanille era scesa per tentare di svegliare Fang dal suo sonnellino e Lebreau si era unita al gruppo nel suo scintillante abito viola scuro tempestato di gemme brillanti. “ Noi tutti abbiamo un regalo per te. ” aggiunse Serah guardandolo intensamente. Lui arrossì un po' sentendosi improvvisamente al centro dell’attenzione e allentando il primo bottone della camicia.

  “ Sarà meglio, altrimenti che razza di amici siete? ” sbottò cercando di nascondere l’imbarazzo che gli colorava il volto quasi fino alla punta delle orecchie. Poi notò la persona che era apparsa improvvisamente in cima alle scale e Claire poté vedere con assoluta chiarezza la scintilla attraversargli lo sguardo blu. Le labbra si aprivano e chiudevano come se volesse dire qualcosa ma nessuna parola fuoriusciva, il respiro gli si bloccò in gola mentre Yeul, lentamente, scendeva le scale avvolta in un delizioso abito di pizzo rosa pastello.

Quando fu ad un passo da lui – tutti si erano allontanati abbastanza per darle spazio ma non troppo per potersi perdere la scena – gli sorrise dolcemente e Noel non riuscì più a trattenersi. Non fu una riunione da film come quella di Snow e Serah, piena di baci e strette forti e parole d’amore, semplicemente Noel pianse. Con gli occhi aperti e fissi sulla ragazza davanti a lui, non aveva intenzione di smettere di guardarla nemmeno in quello stato, e dimenticandosi completamente di chiunque altro fosse presente nella stanza.

Noel iniziò a singhiozzare.

Yeul allungò le mani sul suo viso, accarezzò la sua pelle e raccolse le lacrime prima di avvicinare il viso ed appoggiare la fronte sulla sua. E rimasero così, immobili, per un’infinità di tempo, avvolti in un dolce silenzio che nessuno osò interrompere.

 

  Si rilassò visibilmente con un sospiro soddisfatto quando terminarono la canzone, le dita le facevano un po' male ed iniziava ad avere un calo di voce ma per fortuna la serata stava procedendo bene e tutti sembravano divertirsi, anche se a sue spese.

Aveva lanciato un’occhiataccia a Sazh quando aveva notato il suo continuo riprenderla con una piccola telecamera, la stessa sorte era toccata a Snow che se la ridacchiava nemmeno troppo discretamente indicandola spesso mentre Serah cercava di tenerlo buono e provava a scusarsi con lo sguardo. Ma Claire aveva notato che anche lei sembrava piuttosto compiaciuta di poter vedere quella scena con i suoi stessi occhi. Traditrice.

Fang se ne stava a chiacchierare assieme a Lebreau, un bicchiere di punch arancione in mano e si ritrovò a sperare che non fosse niente di alcolico anche se le guance leggermente arrossate e il sorriso un po' troppo sfacciato le facevano seriamente dubitare della cosa. Non lo avranno corretto con qualcosa, vero? Nessuno di loro, esclusi Snow e Gadot, avevano ancora l’età legale per bere alcolici. Soprattutto non ad una festa scolastica.

Rika, Vanille e Yuj erano seduti in alto sugli spalti e davano l'impressione di essere presi in una conversazione piuttosto importante. Anche se il continuo indicare qua e là verso i vari ragazzi presenti le fece capire che forse si trattava solo di gossip. Qualcosa in cui erano molto bravi tutti e tre.

Da qualche parte, più lontano, Maqui stava sfidando Gadot a braccio di ferro. Il risultato era abbastanza scontato ma sembravano divertirsi.

E poi c’erano Yeul e Noel, sempre al centro della sala, sempre completamente presi l’uno dall’altra, erano dolci e innocenti e si meritavano quel momento forse più di chiunque altro. Claire si avvicinò a Jaser che stava alla tastiera alla sua sinistra, gli sussurrò qualcosa e poi lui annuì sorridendole lanciandole uno sguardo rassicurante attraverso le iridi grigie. Lei prese il suo posto sistemandosi i capelli leggermente sudati. Alla fine le ragazze erano riuscite a sistemarla in un’acconciatura che risultava molto simile a quella di Lumina, solo un po' più rock, e avevano completato il suo look con una canotta nera corta che le lasciava scoperto l’addome, pantaloni scuri aderenti leggermente strappati e chiusi in anfibi con un tacco non troppo alto.

Appoggiò le dita sui tasti mentre le luci si spegnevano per lasciare la sala illuminata solo da lampade a luce soffusa e tutti capirono che anche la musica sarebbe cambiata. Era il momento di un cambio di ritmo in qualcosa di più lento e più romantico. Prese un respiro e cercò di scacciare l’imbarazzo e l’ansia, si era esercitata per settimane su quella canzone. Niente esitazioni Farron. Era una frase che le ripeteva spesso il suo tenente Amodar quando era entrata nel Guardian Corps e ancora adesso, a mille anni e un nuovo mondo di distanza, riusciva in qualche modo a darle il coraggio e la determinazione quando si sentiva più insicura.

Iniziò a suonare, lentamente ma senza incertezza, i suoi pensieri rivolti verso quella figura ancora avvolta nella nebbia che non voleva saperne di abbandonarla. Era con lei sempre, in ogni momento della giornata, le dava coraggio, forza e speranza.

Un dettaglio di lui improvvisamente si diradò dalla foschia grigia della sua mente. Un sorriso gentile, caldo, sincero. La sua voce s’incrinò appena e pregò che le sue parole lo raggiungessero, ovunque si trovasse.

Dove sei?

 

..::~*.*.*~::..

 

 

  “ Per la tua sicurezza. Me lo restituirai. ”

Te lo ha detto secoli fa mentre ti porgeva il coltello regalatole dalla sua preziosa sorella, è stato il primo gesto di vera gentilezza nei tuoi confronti. Adesso lo sai, ora la conosci, ma quella volta sei rimasto senza parole, troppo sorpreso anche solo per ringraziarla. Eri troppo timido ed indifeso, non riuscivi nemmeno a guardarla negli occhi per più di qualche secondo.

Lei era troppo per te.

Era tutto.

Forte, coraggiosa, determinata, imbattibile, tutto quello che volevi essere. Per te stesso, per la tua stupida e folle vendetta. Eri così egoista. Non ti eri minimamente accorto che anche lei soffriva, che il suo procedere senza indugio non era altro che una maschera ben costruita, dentro di sé chiedeva disperatamente di essere salvata.

Ma l’hai sentita veramente solo alla fine del mondo.

Hai toccato le sue lacrime mentre precipitava nella vuota oscurità del caos, hai ascoltato la sua voce urlare disperatamente, hai sospirato di sollievo quando sei riuscito ad afferrarla prima di perderla per sempre. Ricordi ancora così vividamente la sua stretta sorpresa, ti stringeva la mano così forte perché temeva svanissi lasciandola nuovamente sola. Ma tu non l’avresti mai fatto, glielo hai promesso. Hai giurato di proteggerla, anche se la tua era solo la promessa di un ragazzino nervoso e balbettante.

Eppure eccoti qui, secoli dopo, completamente solo nel tuo nuovo appartamento mentre stringi fra le mani quel coltello esattamente come allora, non hai idea del perché sia in tuo possesso – semplicemente è sempre stato con te – ma non puoi fare a meno di esserne grato. Farlo ti infonde coraggio in qualche modo come se lei fosse proprio lì con te. Ma non c’è, smettila di illuderti, non puoi vederla, non devi.

Devi farcela da solo.

Dopotutto dovresti esserti abituato alla solitudine, hai passato gli anni dell’adolescenza da solo, in qualche modo tutte le persone che amavi si erano allontanate da te, scomparse, svanite. E dopo, durante l’era del caos, ti sei allontanato da coloro che potevano capirti davvero. Eravate tutti uomini dal cuore spezzato. Ma anche loro soffrivano troppo, forse più di te e non volevi pesare su di loro ulteriormente, volevi solo che provassero un po' di sollievo e credevi che la tua assenza avrebbe aiutato. Ma non è stato affatto così.

Dovevi essere la speranza per l’umanità e invece sei stato la loro condanna.

Hai pregato durante la tua prigionia durata più di un secolo e mezzo, hai pregato per il perdono. Volevi espiare le tue colpe, volevi solo che tutti tornassero ad essere felici. Hai creduto che accettare di aiutare il dio della luce, alla fine, ti avrebbe donato la pace che desideravi. Lo hai fatto entrare nella tua mente, gli hai permesso di rimodellarti, ti sei sottomesso. E in cambio lui ti ha promesso una nuova vita, con lei.

Ma mentiva, lo sapevi, e nonostante tutto lo hai lasciato fare perché eri stanco, troppo esausto di vedere le persone soffrire, di vederla combattere così duramente per qualcosa che avrebbe sempre dovuto essere lì per lei.

Le lacrime escono dai tuoi occhi mentre appoggi al lama fredda alla fronte come fosse la sola ancora che ti tiene aggrappato alla sanità mentale, stai sprofondando nella follia, di nuovo. Lentamente il freddo metallo scorre lungo il tuo viso fino a raggiungere la gola, sarebbe così semplice farlo, sarebbe comodo, sarebbe giusto. Qualcosa ti spinge a premere forte, a farlo in fretta e smetterla di lottare inutilmente. Sei un fallimento sotto ogni punto di vista, sei solamente un disgustoso piccolo uomo codardo però perché non trovi il coraggio di farlo davvero nemmeno questa volta. Non puoi farlo, non con il suo coltello.

Fingi che lei sia lì con te, il respiro lentamente si calma mentre la visualizzi nella tua mente. Puri occhi di un azzurro così intenso da attraversare la tua anima. Labbra perfette strette in una linea sottile, inclina leggermente la testa e i suoi capelli rosa si librano nel vento. Ti sorride.

Ed è tutto ciò che ti serve per affrontare un nuovo giorno.


 

..::~*.*.*~::..


 

  Era da molto passata l’ora del coprifuoco ma le sorelle Farron speravano nella clemenza del loro padre vista la serata importante appena trascorsa. Man mano che l’evento andava verso la conclusione e le persone se ne tornavano a casa avevano rimandato quel momento il più a lungo possibile. Era stato bello essere di nuovo tutti insieme e nessuno di loro sembrava intenzionato ad andarsene.

Alla fine Sazh, che rimaneva pur sempre la voce della ragione del gruppo, aveva decretato che era l’ora di rientrare e, con Fang e Vanille al seguito, se n’erano andati via per primi visto il lungo viaggio di rientro che li aspettava. Anche i ragazzi del NORA si erano congedati poco dopo mentre Claire aveva convinto il suo amico Jaser ad accompagnare Rika fino alla porta, facendo segretamente il tifo per lui.

Erano rimasti solo in cinque e, tra una risata allegra e l’altra, si erano incamminati lungo le strade deserte della città. Per prima avevano accompagnato Yeul anche se era restia a separarsi da Noel, ma la certezza di potersi rivedere l’indomani aveva alla fine avuto la meglio e si erano scambiati un tenero abbraccio sotto il portico e gli sguardi curiosi degli amici.

Serah prese a braccetto sua sorella e, insieme, anticiparono Snow di qualche metro, lui restava indietro e le seguiva da lontano tenendole comunque sotto il suo sguardo vigile. Claire dovette ammettere la sua utilità in quelle situazioni, nessun malintenzionato si sarebbe avvicinato con uno con la sua stazza come guardia del corpo.

Arrivata finalmente a casa la ragazza si lasciò cadere distrutta sul suo letto mentre sentiva i rumori all’esterno dell’eroe che salutava sua sorella e saliva sulla sua motocicletta per rientrare. Si stava quasi per addormentare in quella posizione fino a che Serah non la spaventò entrando all’improvviso e chiudendo la porta con un tonfo e Claire la sgridò immediatamente tenendo il tono della voce basso. “ Ehi fai piano! Sveglierai mamma e papà. ”

  “ Scusa, ma sono ancora così elettrizzata per com’è andata la serata, non credo riuscirò a chiudere occhio stanotte! ”

Saltò sul letto al suo fianco e la guardò aspettandosi un qualche tipo di conferma sul suo stesso stato d’animo. La maggiore la guardò alzando un sopracciglio e sorrise. “ Sì, è stata una bella festa. ”

  “ Sono così felice per Noel e Yeul. ” batté le mani sorridendo estasiata. Era sempre stata una tipa piuttosto romantica, la sua stramba storia con Snow lo dimostrava, e sicuramente era sincera. “ Se lo meritano così tanto. ”

Claire annuì, un piccolo breve sorriso per poi spostare lo sguardo fuori dalla finestra. La città era scarsamente illuminata dai lampioni e alcune nuvole oscuravano la visibilità sulle stelle. Per un momento le ricordò il cielo scuro che aveva visto le notti a Luxerion durante gli ultimi giorni e provò una fitta di angoscia.

Era veramente contenta per i suoi amici, lo era davvero, ma non poteva trattenersi dal provare una punta d’invidia. Quando sarebbe arrivato il suo turno? Era destinata ad aspettare in eterno? Forse, non era destino che vedesse di nuovo quella persona in questa vita. Aveva diciannove anni ormai, quanto ancora doveva aspettare? E se lui non fosse rinato come loro, se si fosse sempre sbagliata? Non avrebbe mai avuto occasione d’incontrarlo in questa vita.

Non si accorse del turbamento sul suo volto fino a che Serah non la chiamò attirando la sua attenzione. “ Ehi sorellina, tutto bene? ” fissò il suo riflesso sul vetro della finestra, gli occhi vuoti e stanchi, improvvisamente colmi di tristezza. Stava piangendo.

  “ E’ solo… ” la voce le mancò all’improvviso e dovette soffocare un singhiozzo, non voleva apparire egoista o insensibile alla felicità dei suoi amici. Non voleva essere arrabbiata con loro. “ Perché? ” mormorò, un sussurro appena udibile. “ Perché solo io devo aspettare così tanto? ”

Crollò sotto lo sguardo sorpreso di Serah stringendosi a lei, cercando un conforto che sembrava non poterle dare. La più giovane le avvolse le braccia attorno alle spalle, avvertì il corpo di sua sorella scuotersi per i singhiozzi, sentì le lacrime pungerle gli occhi. Era evidente adesso quanto quella persona fosse importante per tutti loro ma soprattutto per Claire. Non era giusto, non doveva soffrire così. Sospirò posandole un bacio sulla testa tentando di rassicurarla.

  “ Ehi, lo troveremo, te lo prometto. ” le disse incoraggiante ma le lacrime non si fermarono. “ Te lo giuro sorellina, devi fidarti di me. ”

  “ Come lo sai? ” la sua voce era rotta, insicura e vulnerabile. Odiava ancora farsi vedere così dagli altri dopotutto, non le piaceva affatto che la sua sorellina pensasse che fosse una sciocca ragazza fragile ed emotiva. Voleva essere la sua figura di riferimento, quella forte su cui fare affidamento sempre, anche nelle situazioni più disperate. Forse però, la stessa Serah poteva esserlo per lei, dopotutto. Solo per stanotte.

L’altra le passò una mano tra i capelli sciogliendo la coda laterale ormai mezza sfatta e districando i riccioli rosati con le dita. Era stata così felice quella sera, l’aveva vista divertirsi così tanto, perché doveva finire sempre così? Perché non poteva essere felice davvero questa volta?

  “ Abbiamo combattuto insieme per questa vita. Non può essere stato tutto inutile, sicuramente c’è un motivo anche se adesso non lo comprendiamo. Ma troverai anche tu la tua felicità, ne sono sicura. ”

Claire si sentì rassicurata da quel sorriso dolce, forse aveva ragione dopotutto, sembrava così sicura. Così speranzosa. E lei non poté fare a meno di crederle questa volta.

Doveva.







Note: Sempre un po' in ritardo arriva un capitolo. Questo in particolare mi preoccupava, perchè temevo di aver reso il carattere di Claire troppo diverso da come tutti lo conosciamo. Ma una mia amica mi ha fatto notare quanto invece sia giusto così. E' una vita nuova, sebbene possegga i ricordi di quella precedente, i fatti traumatici che erano accaduti qui non ci sono stati. I suoi genitori sono vivi, sua sorella è al sicuro al suo fianco e, uno dopo l'altro, ritrova tutti i vecchi amici che ha conociuto. "E' la perfetta fusione fra Lightning e Lumina" questo è quello che mi ha detto e, ora che ci rifletto, sento che ha ragione. E' diversa sì, perchè questa è la persona che sarebbe stata se non avesse dovuto sopportare e vivere quello che ha vissuto. E' un pensiero un po' contorto ma spero mi abbiate capita ^^'
Il prossimo è l'ultimo capitolo... poi ci sarà la parte due, a cui sto lavorando e sulla quale sto cercando di concentrarmi per rendetla davvero leggibile. Ogni commento, consiglio, critica è ben accetto come sempre. Grazie comunque per la lettura :)

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XIII / Vai alla pagina dell'autore: Selhin