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Autore: slanif    01/07/2022    2 recensioni
100 Prompt.
100 Storie.
Alcune collegate, altre no.
Un'infinità di personaggi, anche i più improbabili.
Coppie sia Het che Slash.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Vari personaggi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Titolo: Celare
Autore: slanif
Prompt: 14
Personaggio/Coppia: Sirius Black, Harry Potter
Contesto: Primi Anni a Hogwarts / Libri 1-4
Rating: Verde
Parole: 791
 
 
Fuggire da Azkaban si era rivelato complicato, ma era nascondersi dal Ministero della Magia quello che stava davvero fiaccando Sirius Black. Avrebbe dovuto correre a cercare la grotta più sperduta e infilarcisi dentro senza lasciare traccia, ma non poteva farlo, e per due buoni motivi: il primo era che doveva andare a Hogwarts a cercare Peter Pettigrew e ricevere la sua vendetta. Il secondo era che doveva vedere Harry.
L’ultima volta che l’aveva visto era stato un frugoletto di appena un anno, la sera prima che Voldemort entrasse in casa Potter e uccidesse il suo migliore amico James e sua moglie Lily.
Lo ricordava come un bambino allegro, dalle guance paffute, i capelli disordinati di James e gli straordinari occhi verdi di Lily. Ma com’era diventato? Com’era, adesso, che aveva tredici anni?
Sirius sapeva che non era saggio, girovagare a quel modo, ma non riusciva a trattenersi dal desiderare di rivedere il suo figlioccio.
Così, si era appostato per giorni vicino al n°4 di Privet Drive, ma senza riuscire mai a vedere il ragazzo. Comparve solo un grosso ragazzino flaccido, con insipidi capelli biondi e acquosi occhi azzurri che ovviamente non poteva essere Harry. Sirius scommetteva che fosse il figlio della sorella di Lily, Petunia. Sembrava antipatico esattamente come i suoi genitori.
Quando Sirius aveva capito che Harry era stato portato da Petunia, avrebbe voluto correre a Hogwarts non per cercare Peter Pettigrew, ma per andare a urlare contro Albus Dumbledore circa quella decisione terribile. Razionalmente Sirius sapeva che Petunia era il parente più prossimo di Harry, ma cavolo... Lily gli aveva raccontato delle cose orribili, su quella donna! Come poteva essere stato tranquillo Dumbledore ad affidare quel fagotto così prezioso a quegli spregevoli individui? Quando Sirius aveva dato Harry a Hagrid e gli aveva detto di protarlo da Dumbledore in sella alla sua moto, sperava che il vecchio Preside avrebbe preso una decisione diversa.
Comunque, ormai era inutile piangere sul latte versato. Le cose erano state fatte e lui era stato rinchiuso ad Azkaban, impossibilitato a cambiare gli eventi.
Era arrivato quasi al punto di rinunciare, dicendosi che l’avrebbe di sicuro visto a Hogwarts, quando sentì un gran trambusto e la porta d’ingresso di Privet Drive n°4 si spalancò, rivelando un ragazzino non troppo alto, dinoccolato e dai più incasinati capelli scuri che Sirius avesse visto dopo quelli di James.
Il suo cuore perse un battito mentre Harry Potter, il suo figlioccio, il figlio del suo migliore amico, usciva da quella casa trascinando il baule di Hogwarts e impugnando la bacchetta magica.
C’erano degli occhiali, sul suo naso; altro segno distintivo che aveva preso dal padre.
Dopo un primo momento di emozione, però, Sirius si domandò dove diavolo stesse andando, cazzo, col sole ormai calato e da solo! Al momento si trovava nella sua forma canina di Animagus, quindi dovette trattenersi dall’emettere il ringhio pieno di rabbia che sembrava ribollirgli nel petto.
Si mise a seguire il ragazzo, tenendosi nascosto dietro cespugli e macchine, fino a quando Harry non si fermò sotto un lampione, su un anonimo marciapiede, e sospirò in maniera così sconfitta che Sirius si sentì stringere il cuore.
Rivelarsi o rimanere celato tra le ombre?
Sirius sapeva cosa dicevano di lui sulla Gazzetta del Profeta. Sapeva cosa credevano che avesse fatto. E benché non sapeva quanto Harry fosse informato sul Mondo dei Maghi durante l’estate, essendo tra i Babbani, non poteva nemmeno essere sicuro che non ne sapesse niente. In più, cosa avrebbe pensato, il suo figlioccio, a sentirlo blaterare di certe cose senza che lui avesse tra le mani Peter e potesse dimostrare ciò che stava dicendo? Se ripensava a quella foto e a quel topo senza un dito... La collera saliva così forte che Sirius quasi non riusciva a non mettersi a correre alla ricerca di quello schifoso ratto.
Però... Voleva dare solo una sbirciatina più da vicino. Solo un po’, per vedere se somigliava davvero così tanto a James come sembrava. Se avesse ancora gli occhi di Lily.
Una sua enorme zampa coperta di pelo nero avanzò senza che lui ne fosse cosciente e Harry si voltò di scatto verso di lui, bisbigliando: «Lumos» e illuminando con la Bacchetta l’angolo dove Sirius Black si nascondeva.
Occhi gialli incontrarono quelli verde smeraldo e per un lungo momento rimasero lì a fissarsi, senza muovere un muscolo. Sirius si convinse quasi che potesse farsi avanti.
Ma poi uno scoppio fece sobbalzare entrambi e Sirius tornò a nascondersi tra le ombre, mentre il Nottetempo arrivava a dare soccorso a Harry.
Lo vide lanciare un altro sguardo dalla sua parte, salire sull’autobus e poi il Nottetempo scomparve nella notte.
Un dolore sordo si diffuse nel petto di Sirius.
Ci sarà tempo. Un giorno, si disse.
Sperava che arrivasse presto.
   
 
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