Tutto iniziò con delle fotografie.

Soundwave se le ritrovò tra i file del proprio terminale, sembravano essere state scattare in vari luoghi della Nemesiss e non era l'unico dettaglio che le accomunava: in ognuna di esse, seminascosta, vi era una creatura vagamente umanoide nera con al posto del viso quello che sembrava essere il teschio di un canide.

Inizialmente lo prese come uno scherzo da parte dei Veichons e non gli diede molto peso, limitandosi a cancellare le immagini.

Ma le ritrovò il giorno dopo, e quello successivo e non solo fra i file.

Avevano iniziato a comparire sulla propria visiera, ogni 3 ore.

La reputò qualcosa causata da un virus, così iniziò a controllare ogni file della nave.

Nulla.

Era come se fosse tutto a posto, ma esse erano lì e non capiva da dove provenissero. Era come se al posto di venire inviate, comparissero e basta.

Dopo tre giorni accadde qualcosa che gli fece venire i brividi.

Era alla sua postazione a lavorare quando ricevette la foto.

Rappresentava se stesso in qual momento, e la creatura alle sue spalle.

Svelto, si voltò, ma non c'era nessuno.

La situazione si ripeté altre volte nel corso della giornata, nonostante i tentativi dell'addetto alla comunicazioni di calmarsi non riuscì a fare a meno di provare un senso di inquietudine.

Lui non credeva negli spettri o in altre creature sovrannaturali, doveva esserci dietro qualcuno in vena di scherzi, cosa abbastanza difficile, o un virus ben nascosto inviatogli dagli Autobot per spaventarlo.

Il giorno dopo, le foto cessarono di comparire.

La cosa lo tranquillizzò: aveva passato ore a scansionare la rete Decepticon e eliminare possibili fonti del virus.

Sollievo che fu di breve durata appena, passato davanti ai vetri a prua della Nemesiss, vide il riflesso di quella creatura.

Sobbalzò per lo spavento, attirando l'attenzione di alcuni Veichons, ma la figura era già sparita.

Era solo dell'inizio: nei giorni seguenti le apparizioni l'essere continuarono, sempre fugaci e quando provava a focalizzare l'essere, esso si volatilizzava.

Alla fine il mech lo attribuì al prodotto della sua mente, stressata dopo aver ricevuto quelle immagini e iniziò ad ignorarlo, ma la spiegazione non bastava a levargli l'inquietante sensazione di essere seguito.

C'erano rare volte in cui la creatura si manifestava per svariati minuti, rimanendo ferma a fissarlo senza fare nulla.

Una volta accadde nel bel mezzo di una riunione: essa comparve proprio al suo fianco e nessuno sembrò badarci. Ciò non fece altro che confermare i suoi sospetti: solo lui poteva vederlo.

Non riusciva a comprendere se fosse reale o un illusione, essa non interagiva con nessuno. Osservava e basta. Certe volte aveva persino la sensazione che volesse comunicargli qualcosa.

Scelse di non parlarne con nessuno, sarebbe di certo passato per pazzo ed era l'ultima cosa di cui aveva bisogno.

In fondo non interferiva con la sua efficacia lavorativa, era solo un fastidio.

Comparve persino durante l'ultima battaglia.

Aveva sollevato lo sguardo dallo schermo ed eccolo lì, silenzioso come sempre, ma non lo stava guardando; il suo muso era puntato da qualche parte dietro alle sue spalle.

Forse si rese conto di essere osservato in quanto volse lentamente il viso verso di lui e lo guardò, inespressivo come sempre.

Si udirono rumori di combattimento che attirarono la loro attenzione, tre Autobot erano arrivati sul punte.

Non fu un problema, al Decepticon bastò aprire un ponte al momento giusto per mandarli dall'altra parte della nave.

Tornò ai comandi della nave ma la creatura non si mosse; la cosa lo stranì, di solito a qual punto sarebbe nuovamente scomparsa.

La seconda interruzione fu scatenata dagli umani, in particolare dalla ragazzina con la corazza cybertoiana.

Un attimo prima di aprire il punte in modo da usare lo stesso trucchetto per scacciala, incrociò lo sguardo dell'essere.

Era un espressione triste quella che vedeva?

Poi l'inaspettato.

Un altro ponte si aprì alle proprie spalle e l'energia da essi scatenata lo catapultò da un altra parte: la Shadowzone.

Era in trappola, impossibilitato ad uscirne o a contattare qualcuno per scappare.

Bloccato.

Ma non era da solo.

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Angolo autrice

Non credo che Soundwave si sia divertito XD

Presa da un colpo d'ispirazione, ho deciso di scrivere questo crossover fra TFP e il fandom SCP Foundation, l'SCP in questione è 1471 meglio noto come “MalO”, spero vi sia piaciuto ^^

Saluti da Ala