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Autore: Clodie Swan    24/06/2022    2 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Manuale di Sopravvivenza Vol.2” indetto da Spettro94 sul forum di Efp
In un lontano impero, da secoli regna incontrastata la dinastia Attlan, avvalendosi dei servigi delle leggendarie guerriere danzatrici, le Onirjn, in grado di uccidere i loro nemici evocando un fuoco dolce e letale. Gokan, uno studioso della Reticenza Ausurpa, la famosa e più antica università dell’Impero, ha maturato la ferrea volontà di scrivere una tesi sul misterioso legame tra le Onirjn e la casata reale Attlan. Da dove hanno avuto origine queste donne? E perché sono totalmente asservite all'imperatore? Gokan sa bene che questa ricerca potrebbe costargli la vita, ma guidato dal suo ingegno, è disposto a rischiare tutto per scoprire la verità in nome dell'amore per la conoscenza e... per Aryn, un'Onirjn di cui è innamorato, destinata ad una vita che non vuole.
La storia, secondo le regole del contest, termina con un cliffhanger. Sarà il giudice a decidere il finale e a decretare se il protagonista sopravvivrà alla prova.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5

 

 

Gokan sapeva che avrebbe avuto bisogno di una doccia e anche di mangiare qualcosa. Non gli avrebbe fatto male nemmeno qualche ora di sonno. Ma sentiva che non doveva fermarsi. Aveva trovato pochissimi libri dedicati ai draghi e alcuni di questi sembravano scritti dalla stessa mano, pur riportando i nomi di autori diversi. Lo stile però era inconfondibile e il suo occhio di studioso aveva colto diversi particolari che gli faceva pensare che l'autore avesse cambiato nome ogni volta. Per quale motivo lo aveva fatto?
Andando a ritroso trovò altri testi di questo presunto scrittore, pubblicati tutti sotto il nome di Onan Yichen. Doveva essere il nome originale. Yichen era stato uno studioso di folclore, vissuto trecento anni prima, che aveva raccolto diversi miti e li aveva analizzati. Gokan confrontando le informazioni, notò che doveva aver raccolto il materiale nelle biblioteche che in seguito erano state distrutte. Doveva aver avuto accesso a del materiale che non esisteva più.
Il giovane lesse a lungo, con interesse, quanto la presenza dei draghi fosse stata forte nella cultura popolare, nonostante l'impero avesse proibito per secoli ogni forma di racconto o di immagine legata ad essi. Nonostante ciò i draghi avevano continuato a sopravvivere nelle fiabe per i bambini, nei nomi di alcune località, in alcune feste dove facevano volare aquiloni a forma di drago e in piccoli oggetti come il medaglione che gli aveva dato Aryn.
Secondo Onan Yichen, i draghi erano vissuti davvero nei tempi antichi e avevano dominato le terre con il potere del fuoco. Poi all'improvviso erano svaniti, proprio quando nella storia avevano fatto la loro comparsa le Onirjn e gli Attlan avevano preso il comando. Gokan ci rimuginò su: se gli Attlan avevano sconfitto dei draghi potenti, perché nasconderlo? Non sarebbe stata una vittoria gloriosa da tramandare ai posteri?
Forse non erano i Draghi i cattivi di quella storia.

***

Dopo alcune missioni di routine, Aryn e le sue compagne si riposarono per qualche giorno svolgendo lavori meno impegnativi come l'addestramento delle giovani allieve Onirjn e i turni di guardia negli edifici più importanti.
Finalmente arrivò anche la notte in cui Aryn, coadiuvata da un manipolo di guerriere alle prime armi, fu incaricata di effettuare la sorveglianza al tempio. Aryn assegnò ad ogni Onirjn la propria postazione da presiedere e annunciò che avrebbe effettuato un giro d'ispezione all'interno, ordinando di non fare entrare nessuno.
Come previsto, nessuna sospettò nulla, ma eseguirono le sue istruzioni alla lettera. Il tempio si trovava sopra una piattaforma circolare formata da tra file di gradinate in marmo bianco ed era un immenso edificio rotondo in grado di ospitare al suo interno ben dodicimila persone.
Le mura esterne erano dipinte in rosso ma dentro le decorazioni che ricoprivano le pareti erano state realizzate con una gamma infinita di colori su cui l'occhio spaziava ammirato, fino al meraviglioso lucernario, sul cui vetro era dipinta una fiamma immensa di colore rosso e oro.
Aryn sospirò, percorrendo le lunghe gradinate fino al centro del tempio e poi lentamente, con il cuore in gola salì i gradini.
Il libro che aveva trovato parlava di uno scomparto speciale che si trovava sotto l'altare su cui i sacerdoti o l'imperatore compivano i rituali. Veniva spiegato che soltanto loro potevano accedervi ma per poterlo fare avevano bisogno del fuoco di una Onirjn. Aryn si abbassò per osservare le lastre di pietra alla base e passò le dita sopra una strana figura scolpita che non aveva mai notato prima: una specie di cerchio formato da fiamme intrecciate tra loro.
Aryn non aveva compreso bene in che modo accendere il fuoco, in quella circostanza, dal momento che lo aveva sempre usato soltanto per uccidere, ma fece quello che faceva di solito: cominciò a danzare.
Non vi era altra luce che quella della luna che filtrava attraverso il lucernario ma Aryn non aveva difficoltà a vedere nel buio e mosse i primi passi in punta di piedi nel silenzio più totale. Ballò una danza che non aveva mai danzato prima. Cominciò pensando ai petali dei ciliegi del suo villaggio e a Gokan bambino che ne raccoglieva una manciata lanciandola in aria felice.

Una delle candele sull'altare si accese.
Danzò pensando a loro due bambini che inseguivano una barchetta di carta trascinata dalla corrente del ruscello per vedere dove sarebbe andata. Un'altra candela poco distante si accese.
Aryn cominciò a piroettare più velocemente e ricordò le lacrime di suo padre quando era andata via. Altre tre candele presero vita. Aryn continuò a ballare senza musica ma con la sensazione che intorno a lei ci fosse un'orchestra di archi ad accompagnarla mentre la sua danza diventava impetuosa. Danzò e fece un lungo salto in aria spalancando le gambe. Ricordava le prove e gli allenamenti, le umiliazioni e le percosse. Un'altra candela. I capricci dell'imperatore. Le regole. Le costrizioni. Le persone che aveva ucciso, che aveva visto bruciare. Una fila di candele ne seguì un'altra. Saltò disperata e ruotò su sé stessa tenendosi in equilibrio su una sola gamba. Le candele brillavano tutt'intorno, formando un cerchio intorno alla Onirjn Le porte e le finestre erano chiuse e nessuno poteva vedere quanto stava accadendo. Avrebbero potuto vederla solo dal cielo.
Aryn danzò pensando alla promessa di pace del suo esilio, una breve tregua prima di far ricominciare tutto. Le lacrime presero a scorrerle sulle guance mentre il suo corpo sinuoso incurvandosi e inchinandosi sfiorava il pavimento freddo. E poi le apparve il viso di Gokan adulto che aveva conservato la stessa dolcezza di quando era bambino, i suoi vivaci occhi marroni, timidi ma al tempo stesso curiosi che la guardavano ancora come se lei fosse la cosa più preziosa del mondo. Aryn si fermò, pervasa da un senso di commozione, e sentì il fuoco formicolarle sulla punta delle dita. Si alzò riprendendo fiato e in mezzo alla luce di un centinaio di candele, posò le mani sull'altare.
Lo scomparto si aprì rivelando un piccolo scrigno. Tremando provò a sollevarne il coperchio e vide quello che vi era contenuto. Ciò che vide la lasciò confusa e per un attimo fu colta dalla paura. Respirò e con delicatezza sollevò il prezioso oggetto dalla sua custodia, nascondendoselo sotto le vesti. Le candele si spensero tutte insieme. Aryn trasalì ma riprese subito il controllo di sé e si affrettò ad uscire.
Nessuno si era accorto di niente. Le giovani guardie sembravano annoiate ma non si erano spostate di un millimetro. Aryn annunciò che avrebbe fatto un giro di pattuglia anche intorno alle mura che proteggevano il tempio e che sarebbe andata sa sola. Le Onirjn rimasero ferme ai loro posti e le fecero un breve inchino.
Aryn si mosse nell'oscurità il più velocemente possibile diretta verso gli alloggi del campus

 

***

Non vi erano altri libri sui draghi di particolare interesse e Gokan stava cominciando a perdere le speranze, quando scorrendo con le dita sul dorso di un altra interminabile fila di libri, si accorse di un libricino dalla copertina rossa su cui non vi era scritto nulla. Quando lo aprì si accorse che si trattava di una sorta di diario, scritto a mano. Gokan tornò a sedersi e cominciò a leggerlo assicurandosi di non essere visto.

Se sei arrivato fin qui vuol dire che vuoi scoprire un segreto. Solo chi sta indagando approfonditamente sulle Onirjn avrà potuto cogliere il legame con i draghi e solo tale ricerca poteva condurti in questo luogo sperduto della biblioteca nella sezione riservata. E quale luogo migliore per nascondere un libro di una biblioteca che vanta cinque milioni di volumi? Se sei disposto ad affrontare le conseguenze di quanto scoprirai, prosegui con la lettura oppure rimetti il libro sullo scaffale e torna in pace alla tua vita di tutti i giorni.”

Gokan non aveva alcuna intenzione di farlo e proseguì nella lettura voltando pagina.

Molto bene. Prima di cominciare sappi che chi sta scrivendo queste memorie, nella speranza che un giorno vengano trovate, è l'imperatore Wei Li Jong Attlan, primogenito della casa imperiale.

Che cosa!? Per poco non gli cadde il libro di mano.

Ho avuto un'educazione rigida fin alla nascita e come figlio maggiore sono stato preparato al mio destino. Mio fratello Wang, minore di me di soli due anni invece, fu addestrato per combattere. Mia madre era una Onirjn, e tali sono le mie concubine, tra cui un giorno sceglieranno la madre del mio futuro erede. Ma io amo soltanto una di loro, Meiliu, e voglio che sia lei la mia unica compagna. Poco tempo dopo la mia incoronazione, sono stato introdotto ai segreti del mio ruolo ed ho appreso la verità sulla storia delle Onirjn.

C'è un motivo se sono così fedeli a noi. E non vi é nulla di nobile in esso. Ho appreso anche come rompere questo legame e ho deciso di metterlo in pratica. Le Onirjn hanno un immenso potenziale inespresso che può arrecare del bene a tutta l'umanità, potrebbero servire ogni città, ogni luogo in cui ci sia bisogno di aiuto; non é giusto che siano ridotte ad essere delle schiave mercenarie che ogni imperatore sfrutta per accrescere il proprio potere. Vengono private di tutto: della propria libertà, dei loro bambini che vengono tolti loro e affidati alla nursery imperiale, delle loro famiglie che non rivedono più per lunghi anni.

Non è questo che voglio e contro ogni aspettativa nei miei confronti ho deciso di riunire il clan Attlan, i miei consiglieri, i sacerdoti per annunciare che intendo liberarle. Nessun essere umano dovrebbe essere schiavo di un altro, nemmeno di un imperatore.

Cercheranno naturalmente di farmi desistere dalla mia idea e perfino i miei familiari interverranno per impedirmi di procedere. Sicuramente mi minacceranno ma non ho intenzione di rinunciare. Se c'è un prezzo da pagare, lo pagherò. Ma devo almeno tentare. Per questo motivo, in caso mi succeda qualcosa, ho deciso di affidare a queste pagine il segreto, in attesa che un giorno qualcun altro lo riveli al momento opportuno e possa compiere ciò che non sono riuscito a fare.

Al termine dello scritto l'autore si firmava semplicemente Wei. Nella pagine successive veniva rivelato cosa si nascondesse sotto l'altare del Tempio Sacro e il rituale per sciogliere il legame delle Onirjn. Wei inoltre aveva scritto di suo pugno il racconto delle loro origini e lo aveva chiamato “Il nodo di fiamme.”
Gokan provò il desiderio di piangere. Dunque era così che, tanti anni prima, era morto il loro giovane imperatore, amato da tutti? Non si era trattato di un incidente come tutti credevano. Ed era morto per una nobile causa: rivelare il segreto delle Onirjn e liberale. Qualcuno doveva raccogliere la sua eredità e concludere la sua missione.

 

 

 

 

 

  
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