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Autore: Clodie Swan    24/06/2022    2 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Manuale di Sopravvivenza Vol.2” indetto da Spettro94 sul forum di Efp
In un lontano impero, da secoli regna incontrastata la dinastia Attlan, avvalendosi dei servigi delle leggendarie guerriere danzatrici, le Onirjn, in grado di uccidere i loro nemici evocando un fuoco dolce e letale. Gokan, uno studioso della Reticenza Ausurpa, la famosa e più antica università dell’Impero, ha maturato la ferrea volontà di scrivere una tesi sul misterioso legame tra le Onirjn e la casata reale Attlan. Da dove hanno avuto origine queste donne? E perché sono totalmente asservite all'imperatore? Gokan sa bene che questa ricerca potrebbe costargli la vita, ma guidato dal suo ingegno, è disposto a rischiare tutto per scoprire la verità in nome dell'amore per la conoscenza e... per Aryn, un'Onirjn di cui è innamorato, destinata ad una vita che non vuole.
La storia, secondo le regole del contest, termina con un cliffhanger. Sarà il giudice a decidere il finale e a decretare se il protagonista sopravvivrà alla prova.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6

 

 

Era già buio, quando più tardi rientrò nella sua stanza al campus, ed appena entrato sentì il profumo di lei. Il suo cuore perse un battito. Era lì, ne era certo.

“Devo parlarti” disse all'improvviso la voce di Aryn, uscendo dall'ombra. “Non ho molto tempo.”

Gokan si sedette sul suo letto senza accendere la luce e la guardò nella penombra. “Anch'io ho molte cose da dirti.”

“Sono stata al Tempio.” cominciò lei per prima. “Ho trovato questo, ma non so cosa significhi.” Estrasse dall'interno della sua veste una fiala rossa con un tappo prezioso in oro tempestato di rubini.

“Lo so io.” spiegò Gokan prendendo la fiala in mano. “Ho scoperto qualcosa in biblioteca.”

“No!” lo interruppe Aryn spaventata. “Non dirmi nulla. Ho paura. Siamo arrivati a questo punto e non so se riuscirò ad andare oltre. Se mi interrogassero non potrei tacere, lo sai e non voglio ti succeda nulla.”

“Aryn, ma non possiamo tirarci indietro. Siamo ad un passo dalla meta.”protestò Gokan.

“Devo rimetterla al suo posto stasera stessa.” replicò lei scuotendo al testa. “È troppo rischioso. Se dovesse succederti qualcosa..” Aryn cominciò a piangere. Gokan addolorato le posò un bracciò intorno alle spalle. “Stasera mentre ero nel tempio ho danzato.”spiegò Aryn asciugandosi gli occhi “Ad ogni passo il tuo viso mi appariva di fronte e ho capito che non posso più farlo. Non so nemmeno perché ti ho portato questa cosa.”

“Forse perché vuoi sapere anche tu la verità. Non vuoi essere libera?”

“Tengo di più a te.” esclamò di colpo. “Cosa ne sarà di te, una volta sciolto il legame? Credi di poter sfuggire all'ira dell'imperatore? Lui non ha solo noi a servirlo. Ha un esercito e una guardia armata, anche se noi svolgiamo i compiti più importanti ed abbiamo il potere del fuoco. Non siamo così numerose. Non so se riuscirei a proteggerti.”

“Fuggiremo.” disse lui prendendole la mano. “Andremo a prendere tuo padre, i miei genitori e andremo così lontano da non far più sentire parlare di noi. Non dovresti mai tornare qui con una bambina. I tuoi figli resterebbero tuoi.”

Aryn sorrise amaramente. “Sarebbe bello, se fosse possibile. Ma non dimenticare che sono ancora legata alla famiglia imperiale e non posso tradirla.

Per quanto desideri una vita diversa non posso prendere l'iniziativa di andare contro l'imperatore. Mi sono spinta fin dove ho potuto. Anche se scopri il segreto, Gokan, dovrai tenerlo per te. Devi tenere la bocca chiusa. Non voglio che ti uccidano! Farebbero del male anche ai tuoi genitori e a mio padre! Vuoi questo?”

Gokan scosse la testa. “Vuoi davvero che rinunci?”chiese tristemente.

“Sì, ma non solo.” rispose Aryn con un sospiro. “Non dobbiamo rivederci mai più.”

“Aryn!” gemette Gokan “Io credevo che tra noi due...ci fosse qualcosa.”

“È così.” confermò lei. “Ma ti ucciderebbero se lo scoprissero.”

“Ma non abbiamo mai fatto...niente.” obiettò lui quasi dispiaciuto. “Non hai mai voluto.”

“Non potevo. Non avrei potuto nasconderlo all'imperatore se mi avesse interrogato. Lui scopre sempre tutto. Sono felice di averti rivisto, dei pochi momenti passati insieme, ma adesso dobbiamo separarci. Vivi la tua vita. Sii libero e felice.” Aryn si alzò preparandosi ad andarsene.

Gokan si alzò cercando di trattenerla. “Aspetta.” le mormorò prendendole una mano. Aryn lo guardò intensamente. “Prima che tu vada via, faresti una cosa per me?”

Aryn aggrottò le sopracciglia preoccupata. “Cosa?”

Gokan le rivolse un sorriso timido. “Chiudi gli occhi.”

Aryn esitava ma Gokan insistette. “Fidati di me.” La Onirjn annuì e chiuse gli occhi. Gokan fu veloce come il pensiero e versò una piccola parte del contenuto della fiala in un bicchiere che aveva lì accanto. Richiuse la fiala e nascose il bicchiere sotto un tovagliolo di stoffa.

Poi si avvicinò ad Aryne lentamente, e le sfilò lo spillone che teneva unito il suo stretto chignon in cima alla testa. Un manto nero e setoso, le scese oltre le spalle fino alla vita inebriando Gokan di un delicato profumo di rose. Il giovane le accarezzò trasognato quei capelli neri e lucenti sfiorandoli appena con la punta delle dita. “Non ti avevo mai visto con i capelli sciolti...sei così bella” sospirò riempiendosi gli occhi di lei un'ultima volta.

Aryn senza dire nulla si protese verso di lui e gli posò un leggero bacio sulla guancia. Poi, ripresa la fiala, in un attimo sparì nella notte.



***
 

Aryn tornò al tempio fingendo di aver finito la sua ronda e di dover effettuare un ultimo controllo all'interno. Rimise la fiala al suo posto e appena sorse il sole, poco prima che i sacerdoti si presentassero per cominciare i loro servizi religiosi, ricondusse a palazzo le giovani guardie. Tornò nei suoi alloggi cercando di dormire e di dimenticare Gokan. Ma non poté fare nessuna delle due cose. Quando il pomeriggio stesso si recò ai consueti allenamenti, aveva ritrovato calma ed autocontrollo, ma bene presto capì che non li avrebbe mantenuti ancora a lungo.
Sawda le andò incontro con un ghigno malevolo che non prometteva nulla di buono. Aryn cercò di rilassarsi ripetendo a sé stessa che non poteva sapere nulla, e non aveva commesso alcun passo falso. Ignorò la compagna e cominciò a fare degli esercizi di riscaldamento.

“Abbiamo dormito male stanotte.”notò subito la Lama Scarlatta.

“Ho svolto il turno di guardia al tempio.”rispose semplicemente Aryn guardando altrove.

“Sì, l'ho sentito.” disse Sawda divertita. “Ho saputo che è stata una sorveglianza diversa dal solito. Voglio dire: di solito non entriamo mai nel tempio e non facciamo mai un giro di ronda all'esterno.”

Aveva interrogato le novelline? Possibile, conoscendo Sawda. Aryn non si scompose e cominciò a fare delle flessioni.

“Sai, è un compito così noioso. Ho fatto qualcosa di diverso per una volta...”

“Interessante quanto stia accadendo in queste ultime settimane...Ricevi la visita di uno studioso che vuole scrivere di noi Onirjn Ti vedo con in mano un libro del tempio. E durante il tuo turno di guardia ci vai a frugare dentro e ti aggiri in perlustrazione nei dintorni del campus. Coincidenze? Per non parlare del tuo aspetto pietoso...”

“Stai fantasticando” ribatté Aryn.

“Quel giovane viene dalla tua stessa città. Se posso chiamare città un villaggio di quattro case. Dimmi: è anche questa una coincidenza?”

Aryn cominciò a innervosirsi ma cercò di dominarsi. “E anche se fosse? Vuole solo scrivere una tesi su di noi. Tutto qui.”

“Non mentire.” Sawda con un calcio la colpì agli addominali facendola rotolare sul pavimento. Le altre onirjn sussultarono sconvolte e interruppero le loro attività per assistere alla scena. Aryn gemette di dolore ma si riprese in fretta e appoggiandosi sulle mani ruotò una gamba e fece lo sgambetto a Sawda.

“Non sto mentendo.” le disse quando la rivale fu a terra.

Sawda si rialzò subito infuriata e le andò sotto. Aryn schivò ogni colpo con agilità. “Cosa stai complottando con il tuo amico?”chiese rabbiosa Sawda sferrando l'attacco. Aryn con una capriola all'indietro le sfuggì di nuovo.

“Niente!” ringhiò contro l'avversaria. Avrebbe tanto voluto polverizzarla in quel momento ma non era possibile. Usare il fuoco contro le proprie compagne era proibito.

“Se non me lo dirai tu” riprese Sawda avanzando di nuovo verso di lei. “Me lo farò dire da lui!”

A quel punto Aryn non ci vide più. Contrattaccò e lottando come non aveva mai fatto prima scatenò una raffica di pugni contro Sawda evitando al tempo stesso di farsi colpire. Le altre Onirjn non l'avevano mai vista muoversi con tanta velocità. Sawda stessa stupita, cominciò ad allentare la sua difesa. Aryn approfittò di quell'attimo di esitazione e la colpì al centro dello stomaco facendola finire con la schiena a terra. Subito dopo con un balzo le piantò un piede sulla gola. “Ti arrendi?” le chiese ansimando. Sawda ancora spaventata annuì con il sangue che le colava dal naso.

“Che cosa succede qui?”chiese una imponente voce maschile all'improvviso facendo vibrare l'aria nella stanza. Tutte si voltarono verso la figura che era comparsa sulla soglia: era l'imperatore.

 

 

 

 

 

 

  
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