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Autore: willamaleanatre    22/06/2022    1 recensioni
Piccola flashfic sul momento in cui Jem si sta dirigendo verso Londra in nave
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Carstairs
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Jem fissava l’acqua scura che scorreva placida sotto la nave, tutto intorno a lui, fino all’orizzonte.
A Shangai, la sua città natale, non aveva mai visto il mare ma suo padre glielo aveva spesso descritto, memore dei suoi viaggi da shadowhunter in giro per l’Europa e verso l’oriente. Lo descriveva sempre come imprevedibile e sempre in movimento e Jem si immaginava sempre grandi onde pronte a divorare lo scafo della nave e lui, insieme ai suoi genitori e gli altri membri dell’Istituto di Shangai, già pronto a sconfiggere qualsiasi creatura ne fosse emersa con una spada angelica alla mano.
Si sentì tradito da quella piatta massa di acqua immobile e desiderò con tutto se stesso tornare indietro a quando suo padre gli raccontava tutte quelle storie.
La realizzazione che non sarebbe mai più stato così gli fece mancare il fiato e, se non avesse stretto con la mano destra il parapetto in legno, sarebbe sicuramente scivolato a terra dato che le sua ginocchia avevano iniziato a tremare. Sentì le lacrime premere per uscire. Uno shadowhunter non deve piangere mai, ricordatelo sempre James. La voce melodiosa di sua madre gli riempì le orecchie. Si vergognò di se stesso. Anche i suoi genitori si sarebbero vergognati di lui, se non fossero morti, uccisi brutalmente davanti ai suoi occhi così giovani al mondo. Non si era mai sentito così solo in tutta la sua vita.
Un colpo di tosse lo scosse da dentro, così impetuoso e doloroso da farlo contorcere e portare la mano libera alla gola cercando di far cessare gli spasmi.
Il fazzoletto annodato con dentro lo yin fen che gli avevano dato prima di imbarcarlo su quella nave gravò nella tasca dei suoi calzoni, pesante come se fosse fatto di piombo. Non voleva usarlo, si era ripromesso che non lo avrebbe mai più fatto anche a costo di morire. Fu tentato di prenderne un po’, quel tanto che bastava affinché smettesse. La mano premuta sulla bocca, scivolosa di sangue e lacrime, rimase dov’era, così come quella ancora ancorata al parapetto.
Non si accorse nemmeno di aver conficcato le unghie così a fondo nel legno da essersele spezzate quasi tutte e non si curò delle schegge che penetravano nel suo palmo. Stette in quello stato per quella che gli sembrò un’infinità, prima che, stremato, svenisse ancora imbrattato del suo stesso sangue. Prima di vedere scuro un solo pensiero gli sfiorò la mente. Si chiese se il mare a Londra fosse imprevedibile e sempre in movimento.
L’ultima cosa che vide fu il cielo al tramonto, tinto di una meravigliosa tonalità azzurra, quella che avrebbe sempre amato per il resto della sua vita. 

 

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_note autrice_

Scusatemi, davvero, scusatemi per aver scritto sta cosa. 
Ho aperto un po' a caso la cartella contenente tutte le bozze che ho scritto e me le stavo un po' rileggendo. Nulla, ho trovato questa. Mi piange il cuore per questo piccolo Jem così fragile e sconvolto dagli avvenimenti. Si parla troppo poco del passato di Jem e così, in un momento di sconforto, (non avrei potuto scriverla in un altro momento perche ho un cuore debole per Jem) l'ho battuta.
Visto che ormai sono in (troppo) pochi che pubblicano su questo fandom eccomi qui.
Spero vi piaccia nonostante tutto.
Will<3

   
 
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