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Autore: Mavis Dragneel    26/06/2022    0 recensioni
Tutti tranne Merlino sanno che Merlino ha la magia.
Arthur sta avendo una crisi nervosa e inizia a credere di essere lui il pazzo.
Solamente umorismo e crack.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NON HO LA MAGIA


Ciao, questa è una storia che mi sono divertita a scrivere invece di dormire quindi il senso logico va fuori dalla finestra insieme alla sanità mentale di Arthur, poverino. Preghiamo tutti per il nostro povero principe. Amen.

Buona lettura.


P.V. Nessuno


Arthur è esasperato, hanno affrontato l'argomento un migliaio di volte e ormai è sfinito << Merlin. Hai la magia >> c'è un pizzico di disperazione nella voce del principe biondo, seduto sul letto a guardare il suo servitore.


Suddetto servitore era in piedi a scegliere i vestiti che doveva indossare il principe, dopo il bagno << Arthur, per favore. Ti ho già detto che non c'è l'ho. Vuoi davvero così tanto uno stregone? >> è esasperato, non sa più come fare per far capire al principe che non ha la magia.


Il principe gli alza un sopracciglio e indica la vasca << Hai riempito la vasca di acqua calda >> è sia seccato che esasperato << Prima che andassi nell'armadio la vasca era vuota e ora è piena di acqua >> .


<< Dai Arthur. Un servitore l'ha riempita e tu hai sbagliato a vederla. Non era vuota >> Merlino crede sinceramente alle parole che stava dicendo. Il che porta Arthur a una crisi di nervi.


<< No. Era vuota >> grida saltando in piedi. Merlino si gira a guardarlo con un sopracciglio alzato per poi abbassare la testa e scuoterla. Arthur si trattiene dall'urlargli contro. Sa già cosa succederà.


<< Va bene Arthur, adesso ti lascio al tuo bagno e poi andiamo a vedere Gaius >> appoggia i vestiti sopra il paravento, che serve per cambiarsi, per poi uscire dalla stanza. Diretto nella stanza del medico di corte, Gaius, per chiedergli un calmante per Arthur che sta avendo, di nuovo una crisi o un'allucinazione.


<< Come sono finito così? >> borbotta tra sé il povero principe mentre si toglie i vestiti ed entra nella vasca. A volte vorrebbe non aver incontrato Merlino. O meglio ancora, che lui sapesse di avere la magia. In questo modo si sarebbe evitato un sacco di problemi.


-Flashback-


Era una giornata normale per Arthur Pendragon, il principe di Camelot. Aveva finito il suo solito allenamento con i cavalieri e stava tornando nella sua camera per potersi fare un bagno in modo da togliersi la sporcizia e il sudore. Apre la porta e trova il suo servitore, Merlino, che sta fischiettando mentre piega il bucato appena fatto e dietro di lui la scopa si sta muovendo da sola per pulire il pavimento.


Arthur rimane fermo per lo shock a guardare, quando nulla di tutto ciò scompare urla << Merlino >> suddetto ragazzo sussulta la scopa si ferma subito, cadendo a terra con un tonfo. Il ragazzo guarda Arthur con i suoi chiari occhi azzurri, che solo un secondo fa erano oro, simbolo di chi usa la magia << Stavi usando la magia >> c'è tradimento nella sua voce.


<< Di che stai parlando Arthur? >> chiede sinceramente stupito il ragazzo. Arthur lo guarda.


<< Hai fatto muovere la scopa >> risponde il principe, indicando la scopa che mentre Merlino la guarda ricomincia a muoversi e gli occhi del ragazzo sono tornati oro << L'hai fatto muovere ancora e i tuoi occhi sono oro >> .


<< Arthur >> sospira Merlino << Le scope si muovono sempre da sole >> parla lentamente, come se stesse cercando di far capire una cosa normale << In più i miei occhi sono azzurri. Lo so che non ti interessa il mio aspetto, ma per favore, non scambiarli per oro, potrei finire sulla pira >> .


Arthur lo guarda per un lungo minuto a bocca aperta per poi urlare, di nuovo << Le scope non si muovono da sole e i tuoi occhi, in questo momento sono oro >> .


<< Le scope si sono sempre mosse da sole, sia a casa mia ad Ealdor che qua a Camelot. Non è colpa mia se tu sei un principe quindi non hai mai visto uno scopa pulire >> sbuffa Merlino << in più i miei occhi sono azzurri, sarà un colpo di luce è ti sembrano oro >> risponde tranquillamente il ragazzo mentre continua a rimettere a posto il bucato con gli occhi dorati e la scopa che si sta spazzando.


<< Non è vero, le scope non si muovono da sole e non è un trucco della luce, i tuoi occhi sono d'oro >> urla il principe. È un miracolo che le guardie non stiano entrando a controllare le urla, ma sono ormai abituati ad Arthur che urla contro il suo servitore quindi non cercano nemmeno di capire le parole. Altrimenti interverrebbero ad arrestare il ragazzo.


Merlino si volta a guardarlo ancora per poi guardare in basso sospirando e scuote la testa << Va bene Arthur, adesso andiamo da Gaius e ti facciamo dare un calmante cosi portai rilassarti dopo la giornata faticosa che hai avuto >> detto ciò, il ragazzo, lascia il bucato e si rivolga alla scopa << Grazie per l'aiuto puoi finire mentre io vado con questa testa di fagiolo da Gaius >> la scopa si muove da un lato all'altro come per dire si << Grazie >> gli risponde il ragazzo per poi uscire tirando dietro un Arthur sbalordito che guarda la scopa che sta finendo di pulire.


Lo porta, come detto, nella stanza del medico di corte << Gaius mi serve un rimedio per la stanchezza, Arthur sta davvero impazzendo >> .


Il medico, un uomo anziano con i capelli bianchi guarda il ragazzo e il principe per poi andare a prendere suddetto rimedio << Sire, bevete questo e vi rilasserete >> allunga una boccetta di liquido verde.


Arthur fa una faccia disgustata << Gaius. Non sono stanco. Merlino ha la magia >> il medico sussulta e guarda Merlino che sta sospirando << Ha fatto muovere la scopa e sostiene che le scope si muovono da sempre. In più aveva gli occhi dorati fino a poco prima di entrare nella stanza >> .


<< Gaius di gliel'ho anche te. Le scope si sono sempre mosse da sole. L'hai visto anche te e in più >> guarda verso Arthur << Ti ho già detto che era solo un riflesso della luce >> .


Il medico guarda tra i due per poi sospirare << Sire >> inizia esitante << Le scope si muovono da sole sempre >> Arthur lo guarda a bocca aperta. Non può crederci << Adesso bevi questo per calmarti e poi riposati per un po'. Merlino… >> si rivolge al più giovane ignorando il principe sconvolto << Dopo mi devi aiutare con le pozioni >> il ragazzo annuisce.


<< Mi stai prendendo in giro Gaius? Sai benissimo che le scope non si muove da sole, se stai coprendo la magia di Merlino per favore non farlo. Non ho intenzione di consegnarlo a mio padre. Certo vorrei me l'ho avesse detto prima, mi sento comunque un po' ferito e non portò fidarmi di lui come prima ma non c'è bisogno di arrivare a tanto >> sbotta il futuro re, quasi avendo un esaurimento nervoso.


<< Sire, Merlino non ha la magia >> dice il medico, la portasi apre ed entrano tre cavalieri imbrattati di sangue << Adesso bevete la pozione e liberate la stanza >> li caccia fuori entrambi mentre i tre ripongono uno di loro sul lettino, che è svenuto, e gli altri si siedono reggendosi uno il braccio e l'altro lo stomaco << Merlino, dopo vieni ad aiutarmi, subito >> appena finisce di parlare chiude la porta dietro di loro.


I due si guardano << Dai Arthur, bevila e torna in camera tua, ti porto l'acqua per il bagno, ti do i vestiti e poi torno subito qui ad aiutare Gaius >> detto ciò il ragazzo si incammina mentre il principe lo guarda sconvolto. Iniziando a mettere in dubbio la propria sanità mentale.


-Fine flashback-


Da allora è passato poco più di un anno, e Arthur non riesce ancora a far capire a Merlino che ha la magia. In più Gaius sabota qualunque cosa possa aiutarlo il che non aiuta minimamente. Ha un po' di risentimento per il vecchio medico. A volte Arthur crede di essere quello pazzo qui.


Tutti tranne Uther e Merlino sanno che Merlino ha la magia. Se Uther lo scopre lo mette subito al rogo.


I cavalieri sono divisi tra il sostenere Arthur e cercare di far capire a Merlino che ha la magia mentre altri a sostenerlo, alcuni perché credono che cosi sia più al sicuro dalla pira mentre altri ( Galvano - P.S. Autrice) per puro divertimento cercano di incasinare tutto.


Anche il popolo di Camelot lo sa, anche se Arthur non ha capito perché nessuno di loro ne abbia paura ma poi si ricorda di star parlando di Merlino.


I nobili in generale, che sono i primi a schierarsi contro la magia, dopo Uther ovviamente, fanno a finta di niente ( Se Merlino è felice con qualcuno gli fa, inconsapevolmente, dei regali. Può variare dai fiori ai dolci o magari anche profumo. Se invece è arrabbiato con loro essi inciampano oppure gli accadono altre cose imbarazzanti. Quindi nessuno di loro tende a mettersi contro il giovane, e inconsapevole, mago. Questo è anche il motivo per qui danno più ragione ad Arthur che Uther nelle riunioni - P.S. Autrice).


-Sala del trono-


Mentre Arthur e Merlino stano per addormentarsi dopo l'ennesimo nobile che si lamenta per cose noiose che nessuno dei due ascolta, a discolpa loro anche Uther ha sbadigliato. Entra un uomo incappucciato e Arthur sembra svegliarsi.


<< Chi sei? >> pretende Uther.


<< Sono venuto ad ucciderti per aver vendicare mio figlio e mia moglie, morti a causa tua >> alza lo sguardo e mormora un incantesimo.


<< Guardie >> urla Uther appena capisce cosa vuole fare l'uomo ma l'incantesimo blocca le guardie, che non potendo muoversi non possono fare niente.


Lo stregone lancia un pugnale verso Arthur << Ti farò capire cosa significa perdere un figlio >> urla mentre Arthur cerca di evitarlo ma non riesce a muoversi. Chiude gli occhi aspettando di morire ma non capita niente. Guarda davanti a sé e vede il pugnale che ha deviato traiettoria e il suo servitore davanti a lui, non riesce a vederlo in volto ma a il terribile sospetto che gli occhi siano dorati che viene confermato dallo stregone.


<< Tu hai la magia. Perché difendi i Pendragon? >> urla sconvolto il mago e Arthur potrebbe urlare in questo preciso istante se non fosse così terrorizzato per la vita del suo servitore e più caro amico.


<< Non ho la magia >> risponde, ovviamente, il ragazzo. Il mago sta per ribattere quando il tappeto sotto di lui si muove e lo fa cadere. Le guardie, libere dall'incantesimo, catturano lo stregone.


Arthur guarda terrorizzato suo padre. E maledice chiunque, soprattutto il suo stupido servitore che non capisce e si è messo a ringraziare il tappeto << Merlino. I tappeti non si muovono da soli >> ormai è solo abitudine ma si zittisce subito quando si ricorda che c'è anche il re. Che odia qualunque cosa centri anche solo lontanamente con la magia.


<< Si invece Arthur. Te l'ho già detto i tappeti si muovono da soli. Forse ti odiano quindi fanno finta di non essere vivi quando ci passi vicino >> sospira esasperato l'autodefinito non mago << Quest'esperienza ti deve aver spaventato >> si volta verso il medico che lo guarda terrorizzato << Gaius. Ad Arthur serve un'altra pozione per calmarsi >> si avvicina ad Arthur ignorando lo sguardo terrorizzato che chiunque gli rivolge. Non per la magia, figurarsi se per quello, ma per Uther che si accorge dello sguardo di tutti.


< Arthur >> dice il re << Prendi quella pozione. Il ragazzo a ragione. I tappeti si muovono da soli, qui non c'è stata traccia di nessuna magia a parte quella dello stregone che sta venendo scortato nei sotterranei >> conclude con tutta l'eleganza di un re per poi avviarsi verso l'uscita della sala ignorando lo sguardo sconvolto di tutti ( In realtà Uther ha scoperto quasi subito la magia di Merlino, ma ha anche capito che era fedele ad Arthur e che l'aveva salvato. Quindi ha chiuso un occhio su questo e ignorato il palese uso della magia. Come fanno tutti a Camelot ma Arthur, e il resto della sala, questo non lo sa - P.S. Autrice).


Arthur, per la milionesima volta nella sua breve vita, sta iniziando a credere di essere lui il pazzo. Ma vedendo lo sguardo sul volto di tutti, anche di Gaius e gli altri che sostengono Merlino e la sua idiozia, ha un senso di vendicativa soddisfazione. Per poi ricordare il perché. Sospira << Va bene >> annuncia facendo sobbalzare tutti << Dammi quella dannata pozione per calmarmi e nessuno di voi mi disturbi per il resto della giornata >> si avvia verso le porte col il non stregone dietro di lui.


   
 
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