Storie originali > Favola
Segui la storia  |       
Autore: Doctor Nowhere    08/07/2022    2 recensioni
Un giovane ragazzo è stato benedetto col dono di poter raggiungere qualsiasi obiettivo si ponga nella sua vita. Inizia dunque un lungo viaggio su una Sinuosa Strada per trovare il proprio Fato.
Cosa realizzerà nella sua vita?
Quale destino è abbastanza glorioso per lui?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La Strada era sempre più ripida, sempre più difficile da percorrere, ma il Predestinato non si perdeva d’animo. Tutta la fatica sarebbe stata ricompensata, una volta raggiunta la destinazione. E se anche il vento e il tuono si facevano sempre più forti e impressionanti, il suo coraggio incrollabile non veniva mai meno. Nessuna forza della natura sarebbe stata sufficiente per fermarlo. I suoi muscoli affaticati avrebbero retto, sottomessi dalla sua volontà d’acciaio. Nessuna impresa era troppo ardua per lui. Con tutto il tempo che aveva impiegato ad arrivare fin lì, con tutte le possibilità di fermarsi che aveva rifiutato… di certo il premio sarebbe stato all’altezza, e lo avrebbe ripagato di tutti i sacrifici. Non c’era alcun dubbio al riguardo.

In un giorno di tempesta, il suo vagare lo condusse, malconcio e fradicio per la pioggia, a un Isolato Insediamento, l’ultimo borgo del Reame Radioso prima del confine. Il suo proposito, maturato ormai da tempo, sarebbe stato quello di evitare ogni contatto, ma era troppo stanco e infreddolito. Aveva bisogno di un po' di calore e di lavarsi, ma non sapeva come permetterselo, non avendo più una sola moneta. Non poteva nemmeno vendere o barattare qualcosa in cambio di riparo, dato che non possedeva niente di valore. Si riparò dall’acqua sotto una tettoia, e lì rimase a riflettere su come fare a ottenere ospitalità, quando vide una figura coperta da un grande cappuccio avvicinarglisi. “Buona giornata, pellegrino. Pioviggina, nevvero?”

Il suo tono era allegro e gioviale. Appena lo raggiunse sotto la copertura, scoprì il suo volto. Era un Felice Frate, estroverso e cordiale. Portava sulle spalle un grosso sacco quasi vuoto, e dall’aspetto sembrava molto giovane. Il Predestinato però non era proprio dell’umore per battutine e scherzi. “Che espressione corrucciata, fratello” commentò il Frate, senza abbandonare il suo sorriso “Beh, posso dire che hai proprio buon gusto. Hai scelto la più bella pensilina di tutto il villaggio per ripararti. Ma mi sentirei in vena di proporti, molto umilmente, un posto che potrebbe essere ancora migliore per evitare la furia del temporale. Almeno, uno più caldo. C’è una Calma Cappella, poco distante da qui, in cui quantomeno potrai sederti senza inzuppare il tuo povero posteriore. Se ti interessa, non hai che da seguirmi” e si allontanò di buon passo, rialzando il cappuccio per coprirsi dall’acquazzone. Il Predestinato scrollò le spalle. Di certo non aveva un posto migliore dove andare.

La Cappella era piccola e spoglia, ma a suo modo accogliente. Il fraticello lasciò che il suo ospite si sedesse e riposasse, e nel frattempo gli preparò un bagno e qualcosa da mangiare. L’acqua nella tinozza era gelida, e la cena era costituita da appena mezza pagnotta. “Perdonami, fratello, se la mia ospitalità è così limitata” disse il Frate “Ero andato a raccogliere qualche offerta dagli abitanti dell’Insediamento, ma è subito scoppiato il temporale, e ho dovuto interrompere il mio giro”

Dopo il misero pasto, ancora stretti dai morsi della fame, i due accesero un umile fuocherello nel camino con la poca legna che avevano. La fiamma era piccola e non bastava affatto a scaldarli. Il Predestinato però si accorse che nonostante il freddo, la miseria e la fame il suo padrone di casa sorrideva, come se fosse più lieto che mai. Gli chiese che cosa lo rendesse tanto allegro, vista la sua povera vita. Il Felice Frate lo scrutò con sguardo penetrante e profondo. Poi riprese a sorridere “Fratello, l’unico modo che ho per rispondere alla tua domanda è raccontarti la mia storia.” Si strinse un po' negli abiti ancora zuppi, per mettersi comodo, poi riprese: “Io sono nato unico figlio di un ricchissimo mercante. Per tutta la vita ho avuto abiti sfarzosi, mille cibarie e bevande sulla mia tavola e qualsiasi altra cosa che il denaro potesse comprare”

Il Predestinato lo fissava stupito e un po' incredulo. Era un altro dei suoi scherzi?

“Dico davvero, non mi mancava niente. Eppure non ero soddisfatto. Per quanto lo sfarzo e il lusso riempissero la mia vita, mi sentivo consumare da un vuoto infinito e insaziabile. Percepii lo stesso vuoto in mio padre. Lui cercava di colmarlo con tutti i soldi su cui riusciva a mettere le mani, ma più egli si arricchiva più ai miei occhi appariva misero. Un giorno di pioggia, proprio come questo, uscivo da un’osteria dopo un lauto banchetto coi miei amici. Vidi al lato della strada un Malnutrito Miserabile, che tentava inutilmente di stringersi nei suoi stracci per proteggersi dal freddo. In quel momento, quasi senza pensarci, mi tolsi il mantello che mi copriva dalla pioggia e glielo offrii. I suoi occhi si illuminarono di gratitudine e in quel momento, ti giuro, in quel momento per la prima volta nella mia vita mi sentii Felice. Fu allora che capii che per sentirmi completo non dovevo accumulare, bensì donare, donare tutto quello che potevo. Certo, mio padre non la prese bene, ma non mi importa. Da allora divenni chi sono oggi, un Felice Frate che offre al prossimo tutto quello che può… anche metà dell’unico pezzo di pane che ha per cena. E… no, la vita di prima non mi manca per niente. Non mi mancano i manicaretti, i denari o i mantelli raffinati. Che me ne faccio di un mantello? Il mio cappuccio è molto più utile per ripararmi dalla pioggia.”

Che vita meschina, pensò il Predestinato. Una vita spesa a dare senza ottenere nulla in cambio, senza lasciare nessuna traccia del proprio passaggio. Senza dire una sola parola, si alzò e uscì dalla Cappella, noncurante del maltempo che continuava a imperversare. Non si voltò a osservare il volto del Frate. Non meritava un solo minuto in più del suo tempo. Ma mentre l’acqua continuava ad abbattersi impietosa su di lui, per un istante, un brevissimo e fugace istante, un dubbio attraversò la sua mente. Se la sua vita era davvero così sciagurata, se davvero non aveva nulla perché tutto ciò che aveva lo aveva regalato, come faceva a essere così felice?

Fugò in un attimo quel pensiero. La Strada non era ancora più così lunga davanti a lui, solo quello contava.

E così il Perfetto Predestinato riprese il suo viaggio, per compiere il suo memorabile Fato.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Doctor Nowhere