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Autore: Breathless    27/06/2022    0 recensioni
[…] Italia si chiese da quanti anni avesse quelle fattezze.
«Hey Germania, quando sei nato?»
Stavolta il tedesco girò tutta la testa verso di lui.
Il significato della parola “nascita” per le nazioni, era un po’ diverso rispetto a quello convenzionale.
«Nel 1814, con la fondazione della Confederazione Germanica» disse meccanicamente.
«E che aspetto avevi quando sei nato?»
Un’ occhiata interrogativa tardò di qualche secondo la risposta; non si sarebbe mai del tutto abituato alle stranezze altrui. […]

________
[GerIta]
Il rapporto fra Italia e Germania raccontato durante gli eventi storici dell’ultimo secolo.
Genere: Romantico, Slice of life, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Berlino – 10 Novembre 1989
 
 Gli occhi chiari di Germania si aprirono lentamente. Si sentiva frastornato e la prima cosa che percepì fu il lamento del proprio corpo. Lo stomaco in subbuglio, la testa dolente e la bocca secca e impastata. Tipici sintomi da post sbornia. Poi mise a fuoco Italia, o meglio, il petto al quale stava appoggiato.
Impiegò qualche secondo a realizzare cosa era successo prima che si addormentassero. Le parole che il castano gli aveva detto sotto al portico riecheggiarono nella sua mente, e anche quello che era successo dopo.
Sentì il cuore sobbalzare e il sangue affluire rapidamente alla faccia. Non riusciva a credere di essere stato avventato al punto di baciarlo. Ma nessuno mai gli aveva rivolto parole del genere e da nessuno avrebbe voluto sentirle, se non da Italia.
Le emozioni avevano preso il sopravvento, una spinta interna così forte che se non l’avesse assecondata, ne era certo, sarebbe esploso.
Ma il risultato era stato il migliore possibile, e lo aveva fra le braccia in quel momento. Italia lo aveva ricambiato senza esitare e lo aveva spinto a volere di più, a prendere ogni cosa di lui.  E ora giaceva accanto a sé, il respiro lento e regolare, il braccio adagiato mollemente sulle proprie spalle. Sentiva il corpo aderirgli per tutta la lunghezza, e all’altezza del pube il calore proibito e invitante proveniente dal mezzo delle sue gambe. Si trovò a dover reprimere una scossa di eccitazione. Sentiva la faccia bruciare, non poteva specchiarsi ma aveva la certezza di essere paonazzo. Non gli sembrava vero, eppure non stava sognando, Italia era più reale che mai fra le proprie braccia.
Con cautela, fece scivolare la mano dalla schiena altrui al fianco, scendendo fino a toccare con il pollice l’incavo dell’inguine. La pelle gli restituiva una sensazione piacevolmente liscia. Scalò la curva dell’anca fino ad arrivare al sedere, fermandosi quando il palmo ne fu totalmente pieno. Se qualche ora prima lo aveva stretto con disinvoltura e con una foga mai provata prima, ora vi affondò timidamente le dita per tastarne la consistenza.
«Buongiorno»
La voce di Italia lo fece trasalire e gli occhi guizzarono verso l’alto, incontrando un sorriso furbo. Ritrasse immediatamente la mano, come se si fosse accorto di averla appoggiata su un tizzone ardente. Un’altra ondata di imbarazzo lo pervase: era stato scoperto a palparlo di nascosto, una cosa che non era da lui.
Ma l’italiano non sembrava arrabbiato, anzi, tuttalpiù compiaciuto a giudicare dall’espressione divertita che gli vide stampata in faccia. Germania riuscì solo a farfugliare qualcosa di incomprensibile, andando a nascondere il viso arrossato contro il suo petto.
La stretta di Italia aumentò e la sua risata limpida e allegra risuonò per la stanza.
«Guarda che puoi toccarmi quanto vuoi, mi piace» lo rassicurò accarezzandogli il capo.
«...davvero?» mormorò il tedesco in risposta.
Lo sentì sollevargli il viso e lo assecondò, trovando lo sguardo color ambra dilatato. L’espressione del castano aveva una sfumatura soffice, pacata e si trovò a desiderare che lo guardasse sempre così.
«Davvero» confermò posandogli un bacio morbido sulle labbra.
Quel contatto fece affiorare lo stesso languore della sera precedente, restituendogli un po’ di sicurezza e tranquillità. Appoggiò la mano sul viso altrui, apprestandosi a rispondere e approfondire il bacio, quando la porta si spalancò all’improvviso.
«West!» l’urlo di Prussia fece sussultare entrambi «Ho appena visto il telegiornale, si è radunata una folla lungo il muro e hanno cominciato a scavalcarlo e perfino abbatterlo in alcuni punti! Non ti senti già più leggero?»
L’albino era talmente preso dalla notizia che impiegò qualche secondo a comprendere la situazione, ma essa era inequivocabile: i loro visi a un soffio l’uno dall’altro, i torsi nudi che affioravano dalla coperta, i vestiti sparsi alla rinfusa fra pavimento e letto, i segni violacei che avevano entrambi sul collo e sulle clavicole.
Prussia trasecolò.
«Voi- voi due… sul serio?!?»
Germania sentì l’impellente bisogno di prendere una pala e andarsi a sotterrare da qualche parte.
«Da quando? Non mi avete detto nulla!» continuò il maggiore fra i due tedeschi, lo stupore trapelava dalla voce.
«È successo questa mattina, in realtà» Intervenne Italia senza tentare di negare l’evidenza, mettendosi a sedere. La maniera in cui si grattò la nuca, lasciava trasparire una punta di imbarazzo anche da parte sua.
«Ah, dovevo essere già collassato. Non mi sono accorto di niente.» Prussia andò ad appoggiarsi con naturalezza allo stipite della porta con una spalla.
«Allora finalmente ci sei riuscito, West» mostrò un sogghigno fra il divertito e il soddisfatto.
L’italiano sbatté le palpebre un po’ stupito «Sapevi già che gli piacevo?»
«Glielo si leggeva in faccia già verso la fine della guerra.» spiegò disinvolto «Per non parlare di come ti guardava ieri sera. Imbarazzante» Prussia parlava senza alcun filtro come al solito. «Solo tu potevi non accorgertene.»
Italia sembrò piacevolmente sorpreso da quelle rivelazioni.
«Capisco. Per il momento potresti evitare di raccontarlo in giro? Se mio fratello lo venisse a sapere, penso gli prenderebbe un infarto» Italia già immaginava la faccia di Romano.
«Non temere, il magnifico me è il migliore a tenere i segreti!»
Intanto Germania era rimasto immobile, paralizzato come un cervo davanti agli abbaglianti di un automobile. La tranquillità disarmante con cui Italia e Prussia conducevano quella conversazione gli sembrava surreale. Ma il vantarsi di Prussia lo riscosse e le sue labbra ebbero un fremito.
«Sarò più muto della tomba del vecchio Fritz, del resto sono bravo in tutto quello che fa-» il maglione di Italia gli arrivò in faccia come un missile, sparato dal braccio possente di Germania.
«Te ne vuoi andare o no?!?» l’urlo baritonale del tedesco tremava a metà fra l’imbarazzato e lo scandalizzato. «Tu invece non ti accorgi mai di quanto sei dannatamente inopportuno!» gli abbaiò dietro mentre Prussia incassava il colpo e si dileguava con una risata divertita, chiudendo la porta alle sue spalle.
Germania boccheggiò, cercando di far rallentare il battito del cuore, e si coprì la faccia con entrambi i palmi, ricadendo pesantemente con la schiena sul materasso. Troppe emozioni in così poco tempo.
Sentì Italia andare ad appoggiarsi sul suo petto e sbirciò fra le dita.
Sorrideva ad un palmo dal naso, con aria serena e spensierata. E nonostante l’ondata di imbarazzo appena attraversata, si sentì felice.
Andò ad afferrargli le spalle con la mancina e lo attirò a sé, stringendolo in silenzio. Malgrado i postumi della sbornia sentì riaffiorare una forza dimenticata da tempo. Gli sembrava di avere più energie, di potersi muovere più liberamente. Perfino la mente gli pareva più sgombra. Non seppe dire se fosse perché i Berlinesi stavano abbattendolo gradualmente il muro e tornando a mescolarsi fra di loro, o per quello che era successo con Italia, o per entrambe le cose.
L’unica cosa che sapeva è che Prussia aveva ragione, si sentiva più leggero.
 
Rifermenti Storici:
 
  • L’abbattimento del muro di Berlino cominciò nella sera del 9 Novembre e continuò nei giorni seguenti. Diverse persone crearono passaggi non autorizzati con mezzi di fortuna, conservando i frammenti come souvenir. Il governo della Germania Est poco dopo intervenne con dei bulldozer per riaprire i principali varchi della città. Il muro venne ufficialmente smantellato fra Giugno e Dicembre 1990, sancendo il primo passo verso la riunificazione della Germania.
 
  
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