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Autore: Ivy001    03/07/2022    1 recensioni
Ho pensato a una one-shot particolare su quella "IBIZA" che ho immaginato con nome diverso e soprattutto con padre diverso!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nairobi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete mai pensato a cosa sarebbe potuto accadere nella vostra vita se le cose fossero andate diversamente?

Chissà…magari ad oggi sareste persone diverse, migliori o anche peggiori. Vivreste in una lussuosa villa, serviti come signorotti ottocenteschi, a godere di privilegi, a bere champagne e divorare pasti su enormi banchetti, oppure trascorrereste giornate e nottate sotto i ponti, a pregare che il Triste Mietitore giunga quanto prima per liberarvi dalla agonia e dalla disperazione.

Beh...questo ipotizzare il “What if” è ciò che faccio io da quando qualcuno mi desiderò, mi sognò ardentemente, mi progettò, e stava per avermi… e alla fine, quanto sperato non è accaduto.

Sarò breve. Non amo dilungarmi più del dovuto.

Qui, nella cerchia dei Mai Nati, mi definiscono tutti come quella con la dote di andare dritta al punto.

Ho detto “quella” …sì, perché so già che sarei stata una femmina.

E infatti mi chiamo Alba…o almeno è questo l’appellativo che mi sono scelta.

Magari, se fossi venuta al mondo, la mia mamma mi avrebbe dato qualche nome strano, come il resto dei suoi amici. Sarei diventata una probabile Ibiza! Beh…assurdo, non trovate anche voi?

Io invece ho scelto Alba perché niente più di un’alba dà inizio a un nuovo giorno, a una ventata di cambiamento. Niente più di un’alba mette da parte errori e rimorsi passati. Niente più di un’alba dona energia e vitalità.

Ed io avrei potuto regalare tutto ciò a chi mi avrebbe amata. Avrei potuto riscattare la mia mamma dal suo passato dolente e ingiusto.

L’alba di un nuovo giorno…ecco cosa sarei stata!

Ma si sa, la vita non sempre va come si desidera.

Le speranze ti prendono, ti portano in alto, facendo assaporare il bello della vita, e poi finiscono, all’improvviso, in un buco nero che trascina via con sé ogni piccolo briciolo di felicità, raggiunto con tanta fatica.

Se dico questo è perché trova pieno riscontro in quanto accaduto alla persona che mi avrebbe sognata tra le sue braccia, la persona che mi aveva in progetto nel suo imminente futuro, la persona che ha creduto in qualcosa, ardentemente, per poi smettere di farlo quando il suo cuore ha cessato di battere.

Un colpo.

Boom.

Già, proprio uno sparo, non previsto, ha scritto un triste The End alla mia futura esistenza.

Ad oggi non ho corpo, né famiglia, tantomeno il dono della parola. Mi muovo nell’aria, permanendo nei ricordi di chi è ancora sulla terra e soffre sapendomi mai nata.

Sappiate che vi osservo! Sì, vi spio. E vi vedo quando, ascoltando il nome “Nairobi” risulta un’agonia perfino respirare.

Vi capisco.

Le lacrime che avete versato le ho sentite mie. Le ho percepite in quest’aurea che mi avvolge e che è rimasta mera essenza fluttuante.  

Nairobi, lei si chiamava così.

E sapeva amare. Eccome se sapeva farlo!

Amava tanto, forse troppo.

Una Mai Nata come me ha sentito tale affetto fin dal principio, quando nella sua mente viaggiava di fantasia, raccontando di cosa avrebbe fatto con me nella sua pancia, o della forza che avrebbe impiegato per darmi alla luce, o dei sacrifici per regalarmi un futuro roseo e sereno.

Ma tutto è finito.

Io so che sarei nata se solo le circostanze non fossero state tanto avverse.

Avrei avuto una mamma dalla tempra indissolubile, una donna di ferro, ma dal cuore enorme.

E mi devasta guardare l’apatia che vive quel padre pronto a concepirmi.

Bogotà.

Lo so che saresti stato tu il mio papà.

Mi avresti amata come, probabilmente, non hai mai fatto con nessun altro dei tuoi figli.

Già, perché avrei avuto anche tanti e tanti fratelli e sorelle.

Compreso Axel, un bambino che Nairobi ha sognato e, contrariamente alla sottoscritta, è venuto al mondo.

Un mondo crudele che, però, ha saputo giocare sporco.

E così, adesso, la vostra Alba è un mero desiderio irrealizzabile, un ricordo amaro e sofferente… il solo legame con una donna che non vive più con corpo e anima, ma la cui presenza è più reale che mai.

A Nairobi, a Bogotà, ai Dalì, a tutti quelli che mi avrebbero accolta nelle loro vite, dico… grazie.

Se io adesso navigo nell’aria, mi muovo tra di voi, certa che il tempo mi cancellerà, è merito vostro.

Non dimenticate la mia mamma.

Io non lo farò. E sono sicura che, ovunque lei si trovi ora, starà facendo lo stesso.

Mi starà pensando. Mi starà amando.

Vi voglio bene.

Vostra Alba.

 

 

   
 
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