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Autore: leila91    01/07/2022    10 recensioni
[Modern AU]
Edward è il proprietario della palestra Queen Anne's Revenge e Stede è il suo allievo preferito.
(Pre-relationship // Protective!Blackbeard // Dorks in love // Accenni a body shaming)
Genere: Commedia, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Lucius, Stede Bonnet
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Perfect as you are



I signori Teach avevano evidentemente pensato fosse molto spiritoso chiamare il loro unico figlio Edward, come il leggendario corsaro Blackbeard. E quando questi era cresciuto e aveva deciso di aprire un’attività in proprio aveva a sua volta trovato esilarante chiamare la sua palestra “Queen Anne’s Revenge”, battezzando peraltro tutti i macchinari della sala attrezzi con nomi di creature e mostri marini.
Il centro ginnico aveva riscosso un discreto successo, Edward non poteva di certo lamentarsi.
Lo staff era competente, l’ambiente sereno, le recensioni entusiaste. La Queen Anne era diventata fra le palestre più popolari della zona in poco tempo, frequentata sia da atleti amatoriali che da professionisti. Non mancavano i liceali e gli universitari che volevano scaricare le tossine accumulate per lo stress dovuto alle sessioni d’esame, o le frotte di donne di mezza età impegnate nei vari corsi di pilates e zumba.
Edward ormai si limitava perlopiù a supervisionare, anche se nei primi mesi di apertura aveva ricoperto il ruolo di personal trainer, fino a quando l’organico non era stato al completo.

Quel venerdì sera, complice anche il bel tempo estivo, la sala attrezzi era meno affollata del solito.
Edward passò accanto a Izzy, uno dei suoi più vecchi collaboratori, che stava a suo modo incoraggiando uno dei clienti (“E questi me li chiami dei fottuti plank?! Avanti, più forza su quei fottuti tricipiti, razza di debosciato!”), diede una pacca sulla spalla a uno dei frequentatori storici della palestra (“Ottimo lavoro, Pete, la tua resistenza è davvero migliorata, ma smettila di distrarti a sbirciare Lucius, fra poco gli farai un buco nella schiena.”) e si avviò infine verso quest’ultimo personal trainer. Lucius Spriggs, uno degli ultimi assunti.

Aspettative: il ragazzino avrebbe dovuto spiegare all’atleta come funzionava la leg curl.
Realtà: i due stavano amabilmente parlando di tutt’altro.
E Edward in realtà non poteva nemmeno biasimare più di tanto il sorriso estatico di Lucius, considerando che l’allievo del quale avrebbe dovuto occuparsi era Stede Bonnet, probabilmente il preferito di chiunque lì dentro, o quasi (“Come faccia a piacerti quel fottuto damerino, Edward, non lo capirò mai.” era diventato ormai un intercalare per Izzy.)

«Amico, daresti un’occhiata a Pete? Qui ci penso io.» Disse Edward quando li ebbe raggiunti, pensando che tanto valeva prendere due piccioni con una fava.
Il sorrisone che gli rivolse Stede a quelle parole gli fece perdere un battito.
«Sicuro, boss.» Rispose Lucius, per nulla dispiaciuto alla prospettiva di scambiare due parole, e probabilmente anche qualcos’altro, con Pete.

Edward aspettò che il ragazzo non fosse più a portata di orecchio prima di rivolgersi finalmente a Stede.
«Allora, come sta il mio allievo preferito?» chiese con un ghigno malandrino.

Stede in risposta esibì una smorfia divertita.
«Scommetto che lo dici più o meno a chiunque qui dentro, Ed.»

«Naaah, per chi mi hai preso? Non sono come gli altri istruttori. Se dico che sei il mio preferito è perché lo sei.»
Edward si sedette accanto all’altro sulla panca. «Allora, che mi racconti? Settimana lunga?»

Stede si morse l’interno del labbro, a mal celare un leggero nervosismo.
«Non direi esattamente, no. Piacevole per la maggior parte… se non fosse stato per gli ultimi minuti della riunione di questa mattina.»

«Ugh. Chauncey?» azzardò Ed, riferendosi al capo di Stede: sapeva bene quanto quel manager pomposo e pieno di sé desse del filo da torcere a Stede sul lavoro. Alcuni racconti delle settimane precedenti che Edward aveva origliato senza volerlo mentre Stede si sfogava con Lucius, gli avevano fatto venire voglia di investire il bastardo con la sua Harley Davidson, e di passarci sopra in retromarcia più volte.

Ho perso il controllo della moto, era come se avesse vita propria, signor giudice.

«Nigel, in realtà.» Rispose Stede.

Uh, giusto, come se non bastasse Chauncey aveva addirittura un gemello più stronzo.
«Accetterei le critiche, se me le meritassi e se si trattasse di lavoro,» continuò il biondo, quasi sovrappensiero, «Ma quando si va sul personale…» la sua voce fece per rompersi e Edward sentì una fitta al cuore nel vederlo intristirsi tanto. Un feroce istinto di protezione gli scaldò il petto assieme all’ardente desiderio di prendere a pugni Nigel e chiunque altro avesse negli anni volontariamente o meno spento anche solo per un secondo il sorriso meraviglioso di Stede Bonnet.

«Non voglio sapere cosa ti ha detto quel pezzo di merda, ma-»

«Oh, nulla di originale in fondo. Solo del banalissimo body shaming.»

Edward ringhiò, stringendo i pugni. Non c’era assolutamente nulla di banale in offese simili.
«Coglione. È solo un dannatissimo coglione. Da quando sei arrivato in palestra hai fatto dei progressi incredibili, ma che comunque non erano necessari, perché tu sei perfetto così, Stede.» Sollevò il viso dell’altro verso il suo per poterlo guardare negli occhi, «Lo sai questo, vero?»

Stede arrossì ma ritrovò anche il sorriso.
«Credo di sì, ma non fa male sentirselo dire di tanto in tanto. Specialmente dal proprio istruttore preferito.» Concluse con un occhiolino, restituendo il complimento.

Edward scoppiò a ridere e strinse l’altro in un abbraccio affettuoso: «Ben detto, amico, vedi di non dimenticartelo.»

«Cosa, che sono perfetto o che sei il mio preferito?» Stede alzò un sopracciglio divertito, il suo tono canzonatorio in una maniera fottutamente adorabile.

«Oh, qualcuno vuole provocare? Stai attento, Bonnet, potrei aggiungere una cinquantina di addominali alla tua scheda.» Edward si impose di rispondere a tono, ma la nota di adorazione nella sua voce era fin troppo palese.

Stede scosse la testa con un’ultima risata, poi, avvicinando il suo viso all’altro, fece una cosa che lo portò ad arrossire fino alla punta dei capelli: gli diede un bacio vicino all’angolo della bocca.
«Grazie, Edward.» Soffiò mandando l’altro completamente in tilt per qualche secondo.

«Ugh, di nulla, amico.» Borbottò Ed alzandosi: poteva già sentire gli strilli di Lucius non appena lo avesse scoperto.
Faceva un tifo sfegatato per loro due probabilmente fin dal primo giorno.

«Una birra più tardi?» propose, accarezzandosi la barba.

«Mi farebbe davvero piacere.» Rispose il biondo, radioso.

«A dopo, allora. E, uh, senti, Stede: se per caso dovesse sfuggirti l’indirizzo di Nigel Badminton e io passassi davanti a casa sua in moto quando esce al mattino, senza prestare troppa attenzione alla strada, non ci sarebbe nulla di male, giusto?»






 
I plank sono una tipologia di addominali, mentre la leg curl è un macchinario della sala pesi per stimolare i muscoli flessori del ginocchio.

Credo di non avere molto altro da dire, uahahah, spero che questo secondo AU nel quale mi cimento vi abbia fatto sorridere ♥
Grazie a chi ha letto e a chi vorrà lasciare un parere ^^
Alla prossima,

Bennina vostra


(Vuoi leggermi in inglese e lasciarmi un kudos? Mi trovi qui)
   
 
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