Fumetti/Cartoni americani > I Gummi
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Autore: Marlena_Libby    01/07/2022    1 recensioni
I Gummi sono stanchi dell'atteggiamento di Gruffi, che critica sempre tutto e non presta mai attenzione a quello che fanno, così decidono di dargli un assaggio della sua stessa medicina
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno, a Gummi Glen, i Gummi si erano riuniti per discutere di una questione molto delicata: trovare un regalo adatto per il compleanno di Gruffi.
- Credo che tutti voi sappiate quanto sia difficile fare un regalo a Gruffi... - iniziò Zummi.
- Un regalo gradito al vecchio brontolone? Sarebbe più facile regalare il Duca Igthorn impacchettato e infiocchettato al Re di Dunwyn! - replicò Gusto
- L'ultima volta che ho provato a fargli un regalo, avevo dipinto un suo ritratto e si è arrabbiato perché avevo sporcato tutta la mia stanza! - si lamentò Cubbi. - Mi ha obbligato a rimettere tutto in ordine!
- Io avevo passato tutta la notte a ricamare una sciarpa con le sue iniziali; quando il giorno dopo sono andata a consegnargliela, si è schizzato la faccia con l'olio e ha afferrato a tentoni la sciarpa per pulirsi! - disse Sunni dispiaciuta. - Non si è neanche reso conto che era un regalo per lui!
- Mentre stavo preparando la torta per lui, avevo fatto cadere un po' di marmellata per terra, lui è entrato e ci è scivolato sopra e ha avuto la faccia tosta di arrabbiarsi con me per il disordine! A quel punto non ci ho visto più e gli ho sbattuto la ciotola in testa! - intervenne Grammi arrabbiata. - Non fa che criticare ogni cosa, anche quando viene fatta per lui! È un ingrato, ecco cos'è!
- È vero, è vero! - dissero in coro gli altri Gummi.
- Calma, calma! - disse Zummi con voce pacata. - Il punto è che Gruffi non si rende proprio conto di quello che fa!
- Come se non vedesse al di là del proprio naso! - disse Gusto.
- Anche meno di quello! - disse Grammi.
- Io credo che la cosa più gradita a Gruffi sia proprio questa: non fare niente - disse Zummi.
- Ma se noi non facciamo niente, Gruffi non avrà niente per cui lamentarsi - replicò Tummi.
- Appunto!
- Però, mica male l'idea! - disse Gusto cominciando a capire.
- Vi spiego: facciamo in modo che Gruffi si renda conto di che cosa vuol dire essere ignorati - spiegò Zummi. - Potrebbe aiutarlo a cambiare il suo carattere, almeno in parte.
Gli altri ci rifletterono un attimo, poi si dissero d'accordo.

Più tardi Gruffi tornò a casa e rimase senza parole: Cubbi aveva sparso i suoi giocattoli per il soggiorno, Sunni i suoi vestiti e Tummi aveva sporcato il divano con la marmellata del suo panino.
- Cubbi, hai finito i compiti?! - chiese severamente al più piccolo.
- No, li faccio dopo - rispose Cubbi con noncuranza.
Gruffi rimase molto sorpreso: Cubbi non gli aveva mai risposto così.
- Sunni, perché hai sparso i tuoi vestiti per il soggiorno?!
- Non fare tante storie, Gruffi! - rispose Sunni. - Tanto è roba vecchia, non li metto più!
- Tummi, guarda come hai ridotto il divano! Quante volte ti ho detto che non devi mangiare qui?!
- Ah, non mi ricordo. Forse due o tre - rispose Tummi continuando a mangiare.
Gruffi andò in cucina e trovò Grammi intenta a cucinare come sempre.
- Grammi, hai visto come si comportano gli altri di là?
Ma Grammi non gli rispose.
- Grammi? Grammi! - continuò a chiamarla. - GRAAAMMIII!!!
Grammi però continuava a ignorarlo, così Gruffi andò via.
A quel punto Grammi si tolse i tappi per le orecchie e disse: - Ah, questi tappi per le orecchie sono fenomenali!
Gruffi entrò nello studio di Zummi, ma non fece neanche in tempo a dire qualcosa che l'orso anziano gli mise tra le mani una pila enorme di libri e disse: - Ah Gruffi, arrivi proprio al momento giusto! Devo completare un incantesimo e ho bisogno di un supporto per i miei libri!
- Ma per chi mi hai preso, per il tuo leggio?! - gridò Gruffi.
Lanciò in aria i libri con rabbia e alcuni gli atterrarono anche sulla testa.
Allora andò nella camera di Gusto e quando entrò sbatté il piede contro una delle sue sculture.
- Gruffi, perché non stai più attento? - gli disse Gusto. - Hai rischiato di danneggiare la mia creatura!
- Invece di pensare alle tue sciocche sculture, perché non ti dai da fare?! - ribatté Gruffi.
- Ma guarda che io mi sto dando da fare: sto creando arte. E anche gli altri si stanno dando da fare, a modo loro.
- A modo loro?! Che sciocchezze! Se nessuno si impegna a tenere in ordine la casa...
- Beh, potresti farlo tu. Sai esattamente quello che va fatto. Sai sempre tutto, conosci tutto, giudichi sempre tutto... Allora puoi fare tranquillamente da solo.
Gruffi stava per esplodere dalla rabbia: non capiva se Gusto era serio o se lo stava prendendo in giro.
Ma capì di non avere molta scelta, così lasciò la stanza, indossò un grembiule e un fazzoletto in testa e si mise a lavare il pavimento.
Però Cubbi passò di lì e lasciò impronte di fango ovunque.
- Smettila subito, Cubbi!
- Non posso, non ho tempo! - disse Cubbi correndo via.
- Ma sono impazziti tutti quanti?! - gridò Gruffi esasperato, lasciando cadere lo spazzolone e togliendosi il grembiule e il fazzoletto.
Si sedette al tavolo, incrociò le braccia e ci appoggiò la testa, brontolando perché sembrava che le sorti della casa non interessassero più a nessuno.
Poi pian piano la rabbia svanì e si rese conto che anche lui spesso trattava così gli altri Gummi: non dava importanza alla cucina di Grammi, agli studi magici di Zummi, alla scultura di Gusto... Dava per scontato che le attività degli altri Gummi fossero sciocchezze e che invece le sue fossero le più importanti di tutte.
Riconosceva di non essere stato affatto gentile con loro; doveva trovare il modo di farsi perdonare!
All'improvviso il suono dell'allarme interruppe i suoi pensieri.
- L'allarme! - esclamò Zummi arrivando con gli altri. - Ci sono degli Orchioni nelle vicinanze!
Tutti quanti uscirono e infatti videro quattro Orchioni pericolosamente vicini al loro albero.
- Dobbiamo assolutamente mandarli via! - disse Sunni.
- Gruffi, cosa dobbiamo fare? - gli chiese Zummi.
Era sempre Gruffi a elaborare le strategie contro gli Orchioni, quindi stavolta non potevano ignorarlo.
Gruffi stava per dire il suo piano, ma poi ci ripensò e disse: - Voi avete qualche suggerimento?
I Gummi erano molto sorpresi: MAI Gruffi aveva chiesto loro dei suggerimenti!
- In effetti io ho in mente qualcosa! - disse Cubbi.
- Anch'io! - disse Sunni.
Ne discussero un po' e il piano fu pronto.
Sunni e Grammi fecero inciampare due Orchioni tendendo dei nastri sul sentiero, invece Tummi e Cubbi fecero scivolare gli altri due su della frutta secca che avevano sparso per terra.
Zummi a quel punto fece a tutti e quattro un incantesimo pruriginoso, loro iniziarono a grattarsi e fuggirono, e mentre correvano Gusto buttò loro addosso della calce.
- EVVIVA!

I Gummi tornarono a casa per festeggiare la loro vittoria e Gruffi sentì il bisogno di esprimere cosa gli aveva insegnato quell'esperienza: finalmente aveva capito quanto un comportamento sbagliato e un'aggressività non necessaria potessero ferire coloro che gli erano cari.
- Io... Credo di dovermi scusare con voi, amici miei!
- Gruffi, sei sicuro di stare bene? - chiese Gusto tastandogli la fronte.
- No Gusto, sono serio. Ho capito che non posso tormentarvi ogni volta con le mie fissazioni. Solo perché penso di avere ragione, non significa che ce l'abbia e preferisco avere torto e ammetterlo piuttosto che rischiare di perdervi!
- Oh Gruffi, ma tu non ci perderai! - disse Sunni abbracciandolo. - Sei un po' brontolone, ma ti vogliamo bene!
- Bene Gruffi, mi fa piacere che tu finalmente capisca! - si complimentò Zummi.
- Vederti brontolare tutto il giorno è veramente stressante! - aggiunse Grammi.
- Quindi finalmente la smetterai di assillarci con le pulizie? - disse Cubbi.
Zummi lo prese da parte e disse: - Adesso non esagerare!
Poi tutti quanti si strinsero intorno a Gruffi e battendo le mani gli cantarono buon compleanno. La serata si svolse all'insegna del divertimento tra canti, balli e giochi di società.
- Bene, la torta è pronta! Bisogna solo servirla in tavola! - disse più tardi Grammi uscendo dalla cucina.
- Faccio io, faccio io! - disse Tummi.
Andò in cucina e tornò con una splendida torta di Gummifrutti a dodici strati ricoperta di cioccolata. Purtroppo, mentre stava per servirla, inciampò e la torta andò a finire proprio in faccia a Gruffi.
Tutti rimasero col fiato sospeso, temendo la sua reazione, ma invece Gruffi scoppiò a ridere togliendosi la cioccolata dalla faccia.
Mai prima di allora i Gummi avevano pensato di poter assistere a una scena del genere: vedere Gruffi ridere era più raro di un gesto di generosità del Duca Igthorn!
- Non sei arrabbiato? - chiese Tummi.
Gruffi gli diede una pacca sulla spalla e disse: - No, niente affatto! Non è poi la fine del mondo! E poi c'è abbastanza torta per tutti, vero Grammi?
- Ma naturalmente, Gruffi! - rispose lei. - A tavola!
Quello per Gruffi fu in assoluto il compleanno più bello.
   
 
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