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Autore: Milkyna    16/07/2022    0 recensioni
Tom avrebbe potuto avere una vita tranquilla, normale. Avrebbe potuto sposarsi con Filomena e fare il padre di famiglia, avrebbe potuto vivere grazie al suo emporio. E invece no, il destino prima l'ha gettato a terra e poi l'ha sollevato fino a fargli toccare le stelle. Peccato che le ombre non siano mai scomparse dal suo cammino...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Filomena, Nook, Nuovo personaggio, Volpolo
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Furry, Tematiche delicate, Violenza
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Ann Dessie e James Nook erano due tanuki avventurosi, che si erano costruiti una vita nobile, al servizio del prossimo.

Si erano conosciuti durante un evento di beneficenza, e per loro era stato l’inizio di una storia che li aveva portati a viaggiare in lungo e in largo, visitando luoghi sperduti ma romantici, conoscendo popoli dai mille colori e dalle usanze intriganti, e infine aiutando quelli più poveri e bisognosi.

Per trent’anni i coniugi Nook non si erano tirati indietro quando si trattava di prendere un aereo o una nave, e neppure quando c’era da camminare sotto il sole rovente o manovrare una barca a remi con il mare in bonaccia.

Con una vita così movimentata, non avevano avuto figli, allietandosi con i sorrisi e gli abbracci delle miriadi di bambini che conoscevano durante i loro viaggi.

Senonché… Un giorno la signora Nook si era svegliata con forti giramenti di testa; aveva dato la colpa al fatto che avesse ormai cinquant’anni e non avesse più la grinta di un tempo, al caldo torrido della savana che stavano visitando, alla scomodità dell’amaca sulla quale aveva dormito.

Si era consultata con il marito ed i due avevano raggiunto il piccolo ambulatorio del villaggio, e lì avevano fatto una scoperta incredibile: Ann era incinta!

Non lo avrebbe mai creduto possibile, invece era successo.

I signori Nook erano preoccupati, ma anche immensamente felici e decisero di rallentare il loro stile di vita.

Ann era radiosa, con il suo pelo castano scuro morbidamente pettinato ad onde sul capo, e tenuto fermo da una tiara che il marito le aveva regalato per le nozze.

Aveva gli occhi azzurro chiaro e vestiva con abiti bianchi, gonne lunghe ariose e raffinate che ondeggiavano al ritmo del vento tropicale.

Suo marito, James, aveva cinque anni più della moglie e il pelo dorato, leggermente spettinato sulla fronte, e intensi occhi neri.

Aveva gusto ed eleganza, ma non gli piaceva farne vanto, ed era considerato uno zio dai bambini del villaggio.

Dopo due mesi di gravidanza, Ann diede alla luce un bellissimo bimbo, al quale fu dato il nome di Tom.

Tutto il villaggio di Vureko fece grandi festeggiamenti per la nascita del figlio dei suoi benefattori, e i coniugi Nook sentirono il loro cuore sprofondare nella gioia più totale. Non sapevano ancora che tutto ciò era destinato a finire rapidamente.

Sei mesi dopo la nascita di Tom, nel villaggio ci fu un’invasione di zanzare, tanto che gli abitanti di Vureko furono costretti a restarsene rintanati nelle proprie abitazioni per una settimana intera. Tuttavia… alcuni di loro vennero punti e svilupparono una forte febbre; tra questi, i genitori del piccolo Tom.

Ann e James erano debilitati, spossati dalla disidratazione causata dal vomito e dalle febbri alte, tanto che Thao, una saggia okapi a capo del villaggio, consigliò loro di spostarsi nella capitale, Tokera, per poter essere curati a dovere, assieme agli abitanti di Vureko più colpiti dalla malattia.

“Possano queste collane proteggervi. Le abbiamo realizzate con le foglie del nostro albero padre, il baobab. Il Cielo vi benedica.”

Fu un addio con gli occhi lucidi e l’augurio di un futuro migliore, lontano dalla malattia.

I coniugi Nook furono ricoverati nell’ospedale di Tokera, con la malattia che concedeva loro ben poco riposo.

Fortunatamente, il piccolo Tom non era risultato infetto, e poiché la febbre tropicale non si diffondeva tra persona e persona, quello fu già un gran sollievo. La benedizione del baobab aveva funzionato con lui.

Tuttavia… Entrambi i suoi genitori avevano sviluppato la forma emorragica, la quale si portò via James per primo, dopo una lunga notte di dolori, deliri e le mani intrecciate dei due sposi vicini di letto, rimasti così fino all’alba, con Ann che si rifiutava di lasciare la mano ormai fredda del compagno.

Due settimane più tardi, Ann sentì la fine vicina, così prese le zampe dell’infermiera che l’aveva accudita con tanto calore:

“Leen, ti ringrazio per esserti presa cura di noi con tanto zelo. Ora per me è giunto il momento di andare, di ricongiungermi a mio marito. Mi spiace che il nostro bambino rimanga da solo, perciò, ti prego…”

Ann aveva cominciato a piangere, così l’elefantessa si fece più vicina e l’accarezzò con la proboscide per calmarla.

“… Vorrei che mio figlio tornasse a Leafy, il mio paese natio. Noi non abbiamo parenti in vita, ma mi piacerebbe che crescesse lì, accolto da una bella famiglia…”

“… Farò il possibile.” le promise Leen.

Ann, dopo averle sorriso un’ultima volta, si appisolò. Un’ora e mezza più tardi la sua anima lasciò le spoglie mortali.

I corpi degli sfortunati coniugi Nook, dopo un breve quanto intenso funerale nella chiesetta antistante l’ospedale, vennero cremati e trasportati a Leafy, per essere tumulati nella cappelletta di famiglia.

Quanto a Tom, la vicedirettrice dell’orfanotrofio di Leafy si fece carico di venire a prendere il neonato direttamente all’ospedale di Tokera, per ospitarlo nella sua struttura. Il cucciolo di tanuki dormì tranquillo per tutto il tragitto, con il suo pelame color del miele e gli occhioni blu come il mare.

Così, Tom Nook cominciò la sua vita all’orfanotrofio Raggio di Sole, un posto che contrariamente alle aspettative comuni si rivelò essere caldo ed accogliente, per quanto non potesse assolutamente sostituirsi alla malinconia che il bambino provava di tanto in tanto, quando veniva accompagnato davanti alla tomba dei suoi genitori, o quando vedeva che qualcuno veniva adottato…

All’età di otto anni, si era ormai arreso a restare con Susan e Laura, rispettivamente vicedirettrice e direttrice dell’orfanotrofio.

Susan era una cagnolina volpina, era giovane e per i bambini dell’istituto era una sorta di sorella maggiore, mentre Laura era un camoscio dallo stile sobrio e ricercato, capace di tenerezza e severità, dosate con grande maestria.

A Tom non dispiaceva comunque restare a dondolarsi sull’altalena mentre i più piccoli venivano portati in macchina dai loro nuovi genitori, in un certo senso si sentiva in pace, ed era felice per la nuova vita dei suoi fratelli adottivi. Quanto a lui… Sarebbe rimasto al Raggio di Sole fino almeno alla maggiore età, e poi si sarebbe dato da fare come insegnante.

Il destino, però, aveva in serbo per lui ben altri piani.

Stava per abbattersi un uragano sulla vita del timido e tranquillo Tom Nook.

Un uragano arancione.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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