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Autore: Francyzago77    10/07/2022    5 recensioni
Questa storia nasce come seguito de "La figlia di Georgie". Sono passati diversi anni, quelli che erano bambini sono ormai cresciuti e coltivano sogni, desideri, amori e sentimenti che s'intrecceranno con le vite dei loro genitori.
Dopo più di un anno che era nel cassetto ho deciso di pubblicare questo racconto...consiglio di leggere "Georgie il sequel" e "La figlia di Georgie" dato che questa ne è la prosecuzione.
La maggior parte dei personaggi presenti non mi appartengono, sono di proprietà di Mann Izawa. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La matita scorreva velocemente sul foglio, il tratto sicuro, lo stile era di chi sapeva disegnare con abilità e maestria.

Seduta sotto un albero, alla fattoria, Sophie ritraeva la piccola Grace che, ormai senza incertezze, camminava e correva sorridente assieme a Lewis.

-Che bella! – esclamò Eric sedendosi accanto alla cugina – E credo non sia facile fare il ritratto di un soggetto in movimento.

Lei annuì non distogliendo lo sguardo dalla bambina e poi dal foglio.

-E’ un semplice schizzo – affermò subito dopo Sophie – quando sarà terminato te lo regalerò.

Posò da una parte il blocco e la matita e aggiunse:

-Mi sto specializzando nel bianco e nero, è stimolante per me scoprire e approfondire nuove tecniche.

-Le tue alunne sono entusiaste – proseguì Eric – ieri, allo studio, è venuta Molly Devon con sua figlia. La bambina non ha fatto altro che raccontarmi delle lezioni pomeridiane che segue con te!

Sophie sorrise dicendo:

-Sono contenta, ho capito che insegnare pittura mi piace. È soprattutto trasmettere le mie passioni che mi gratifica. Ed ho visto che ci sono molte ragazzine portate per il disegno.

Ora fu Eric a sorridere, pensando che finalmente Sophie aveva trovato una tranquillità che non provava da anni.

Anche Lewis era un bambino sereno, si era inserito bene a scuola e amava la campagna e giocare all’aria aperta.

Eric e Sophie guardavano i loro figli correre insieme, ad un certo punto lei esordì:

-Leggi questa! È arrivata l’altro ieri.

E diede una busta al cugino che, stupito, disse:

-Una lettera? Devo leggerla?

L’aprì e, sotto lo sguardo attento della ragazza, lesse:

“Mia amata Sophie, non c’è giorno che non penso a noi, alla nostra storia e al nostro bambino. Qui in Italia la vita scorre velocemente, ho ripreso a lavorare e a studiare, mi sento meglio, sono un uomo cambiato e maturato. Ho commesso una marea di errori, con te, con Lewis e con tutti quanti ma sono certo di amarti ancora. Non riesco a vedermi con un’altra donna, neppure per un istante. Solo con te so di essere felice e spero che un giorno potrò rincontrarti, qui a Firenze, in Australia o dove vuoi tu. Spero che Lewis non si sia dimenticato di me, o meglio, vorrei scordasse il male che gli ho fatto, a lui e a te.
Ti scriverò altre lettere Sophie, non c’è bisogno tu mi risponda, sappi che ti amerò per sempre.

Tuo Percy”


-Questo è ancora più pazzo di prima! – esclamò Eric sbalordito dopo aver letto quelle righe e buttato in terra la lettera – Non vorrai tornarci Sophie, te lo impedirò subito senza indugi! 

-No, certo che no! – affermò la giovane con forza continuando a guardare suo figlio che giocava felice – Però se Lewis, da grande, vorrà incontrarlo non potrò fermarlo.

Eric scosse la testa e si alzò, Sophie riprese il blocco da disegno in mano ma udirono Georgie che richiamava tutti a tavola, il pranzo era pronto.

Non era un ricorrenza particolare ma, alcune volte, amavano riunirsi alla fattoria.

Abel e Georgie.

Arthur e Maria.

Eric, Daisy e Grace.

Sophie e Lewis.

Non erano la famiglia perfetta, ma chi, in fondo, lo era?

Però si volevano bene.

Dopo rinunce, rimpianti, dolori, sofferenze.

Ma anche gioie.

Il vento incominciò a soffiare, era leggero.

I sorrisi di Lewis e Grace riempirono la giornata.

Forse il vento avrebbe portato qualcosa di buono.

FINE


Siamo giunti al termine di quella che è divenuta una saga.
È stato un viaggio, un cammino durato più di un anno assieme al Vento d’Australia.
Aggiungendo Georgie il sequel e la figlia di Georgie sono tre anni che questa storia mi fa compagnia. Spero sia stata una piacevole lettura anche per voi.
Dovrei ringraziare uno per uno tutti quelli che hanno recensito assiduamente, chi ha solo letto, chi ha commentato qualche volta. Non lo faccio per paura di dimenticare qualcuno e allora vi scrivo un GRAZIE cumulativo!
Mi prendo una pausa da Georgie e mi trasferisco dalle sconfinate praterie australiane agli altrettanti infiniti campi da calcio di Captain Tsubasa (Holly e Benji), vediamo cosa ne viene fuori!
Ma non lascio Georgie, ho in mente un’altra storia sulla nostra bionda eroina …

Grazie a tutti, di cuore!

Francesca 
   
 
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