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Autore: Farkas    02/07/2022    3 recensioni
Per salvare la vita di sua zia Peter non ha altra scelta che fare un patto col diavolo. Non deve vendere l'anima, ma il suo matrimonio con MJ che verrà cancellato dalla storia, in modo che Mefisto possa cibarsi dell'infelicità che i due proveranno per l'amore perduto. Peter accetta e ottiene anche che tutto il mondo esclusa MJ scordi la sua identità, mentre lui e la rossa dimenticheranno di aver stipulato il patto. Ma Mefisto, vuole di più. E per ottenerlo fa leva su quello che è forse il sentimento più potente in grado di provare qualunque creatura senziente: l'amore.
Il demone dunque fa un'offerta ulteriore a Mary Jane: se entro un anno riuscirà a riconquistare Peter lui renderà loro il matrimonio, in caso contrario prenderà l'anima della rossa. Ma un uomo d'affari prudente sa che conviene diversificare gli investimenti e quindi Mefisto fa la stessa proposta anche a Felicia, permettendole di ricordare la vera identità di Peter ed eliminando tutti gli impedimenti a una sua storia con lui, garantendole una chance di successo.
Spinte dall'amore entrambe accettano. Chi vincerà questa diabolica scommessa?
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Curt Connors, Felicia Hardy, J. Jonah Jameson, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Un nuovo giorno

 

Capitolo 10: Le fogne di New York sono affollate quasi quanto la città soprastante


 
 
-Ehi, Curt disturbo? – fece Spider-Man bussando alla finestra dell’ufficio di Curt Connors.
-No, ma chiudi la finestra, il vento mi fa volare via le carte-.
La scrivania di Curt era ingombra di appunti che l’uomo mise in ordine prima di commentare:-Immagino che la tua non sia una visita di cortesia-.
-Non so se nelle fogne ci siano coccodrilli, ma lucertole umanoidi di sicuro. Ieri ero su quel treno che ha subito l’attentato e mentre guidavo i passeggeri verso l’uscita della metro, ne ho incontrata una-.
Sospirando il padre di Billy si passò una mano sulla faccia: -Lizard in passato ha tramutato persone in rettili. Potrebbe essere uno di loro che si è rifugiato in un ambiente congeniale, ma ti giuro che non ne so niente-.
Quindi, la gita nelle fogne era confermata. Be’, almeno ci sarebbe andato con Felicia…
 
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Il giorno precedente non era andata particolarmente bene, ma neanche male si disse Felicia mentre si rimirava davanti allo specchio. Certo c’era stata l’indagine, ma dopotutto la storia era stata sempre tra la gatta e il ragno. Era questo su cui doveva lavorare si disse l’albina. Stavolta la storia avrebbe dovuto essere anche tra Peter e Felicia.
Comunque lei e il suo ex erano ancora in sintonia, di questo la gatta era certissima e pareva anche essere stato contento di vederla. Era già qualcosa, qualcosa che doveva fare in modo si sviluppasse nella materia da lei desiderata.
Certo le fogne non erano il luogo più romantico del mondo, ma chissà magari dopo aver vissuto un’avventura emozionante… mai mettere limiti alla buona sorte.
La gatta uscì di casa fischiettando. Se avesse saputo a cosa stava andando incontro, di certo non sarebbe stata così allegra.
 
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-Sul Bugle il padre della mia ragazza è descritto come un presuntuoso incompetente che gioca sul fatto di essere l’unico candidato di colore- commentò Harry dopo che l’amico ebbe finito il caffé.
-Io scatto solo delle foto. Non saprei nemmeno da dove cominciare per scrivere un articolo-.
-Lo so, lo so. Lily comunque è occupata stasera, Carlie non so come l’ha convinta ad aiutarla con qualche sondaggio. Ti va di fare qualcosa stasera? -.
-Non posso ho un appuntamento-.
-MJ? -.
-No, è roba di lavoro. E per favore non rimettetevi di nuovo tutti a cercare di farci incontrare come quando tornò dalla Florida-. Dopo la loro prima rottura, quando la rossa era tornata in città tutti i loro conoscenti comuni avevano fatto di tutto per farli incontrare, cosa che a lui aveva dato un certo fastidio dato che aveva appena cominciato a frequentare Felicia, cosa che ovviamente non aveva potuto dire a nessuno.
“Be’ non frequento Felicia adesso. Semplicemente siamo inciampati in questa faccenda insieme. E poi se pure la frequentassi non dovrei renderne conto a nessuno” si disse Peter. Certo, rivederla gli aveva fatto piacere non poteva negarlo… ma comunque…
-E la collega è carina? -.
-No, è sexy da impazzire- borbottò Peter. - Ma non farti strane idee, è solo lavoro-.
-Anche questo bar per me è solo lavoro, ma sono sempre contento quando Lily viene a prendere qualcosa-rispose il rosso strizzandogli l’occhio.
 
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-Si va a caccia di coccodrilli nelle fogne allora? – fu il saluto della giovane Hardy, non appena ebbe raggiunto il suo ex fuori dalla stazione della metro.
-Sì-.
-Sai già dove cercare o vuoi che giriamo fino a che non troviamo qualcosa? -.
-Cominciamo ad andare dove abbiamo incontrato il lucertolone ieri. Magari troveremo qualche indizio-.
La ragazza annuì e i due entrarono. Per fortuna come sempre c’era un sacco di gente in attesa del treno, quindi per il castano e l’albina fu facile confondersi tra la folla, allontanarsi gradualmente fino a sparire e mettersi i costumi.
Il luogo da cui erano passati il giorno prima non conteneva indizi: -Potremmo provare a chiedere a uno di quei morlock se riusciamo a trovarli- propose la figlia di Walter dopo aver terminato di ispezionare la zona.
-Ho chiesto informazioni a Logan, ma mi ha detto che non sa dove vivano di preciso… in più non è gente con cui è molto facile parlare. Certi di loro sono nati e hanno vissuto tutta la vita qua sotto. Non sono proprio a loro agio con chi vive nel mondo esterno. Comunque gli X-Men hanno promesso di dare un’occhiata a loro volta, quando avranno risolto non so quale problema con Sinistro-.
-Quindi che facciamo? -.
-Giriamo alla ricerca di qualcosa di strano e se non lo troviamo ce ne andiamo… mi spiace solo che sprecherai la giornata a girare nelle fogne…-.
-Non sarebbe una novità, credimi. E poi una giornata con te non è mai sprecata. Succede sempre qualcosa di eccitante-.
“Be’ almeno tu apprezzi la cosa a differenza di MJ” pensò Peter. “In effetti il guaio è sempre stato che la apprezzavi fin troppo”.
 
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-Ancora nessun risultato? I campioni non sono ancora sufficienti?!- sbottò la voce di un uomo da un telefono cellulare.
-Mi dispiace, ma dai morlock, ricaviamo materiale genetico di scarsissima qualità- rispose una donna con addosso un camice da laboratorio. Sul tavolo davanti a lei giaceva il cadavere di un uomo che raggiungeva a mala pena il metro d’altezza, dal viso orribilmente rincagnato e con artigli lunghi una ventina di centimetri al posto delle dita. - Fra un regime alimentare pessimo, una scarsità di vitamine e a volte essere il prodotto di generazioni di incroci dei membri di un piccolo gruppo, il materiale genetico è di pessima qualità-.
-Lo so benissimo, ma il progetto va avanti da mesi! - ringhiò l’uomo. - E quei mostriciattoli sono perfetti perché nessuno si accorge della loro scomparsa. Verrò presto in città e mi auguro di trovare qualche risultato! - ringhiò l’uomo prima di chiudere la telefonata.
Imprecando la donna si rivolse a un collega: - Prepara i mastini, ci servirà più materiale-.
L’uomo sbuffando, uscì dal laboratorio per entrare in una grande stanza sotterranea, dove dentro altrettante gabbie, riposavano sei lucertole umanoidi. Schiacciò un pulsante e i corpi di tre di loro vennero attraversati da scariche elettriche.
-Basta poltrire bestiacce. Il lavoro vi aspetta-.
 
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C’era una cosa da dire su Mary Jane Watson: sapeva sempre come ravvivare una serata. Harry le aveva fatto uno squillo e lei nel giro di mezz’ora aveva rimediato due inviti per la festa di un famoso regista che Harry non aveva mai sentito nominare.
-Mi fanno male i piedi. Andiamo a bere qualcosa- propose Mary Jane dopo che si furono scatenati sulla pista da ballo.
-Ho visto la prima puntata del reality. Te la sei cavata bene- commentò Harry sorseggiando il suo mojito.
-Non ne ero molto sicura, ma alla fine mi sono divertita. Il mio agente ha proprio fatto centro, forse dovrei provare a presentare più spesso-.
-Ho chiesto anche a Peter di fare qualcosa stasera, ma doveva lavorare- buttò lì il giovane Osborn.
“Mi chiedo quale dei due lavori fosse” si disse MJ, mentre beveva il suo Martini.
-Be’ Peter è sempre stato uno stacanovista. È anche per questo che l’ho lasciato-.
-Sicura? -.
-Sì. Per merito tuo più o meno ne ho parlato con lui e te ne ringrazio, ma adesso basta. La mia vita non ruota attorno a lui. Non più-.
-Come vuoi- rispose il giovane Osborn. - Dico la verità- aggiunse, notando l’espressione scettica dell’altra rossa. - Sono divorziato ricordi? Lo so che certe volte è inutile accanirsi su una storia che non funziona più. Solo volevo assicurarmi che ci aveste pensato bene tutti e due-.
“Ci ho pensato eccome. Per anni” si disse tristemente la nipote di Anna. Basta. Inutile deprimersi con quei pensieri. Il bacio del giorno prima era stato solo un errore, nato dall’emozione del momento.
 
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Peter e Felicia giravano per le fogne da un’ora e stavano già cominciando a pensare che fosse il caso di tornarsene a casa, quando sentirono delle urla strozzate e subito si diressero nella direzione da cui provenivano.
Lo spettacolo davanti a cui si trovarono fu sorprendente: tre gigantesche lucertole che aggredivano una dozzina di esseri deformi che cercavano disperatamente di fuggire o di resistere come potevano.
Un uomo con la pelle grigia, attraversata da vene che sembravano crepe, sparò dagli occhi un raggio rosso che centrò in pieno una delle lucertole, che urlò di dolore. Un individuo ricoperto di pelo nero, con dei tentacoli che gli sbucavano dalla schiena stava cercando disperatamente di liberarsi dalla presa di un’altra lucertola, mentre la terza teneva tra le fauci una specie di verme con le braccia e le gambe, delle dimensioni di un bambino di tre anni, che tentava di difendersi sputandole addosso acido.
Ma non era abbastanza. I morlock non erano minimamente all’altezza dei loro avversari, soprattutto perché metà di loro si limitava a guardare lo scontro terrorizzata.
Spider-Man si lanciò contro la lucertola che aveva in bocca l’uomo-verme, centrandola in viso con un violento montante. Un colpo che per quanto non fatale, indubbiamente la costrinse a liberare la sua vittima.
Felicia sguainò gli artigli, ma contro quelle corazze robuste non aveva che una possibilità: mirare agli occhi.
Si lanciò contro un’altra delle lucertole, impedendole di aggredire il ragno alle spalle, mentre il tipo dei raggi aiutava il polpo peloso. La gatta schivò abilmente i colpi della lucertola, fino a quando trovò un’apertura nelle sue difese e riuscì a infliggerle una violenta artigliata nell’occhio destro.
Un attimo dopo il lucertolone urlò di dolore e Felicia si mise a distanza di sicurezza. Peter approfittò del momentaneo smarrimento del mostro per bloccarlo con le sue ragnatele.
-Vergogna voi! Creature del mondo di sopra combattere per tribù e voi no?! Voi sporchi vigliacchi! - urlò l’uomo verme.
La sua rampogna funzionò. Gli altri esseri deformi si unirono allo scontro e malgrado non fossero combattenti e in breve il gruppo ebbe la meglio, tanto che le lucertole si diedero alla fuga, tallonate dai loro avversari. Quelli provenienti dalla superficie volevano cercare di capire da dove fossero arrivati i simil-Lizard, mentre i Morlock galvanizzati dalla vittoria volevano ridurre a borsette i mostri che da mesi li aggredivano.
-Dobbiamo prenderli prima che trovino dell’acqua in cui nuotare, altrimenti non avremo possibilità di riprenderli- ansimò Spider-Man rivolto alla Gatta Nera. Ma purtroppo, poco dopo si trovarono di fronte a un collettore.
-Fine dei giochi, ragno- borbottò amara Felicia.
-Forse no. Ho lanciato una ragno-spia su uno di loro...- cominciò Peter, per poi interrompersi, quando notò che sui visi deformi dei mutanti si era dipinta un’espressione di puro terrore. Da come si guardavano intorno era ovvio che presi dalla foga dell’inseguimento, si erano diretti in un posto in cui non sarebbero mai voluti andare, ma prima che Spidey potesse chiedere che ci fosse di pericoloso lì, i morlock si voltarono e corsero via a tutta velocità. L’uomo coi tentacoli gridò: - Via! Correre via! Qui no! Qui venire mai! -.
-Forse siamo entrati in un territorio tabù per loro- azzardò Felicia. - Dicevi che quella gente può non essere civilizzata…-.
L’ipotesi dell’ex-investigatrice era sensata, ma la fitta che il senso di ragno provocò a Peter in quel momento, gli fece capire che lì doveva esserci un pericolo decisamente tangibile.
Poi i due ex udirono il rumore. Il suono causato da qualcosa in movimento che non tardò a palesarsi. Topi. Una marea di topi si stava dirigendo a tutta velocità verso di loro. E a guidarli c’era un essere peloso, con gli occhi rossi, le zanne acuminate e le orecchie appuntite.
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Un bel cliffangher ci sta sempre. I nostri sono proprio in una brutta situazione…
Mi spiace davvero aver lasciato in pausa la storia per tanto tempo, ma proprio non ho potuto dedicarmici. Ora però sono riuscito a rimetterci mano e spero che l’undicesimo capitolo arrivi più celermente.
Ringrazio qui Eideard_madadhallaidh88, fenris e Andrea Micky che hanno recensito lo scorso capitolo e Justice Gundam che dall’ultimo aggiornamento ha recensito fino al capitolo 4.
Un grazie anche a tutti coloro che seguono/preferiscono questa storia ed a quelli che leggono e basta, ma se voleste anche lasciare una recensione ne sarei alquanto felice. Accetto ogni tipo di critica purché costruttiva.
A presto.
  
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