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Autore: debby90    30/06/2022    1 recensioni
PROLOGO: Cosa sarebbe successo se Obito avrebbe salvato Rin e la storia cambierebbe? Non vi resta che scoprirlo leggendola.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Konan, Kurama, Kushina Uzumaki, Madara Uchiha | Coppie: Obito/Rin
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: PWP, Spoiler!, Triangolo | Contesto: Dopo la serie, Più contesti
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                                                                                             ALBA CREMISI 

 

 

PROLOGO: Cosa sarebbe successo se Obito avrebbe salvato Rin e la storia cambierebbe?  Non vi resta che scoprirlo leggendola. 

 

 

                                                                            Capitolo 1 “Il salvataggio di Rin” 

 

 

Era trascorsa una settimana da quando Obito era dentro a quella grotta buia insieme a Madara e agli Zetsu bianchi, stava ripensando a quello che gli aveva detto ma non ci aveva capito molto.  “Ehi faccia a spirale, non ho capito una cosa.”  “Cioè?”  “Che cosa intendeva dire Madara quando parlava della pace nel mondo?”  “E’ molto semplice, ora te lo spiego. Vedi, purtroppo in questo mondo scoppiano sempre delle guerre senza sosta come avrai notato.”  “Sì e allora?”  “Bè... lui vorrebbe creare un mondo illusorio fatto solamente di cose belle e infinite.  Hai capito ora?”  “Ah è troppo complicato per me capire queste cose.  A ogni modo, io devo assolutamente uscire da qua. Ditemi dove si trova l’uscita!!”  “Mi dispiace ma non c’è nessuna uscita!!”  “Cosa? È impossibile!! Ok questo è troppo, devo allenarmi per abituarmi al mio nuovo corpo.  Non posso stare fermo qui senza fare nulla.”  

 

Si alzò dal letto camminando lentamente appoggiandosi al muro, stava per cadere ma lo zetsu lo tenne.  Finalmente si liberò di quella specie di sacca che gli impediva di muovere l’altro braccio, si allenò giorno dopo giorno fino ad abituarsi completamente ai movimenti. I suoi capelli si erano molto allungati.  Kakashi Rin, sto per arrivare da voi.  Aspettatemi!! Pensò Obito sorridendo.  “Ho delle brutte notizie Obito!! Pare che Obito e Rin sono circondati da dei ninja della nebbia e sono in pericolo!!”  Esclamò lo zetsu agitato dentro al muro.  “Che cosa?” Saltò dal letto cercando di distruggere il muro, ma perse un braccio.  “Argh... dannazione!!”  “Non puoi fare niente in queste condizioni!!”  “Io devo salvare Rin e Kakashi,  come posso fare?”  Zetsu si avvicinò a lui unendo il suo corpo a quello di Obito.  “Perché non indossi il mio corpo?”  “Ma voi siete dei servi di Madara, siete sicuri di poter fare una cosa del genere?”   

 

“In fondo è un bravo ragazzo.”  Grazie ragazzi!! Pensò Obito. Si concentrò e diede un pugno al muro e stavolta si distrusse completamente.  “Ha usato il potere della statua, è davvero astuto.”  Obito staccò il tubo dalla statua.  Il mio corpo si è abituato e mi sento molto più forte di prima. Pensò Obito sorridendo.  “Ok Zetsu, ora puoi toglierti dal mio corpo.”  “E per quale motivo scusa? Non hai un braccio...”  “No ti sbagli, mi sento in gran forma. Ora conducimi da  Kakashi e Rin per favore!!”  “Va bene, come vuoi.”  Si staccò da lui.  “Te ne vai?”  “Sì, ti ringrazio per avermi salvato. Credo che non ci rivedremo mai più!!”  “Oh invece ritornerai...”  “Zetsu dimmi subito dove si trovano i miei amici!!”  “Sì certo, seguimi.”  Obito andò in un'altra stanza a prendere una toga di mantello nero per coprirsi e poi uscì insieme allo zetsu.  

“Zetsu come stanno Kakashi e Rin?”  “Mm... pare che siano circondati da degli shinobi e dalle cavie della nebbia.”   “Delle cavie? Dov’è il maestro Minato?”  “Chi scusa?”  Domandò perplesso lo zetsu.  “Ti sto chiedendo dov’è il lampo giallo della foglia!!”  “Purtroppo è impegnato in un'altra missione.”  “Dannazione, proprio adesso?”  A un certo punto Obito ebbe una visione su Rin che cercava di farsi eliminare dal taglio del fulmine di Kakashi.  Che sta succedendo? Perché ho queste visioni? Rifletté Obito pensando tra sé e sé.  “Obito sei certo di voler combattere nelle tue condizioni?”  “Insomma, ti ho già detto che mi sento più forte di prima.  Ora che il mio sharingan si è risvegliato sono molto più potente, io e Kakashi proteggeremo Rin con i nostri sharingan. Cosa sono quelle esplosioni? Pensavo che fosse solo pioggia e invece...”   

 

“Gli altri mi hanno informato che il luogo è quello.”  “Ok muoviamoci!!”  Obito corse il più velocemente possibile prima che Rin si suicidasse col taglio del fulmine glielo impedì prendendola al volo.  “Obito sei proprio tu? Oppure sto sognando?”  “No sono io Rin.”  Riappoggiò lentamente Rin a terra.  Kakashi smise di combattere improvvisamente e corse immediatamente da Obito.  “Ehilà Kakashi.”  “Non posso crederci che sei tu, pensavo che fossi morto!!”  “Bè mi sono salvato...”  “E come?”  “Ragazzi rimandiamo la conversazione a dopo, ora dobbiamo sconfiggere questi criminali!!”   “Sì giusto. Rin tu mettiti al riparo!!”  “Va bene.”  Rin si nascose dietro agli alberi.   “E quello chi sarebbe?”  Domandò un ninja.  “Sicuramente i rinforzi, ma con noi non hanno scampo. Eliminiamoli!!”  “SI’!!”  Tutti i i ninja gli andarono addosso.  “Stanno venendo da noi, sei pronto?”  “Non devi neanche chiedermelo guarda.”  “Speriamo che c’è la facciano!!”  Disse Rin incrociando le dita.  Obito e Kakashi unendo le forze con i loro sharingan combinati, varie tecniche e una combo di arti marziali fecero fuori uno ad uno i ninja della nebbia.  

“Molto bene, sono morti tutti!!”  Obito si scrocchiò le dita.  “Così pare...”  Dannazione, il piano non prevedeva questo!! Devo andare subito ad avvertire Madara.  Pensò Zetsu correndo via da quel posto.  “Evviva ragazzi, c’è l’avete fatta!!”  Rin gli corse incontro e li abbracciò fortissimo.  “HUGH... FAI PIANO RIN. COSI’ CI STRITOLI!!” Esclamarono in sintonia Obito e Kakashi.  “Rin perché ti volevi uccidere attraverso il taglio del fulmine di Kakashi?”  “Come facevi a saperlo?”  “Perché ho avuto una visione di questa cosa mentre venivo qui!!”  “Ah capisco... ascoltate vi devo dire una cosa importante.  La ragione per cui cercavo di uccidermi è che dentro di me ho il tricoda!!”  “Dici sul serio?”  “Sì, vi ricordate quando mi avevano rapito i due ninja della roccia?” “Sì certo, perché?”  

“Bè è stato in quel momento che hanno compiuto un rito per mettere il demone dentro di me!!  Per questo volevo uccidermi, altrimenti avrei messo in pericolo tutto il villaggio della foglia!!”  “Oh Rin, non lo pensare neanche per scherzo. Non ti devi sacrificare per noi!!  Menomale che sono arrivato in tempo a salvarti.”  “Grazie Obito.” Rin le sorrise.  “Ora veniamo a noi Obito: come sei riuscito a sopravvivere finora?”  “Già è vero...”   “Adesso vi spiego tutto!!”  Obito gli spiegò per filo e per segno ogni cosa dalla sua presunta fine sotto alle rocce al salvataggio miracoloso facendo restare completamente senza parole i suoi amici.  “Cosa? Tu saresti stato salvato da Madara Uchiha?”  “Esattamente Kakashi.”  “Scusa, ma non ti credo.”  “Ti assicuro che è vero. Se volete vi posto nel luogo in cui sono stato fino a adesso. Su andiamo!!”  “E VA BENE!!”  Obito andò insieme ai suoi amici nel posto dov’era stato.  

Intanto lo zetsu bianco aveva riferito quello che era successo con Obito.  “Cosa? Ne sei sicuro?”  “Purtroppo sì, Obito è riuscito a salvare la sua amica.”   “Dannazione, non doveva andare così!!”  “E adesso?”  “Dovremmo cambiare i miei piani.  Tanto per cominciare non posso restare in questa carcassa per sempre.  Mi servirò del potere della statua diabolica per diventare giovane.”   “Non sapevo che si potesse fare!!”   “E invece sì, stai a vedere.”   Madara appoggiò una mano alla statua e assorbì tutta l’energia facendolo ringiovanire.   “Caspita, sembri un altro sommo Madara!!”   “Eh eh, perfetto!!”  “Oh no, sta arrivando qualcuno.”   “Chi è?”  “Sicuramente sono Obito con i suoi amici, cosa facciamo?”  “Non ho scelta devo chiudere momentaneamente la grotta. E poi la riaprirò creando la mia base qua!! Arte della terra: chiusura della grotta esterna!!”  Madara chiuse l’entrata della grotta.  “Ecco fatto, ora quei ficcanaso non possono entrare!!”  Sorrise diabolicamente.  

“Bene, siamo arrivati. Questa è la grotta in cui stavo!!”   “Tu dici?  Perché a me sembra che l’entrata non c’è!!” Disse Kakashi ironicamente.   “No è impossibile, vi assicuro che era qui!!”  “O forse ci hai soltanto preso in giro!!”  “Ma che diavolo dici Kakashi?  Io non potrei mai prendervi in giro se tu...”   “Ora non è il momento di litigare tra di voi ragazzi. Ascoltate, ora che sappiamo che Obito è ancora vivo dobbiamo festeggiare al villaggio della foglia, non siete d’accordo?”  “Sì hai ragione, scusami Rin.”  Le sorrise.  Accidenti, quando sorride è ancora più bella.  Peccato che lei ama Kakashi.  Ma non mi arrendo, non gli permetterò di uscire con lei.  Pensò Obito giurando a sé stesso che avrebbe fatto qualsiasi cosa per conquistarla.   “Su andiamocene da qui.”  “D’ACCORDO!!”  Dopo un po' se ne andarono via.   

“Sono andati via?”  “Sembra di sì...” Constatò Zetsu.  “Benissimo, posso annullare la tecnica.” Infatti l’annullò.  “Me la pagherei cara Obito, prima o poi ci rivedremo!!”  

“I nostri amici rimarranno senza parole quando scopriranno che sei ancora vivo.”  “Tu dici Rin?”  “Ma certo, fidati di me. Però aspetta... fermatevi.”   “Che succede?”  “Non puoi farti vedere conciato con questi capelli lunghi.”  “Oh è vero...”   “Dai girati, te li sistemo!!”  “Tu sai tagliare i capelli?”  “Ammetto che una volta li ho tagliati a una mia amica e devo dire che gli ho fatto un taglio molto bello. Ora sta fermo!!”  “Ok.”  Rin tirò fuori dal suo kit medico un paio di forbici e iniziò a tagliare lentamente i capelli di Obito.  “Apposto, stai benissimo.  Non trovi Kakashi?”  “Sì molto meglio, anche perché prima sembravi un barbone!!”  “Gr... la vuoi smettere di insultarmi?”  “Ah ah ragazzi, è bello sentirvi di nuovo litigare. Non siete affatto cambiati.” Gli sorrise.  “Forza andiamo dai.”  “OK!!” Dissero in sintonia.  

Dopo un po' arrivarono al villaggio della foglia e appena videro che c’era Obito lo abbracciarono calorosamente e festeggiarono tutti insieme, inconsapevoli che qualcuno stava tramando alle loro spalle. 

 

 

                                                             Capitolo 2 “L’attacco di Madara” 

 

 

Finalmente era ritornata la pace di un tempo al villaggio della foglia e tutti si stavano godendo dei momenti di tranquillità. Kakashi adesso era un ninja Jonin, Rin un ninja medico e i ragazzi impazzivano per lei, per la sua gentilezza e solidarietà.  Obito invece si allenava costantemente per riuscire a diventare un ottimo Hokage.  In questo momento era al campetto ad allenarsi, poi arrivò Rin.  “Ehi Obito, non esagerare con gli allenamenti o ti farai del male!!”  “No tranquilla, ma ho intenzione di diventare un Hokage come il maestro Minato.”  Le sorrise.  “Lo so che vuoi diventare Hokage, però non devi esagerare.”  “Ma se mi faccio male, tanto ci sei tu a curarmi giusto?”  “Ora non fare lo spaccone, hai capito?” Gli diede un buffetto sulla guancia.  “Ok non esagero ragazza infermiera.”  “Bravissimo. A proposito, questa sera sei libero per caso?”  

Oddio Rin mi sta chiedendo di uscire, non è possibile!! Pensò Obito agitandosi.  “Ehm... sì perché?”  “Il maestro Minato ci ha invitato a cena da lui, perché deve dirci una cosa meravigliosa.”  “Ah ok, solo per questo?”  “No sciocchino, è per festeggiare anche la nostra rimpatriata. Visto che è da parecchio che non stiamo insieme!!”  “Sì giusto, è vero...”   “Perché cosa credevi che fosse?”  “Oh no niente.”  “Sei sicuro?”  “Certo Rin.”  “Va bene.”   “Kakashi dov’è?”  “In missione di rango A Però stasera lui ha detto che c’è!!”  “Però è ingiusto, da quando è diventato un jonin ci sta poco con noi!!”  “Dai non prendertela, in fondo è naturale. È il suo lavoro.”  “Sì hai ragione.”  “Io ho sempre ragione, mio caro. Dai ora vatti a fare una doccia, sei tutto sudato.”  “Ok a che ora ci vediamo?”  “Alle sette e mezzo.”  “Va bene a stasera.”  

La salutò e corse immediatamente a casa.  Intanto Madara stava attuando il suo piano.  È sicuro di voler attaccare il villaggio della foglia tra pochi giorni, sommo Madara?”  “Sì, voglio farla pagare a Obito per averci tradito!!”   Sorrise diabolicamente Madara.   “Ah allora fa benissimo!!” Concordò zetsu.  Verso le sette e mezzo Kakashi e Rin erano già pronti e stavano aspettando Obito che si preparasse sotto casa sua.  “Come sta andando in questi giorni il tuo lavoro?”  “Molto bene grazie.”   “MI fa piacere.”   “Eccomi, scusate il ritardo!!”  “Passano gli anni ma rimani sempre il solito ritardatario, eh Obito?”   “Chiudi quella bocca!!”  “Finitela di litigare e andiamo dal maestro Minato, ci sta aspettando!!”  “D’ACCORDO!!”  

È PERMESSO MAESTRO MINATO??” Dissero tutti in sintonia.  “Ehilà ciao ragazzi, entrate pure.”  Li accolse Minato facendoli accomodare in casa.  “Ciao ragazzi!!” Gli sorrise Kushina.  “Scusa Kushina, come mai hai la pancia gonfia?  Hai mangiato troppo?”  Kakashi gli diede un pugno in testa.  “Ahia, ma che ho detto di male?”   “Sei il solito ignorante, è incinta!!”  “Wooow davvero? Che bello, e come lo chiamerete?”  “Naruto Uzumaki.”   “Oooh è un bel maschietto, congratulazioni!!”  Sorrise Rin.  “GRAZIE RIN!!”  Sorrisero entrambi.  “Ok la cena è pronta, ecco a voi!!”  Kushina servì le sue pietanze nei piatti.  “Tesoro non devi fare sforzi.”  “Lo so, me lo avrai detto cento volte.  Tranquillo caro.”   

Cenarono assaporando il cibo con molto gusto.  “Accidenti ragazzi, siete veramente cresciuti.  Mi sembra ieri che non riuscivate a fare niente...  e invece guardatevi adesso. Sono orgoglioso di voi!!”   “GRAZIE MAESTRO!!”  “Piuttosto, non riesco ancora a credere che tu sia sopravvissuto a quella frana sotto alle rocce.  Come ci sei riuscito?”  “Bè ecco... quando ero in trappola ho trovato una via d’uscita da un’altra parte; e da lì sono riuscito a salvarmi.  Dico bene ragazzi?”  “SI’ VERISSIMO!!”  Concordarono i suoi amici.   

“Ah ho capito, in ogni caso sono felicissimo di vedere che sei qui tra noi.”   “Sì anche io maestro.”   “Ascoltate ragazzi domani diventerò Hokage!!”   “UUUUUH CHE BELLO!!!”  Esclamarono Obito e i suoi amici gioendo.   “Sì moltissimo.  E voi domani mattina dovete essere tutti presenti va bene?”  “Questo era ovvio maestro, anche perché io devo diventare hokage.”  Gli sorrise.   “Sì giusto, sono sicura che un giorno lo sarai.”  “Sì, già mi immagino tu che arrivi in ritardo durante gli incarichi da fare!!”   “Questo non è assolutamente vero!!”  Tutti risero felicemente.  

Finirono di cenare e ognuno ritornò a casa sua.  Il giorno dopo Minato si prepara.   “Bene sono pronto, posso andare.”  “Peccato che non posso venire con te...”  Kushina si rattristì.  “Tesoro tranquilla, ricorda che tu sei incinta di nostro figlio. Quindi devi stare a riposo ok?”  Le sorrise accarezzandogli il viso.  “Va bene ci provo.”   “Ora vado, altrimenti faccio tardi. A dopo cara.”   “A dopo.”  Uscì correndo saltando di tetto in tetto per fare prima.   

“Ehi, il maestro Minato è davvero in ritardo. Non è da lui...”  Si guardò attorno Obito.  “Ma senti da che pulpito viene la predica.”  “Che hai detto?”  “Ragazzi non è il momento, questo è un grande giorno per il nostro maestro e dobbiamo essere contenti per lui.”   “È vero scusaci, avete visto quanta gente?   “Eh sì.”   Finalmente arrivò e la gente del villaggio lo acclamò calorosamente.  “Eccomi signore, scusi il ritardo.”  “Non preoccuparti, l’importante è che sei qui. Sei pronto?”  “Certamente.”  “Ok, allora procediamo.”   Hiruzen fece il suo solito discorso per celebrare al meglio Minato, dopo di che lo nominò Quarto Hokage.  La gente applaudì inclusi Obito e i suoi amici.  

Minato aveva chiesto a Kakashi di fare la guardia a Kushina in caso ci fosse stato qualche nemico che li attaccasse.  E così fece...  poi arrivò il giorno in cui dovette partorire.  Quindi Minato portò sua moglie in una stanza apposita per partorire insieme ai ninja medici.  “AAAAAAAAAH!!”  Kushina si agitò nervosamente.  “No tesoro calmati. E tu volpe cerca di stare ferma, non ti permettere di uscire!!”  Esclamò Minato tenendo sotto controllo il sigillo della volpe.  “Coraggio resisti cara, fai ancora un ultimo sforzo.”  Poi partorì Naruto, il bambino pianse immediatamente.  “Oh eccolo il mio bambino, è veramente stupendo.”   “Sì come te...”   

Una strana presenza fece fuori in un attimo le altre guardie ninja che erano fuori dalla stanza.  “Il mio piccolo Naruto...” Cercò di prenderlo in braccio ma un ninja medico glielo impedì.   “Non lo tocchi devo lavarlo e portarlo nella sua culla.”   “Ok scusi... adesso posso chiudere il sigillo.”  Stava per chiuderlo quando qualcuno colpì i ninja medici e prese in ostaggio Naruto.  “Non credo proprio!!”  “E tu chi saresti?”  “Questo non conta, ora quello che voglio è la volpe a nove code.”  “E per quale motivo?”  “Non sono affari tuoi quarto Hokage.”  Minato vide che era un uomo mascherato con una toga nera lunga.  “Lascia andare mio figlio.”   “Lo farò se tu mi dai la volpe.”  “Scordatelo!!”  “Allora non mi lasci altra scelta, lo ucciderò. Goditi i suoi ultimi istanti di vita!!”   

“Non te lo permetterò!!”  Minato lo prese al volo, però sotto alla coperta c’era una carta bomba; la tolse subito uscendo in fretta dalla stanza.  “Oh menomale che sei salvo piccolo. Ora ti metto qui, fai il bravo mi raccomando.”  Lo appoggiò in una culla di legno e si addormentò subito.   “Bene e ora veniamo a noi, chiunque tu sia.”   Madara aveva legato Kushina a un palo. ” Che cosa vuoi da me?”   “La volpe a nove code, stai ferma.”   “Hugh... maledetto!!”  “E’ ora di liberare la volpe!!”  Madara attivò il sigillo.  “AAAAAAAAAAH!!”  “Oh no, questa è la voce di Kushina devo sbrigarmi a raggiungerla!!”  Minato corse velocemente.  La volpe uscì definitivamente dal corpo di Kushina. Poi per controllarla gli applicò un sigillo.  “Molto bene. E ora attacca il villaggio, volpe!!”   

Infatti la volpe iniziò ad attaccare il villaggio molto furiosamente.  “Oddio che cosa sta succedendo?”  “Terzo Hokage, è terribile. Guardi là!!”  “Non è possibile, il sigillo di Kushina si è indebolito.  Presto, andiamo a fermarla!!”   “AGLI ORDINI TERZO HOKAGE!!”  Tutti i ninja andarono sul campo di battaglia.  La volpe iniziò a distruggere qualsiasi cosa e i vari ninja cercarono di fermarla come potevano e di mettere al sicuro le famiglie e i bambini.  “Ma insomma, perché non possiamo aiutare anche noi? Siamo dei Chunin ormai o sbaglio?”   

“Obito anche se sei un chunin non vuol dire che sei un ninja forte!!”  “Ah mancava il tuo commento sarcastico, grazie Kakashi.”   “Ragazzi per favore non cominciate a.…”   Improvvisamente ci fu un’esplosione provocata dalla volpe che stava per colpire Rin ma Obito la salvò subito portandola lontano dagli altri nel bosco.  “Grazie per avermi salvato Obito.”  “Oh di nulla, è un dovere di un ninja salvare le persone.”  Obito la guardò intensamente.  “Ascolta, devo dirti una cosa.”  “Eh? Sì dimmi...”   “Ecco io...”   Stava per dirgli quello che provava ma Kakashi lo interrompe.   “Obito Rin, dobbiamo allontanarci da qui. Non è sicuro!!”   “Sì, hai ragione. Su andiamo!!”  Gr... Dannato kakashi, dovevi proprio interromperci adesso?  Stavo per dire a Rin i miei sentimenti. Ti diverti a rovinarmi tutto? Pensò Obito stringendo un pugno con rabbia.  “Il maestro Minato dov’è?” 

“Penso che a quest’ora starà combattendo con la volpe!! Forza andiamocene.”  “VA BENE!!”  Obito e i suoi amici cercarono di mettersi al sicuro dalla furia della volpe.   Minato aveva raggiunto Kushina in tempo.  “Tesoro stai bene?”  “Ora che ci sei tu sì, purtroppo il tipo mascherato ha liberato la volpe dentro di me!!”  “Sì lo so...”   “Naruto dov’è?”  “Tranquilla è al sicuro, ora ti porto da lui.”  La prese in braccio e la portò nel letto insieme a Naruto che lo abbracciò piangendo.  “Oh piccolino eccoti qui, menomale che stai bene.”  Aprì il suo armadio e indossò il suo mantello di Hokage.  “Ok tesoro io ora cerco di fermare la volpe, tu aspettami qui ok?”  “Va bene, ma stai attento!!”  “Certo a dopo.”  Uscì velocemente.  Devo assolutamente fermare la volpe, prima che distrugge il villaggio...  Pensò seriamente mentre correva verso la volpe ma qualcuno glielo impedì bloccandolo. 

“Tu non vai da nessuna parte hokage della foglia!!”  “Di nuovo tu? Chi sei e che cosa vuoi da noi?”  “Chissà, magari siamo in guerra... o forse è un per mio capriccio personale. Oppure per portare la pace.”   “Non è possibile, sei Madara Uchiha? No è assurdo, lui è morto!!”   “Tu dici?”  Si tolse il cappuccio.  “Qualsiasi persona tu sia non conta, perché io ti fermerò.”   “Su avanti provaci.”  Madara lo provocò e Minato lo attaccò subito. All’inizio era in svantaggio ma dopo un po' gli tenne testa.  “Ah complimenti, devo ammettere che sei molto bravo hokage.  Per ora ti lascio andare, ma prima o poi ci rivedremo. I miei piani non finiscono qui, addio!!“   Detto questo, Madara se ne andò.   “Che razza di arrogante. Ora devo pensare alla volpe!!”   

“Dobbiamo resistere fino a che non arriva il quarto hokage!! Ma dove diavolo è?”  Si domandò Hiruzen.   Poi arrivò, la volpe si accorse di lui.  “Ah vedo che ti sei accorta di me, molto bene.”  La volpe creò una gigantesca teriosfera e la lanciò addosso a lui.  “Mi dispiace, ma di qui non passi.”  Bloccò il suo colpo con un sigillo che l’assorbì.  “Ah finalmente è arrivato il quarto hokage!!”  “Non ho scelta, per fermarla devo attivare quella tecnica privata.”  Ritornò nella stanza dove c’era Kushina e suo figlio.  “Caro, c’è l’hai fatta?”  “No, ma devo fare una cosa. E per farlo mi serve Naruto.”  Prese Kushina in braccio insieme a Naruto e andò vicino alla volpe.  “Che cosa vuoi fare?” Le domandò Kushina.  

“Tesoro non ti arrabbiare, ma ho intenzione di sacrificarmi e mettere la volpe a nove code metà dentro te e l’altra su nostro figlio.”   “Che cosa? Sei impazzito caro?  Non puoi usare Naruto come contenitore, te lo proibisco assolutamente!!”   “Kushina è l’unico modo per fermarla, non privarmi di farlo.”  “Ma Naruto è così piccolo, non riuscirà a controllare un potere del genere.”  “Lo so, ma io sento che quando crescerà lo controlla e diventerà un ninja amato e rispettato da tutti. Per favore cara, non abbiamo molto tempo.”   “Quindi tu vuoi sacrificarti?”  “Purtroppo sì, non c’è altro modo per fermare questo mostro.  L’unica cosa che mi dispiace è di non vederlo crescere, ma lo farai tu per me.”  “Oh tesoro... va bene lo faremo.”  La volpe li stava per attaccare con una zampata, ma Kushina la bloccò con le sue catene.  “Grr...”   “Bene, l’hai bloccata brava!! E ora tocca a me: Sigillo del diavolo.”  “Cosa stanno facendo quei due terzo hokage?”  “Oh no, hanno messo una barriera che ci impedisce di passare. Minato ha intenzione di sacrificarsi e usare quella tecnica. Dannazione, siamo arrivati troppo tardi!!”   

Minato concentrò tutte le sue energie e mise la volpe dentro Naruto e l’altra su Kushina.  “Ho finito, addio mia cara e anche a te figlio mio.”  Minato cadde a terra.  “No Minato...”  Kushina pianse ininterrottamente.   La barriera sparì...  “La barriera è scomparsa. Presto raggiungiamoli!!” Hiruzen li raggiunse subito.  “Minato mi senti?” Gli sentì il polso.  “Non c’è niente da fare, non c’è l’ha fatta.”  “Terzo Hokage mi dispiace, non ho potuto fermarlo.”  “Lo capisco, l’ha fatto per proteggere il villaggio. Ma l’importante è che tu e il piccolo Naruto siate ancora vivi. Su coraggio, portatela in infermeria!!”  “AGLI ORDINI SIGNORE!!”  Presero Kushina insieme a Naruto e li portarono in infermeria.   “Minato grazie di averci salvato sacrificandoti per noi!!” 

Finalmente era ritornata la pace al villaggio della foglia grazie al sacrificio di Minato Namikaze. 

 

                                                        Capitolo 3 “Arriva Naruto” 

 

 

Erano passati sette anni dall’attacco della volpe a nove code al villaggio della foglia.  Naruto ora ha sette anni ed era cresciuto solo e senza amici, ma sua madre lo incoraggiava sempre a non arrendersi mai.  Obito e i suoi amici ormai avevano vent’anni e ognuno stava percorrendo il proprio percorso.  Obito dopo aver saputo della morte del suo maestro aveva deciso di non diventare più Hokage e si allenava costantemente per essere un ninja d'élite.  Rin oltre che essere un ninja medico si stava allenando con Kushina per controllare al meglio il tricoda e Kakashi stava continuando le sue missioni.   

“Brava Rin continua così che vai benissimo!! Unisci il tuo chakra a quello del tricoda, bravissima.”  “Eh eh grazie Kushina, ma tu come hai fatto a controllare la volpe dentro di te?”  “Bè mi ha aiutato Minato... ah mi manca moltissimo. Gli dobbiamo tutti la vita per averci salvato!!”   “Sì è vero, ma tuo figlio lo sa che ha la volpe?”   “Ancora no, è troppo piccolo.  Ha solo sette anni, ha tutta la vita davanti... ma quando sarà un po' più grande glielo dirò.  Però per colpa di questa faccenda tutti gli abitanti purtroppo lo evitano come la peste.”  S’intristì...  “Mi dispiace molto per Naruto.”   “No tranquilla, so che a lungo andare mio figlio otterrà il rispetto di tutti.”  Gli sorrise.  “Sì condivido pienamente con te.”   “A proposito, a te ti piace qualcuno?”  “Perché mi fai questa domanda ora?”  “No così, da quello che so tu eri innamorata di Kakashi vero?”  “Hai detto bene, lo ero. Ma ora non più...”   “Ah capisco... c’è qualcun’altro che ti interessa?”    

“In verità...”  Rin stava per dirglielo quando un ninja della squadra Ambu arrivò velocemente al campetto d’allenamento.   “Kushina venga subito!!”   “Fammi indovinare, mio figlio ne ha combinato un’altra delle sue giusto?”  “Purtroppo sì, ha dipinto i volti degli hokage!!”  “Accidenti, me lo aspettavo. Rin c’è la fai a continuare l’allenamento da sola?”  “Ma certo.”  “Brava ragazza, ok io vado.”  “Sì, buona fortuna.”  “Grazie.”  Kushina  andò via con il ninja degli Ambu lasciando da sola Rin.  Cavoli, stavo per dirgli che mi piace Obito. Chissà come avrebbe reagito?  Pensò nervosamente Rin mentre si allenava concentrando il chakra del demone.  Obito che aveva appena finito di allenarsi fino allo sfinimento fuori dal villaggio, rientrò alle dieci di mattina.  “Uff che stanchezza, anche oggi ho dato il massimo. Rin e Kakashi saranno contenti!!”  Sorrise Obito.  Senza rendersi conto passò per il campetto d’allenamento e appena vide Rin che si allenava, si nascose dietro ai cespugli e la osservò incantato.  

Accidenti è stupenda anche quando si allena, quanto vorrei dirle che mi piace da impazzire. Pensò guardandola intensamente.  Rin si accorse di essere osservata...  “Obito so che sei tu, vieni fuori!!”  Obito venne fuori dai cespugli. “Scusami non volevo spiarti, stavo passando di qua per caso. E ti guardavo mentre ti allenavi, sei davvero migliorata.”  “Oh grazie...  mi sto abituando ad avere dentro di me il demone tricoda.  Pensavo che i miei amici mi evitassero per questo motivo e invece no.”   “Non potrebbero mai evitarti, perché sei una ragazza molto generosa e altruista con tutti quelli che ti circondano.”  “Cavoli mi hai stupito, hai detto una cosa meravigliosa su di me. Ti ringrazio...”   “Ah figurati...”   “Senti Obito, devo dirti una cosa.”  Rin si avvicinò a lui.  “Sì dimmi.”  “L’altra volta stavi cercando di dirmi qualcosa vero?”   

“Sì perché?”  “Io so cosa volevi dirmi. Forse era questo?”  Rin gli diede un bacio intenso che lasciò Obito senza parole.  “.....”  “Allora? Dì qualcosa...”  “Come facevi a sapere che mi piacevi?”   “Andiamo ti conosco fin da piccolo, sono giorni che cercavi di dichiararti a me. E visto che non avevi il coraggio di dirmelo.  E così l’ho fatto io, non sei contento?”  “Ma certo!!”  Obito l’abbracciò fortissimo.  “Quindi da oggi stiamo insieme vero?”  “Sì forza, andiamo a casa.”  Lo prese per mano.  Ormai era pomeriggio inoltrato, Obito e Rin passeggiarono mano nella mano. Poi videro Kushina e Kakashi insieme a Naruto.   “Fratellone Obito, posso stare in braccio a te?”  “Ma certo piccolo, salta su per la schiena.”  Si abbassò permettendo a Naruto di salirgli sulla schiena.  “Uuuuuuh che bello, da qua si vede tutto!!”  Esclamò Naruto guardando da ogni parte.  

“Ti piace eh?”  “Sì molto.”  “Dai tesoro ora scendi da Obito, gli farà male la schiena a portarti sempre.”  “Oh no tranquilla, per me non c’è problema.”   “Ah va bene.”  Sorrise intenerita. “E così tu e Obito state insieme ora.”  “Eh sì, ti dispiace?”  “Oh no, anzi... chi si è dichiarato per prima?”  “Ho dovuto farlo io, Obito non riusciva a farlo. Era troppo imbarazzato!!”  “Aaah... lo immaginavo. Quando mai riesce a fare una cosa di testa sua? Però dai, sono contento per voi.”  “Grazie Kakashi, detto da te significa molto.”  Le sorrise.  “Naruto si è affezionato a Obito. A quanto pare ci sa fare con i bambini eh?”  “Sì è vero...”   “Tu e Obito un giorno diventerete dei bravissimi genitori.”  “Ma cosa dici? Non ti sembra di esagerare nel dire queste cose?”  Rin s’imbarazzò.   “No dico sul serio... voi vi meritate la felicità.”   “Grazie veramente per le tue belle parole!!”  “Figurati, è un piacere.”   

Nei giorni a seguire il piccolo Naruto cresce ancora, adesso ha dodici anni e continuava a combinarne di continuo per vendicarsi delle persone che lo evitarono.  “Ah ah ah, non mi prendete!!”   “Fermati brutto delinquente!!”  I ninja cercarono di prendere Naruto, ma lui li evitò tutti nascondendosi con la tecnica del nascondiglio.  “Ah ah, che illusi!!”   “Ne sei sicuro tesoro?”  “Hugh...  mamma, come hai fatto a sapere dov’ero?”  “Una mamma sa sempre tutto su suo figlio. Smettila di fare le marachelle, altrimenti finirai nei guai!!”   “Tanto ormai ci sono abituato. Visto che tutti mi evitano come la peste!!”  Kushina gli mise le mani nel viso.  “No questo non è assolutamente vero.”  “E allora perché mi evitano? Dimmelo!!”  “Mi dispiace, ma non te lo posso dire. Ti prometto che quando sarai più grande te lo dirò. Dai andiamo a casa.”  “Va bene.” 

Obito e Rin ormai stavano insieme da un po' e quando potevano uscivano insieme fuori dal villaggio della foglia. Naruto stufo di essere considerato un buono a nulla, decise di rubare il rotolo con tutte le tecniche proibite di notte.  Poi arrivò Mizuki un ninja della foglia che gli svelò il motivo per il quale tutta la gente lo evitava. Naruto rimase molto sconvolto, però Iruka quando parlò bene di lui decise di intervenire facendo la moltiplicazione del corpo salvando Iruka. Ritornò a casa raccontando a sua madre quello che gli avevano detto riguardo alla volpe a nove code, lei lo confermò, si intristì molto e lo abbracciò fortissimo promettendogli che non si doveva arrendere per questo. 

Da quel giorno Naruto s’impegnò molto duramente per diventare un ninja in tutte le materie e promise a sua madre che sarebbe diventato hokage. 

 

 

                                                     Capitolo 4 “In nome del sogno” 

 

 

Finalmente Naruto riuscì a farsi valere e diventò un Genin e fece parte del team 7 composto da Sasuke Uchiha e Sakura Haruno.  Kakashi era stato nominato il loro maestro, quindi mentre si dirigeva da loro tre incontrò Obito e Rin sempre mano nella mano.  “EHIIII KAKASHI!!”  Lo salutarono sorridendogli.  “Ciao ragazzi, sempre insieme eh?”   “Che c’è? La cosa ti infastidisce per caso?”  “Assolutamente no, tranquillo. Sono veramente contento!!” Sorrise.   “Oh bè grazie...”  “Senti, ma è vero che adesso sarai il maestro di Naruto?”  Le domandò Rin.  “Sì è verissimo.”   “Oh che bello, mi sembra ieri che era piccolo.”   “E’ ancora un ghenin ma ne deve fare di strada per essere un ninja degno di nota.”  “Io sono sicura che prima o poi lo diventerà.  Ora vai e non essere troppo duro con Naruto!!”  “Ci proverò, ciao ragazzi!!”  “CIAO KAKASHI, BUON LAVORO!!”  Kakashi andò via. 

 

“Tu credi che sarà un maestro severo?”  “Conoscendolo, temo di sì.  Però sono sicura che c’è la farà.  Forza andiamo a fare shopping.”  “Va bene mia regina.”  Dopo mezz’ora Kakashi e il suo team riuscirono a completare la loro prima missione e appena Naruto ritornò a casa sua madre lo abbracciò congratulandosi con lui, Kakashi e i suoi compagni.  Obito e Rin erano sulla tomba del loro maestro e stavano cambiando i fiori.   “Allora Obito, sei veramente deciso a non voler diventare Hokage?”  “Sì certo, mi limiterò a diventare un ninja esperto con le mie sole forze!!”  “Bravo, così mi piaci.”  Lo baciò sulla guancia.  Poi arrivò Kakashi.  “Ciao ragazzi!!”  “Ah eccolo il nostro maestro Jonin.”  “Dai Rin, non chiamarmi così. Sono sempre io...”   “Tranquillo scherzavo, ah ah!!”  “Mi manca molto il maestro Minato!!”  “SI’ ANCHE A NOI!!” Confermarono i suoi amici.  “Piuttosto com’è andata la missione e chi avete affrontato?”  Le domandò Rin.  “Già è vero...”  “Abbiamo affrontato due ninja: uno si chiamava Zabuza e l’altro Haku, ma purtroppo il ragazzo è morto per difendere il suo amico e lui per poter stare per sempre con lui ha deciso di morire. Li abbiamo sepolti insieme, così vivranno per sempre!!”   

“Oh che storia triste...”   “Lo so, però ora vivranno insieme per l’eternità.”   “Obito ascolta!!”   “Sì dimmi...”  “Tu dovrai fare del tuo meglio per proteggere il nostro villaggio!!”  “Sì te lo prometto.”  Rin lo abbracciò calorosamente e Kakashi sorrise teneramente.  Naruto continuò a impegnarsi in ogni cosa che faceva e sua madre lo sostenne sempre incoraggiandolo a non arrendersi mai. 

 

 

                                                          Capitolo 5 “Il primo esame” 

 

 

Finalmente era arrivato il giorno della Selezione dell’esame dei Chunin.  “Allora tesoro, sei pronto per affrontare quest’esame?”   “Certo mamma, m’impegnerò al massimo.”  “Bravo il mio ometto!! Ok ora vai, sennò farai tardi. Fatti valere!!”  “Va bene, ciao mamma.”  “Ciao Naruto.”  Naruto uscì di corsa da casa.   “Hai visto Minato? Nostro figlio è un vero portento. Ha preso tutto da te.”  Quindi Naruto iniziò il suo esame insieme ai suoi compagni sotto la super visione di Kakashi.  

Nel frattempo i zetsu su ordine di Madara stavano tenendo d’occhio il villaggio della foglia.  “Ebbene, cosa stanno facendo quei miserabili?”  “Dunque... secondo quanto mi hanno informato gli altri,  Kakashi sta controllando il ragazzino della volpe agli esami dei chunin. Mentre Obito e Rin stanno svolgendo una missione insieme.”  “Ah che orrore, mi fanno venire la nausea.  In ogni caso, non possiamo restare fermi qui senza fare nulla!!”   “Che cosa vuole fare?” “Creeremo un’organizzazione per cambiare questo mondo falso e pieno di conflitti!!  “Ah interessante. E come la chiamerà?”  “Organizzazione Alba.”  Eh eh, vi pentirete di quello che avete fatto.  Obito goditi pure i tuoi giorni tranquilli, perché saranno gli ultimi che vivrai!! Pensò Madara sorridendo malvagiamente. 

“Obito sbrighiamoci, il nostro caro Naruto ora sta svolgendo gli esami. Anche ora ti fermi ad aiutare gli anziani.”  “Scusami Rin, ma non posso farci niente.”  “Hai ragione, ma ti adoro anche per questo tuo lato generoso.”   “Oh Rin...”  Dopo mezz’ora di strada arrivarono al villaggio e andarono velocemente all’arena degli esami.  “Eccoci Kakashi, scusa per il ritardo.  Ma Obito...”  “Non dirmelo, si è fermato ad aiutare un anziano.”  “Eh sì, scusami...”  “No tranquillo, tanto sei fatto così.  Quindi pazienza...”   “Ottimo, allora come va Naruto?”  “Finora bene, ha vinto contro Neji Iuga per vendicare sua cugina Hinata.”   “Eh bravo Naruto.”  Sorrise Obito salutandolo nell’arena.  

Dopo aver finito i combattimenti nell’arena Naruto e tutti gli altri dovevano svolgere la prova alla Foresta della Morte.  Iniziarono subito ad entrare i vari team.  “Cavoli, la foresta della morte. Che bei ricordi...”   “Sì, in particolare tu che arrivavi sempre in ritardo.”  Lo prese in giro Kakashi.  “E dai Kakashi, non mi sfottere!!”  “Ah ah, dai scherza. Però Obito nonostante tutto tu ci sei sempre stato per noi, aiutandoci in qualsiasi modo. E di questo ti ringrazio, perché io amo tutti i tuoi pregi e difetti!!”  Obito l’abbracciò fortissimo commuovendosi.  “Grazie Rin sei veramente fantastica. Ti adoro!!”  “Anche io...”   “Ascoltate, sicuramente tra non molto vi sposerete e avrete dei figli.”   “Ma insomma Kakashi, ti sembra il caso di parlare di queste cose?”  Stavolta fu Rin a essere imbarazzata e Obito la guardò sorridendo pensando a quanto fosse meravigliosa.   “Perché voi non vorrete avere una famiglia un giorno?”  “Bè... sì certo, ma un po' più in là. Tu che dici Obito?”  “Sì concordo con te.”   “Ci sta, considerando che ora avete ventun anni... avrete tutto il tempo per farlo.”  “Certo.  E tu gli farai da zio!!”  Rin gli fece l’occhiolino.  “Oh no, sapevo che mi avresti detto così.”  “Eh eh...”    

Naruto riuscì a passare gli esami di selezione dei Chunin e quindi festeggiò cenando a casa sua insieme a Obito e ai suoi amici fino a tarda serata. Poi si salutarono e ritornarono a casa stanchi ma felici. 

 

 

                                               Capitolo 6 “Desiderio di apprendimento” 

 

 

Dopo essere diventato un Chunin sua madre gli fece conoscere il maestro Jiraiya chiamato anche “Eremita dei Rospi” che decise di prenderlo in custodia e allenarlo in un addestramento speciale.  Mentre Kakashi e i suoi amici erano indaffarati altrove con altre missioni,  Madara aveva fondato l’organizzazione Alba: il leader era Kisame e insieme a lui c’erano Konan e i sette Pain.  “E’ veramente assurdo che il più potente del clan Uchiha è ancora vivo, come diavolo fatto?”  “Ho assorbito il potere dalla statua diabolica e mi ha fatto ringiovanire.  Ora sono molto più forte di prima. Dunque, ascoltatemi attentamente.  Vi ho convocati qui perché voglio che tutti voi distruggete il villaggio della foglia.” “In questo momento?”  Le domandò Konan.  “Certo che no, tra un paio di giorni. Ma dovrete prepararvi al meglio per quando ci sarà questa battaglia.  Siete d’accordo con me?”  “ASSOLUTAMENTE SI!!”  Concordarono tutti i membri dell’organizzazione.   “Molto bene, diamo inizio al nostro piano di conquista per la pace nel mondo!!” Sorrise soddisfatto Madara.   

Intanto Obito di ritorno da una missione con Rin era molto pensieroso.  “Ehi Obito, a cosa pensi?”  “Oh a niente, tranquilla.”  “Quante volte devo dirtelo, non mi freghi.  Io e te ora stiamo insieme.  Dai dimmi cosa ti frulla in testa!!”   “E va bene, pensavo se Madara fosse ancora vivo o no...”   “Io penso di no, ma tu sei sicuro di averlo visto?”  “Certo che sì, non mi credi?”  “Ovvio, ma sai lo trovo un po' strano che ti abbia trovato e curato facendoti stare in quella grotta.”   “In effetti è vero, sono molto confuso riguardo a questa cosa.”  “Parlando d’altro, è da parecchio tempo che non usciamo io e te. È ora di rimediare, non credi?”  “Oh sì, scusami principessa. Dato che oggi pomeriggio non abbiamo nessuna missione in programma potremmo uscire, che ne dici?”  Rin lo baciò a stampo.  “Dico che è un’idea splendida!!”   “Ah ottimo, non vedo l’ora!!”   

Naruto era riuscito ad evocare il rospo Gamabunta con il chakra della volpe e dopo aver fatto questo Jiraiya e Naruto si misero a cercare Tsunade una sua amica d’infanzia.  Quando vide Naruto lo derise immediatamente dopo aver sentito da lui che sarebbe diventato Hokage.  E allora, decise di sfidarla in un combattimento sotto lo sguardo fiero del suo maestro.  All’inizio non riuscì a sconfiggerla, ma dopo un po' Naruto la batté e lei come ricompensa gli regalò il ciondolo del primo Hokage.  Dopo aver svolta l’addestramento Jiraiya e Naruto ritornarono al villaggio della foglia.   “Su coraggio si sbrighi, non vedo l’ora di raccontare tutto a mia mamma eremita porcello!!”  “Smettila di chiamarmi in quel modo, io sono il leggendario maestro eremita dei rospi.”  “Sì come no, lei è solo un guardone di donne nude!!”   “Brutto insolente che...”  “Shh... non si muova.”   “Perché cosa succede?”   “Guardi là, ci sono il fratellone Obito e Rin che si abbracciano.”  “Oh è vero, eh eh.”  Si nascosero dietro un albero molto grande.  “Grazie di aver organizzato questa splendida uscita.”  “Oh figurati, questo e altro per la mia principessa.”  Si stavano per baciare ma sentirono un rumore che li spaventarono.  “Ops, ci hanno scoperto...”   È tutta colpa sua eremita porcello, mi ha spinto di proposito.”  “Cosa? Non dire assurdità brutto moccioso!!”   “Ah ah, tranquilli non fa niente.”  Gli sorrise Rin.  “Allora com’è andato l’addestramento con Naruto?”  Domandò Obito.  “All’inizio male, ma poi questo moccioso ha tirato fuori una grinta pazzesca!!” Jiraiya lo attirò a sé mettendogli un braccio dietro al suo collo.    “Ah bene, sono contento.”  “Ahia mi fa male, la smetta!!” Si lamentò Naruto.  “Naruto, sei veramente migliorato. Siamo orgogliosi di te!!”  “Vi ringrazio, sapete... il maestro eremita mi ha insegnato il rasengan.”  “WOOOOW COMPLIMENTI!!!”   “Eh eh, grazie.”   

 

Si salutarono e ritornarono tutti a casa. Naruto raccontò fin nei minimi dettagli l’addestramento di Jiraiya e lei gli disse che era molto felice per lui.  Da un’altra parte Madara stava seminando il suo terreno insieme all’ organizzazione Alba. 

 

                                                        Capitolo 7 “Rivali fraterni” 

 

 

Naruto aveva deciso di scontrarsi con Sasuke per dimostrare chi era più forte, su ordine di Kakashi e Obito.  “Accidenti, Naruto è veramente migliorato grazie a te!!”   “Sì e anche a Jiraiya.”   “Kakashi, volevo dirti una cosa...”  “Sì dimmi.”  “Ecco...  secondo te io sarò un buon papà in futuro?”  “Bè di norma direi di no, ma visto che sei diventato un ninja bravissimo e di talento... sì lo sarai.”   “Ah grazie. E tu non vuoi avere dei figli o sposarti?”  “No grazie, io sto bene per conto mio.  Sai che sono un lupo solitario!!”   “Sì vede molto, vabbè pazienza... l’importante è che tu sia felice nella vita.”  “Caspita, non ti facevo così saggio.”  “Ormai sono un uomo maturo!!”  “Mi fa strano sentirtelo dire...”  “Lo immagino, ma ti ci dovrai abituare.”   

Alla fine Naruto e Sasuke finirono lo scontro in parità, si sorrisero e si scambiarono il segno della pace.  “Allora maestro Kakashi, sono stato bravo?”   “Direi proprio di sì, sei migliorato moltissimo rispetto all’ultima volta. Sei d’accordo Obito?”   “Certamente, siamo fieri di te!!”   “AAAAH GRAZIE!!”  Naruto saltò in braccio a Kakashi e Obito.  “Ehi fai piano, così ci stritoli.”   “Scusatemi, ok ora ritorno a casa. Si è fatto tardi.”  “Cavoli è vero, il sole è già tramontato. Va bene, vado anche io. Ciao!!”   

Si salutarono ritornando ognuno a casa sua.  La mattina dopo purtroppo il terzo Hokage morì di un bruttissimo male. Tutto il villaggio era presente alla sua cerimonia funebre, c’era persino il suo allievo Orochimaru.  Piansero la sua morte a lungo, poi lentamente andarono via.  Madara intanto stava preparando il suo piano per la cattura dei cercoteri.   “Quindi noi dobbiamo catturare tutti i cercoteri?” Domandò Kisame.  “Sì esatto, mi servono il loro potere per cambiare questo mondo. Non trovate?”  “Sì certo.”   “Perfetto, allora partite immediatamente alla cattura del monocoda.”   “AGLI ORDINI!!”   

 

 

                                                     Capitolo 8 “La cattura di Gaara” 

 

 

Sono passati due anni al villaggio della foglia,  Tsunade adesso è la quinta Hokage e il team sette si era allenato moltissimo ognuno con il proprio maestro.  Naruto ora ha sedici anni,  Tsunade aveva già convocato Naruto e i suoi compagni nel suo ufficio perché purtroppo l’organizzazione Alba era sulle tracce di Gaara.  Naruto partì insieme a Kakashi e company di mattina presto. “Credi che c’è la farà Naruto a salvare Gaara?”   “Ma certo Tsunade, mio figlio è una testa calda...  ma quando si mette in testa una cosa è disposto a tutto pur di salvare i suoi amici.”   “E’ veramente sorprendente, fino a poco tempo fa era un moccioso combina guai. E ora è un ragazzo maturo e responsabile.”  Dichiarò Tsunade sorridendo.  “Bè dipende dalla situazione, resta sempre un bambino.  Minato sarà orgoglioso di lui.”   “Ti manca molto eh?”   “Oh non immagini quanto, avrei voluto che trovasse un altro modo per salvare il nostro villaggio dalla volpe a nove code. Oddio scusami, ti sto annoiando raccontandoti queste cose.”   “Ma no tranquilla...  ti capisco, anche a me mancano il mio compagno e il mio fratellino.  Però so che mi guardano sempre sostenendomi dal cielo.”   “Ehilà, vi disturbo ragazze?”   “Jiraiya sei sempre il solito, smettila di entrare dalla finestra.”   “E dai Tsunade, sai che io amo fare le entrate in scena così.”   “Vabbè lasciamo perdere, cosa ti porta qui?”   

Jiraiya saltò dalla finestra.  “Vengo al dunque, come ben sapete io in questi ultimi due anni ho addestrato Naruto per farlo diventare più forte.”   “Ah molto bene, in questo caso hai fatto un bel lavoro.”  “Grazie, ma lui ora ha imparato un nuovo potere del chakra della volpe.  Quando stava con me per cercare di controllarlo; all’inizio era andata bene, ma poi gli era spuntata la quarta coda e mi ha ferito lasciandomi una grossa cicatrice profonda.”  Si tolse la maglia e la mostrò facendole sconvolgere.  “Oh santo cielo, non sapevo che il mio Naruto si potesse trasformare nella volpe. E se dovesse trasformarsi durante i combattimenti?”  Le domandò Kushina preoccupata.  “Non preoccuparti, ho già avvertito Kakashi di tenerlo d’occhio da parte mia.” Gli fece l’occhiolino.  “Speriamo bene, Naruto è un tipo impulsivo.”   

 

Naruto e la sua squadra erano riusciti a salvare Gaara in tempo impedendo all’organizzazione alba di prendere il monocoda dentro di lui.  “Grazie Naruto, mi hai salvato appena in tempo.”  “Figurati, non potevo certo lasciare un mio amico nelle grinfie di quei criminali.  A proposito, tu ora che ruolo hai?”   “Ma come non lo sai? Adesso io sono il Kazekage, il capo.”   “Ma dai che bello, allora devo sbrigarmi anche io a diventare hokage per raggiungere il tuo livello!!”  “Sono sicuro che c’è la farai.”  “Grazie amico.”  Si strinsero le mani.  “Dai, ti riportiamo al villaggio. Andiamo.”   “Va bene.”   

“Accidenti, il moccioso della volpe è riuscito a salvare la forza portante della monocoda.”   “Come al solito, te lo sei lasciato sfuggire da sotto gli occhi.”   “Ah sta zitto Sasori!!”  “E ora che facciamo?”  “Attualmente niente, è meglio tagliare la corda. Quei mocciosi sono troppo forti per noi. Forza andiamocene!!”   “Come vuoi...”  Deidara e Sasori se ne andarono via velocemente senza farsi vedere.  Naruto riportò Gaara al suo villaggio e poi ritornò a casa insieme ai suoi compagni, sua madre che lo aveva aspettato dapprima lo abbracciò calorosamente.   “Hugh... dai mamma, non mettermi in imbarazzo davanti ai miei amici.”  “Scusami, ma temevo che ti fosse successo qualcosa.”  “No tranquilla, sto bene.”  Jiraiya prese da parte Kakashi.  “Allora, è andata bene?”  “Sì non preoccuparti, lo tengo sempre sotto controllo.”  “Grazie mille.”   “Dove sono Obito e Rin?”  “Ah stasera hanno una cena romantica e quindi si stan no preparando.”  “Oooh capisco...”  “Su forza, andiamo a festeggiare. Siete tutti invitati a casa mia, vi va?”  “ASSOLUTAMENTE SI’!!”  Esclamarono entusiasti Kakashi e i suoi amici.  “Perfetto, venite.” 

“Quindi non siete riusciti a catturare il monocoda?”  “Purtroppo no, ma se vuole saperlo è tutta colpa di Deidara!!”  “Cosa? Come ti permetti di darmi la colpa. Tu piuttosto, potevi darmi una mano... invece di stare fermo a non fare niente!!”  “Ma se mi hai detto che volevi fare tutto da solo perché ti disturbavo?”  “Che tu sia maledetto io...”  “Ma guardatevi, siete peggio dei bambini.”  Li derise Kisame.  “Ok ora finitela, questa ve la lascio passare.  Ma se la prossima volta fallirete vi eliminerò, avete capito?”  Deidara e Sasori confermarono spaventati.  “Direi che per oggi gli lasciamo un attimo di tranquillità, per ora.” 

Naruto e company fecero una super cena chiacchierando e ridendo, inconsapevoli dei terribili piani di Madara.  

 

                                                               

                                                               Capitolo 9 “Il duo immortale” 

 

 

Era una giornata soleggiata e Naruto si stava allenando con Kakashi e un nuovo jonin della foglia Yamato.  “Maestro Kakashi, come faccio a sapere qual è il mio elemento?”  “E’ molto semplice, vedi questa foglia? Se brucia hai il fuoco, sei si accartoccia la terra e così via.  Su ora prova, devi concentrare tutto il tuo chakra in un unico punto.”  “Va bene, ce la metterò tutta. Quante copie devo creare?”  “Io direi la metà di quell’alberò laggiù.”  “Ok io tengo a bada il chakra della volpe.”  “Sì è meglio...”  Iniziò il suo allenamento.  “Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo!!”  Creò molte copie di sé.  “Forza ragazzi, diamoci da fare.”  “SIII!!!” Esclamarono felici tutte le sue copie.  “Ce la farà?”  “Certamente, finora non si è mai arreso!!”   

Intanto da un’altra parte il team dieci stava combattendo contro Hidan e Kakuzu, ma erano molto in difficoltà.   “Non avete alcuna speranza di sconfiggerci.  Ora avrete il mio giudizio divino!!”  “Hidan piantala di dire le scemenze e agisci!!”  Esclamò Kakuzu scocciato.   “Come al solito, tu mi rovini sempre tutto.”   “Bene, stanno bisticciando.  Questo è il momento di adattare una strategia.  Shikamaru, so che tu sei un genio.”   “Sì maestro Asuma,  mi è già venuto in mente qualcosa.  Ascoltatemi attentamente!!”   “VA BENE!!”  Concordarono i suoi compagni.   

Naruto dopo un po' era riuscito a tagliare la foglia.  “Evviva, c’è l’ho fatta!!” Esultò facendo scomparire tutte le copie.  “Sei stato grandioso Naruto. Dunque, tu possiedi l’elemento del vento.”   “Oh davvero? Che bello...”  A un certo punto svenne.   “Oh accidenti, ha esaurito le energie.”   Kakashi lo prese al volo e lo appoggiò delicatamente nell’erba.   È migliorato molto, non trovi?”   “Sì è vero.”  “Su facciamo una piccola pausa dai.”   “Va bene.”  Fecero una piccola pausa mentre aspettavano Naruto che si risvegliasse.  Intanto Shikamaru nonostante avesse detto la sua strategia non li aveva scalpiti a Hidan e Kakuzu.  “Maledizione, non ha funzionato.”   “Ora basta, mi avete stancato mocciosi inutili!! È ora di iniziare il mio rito.  E lo farò colpirò a morte il vostro caro maestro!!”  Naruto procedette il suo allenamento e finalmente completò la sua nuova tecnica chiamata Rasen Shuriken.  “Bravo ragazzo, adesso puoi usare questa tecnica contro il nemico. Ehi Yamato, c’è qualcosa che non va? Ti vedo preoccupato.”   “Sì cosa succede maestro?”  Volle sapere anche Naruto.  “Ho una brutta sensazione, temo che Asuma e i suoi allievi siano in pericolo!!”  “Ne sei sicuro?”  “Temo di sì...”  “Maledizione, devo andare a salvarli!!”  Naruto stava per andarsene ma i suoi maestri glielo impedirono.   “No devi terminare il tuo allenamento.”   “Che cosa? Ma ho completato la mia tecnica.  E poi se i miei amici sono in pericolo io devo salvarli, altrimenti rischiano di morire da quei criminali!!”  “Ti capisco benissimo, ma devi perfezionare il Rasen Shuriken.  Poi potremmo andare!!”  “E va bene.”   Ubbidì al suo maestro e si esercitò con la tecnica.  “Ci sarà cascato?”  “Non lo so, ma l’importante è che lo teniamo impegnato.  L’alba dà la caccia anche a lui.”   

“Per te è finita!!”  Dannazione, non riesco a muovermi per colpa della sua tecnica. Se solo potessi... Pensò Asuma disperatamente.  “Bene, è giunta la tua ora. Addio!!”  “OH NO MAESTRO ASUNA!!!”  Hidan stava per compiere il suo rito quando arrivò di corsa Obito, lo colpì con un calcio potente mandandolo fuori dal cerchio.  “Bene, a quanto pare sono arrivato in tempo Asuma.”  “Obito, come facevi a sapere che stavamo combattendo?”  “L’ho intuito.”  “GRANDE OBITO!!”  Shikamaru e i suoi amici erano entusiasti.  “Hugh... maledetto. Come hai osato intralciare il mio rito?”  Hidan si rialzò a fatica.  “Accidenti amico, sei veramente orribile mascherato in quel modo!!”  Lo derise Obito.  “Brutto bastardo.”  “Calmati Hidan, non devi cedere alle sue provocazioni!!”   “Asuma come stai?”  “Eh eh, stavo meglio prima...”  “Su appoggiati a me.”  Obito lo prese a braccetto.  “Dobbiamo portarlo subito in infermeria, muoviamoci!!”  “Sì andiamo.”  “Voi non andate da nessuna parte, vi dobbiamo eliminare!!”  “Sì questa volta concordo anche io.”  Hidan e Kakuzu li attaccarono ma qualcuno li bloccò.  “Arte del legno: tecnica della paralisi!!”  Yamato bloccò i due nemici.  “Scusate il ritardo ragazzi.”  “Kakashi Naruto, finalmente siete arrivati. Ora possiamo sconfiggere questi pazzoidi.”  Sorrise Shikamaru.  “Dannazione, siamo bloccati.”  “Kakashi, dobbiamo portare in infermeria Asuma.  È ferito gravemente!!”  “Sì giusto.”  “No, io voglio sconfiggerli!!”  “No Naruto non possiamo per ora. Pensiamo a portare in salvo Asuma.”   

“D’accordo, ma la prossima volta non li lascerò andare.” Strinse i pugni con rabbia.   “Arte Illusoria, velo di nebbia.” Kakashi creò un’arte illusoria.  “Ah non vediamo niente!!”  “Perfetto andiamo.”  “SI’!!”  Yamato sciolse la sua tecnica, poi scapparono via.   “Dannazione sono scappati quei mocciosi!!”  “Non importa, prima o poi ci batteremo di nuovo con loro. Forza andiamo, Pain ci ha convocato!!”  “Ok...” 

Naruto e i suoi amici portarono Asuma in infermeria e poi andarono a casa nell’attesa della prossima missione da fare.  

 

                                                      

                                                   Capitolo 10 “Amore e Odio” 

 

 

Purtroppo Naruto era venuto a sapere che Jiraiya era morto per colpa dell’organizzazione Alba.  E ora stava vagando tristemente al villaggio senza una meta precisa.  “Sommo Fukasaku, mi dispiace molto.  Ma adesso Naruto è rimasto sconvolto, bisogna dargli del tempo per riprendersi del tutto dal suo maestro.”  S’intristì Kakashi.  “Capisco, non c’è problema.  Si vede che gli voleva bene.  Dev’essere per forza lui l’allievo della profezia.”   “Che cosa vuole dire?”  Le domandò Tsunade.  “Quando il ragazzo si sarà ripreso, ve lo dirò.”   

Naruto passeggiava con la testa per aria, poi vide Obito.  “Ehi Naruto, ti va di mangiare un ramen con me?”  “No grazie.”  Detto questo se ne andò, lasciando Obito un po' triste.   “Quindi lei vorrebbe addestrare Naruto?”  Domandò Kakashi. “Sì certo, il ragazzo ha buone possibilità di superare il piccolo Jiraiya. Sono sicuro che c’è la farà, cosa ne pensate?”   “Per me va benissimo, Naruto si è sempre impegnato in qualsiasi cosa mettendocela tutta. Io approvo questa cosa!!”  “Molto bene, la ringrazio signorina Tsunade. E voi?”  “ANCHE NOI SIAMO D’ACCORDO!!”  Concordarono Kakashi insieme a Sakura e Sasuke.  “Perfetto, allora faremo così.”  “Ok potete andare.”   “VA BENE!!”   

Calò la sera e Naruto finì di cenare.  “Basta, non mi va più.”  “Sei sicuro?”  “Sì mamma.”  “Mi dispiace molto per Jiraiya, so che per te era più di un maestro.”  “Ti ringrazio, scusa ma adesso vado a letto. Buonanotte mamma!!”  “Ok buonanotte tesoro, dormi bene.”  Però purtroppo non riuscì a dormire... e così decise di uscire a fare una passeggiata alle undici di sera.  Si sedette in una panchina e pianse incessantemente... Obito notò Naruto nella panchina e così gli fece compagnia.  “Ti dispiace se mi siedo vicino a te?”  “No tranquillo...”  Naruto si strofinò gli occhi per togliersi un po' le lacrime.  “Naruto mi dispiace moltissimo per il maestro Jiraiya, so che eravate molto legati.”  “Sì molto, non capisco perché la signorina Tsunade lo ha lasciato andare via, nonostante il pericolo che gravava su di lui.”  “Bè sai... anche Tsunade ora sta soffrendo come te, ma non lo dà a vedere.  Io volevo diventare un hokage come il mio maestro, ma dopo la sua morte ci ho rinunciato e ho promesso che sarei diventato un ninja bravo ed esemplare in grado di proteggere il villaggio. Ma tu puoi ancora farlo. Non arrenderti, il tuo maestro non vorrebbe vederti triste e amareggiato.”  Ci rifletté un attimo e poi decise.  

“Sì hai ragione, grazie Obito.”  “Bravo, batti il pugno.”  Si batterono il pugno.  “E poi questa è la tua occasione per vendicarti di quei criminali, non credi?”   “Sì certo, grazie mille. Ora ti saluto, buonanotte.”   “Buonanotte.”   La mattina dopo Shikamaru bussò ripetutamente alla finestra di Naruto.  “Hm... ma che succede?”  Si alzò di malavoglia.  “Shikamaru perché mi disturbi così presto?”   “La signorina Tsunade ti ha convocato.”  “Ma proprio oggi che è il mio giorno di riposo?”  “Non fare storie e preparati, ti aspetto fuori.”   “Ok arrivo.”  Si preparò e scese subito di sotto a fare colazione.  “Naruto come mai ti sei alzato così presto?  Oggi non era il tuo giorno di riposo?”  “Infatti doveva, ma sono stato convocato dalla vecchia zitella Tsunade.”   “Dai non ti arrabbiare con lei, sonno sicura che avrà una buona ragione!!”   “Mah... sarà senz’altro una sciocchezza. Va bene mamma, io vado.”  “Ok ciao tesoro.” 

Naruto uscì di malavoglia...  “Ah eccoti finalmente, ce ne hai messo di tempo.  Forza muoviamoci!!”   “Sì arrivo... si può sapere cosa vuole quella vecchia zitella?”  “Lo saprai quando saremo arrivati nel suo ufficio.”  Poi arrivarono, Shikamaru bussò.  “Sì avanti.”  “Bene, eccoti qui Naruto.”  “Sì, cosa c’è? Oh no, ancora tu rospo?”  “Portagli un po' di rispetto, Fukasaku è stato il maestro di Jiraiya.”  “No non preoccuparti Tsunade, tu sei l’allievo del piccolo Jiraiya dico bene?”  “Esatto perché?”  “Vorrei proporti un allenamento con me.”  “E per quale motivo scusa?”   “Ma come? Non vuoi vendicare il tuo maestro perché lo hanno eliminato l’organizzazione Alba?”  “Certo che lo voglio!!”  “Molto bene, allora accetti di venire con me?”   “Assolutamente sì.”  “Perfetto, partiamo immediatamente. Preparati, non abbiamo tempo da perdere.”  “D’accordo.”  Quindi Naruto salutò i suoi compagni e poi partì con Fukasaku al monte Myoboku.  mentre Tsunade, Shikamaru e altri della foglia cercavano di risolvere un messaggio in codice lasciato da Jiraiya prima di morire, Pain aveva convocato tutti i componenti di Alba. 

“Come mai ci hai convocato tutti qui?” Domandò scocciato Deidara.  “Vi ho riunito qui, perché ho deciso che tra un paio di giorni attaccheremo il villaggio della foglia e cattureremo la forza portante.  Siete d’accordo?”  “SI’ OVVIO!!”  “Ottimo, siete congedati.” Tutti andarono via.  Al villaggio erano riusciti a decifrare il messaggio lasciato da Jiraiya.  “Dunque se ho ben capito... questo messaggio significa che ci sono altri Pain e non solo uno, dico bene?”  “Sì signorina Tsunade.”  “Capisco... dannazione, questa non ci voleva. Significa che il nemico ha molti alleati con sé.”  “E ora cosa facciamo?”  “Non ne ho idea Shizune, ma di certo non ce ne staremo qui con le mani in mano.  Dobbiamo raddoppiare i rinforzi in tutto il villaggio!!”  “Sì ha ragione.”   Confermò Shizune.  

In due ore Naruto era riuscito a imparare l’arte eremitica e ora per abituarsi stava combattendo in questa modalità con Fukasaku.  Intanto Pain usò la sua micidiale tecnica di massa di distruzione in tutto il villaggio, che lo fece esplodere in un istante. Metà persone perirono sotto alle macerie e le altre rimasero ferite.  “Ma cosa diavolo succede?”  È terribile, il nostro villaggio è stato distrutto!!”  Avvertì Shizune guardando fuori dalla finestra.  “Maledizione, lo immaginavo che avrebbero approfittato per attaccarci. Presto, dobbiamo andare ad aiutare le persone.  Muoviamoci Shizune!!”  “Sì va bene.”  Tsunade e Shizune uscirono velocemente dall’ufficio. Pain iniziò a domandare a qualunque persona dove fosse la forza portante e se non sapevano niente lì eliminò.  Sakura salvò una bambina da una creatura mostruosa eliminandola con un pugno fortissimo e dato che era ferita la curò con le sue arti mediche.  Anche Sasuke fece del suo meglio distruggendo gli animali evocati da Pain con l’arte del fulmine. 

Konohamaru provò ad attaccare uno dei sette Pain, ma lo fermò prendendolo per la gola.  Stava per farlo fuori, poi lo disintegrò con un rasengan.  Anche Kakashi combatté, ma finì per restare ferito mortalmente.  E quindi decise di nascondersi per recuperare le forze.  Sakura era molto sconsolata per tutto quello che stava succedendo al villaggio. “Naruto ti prego salvaci, NARUTOOOOO!!!!” Urlò disperatamente piangendo.  Poi a un certo punto apparve Naruto in modalità eremitica in groppa a Gamabunta e Gamakichi.  “Ehi Gamabunta, si può sapere dove mi hai portato? Io ti avevo detto al villaggio della foglia!!”  “Guarda che è questo.”  “Ma non è possibile, è tutto distrutto!!”  “Finalmente sei venuto, ci hai risparmiato la fatica di cercarti!!”  Pain arrivò insieme a tutti agli altri sette Pain.  “Maledetti, allora è colpa vostra se il mio villaggio è ridotto in questo stato!!”   Naruto strinse i pugni con rabbia.  “Io sono il quinto Hokage, non vi permetterò di distruggere il villaggio!!”  Tsunade era ridotta molto male.  Uno dei Pain cercò di attaccarla ma Naruto si mosse velocemente e ne distrusse uno con un solo pugno.  “Voi stavate cercando me giusto? E allora combattete con me!!”  Tsunade restò impressionata dalla sua forza e velocità.   

“Naruto ma tu...”  “Ascolti, rimandiamo a dopo le conversazioni.  Ora lei è ferita gravemente, lasci fare a me.”  “Va bene, ma stai attento!!”  “Non si preoccupi. Gamabunta, porti la signorina Tsunade al sicuro!!”  “Agli ordini!!”  Gamabunta prese Tsunade e la portò vicino a Sakura.   “Come si sente?”  “Bè stavo meglio prima...”  “Non si preoccupi, ora la curo io.”   “Grazie Sakura. Adesso Naruto sta combattendo con Pain.”   “Lei crede che c’è la farà?”  “Non ti so dare una risposta certa, ma l’ho visto molto forte e sicuro di sé.”  Sorrise soddisfatta.  Kakashi camminò a fatica ma dopo un po' svenne.  “No Kakashi, Rin vieni qui presto!!”  Rin corse immediatamente appena vide Kakashi a terra.  “Accidenti, cosa gli è successo?”  “Purtroppo ha combattuto contro Pain ma è stato ferito mortalmente.  Riesci a curarlo?”  “Ci posso provare.”  Mentre Rin cercò di curare Kakashi, Naruto combatté contro Pain al massimo delle sue forze.  Poi distrusse un Pain distruggendolo con un potente rasen shuriken. Pain rimase stupito... “Non c’è alcun dubbio, sei molto forte.  Ma siamo solo all’inizio, non vincerai mai contro di me!!”  “Tsk, questo lo dici tu!! Su fatti sotto.”  

Lo scontro proseguì a colpi di tecniche e arti marziali.  “Come sta andando Naruto?” Le domandò Sakura, Hinata attivò il byakugan.  “Per ora bene, gli sta tenendo testa.”  “Molto bene.”   Forza Naruto, contiamo tutti su di te. Riporta la pace al nostro villaggio.  Pensò Sakura sorridendo.  Un Pain grassottello catturò Naruto.  “Ok ora stai fermo. Tranquillo non ti uccideremo, sei una preziosa forza portante.”  Hugh... ma che diavolo mi succede? Mi sento debole. Ah ho capito, mi stanno assorbendo tutta l’energia.  Naruto chiuse gli occhi.  Ma certo, ora so come fare.  Sorrise tra sé pensando.  “Benissimo, l’abbiamo catturato!!”   Improvvisamente il Pain che intrappolava Naruto si stava trasformando in un rospo.  “Eh eh,  sai è molto difficile riuscire a controllare l’arte eremitica, altrimenti diventi un rospo.”  Si liberò subito dalla presa di Pain distruggendogli le mani.   

Proseguirono a combattere facendo sempre sul serio, però alla fine purtroppo Pain riuscì a bloccare Naruto con i paletti di ferro in tutto il corpo.   “Ora non ti puoi muovere volpe, i miei paletti ti impediscono di usare il tuo chakra.”   “Grr... perché stai facendo tutto questo?”  “Vuoi sapere perché? Vedi, io e te siamo molto simili. Tu sei in cerca della tua giustizia, io della mia. Voglio portare la pace in questo mondo!!”  “TU VORRESTI PORTARE LA PACE? MA NON PRENDERMI IN GIRO.  HAI DISTRUTTO IL MIO VILLAGGIO, HAI UCCISO IL MIO MAESTRO E ALTRE PERSONE!!” Gli urlò furiosamente Naruto.   “Jiraiya è anche stato il mio maestro e mi ha insegnato molto.”   “Se era veramente il tuo maestro allora perché l’hai ucciso?”   “Perché non capiva il mio modo di fare giustizia nel mondo.”   “Tu sei veramente un pazzoide fuori di testa!!” 

“E allora dimmi, tu in quale modo vorresti cambiare questo mondo pieno di odio e di guerra?”  Naruto ripensò alla sua triste infanzia quando non aveva amici ed era sempre solo.  “Non ne ho idea, ma di certo io non cambio il mio destino distruggendo ogni cosa che capita a tiro. Quando ero piccolo ero sempre solo e tutti mi evitavano per la volpe a nove code.  Ma io non mi sono arreso e ho continuato a fare qualsiasi cosa pur di farmi accettare e così è stato.  Non ti permetterò di uccidere i miei amici!!”   “Capisco... però devo lo catturare lo stesso la volpe dentro di te per il bene del mondo!!”   “No Naruto è in pericolo. Basta, non posso stare qui con le mani in mano. Vado ad aiutarlo!!”   

Hinata corse da Naruto.  “No Hinata non fare pazzie!!”  Cercò di avvertirla Sakura ma inutilmente.   Hinata sferrò un calcio potente a Pain che volò a terra ma si rialzò subito.  “Che cosa ci fai qui? Va via HInata, è pericoloso stare qui per te!!”   “No non me ne vado, ho qualcosa d’importante da dirti!!”   “Ma questo non è il momento per parlare o quell’essere ti ucciderà.”  “Ascoltami, io piangevo sempre perché mi consideravo un ninja debole.  Ma tu sei stato il mio esempio perché mi hai sempre infondato coraggio.  Mi sostenevi con tutto quello che facevo, finora mi arrendevo ma tu continuavi a darmi man forte.  Ora farò qualsiasi cosa per proteggerti perché questo è il mio credo ninja.  Io ti voglio bene!!”   Naruto restò senza parole da quello che gli aveva detto. Hinata si caricò di chakra e colpì con tutte le sue forze Pain, ma la evitò con scaltrezza. Poi usò la sua tecnica più potente.  “Shinra Tensei!!”  Hinata venne sbalzata lontano, ma nonostante fosse ferita si rialzò con fatica e si avvicinò lentamente a Naruto.   “No per favore, fermati Hinata!!”  Soffrì nel vederla ridotta in questo modo, cercò di togliergli i paletti... però Pain glielo impedì facendola di nuovo sbalzare lontano.  “No fermati, non farle del male!!”  Pain lo ignorò trafiggendola con un paletto.  

Il cuore di Naruto fece un battito forte, poi esplose di rabbia trasformandosi nella volpe.  “Accidenti, questo non ci voleva!!”  “Che succede?”  “Naruto ha visto Pain che feriva Hinata davanti ai suoi occhi e questo lo ha fatto arrabbiare!! Si sta trasformando nella volpe.”  Esclamò Tsunade.  “Cavoli...”  Sakura era sconvolta.  Naruto arrivò alla quarta coda, poi ne fece spuntare sei.  “Ora mi odi vero? Ma è inutile, perché il mio è più forte del tuo!!”   Naruto subì una strana metamorfosi della volpe.   Che sta facendo? Ah è una tecnica di sigillo. Rifletté Pain.  Con una zampa prese la collana e la distrusse, il suo corpo diventò metà scheletro.  Da un’altra parte Yamato si accorse che la sua mano bruciò.  “Oh no, Naruto ha distrutto il sigillo. Devo assolutamente intervenire prima che faccia una strage!!”   

Naruto cominciò ad attaccare Pain avendo subito la meglio.  “Accidenti, ora è molto più forte.  Devo fermarlo a qualsiasi costo!!”  Pain usò tutte le sue tecniche più potenti, ma non funzionarono perché Naruto contrattaccò allungando a proprio piacimento il suo corpo e ferì mortalmente Pain.  “Ok ora basta, mi hai stancato volpe.  Adesso ti sistemo io!!”  Lo bloccò dentro a una gigantesca sfera di sabbia e fango.  “Molto bene, ora non può muoversi.”  “No signorina Hinata!!”  Esclamò uno del clan Hyuga.  “Non si preoccupi, cercherò di curarla io!!”  Sakura curò con tutte le sue forze HInata.  Ha cercato di aiutare Naruto perché lo ama, ah sono invidiosa. Pensò Sakura preoccupata.  Nella mente di Naruto accadde qualcosa... 

“Vi prego, qualcuno mi aiuti. Non so più cosa fare...”   “Distruggi tutto quello che ti fa star male.”  Esclamò la volpe.  Naruto ci pensò un attimo.  “Su non esitare, lo sai che senza di me non riusciresti a combinare niente. Su forza, strappa questo sigillo... e in cambio ti donerò tutto il mio potere!!”  Non ci pensò due volte e Naruto agì aiutato dalla volpe.  Fuori Naruto aveva fatto uscire la settima coda.  “Maledizione, è apparsa la settima coda. Devo sbrigarmi!!”   

Stava per togliere il sigillo, ma qualcuno lo fermò.   “Maledetto quarto Hokage, cosa ci fai qui?” Gli ringhiò la volpe.  “Che ci fai qui?”  “Grr... vieni affrontami!!”  “Scusami, ti dispiace se andiamo da qualche altra parte? Questa bestiaccia fa un po' troppo casino!!”  Minato si spostò con Naruto in un altro posto.   “Sicuramente non saprai chi sono.”  “No lo so benissimo, sei Minato Namikaze il quarto Hokage... nonché mio padre.”  “Ma allora ti ha detto tutto Kushina.”  “Sì papà.”  Naruto corse da lui e lo abbracciò fortissimo.  “Io pensavo che ti saresti arrabbiato con me per averti messo dentro di te la volpe a nove code.”   “Bè all’inizio sì, ma dopo che mamma mi ha spiegato il motivo l’ho capito.”  “Che bello, mi rendi felice sapere che sei felice di vedermi.  Dimmi Naruto, quanti anni hai ora?”   “Sedici...”   

“Ragazzo mio, come sei cresciuto. Certo che ne hai fatto di strada per arrivare fino a qui eh?”  “Lo puoi ben dire, ho fatto di tutto per farmi accettare da tutti e così è stato. Ora ho molti amici!!”  “Sono orgoglioso di te.”   “Grazie papà, lo stesso vale per me. Perdonami se ti ho obbligato a intervenire per aver rotto il sigillo.”  Suo padre gli mise una mano sulla testa.  “Tranquillo, non devi rimproverarti di nulla. Ora te lo sistemo.”  Suo padre gli risistemò il sigillo.  “Grazie mille. Secondo te, cosa posso fare per cambiare il mondo?”  “Mi dispiace, ma non ti posso dare una risposta. La devi trovare da solo.”  “E se la non trovassi?”  “No ce la farai, perché io credo in te figliolo.”  “Oh papà, ti voglio bene.”  “Anche io, ora ti devo salutare. Il mio tempo è scaduto. Ciao ragazzo, buona fortuna per tutto!!”  “Ciao papà, grazie.” Minato andò via e da fuori la volpe scomparì e Naruto ritornò normale.  “Mm? La volpe è sparita!!”   

“Bene, quindi ti sei calmato.  Ma ti catturerò lo stesso.”  “Fossi in te, non ne sarei così sicuro. La pagherai cara per aver ucciso il mio maestro!!”  Naruto creò molte copie.  È inutile, non mi sconfiggerai. Shinra Tensei!!”  Pain eliminò metà delle copie di Naruto, poi si spostò velocemente distruggendo tutte le altre copie arrivando fino a Naruto.  “Sei finito, shinra tensei!!  “No tu lo sei.  AAAAAAH RASENGAN!!”  Pain cercò di evitarlo ma aveva finito il chakra, lo colpì in pieno petto eliminandolo per sempre.  “Da quello che mi ha detto Fukasaku era grazie a questi rivelatori che collegava lui e gli altri Pain.  Basta che glieli levi uno per uno.”   Lo guardò tristemente.  Adesso è il momento di trovare il vero Pain che li manovrava fin dall’inizio. Pensò tra sé Naruto mentre si dirigeva nella foresta attivando la modalità eremitica.  “Dunque, dovrebbe essere da questa parte. Ah eccolo, l’ho individuato.”   

Trovò un albero fatto di carta e appena entrò, trovò due membri di Alba Konan e Nagato.  Stava per attaccarlo ma Nagato la fermò.  “E così tu saresti il vero Pain dico bene?”  “Sì esatto, sono Nagato. E lei è Konan!! Tu sei la forza portante della volpe, vedo. Ti devo fare i miei complimenti per essere arrivato qui!!”   “La pagherai cara per tutto quello che hai fatto al mio maestro ai miei amici!!”  Nagato gli raccontò la sua storia fino ad ora.  Naruto rimase allibito da tutto ciò.  Allora lui gli fece un discorso nel mondo dei ninja e cose varie. Rifletté a lungo poi riascoltò nella sua mente le parole di Naruto e cambiò idea per il suo maestro. Nagato gli disse del piano di Madara sconvolgendolo, poi gli diede il suo rinnegan dicendolo di conservarlo con cura.  E infine si sacrificò usando una tecnica mortale per riportare tutti gli abitanti del villaggio in vita e funzionò. Nagato morì, Konan coprì Yahiko e Nagato con la carta. Regalò a Naruto un mazzo di fiori, lo salutò e andò via. 

Poi camminò lentamente verso il villaggio aiutato da Kakashi e tutti lo acclamarono o come un eroe, sua madre lo abbracciò piangendo.  “Hugh... dai mamma, non mettermi in imbarazzo davanti ai miei amici.”  “Scusami tesoro, ma sono troppo contenta. Avevo temuto il peggio per te!!”  

Naruto informò Kakashi di quello che gli aveva detto Nagato su Madara e lui subito andò a dirlo al consiglio dei ninja ma non gli credettero.  Quindi passeggiò sovrappensiero.  “Ehi Kakashi, perché hai quell’aria afflitta?”  “Il consiglio dei ninja non mi crede che dietro a tutto questo c’è Madara inclusa la guerra dei Pain. Però purtroppo, non mi credono.”  “Lo immaginavo, ma io e Rin ti crediamo. Ti basta?”  “Certo, tranquillo!!”  Gli sorrise.  “Oh benissimo hai sorriso. Ascolta io e Rin abbiamo deciso di sposarci; e vorrei che tu ci facessi da testimone. Lo faresti?”  “Ovvio, ne sarei onorato.”  “Ti ringrazio di cuore.”  “Figurati.” 

Alcuni giorni dopo il villaggio venne ricostruito e Obito e Rin si sposarono sotto lo sguardo felice di tutti. 

 

                                                

                                                Capitolo 11 “Il controllo della volpe” 

 

 

Dopo lo scontro contro Pain Naruto decise di partire per un lungo addestramento per avere il potere definitivo della volpe a nove code insieme a Kakashi e Yamato.  Anche i suoi compagni si allenavano per conto loro.  Intanto Madara dopo aver scoperto che Pain aveva fallito nella guerra rimase molto deluso e arrabbiato.   “Dannazione, questa non ci voleva. Pain ha perso contro quelle nullità del villaggio della foglia!!”  “Signore tutti i Pain sono morti, ma Konan è ancora viva!!” Lo avvertì Zetsu.   “Cosa? Ne sei sicuro?”  “Sì... e le dirò di più. Non è ritornata al covo di Alba.”  “Intendi forse dire che quella maledetta ci ha tradito?”   “Temo proprio di sì.”  “Brutta bastarda. E va bene, non mi lascia scelta.”   “Dove va signore?”  “La eliminerò, non mi lascia altra scelta!!”  Sorrise diabolicamente e andò via. 

Konan era al villaggio della pioggia e stava ripensando alla sua storia d’infanzia con Yahiko e Nagato.  Amici miei, vi prometto che vi porterò sempre nel mio cuore. Vi voglio bene, riposate in pace. Pensò guardando il cielo con nostalgia mentre pioveva.  Poi avvertì la presenza di qualcuno e si mise in posizione di difesa.  “Chi va là?”  “Ciao Konan, o forse dovrei chiamarti traditrice!!”   “È impossibile, tu sei Madara Uchiha. Non dovresti essere...”   “Morto? Oh no mia cara.”  “Ma come hai fatto?”  “Mi dispiace, ma non dico niente a una traditrice come te.  Tu hai osato tradirci e per questo ti ucciderò!!”   “Sai una cosa? Non m’importa, perché io so che Naruto porterà la pace in questo mondo!!”  “Sei veramente un’ingenua, preparati a morire.  E poi dovresti essere contenta, così potrai stare con i tuoi amici per l’eternità.”  “Questo lo vedremo, forza fatti sotto.”   “Molto bene, l’hai voluta tu!!” 

Cominciarono a combattere con molte tecniche potenti. Madara non gli diede tregua pur di sconfiggerla.  Konan cercò di tenere duro per un po', ma purtroppo Madara alla fine la eliminò.  Poi ritornò alla sua base molto soddisfatto...  Obito e Rin si godevano la loro vita insieme tra missioni e tanto amore.  Tutti gli abitanti al villaggio della foglia passarono dei momenti tranquilli e gioiosi.  Kushina attese il ritorno di suo figlio dall’allenamento e nel frattempo fece altre cose. 

Naruto proseguiva il suo allenamento ottenendo il totale controllo di Kurama diventando migliori amici. 

 

 

                                                 Capitolo 12 “La nascita di Minato” 

 

 

Sono passati quindici anni al villaggio della foglia e sono cambiate molte cose. Naruto è l’Hokage e ha trentatré anni, sua madre è orgogliosa di lui. È sposato con Hinata e hanno due bambini piccoli, Boruto e Himawari.  Ma non era questa l’unica novità, anche Obito e Rin hanno un figlio: Minato Uchiha di tredici anni, ha i capelli neri e gli occhi castani. Fin da piccolo è considerato un ninja prodigio molto abile e scaltro. Il suo maestro è Naruto e fa parte del team sette insieme a Ryu e Aika.  Qualche volta quando non aveva voglia di andare alla scuola dei ninja la bighellonava insieme al suo amico Ryu, ma il suo maestro lo beccava sempre.  Inoltre ha una sorella gemella della sua stessa età che è il suo esatto opposto, è imbranata per qualsiasi cosa e tutti la deridono.  Invidia sempre suo fratello perché è più bravo di lei, ma non si arrende mai. E il suo maestro è Itachi... 

Era una splendida giornata soleggiata e Minato si era alzato di malavoglia vestendosi immediatamente.  “Buongiorno a tutti.”  Minato sbadigliò.  “Ehi campione buongiorno. Sei pronto per la scuola?”   “Sì certo...”   “Non riesco ancora a credere che tra pochi giorni farai l’esame di selezione dei Chunin. Sembra ieri quando...”   “Sì lo so papà, lo ripeti in continuazione. Dacci un taglio!!”   “Va bene, scusami.”  Finì di fare colazione e andò via.  “Io vado, ciao.”  “Ma non aspetti Kaguya?” Le domandò Obito.  “Neanche per sogno, ciao.”  Detto questo uscì di fretta.   “Eccomi, scusate il ritardo.” Kaguya scese di corsa.  “CIAO TESORO!!” La salutarono entrambi.  “E Minato?”  “Purtroppo è già andato via...”  “Ah accidenti, quel maledetto!!”  Mangiò in fretta e furia.  “Mangia piano, così farai indigestione.”  “Ok scusate, è che non lo sopporto quando fa così.”  “È normale tesoro, sei sua sorella.” 

Minato corse veloce, poi invece di svoltare verso la scuola prese un’altra via.  “Tsk, figurati se vado a scuola. Non mi avrete mai.”  Andò sopra un tetto di una casa e si sedette a osservare il paesaggio.  “Ehilà Minato, che fai qui?”  Un ragazzo della stessa età di Minato con gli occhi e i capelli castani. “Ciao Ryu, oh nulla bighello la scuola come al solito.”  “Perfetto, allora mi unisco a te.”  Si sedette anche lui.  “Caspita, la vista da quassù è meravigliosa.”  “Sì è vero, dovremmo venirci più spesso.”  Si distesero rilassandosi.  “Senti, cosa vuoi fare da grande?”   “Perché mi fai questa domanda?”  “Boh così...”  Sorrise Ryu osservando il cielo.  “Ancora non lo so, ma ora pensiamo a goderci la vita.”   “Sì hai ragione.”  “Oh dite davvero?”  “OH NO, È IL MAESTRO NARUTO. FILIAMOCELA!!”  Minato e Ryu stavano per scappare ma li prese tutti e due per la collottola.  “Dove credete di andare? È la ventesima volta che bighellonate la scuola. Mi avete stufato!!”  “Hugh... lasciami andare maestro. Ma lei non è indaffarato a svolgere le mansioni da hokage?”  “Questo è vero, ma io ormai vi conosco e so che la saltate, la prossima volta che lo farete vi punirò. Ora filate a scuola, muovetevi!!”   “No, mi rifiuto. Non ho voglia!!”  “Neppure io!!” Concordò il suo amico.   “Dite sul serio? Se non andate immediatamente a scuola, non vi insegno le nuove tecniche!!”  “E VA BENE, CI ANDIAMO. UFFA!!”  “Bravi ragazzi, così mi piacete.”  Naruto li lasciò andare, Minato e Ryu andarono velocemente a scuola. 

“Che cosa? Mio figlio ha fatto seghino a scuola?”  Esclamò sconvolto Obito.  “Purtroppo sì, è non è la prima volta.”  “Ecco perché questa mattina è andato via di corsa. Accidenti, sono desolato per averti fatto perdere tempo Naruto. Tu avrai il tuo gran da fare nel tuo lavoro.”  “No non preoccuparti, è un dovere di un maestro riprendere e se necessario rimproverare i suoi allievi.”  “Ecco a voi, vi ho fatto del thè.” Appoggiò le tazzine sul tavolo per Obito e Naruto.   “Oh grazie Rin.”  Lo bevvero lentamente.  “Sapete vostro figlio ha dimostrato di essere molto intelligente e saggio.”  “Sì è vero, in questo ha preso da Rin.”  “E sua sorella come va?”  “Nonostante è inferiore a suo fratello se la cava. E non si arrende mai!!”  “Ah questo è molto positivo, ma secondo me ce la faranno entrambi. 

 Minato e i suoi compagni svolsero molte missioni sia facili che difficili. Anche Kaguya si diede da fare con le varie missioni e si allenò con Itachi anche fino a tardi per migliorare.  Poi arrivò il giorno degli esami di Chunin e tutti si davano da fare, Minato superò brillantemente ogni prova insieme al suo team rendendo orgoglioso Naruto.  Anche Kaguya si dava da fare, ora c’erano le battaglie contro gli altri team.  Minato ovviamente sconfisse tutti gli avversari.  “Sei stato grandioso amico mio!!”   “Eh eh grazie.”  Si diedero il cinque.  Finalmente ci fu lo scontro tra Minato e sua sorella. “Molto bene sorellina, a quanto pare dobbiamo batterci!!”  “Ottimo, non vedevo l’ora.”   “Ma pensa, anche io.”   “Mi fa piacere.”   “Ti avverto, non sarò clemente con te!!”   “Nemmeno io, ma tanto vincerò io.”   “Questo è da vedere!!”   “CORAGGIO MINATO, METTICELA TUTTA!!”  Esclamarono Ryu e Aika incoraggiandolo.  

“I miei amici contano su di me per vincere, preparati.”   “Lo stesso vale per te!!”  Iniziarono a combattere ognuno a piena potenza.  All’inizio Minato era in vantaggio, ma poi sua sorella aumentò il suo chakra al cento per cento colpendolo più volte da ogni parte del corpo.  “Accidenti, sei migliorata sorellina.  Mi hai un po' danneggiato!!”   “E questo è solo l’inizio, ora vedrai.”   Ripresero la battaglia seriamente, stavolta Minato era in difficoltà.   “Oh no, Minato rischia di perdere!!”  Disse Aika preoccupata.   “No non perderà, lui ha sempre un asso nella manica.”  Ryu sorrise.   “Nei sei certo?” “Certo, ormai conosco molto bene il mio amico.”  “Ora ti do il colpo finale, preparati!!”   Dannazione, sono finito. Vincerà lei!!  Pensò disperatamente Minato.  “Devo trovare un modo per fermarla. No, non ti permetterò di vincere!!”  Senza rendersi conto attivò lo sharingan, la evitò apparendo velocemente dietro di lei e la stese a terra con un calcio.   

Quindi alla fine vinse Minato, il pubblico applaudì compiaciuto.  “SIIII, LO SAPEVA CHE AVREBBE VINTO!!”  I suoi amici andarono da lui abbracciandolo forte.  “Grazie ragazzi, vi voglio bene.”   “Ma non ti sei accorto che hai attivato lo sharingan?”   “No per niente, scusate. Accidenti, l’ho risvegliato.”   “Amico, sei fantastico!!”   “Accidenti, ho perso...”  Kaguya si intristì, ma poi vide che suo fratello si avvicinò a lei.  “Devo farti i miei complimenti sorellina, mi hai messo molto in difficoltà.  Sei migliorata moltissimo, sei stata brava.”  “Ti ringrazio, ma prima o poi ti batterò.”   “Sì certo, basta solo che ti alleni di più.”  Si strinsero le mani.  Tra il pubblico c’era Madara trasformato in un signore qualsiasi. Ma bene, penso di aver trovato il modo per distruggere il villaggio della foglia. Quel ragazzino ha delle ottime potenzialità per essere un mio subordinato. Pensò Madara sorridendo. E se ne andò... 

 

Tutti andarono a casa, Minato festeggiò con la sua famiglia per la sua promozione Chunin. 

 

                                         

                                                           Capitolo 13 “Inferno” 

 

 

È passato un anno dagli esami dei Chunin, al villaggio della foglia c’era una pace apparente. Madara aveva capito come fare per organizzare il suo nuovo piano, voleva sfruttare il figlio di Obito.  E quindi mise a punto una strategia molto pericolosa.  Dato che non c’erano delle missioni da fare Minato e Ryu erano al parchetto a rilassarsi.   “Ah che pace, oggi si sta proprio bene.”   “Sì concordo amico.  Ascolta volevo dirti una cosa...”   “Sì dimmi.”   “Io ho deciso che da grande voglio essere il consigliere dell’Hokage.”  “Dici sul serio?”  “Certo, non sei d’accordo?”   “Sì ovvio, sono solo stupito. Tutto qua... comunque mi fa piacere che hai fatto questa scelta!!”   “Grazie.  E tu?”   “Io ancora non lo so, però mi limiterò a proteggere i miei amici e la mia famiglia.”  “Bravo, così si fa.”  Gli fece l’occhiolino.  Restarono al parco fino a pomeriggio inoltrato, si salutarono e ritornarono a casa. 

 Minato passò le sue giornate tra varie missioni e ad allenarsi con Naruto.  Poi un giorno ritornò a casa.  “Sono tornato!!”  “Ah ciao Minato...”   “Maestro, cosa ci fa qui? E perché avete tutti delle facce sconvolte?”   “Ecco, non è semplice da dirtelo.”   “Su avanti maestro, non mi tenga sulle spine.”   “Purtroppo Ryu è stato accerchiato dai ninja misteriosi...”   “Cosa? E quando l’avrebbe visto?”  “In modalità eremitica.”  “E che diavolo fa lì fermo? Dobbiamo andare a salvarlo!!”   “E’ meglio di no, altrimenti rischi la vita.”   “Non mi importa, io devo salvarlo a qualunque costo.  Io vado a salvarlo, non cercate di fermarmi!!”  Minato attivò lo sharingan,  Naruto cercò di fermarlo ma non ci riuscì.  Uscì velocemente da casa...  “Accidenti, Minato non può farcela da solo a sconfiggere quei ninja!!”  Esclamò Obito nervoso.  “Lasciamolo fare, sono sicuro che ha in mente qualcosa.” 

Aika vide Minato che correva e così gli andò dietro.  “Ehi Minato, cosa succede?”  “Ryu è in pericolo di vita, dobbiamo salvarlo.”  “Ottimo, mi unisco a te.”  “Ti ringrazio!!”   

Dopo un po' arrivarono ma purtroppo era troppo tardi.  Ryu era disteso in una pozza di sangue.   “Ryu...”   “Oh no, siamo arrivati in ritardo!!”  Aika era sconvolta.   “AAAAAAAAAAAH!!!”   “Minato, che ti succede?”  Attivò lo sharingan ipnotico e distrusse tutto quello che gli capitava a tiro.  Aika restò allibita di fronte alla sua rabbia.  In quella zona passarono casualmente degli shinobi della foglia.  “Ehi avete sentito?  C’è stata una grande esplosione laggiù.  Andiamo a vedere, presto.”  “D’ACCORDO!!”   Corsero velocemente verso il centro della foresta e videro che c’era qualcuno nell’ombra con lo sharingan.  “Chi diavolo è?”  “Non ne ho idea, ma non promette nulla di buono. Chiunque sia, dobbiamo fermarlo!!”  Gli lanciarono i kunai ma gli passarono attraverso il corpo.  “È impossibile, i kunai non lo hanno colpito!! Ma chi è costui? Forza, riproviamoci.”   

Andarono tutti addosso a lui, Minato li eliminò uno ad uno non lasciandogli il tempo di contrattaccare.   “Ora ho capito, sono finito dritto all’inferno!!”   “Oh Minato...”  Minato andò dal suo amico abbracciandolo un’ultima volta.   “Ryu amico mio, ti riporterò in vita in un mondo illusorio.”  “Minato, ma cosa dici? Non si può far ritornare in vita le persone.”  “Certo che posso e lo dimostrerò. Vedrai...”  Gli scese una lacrima.  “Su stai tranquillo.”  Aika cercò di abbracciarlo ma lui la evitò.  “No non farlo, ora sono incorporeo. Non puoi toccarmi!!”  “Sì che posso, guarda.”  Lo abbracciò e stranamente riuscì a toccarlo.  “Come hai fatto scusa?”  “Questo è il potere dell’amicizia.”   “Sì può essere, grazie.”   “Adesso che cosa facciamo?”   “Non ne ho idea...”  “Forza, andiamo a casa!!”   “D’accordo.” 

Minato lanciò un ultimo sguardo al suo amico, salutò Aika e ritornò a casa senza dire nulla.   I suoi genitori videro che aveva le mani insanguinate.  “Tesoro, che hai fatto alle mani?”  “Stavo abbracciando il mio amico morto.”   “Oh mi dispiace...”   “Ok ora me ne vado a letto.”   “Ma come, non ceni?”   “No, non ho fame.”   Passò attraverso Rin.   “Cavoli, ora ho capito.”   “Cosa?”   “Mio figlio ha ottenuto lo sharingan ipnotico.  E ora passa attraverso le cose...”   “Ah ora si spiega il perché...”   “Dev’essersi arrabbiato moltissimo per ottenerlo nel vedere il suo amico ucciso.”    “No questo è ingiusto, mio fratello non può averlo ottenuto!!”  Kaguya dopo aver sentito per caso la conversazione scappò via indignata sbattendo la porta.  “No Kaguya...”   “Tranquillo caro, ci penso io. Noi donne siamo brave a fare dei bei discorsi.”  “Va bene.”  Rin andò in camera di Kaguya.  “Ehi tesoro, non devi prendertela con Minato per qualsiasi cosa!!”  “Ma lui mi batte sempre in tutto mamma. E io rimango sempre indietro!!”   “Questo non è assolutamente vero, siete fratello e sorella gemelli e avete i stessi poteri.  Magari lui ora è più forte di te, ma prima o poi anche tu otterrai lo sharingan... quindi non ti arrendere capito?”  “Hai ragione mamma, scusami se ho dubitato di me. Menomale che ci sei tu che mi sostieni, ti voglio bene!!”  “Oh tesoro anche noi te ne vogliamo!!”  “Come sta mio fratello?”   “Bè insomma... dopo aver saputo della morte di Ryu sta malissimo.”  “Sì lo immagino, anche a me dispiace per lui. Si riprenderà?”  “Credo di no, ma noi faremo qualunque cosa per sostenerlo.”  “Sì giusto, pure io.”  

Minato era disteso nel letto a pensare a cosa fare, poi gli venne in mente una cosa molto diabolica e pericolosa.  Calò la sera e andarono a dormire.  

 

 

                                               Capitolo 14 “Desiderio di vendetta” 

 

 

Anche se aveva un giorno di riposo Minato si alzò lo stesso verso le otto e mezzo, si vestì e scese giù a fare colazione.  “Buongiorno Minato, come mai ti sei alzato presto?”  Gli domandò Obito.  “Perché non avevo più sonno.”  “Fratellone, ti va oggi pomeriggio di fare un giro con me?”  “No grazie, lo faccio per conto mio.”   “Ah va bene, allora non insisto.”   “Tesoro, se hai bisogno di sfogarti noi siamo sempre qui!!”  Le sorrise Rin.  Minato non le rispose e uscì di casa senza dire nulla.  “Temo che questa cosa non gli passerà mai, ho paura che possa fare qualcosa di terribile!!”   “Ma no cara, non è tipo da fare certe cose!!  Gli ci vorrà del tempo per riprendersi dalla perdita del suo amico, ma piano piano la supererà.”   

Minato passeggiò per il villaggio senza una meta, guardò un gruppo di bambini che correvano felici e gli venne in mente lui e Ryu che correvano sempre insieme.  Andò a mettersi nel punto più alto dove ci andava col suo amico e osservò il mondo con indifferenza.  A un certo punto il suo sharingan ipnotico gli pulsò forte.   Hugh... ma che mi succede? Mi fanno male gli occhi.  Pensò Minato nervoso.  I suoi occhi gli mostrarono il passato di suo padre da bambino fino all’incontro con Madara Uchiha e la grande quarta guerra.   “Ma certo, ora ho capito cosa devo fare!!”   Sorrise malvagiamente.  Ritornò a casa senza dire niente e pianificò il suo piano diabolico.  Anche durante la cena rimase in silenzio...  “Allora, cosa avete fatto oggi?”   “Mi sono allenata con Itachi e ha detto che ho fatto dei grandissimi miglioramenti!!”   “Ah ottimo tesoro, e tu Minato cos’hai fatto?”  “Nulla di che, ho passeggiato.”   “E dai, avrai fatto qualcosa.”  “Ho detto che non ho fatto niente papà.”  Minato attivò lo sharingan.  Sembra diverso dal solito.  Ha uno sguardo glaciale, non mi piace. Pensò Obito, era molto spaventato nel vedere suo figlio in quel modo.  “Va bene scusami, non volevo farti arrabbiare.”   

“Ma guardatevi, siete veramente degli egocentrici. Non vi importa un bel niente di come sto veramente, neanche del mio amico ucciso!!”  “Che cosa dici? Certo che ci importa, noi ti vogliamo bene!!”   “Se me ne volesse a quest’ora Ryu sarebbe ancora vivo.  Però non avete mosso un dito per aiutarlo, siete degli ipocriti in particolare tu papà.”  Batté sul tavolo e andò in camera sbattendo violentemente la porta.  “Mamma mia, non lo avevo mai visto così.”   “Nemmeno io...”  Aspettò che tutti dormissero e poi se ne andò di casa alle dieci di sera.  La notte era serena e stellata e Minato la osservò mentre andava via dal villaggio.  Stava per oltrepassare il cancello, quando Aika lo chiamò.   “Minato dove vai?”  “Ho deciso di abbandonare il villaggio!!”  “E perché?”  “Non ho più niente da spartire stando qui, rivivrei solo i miei ricordi con Ryu.  E io non riesco più a convivere con questo peso addosso.”   “Sì capisco quello che provi, ma non puoi lasciare il villaggio.”   “Vuoi forse impedirmelo?”  “Assolutamente no, ma se tu vai via io rimarrò da sola. Perciò anche io verrò con te!!”   “Ne sei sicura?”   

“Certamente, io sarò con te qualunque cosa farai.”   “Anche se dovessi distruggere il villaggio e dichiarare una guerra al mondo?”  “Ti ho detto di sì... anche io sono distrutta dalla morte di Ryu.”  Gli scese una lacrima.  Minato sì avvicinò a lei e le prese il viso.  “Su non piangere, allora vieni con me.”  “Va bene.” Si strofinò gli occhi.  “Ok andiamo.”  Minato disse addio a Konoha e partì insieme a Aika.   Dopo un po' Minato con lo sharingan riuscì a individuare Madara.   “Sta arrivando qualcuno!! Anzi, due persone.”  Lo informò Zetsu.  “Chi saranno?”  Poi arrivarono Minato e Aika.   “Ben arrivati.”  Li accolse lo zetsu.  “Oddio che orrore, ma cos’è questa cosa?”  Aika si nascose dietro Minato spaventata.  “Non ne ho idea, ma fa impressione anche a me. Ehi tu, faccia a spirale... chi diavolo sei?”  “Io sono Zetsu. E lavoro per Madara!!”   “Ah capisco...”  Madara uscì dalla grotta.  “Benvenuti, tu devi essere Minato Uchiha; il figlio di Obito vero?”  “Sì in persona. E lei è la mia amica Aika, quindi tu sei Madara.”   

“Come ti permetti di parlargli in quel modo arrogante? Lui è.…”  “No lascia stare Zetsu, mi piace il suo modo di fare!! Allora, perché sei venuto fin qui ragazzo?”   “Voglio cambiare questo mondo pieno di gente falsa e ipocrita.  Come posso fare?”   “Mi piace il tuo ragionamento, perché anche io la penso come te!!  Ascolta attentamente il mio piano.”   “Va bene.”  Madara gli spiegò per filo e per segno quello che aveva in mente.  “Ok ho capito, io farò ogni cosa possibile per realizzare questo piano.”   “Sì anche io.”  Confermò Aika.  “Molto bene ragazzi, così mi piacete. Dimmi Minato, tu hai già lo sharingan?”   “Certo e ho ottenuto anche quello ipnotico.”  “Molto bene.  D’ora in avanti vi allenerete con i zetsu.”   “Cosa? E per quale motivo? Io non mi allena con quella specie di pianta.”  Si lamentò Aika.  “Io non sono una pianta ragazzina, abbi un po' di rispetto.”  “Per me va bene, l’importante è che divento più potente!!”  “Ok iniziamo ragazzi!!” Sorrise divertito zetsu.   

Minato e Aika  si allearono con Madara prendendo parte al suo piano diabolico.  

 

 

                                                 Capitolo 15 “Cammino oscuro” 

 

 

Minato e Aika cominciarono a commettere dei crimini uccidendo a chiunque incontrassero nella loro strada.  Minato aveva assunto una nuova identità e si faceva chiamare Ryu in onore del suo amico scomparso.  “Minato scusa, non ti sembra di aver esagerato ad aver ucciso tutte queste persone?”   “Non è mai abbastanza.  E comunque, mi devi chiamare Ryu.”   “Va bene, ma quando siamo per conto nostro ti chiamo col tuo vero nome o sbaglio?”  Minato la osservò da capo a piedi e notò che era diventata una bellissima ragazza.  “Sì hai ragione...”   “Un uomo che mi dà ragione, è veramente ammirevole da parte tua.”   “Non esagerare dai...”   “No sono seria al riguardo, lo giuro.”   “Ah ti ringrazio.  Forza procediamo con il nostro piano.”  “Agli ordini capo.”  Minato sorrise e proseguirono.  

Una squadra ambu dopo varie ricerche per ritrovare Minato non lo trovarono da nessuna parte e così lo dissero a Naruto che a sua volta avvisò subito i genitori che rimasero molto sconvolti.  “No ditemi che è uno scherzo, mio figlio non può essere andato via dal villaggio.  Non ci posso credere!!”  “Su non piangere tesoro.”  Obito l’abbracciò forte.   “Ne sei sicuro Naruto?”  “Temo di sì, la mia squadra ambu ha perlustrato varie zone ma non l’hanno trovato purtroppo!!”   

“Oh no, ma perché mio fratello è andato via?”   “Molto probabilmente non c’è la faceva più a stare qui dopo la morte di Ryu. E quindi ha deciso di andarsene.”   Spiegò affranto Naruto.  “Il mio ragazzo ha sofferto molto e noi non gli siamo stati accanto.  È colpa nostra se ha deciso di andarsene.”   Naruto mise le sue mani sulle spalle di Obito.  “No questo non lo devi mai pensare, hai capito? Tu e Rin siete due genitori meraviglio.  Dovete essere positivi ok?”   “Grazie, ci proviamo.  E ora cosa facciamo?”   “Per ora continueremo con le ricerche fuori dal villaggio. Voi restate qui nel caso ritornasse a casa!!”   “Io vorrei cercarlo!!”   “Ne sei sicura?”  “Sì certo.”   “Te la senti Kaguya?  Guarda che ci saranno dei pericoli da affrontare al di fuori di qua.”  L’avvertì suo padre.  “Ovvio che me la sento, farò qualsiasi cosa per riportare mio fratello a casa.”  “Perfetto, allora partirai domani mattina con la mia squadra ambu.”  “Bene, non vedo l’ora.”  

Kaguya uscì un attimo di casa e corse fino al campetto di allenamento.  “Oh fratello mio, perché sei voluto andare via? NOOOOOOO!!!”  Dalla disperazione risvegliò lo sharingan ipnotico.  “Accidenti, ora c’è l’ho anche io lo sharingan.  Che bello!!”  Sorrise e ritornò a casa. 

Il mattino dopo Kaguya si preparò, salutò i suoi genitori e partì con la squadra ambu.  Aspettami fratellino, ti vengo a prendere!!  Pensò Kaguya decisa mentre correva.  Minato e Aika stavano facendo una piccola pausa.  “Hai visto? Da quassù si vede tutto il paesaggio!!  Minato a cosa pensi? Ti vedo distratto!!”   “Devo cambiare questo mondo falso e alla svelta anche.”   “Lo so, ma godiamoci questi attimi di pace.”  “Non avrò pace finché non avrò ottenuto quello che voglio!!”  Aika lo osservò a lungo e vide che era molto cambiato, però condivideva quello che diceva o pensava.  Perché lei lo ama fin da piccola...  

Obito e Rin pregarono per i loro figli che ritornassero a casa sani e salvi, Naruto continuava a lavorare a intermittenza sulla scrivania e nella ricerca di Minato. 

 

 

                                                Capitolo 16 “I simili si attraggono” 

 

 

Kaguya e la squadra ambu avevano perlustrato tutta la zona ma di Minato non trovarono nessuna traccia.  “Maledizione, è impossibile trovare una persona scomparsa in mezzo a questa foresta dispersa.”  “Ehi tu, non ti permetto di arrenderti.  Anche se ci dovesse volere un’eternità, noi riusciremo a ritrovare mio fratello avete capito?”  Li avvertì Kaguya.  “Hai ragione, non dobbiamo arrenderci.  Scusaci Kaguya!!”  Si scusò un ragazzo sulla trentina della squadra ambu.   “No tranquillo, forza proseguiamo!!”   “CERTO!!”  Minato e Aika continuavano a mietere vittime nel loro percorso.  “Oddio, quanto mi sto divertendo a massacrare chiunque incrociamo.  Non trovi Aika?”   “Assolutamente sì.” Aika faceva di tutto per renderlo felice e orgoglioso di lui, però non se ne rese conto.  Ma non si arrende per questo.  “Fermiamoci, sta arrivando qualcuno.”   “Saranno quelli della foglia?”  “Molto probabilmente sì...”   “Perché non scappiamo?”   “Voglio vedere cosa fanno.”   La squadra ambu e Kaguya videro due strani ragazzi.   “E voi chi siete?”   “Due semplici ninja che passano di qui.”  Gli sorrise Minato.   “Dici davvero?”   “Sì certo, perché dovrei mentire? Voi siete dei ninja della foglia?”   “Sì esatto, stiamo cercando il fratello di Kaguya.”  Indicò a lei.    “Oh capisco...”    “Voi per caso lo avete visto?”   “Purtroppo no. Vedete, noi viaggiamo sempre da soli.  E non vediamo mai nessuno da queste parti.”   

“Come ti chiami?”  “Ryu.”   Kaguya lo osservò attentamente e notò che aveva lo sharingan.   Non è possibile, questo tipo ha lo sharingan.  Chi sarà mai costui?  Pensò Kaguya nervosa.  “Ora se volete scusarci, dobbiamo andare.”  “Ah va bene, ciao.”  Minato e Aika andarono via sotto gli sguardi esterrefatti degli ambu della foglia.   “Non so perché ma quei tipi non mi convincono per niente, voi che dite?”   “In effetti è vero, erano un po' strani...”   “Dovremmo fare rapporto all’hokage per questo?”   “Glielo diremmo più tardi, ora proseguiamo le ricerche.”   “Va bene.”    “Cavoli questa non ci voleva!!”   “Che ti prende?”  “E se scoprissero chi sei?”   “Non credo, sono stato molto scaltro al riguardo.”   “Hai visto tua sorella?  Mi sembra una ragazza intelligente, non pensi?”   “Sì l’ho notato, ma non mi spavento per una come lei. Ci vuole ben altro.  In questo momento sono concentrato a completare il mio piano, non mi importa di nient’altro!!”   

“Neanche di me?”  Oh no, perché diavolo glielo detto? Sono una stupida. Ora mi odierà per sempre!!  Pensò frustata Aika.  “Ma cosa dici? Certo che mi importa di te, sei la mia migliore amica o sbaglio?”  “No non sbagli ma io...”  “Tu?”  “No niente lascia stare.”   “Aika non puoi nascondermi niente, siamo amici lo sai?”  “Senti, non ti volevi concentrare al tuo piano?”  “Questo è vero, ma non riesco a farlo se ti vedo triste.”   “IO NON SONO AFFATTO TRISTE, HAI CAPITO??”  Gli urlò furiosamente.  Si fermò sul prato...   “E ora ti sei arrabbiata...”   “No, non lo sono.”  Aika si girò dall’altra parte a braccia conserte.  Minato si avvicinò a lei e l’abbracciò da dietro.  “Che stai facendo? Lasciami andare!!”  “Non ci penso nemmeno, devo dirti qualcosa di importante che finora mi sono tenuto sempre dentro. Tu mi sei sempre piaciuta!!”   “Mi dispiace, ma non ti credo. Tu sei solo interessato al tuo stupido piano!!”  “No non è vero. Vedi, io volevo dirtelo... ma non trovavo mai il coraggio. Ma adesso c’è l’ho, ti amo Aika!!”  Aika pianse di gioia e si lasciò abbracciare da Minato.  Si tolse la maschera, la girò verso di lui, si guardarono intensamente e si baciarono sotto a un bellissimo tramonto.  

“Quindi ora stiamo insieme?”  “Certamente mia adorata!!”  “Sono così felice!!”   “Dai torniamo a casa!!”  “Va bene.”  Andarono via.  La squadra Ambu e Kaguya ritornò al villaggio e fece subito rapporto all’Hokage riferendogli di uno strano ragazzo mascherato.   “Ah capisco.  Sapete dirmi qualcos’altro in più su di lui?”  “Bè io sì... si chiama Ryu, penso che avrà una ventina d’anni e poi...”  “Sì?”  Domandò Naruto con ansia.  “Ha lo sharingan.”   “Cosa? Ne sei sicura?”  “Sì signor Hokage.”   “Bene, abbiamo già alcuni elementi chiave riguardo a questo Ryu.  Avete notato se avevano delle cattive intenzioni?”  “Mi pare di no, erano tranquilli.”  Dichiarò un ragazzo della squadra ambu.   “Va bene ho capito, per oggi siete congedati.  Andate a riposarvi.”   “AGLI ORDINI!!”  “Kaguya tu resta.”  La squadra ambu andò via lasciandoli da soli.  “Sai, sono molto fiero di come sei diventata ora.  Come lo saranno i tuoi genitori!!”   “Oh la ringrazio, faccio quel che posso per migliorare.”   “Sì vede molto.”  “Però non sono riuscita a trovare mio fratello.”  Si intristì.  “Non ti preoccupare, prima o poi lo troverai. Dai ora vai a casa, sarai stanca.”  “D’accordo, grazie ancora.”  

Kaguya ritornò a casa stanca ma felice.  Minato stava osservando fuori dalla caverna il paesaggio. Dentro alla grotta c’era due cuscini e una coperta, Aika si cambiò: indossò una sottoveste di seta blu e un intimo di pizzo nero con le calze abbinate.  “Minato sono pronta.”  Quando si girò a guardarla restò senza parole nel vederla vestita così. Andò da lei e la mise subito sul letto bloccandole i polsi.  “Sei sicura di volerlo fare?”  Gli accarezzò la guancia e gli sorrise.   “Sì certo.”  Allora lui la baciò con molta passione e entrambi ebbero un'infuocata notte di passione travolgente. 

 

 

                            C                                          apitolo 17 “Nuova alba” 

 

 

Al villaggio della foglia la vita scorreva tranquilla, Obito e Rin svolgevano le loro normali mansioni. Kakashi avendo una certa età ormai non combatteva più, si rilassava. Kaguya continuava a cercare suo fratello sempre con la squadra ambu.  Invece Minato e Aika che ormai erano inseparabili come coppia, insieme hanno fondato una nuova organizzazione Alba: Il Sole Oscuro.   “Quindi tu vorresti clonare degli ex membri di Alba incluso il nostro amico Ryu?” “Certamente, non approvi?”  Aika lo abbracciò.  “Ovvio che approvo. Così, rivedremo il nostro amato Ryu.  Che bello!!”  “Sì non vedo l’ora.”   “Ma conosci la tecnica per clonarli?”   “Sì, l’ho letta in una pergamena delle tecniche proibite di Orochimaru.”  Sorrise soddisfatto.  “Sei veramente fantastico. È per questo che ti amo!!”   “Anche io tesoro.”   

Minato e Aika andarono in un vecchio laboratorio dove una volta faceva gli esperimenti Orochimaru. E lì procedettero a clonare i membri di alba uno ad uno, negli occhi gli mise lo sharingan.  E infine clonò Ryu che appena aprì gli occhi e vide i suoi amici li abbracciò.  “Oddio Minato Aika, siete proprio voi. Non sto sognando!!”  “Sì amico, siamo noi in carne e ossa.” Gli sorrise Minato.  “Ma perché indossi una maschera?”  “Bè è una storia lunga... ma se vuoi te la racconto.”  Si tolse la maschera.  Gli raccontò tutto quello che era successo finora.  “Ah ho capito...”   “Perdonami, sicuramente ora sarai deluso da noi.”   “No non lo sono, vi capisco perfettamente perché avete deciso di lasciare il villaggio.”   “E tu ci puoi dire chi ti ha ucciso?” 

“Non mi ricordo, perché è accaduto tutto di fretta. Mi dispiace...”  “No tranquillo. L’importante è che ora sei qui con noi.”  “Sì è vero, sono molto felice. Ascoltate, adesso che mi avete clonato cosa facciamo?”  “E’ molto semplice, ripuliamo questo mondo pieno di gente marcia. Ti unisci a noi?”  “Ovvio amico, sai che sono sempre dalla tua parte.”   “Perfetto, allora ascoltate il mio piano.” 

Minato spiegò la sua strategia per sconfiggere una volta per tutte il villaggio della foglia a tutti.   

 

                                                      

                                                     Capitolo 18 “Nubi all’orizzonte” 

 

 

I membri di alba erano partiti di mattina presto per catturare le forze portanti, mentre Minato e Aika si godevano la vita passando del tempo insieme alla base.  Minato aveva detto al suo amico Ryu che stavano insieme e lui era felicissimo.  Kaguya si stava allenando con Itachi per perfezionare lo sharingan ipnotico.  Una ragazza era fuggita dal suo villaggio perché le stavano dando la caccia, dopo che fu abbastanza lontana si sedette sull’erba a riposarsi.  Ad un certo punto sentì un rumore provenire da pochi metri da lei, quindi si fece coraggio e lanciò un kunai.  Naruto lo evitò per un pelo... “Accidenti, per poco non mi prendevi.”  La ragazza si alzò nervosamente mettendosi in posizione di difesa.  “E tu chi diavolo sei?”  “Tranquilla, non sono un nemico. Sono l’Hokage del villaggio della foglia.”   “Lei sarebbe l’hokage?”  “Sì esatto, sono Naruto Uzumaki.  Come ti chiami?”   “Ayane Takeshi.”   Ayane è una ragazza sui diciott’anni, con i capelli neri e gli occhi color ambra.  

“Molto piacere, come mai non sei al tuo villaggio?”   “Sono dovuta scappare perché dei misteriosi ninja mi danno la caccia per...”  Ayane si bloccò.  “Per?”  “Ho dentro di me la Suzaku , la forza portante della fenice. Adesso che lo sa, mi eviterà come tutti gli altri!!”  Si intristì.   “No non ti eviterò, perché anche io ho la volpe a nove code dentro di me. Quindi, ti capisco perfettamente.  Sono sempre stato da solo fin da piccolo, ma a lungo andare mi sono fatto degli amici e mi hanno accettato così come sono.”   “Sono felice per lei, ma non mi accetteranno. Perché ho già provato a farlo, ma sono sempre scappati via.”   “Lo immagino, ma non ti devi arrendere.  Ascolta, ti propongo una cosa. Ti andrebbe di stare alla foglia finché la situazione non si destabilizza?”  “Non vorrei recare nessun disturbo.”   “Ma quale disturbo? Dai andiamo!!”   “Va bene.”   

Quindi Naruto portò Ayane al villaggio della foglia e tutti l’accolsero calorosamente.  Minato e Aika lo avevano rifatto per la decima volta; e ora si stavano rilassando sotto le lenzuola.  “Senti, pensi che riusciremo a completare il nostro piano?”   “Ma certo, i nostri membri di alba ci aiuteranno e anche Ryu!! Non ti fidi di me?”  Ovvio che mi fido, sei l’uomo che amo!!”  “Mi fa piacere sentirtelo dire.”  La baciò a lungo e lei ricambiò.  

Ayane ormai si era abituata a stare al villaggio della foglia, era diventata molto amica di Kaguya e della sua famiglia. Naruto aveva deciso di addestrarla per controllare la forza portante Suzaku. All’inizio non era facile, perché dopo un po' perse il controllo trasformandosi nel demone quasi completo, Naruto intervenne bloccandola con un sigillo che la fece ritornare normale.  “Mi dispiace, non riesco a controllarla signor Hokage!!”   “No tranquilla, anche per me era lo stesso.  Ma poi mi sono allenato con il grande Killer Bee che era anche lui una forza portante, precisamente dell’otta coda.  E abbiamo fatto un allenamento intenso e alla fine sono riuscito a ottenere il potere completo di Kurama, quindi c’è la farai anche tu. Non ti arrendere ok?”  Esclamò Naruto spronandola.  “Va bene la ringrazio, ok riproviamoci.”  

“Brava Ayane, così mi piaci.”   Continuarono l’allenamento per molti giorni fino a che Ayane riuscì ad avere il potere completo come Naruto.  “Bene, c’è l’ho fatta.”  “Hai visto? Lo sapevo che prima o poi c’è l’avresti fatta. Sei stata bravissima!!”  “La ringrazio.”  

Nel frattempo i membri di Alba avevano catturato alcune forze portanti ed erano ritornati alla base riferendolo subito a Minato.  “Purtroppo una forza portante ci è sfuggita.” Lo avvertì Deidara.  “Non fa niente, l’importante è che abbiamo le altre. Ora possiamo procedere con il resto del piano.”  “Cavoli, era da una vita che non mi divertivo così.”  Sorrise Ryu.  “Ryu, non stiamo giocando. Sii più serio...”  Lo rimproverò Aika.  “E dai, non mi tarpare le ali. Dico solo che tutto questo mi fa ripensare alla nostra infanzia.”  “Su questo ti do ragione amico mio, lo faccio appunto per questo.”  Si diedero il cinque.  Poi Minato mise il potere delle forze portanti nella statua diabolica.  

 

 

                                                         Capitolo 19 “Un’ala d’ombra” 

 

 

Era pomeriggio inoltrato e Kaguya aveva appena finito una missione.  Si incamminò verso la strada di casa quando vide qualcuno sul tetto e quindi si girò di scatto.  Che strano, mi è sembrato di vedere qualcuno che mi osservava... ma probabilmente me lo sono immaginato. Pensò tra sé, poi proseguì.  Senza accorgersene qualcuno apparì dal nulla e la stordì, Kaguya svenne. Minato la portò via dal villaggio della foglia.   

Non vedendo che Kaguya non era ancora ritornata sua madre si preoccupò.  “Che strano, Kaguya non è ancora ritornata.”  “Sicuramente la missione che sta facendo è più lunga del previsto.”   “No è impossibile, aveva detto che sarebbe ritornata subito. Non mi credi?”   “Certo che ti credo. Ascolta, aspettiamo fino a domani... e se non la vediamo lo diremo a Naruto ok?”  “Va bene.”  Come aveva previsto Rin sua figlia non ritornò.  E quindi andarono immediatamente da Naruto, da lui ci trovarono anche Itachi.  “Naruto io e Rin ti dobbiamo parlare!!”  “Sì anche io... e devo darvi una brutta notizia riguardo Kaguya!!”   “Cosa le è successo?”  “Purtroppo è stata rapita da quel tipo mascherato!!”  “Lo hai visto in modalità eremitica?”   “Sì...”   “No non ci posso credere, quel bastardo ha rapito nostra figlia!!”  Obito tremò dal nervoso.   “Calmatevi, ho adattato una strategia per andare a salvarla.”  “E quale sarebbe? Diccela subito!!”  Volle sapere Obito.  “Sentite, voi dovete aspettarla a casa. Siete già abbastanza nervosi!!”  “Ma come possiamo stare a casa quando nostra figlia è in pericolo?” Obiettò Rin.  “Sentite, Kaguya è una mia allieva e le voglio bene. Io e Naruto andiamo a salvarla, volente o non nolente.  Voi dovete aspettarla a casa, chiaro?” Puntualizzò Itachi. 

“E VA BENE!!” Concordarono Obito e Rin.  “Quando partiamo?”  “Domani mattina.”  “Molto bene. Voi andate a casa su...”  “Ok...”  Obito e Rin andarono a casa, mentre Naruto e Itachi rifletterono sul da farsi.  Il mattino dopo Naruto e Itachi si preparavano per partire non prima di aver salutato Obito e Rin promettendogli di salvare Kaguya.  

Kaguya si risvegliò un po' intontita e notò che era legata con una catena di ferro resistente a una roccia e che era dentro a una grotta.  “Finalmente ti sei svegliata Kaguya.”  “Tu sei il tale di nome Ryu, che cosa vuoi?”  Lo sfidò Kaguya.   “Soltanto delle informazioni sul villaggio della foglia.”   “Io non ho niente da dirti a uno come te!!”  “Complimenti sei coraggiosa, ma non ti servirà.  Ti leggerò nella mente e non puoi fermarmi!!”  Minato attivò lo sharingan ipnotico che attraversò la mente di Kaguya.  E lei purtroppo non riuscì a impedirglielo.  “AAAAAAAAH!!!”  Kaguya urlò disperatamente “Hai scoperto qualcosa?”   “Pare che la forza portante della fenice viva da loro attualmente, vabbè basta così.”  Sì fermò.  “Anf... che tu sia maledetto!!”   “Stai tranquilla, sei servita allo scopo.”   “Allora perché non mi lasciate andare, brutti farabutti?”   “Ancora non possiamo, ti ho rapito apposta per farti salvare e catturare la volpe a nove code.”   “Eh eh, non ci riuscirai. Naruto è il più forte hokage di tutti gli altri che ci sono stati prima di lui!!”  “Oh tu dici? Non ne sarei così sicura...”   “Senti chi parla, il tizio codardo che di nasconde dietro a una maschera!!”  “Se sapessi chi sono, non mi parleresti in questo modo!!”  “Chi diavolo sei?”  “Attualmente non posso dirtelo ragazzina petulante!!”  “Come ti p..”  Aika le diede uno schiaffo.   “Ora basta, chiudi la bocca mocciosa insolente!!”   “Ahia, mi hai fatto male!!”   “Te la sei cercata bamboccia!!”  Accidenti, è meglio non farla arrabbiare. Pensò tra sé Minato sconvolto guardando Aika. 

“In ogni caso Naruto verrà a salvarmi, siete fottuti.”  Kaguya sorrise con strafottenza.  “Sì certo, continua a sognare ragazzina.”  La sbeffeggiò Aika.  “Aspetta un momento, mi sembra di averti già visto. Non so perché ma mi ricordi una mia cara amica d’infanzia...”  Osservò guardandola meglio.  “Ti sbagli, dai i numeri per caso?”   “Può essere, ma ho questa sensazione.”   “Per essere una ragazza, ne hai di fantasia eh? Presumo che da piccola giocavi con le bambole!!”  “Ma che diavolo dici? Io non sono una tipa da fare certe cose.”  Kaguya gli fece una linguaccia.   “Brutta mocciosa... Ryu che ti prende?”  Vide che Minato stava guardando fuori da mezz’ora.  “Stanno arrivando, avverto la loro presenza. A quanto pare Naruto non è da solo!!”  Sorrise soddisfatto Minato.   “Ora vi ucciderà, ah ah!!”  Rise soddisfatta Kaguya.   Aika stufa di sentirla parlare la tramortì con una tecnica paralizzante.   “Perché l’hai stordita di nuovo?”    

“Così dorme per un po' e non ci disturba. Scusami, ma ho dovuto farlo!!”  Minato le prese il viso.  “Lo so, tranquilla.”  Naruto e Itachi arrivarono nel luogo.  “Sei sicuro che il posto è questo?”  “Sì certo.”  Confermò Naruto.   Ryu e Aika uscirono dalla grotta.  “Ben arrivati, ci avete trovati in fretta.”  “Tu ci sottovaluti, dov’è Kaguya?”  “Sta tranquillo è viva, ma ora è paralizzata!!”  “Maledetti!!”  Itachi cercò di passare Ma Aika glielo impedì.  “Eh no carino, tu non vai da nessuna parte. Prima devi sconfiggermi!!”  Sorrise diabolicamente Aika.   “Va bene, non c’è problema.  Ma non sarà facile battermi!!”  Aika e Itachi iniziarono a scontrarsi.   “Ottimo, io mi scontrerò con te.”   “Benissimo, non vedevo l’ora. Così scoprirò finalmente chi sei!!”   “Ah ah, sei veramente un ingenuo!!  Non riuscirai a scoprire la mia identità Hokage!!”  “Adesso basta parlare, combattiamo.”   “Come vuoi.”   

Naruto si scontrò a piena potenza contro Ryu così come Itachi con Aika.  Per ora erano Naruto e Itachi gli tenevano testa...  “Tsk, ci sono andato piano perché sei una preziosa forza portante!!”   “Io invece non ci vado leggero con te, preparati!!”  Lo avvertì Naruto.   Fece un gigantesco Rasen Shuriken e glielo lanciò addosso, ma gli passò attraverso.  Non è possibile, è incorporeo. Anche lui ha lo sharingan ipnotico?  Pensò tra sé.  “Bè? È tutto qui quello che sai fare Hokage?”  “Certo che no, ma prima dimmi una cosa.”   “Che cosa?”   “Hai ottenuto lo sharingan ipnotico?”  “Sì e allora?”   “Come l’hai ottenuto?”  “Perché ti interessa Hokage?”  “No chiedevo, anche il fratello di Kaguya c’è l’ha. Se né andato dal villaggio, lo abbiamo cercato dappertutto... ma è introvabile.”   “Ah mi dispiace, ma tornando a noi non mi sconfiggerai.  Devo assolutamente prendere la tua forza portante!!”   “Non l’avrai mai.  E poi cosa ci devi fare?”   “Tu fai troppe domande, vuoi continuare a parlare o combattiamo?”   “Sì ovvio!!”   

Itachi attualmente era in netto vantaggio contro Aika,  ma ad un certo punto vedette sfocato.  Hugh... ma che mi succede? Mi sento strano. Pensò Itachi molto debole.   “Che ti succede carino? Ti senti male?”  Aika sorrise diabolicamente.   “Che cosa mi hai fatto?”   “Mentre tu eri concentrato su di me, io ne ho approfittato per colpirti con una tecnica proibita del veleno!!”   “Ah maledetta!!”  Itachi cadde in ginocchio e Naruto corse subito da lui.  “Oh no Itachi, che cos’hai?”   “Mi ha avvelenato!!”   “Cavoli Aika, mi hai stupito. Complimenti!!”   “Gli do il colpo di grazia?”  “Non c’è bisogno, ormai sul punto di morire. Bè ora vi lasciamo, è stato un piacere.  Alla prossima Hokage!!”  Ryu e Aika andarono via velocemente.   “Ora ti porto da Sakura, così ti guarisce.”  “No lascia stare, il veleno è già in circolo. Ascolta, promettimi una cosa.”   “Sì dimmi.”  “Qualsiasi cosa succede, devi proteggere Kaguya!!”  “Sì lo farò tranquillo.”  “Bene, grazie...”  Itachi emise l’ultimo respirò e morò sorridendo. 

Kaguya finalmente era ritornata a casa, i suoi genitori l’abbracciarono subito piangendo di gioia.  

 

 

                                                     Capitolo 20 “Vendetta glaciale” 

 

 

Dopo aver saputo della morte del suo maestro Kaguya aveva deciso di volerlo vendicare a tutti i costi. Quindi si allenò duramente insieme a Naruto e Sasuke.  “Brava Kaguya sei molto migliorata.”   “Sì lo confermo anche io.”   “Vi ringrazio, ma devo allenarmi di più per vendicare Itachi!!”  “E io e Sasuke ti aiuteremo.”  

Il mattino dopo Kaguya con il consenso dei suoi genitori partì insieme a Naruto e Sasuke per cercare i membri di alba.  Dopo mezz’ora di strada si fermarono perché incrociarono Deidara, Hidan e  Kakuzu.   “Guarda chi c’è, il ragazzino della volpe che ora è Hokage con il suo amico e la mocciosa allieva di Itachi!!”  Esclamò divertito Deidara.  “Chiudi la bocca, ora la pagherai!! Il mio maestro è morto per colpa vostra!!” Li aggredì Kaguya.   “Ehi datti una calmata, io e gli altri non c’eravamo quando è stato ucciso.”   “Non importa, vi ucciderò a prescindere!!”  Attivò lo sharingan.  È veramente strano, hanno tutti e tre lo sharingan. Sarà stato quel tipo mascherato...  Rifletté Naruto tra sé.  “Forza, fatevi sotto maledetti criminali!!”   “Come volete.”  Naruto, Sasuke e  Kaguya attaccarono in contemporanea i membri di Alba, che li misero subito in difficoltà.  Kaguya beccò in pieno Hidan con il mille falchi.  “Dannata ragazzina, questa me la paghi!!”  “Eh eh, su fammi vedere.”  Lo provocò Kaguya.  “Mio fratello l’allevata molto bene, non trovi?”  “Assolutamente sì!! Ora però, entriamo in scena io e te.  Altrimenti ci supera.”  Sorrise Naruto.  “Sì certo.”   “Avanti provateci, io e Kakuzu vi fermeremo!!”  Li sfidò Deidara.  “Forza Sasuke, accontentiamolo!!”  “Sì.”   Naruto attivò l’arte eremitica, creò il rasen shuriken e lo lanciò su Kakuzu che non poté evitarlo e morì sul colpo.    

“Oh no Kakuzu!!”  “Molto bene, adesso tocca a te!!”   Sasuke imprigionò Deidara in un’illusione potente facendolo delirare e poi morire lentamente.  “Cavoli Sasuke, anche tu non scherzi eh?”   “Perché io mi sono allenato tutti i giorni a differenza tua!!”  “Cosa vorresti insinuare scusa?”  “Oh niente, lo capirai da solo!!”   “Eh no, ora me lo dici!!”   “Ah ah, vi stimo!! Sapete, era da molto che non ridevo così.  Mi ci voleva proprio dopo che mio fratello...”   “Stai tranquilla, lo troveremo e lo riporteremo a casa.”   “Sì come hai fatto con me. E infatti ci sei riuscito!!”  Disse ironico Sasuke.  “Tu sta zitto.  Avete notato che i membri di alba avevano tutti lo sharingan?”  “Sì è vero, chissà perché?”   “Secondo me è stato quel tipo mascherato a impiantarglieli!!”   “Sicuramente sì, ok ritorniamo a casa.  Qui non abbiamo più niente da fare.”  “VA BENE!!”  Concordarono Sasuke e Kaguya.  Poi ritornarono a casa... 

 Minato aveva scoperto dell’esistenza di un drago potentissimo intrappolato in una grotta, perciò decise di andare in quel luogo per liberarlo insieme ad Aika.  “Eccoci, siamo arrivati.”   “Ah dove siamo?”   “Alla Caverna della bestia.”   “Ah bel posto.”  Aika osservò il posto meravigliata.  “Su entriamo!!”   “Sì.”  Entrarono nella grotta dove videro un drago nero legato con delle catene.  “E voi chi siete?”   “Non mi aspettavo che il drago parlasse.”  Si stupì Aika.  “Io sono Minato ma il mio nome d’arte è Ryu. E lei è Aika.”   “Bene, perché siete qui? Cosa vi porta?”   “So che sei prigioniero qui da moltissimo tempo e vorrei liberarti, se me lo permetti!!”  “Perché vorresti liberarmi?”  “Perché detesto le ingiustizie nel mondo!!”  “Hai detto una cosa giusta.  Va bene, puoi liberarmi.”   “Aika distruggi il lucchetto delle catene.”   “Con vero piacere!!”  Aika imprimé il chakra nella mano e utilizzò il fulmine per distruggere il lucchetto.  “Ecco fatto!!”   “Grazie di avermi liberato, io mi chiamo Arius. E per ringraziarti ti donerò il mio potere!!”   Arius donò il potere a Minato, lo ringraziò e ritornarono alla base. Appena arrivati videro Ryu che rideva e scherzava con gli altri membri di alba facendoli irritare.   “È bello vedere Ryu che sorride come sempre.”  Lo osservò Aika. 

“Sì è vero.  Ho fatto in modo che i suoi ricordi rimangono fermi alla sua morte e che viene ucciso dai nemici.  Altrimenti se avrebbe anche ricordato i suoi momenti felici si intristiva molto. L’importante è che stia bene!!”  “Sì infatti. Senti, ora che hai ottenuto il potere del drago cosa facciamo?”   “E’ il momento di iniziare la guerra contro questo mondo contorto e falso!!”  Sorrise diabolicamente Minato.  “Sono completamente d’accordo con te tesoro mio!!”  Sorrise Aika confermando la sua idea.  

 

 

                                                   Capitolo 21 “Guerra di stato” 

 

 

Minato aveva deciso di dichiarare la guerra a tutto lo stato dei ninja e quindi partì per conto suo stavolta andando dritto al villaggio della foglia.  Naruto stava passeggiando tranquillamente insieme a Kaguya quando apparì Ryu.  “Ci rivediamo Hokage!!”   “Che cosa ci fai qui?”  “Sono venuto solo a informarvi che tra una settimana scoppierà la quarta grande guerra mondiale dei ninja!!”   “Naruto e gli abitanti del villaggio restarono senza parole.   “Cosa? E per quale motivo?”  “Perché questo mondo subirà dei grandi cambiamenti!!”   “Che intendi?”   “Lo scoprirà a tempo debito.  Vi avverto, se non accettate la mia proposta farò fuori qualsiasi persona. Accettate?”   “Maledetto...  va bene.”  “Bravo, così mi piace. Amo il suo sguardo di puro terrore. Il luogo della guerra sarà a dieci chilometri da qui. Vi saluto, ci vediamo!!”   Ryu andò via sotto gli occhi sconvolti di tutti.   “Naruto perché hai accettato di prendere parte alla proposta di quel pazzo?” Gli domandò Sasuke.  “Non ho avuto scelta, l’hai sentito no? Se non ci presentiamo farà fuori qualunque persona!!”  “Sì lo capisco...”   “Dannazione, ma fino a che punto si spingerà questo tizio?”   “E ora cosa facciamo?” Le domandò Kaguya.   “Dovremmo prepararci psicologicamente, forza muoviamoci!!”   “VA BENE!!”  Concordarono Sasuke e Kaguya.  

“Allora hai dichiarato la guerra?”  “Certo mia cara.”  “Bene, ti va di festeggiare così?”  Aika aveva la sua solita lingerie e un intimo di pizzo.  Minato non ci pensò due volte andò sopra di lei baciandola dappertutto.  Minato e Aika festeggiarono l’inizio della guerra facendo scoppiare una travolgente passione.  

Dopo che Ryu aveva dichiarato la guerra, Naruto e gli altri si preparavano tra allenamenti, strategie e altro.  Mentre Minato era andato in giro di villaggio in villaggio per cercare degli alleati, all’inizio non erano d’accordo... ma poi lui gli spiegò le varie cose che erano successe nel mondo tra ingiustizie e persone false; e quindi cambiarono idea e si unirono.  Poi Minato gli ordina di prendere informazioni dai villaggi a cui appartengono, poi gli fornirono tutti i punti deboli di ciascun villaggio.  

Kaguya si stava godendo il tramonto dal parchetto del villaggio seduta in panchina, poi arrivò Sasuke.  “Cosa fai?”  “Oh niente, mi stavo rilassando un attimo prima della guerra.”  “Ah fai bene, mi unisco a te.  Sai, mio fratello ti voleva molto bene.  Era orgoglioso di te per come sei diventata.”  “Sì lo so, se solo non fossi caduta nella trappola di quei criminali avrei potuto salvarlo in tempo.  Mi sento in colpa.”   “No non devi assumerti la colpa, hai fatto del tuo meglio.  Ora dobbiamo mettercela tutta in questa guerra, hai capito?”   “Sì certo, gliela farò pagare a quei maledetti!!”   “Brava, così mi piaci!!”   

Kaguya e Sasuke rimasero a guardare il tramonto fino a pomeriggio inoltrato poi ritornarono a casa. 

 

 

                                                        Capitolo 22 “Attacco globale” 

 

 

Era passata una settimana e arrivò il giorno della guerra, tutti si stavano dirigendo nel luogo nella battaglia in una notte apparentemente tranquilla. Minato, Aika, Ryu e tutti i suoi alleati erano già sul posto ad attenderli.  “Sei pronto per questa guerra?”  “Certo mia cara e tu?”  “Ovviamente.”  Naruto arrivò insieme agli altri... 

“Ah finalmente siete arrivati, pensavo che non veniste più!!”  “Io mantengo sempre la parola, sono pur sempre l’Hokage.”  “Oh sì hai ragione... ok diamo inizio alla quarta grande guerra!! Tutti voi occupatevi degli altri.  Io penserò all’Hokage, ho un conto in sospeso con lui!!”  Minato sorrise diabolicamente.  Naruto notò che c’erano alcuni ninja della nebbia, del suono, dell’erba e dell’acqua e non capiva come aveva fatto a convincerli a unirsi a lui.  “Io e Ryu cosa facciamo?”  “Uccidete gli altri senza pietà!!”  “AGLI ORDINI!!”  Confermarono i suoi amici.   

La foglia e gli alleati di Minato si scontrarono violentemente. Kaguya dimostrò subito di avere la stoffa di un ninja fortissimo, ne eliminò metà con le arti marziali e diverse tecniche.   “Nostra figlia è un vero portento.”  “Sì è vero.”  Obito e Rin sorrisero soddisfatti.   “Complimenti, avete allenato bene vostra figlia. Ma con me non ha speranze di sconfiggermi.  Forza Hokage, mi attacchi. O non ha il coraggio?”  Lo provocò Minato.   “Ora vedrai di cosa sono capace.”  Attivò la modalità completa di Kurama e lo attaccò subito, Minato lo evitò senza fatica...  “Accidenti, in questi giorni ti sei rammollito eh?”  “Gr...  come osi prenderti gioco di me?”   “Oh andiamo, sono serio. Da quando sei Hokage hai perso il tuo spirito combattivo di una volta.”   Sasuke ne approfittò per attaccarlo con il chidori ma lo passò attraverso.  “Oh giusto, tu devi essere il migliore amico dell’Hokage. Ho sentito tanto parlare di te.”   Dannazione, non l’ho colpito!!  Pensò Sasuke nervoso.   “Adesso però mi avete stancato, comincio ad attaccarvi io. Visto che non combattete sul serio!!”    

Minato non gli lasciò il tempo di difendersi che attaccò in un colpo solo Naruto e Sasuke con una velocità sorprendente.  Si rialzarono a fatica.   “Hugh... hai visto? È molto veloce!!”  “Già... e non ha neanche usato il cento per cento del suo chakra.”   “Allora vi arrendete?”   “No questo mai, io sono l’Hokage e proteggerò sempre il mio villaggio e se necessario anche tutti gli altri!!”  Disse seriamente Naruto.  “Oh ne è sicuro? Perché i miei alleati hanno già ucciso metà dei suoi shinobi della foglia. E personalmente, lei non ha mai protetto nessuno!!”   “Ma cosa dici?  Tutti mi rispettano!!”   “È ovvio, perché non sanno quello che ha fatto!! Ma non si preoccupi... Anzi, le propongo una sfida Hokage:  se riesci a togliermi la maschera le dirò tutto.  Che ne dice, accetta o non se la sente?”   “Ovvio che me la sento, preparati!!”  “Io ero già pronto da molto prima, forza si sbrighi!!”  “Grr... smettila di fare lo sbruffone!!”  Naruto aumentò il suo chakra di Kurama al massimo della potenza e lo attaccò subito.  “Benissimo, così mi piace. I suoi attacchi mi affascinano!!”   “Maledetto!!”  Lo colpì ancora più forte di prima.   

“Su avanti, è tutta qui la sua forza? Mi delude!!”  “Sta zitto!!”  “Aaaah levatevi dai piedi, mi avete stancato!!”  Una gigantesca fenice infuocata sbalzò via numerosi nemici.  “Ma guarda, quindi quella è la nuova forza portante che tenevate nascosta al vostro villaggio!!”   “Sì e allora?”  “Ecco perché non la trovavamo!!”   “Brava Ayane, continua così.”  “La ringrazio!!”   “Ah dunque l’ha allenata eh?”  “Certo, così avrebbe tolto di mezzo i tuoi alleati!!”   “Non ne sarei sicuro. Aspetta a cantare vittoria, siamo solo all’inizio. E direi che attualmente sto vincendo io!!”   “E perché scusa?”  Volle sapere Naruto.  “Lo vedrai più avanti, forza continuiamo!! O ha esaurito il chakra?”  “No questo mai!!”  Ryu e Naruto ripresero a scontrarsi con le arti marziali e varie tecniche.  

Nel frattempo Aika e Ryu se la stavano cavando egregiamente e avevano sconfitto metà shinobi con le loro tecniche più potenti.  “Complimenti Ryu, sei una forza della natura in battaglia.”   “Oh grazie, anche tu.” Le sorrise.   “Ah quella mocciosa insolente che elimina i nostri alleati mi dà sui nervi!!” Si irritò Aika.   “Non sarà che sei gelosa?”   “Io gelosa di quella lì? Non dire idiozie, dai eliminiamo questi bambocci inutili!!”   “Come vuoi.”   Purtroppo Naruto venne ferito a morte da Ryu e Obito per salvarlo lo portò via.    “Naruto stai bene?”   “Insomma, stavo meglio prima...”   “Tranquillo, t curo io.”   “Grazie Rin.”   “Sono arrivati i super eroi eh? Volete fare la sua stessa fine?”  “Come ti permetti di trattare l’Hokage in questo modo? Lui non ti ha fatto niente!!”   Esclamò Obito.  “Ecco un altro difensore della legge!! Ma non importa, tanto vi eliminerò a prescindere.”  

Minato eliminò metà shinobi della foglia.   “Ah che noia, siete veramente deboli.”   “Ora basta mi hai stancato!!”   “Tu sei la ragazza che avevo rapito.  Vedo che sei migliorata dall’ultima volta!!”   “Sarò io a toglierti quella maledetta maschera.”  “Per me va bene, accomodati pure. Sempre se ci riesci.”  La provocò Ryu.   “Stanne certo che ci riuscirò!!”   “Ti aiuterò anche io!!”  Esclamò Sasuke. 

 

                                

                                                                           Capitolo 23 “Sotto la maschera” 

 

 

“Forza venite ragazzi, vi aspetto!!”   “L’hai voluta tu, preparati!!”  Kaguya e Sasuke lo attaccarono in contemporanea.  Nonostante si impegnasse a combattere Ryu non lo colpì nemmeno una volta.  “Anf... accidenti!!”  “Che ti succede? Hai già esaurito l’energia?”  “Certo che no, finora non ho combattuto sul serio.  Ma adesso lo vedrai...”  Naruto dopo un po' si riprese e vide che Kaguya stava combattendo insieme a Sasuke contro Ryu.  “Kaguya stai attenta, è molto forte!! Ho provato a batterlo in modalità Kurama, ma non è servito a niente.”   “Lo so, ma non mi farò sconfiggere da questo mostro!!”   “Eh mostro che parolone, non ti sembra di esagerare?”   “No dico la verità, hai ucciso il mio maestro e numerose persone nel mondo.”   “Su questo ti do ragione, ma ti sei chiesta perché l’ho fatto?”   “No e non mi interessa.  Voglio solo sconfiggerti e riportare la pace nel mio villaggio.”   “Tu vorresti riportare la pace? Guardati intorno e affronta la realtà, molto presto tutti i tuoi amici e la tua famiglia moriranno. È solo questione di tempo.”  “Chiudi quella bocca, mi hai stufato. Aaaaaaaah!!”   

Kaguya aumentò il chakra, lo imprimé in una mano e senza lasciargli il tempo di contrattaccare distrusse in mille pezzi la maschera di Ryu.  “Complimenti, ci sei riuscita. Ciao sorellina!!”  “Non è possibile, sei proprio tu Minato?”   “Sì sono io.”  Kaguya restò sconvolta così come Naruto e tutti gli altri.   “Figliolo, ti abbiamo ritrovato!!”  Obito e Rin piansero di gioia.  “Ah sì, ciao mamma e papà... non sapevo che anche voi avreste partecipato a questa guerra.”  Disse Minato guardandoli indifferente.  “Ma cosa dici?  E poi perché sei diventato così? Non ti riconosciamo più...”  Rin si disperò.   “E fate bene.  Vedete ho pianificato tutto questo per cambiare questo mondo falso e contradditorio!!”   “Stai scherzando vero? Ora che ti abbiamo ritrovato, torniamo a casa e non facciamo più questa guerra, giusto?”  Sorrise Kaguya.   “No sono serio, devo finire quello che ho cominciato.”  Sorrise soddisfatto.   “Io che sono il tuo maestro e Hokage del villaggio, ti ordino di fermare questa follia!!”   “Lei non è più il mio maestro.  E Francamente, se è andata a finire in questo modo è solo colpa sua!!”   “E per quale motivo?”   

“Vuole veramente saperlo? Ok guardi attraverso il mio sharingan.”  Minato fece vedere a Naruto tutta la scena della morte di Ryu e quello che aveva fatto.  Naruto non seppe cosa dire...  “Allora ha visto? Adesso non mi dica che gli dispiace perché non le credo.  Il luogo in cui combattiamo è esattamente dov’è morto.”  “Ehi, non sono morto.”  Ryu raggiunse Minato insieme ad Aika.   “Scusa, non ho potuto fermarlo.”   “Tranquilla tesoro.”  “Cosa? Ci sei anche tu Aika?” Esclamò Naruto sorpreso.   “Certo, siamo scappati dal villaggio insieme.”   “Ma perché? Dovevi fermarlo!!”   “Cosa si aspettava esattamente?  Anche io ero distrutta per la morte di Ryu, e quindi ho deciso di andarmene con lui.”  Sorrise guardandolo incantata.   “Non ci credo Aika. E pensare che ti consideravo mia amica!!”  “Bè le cose cambiano, mia cara. Io ho intrapreso la mia strada e voi la vostra.”   “Aspetta un momento, ma tu e Aika state insieme?”  “Ovvio, è un problema?”   “No ma non pensavamo che ti saresti fidanzato...”   Si sorprese Obito.   “Se è per questo lo abbiamo anche fatto. Vero tesoro?”  “Oh sì, molte volte. Ma state tranquilli, abbiamo usato le precazioni.”  “CHE COSAAAAAAA??? COME FATE A PARLARNE COSI’ TRANQUILLI??”  Esclamò sconvolta la sua famiglia.   

“Oh andiamo, non c’è bisogno che reagite in quel modo. Lo avete fatto anche voi no?”  Ironizzò Minato.  “Questo è vero, ma mica tante volte...”   “Bè invece di sprecare il vostro tempo per cercarmi, dovevate approfittarne per stare un po' da soli.”    “Ha ragione caro, dovevamo stare un po' per conto nostro. In questi giorni...”  “Rin non cadere nella sua trappola, sta cercando di deviare il discorso.”   “Oh è vero, scusa.  Minato per favore, ferma questa guerra.”   “Mi dispiace, ma non posso.  È anche colpa vostra se Ryu è morto. Voi e l’Hokage non avete fatto nulla per salvarlo; quindi ora ne subirete le conseguenze!!”   “Aspetta un attimo, chi è quel ragazzo vicino a voi?”  Volle sapere Naruto. “E’ Ryu in carne e ossa, anche se è un clone.”   “Tu avresti clonato il tuo amico?”   “Certo e anche gli altri membri di Alba.”   “Non dovevi fare una cosa del genere, il vero Ryu è quello del passato con cui ci giocavi sempre. Questo clone non ha senso, lo stai solo usando.”   “Come osa parlare al mio amico così? Minato non lo farebbe mai!!”  Ryu si scrocchiò le mani.  “Tranquillo Ryu, ci penso io.  Lei si permette anche di farmi una predica dopo quello che ha fatto? Ha veramente un gran bel coraggio Hokage dei miei stivali!!”   

“Minato, non puoi pensare a queste cose sul serio.”   “E invece le penso. Adesso basta, vi distruggerò!! Arte del fuoco: Fiamma Infernale!!”  Una fiammata gigantesca stava per arrivare addosso agli shinobi, ma Naruto intervenne proteggendoli con il chakra della volpe.   “Eh bravo Hokage, hai recuperato le forze eh?”   Improvvisamente arrivò qualcuno da in alto.   “Sembra che qui c’è da divertirsi, vero Minato?”   

 

                                                                  

                             Capitolo 24 “La dedacoda” 

 

 

“Non è possibile, quello è Madara!!”  Sì stupì Naruto.  “Era ora che venissi, dove sei stato finora?”   “Aspettavi il mio aiuto per caso? Mi sembra che ti ho addestrato bene per tutti questi giorni.”   “Assolutamente no, ti davo per disperso.”  “Cosa hai combinato fino a adesso? Hai catturato tutti i cercoteri?”  “No, mancano la volpe e quella fenice.”  “Ok non c’è problema, vuol dire che catturerò la fenice con ogni mezzo.  Ciao Obito, ci si rivede!!”   “Maledetto, allora è colpa tua se mio figlio è diventato così.”   “No lui non c’entra, l’ho deciso io papà.”   “Ma figliolo...”   “Ah volevo dirti una cosa. Ho avuto una visione dal mio sharingan in una dimensione del tuo passato da ragazzo, di come saresti diventato. Eri davvero figo, ma stai tranquillo. La porto a termine io al tuo posto.”   “Cosa dici Minato?”  “Mi complimento con te per aver fatto un figlio molto saggio e potente!!”  Sì complimentò Madara a Obito.   “Chiudi quella bocca!!”   “Ma come, mi dovresti ringraziare per averti salvato la vita molto tempo fa.  Altrimenti a quest’ora saresti sotto alle macerie.”    

“Mi sarei salvato comunque anche senza il tuo aiuto.”  “Obito, non perdiamo tempo in chiacchere.  Dobbiamo fermare Madara e se necessario anche tuo figlio con le forze...”  Lo avvertì Naruto.   “Ma io non so se...”   “Tesoro, Naruto ha ragione.  Se lo fermeremo riavremo nostro figlio a casa.”   Rin gli accarezzò la guancia.  “Sì hai ragione, facciamolo.”   “Molto bene, ti adoro.”   “Ok Minato io mi occupo di catturare i cercoteri, tu pensa a queste nullità.”   “Bene signori, è il momento di fare sul serio. Osservate e imprimitela bene nella vostra mente.”   

Minato attivò la tecnica dell’Edo Tensei: dalla terra spuntò la dedacoda.  “Dedacoda ora vai e distruggi questo mondo!!”  La dedacoda ubbidì e andò subito addosso ai ninja.  “Oh no, state attenti!!”  Li avvertì Naruto.   “A quanto pare ha richiamato la dedacoda, ben fatto ragazzo!!”  Madara sorrise.  Ayane lo attaccò con tutta la sua forza, ma non lo scalfì.   “Ehi forza portante, sai fare soltanto questo?”   “Grr... ora vedrai.”  “Minato per favore, ferma tutto questo. Non ha senso continuare a combattere, sono già morte parecchie persone!!”   “Stia zitto, lei ha permesso che Ryu morisse.  E non ha fatto niente per salvarlo.  Che razza di Hokage è uno che non salva una persona?”  Naruto non seppe cosa rispondergli...  “Non mi risponde perché sa che ho ragione su quello che penso di questo mondo falso. Questa è la prova decisiva di dimostrare quello che valgo.  Guardi come perde la vita la sua gente.”   “Minato...”   “Molto presto tutto questo cambierà in meglio, io Aika e Ryu riporteremo la pace. È solo questione di tempo... stia a vedere. Tecnica del richiamo: drago oscuro.”  Un gigantesco drago nero apparì davanti a Naruto.   “Cosa devi fare?”  “Ora lo vedrai, questo drago è in grado di assorbire le forze portanti.”   “No non puoi farlo.”   

“E invece lo farò, non me lo impedirai. Ti ho già battuto una volta, ma sei stato salvato. La prossima volta che sarai esanime assorbirò anche la tua volpe a nove code.”   “Non te lo permetterò.”   Madara purtroppo aveva sconfitto Ayane e stava giacendo a terra.  “Benissimo, ho sconfitto questa mocciosa. E non ho utilizzato nemmeno la mia potenza attuale.”  “Oh no Ayane...”   “Minato, ora puoi assorbire tutte le forze portanti dal tuo drago.”   “Bene. Vai drago.”  Il drago ubbidì e assorbì tutte le forze portanti in una botta sola poi scomparì.   Naruto corse immediatamente da Ayane e si disperò nel vederla così.   “Maledetti, perché? Non dovevate, era una ragazza molto solare e gentile con tutti.”   “Ora sa cosa si prova quando muore una persona cara, Hokage. Io avevo esattamente quello sguardo quando ho visto Ryu disteso a terra in una pozza di sangue.”   “Io non voglio ucciderti, ma salvarti dall’odio che ti trascini con te.”   “lei vorrebbe salvarmi? Non mi faccia ridere. Invece di dire queste assurdità salvi la sua gente che sta morendo o non è in grado?”   “Come puoi fare tutto questo? Tu non sei così!!”   

“Stia zitto, mi ha stancato. Ora combatterò sul serio, state a vedere!!”   Minato emanò un chakra potente e fece una combinazione strana con le mani.  “Che cosa vuoi fare?”  “Abbia un attimo di pazienza, adesso glielo mostro. Sarà una cosa sensazionale!! Dedacoda unisciti a me!!”   “Oh no, non mi dire che...”   “Bravo, vedo che ha capito!!  Mi fonderò con la dedacoda.”    “No te lo impediremo.”   “Provi a fermarmi.” Minato sorrise beffardamente.   “Sasuke Obito, dobbiamo fermalo immediatamente.”   “D’ACCORDO!!”  Concordarono all’unisono.  “Eh eh, non riuscirete a fermarmi!!”  La dedacoda smise di attaccare i ninja e andò verso Minato. Naruto cercò di fermarla come poteva insieme a Sasuke e Obito ma non ci riuscirono...  Minato riuscì ad assorbire la dedacoda e il drago in una volta sola.  “Dannazione, c’è l’ha fatta!!”  Esclamò Naruto adirato.  

 

 

                              Capitolo 25 “Redenzione” 

 

 

Nel cielo c‘era una grande luna rossa e Minato è diventato la dedacoda completa. La sua famiglia era sconvolta nel vederlo così.   “Oh Minato perché?”  “Ben fatto ragazzo, ora distruggili!!”  Sorrise compiaciuto Madara.  “Figliolo, perché l’hai fatto?”   “Per la giustizia papà, molto presto tutti voi perirete per il bene di questo mondo!!”   “Cosa stai dicendo?  Non puoi pensare a queste cose.”   “Adesso vi mostro di cosa sono capace con il potere della dedacoda!!”  Minato creò delle piccole teriosfere, poi le lanciò dappertutto ed esplosero.  Alcuni si salvarono, altri no. “Hai visto Naruto? Gli è bastato usare una piccola parte del suo potere.  Immagina cosa potrà fare usando tutte le tecniche della dedacoda.”   “Lo so, dobbiamo fermarlo.”   “Come facciamo? È più forte di noi!!”  Disse Obito seriamente.   “Lo immagino Obito, ma in qualche modo lo fermeremo!!”   “Che vi prende? Siete terrorizzati dalla mia potenza?”  “No questo mai, ora ti facciamo vedere di cosa siamo capaci!!” Naruto aumentò il chakra di Kurama e lo attaccò insieme a Sasuke e Obito. La luna rossa dava molto potere a Minato a seconda di come combatteva. 

Rin e Kaguya stavano combattendo insieme eliminando molti nemici.  Anche Aika e Ryu fecero lo stesso...  “Aika, tu sei amica di mio figlio vero?”   “No sono la sua ragazza, madre di Minato.  Anzi... ormai sei mia suocera.”   “Va bene. In ogni caso, perché hai deciso di scappare con lui?”   “Oh santo cielo, perché ne vuoi parlare nel bel mezzo di una guerra? Ti avverto che se è un trucco per sconfiggermi, non ci casco.”   “No non è un trucco, volevo solo capire perché avete fatto tutto questo!!”  “Vuole sapere perché? Voi shinobi della foglia siete così patetici e arroganti per il fatto che credete di sapere tutto, ma non è così. Dov’eravate quando io e Minato soffrivamo le pene d’inferno per Ryu? Il vostro caro Hokage se né sbattuto alla grande perché pensa sempre al suo maledetto lavoro!!”   “Questo non è assolutamente vero, Naruto si è sempre preoccupato per gli altri...”  “Oh ma davvero? Non sembrerebbe... voi che siete la sua famiglia non gli siete stati vicino come ho fatto io, l’ho aiutato in ogni modo possibile e per poter cambiare questo mondo falso abbiamo deciso di cambiarlo, anche a costo di uccidere delle persone!!”   

“No non ci credo, mio fratello non è fatto così. Lui è buono e gentile...”   “Ah dimenticavo che ha una sorella petulante e sfacciata, che si intromette su tutto e pensa di essere nel giusto.”  “Ma Aika che dici? Io e te eravamo molte amiche!!”  “Sì hai detto bene, in passato.  Adesso non più, vi eliminerò per sempre.”   “Non puoi dire sul serio. Guardalo, ti sta bene che Minato si è trasformato in quel modo?”  “Ovvio che mi va bene, così vi distruggerà una volta per tutte.”   “Ascolta, io e la mia famiglia faremo qualsiasi cosa per fermarvi.  Mi dispiace per quanto avete sofferto, ma non potete fare questa guerra!!”   Brava figliola, sono fiera di te.  Pensò Rin sorridendo tra sé.   “Ma sentila la ragazzina, chi pensi di essere?”  “Sono Kaguya Uchiha e sono colei che riporterà la pace al villaggio e che salverà la mia migliore amica!!”  Sorrise soddisfatta.   “Ne sei certa? Allora provaci dai. Ryu tu pensa a Rin.”  “Con vero piacere.”  Quindi Kaguya si scontrò con Aika e Ryu con Rin in una battaglia senza fine.  Mentre Naruto e i suoi amici cercavano di fermare Minato, ma lui gli teneva testa a tutti e tre.   “Beh? È tutta qui la vostra forza? Mi state deludendo ragazzi!!”   

“Naruto, non hai in mente una strategia o da quando sei Hokage ti sei rammollito?”   “Oh insomma, anche durante la guerra devi prendermi in giro? Forse sì, aspetta...”  Naruto creò delle varie copie e ognuna di loro passò il chakra di Kurama e tutti i ninja diventarono come lui, inclusi Sasuke e Obito.  “Cos’hai in mente?”  “Ora lo vedrai. Ascoltate aggrappatevi tutti a me vicino a Minato e al mio tre tirate il chakra, avete capito?”   “VA BENE HOKAGE!!!”  Esclamarono i ninja.   “E’ tutto inutile, tanto non ci riuscirete!!”  “Questo lo dici tu.”  I ninja andarono tutti intorno a Minato come aveva detto Naruto.  “CI SIAMO HOKAGE!!”  “Molto bene, state pronti. Uno due e tre, tirate!!”   “AAAAAAAAAAAH!!!”  Tirarono più che potevano.   Hugh... maledetti, ora ho capito. Vogliono strapparmi la dedacoda.  Ma io glielo impedirò... Pensò Minato tra sé cercando di resistere.  “Forza tirate!!”  “SIIIIII!!!”  Quando cercavano di tirare accadde qualcosa: Naruto vide i ricordi felici di Minato fino alla morte di Ryu.  

“Naruto non lasciarti influenzare dai suoi ricordi, concentrati!!”  Lo avvertì Kurama.   “Hai ragione scusami...”  Poi Minato finì in una dimensione parallela ed ebbe delle strane visioni insieme al suo amico Ryu fino da adulti.   Perché ho queste visioni di Ryu? È possibile che io abbia dei rimpianti? Pensò tra sé guardandosi attorno.   “Quello è il vero te...”  Esclamò Naruto apparendo anche lui vicino a lui.  “Smetta di entrare nella mia mente, non ha il diritto di ficcare il naso nella mia vita!!”  “E invece sì, sono pur sempre il tuo maestro.  Non abbandonare il vecchio te, so che è ancora lì.” “E’ inutile che mi dice queste cose, io ormai sono diventato la dedacoda. Non provo più niente, il vecchio me del passato è morto come il resto di questo mondo!!”   “Non sei tu a parlare ma l’altro te stesso pieno di odio. La tua famiglia rivuole questo Minato.”   “Glielo già detto e lo ripeto, è morto e sepolto.  Adesso che mi sono unito alla dedacoda sono completamente diverso e più forte, quindi mi risparmi i suoi sciocchi discorsi.”  

“E allora perché mentre ero collegato alla tua mente ho visto i tuoi stessi ricordi? Significa che mentre ti trasformavi non hai rinnegato il tuo passato. Anzi, sei ancora legato ai tuoi momenti felici con Ryu.”   “Si sbaglia di grosso, il mio amico è vivo e vegeto. Ed è qui che combatte con me!!”   “Quello è solo un clone che hai creato, il vero Ryu è quello del tuo passato con cui hai condiviso dei momenti speciali e indimenticabili insieme a Aika.”  

Minato ripensò alla sua infanzia ed ebbe dei flashback con Ryu: 

“Ehi Minato, cosa stai facendo?”  “Oh nulla di che, stavo perfezionando il mio sharingan. Sai, da quando l’ho ottenuto la mia vita è cambiata.”  “Me ne sono accorto, però stai dimenticando che oggi abbiamo una missione di livello A.”  “Oh accidenti, è vero scusami.” Minato si grattò la testa distrattamente.  Poi arrivò di corsa Aika.  “Ragazzi, che fate lì impalati? Dai muovetevi, il maestro Naruto ci sta aspettando!!”   “SI’ ARRIVIAMO!!” Dissero in contemporanea i due amici.  Come volevasi dimostrare completarono con successo la missione.  “E anche questa missione è stata svolta!!”  Disse soddisfatto Minato mettendo le braccia dietro al collo.  “Guarda che se non era per me, voi due non c’è l’avreste fatta a proteggere un civile e fermare quei criminali. È inutile dirlo, io vi salvo sempre!!”  “Piantala di fare la sapientona Aika.”  Si irritò Minato.  “Dai ragazzi, non litigate. Io sono fiero di avere un’amica come lei.”   “Ryu tu sei sempre buono con lei.”   “Fate i bravi, l’importante è aiutarsi a vicenda. Ora andate a casa, avete fatto un bel lavoro di squadra.”  Gli sorrise Naruto.  “GRAZIE MAESTRO!!”  Minato salutò i suoi amici e appena ritornò a casa raccontò la sua missione alla sua famiglia e loro furono contente. Kaguya si alterò perché il suo maestro Itachi non gli aveva ancora affidato nessuna missione e suo fratello la prese in giro ridendo tutti insieme.  

Un pomeriggio lui e Ryu in un momento di relax erano sdraiati al parco del villaggio a osservare il cielo spensierati.  “Minato, spero di poter salvare questo mondo dalla guerra un giorno e tu?”  “Sì anche io.”  “Molto bene, allora lo faremo insieme. Porteremo la pace in questo mondo...” 

FINE FLASHBACK... 

 

“Sono sicuro che se Ryu fosse ancora vivo ti avrebbe detto che salverà questo mondo dico bene?  Hai detto che non vuoi essere nessuno in questo mondo, ma la realtà è che vorresti portare avanti il sogno del tuo amico. Non scappare dalla realtà e smettila di mentire a te stesso.”  Minato non seppe cosa dire ed ebbe ancora delle visioni di lui, Ryu e Aika che li prese per mano correndo ma poi si fermò.  “Tu non sei me, è solo una maschera. I miei amici amano il vero me, quindi piantala di recitare questo ruolo. Poi la visione sparì...  “Coraggio, vieni con me. Smettila di scappare.”  Minato gli stava per dare la mano, ma lui lo prese per la gola con uno scatto d’ira.  “Io non mi pento di quello che sono diventato. La eliminerò insieme alla sua gente di questo mondo ridicolo!!”  “Hugh... no ti sbagli.”  Il piccolo Minato gli diede un pugno anche se era Naruto.   “Tu non sei degno di essere salvato!!”  Lo sgridò il Minato piccolo.  Naruto e Minato scomparvero dalla dimensione e ritornarono alla guerra. Naruto continuava a strappare la dedacoda da Minato e alla fine vinse. Minato cadde a terra sfinito...  E così alla fine ho perso... Rifletté tra sé.  

 

 

                       Capitolo 26 “Il vero messia” 

 

 

Minato nera disteso a terra sfinito, Kaguya vide che suo fratello era stato sconfitto. E quindi, né approfittò per attaccarlo.  Notò sua sorella che lo attaccava...  Giusto, sono stato sconfitto.   Pensò Minato.  Ma suo padre la fermò...  “No fermati tesoro.”   “Ma perché papà?  È colpa sua se ha fatto tutto questo.”   “Lo so, ma è pur sempre nostro figlio e tuo fratello. Aveva le sue buone ragioni per fare quello che aveva deciso da prima.”  Kaguya si fermò e la lasciò andare.   “Va bene, come vuoi...”   “Papà avresti dovuto lasciare che mi uccidesse, è quello che mi merito...”   “Non lo dire neanche per scherzo, tu sei nostro figlio e noi non ti uccideremo hai capito?”  Aika e Ryu vedendo il loro amico disteso a terra si precipitarono velocemente da lui.  “OH NO MINATO!!”  Esclamarono sconvolti.   “Ragazzi mi dispiace, ho perso.”   “Shh... non parlare. Ora ti curo io.”  Disse Rin cercando di curarlo al meglio.  “Perché fai una cosa del genere? Dovreste odiarmi per quello che ho fatto.”   “No tesoro, non potremo mai odiarti. Sappiamo che hai avuto delle buone ragioni per essere diventato così.  Senti, ti vogliamo bene e questo non cambieranno le cose.”  Gli scese una lacrima.  “Oh mamma... vi devo delle scuse.  Dopo che Ryu è morto, sono sprofondato in un oblio di odio senza fine. Perché lui era la mia fonte di speranza per questo mondo.  Avevo assunto una nuova identità per cercare di cambiare un po' di cose, ma a quanto pare ho solo peggiorato il tutto. Mi dispiace infinitamente.”   

“Tesoro non dire nulla, perché io e tuo padre ti abbiamo già perdonato. E tu Kaguya cosa ne pensi?”   “Io non sarei d’accordo perché mi ha rapito e torturato... o ve ne siete dimenticati?”   “Certo che no, ma questo è passato. Per favore, perdonalo.”  Kaguya osservò a lungo suo fratello e notò che era profondamente dispiaciuto.  “Va bene, sei scusato.”  “Grazie sorellina...”  Rin riuscì a curare del tutto Minato e si rialzò lentamente.  “Come ti senti?”  “Un po' meglio grazie mamma.”  “Figurati.”   “Ehm scusate... ucciderete anche noi?”   “Certo che no, siete i migliori amici di mio figlio. Avete agito per il suo bene...”  Spiegò Obito sorridendogli.   “Ehi ragazzi, avete chiarito?”  “Sì maestro...”  “Sono contento ragazzo.”  Gli sorrise.  “Ok sono contento che vi siete riconciliati. Ma vi ricordo, che siamo nel bel mezzo di una guerra.”  Puntualizzò Sasuke.  “Oh Sasuke, mi dispiace per quello che ti ho fatto.  In particolare a tuo fratello...”  “Lascia stare, l'importante è fermare Madara.”  Madara li raggiunse.  “Ma bene. E così, mi hai tradito Minato. Ti sei unito a questi perdenti della foglia.”   “Non ti permetto di offendere la mia famiglia e miei amici. Noi ti sconfiggeremo e riporteremo la pace nel mondo, hai finito di seminare morte e distruzione!!”  Esclamò Minato seriamente.  “Oh tu dici? Io fossi in te, aspetterei a cantare vittoria. Ah Naruto, ti devo ringraziare per aver estratto da Minato tutte le forze portanti. Mi hai facilitato le cose!!”  “Perché cos’hai in mente?” 

 “State a vedere!!” Madara richiamò a sé tutte le forze portanti e le assorbì tutte in contemporanea.  “AAAAAAAAAH!!!”   “Dannazione, adesso le ha assorbite lui.” Lo osservò Naruto nervoso.   “Ora sì che siamo nei guai!!”  Osservò Obito vedendo che Madara si trasformava nella dedacoda.  “Molto bene, ora sono invincibile!!  Adesso vi posso eliminare da questo mondo inutile.”   “Ragazzi, non importa come e quando.  Ma dobbiamo fermarlo, siete d’accordo?”   “Assolutamente sì amico mio.”   “Sì ovvio tesoro.”  Confermarono i suoi amici.   “Accidenti, il loro entusiasmo mi riporta alla mente molti ricordi di infanzia.”  Sorrise Obito.  “Papà ormai sei vecchio, rassegnati!!”  “Non è vero, sono ancora giovane.  Vero cara?”   “Nonostante i tuoi trentatré anni sei carino lo stesso.”  “Oh grazie meraviglia, anche tu lo sei.”   “Ok ora smettetela con le smancerie, concentriamoci su Madara.”  Esclamò serio Minato.  “Hai ragione figliolo.”  “Ah ma guardatevi, pensate di potermi sconfiggere?”  Sorrise malvagiamente Madara.  “Forse da soli no, ma noi insieme ti batteremo.”  Esclamò Naruto arrivando velocemente con Sasuke davanti a Obito e company.  “Su coraggio, fatevi sotto perdenti.”  “Te lo do io il perdente. AAAAAAAH!!!”  Naruto aumentò il suo chakra e lo attaccò immediatamente con gli shinobi della foglia, ma Madara gli tenne tutti testa.   “Non mi sconfiggerete mai. Potete utilizzare ogni tecnica che volete, ma non funzionerà nessuna. Neanche una forza portante con il suo potere.”   “Maledetto...”   “E pensare che contavo su di te per uccidere a loro. Mi hai veramente deluso Minato.”  Lo derise Madara.   

“Non mi importa se mi deridi, quando ti avremo tolto di mezzo non riderai più. Sei rimasto completamente da solo e questo è un punto a nostro favore.”  “Sentitelo il ragazzo, osi sfidarmi? Senza di me saresti restato un perdente!!”  “Sarà anche vero, ma adesso ho la mia famiglia e i miei amici dalla mia parte. E tu non hai nessuno!!”  Lo provocò Minato.  “Brutto insolente, ora ti faccio passare io la voglia di fare lo sbruffone!! Ti eliminerò insieme al resto dei tuoi amici.”   “Su provaci, coraggio.”  “Anche noi ti aiuteremo.”  Esclamarono Aika e Ryu.  “Grazie ragazzi.”   “Tesoro, stai attento.”   “Sì mamma, tranquilla.”  Minato e i suoi amici si scontrarono a piena potenza contro Madara, all’inizio gli tenne testa... ma dopo un po' si affaticò.   “Hugh... maledetti ragazzini. Mi avete fatto stancare, com’è possibile?”   “E’ la forza dell’amicizia che ci sostiene su tutto.”  “Stai dicendo delle sciocchezze veramente assurde.”   “Bravo figliolo, sono fiero di te.”  “Grazie papà...”   Però Minato abbassò la guardia e Madara ne approfittò per colpirlo alle spalle, ma sua madre gli fece da scuso e si sacrificò per lui.  “NO MAMMA!!”  Corse immediatamente da lei.  “Dannazione, non doveva morire. Volevo prendere la tricoda dentro di lei. E vabbè pazienza, ormai è fatta.”  “Mamma rispondimi, per favore...”  “Minato purtroppo è morta, non possiamo farci niente...”  “No papà, non ci credo. Se mi fossi accorto prima avrei salvato la mamma.”   “Lo so, ma non devi dartene una colpa.”   

“Papà ha ragione fratellino, se siamo arrivati fin qui è solo merito suo. Ci ha sempre sostenuto qualsiasi cosa facessimo.”  A Minato gli scese una lacrima, Aika si avvicinò a lui e gli prese il viso.  “Ascoltami Minato, non lasciarti andare alla disperazione. Perché è proprio quello che vuole quel farabutto, hai capito? Ricorda che la tua famiglia conta su di te e anche io. Tua mamma ti voleva bene e io ti amo immensamente.  Quindi non ti arrendere ok?”  “Grazie tesoro mio, avevo bisogno del tuo sostegno.” Le fece una carezza.  “Ma figurati, sennò a che servono le fidanzate?”  Aika gli sorrise dolcemente.   “Dato che sei passato dalla parte di quei bambocci della foglia, ti devo raccontare di com’è andata con il tuo caro amico Ryu.”   “Perché tu cosa c’entri?” “Non ti è sembrato strano che Ryu fosse uscito da solo? Un mio alleato lo aveva convinto che c’erano dei civili in pericolo e così è andato senza indugio cascando nella mia trappola e tu ci hai creduto.”  “Quindi Ryu è morto per colpa tua e mi hai usato?”  “Esatto mio caro. In realtà volevo usare tuo padre da ragazzino ma va bene lo stesso. Ora sai la verità.”   ” Maledetto bastardo, me lo pagherai per tutto quello che hai fatto a mia madre e a al mio amico. Ti eliminerò per sempre dalla faccia della terra, stanne certo!!”  

“Ah ah ah, cosa speri di fare? Sai che tu e la tua stupida alleanza non potete sconfiggermi. Ormai io sono la dedacoda completa, niente e nessuno mi fermerà!!”  Sorrise malvagiamente.  Aika e Ryu si avvicinarono a lui.  “TRANQUILLO, TI AIUTEREMO NOI A SCONFIGGERE QUEL MOSTRO!!!”  Esclamarono i suoi amici.   “Coraggio Sasuke, diamogli una mano!!”   “Sì, sono pronto!!” 

 

 

                Capitolo 27 “Vittoria predestinata” 

 

 

Naruto e Sasuke insieme a Obito e tutta l’alleanza stavano combattendo contro Madara, Minato stava riflettendo sulle parole che gli aveva detto il suo maestro riguardo al suo amico e prese una grande decisione.  “Ragazzi, vi devo dire una cosa.”   “Ma Minato, siamo nel bel mezzo di una guerra e..”   “Per favore, è importante.”   “Va bene, ti ascoltiamo.”   “Ascoltata Ryu, sai che tu sei un clone che ho creato giusto?”  “Sì certo e con questo?”  “Ho preso una grande decisione: vorrei annullare la tecnica dei cloni.”   “Ma perché scusa?”  Le domandò Aika.   “Perché mi sono reso conto grazie al mio maestro che il mio amico è quello del passato e non un clone.”   “Oh capisco...”  “Scusami Ryu, spero di non averti offeso.”  “No tranquillo amico.  Me lo aspettavo... e poi tu mi hai trasmesso solo i ricordi di quando sono morto.  Sono sicuro che il tuo amico del passato sarà contento di questa tua scelta.”  “Sì lo so, sei pronto?”  “Certo, arrivederci amici.”  “CIAO RYU!!”   Minato rilasciò la tecnica dei cloni e tutti sparirono.   “Cosa è successo?” “Tuo figlio ha annullato la tecnica dei cloni, ha ascoltato il mio consiglio.” “Bravo ragazzo.” “Ehi Minato, come facciamo a sconfiggere quel mostro?” “Non ne ho idea tesoro, ma non possiamo certo starcene qui con le mani in mano mentre distrugge tutto quanto.” “Hai ragione caro, combattiamo per il nostro amico Ryu.” “Sì andiamo...”  

Minato e Aika si unirono alla battaglia e cercarono con ogni mezzo di battere Madara ma non gli fecero niente. “Ma guardatevi come vi siete ridotti, fino a un attimo fa eravate invincibili... e ora che vi siete uniti alla foglia mi fate pena. Ma tranquilli, vi eliminerò così starete insieme al vostro amico.” Dopo aver sentito quelle parole Minato tremò violentemente di rabbia e senza lasciare il tempo a Madara di difendersi lo attaccò con una furia esplosiva di attacchi combinati e delle varie tecniche. La sua famiglia e Naruto restarono molto sorpresi dalla sua potenza. “VAI MINATO, CONTINUA COSI’. UCCIDILO!!” Madara venne un po' danneggiato dalla forza di Minato. “Hugh... maledetto moccioso. Come hai osato ridurmi in questo modo?” “Te la sei cercata per aver detto quelle cose orribili del mio amico, caro Madara. Almeno sono riuscito un po' a danneggiarti!!” Minato sorrise soddisfatto. “Maledetto, solo perché mi hai ridotto male pensi di avere la vittoria in pugno?” “Certo perché la mia famiglia e i miei amici mi sostengono sempre, al contrario di te.” Aika sorrise guardandolo con orgoglio.  

 

“Ora basta, mi avete stancato. Vi ucciderò immediatamente e poi cambierò questo mondo.” “No ti sbagli, sarò io a cambiarlo. E farò in modo che tutte le persone non soffrano più.” “Chiudi quella bocca!!” Madara cercò di attaccare entrambi, ma improvvisamente una strana luce celeste lo spinse via lontano, poi avvolse Minato e Aika e li portò in una dimensione parallela. “Ehilà ciao ragazzi, finalmente vi rivedo.” “RYU, SEI VERAMENTE TU?” Esclamarono i suoi amici sorpresi. “Ma certo, non state sognando.” “Oh mio dio, ci sei mancato!!” Lo abbracciarono piangendo. “Dai ragazzi calmatevi. Sapete, vi ho guardato per tutto questo tempo.” “Ryu mi dispiace per tutto quello che ho fatto, ti abbiamo deluso.” “Non dirlo neanche per scherzo, voi siete i miei più cari amici. Comprendo che lo avete fatto per me e ve ne sono grato, dico davvero.” “Ti ringraziamo.” “A quanto pare, siete in guerra con quel Madara eh?” “Eh sì, ora che si è unito alla dedacoda è imbattibile.” “Su forza non vi arrendete, perché è proprio quello che vuole quel criminale. Dovete essere molto combattivi, non dimenticate che dovete realizzare il mio sogno.” “Sì certo, non lo dimentichiamo.” “Ora devo andare, tua mamma mi sta aspettando. È molto severa.” “Sì lo so bene...” “Ciao amici miei, vi voglio bene.” “ANCHE NOI, CIAO RYU!!”  

Ryu sparì dalla dimensione e Minato insieme a Aika ritornarono alla guerra. “Ah... cosa diavolo mi ha colpito? Bè non importa, che fate lì impalati? Vi arrendete?” “No per niente, sarai tu a perdere Madara.” Minato prese la mano di Aika. “Ah ah ah, siete talmente impauriti che state delirando. Va bene così, è perfetta per la fine che farete.” “Questo lo dici tu, questo mondo non merita un mostro come te per tutto il male che hai fatto. Maestro mi ascolti!!” “Sì dimmi ragazzo.” “Quanto chakra ha a disposizione?” “Dipende, cos’hai in mente?” “Io e Aika cercheremo di distrarlo, lei nel frattempo insieme a Sasuke ricaricatevi di molto chakra e colpitelo nel punto in cui è danneggiato, ce la fate?” “Ovviamente, conta pure su di noi.” “Molto bene, sei pronta Aika?” “Sì quando vuoi.” Minato e Aika unirono le forze contro Madara. Naruto entrò in modalità eremitica per recuperare un po' di chakra. “Naruto mi è venuta un’idea per battere definitivamente quel criminale!!” Esclamò Kurama. “Sì, ti ascolto.” Kurama gli spiegò nei minimi dettagli il suo piano e Naruto ascoltò molto attentamente.  

“Hai capito tutto?” “Certo, procediamo. Sasuke aiutami.” “Va bene, dimmi cosa devo fare.” “Ok.” Naruto concentrò tutte le sue energie al cento per cento e poi entrò in modalità Kurama completa. “Sasuke, metti il tuo chidori nel mio chakra.” “D’accordo.” Creò una gigantesca sfera color oro e viola. “Minato, Aika e tutti voi spostatevi!!” “AGLI ORDINI HOKAGE!!” Si spostarono velocemente. “Mi dispiace Madara, ma stavolta è la tua fine.” “Si sbaglia di grosso Hokage, non può battermi. Sono immortale grazie alla dedacoda.” “Staremo a vedere. Aaaaah prenda questa.” Naruto lanciò la sfera addosso a Madara, provò a fermarla ma non ci riuscì perché lo prese in pieno e scomparì per sempre. “Attenti all’onda d’urto, mettetevi al riparo.”  

 

Ci fu una gigantesca esplosione che dopo un po' terminò. “Madara è stato sconfitto, potete stare tranquilli.” Esclamò Naruto ritornando normale. “EVVIVA, LA RINGRAZIAMO HOKAGE!!” Tutta la foglia esultò felice. Naruto andò da Minato e la sua famiglia. “Maestro mi dispiace per tutto quello che ho fatto.” “No tranquillo ragazzo, ti ho già perdonato da prima.” “Grazie, sa prima lo spirito di Ryu ci ha salvato. Abbiamo parlato per un po' e poi ci ha salutato dall’altra dimensione.” “Hai visto? Lo sapevo che prima o poi lo avresti rivisto.” Gli sorrise. “Su forza, torniamo a casa.” “Ma certo.”  

Si era fatta l’alba ormai, nel cielo apparì un arcobaleno stupendo. Segno che ormai la guerra era finita. Tutti fecero ritorno al proprio villaggio... 

 

 

 Capitolo 28 “Un nuovo inizio” 

 

 

Passarono vent’anni, ognuno proseguì con la sua vita. Naruto continuò a difendere il suo villaggio e ad occuparsi della sua famiglia. Obito di tanto in tanto andava a trovare sua moglie al cimitero per cambiargli i fiori e dirle quanto l’amava. Poi gli raccontò anche dei suoi figli.  Kaguya è diventata una bravissima maestra e i bambini l’ammiravano. Minato e Aika si erano sposati e avevano messo su una bellissima famiglia. Insomma tutti si stavano godendo la vita piena di alte aspettative in un mondo governato da pace e prosperità. Cosa succederà d’ora in avanti nelle future progenie? Provate a immaginarlo... non costa nulla. 

 

Ringrazio dal profondo del mio cuore un mio amico che mi ha aiutato a scrivere questa storia meravigliosa <3 <3 <3 senza il suo aiuto non sarei stata in grado di scriverla. Grazie ancora!!  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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