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Autore: ClostridiumDiff2020    30/06/2022    0 recensioni
#fanfictionitcontest
[questa storia partecipa al concorso "la genesi del tuo colore" del profilo @WattpadFanfictionIT]
Un missing moments della mia storia OUR LAST WORDS, cross-over tra The Punisher e Gold Digger in una realtà alternativa di The Punisher dove Billy Russo ha incontrato uno studioso venuto dall’Inghilterra, a New York, durante la prima stagione, e ha iniziato una relazione segreta con quest'ultimo.
Un momento non raccontato di quando Billy e Benjamin si trovano ormai al sicuro nella loro nuova dimora in Scozia.
Billy finalmente ha deciso di chiudersi tutto alle spalle, il suo passato violento, il suo infinito scontro con il Punitore, il dolore del bambino abbandonato. Ha accettato le sue cicatrici perché ha trovato il suo centro con Benjamin e con la piccola Kate. Il verde è il rinnovo, un nuovo inizio, una crescita. Trovando anche il perdono verso la sua nemesi e verso se stesso.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billy Russo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Green... All for you every time...





 
Ti siedi mentre Curt scorrazza attorno a te. Il grosso pastore alla fine si ferma poggiandoti la sua grande candida testa sulle ginocchia come in attesa.
Ti rigiri il piccolo cofanetto tra le mani, ti sorprendi persino dei tuoi pensieri.
Passi una mano nel folto pelo di Curt “Hai ragione… Rimandare non serve a niente, ormai ho deciso…”.
 
Prendi il guinzaglio e passeggi ancora mentre il prezioso pacchetto ti rimbalza sul fianco riposto nella tasca della giacca.
L’aria è pesante carica di pioggia, una nebbiolina sale lentamente dal basso dando a quel verde paesaggio un’aura quasi magica.
Ami le fredde atmosfere delle Highlands, è tutto così diverso dalla realtà in cui hai visto la luce. New York, gli Stati Uniti, un luogo che avevi definito con orgoglio sdraiato nel letto di quella donna il posto più bello del mondo. Mai ti saresti immaginato di abbandonarlo per rifugiarti in quelle smeraldine colline silenziose.
Ancor meno avresti creduto di passeggiare con una promessa stretta nella tua tasca.
Senti la voce, la sua voce riecheggiare dal passato…
 
Non è meglio puntare sulla qualità che sulla quantità?
 
Avevi deriso, divertito davanti a quella domanda. Forse ne avevi travisato il senso?
 
Se Dio mi ha creato in questo modo ci sarà pure un motivo…
Billy “The Beaut"
Pretty Face
 
Curt ti dà uno strattone, ha intravisto casa. Il vostro cottage vi attende silenzioso e il piccolo Bill sonnecchia sul muretto, il gatto che la piccola Kate ha voluto chiamare come te, il suo Billy.
Non avevi una casa, o almeno niente di vero prima di trovare tutto tra le braccia di Benjamin.
 
Il tuo spirito accelera, ti lasci trascinare da Curt, i tuoi passi ti stanno riportando là dove hai lasciato il tuo cuore, al suo fianco.
 
Liberi il pastore maremmano che corre nella sua cuccia rotolandosi felice. Ogni volta è come se si sorprendesse di trovarla, se stentasse a credere di aver davvero trovato casa.
Lo osservi un attimo mentre mordicchia il suo osso verde, lo comprendi.
Ogni orfano, abbandonato e rifiutato, sin da piccolo, prova le stesse cose.
Desiderio e paura. Incapacità di concedersi speranza.
Tu stesso hai impiegato così tanto per crederci con convinzione, permettendoti di lasciare andare quel sentimento. Ciò ti ha portato a perdere per la strada molte parti, schegge del tuo spirito che non recupererai mai più.
Ma Benjamin ha rimesso assieme i pezzi e il tuo cuore, che sentivi freddo, arido e nero come l’inchiostro, ha ripreso a battere.
Non solo ha riassemblato il mosaico della tua mente ferita, ma ha riempito ogni breccia di oro trasformandolo in qualcosa di completamente nuovo.
E la consapevolezza di non poter respirare un solo momento senza averglielo detto ti coglie, così sali rapidamente le scale.
 
Scivoli silenzioso e furtivo nella vostra camera da letto e ti rannicchi accanto a lui.
Benjamin è sdraiato sulla pancia, il lenzuolo è scivolato giù svelando la sua candida schiena.
Lo osservi, stretto al cuscino, il volto rilassato.
Vuoi baciarlo, imprimerti nella sua mente a fuoco come un sole ardente ma non osi spezzare quell’incantesimo.
Ma poi lentamente le sue lunghe ciglia si dischiudono e i suoi scuri occhi assonnati ti sorridono.
“Perché sei così silenzioso, ti muovi più furtivo del gatto di nostra figlia…”
 
Quelle parole ti scaldano il cuore.
 
Nostra figlia, Kate…
 
Ti chini su di lui per un bacio sulla fronte, lasci correre la mano tra i suoi capelli, poi lungo la schiena. “Dovresti mettermi un campanellino al collo allora… così mi sentiresti sempre arrivare… ma come quella palla di pelo, non credo che la apprezzerei moltissimo…”
Le braccia di Benjamin ti avvolgono, il suo corpo ti attrae magnetico: un’irresistibile forza.
 
Per poco non scordi il tuo proposito, mentre il suo sapore esplode tra le tue labbra, avverti le sue lunghe dita contornare le cicatrici sul tuo volto. Solo attraverso i suoi occhi sei arrivato quasi ad apprezzarle. Lui afferma che mostrano la tua forza.
Ma forse solo Kate te le ha fatte accettare davvero, la sera in cui ti ha detto che senza di esse, senza quei tratti familiari non sarebbe mai riuscita a trovare riposo.
Lei così ti ha conosciuto e quel volto segnato dal dolore è quello che ha imparato ad amare, e assieme a lei anche tu.
 
Casa, ecco che finalmente quella parola vuota ha trovato significato.
 
Così ti sollevi deciso, avverti lo sguardo carico di attesa del tuo amato, prendi il cofanetto di velluto verde e lo poni davanti al suo viso.
Osservi i suoi capelli arruffati, la barbetta incolta, il segno degli occhiali sul suo naso e lo apri mostrandone il contenuto, un cerchio di acciaio. Un anello semplice e grezzo, come ormai sei tu. Rimossi tutti gli orpelli, tutte le tue maschere e i tuoi sorrisi illusori. Solo tu.
Un paco cerchietto di metallo per sugellare una promessa di amore.
 
I suoi grandi occhi scuri si dilatano la sua bocca rimane aperta per un solo istante mentre lacrime emergono dalle tenebre. Ti rispecchi in essi, così simili eppure diversi e prima che tu possa dire qualcosa Benjamin ti prende le mani e con voce tremante ti ruba le parole. “Vuoi sposarmi?”
Sorridi ripetendo quella domanda come in trance, incredulo.
“Vuoi davvero sposarmi, Benjamin?”
“Ti amo, William Russo e sì! Voglio sposarti!”
 
È successo tutto troppo in fretta, e prima che tu possa scacciare le lacrime e comprendere appieno quelle parole un rombante STOP riecheggia nell’aria e Kat si è gettata su di te.
I suoi capelli corvini profumano di gelsomino, le sue piccole braccia di bambina ti si serrano al collo, una gattina selvatica e feroce.
“Se vuoi averlo dovrai chiedermi il permesso” soffia nella direzione di Benjamin.
Ti sollevi e la stringi divertito.
Lei nasconde il volto sul tuo collo la senti respirare la tua pelle, tutto in quella stretta sembra gridare al mondo
 
Lui è mio e non lo toccherete!
 
Benjamin si solleva con un sorriso divertito. “Ok Kate… che cosa devo fare per ottenere la tua benedizione?”
La ragazza si distacca per guardarlo con diffidenza “Solo io posso essere il testimone del mio Billy”
Ridi per l’enfasi con cui ha caricato quel mio, ma Benjamin comprende. Tu sei la sola cosa che le resta del passato, tu l’hai accolta, sempre tu che la calmi quando ha un incubo.
 
Benjamin si porta la fedina d’acciaio che gli hai preso al petto, all’altezza del cuore e intona con solennità “Lo giuro.”
 
La piccola sembra soddisfatta e non protesta quando la invogliate a scendere per fare colazione.
 
La accompagni a scuola come ogni mattina assieme a Curt, che le trotterella attorno prima di lasciarla entrare dal protone principale assieme ai compagni.
 
Fai un salto all’officina di Anthony per dargli due appunti sulle modifiche da dare alla tua preziosa Aston Martin e ti allontani solo dopo che lui ti ha rimproverato di guardare quell’auto come una mamma pancina.
 
Cammini per le verdi colline, la tempesta è passata lasciando un cielo terso e luminoso.
Ti fermi solo quando raggiungi l’alta scogliera e ti soffermi ad osservare le schiumeggianti onde sotto di te.
Un click ti fa scattare, l’istinto mai del tutto sopito, ma il cuore si rasserena subito quando scorgi il profilo di Benjamin con la sua fidata macchina fotografica.
“Sei sempre troppo mattiniero per i miei gusti… Se dipendesse da me non ci si dovrebbe mai svegliare prima di mezzogiorno…” bofonchia sedendoti accanto.
Gli passi un braccio sulle spalle mentre lui cerca di farti una foto ravvicinata e ti ritrovi di nuovo a chiederti cosa abbia portato i vostri mondi, così distanti a collidere.
Benjamin così delicato, riflessivo, dolce… Un cucciolo dormiglione che si assopisce stretto ai suoi amati libri e tu… Una lama, una pistola, un volto mascherato nascosto dietro a un mirino.
Eppure, nel silenzio dei vostri abbracci, non c’è mai stato imbarazzo né incomprensione.
Benjamin vede oltre le tue maschere come nessuno ha mai fatto prima.
 
Camminate ancora un po’ in quella soleggiata, verde giornata e quando Benjamin avanza per scattarti una foto veloce tu non ti scansi, ma lasci che catturi il momento. Il tuo volto serio, sgombro dai sorrisi di facciata e dalle ormai sbiadite bugie. Sei solo tu, stretto nella tua giaccia verde scuro, hai riposto per sempre ogni armatura, per lui.
Avanzate verso la scuola di Kate e la tua mano ricerca, come smarrita, quella di Benjamin.
Lui la afferra stringendola salda, avverti la fedina d’acciaio all’anulare della sua mano, quel cerchio che sugella la vostra reciproca promessa.
 
Intravedi Kate seduta sulla panchina davanti alla scuola, si sbraccia non appena incrocia il tuo sguardo e si precipita da te, gettandosi tra di voi stringendo quelle braccia unite, completando il tutto.
Poi si distacca e ti si aggrappa al tuo braccio libero fingendo di scrutare male il tuo compagno. “Non vi ho ancora dato il permesso.”
Ti scappa una risata e Benjamin cerca di immortalare il momento con uno scatto veloce ma Kate si nasconde dentro la tua giacca sbuffando infastidita.
 
Curt decide di metterci del suo e, nella foga di rincorrere uno scoiattolo, attorciglia il guinzaglio attorno a voi legandovi assieme.
Lo richiami, ma senza neanche troppa convinzione e ti lasci stringere da quel laccio che riassume tutto il tuo mondo, avverti il respiro di Benjamin così vicino e finalmente dai voce al tuo spirito a lungo compresso e dilaniato, sussurrandogli a fior di labbra “Ti amo, Ben.”
   
 
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