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Autore: dreamer_J812    14/07/2022    0 recensioni
[JackxSophie]
Sophie è un'adolescente con tutto ciò che quest'assurda età comporta, ma ha conservato una parte bambina, per questo può ancora vedere Jack. Ma quand è il momento esatto in cui finisce l'infanzia?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Qualche anno dopo…
 
Jack stava fluttuando davanti alla sua finestra, ad aspettarla, quando Sophie era entrata in camera propria sbattendo la porta e buttando lo zaino a terra, sbuffando frustrata.
Leggermente intimidito dagli stati d’animo alterati e dagli sbalzi d’umore della giovane, si era fatto coraggio e aveva bussato due volte sul vetro. La ragazza si era voltata di scatto ed era accorsa ad aprire la finestra.
-Ei, Jack! Che ci fa qui?– sembrava istantaneamente sollevata alla vista del ragazzo, come se la sua presenza le alleviasse ogni male o alleggerisse ogni pensiero.
-Che domande, ti aspettavo!
Jack era balzato dentro la camera come se il freddo che c’era fuori desse fastidio anche a lui. Si era seduto sul piano della scrivania, studiando l’espressione della giovane. Anche se quando era con lui le tornava sempre il buon umore, capiva che c’era qualcosa che non andava. 
Dopotutto Sophie adesso aveva quattordici anni, aveva subito un’ondata ormonale con l’arrivo delle mestruazioni l’estate precedente e ora era in quell’età intermedia in cui non sei ne’ bambino e ne’ adulto, stai cercando di capire cosa sei venuto a fare al mondo e hai pensieri suicidi per il sessanta per cento della giornata. E in tutto questo c’era l’evoluzione del corpo fisico, i dubbi, le insicurezze, i cambiamenti, il capovolgimento del mondo interiore con lo sfatamento di tutte quelle certezze che nell’infanzia erano pilastri e che ora sembravo essere magicamente andate a puttane; senza dimenticare le cotte, i litigi con le amiche, le crisi davanti allo specchio con i vestiti buttati all’aria per tutta la stanza. E a fare le spese di tutto questo c’era Jack che, tra l’altro, non era affatto preparato! Il punto è che solitamente i bambini crescendo smettevano di credere in lui, di vederlo, raggiunta una certa età. Ma Sophie no, lei ci credeva ancora.
Era stata una delle prime bambine a credere in lui. Il primo in assoluto era stato suo fratello Jamie che aveva coinvolto tutto il suo gruppo di amici nella battaglia tra i Guardiani e Pitch Black, l’uomo nero, e l’avevano sconfitto. Jamie si era interposto tra Sophie e Jack raccontandole la leggenda dello spirito dell’inverno che ti morde il naso e porta neve e divertimento ovunque vada, così che anche lei potesse vederlo. La dinamica non è stata poi chiara neanche a Jack di come di li a poco la sua storia si fosse sparsa a macchia d’olio su tutto il globo e i bambini di tutto il mondo avessero cominciato a vederlo, ma sospettava che l’Uomo nella Luna c’entrasse qualcosa. O forse era scritto nel suo contratto di Guardiano, ma di certo non aveva avuto voglia di leggerlo. Così Sophie era stata una fra i primi bambini a vederlo e tra i primi era rimasta l’unica che, crescendo, aveva continuato a vederlo. 
Jack l’aveva accompagnata in tutta la sua crescita ed erano diventati grandi amici. L’albino c’era sempre stato per lei, anche in questo periodo transitorio adolescenziale in cui si arrampicava un po’ sugli specchi per strapparle una risata, ma alla fine ci riusciva. E Sophie c’era sempre stata per lui, anche (e soprattutto) quando Jamie aveva smesso di vederlo. Per Jack era stato un duro colpo. Non era abituato a… scomparire di nuovo. Aveva fatto presto ad abituarsi al fatto che i bambini giocassero con lui, da secoli non chiedeva altro. Ma una volta che lo avessero visto non si era preparato al fatto che avrebbero smesso di vederlo di nuovo. Jamie aveva smesso di credere in Jack Frost quando aveva tredici anni e mezzo. Così Jack per Jamie era di nuovo invisibile. 
I due fratelli avevano pure avuto un’accesa discussione in fondo alle scale al riguardo. Sophie gli aveva urlato addosso di essere diventato “un insopportabile spocchioso” dopo averlo incitato a provarci e riprovarci, come se dipendesse da lui. Non capiva come, da un giorno all’altro quasi, potesse non vederlo più e non ne capiva il motivo. Jamie dava le spalle alla sorellina mentre lei lo teneva sotto assedio da più di un’ora. 
-Non affronti la conversazione perché hai fatto qualcosa di sbagliato? Che hai? Perché non mi affronti? Facile scappare dai problemi, eh, Jamie Bennett! Esigo una spiegazione! Perché non possiamo affrontare il problema?- Era terribilmente testarda, praticamente incapace di demordere, una caratteristica che a Frost piaceva tanto e che l’aveva portata ad essere la migliore sul campo da hockey. Jamie le rispondeva con apatia, sembrava che non gli importasse e questo menefreghismo misto ad un senso di impotenza aveva fatto si che la bambina sbottasse del tutto cominciando ad infamare il fratello mentre di sottofondo la voce pacata della madre cercava di mediare la discussione e riportare la pace in famiglia. Sophie aveva concluso il suo monologo tirando contro Jamie il peluche che trascinava sempre per casa. Solo a quel punto il fratello si era voltato finalmente verso lei e l’aveva guardata severo: -Cresci, invece di rompermi i coglioni!- ed era uscito di casa sbattendo la porta anche se era quasi ora di cena, facendo così definitivamente infuriare sua madre.
Jack aveva assistito alla scena da in cima alle scale e anche se si sentiva pietrificato aveva trovato la forza per muoversi e raggiungere la bambina che singhiozzava accucciata a terra, l’aveva presa in braccio e l’aveva portata in camera sedendosi ai piedi del letto e tenendola in braccio cullandola finché non avesse smesso di piangere, cercando di ricacciare indietro le proprie lacrime. Voleva essere forte per lei, ma in quel periodo sarebbe stata Sophie, una giovane bambina di otto anni, a sostenere il potente Guardiano dell’inverno.
Scherzi a parte, i poteri di Jack parevano davvero indeboliti da quando Jamie aveva smesso di credere in lui. Ancora una volta le sue emozioni gli avevano giocato male la partita. Era assolutamente sicuro che senza il supporto e l’aiuto della biondina non sarebbero tornati come prima.
Sophie si era presa cura di lui preparandogli dell’ottimo finto tè e circondandolo di tutti i peluches che aveva nella cameretta, che erano veramente tanti. Poi si era vestita da fatina come faceva sempre preparandogli uno spettacolo piuttosto comico e infine gli aveva ricordato quant’era importante il suo compito di Guardiano e che lui doveva esserci per tutti i bambini che credono in lui, lei compresa, promettendogli che non avrebbe mai smesso di credere nel suo Guardiano preferito, affermazione che aveva fatto ingelosire non poco Calmoniglio. Jack aveva cacciato via quel pensiero amaro. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato, sperava solo che arrivasse il più tardi possibile.
 
-Che cazzo hai da guardarmi così?- aveva sbottato Sophie tornando nuovamente ingrugnita.
-Ei piano con le risposte, sai che io e Nord siamo buoni amici… potrei farti mettere sulla lista dei cattivi! - come sempre Jack cercava di buttare la cosa sullo scherzo. Non era un tipo permaloso e, alla fine, sembrava cavarsela abbastanza bene.
-Scusa, Jackie. Sono molto nervosa. Ho appena litigato con mia madre perché ho preso quattro al compito di matematica e in questi giorni devono venirmi le mie cose.
-Di già?? Ma non le avevi tipo la scorsa settimana?- Jack era piuttosto confuso riguardo a certi argomenti riguardanti il mondo femminile.
-No, Jack. Tre settimane fa. Meno male che guardi sempre la luna!
-Devo essermi distratto…
Sophie era sbottata in una piccola risata e l’albino aveva provato molta soddisfazione. Era fiero di se. Far ridere i bambini era facile, ma far ridere un’adolescente era una sfida.
-Andiamo a giocare fuori?- aveva chiesto, allegro.
-Jack devo studiare!- aveva sbuffato Sophie mentre ribaltava i libri dallo zaino sulla scrivania.
-Dai ti prometto che se vieni fuori con me faccio nevicare tantissimo!
-No.- la bionda sembrava convinta e decisa ma Jack era piuttosto testardo, non demordeva.
-Dai, per piacere! -la supplicava.
-Non hai altri bambini con cui giocare?
-Ma io lo voglio fare con te! È tutta la mattina che mi ignori!- si stava veramente impegnando a sfoggiare le peggio espressioni da cucciolo bastonato, cercando di fare gli occhi dolci e il labbrino come fanno i bambini.
-Anche di questo abbiamo già parlato. Non devi venire a scuola. Ai miei compagni sembrerà che io abbia le visioni senza contare che rischi di farmi prendere una nota disciplinare.
-Una nota disciplinare- aveva ripetuto Jack con una smorfia, facendo apparire di nuovo un piccolo sorriso sul volto nella ragazzina.
Quindi Jack aveva deciso di cambiare strategia. L’aveva accerchiata piombandole davanti e interponendosi tra lei e i libri, tra Sophie e le sue buoni intenzioni di studiare.
-Che ne dici se faccio nevicare forte forte?- sul suo volto si era dipinto un sorriso soddisfatto e beffardo, come se avesse già vinto.
-Forte quanto? -gli occhi di Sophie si erano chiusi in due piccole fessure, accesi di quella scintilla che la rendeva ancora una bambina. Jack aveva accostato le labbra al suo orecchio sussurrando:
-Forte da chiuso per neve.- e aveva fatto “involontariamente scivolare” il libro di matematica dalla scrivania alla pattumiera -ops.
I due si erano guardati un istante con fare d’intesa, poi il sorriso di Sophie si era spento.
-Jack ma come faccio ad uscire senza che i miei mi vedano?- aveva mugolato.
Jack si era limitato ad indicare la finestra con un cenno della testa, il solito sorriso sulle labbra.
 
 
Nota dell’autrice 
Come è possibile che non ci siano ff su di loro??? Veramente sono l’unica che se li immagina insieme? Davvero, spiegatemelo! Curiosavo su EFP bazzicando tra vari fandom quando mi sono messa a cercare qualcosa su di loro. E NON C’ERA. Ho ricontrollato tipo sei volte, ma dato che la speranza è l’ultima a morire spero di essermi sbagliata e di averla saltata. In tal caso per piacere fatemelo presente perché HO LA NECESSITÀ di leggere di questi due. Davvero nessuno li shippa o li ha mai immaginati insieme? Vabbè, io sì. Quindi, dato che non trovato una storia su di loro mi sono presa la briga di scriverla io. Non penso sarà lunghissima o impegnativa, semplicemente mi piaceva l’idea di buttare giù quello che ho in testa su di loro, quasi per gioco.
Quindi eccomi, sono tornata!
Dopo tutto questo tempo di nuovo su questo sito. Che bellezza, mi era mancato.
Era tantissimo che non scrivevo, per piacere siate indulgenti. Li shippo praticamente da sempre anche se non ci avevo mai creato niente sopra. In realtà Jack Frost l’ho shippato con un sacco di gente ora che ci penso… Anyway, non sono carini?
Tra le altre cose credo che il personaggio di Jack Frost sia psicologicamente molto più complesso di quanto sembri/si creda; spero di riuscire ad approfondire quest’argomento nei prossimi capitoli.
Ad ogni modo Jack nella storia ha diciassette anni (fisicamente, come spirito più di 300), mentre Sophie ne ha quattordici. Jamie ne ha venti (ho contato sei anni di differenza perché nel film mi ha sempre dato l’idea che Sophie avesse due anni e Jamie otto, idea mia). Okay, ora basta con la matematica.
Spero che sia di vostro gradimento. Le critiche sono ovviamente ben accette, anzi se c’è qualche errore di qualsiasi tipo che volete farmi notare ne sarò contenta.
Grazie per aver speso del vostro tempo tra le mie parole.
A presto.
-Lu
 
PS: Perdonate i titoli, sono pessima.
   
 
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