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Autore: Dioni    03/07/2022    1 recensioni
In un mondo di eroi,mostri,uomini e dei,dove immense nazioni si fanno guerra per la supremazia,Milziade,un uomo dalle mille professioni e abile combattente viene contattato da Lucilla,una giovane sacerdotessa di Apollo per scortarla fino alla città-stato di Aegis,dove sa di poter trovare rifugio dalle grinfie di Nova,l'impero che lui legioni si spandono sempre più per posare il vessillo della'aquila dorata su nuove terre e su nuove razze e dal suo imperatore,Lucio Cornelio Silla,il segreto per la quale la ragazza e perseguitata,intrecciando così il suo destino con quello del mercenario,trascinandolo in un avventura che li porterà alla ricerca di un antichissimo potere,pari forse a quello degli dei stessi e che nelle mani sbagliate può cambiare il destino del loro mondo per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una volta sistemato il sottufficiale,tutti e cinque poterono tirare un po' di fiato e rilassarsi a dovere. Data l'ora tarda non aveva più senso scendere in taverna per potersi riunire tutti insieme ad un tavolo,poiché in quel momento ci sarebbe stata si un po' di pace,ma parlare di certe cose con tutte le guardie del turno precedente,che sarebbero entrate per farsi un goccio di vino,per lo più annacquato perché dovevano restare lucidi anche fuori servizio,quindi,di occasione per ascoltare una loro conversazione c'è ne sarebbero state. Quindi,per sicurezza si chiusero nella camera di Lucilla e iniziarono a discutere riguardo all'accaduto.

Ed è tutto quello che ha detto?”,chiese Milziade pensoso.

Si. Oltre a questo non sapeva altro.”,Concluse Braxus.

La storia che il giovane purtroppo confermava i suoi sospetti poiché sapeva esattamente di chi stava parlando,non era passata neanche una settimana e subito quella specie di bestia tornava all'attacco.

Oh capito,se è così che stanno le cose allora è tornato.”

Di chi parli?”,chiese Nym realmente curioso.

Dell'uomo che ha sterminato quel villaggio,prima di arrivare ad Aegis. Lo stesso che ci ha fatto attaccare da goblin e orsi giganti. Un mezzelfo se non ricordo male.”

Aspetta...”,si alzò da terra il nano con espressione stupefatta, “parli di quel mingherlino squinternato che si comportava come un pazzo mentre faceva sbucare artigli e zanne come se nulla fosse? Ma non lo avevi ucciso?”

Ho provato a dirvelo ma...”

Ma?”

Mi sono completamente scordato che mi era sfuggito.”,disse Milziade con calma piatta,come se fosse una cosa normale.

Ti sei dimenticato?”,disse Nym mentre lo fissava come se avesse intenzione di saltargli addosso, “Vuoi farci credere,che per questi due giorni,c'è un pazzo la fuori che potrebbe averci seguito per tutto il percorso senza che potessimo rendercene conto e probabilmente assalirci,solo perché tu ti sei dimenticato di dircelo?”

Beh detta così la fai sembrava una cosa grave,però, tra il volo improvviso per Aegis,lei che sta male e tra poco non ci lascia la pelle...”,indicando Lucilla che era seduta sul letto, “il combattimento con quella donna al campo dei noviani e la tregua stipulata con l'impero, direi che di cose da ricordare erano anche troppe...e comunque c'era anche il nano con me.”

Nym rivolse subito la sua attenzione verso Gordlack,che in quel momento lo guardò iroso a sua volta.

Io me ne sono andato dopo che avevo lasciato fare a lui e per tanto,se lui non l'ha finito e adesso ci sta ancora seguendo e colpa di questo mercenario che non sa fare il suo lavoro.”

Ehi ehi ehi piano con le parole comodino dal pelo selvaggio,ti ricordo che se non fosse stato per me quel tizio ti avrebbe ucciso,dato che eri troppo impegnato ad agitare quel martello come se fosse un ventaglio.”, rispose Milziade all'affermazione del nano.

Comodino dal pelo selvaggio? Oh, va bene adesso è troppo,adesso faccio di te un frittata e vediamo se la tua giumenta ti riconoscerà ancora.”

Provaci,sempre che tu non inciampi su te stesso dato quell'arma così grossa a sbilanciare quelle zampette da talpa che ti ritrovi.”

Zampette da talpa? Zampette da talpa? Per la barba di Odino hai superato ogni limite,fatti sotto.”

Smettetela,tutti e due.”,disse Lucilla cercando di riprendere il controllo della situazione mentre il nano stava per afferrare il possente maglio e Milziade restava rilassato mentre allargava le braccia,come ad accogliere la sfida. Ma Lucilla fu lesta e forte,sia della sua autorità che del fatto di essere quella con il carattere più docile,ma inflessibile quando si trattava di disordini,cosa che aveva concepito già da tempo da quando conosceva Nym e Gordlack,anche loro con le loro discussioni alle spalle.

Ascoltate,litigare adesso per una simile inezia non ha alcun senso e sapendo che nessuno di noi all'interno di questo gruppo e perfetto dobbiamo considerare anche l'eventualità che possiamo fare degli errori. Ciò che conta ora e cosa possiamo fare a riguardo.

Dobbiamo andarcene.”,disse Milziade per primo.

Cosa? Ma qui siamo all'interno di un avamposto. Ci sono legionari che potrebbero proteggerci da eventuali attacchi e poi l'uomo che ci voleva portare via il nostro denaro adesso è in cella. Da parte dei soldati non corriamo alcun pericolo.”,disse Braxus mentre teneva le braccia al petto e poggiava la schiena contro il muro.

Esatto,da parte dei soldati. Hai detto che quell'uomo ha ricevuto del denaro per arrestarci e tenerci qui dentro...”, il mercenario si girò verso l'arciere, “Ti ricordi quando abbiamo trovato quel simbolo in mezzo alla foresta? E subito dopo siamo stati assaliti?”

Si me lo ricordo.”

Poi Milziade si rivolse verso il nano,che ancora lo fissava accigliato e teneva sul viso un broncio irato.

E tu,quando siamo entrati in quel villaggio,quando abbiamo visto tutti quei resti di persone sparse per terra,te lo ricordi?”

Il nano se ne restò in silenzio per qualche secondo mentre guardava gli altri membri della squadra in cerca di sostegno per non rivolgersi a Milziade,ma presto la rabbia sfumò e al suo posto si fece la ragionevolezza.

Si...si mi ricordo di quello orribile scempio.”

Bene,ora riflettete attentamente,cosa vi viene in mente?”

Nessuno parlò,troppo intenti a cercate una risposta che fosse valida a quella situazione. Avevano subito le stesse imboscate per due volte di fila e con andamenti nello scontro molto simili. Due gruppi separati,in entrambe le volte,in maniera differente,ma simili. Orsi e goblin la prima volta,poi goblin e il mezzelfo in persona,ma il principio di base non cambiava e stavolta,come la seconda volta c'era un elemento artificiale predominante in quella supposizione. Milziade tornò a dare le sue attenzioni all'elfo e quest'ultimo si accorse che il mercenario aveva intuito qualcosa del pensiero che si era fatto.

Immagina di cacciare nuovamente lo stesso cinghiale di oggi,cosa faresti se sapessi che colpirlo con una sola freccia potrebbe ferirlo ma non basterebbe ad ucciderlo,cosa faresti?

Farei in modo di annullare la sua velocità,colpendolo ad una zampa o alla schiena,rendendolo inabile”

E cosa sta facendo il nostro assalitore per renderci più vulnerabili?”

Nym ormai conosceva la risposta,ma osservando Milziade sembrava un uomo completamente diverso dal solito umano con la quale aveva a che fare. Gli occhi attenti e inespressivi come quelli di un rapace,il viso,solitamente atto a mostrare un sorriso beffardo e un espressione rilassata,ora era più cupa,seria e in qualche modo minacciosa. Non verso Nym,ma alla situazione che si stava creando,come se quell'occasione avesse preso forma e quella lama venduta ne stesse facendo un suo personale avversario.

Ci sta azzoppando...rendendoci inabili.”

Esatto,farci arrestare con una falsa accusa ci avrebbe privato delle armi,delle armature e delle nostre cavalcature e restare chiusi in cella ci avrebbe impedito non solo di continuare il viaggio,ma anche di spostarci in qualche modo. A quel punto sarebbe intervenuto lui e in qualche maniera,si sarebbe presentato al nostro cospetto,eliminando noi quattro e prendendo lei,per i suoi scopi,in qualche modo legati al demiurgo, a detta sua dall'ultima volta che ho avuto il dispiacere di fare la sua conoscenza. In parole povere,questo posto è la sua trappola,fatta a posta per noi....per questo dobbiamo andarcene.”

C'è un problema...”, disse Lucilla con tono pacato, “Sarà pure una stazione di servizio per i viaggiatori,ma questo resta pur sempre un avamposto militare,presidiato da un cospicuo manipolo di legionari e in posti simili so che durante le ore notturne vige l'obbligo che nessuno può uscire senza autorizzazione,prima che sorga il sole.”

Raggio di sole aveva ragione,pensò Milziade,sapeva anche lui che nei luoghi dove i soldati presidiavano una posizione era impossibile passare senza particolari aiuti,agganci o come nel caso di Amunet,la ladra di lontana conoscenza che tante volte l'aveva vista adoperare sotterfugi e magie per passare inosservata e silenziosamente senza farsi scoprire. Ma lui non possedeva oggetti o movenze tali per non farsi scoprire,lui era un abile combattente,con una buona mente certo,ma isuoi approcci con le circostanze inaspettate richiedevano una certa dose di impegno diretto,una leggera dose di bugie e tanto rischio non tutto calcolabile. E poi uscire senza farsi scoprire per loro sarebbe stato impensabile,per assurdo se fossero stati in un centro urbano abitato con tante persone sarebbe stato anche più facile,visto che un ambiente più vasto e popolato avrebbe aumentato anche il numero delle risorse a loro disposizione,ma li in quella piccola zona di sosta il numero delle guardie era troppo elevato perché uno solo di loro fosse stato in grado di passare le mura senza farsi notare. No, il rischio era troppo elevato per provare un qualche azzardo senza una possibilità di successo,doveva arrendersi all'evidenza e aspettare l'arrivo dell'alba,possibilmente dormendo. Tornò ad un espressione più rilassata e seppur non tanto allegro,decise di sdrammatizzare sulla situazione attuale.

Va bene gente,a questo punto arrovellarsi il cervello per un pericolo che potremmo non correre è una cosa stupida e mentalmente sfiancante. Siamo relativamente al sicuro è dato che ho dichiarato per tutti noi che siamo degli avventurieri non dovremmo avere problemi riguardo alla nostra vera identità,visto che in teoria ci credono ancora ad Aegis. Quindi,andiamo a dormire,riposiamoci e vedrete che domani mattina andrà tutto be...”,ma non fece in tempo a finire la frase che dal secondo portone principale,quello che dava verso la strada principale imperiale,si sentì un fortissimo boato,come qualcosa di grosso che sbatteva contro le difese dell'avamposto.

Che succede?”,disse Lucilla preoccupata mentre si precipitava alla finestra e da li si poté udire un fortissimo squillo di tromba echeggiare per tutta . L'allarme era stato lanciato. Gli altri quattro le stettero dietro volendo assistere anche loro all'improvviso caos che si stava formando vicino al portone,mentre dalla caserma e dagli alloggi dei soldati,arrivarono i primi gruppi armati,capeggiati dai più comuni legionari,in formazioni rettangolari,strette e compatte e da sopra le mura,le sentinelle,per la maggior parte arcieri regolari,che puntavano gli archi contro il buio della notte,illuminati a malapena da fiaccole poste a distanza regolare sulle mura.

Ehi fatemi spazio,non vedo niente.”,disse il nano mentre cercava di farsi spazio nel tentativo di scorgere qualcosa anche lui,oltre ai suoi colleghi di più favorevole statura,ma che veniva bellamente ignorato,poiché troppo presi dall'evento.

NUMI DELL'OLIMPO,ABBATTETE QUELLA COSA. SCOCCARE A VOLONTA'.”,fece eco l'urlo di un soldato,probabilmente un sottufficiale intento a comandare un manipolo di tiratori. Il sibilo delle frecce penetrò l'aria giungendo fino alla loro stanza,ma per quanto continuasse ci vollero altri due boati,prima che il portone esplose in grandi pezzi di legno e numerosissimi ciocchi,come se fosse stata abbattuta da un ariete e subito dopo un urlo feroce,che non aveva nulla di umano, si udì per tutto l'avamposto. E da lontano lo videro,era la figura di un uomo,grande,alto,troppo alto e troppo grande,un autentico gigante. Le poche fiamme accese mostravano un essere dalla forma umana,tanto alta da raggiungere con la fronte la loro stanza al primo piano e pareva trascinare con se un lungo albero di pino,come se fosse una clava. Dietro di lui si fece eco un altro grido,poi un altro e un altro ancora e come se non bastasse,giunsero altri,non giganti,ma più piccoli,numerosi e feroci e subito,Nym,Gordlack,Milziade,Braxus e i soldati presenti alla porta riconobbero quel grido,selvaggio e inconfondibile,che a tratti si mescolavano a latrati e urla cavernose e un solo grido si udì con chiarezza nella lingua di Nova.

BARBARI,SERRARE I RANGHI,PREPARATE I PILUM.”

I legionari,lasciando per il momento le loro lame ancora nel fodero e con la mano libera presero da dietro i loro scutum una delle due pesanti lance in dotazione ad ogni legionario.

PRIMA SELVA,SUL GIGANTE,TIRARE.”

Volarono i pilum, scagliati con la forza di ogni braccio a difesa dell'avamposto verso il grande umanoide che stava per lanciarsi contro la prima linea di soldati,alzò l'albero con entrambe le braccia e quando fu il momento di attaccare,non riuscì a far nulla. Le dure punte delle lance da tiro si conficcarono numerose nel corpo del gigante,la maggior parte lo presero in pieno sulle gambe e il ventre,ma non furono poi poche quelle che raggiunsero anche torace e gola,qualcuna arrivò persino in volo,probabilmente qualche tiro dei soldati inveterati con anni di esperienza militare alle spalle. Un grido di dolore seguì all'attacco dei legionari,ma questo non fu sufficiente a fermare le sue violente intenzioni. Il gigante,ripresosi dall'attacco dei legionari,prese nuovamente il pino scorticato con entrambe le mani e questa volta fu più veloce dei legionari e scaricò tutta l'energia in un unica singola mossa,abbassando la rudimentale arma verso il suolo,in direzione del primo manipolo che si trovò a tiro,schiacciando e sbriciolando le ossa di una decina di soldati e ferendone altrettanti intorno alla zona del colpo. Poi seguì un altro urlo del mastodontico selvaggio e li,le cose andarono di male in peggio. Dalla porta principale passarono decine e decine di altrettanti barbari,questa volta di dimensioni normali,dalla loro stanza non riuscirono chiaramente a capire di che razza fossero,ma giravano voci sulle selvagge tribù delle terre più gelide a nord del mondo,dove si raccontava che tra gli umani,combattessero anche orchi,goblin e chissà quale altra mostruosità partorita dalle lande della nebbia e del gelo,come le chiamavano alcuni saggi risiedenti a Nova. L'ennesimo squillo di trombe e poi fu veramente il caos. Avevano risolto un problema molto piccolo con quel sottufficiale corrotto,ora però toccava loro una sfida molto più grande. Nemmeno il tempo di uscire dalla relativa sicurezza di Aegis e subito il mondo cercava di ucciderli.

Dobbiamo andarcene,prima che sia troppo tardi.”,disse Milziade anticipando il pensiero di tutti gli altri.

Ah si? Forse non te ne sei accorto,ma c'è un gigante che ha appena sbaragliato mezzo manipolo é si è portato dietro i rinforzi,come pensi di uscire con tutta quella fiumana di gente che sta entrando qui dentro?”, chiese Nym indicando fuori dalla finestra,evidenziando il fatto che fosse una pessima idea.

Per prima cosa recuperiamo i cavalli,anche perché la mia Briseide in questo schifo non c'è la lascio. Le scuderie sono dall'altra parte della strada e in quanto a distanza siamo vicini,ma dovremmo superare i soldati di guardia e i possibili barbari,se le difese non reggono abbastanza a lungo.”

E poi?”,disse Braxus anticipando l'elfo.

E poi ci pensiamo dopo. Le mie deduzione arrivano fino ad un certo punto,ma credo che dovremmo combattere,questo è poco ma sicuro.”

Quindi hai deciso di farci ammazzare tutti facendoci gettare tutti in strada sperando di trovare una via di fuga? Questo piano è più che assurdo è completamente folle.”

Forse,ma lo è di più che stare qui ad aspettare di farci uccidere,con il numero sempre maggiore di barbari che entrano nella locanda,ci uccidono e portano via lei. La trappola è scattata e sono sicuro che tra di loro ci sia anche quel maledetto. Comunque qui è meglio non restare e francamente dubito che quella fila di legionari possa resistere ancora a lungo.”

Scendiamo.”,parlò Gordlack,mentre stringeva tra le mani il manico del nuovo maglio, “sarà anche un figlio di buona donna,ma ha ragione. Noi nani andiamo fieri delle nostre strutture e sappiamo riconoscere quando un edificio non è adatto a subire troppi danni e questa taverna è un ottimo esempio. Se scendiamo in strada,anche in caso di scontro diretto,avremmo più possibilità di difenderci. Restando qui resteremmo imbottigliati e voi due...”,indicando Nym e Braxus, “uno che usa un arco e uno che combatte con un tridente è una rete non dovrebbero rischiare di combattere in posto simile,ho ragione?”

L'elfo fissò un attimo il nano negli occhi e riconoscendo la cocciutaggine del vecchio e più basso collega si portò un mano di fronte al viso e la fece scorrere dall'alto verso il basso,come a non voler di dovergli dare ragione,sapendo come Gordlack si sarebbe sentito in seguito.

Ti odio quando hai ragione,lo sai vero?”

No,tu odi quando un nano ha più ragione di un orecchie a punta.”

Nym doveva rassegnarsi,sapeva che sarebbe andato avanti per lunghe e quindi,per orgoglio e perché non c'era più tempo per tergiversare,si mise l'animo in pace e prese la sua decisione.

E va bene,scendiamo e vediamo che succede. Ma immagino che abbiano già sbarrato l'entrata e l'unico modo è passare per la finestra è anche se siamo al primo piano rischiamo di farci male,ci serve un modo per scendere.”

Sono d'accordo,prendiamo delle coperte è visto che siamo in cinque possiamo prenderne una per ogni stanza che abbiamo noleggiato. Le useremo per improvvisare una corda.”

Si ma io?...”,disse Gordlack indicando se stesso, “Con tutto questo metallo addosso non posso semplicemente scendere giù per una corda come se nulla fosse,sono troppo pesante.”

Tranquillo,ho pensato anche a questo, ma ne parliamo dopo.”

Non ci misero nemmeno una manciata di secondi che avevano recuperato le coperte,le avevano arrotolate e strette ai margini per formare una corda,lunga e abbastanza resistente.

Ora,per prima cosa leghiamo Gordlack,lo issiamo sulla finestra e poi lo facciamo scendere il più delicatamente possibile.”

Cosa? Tu matto di un umano,ti sembro un salame forse?”

Beh per l'aspetto e il peso direi che sei un ottimo salame e anche molto saporito. Preferisci scendere con le tue forze oppure preferisci che ti aiutiamo?”

Il nano non seppe obbiettare e con fare capriccioso,tipico dei bambini,se ne restò in silenzio,ma evidenziando un espressione imbronciata. Lo legarono,improvvisando delle fasce di sicurezza,legandole poco sotto il bacino e attorno al costato,Stavano per issarlo quando Gordlack li fermò gesticolando con la mano aperta.

Un attimo,mi tolgo del peso.”

Senza troppo preavviso sollevò la pesante arma,la espose fuori dalla finestra e come se nulla fosse la fece cadere di sotto,con il tonfo del pesante martello che giunse a terra. I tre più alti guardarono fuori dalla finestra assicurandosi che nessuno fosse stato preso dal lancio dell'arma. Fortunatamente prese solo la strada. Lo sollevarono con tutta la forza che possedevano in corpo e una volta giunto sul bordo,il nano vide l'altezza della probabile caduta libera,circa diciotto piedi dal suolo,una misura abbastanza ampia da ferire un uomo,se non addirittura spezzargli una gamba.

Sei sicuro che funzioni?”,chiese il nano preoccupato,guardando il mercenario dubbioso.

Certo,l'ho già fatto altre volte.”,mentì,non l'aveva mai fatto...se non con un forziere pieno di preziosi che aveva sottratto da un rifugio di pirati,nelle isole più a sud. Ma con un nano in armatura completa,mai.

Ora datemi una mano a portarlo giù,lentamente,pronti? Al mio via.”

Attese che gli altri due stringessero le mani attorno alle coperte attorcigliate,lasciando Lucilla fuori dall'impresa,che se avesse potuto avrebbe aiutato. Ma in una principessa noviana,di solito, la forza fisica non è una qualità molto comune tra le donne del suo ceto sociale e lei di certo,non era un amazzone.

Via.”,disse il mercenario,mentre il nano,rivolgendo una piccola preghiera a Thor affinché tutto andasse bene saltò e inaspettatamente non precipitò,scendendo lentamente e senza subire alcun danno. In compenso però i tre sopra si resero conto di aver fatto male i calcoli,motivati,ma non troppo,dal fatto che Milziade avesse fatto i calcoli giusti per riguardasse il peso del nano e quello dell'armatura che indossava messi assieme,escluso il maglio. In realtà un nano medio pesava quasi il doppio di un comune umano in quanto i loro corpi si erano adattati a vivere in zone rocciose e dure,come le montagne,le scogliere e colline ricche di giacimenti minerari e per tanto,con l'abitudine di scavare e sollevare pensanti minerali,i loro muscoli e le loro ossa si erano compattati e appesantiti,facendoli diventare famosi per i corpi tozzi,ma prestanti per i lavori fisici. I loro armamenti invece erano basati sulle loro caratteristiche fisiche e quindi favorivano la forza fisica e la sorprendente resistenza alla fatica,rendendoli capaci di sollevare e indossare armi e armature che non solo risultavano fastidiose alla maggior parte delle razze,ma anche molto pesanti e nettamente ingombranti. Quindi per i tre dovettero far ricorso a tutta la loro forza,che non fu poca e persino Milziade,che sentendosi trascinato dal peso eccessivo,dovette appoggiare un piede poco sotto alla finestra,per fare da perno al peso totale di Gordlack e per non cadere fuori,rischiando di spaccarsi la testa contro il pavimento e per gli altri due più indietro non fu più facile. Ma alla fine ci riuscirono. Gordlack si liberò dell'imbrigliatura e recuperò l'arma,si guardò attorno e notando i soldati che stavano passando per la via principale dell'avamposto si rivolse alla finestra.

Via libera,non c'è nessuno.”

A quel punto Braxus,che era l'ultimo infondo alla corda,prese l'estremità di una delle coperte è la legò a uno dei piedi del letto e dopo di che tutti,uno alla volta scesero dalla corda,anche Lucilla,che seppur un po' a fatica scese anche lei,non essendo abituata a tali sforzi,rischiò più volte di cadere di sotto e quando scendeva,capitava che scivolasse troppo velocemente,facendosi male alle mani per la strisciata di scatto che aveva subito al palmo e alle dite,ma uscendosene semplicemente con delle leggerissime escoriazioni e un po' di arrossamento.

Muoviamoci,prima che qualcuno ci noti.”,disse Nym mentre guardava si guardava attorno per vedere se qualcuno li avesse notati.

Ora che si trovavano nelle vie secondarie non dovevano essere troppo sicuri di se stessi. Certo,forse non era stati visti con il caos che c'era all'ingresso che dava sulla strada principale per le terre di Nova,ma era anche vero che loro non avevano idea di chi si potesse trovare in quei vicoli bui,privi di qualunque informazione utile al loro scopo di raggiungere le stalle. Stavano per muoversi completamente alla cieca. Si spostarono in una formazione ben precisa: Gordlack davanti,Milziade al suo fianco ma qualche passo indietro,Lucilla al centro e infine Nym e Braxus alle sue spalle,per coprirla in caso di attacco. Si mossero velocemente,controllando solo appena giravano l'angolo e passando solo quando la via era sgombra. Le difficoltà di muoversi in una circostanza simile aveva dell'incredibile. Per prima cosa dovevano stare attenti per entrambe le parti in conflitto,da un parte i noviani,che stavano difendendo l'avamposto e se fossero stati individuati non ci sarebbe stato tempo per le domande e rischiavano di essere catturati o peggio,dato che non avevano motivo di trovarsi fuori dal loro rifugio e non in mezzo ad uno scontro. Dall'altro gli attaccanti,i barbari,selvaggi che secondo le voci e le leggende erano più intenti al massacro indiscriminato,facendo a pezzi quello che si trovavano davanti senza porsi troppi scrupoli,più che al dialogo. E poi c'era lui,l'uomo che li aveva già attaccati per ben due volte di fila,due trappole,due imboscate e adesso l'ennesima,solo che stavolta rischiavano di essere presi in mezzo ai due schieramenti opposti. L'incudine e il martello,due forze nemiche e loro schiacciati nel mezzo,un piano efficiente. Continuarono a spostarsi e giunti in un punto che sembrava loro sicuro passarono in tutta fretta,attenti a non farsi vedere. A quel punto era chiaro che tutti coloro che potevano combattere per difendere la postazione erano vicino alla porta e quanti più legionari fossero stati presenti alla difesa della porta,meno erano i problemi che si sarebbero ritrovati a fronteggiare dei soldati esperti,essendo loro molto più indietro e lontano dalla zona dello scontro. Una breve occhiata dalla strada principale permise loro di osservare l'andamento dello scontro. Il gigante,ancora in piedi di poco,urlava,in preda alla furia e al dolore,senza l'albero come arma e ormai piegato dalla fatica è presto sarebbe stato sopraffatto. Attaccare per primo ed essere usate come ariete per gli assalitori aveva dato un notevole vantaggio iniziale e quel primo colpo era stato devastante per la prima linea. Ma la seconda e la terza sembravano ancora reggere bene la fatica e subito erano passati al contrattacco diretto alle gambe dell'enorme umanoide,nell'intento di farlo cadere sotto il suo stesso peso e spingendo sulle lunghe tibie con gli scudi,in modo di farlo cadere all'indietro,così che il cadavere schiacciasse i rinforzi provenienti dall'esterno. Ma non c'era tempo per controllare la situazione e si precipitarono dall'altra parte,in direzione delle stalle. Leste falcate di gambe permisero al gruppo di oltrepassare la porta delle stalle,dove gli animali,intimoriti e imbizzarriti,nitrivano,muggivano e ragliavano in preda alla confusione e al nervosismo,chiusi e non sapendo dove fuggire. La vista delle bestie spaventate turbò il sensibile animo della principessa,che seppur rattristata per quella visione non poté far altro che andare avanti,sapendo che era per il bene della missione,se non poteva far nulla per loro.

Ehi Lucilla...”,disse Milziade a bassa voce, “Non potresti chiamare nuovamente quel cervo gigante dell'altra volta? Sai sarebbe utile visto che dobbiamo fuggire e se avesse del peso in meno da portare la mia Briseide te ne sarebbe molto grata.”

Oh tu parli di una indigitamenenta.”

Una cosa?”

Una indigitamenta. E un rituale con la quale si chiama una divinità specifica è....in parole povere non potrei chiamare di nuovo la cerva di cerinea. Non qui è non i breve tempo.

Va bene...allora restiamo dell'idea originale. Prendiamo i cavalli e appena la situazione c'è lo permette,c'è ne andiamo via di qui. Fortuna che siamo quasi arrivati.”

Superati i diversi animali,giunsero infine al gruppo di celle delle loro cavalcature. Dentro era buio è non fu facile giungere fin la,dovendo abituare la vista e l'udito all'ambiente poco confortevole per i loro spostamenti,ma ci arrivarono e videro,seppur con poco nitidezza,le figure dei tre equini.

Ehi bella,sono tornato a prenderti.”

Briseide cominciò a battere gli zoccoli anteriori contro il pavimento e a nitrire leggermente e agitando la testa,spostando la criniera in maniera irregolare. Milziade sapeva cosa voleva dire quando faceva così e lentamente portò la mano sul manico della spada.

Nei sei sicura? D'accordo.”,disse Milziade accarezzando il muso della giumenta.

Mia signora...”,disse Nym sottovoce, “Vi ricordate di quella sera al passo di Camus? Quando abbiamo rischiato in quell'agguato da parte dei briganti?”

Si perché?”

Conviene che lo rifaccia.”

Ho capito.”,disse Lucilla risoluta “, “Braxus,Gordlack state pronti.”

Il ragazzo e il nano annuirono e quando Nym portò una sulla corda dell'arco e con la freccia già in pugno,si sentì il suono della tensione della corda che veniva tirata,come se stesse incoccando e pronto a tirare. Milziade aveva il corpo teso e i muscoli pronti allo scatto,lui lo sapeva,Briseide lo sapeva e anche tutti gli altri lo sapevano. Non aveva idea di cosa stessero parlando la sacerdotessa è i suoi tre vecchi compagni di viaggio,ma qualunque cosa volevano fare,sarebbe stato a loro vantaggio e li avrebbe tirati fuori da quella situazione.

Nel buio della stalla si sprigionò una tenue luce chiusa in due mani strette tra di loro,che vennero mosse verso l'alto e si aprirono di scatto,come a rilasciare qualcosa di molto caldo e subito dopo,la voce di una ragazza che incarnava in se tutto l'orgoglio della sue nobili origini si udì in tutto l'edificio.

TORCIA DI APOLLO.”

Un incantesimo,un globo di luce venne lanciato verso l'alto per poi bloccarsi in aria sopra le loro teste,espandendo la luce che emanava in un primo improvviso,pulsante bagliore e poi li videro,nascosti nel buio,tra le celle degli animali e l'attrezzatura degli stallieri. Barbari,un piccolo gruppo,nascosto nel buio,umani dall'aspetto rozzo e rude,con grandi corpi muscolosi e possenti,armati di qualche ascia,delle lance corte e qualcuno impugnava anche uno scudo. Un gruppo disorganizzato. I più vicini al globo rimasero accecati dall'intenso bagliore che la sfera aveva emesso e non ci volle molto perché tre di loro furono uccisi immediatamente. Due morirono per mano di Gordlack,che diede due colpi di maglio in pieno petto a entrambe le vittime,tanto rapide quanto pesanti,spezzando loro la gabbia toracica e compromettendo gli organi interni mentre l'ultimo fu colpito da Milziade,che gli recise la gola con un solo movimento di spada. Ora lo scontro si poteva dire iniziato. Erano circondati,i loro avversari avevano il vantaggio del numero,circa due o tre selvaggi per ogni membro della squadra,cavalli esclusi naturalmente,mentre loro invece possedeva il vantaggio di una difesa compatta,una posizione sicura,un equipaggiamento migliore e una sacerdotessa di apollo tra i loro vantaggi. Attaccarono. Barbari muniti di rozze asce ad una mano,più attrezzi da taglialegna che vere e proprie armi,si scagliarono per primi in risposta al contrattacco dei loro compagni morti. Tre morirono subito per mano dell'arciere,che scoccò rapido come il vento,nonostante la relativa vicinanza alla loro posizione e furono colpiti alla trachea,alla fronte e dritto al cuore,rispettivamente il primo il secondo e il terzo,uccisi in questa maniera e nel seguente ordine. Attaccarono altri tre subito dopo con armi identiche e si trovarono Braxus che non aspettò che colpissero per primi e mosse la rete contro il volto di uno di loro,i cui pesi a lato del rete metallica gli sfondò la mascella e cadde a terra prono e il secondo più vicino fu catturato nella rete aperta e imbrigliato nella rete cadde su se stesso e fu reso inagibile e infine il terzo,che attaccando senza alcun tattica e senza disciplina fu infilzato in pieno ventre, dove i rebbi del tridente presero non solo gli intestini e parte del fegato,ma raggiunsero anche la colonna vertebrale subito dietro,recidendola di netto con la punta di mezzo,morendo sul colpo e nel mentre mollò un pestone sulla trachea a quello intrappolato nella rete,uccidendolo sul colpo. Poi estrasse le punte della carne della vittima e recuperò la rete per mezzo di una cordino che era stato messo per quella nuova rete,così da poter essere recuperata senza doversi esporre per riprenderla. Un aggiunta non male all'armamentario del ragazzo. Lo scontro peggior ulteriormente e si fece più intenso. Attaccarono di nuovo e questa volta in maniera disordinata,peggio di prima,spinti da chissà quale violenza ne caddero altri per mano di Milziade e di Gordlack,la rapidità e la scaltrezza del mercenario era nuovamente in sintonia con la robustezza e la resistenza del nano,supportati dall'abilità dell'elfo e con le imprevedibilità del ex gladiatore. Ma era Lucilla ad essere il vero perno dello scontro. Lei era al centro del gruppo,protetta da tutti i lati e quindi impossibile attaccarla direttamente in uno sconto diretto senza prima doversi confrontare con i suoi difensori. Il suo unico scopo in quello scontro era quello di fare luce con la sua magia,una cosa banale ad un primo e superfluo sguardo. Ma se non fosse stato per lei in quel momento avrebbero rischiato di essere sopraffatti dai loro assalitori e combattere in un ambiente buio e al chiuso,se non si dispongono di particolari vantaggi,può essere molto pericoloso,se non addirittura fatale. Era lei che permetteva ai suoi compagni di combattere come se si stessero battendo in pieno giorno,anche se quella luce non era ovviamente né tanto intensa,né tanto calda nemmeno quanto un raggio della grande stella che illumina il giorno,ma dava luce e permetteva a Milziade e agli altri quattro di combattere in condizioni efficienti. E a qualcuno questo non piaceva. Mentre il mercenario continuava ad agitare con la solita abilità di sempre,uccidendo l'ennesimo barbaro che gli venne incontro solo per morire infilzato da un fianco,si accorse,che tra i pochi rimasti,due soltanto per la precisione, comparve,al limite che la luce poteva raggiungere,una figura non ben definita alla quale i due assalitori rimasti si rivolsero in uno strano linguaggio incomprensibile per il mercenario. Poi,come se nulla fosse,caddero a terra,mentre si trattenevano con una mano il lato del collo,come se qualcuno avesse loro reciso l'arteria a lato del collo. Poi la figura si avvicinò abbastanza da essere illuminata e si mostrò ai loro occhi per chi era davvero. Nimerin.

Dunque è così che stanno le cose,così tanta fatica,così tanti sforzi,solo per morire qui. Che spreco di energie non credi anche tu?”

Oh guarda chi rivede,l'uomo dallo sguardo più bello del mondo. Sei venuto per dare un occhiata o sei qui per fare qualcosa di concreto?”,lo canzonò Milziade con tono ironico.

E mentre il mercenario e il selvaggio mezzelfo si confrontavano gli altre compagni armati si prepararono ad attaccare,mentre Lucilla restava impegnata a mantenere la piccola,ma intensa sfera di luce attiva. Se avesse potuto anche lei avrebbe combattuto,ma per quanto fosse dotata nelle arti magiche era ancora una dilettante e usare i suoi incantesimi da combattimento e mantenere un incantesimo di supporto nello stesso momento era uno sforzo eccessivo per qualunque novizio alla magia,anche per una favorita di Apollo. Ma anche impegnata com'era non le fu difficile notare quell'abominevole sguardo su di lei,la sensazione che quell'occhio serpentino la stesse scrutando era inconfondibile. La stava osservando in una maniera che non le piacque affatto.

Oh,tu devi essere la profetessa,la favorita dal dio del sole noviano...”,disse Nimerin mostrando un sorriso bestiale,a malapena coperto dai capelli neri che gli coprivano il viso è l'orrenda cicatrice, “puoi stare certa che una volta che avrò ucciso i tuoi amici,ti prenderò con me è mi dirai tutto quello che sai sul Demiurgo. Che tu lo voglia o no.”

Lucilla sentì un brivido lungo la schiena. La sensazione che quell'essere gli faceva sentire aveva un non so che di viscido e ripugnante,come se quella malvagia apparenza avesse nel profondo qualcosa di ben più crudo e macabro dalla quale tenersi alla larga e non c'era bisogno saper leggere nel futuro quello che avrebbe potuto fargli per farla confessare è la cosa la inquietava. Nym accanto a lei tenne la corda dell'arco nuovamente tesa,puntando l'ennesima freccia contro il nuovo bersaglio.

Tu prova soltanto ad avvicinarti animale è sta pur certo che morirai senza nemmeno che tu te ne accorga.”,disse Nym con tono minaccioso.

Un elfo che protegge una noviana? E anche un nano? Siete traditori della vostre origini e della vostra razza. Voi e tutti quelli che convivono con gli umani di questo impero. Siete pecore in mezzo ad altre pecore,degni solo di sprofondare con la civiltà che tanto ostentate. Farvi divorare dalle bestie della foresta sarebbe una gioia in confronto alla pena che meritereste veramente. Ma questa volta ci siete tutti è dato che la volta scorsa non è andata come previsto ho apportato alcune modifiche al mio piano. Per tanto...”,non terminò la frase. Ma in compenso spalancò le mani verso i due uomini che lui stesso aveva ucciso per poi abbassarsi subito e affondare le mani dotate di altri artigli nella loro carne e subito dopo cominciò a parlare con voce profonda e gutturale. Nym scagliò una freccia verso il macabro selvaggio,ma la stessa punta che avrebbe dovuto bucargli il petto e probabilmente perforare i polmoni intaccò solo la pelle e i tessuti sottostanti,come se fosse stato fermato dalla spessa pelle di un mostro e a quel tentativo Nimerin non si fermò,ma anzi sorrise di gusto quando continuando a recitare quelle parole incomprensibili strappò violentemente le mani dai due cadaveri e quando accadde,videro qualcosa di orribile. I due corpi stesi sul pavimento iniziarono a muoversi. Primi furono solo pochi spasmi muscolari,poi,poggiandosi sulle mani si alzarono lentamente in piedi e nel mentre,qualcosa dentro di loro sembrava farsi strada tra la pelle e i muscoli.

NON VI DI SPIACE SE ANCHE IO MI SERVO DI UN PICCOLO AIUTO VERO?”,urlò il mezzelfo frenetico,eccitato dalla chiara furia omicida e dalla sete di sangue che ormai faceva fatica a trattenere,mentre snudava le innaturali zanne da lupo che già una volta aveva mostrato al nano e al mercenario. I due corpi rianimati si deformarono poco alla volta,pur restando eretti in una posizione bipede era chiaro che i due cadaveri stavano subendo una mutazione di qualche tipo. Braccia e gambe si fecero più grosse e forti,la schiene si incurvarono in avanti e strani simboli neri,simili a quelli che avevano gli orsi giganti nella foresta comparvero su braccia petto e volto. Sulle mani comparvero nuove protuberanze ossee simili a scaglie e che coprivano le mani,i polsi e metà degli avambracci,mentre sulle tibie e le ginocchia comparvero spuntoni simili agli aghi di una rosa o di un rovo selvatico,ma erano leggermente ricurvi,simili ad uncini. Infine petto e testa si fece più grandi e spessi e gli occhi vitrei,cominciarono a puntare contro il gruppo,come quelli di due cani rabbiosi.

Te l'avevo promesso umano. Che ti avrei ucciso tra tormenti e supplizi che non avresti mai osato immaginare.”disse Nimerin mentre si sfilava la freccia dal petto.

Il mercenario si preparò ancora una volta a scontrarsi una seconda volta con il mostruoso essere che aveva di fronte. Certo,questa volta era tutta la squadra a dargli man forte,compreso Gordlack che dall'esperienza passata aveva imparato a non sottovalutarlo solo per il suo aspetto trasandato. Ma dall'altra parte Nimerin aveva il supporto due di aiutanti e anche loro per nulla nella norma è in più erano in mezzo ad uno scontro tra una guarnigione dell'esercito noviano da una parte è un orda di barbari dall'altra, giunti chissà come all'interno delle terre imperiali,per di più al confine con Aegis,che era abbastanza lontana dai confini più a nord. Briseide era bloccata nella sua cella e tirarla l'avrebbe messa ancora più in pericolo di quanto non lo fosse in quel momento. La situazione per loro non era delle migliori e non avevano vantaggi significativi contro loro tre. Per tanto gli fece l'unica cosa che gli restava da fare in momenti come quelli. Essere se stesso.

Posso farti una domanda?”,disse Milziade con tono calmo e controllato.

Nimerin sorrideva mostrando le zanne acuminate.

Toglimi una curiosità. Preparare tutta questa messinscena solo per noi,gli invasori,l'assalto all'avamposto e il tuo perfetto tempismo per comparire di nuovo di fronte a me,immagino che ti sarà costato un occhio della testa?”

Il mezzelfo capì la battuta canzonatoria del mercenario e abbassò il ghigno in due semplici labbra serrate dalla rabbia . Ora non sorrideva più. La preda si prendeva nuovamente gioco del predatore.

  
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