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Autore: ElenaDobrevSomerhalder    17/07/2022    0 recensioni
[IN REVISIONE]
Una storia dove i personaggi andranno al College in altre città, incontreranno nuove persone e, ovviamente, nuovi pericoli. Fino alla 3° stagione segue la serie TV.
Prima parte di una trilogia.
AMBIENTAZIONE TEMPORALE: alla fine dell'estate che segna il passaggio al College (5° stagione)
AMBIENTAZIONI GEOGRAFICHE: Mystic Falls, Durham, Los Angeles
PERSONAGGI PRINCIPALI: Elena, Damon, Stefan, Caroline, Bonnie, Nuovo Personaggio
PERSONAGGI SECONDARI: Klaus, Rebekah, Matt, Meredith, Jeremy, Tyler, Elijah, Kol, Katherine, Nuovi Personaggi
COPPIE: Damon/Elena, Stefan/Elena, Klaus/Caroline, Matt/Rebekah, Stefan/Meredith, altre nuove coppie
CAPITOLI: 22
ESTRATTO DAL 2° CAPITOLO:
Ad Elena venne in mente di prendere dei fiori dal vasto giardino attorno al loft[...].
Quando ne raccolse una busta piena [...] si voltò per tornare dentro, ma si ritrovò Damon davanti.
«Ti sei lasciata sfuggire il fiore più bello di tutto il giardino. Tieni.» le disse senza nascondere un doppio senso nella frase, porgendole una stupenda rosa rossa.
«Non volevo ferirmi con le spine.» gli rispose a tono Elena.
«Basta toccare i punti giusti.» continuò sull'onda dei significati nascosti Damon, prendendole la mano e facendole appoggiare il pollice e l'indice dove la rosa non aveva spine.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Your Love Saved Me - Chapter 22
Capitolo 22 - All Good Things Come To An End


Martedì, 14 Febbraio 2012
Caro diario,
Scusami se ti ho trascurato in questo mese e mezzo, ma non ho avuto molti momenti di privacy…troppe persone in questo loft!
L’ultima volta che ho scritto è stata la vigilia di Capodanno, ricordi? Ero pronta alla battaglia, ma non a ciò che è stato rivelato quella notte! Cose davvero assurde, a cui ancora faccio fatica a credere! Come ad esempio che Alyssa è incinta di Alec…sapessi che pancione ha adesso, sembra quasi che le stia per scoppiare! Credevo che Damon l’avrebbe lasciata, che non avrebbe accettato che portasse in grembo il figlio di un altro, soprattutto proprio dell’elfo che non gli è mai andato a genio, eppure…la sta trattando come una regina! Sembra amarla più di prima, nonostante gli ormoni le procurino strani effetti come degli sbalzi d’umore da far impallidire chiunque! È un po’ strano vederlo così, spesso e volentieri ad esempio litiga con Alec a causa sua, perché entrambi vogliono prendersene cura… Come quando lei aveva le voglie, ovviamente solo di vegetali a causa del bambino, e Alec in un attimo li faceva apparire dal nulla, facendo infuriare Damon che se li voleva procurare per primo! Ma sinceramente mi aspettavo di peggio da quei due, quindi tutto sommato è andata bene! Non posso negarti che un po’ la invidio…è forse l’unica cosa che odio davvero dell’essere vampira, il non poter diventare mai mamma. Ma so che un modo per tornare umani c’è, Kol ne è la prova! Lui infatti è tornato umano grazie agli elfi! E sin da allora lui e Bonnie passano moooolto tempo insieme tutti soli, chiusi nella loro stanza con decine e decine di Grimori. Se poi studino qualcosa, o facciano ben altro ingannando il nostro udito sovrannaturale con qualche incantesimo non lo so!!! Infatti, tornando umano, anche Kol ha sbloccato la sua magia!
E poi, la vigilia di Capodanno, abbiamo anche conosciuto la madre e la sorella di Alec, Theya e Shatea, che sono rimaste poi con noi per dare una mano ad Alyssa con la gravidanza e il bambino quando nascerà. Sfortunatamente abbiamo conosciuto anche il vero padre e il fratellastro di Alec, dei quali lui ignorava l’esistenza, che però erano proprio gli elfi contro noi vampiri, e che ora non ci sono più. Una storia orribile e malata, quella della famiglia di Alec…il padre era uno psicopatico, che tra le altre cose dopo aver rinnegato moglie e figli e aver cancellato la memoria a quest’ultimi, ha pure fatto credere loro che la madre fosse morta, e dopo anni ha voluto una figlia dalla ex-moglie che teneva prigioniera, col solo scopo di farla accoppiare (che termine spregevole, ma purtroppo è quello più azzeccato)…con chi poi?! Con il fratellastro nato da lui e una strega/licantropo! Mi vengono i brividi solo a ripensarci! Quindi lasciamo perdere…pensiamo alle cose belle: Richelle e Sebastian fanno parte del gruppo ormai, sono diventati una coppia e ci hanno assicurato di essere disponibili semmai avessimo bisogno di loro, anche se sono tornati in Italia insieme ad Ettore e Clelia, e poi ci sono Patricia e Caitlin che sono tornate ad Atlanta con Shane, che si è fatto trasferire all’Emory University di Atlanta per star loro vicino. Ah, e poi ovviamente ci sono Jeremy, Matt, Liz, Carol e Meredith a Mystic Falls, che sono ancora dei semplici umani in questo mondo pieno di creature sovrannaturali, anche se mio fratello ha la particolarità di vedere i fantasmi, ricordi? Stasera ci ritroveremo a festeggiare San Valentino tutti a cena, in un ristorante di lusso in una villa ad un’oretta da Mystic Falls. Ordini di Klaus! Sento odore di sorpresa per Caroline, ma non le ho detto nulla, altrimenti che sorpresa sarebbe?! Sarà di certo una serata indimenticabile! Klaus ha anche detto che Tyler porterà una ragazza per presentarcela… Sembra una cosa seria, a differenza di tutte le ragazze con cui si è divertito nei mesi scorsi! Spero che anche lui sia felice, come lo siamo ad esempio io e Stefan…dopo Natale infatti le cose sono andate molto meglio… Forse la presenza della famiglia di Alyssa, e il vedere come andavano d’accordo con Damon, il vederlo felice, mi hanno fatto tornare in me. Perché alla fine io lo amerò sempre, e per questo voglio che lui sia felice. E voglio la stessa cosa per me ed il Mio Grande Amore Stefan. Ho proprio intenzione di passare la mia intera esistenza con lui! E per farlo nel migliore dei modi devo accantonare il passato e guardare avanti, solo al mio futuro con lui! A proposito di futuro, adesso sarà meglio salutarti, è ora di prepararmi! Avremo due ore di strada da fare, ma sono sicura che ne varrà la pena! Prometto di trovare un po’ di privacy per scrivere, nelle prossime settimane! Oggi mi è andata bene che sono tutti impegnati a prepararsi al meglio per la serata!
A presto, mio caro Diario!


Elena chiuse il diario e lo ripose sotto il materasso, il suo piccolo nascondiglio. Decise di andare a vedere cosa stava succedendo nel loft, prima di iniziare con i preparativi, e se ne pentì quasi subito.
«Bonnie, ci sei?» urlò Kol dall’open space, e la strega gli rispose urlando dalla camera, dove stava scegliendo con molta indecisione il vestito da mettere, che avrebbe gradito un suo parere, così lui corse su con i suoi nuovi tempi “rallentati” da umano. Katherine e Caroline intanto facevano a gara con la loro velocità vampiresca a chi per prima potesse rubare il bagno all’altra, mentre Damon aveva chiesto agli uomini di far preparare Alyssa con calma nell’altro prima di lasciarlo libero per loro, e in quel momento stava proprio parlottando in salotto con suo fratello Stefan, Elijah e gli unici già pronti, ovvero gli elfi: Alec, Theya e Shatea infatti avevano usato i loro poteri legati alla natura per prepararsi, e non a caso profumavano di rose. I vestiti delle due elfe poi erano interamente fatti di foglie e fiori, molto eleganti, e i capelli erano acconciati con viticci e fiori: sembravano proprio delle dee. Alec invece aveva optato per un elegante completo blu scuro e una camicia azzurra, che faceva risaltare ancor di più gli occhi dello stesso colore. Stava decisamente bene anche lui.
Stefan le fece cenno di scendere in salotto, e lei si avviò subito.
«Che dici, ce la farete a prepararvi tutte senza nessun cadavere sparso qua e là?» le disse dubbioso il vampiro dagli occhi verdi quando fu di fronte a lui.
«Temo per Caroline e Katherine, sinceramente. Potrebbero farsi fuori a vicenda.» rispose scherzando, poi aggiunse senza emettere fiato, mimando col labiale: «Ma il bagno affianco al garage è libero, giusto?».
Stefan si limitò ad annuire, ed Elena fece un sorrisetto soddisfatto, corse su in camera a prendere il necessario e si fiondò nel bagno libero, urlando prima di entrare: «Grazie per aver lasciato libero questo, ci metterò poco, giuro!».
Katherine, che aveva perso la gara con Caroline e stava scendendo le scale, alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
Ma Elijah le fece tornare il sorriso con una sola frase: «Amore non essere arrabbiata, loro devono prepararsi prima perché hanno più lavoro da fare per rendersi presentabili, tu invece sei incantevole in qualsiasi momento».
«A proposito di preparativi, vado a vedere come vanno quelli di Alyssa.» disse Alec, alzandosi dal divano, ma Damon si alzò in contemporanea e lo contraddisse: «No, meglio che vada io».
«Ehi, calma maschietti, queste sono cose da donne, per cui ci andremo io e mia figlia, voi state qua tranquilli, ok?» disse Theya e nessuno dei due la contraddisse, anzi, si sedettero subito guardando uno al lato opposto dell’altro.
«Vengo anch’io, almeno mi tengo impegnata e magari vi do una mano. È una buona azione, no?» chiese Katherine, che da quando aveva scoperto di sua figlia si stava dando da fare per comportarsi al meglio, almeno quando le riusciva.
«Certo, almeno saremo tre contro due!» rispose scherzando l’elfa, e insieme andarono al piano di sopra.
Quando tornarono giù, guardarono gli uomini seduti sul divano con un sorrisetto soddisfatto, ed essi capirono perché non appena videro Alyssa: nonostante il pancione infatti era meravigliosa. Indossava un vestito viola a sirena interamente di pizzo, che le fasciava il corpo fino alle ginocchia, mettendo in evidenza il pancione che forse la rendeva ancor più bella, e i capelli raccolti le mettevano in luce il viso radioso. Damon e Alec la guardarono incantati ed estasiati, mentre Stefan ed Elijah fecero una smorfia d’approvazione a Katherine e le elfe.
«Sembro una palla che cammina, ma mi piaceva troppo questo vestito!» disse imbarazzata Alyssa, mentre iniziava a scendere le scale, e nello stesso istante Damon e Alec scattarono con la loro velocità sovrannaturale verso di lei: mentre il vampiro si limitò ad attenderla incantato alla fine delle scale, l’elfo la raggiunse e le cinse i fianchi, aiutandola a scendere e scatenando un’occhiataccia dell’altro.
«Sei stupenda Principessa, se non fosse ovvio.» le disse Alec guardandola negli occhi con uno sguardo amorevole, poi le carezzò il pancione con la mano libera, e aggiunse: «Ed il nostro piccolo ti rende ancora più bella».
Alyssa si tese al contatto con l’elfo, e si limitò a rivolgergli un sorriso tirato. Non riusciva ancora a spiegarsi quali fossero i sentimenti che provava per lui: a volte lo odiava, altre si sentiva a disagio solo a causa della sua presenza, ed altre ancora avrebbe voluto che diventassero una vera famiglia, col loro bambino che portava in grembo. Spesso si convinceva che tutti questi diversi sentimenti fossero anche a causa della gravidanza e della magia che pervadeva i tre, e sperava che una volta dato alla luce il piccolo si sarebbe stabilizzata emotivamente.
Non appena arrivarono alla fine delle scale Damon le prese la mano e l’attirò delicatamente a sé, per poi sfiorarle la guancia con l’altra mano. I loro visi erano a un soffio dall’altro, e il vampiro le sussurrò: «Sei la più bella del mondo, Amore mio».


Un paio d’ore dopo erano tutti in una meravigliosa villa, allestita come se ci fosse una grande occasione, con luci, nastri e fiori a non finire.
Non mancava nessuno, c’erano anche Liz, Carol, Meredith e Jeremy che erano arrivati da Mystic Falls, e Shane, Patricia e Caitlin da Atlanta.
Tyler, come annunciato, era accompagnato da una bellissima ragazza dai lunghi capelli castani e con dei piccoli occhi castani ravvicinati, incorniciati dalle sopracciglia sottili ma ben definite, il viso particolare, di forma a cuore ma più affilato, su cui si notavano gli zigomi alti e il naso dritto, un fisico da urlo anche se era piuttosto bassa, e una carnagione medio-scura, tipica del sud-est asiatico.
Kol si avvicinò per presentarsi, le prese la mano per farle il baciamano ma lei la ritrasse subito, così Tyler informò prontamente il neo-umano e tutti i presenti vicini: «Lei è Kuroyami, ma potete chiamarla Yami, ed è germofobica».
«Uh, un bel casino quindi starci insieme!» commentò Kol, che aveva percepito qualcosa di strano in quella ragazza, sicuramente non la germofobia.
«Ormai abbiamo confidenza, io e lei.» ribatté l’ibrido, guardandolo in malo modo, poi andò avanti con le presentazioni cingendo la ragazza in un abbraccio protettivo.
«Come hai fatto a conquistare questo latin lover?» chiese sarcasticamente Klaus a Yami, dando una pacca sulla spalla all’ibrido.
«È bastato un solo sguardo per farmi impazzire, mi ha fregato subito, e addio vita da single. Lo so che la tua è tutta invidia Klaus, senza dubbio la più bella in questa sala è lei!» rispose Tyler gonfiandosi d’orgoglio.
Per tutta risposta Klaus abbracciò Caroline.
«Questa che parla è la volpe che non è arrivata all’uva, una dolcissima uva.» le disse divertito, e la baciò dolcemente.
Dopo le varie presentazioni e chiacchere di saluto, i presenti si sedettero alla tavolata e iniziarono la cena, con portate di alto livello e personalizzate: carni al sangue per i vampiri, e piatti totalmente vegetali per elfi e Alyssa.

«Prima di passare al dolce, vorrei dedicare un ballo alla mia Valentine, la mia meravigliosa Caroline.» disse Klaus chiedendo l’attenzione di tutti, mentre si alzava dal tavolo e invitava la vampira a ballare.
Lei accettò senza farselo ripetere due volte, ma appena iniziò la canzone, “Give Me Love” di Ed Sheeran, si bloccò.
«Te la ricordi? Il nostro primo ballo, nella mia villa di Mystic Falls. Avevo già capito di amarti, ma non sono riuscito a farlo capire a te, allora.» le sussurrò Klaus.
Caroline annuì, mentre gli occhi le si facevano lucidi, così Klaus l’abbracciò e iniziarono a ballare stretti.
Tutte le altre coppie si misero a ballare attorno a loro: Stefan ed Elena, Damon e Alyssa, Matt e Rebekah, Elijah e Katherine, Kol e Bonnie, Tyler e Yami, Jeremy e Caitlin, Shane e Patricia, e anche Alec che invitò sua sorella Shatea a ballare forse il primo ballo di tutta la sua lunga ma triste vita.
Quando arrivò quasi la fine della canzone, durante i cori che ripetevano “My my, my my, give me love”, i fratelli Mikaelson si fermarono e iniziarono a battere le mani a tempo, così tutti gli altri tranne Klaus e Caroline li seguirono.
Appena finì la canzone Klaus si inginocchiò davanti a Caroline, con un cofanetto in mano.
«Mi faresti l’onore di diventare mia moglie?» disse cercando di non far trasparire l’emozione, mentre apriva il cofanetto mostrando un anello d’altri tempi, e sicuramente di grosso valore.
Caroline unì le mani davanti al viso illuminato da un sorriso immenso e annuì, mentre lacrime di gioia iniziavano a scenderle sulle guance.
Klaus sorrise come mai nella sua vita, e le fece cenno di porgergli la mano sinistra, così le infilò l’anello all’anulare e si alzò per baciarla appassionatamente, prima che tutti notassero i suoi occhi lucidi.
Tutti appladirono gioiosi, e Damon si avvicinò a Liz che si era commossa per poi abbracciarla e congratularsi.
«Alla fine tua figlia si è trovata un bel partito per poter fare tutto lo shopping che desidera, proprio come ha sempre ambito.» scherzò il vampiro, e a Liz scappò una risatina.
«Se qualcuno mi avesse raccontato di questa serata, qualche anno fa, l’avrei preso per pazzo!» rispose lo sceriffo, scuotendo la testa.
«Vedi, cara Liz, mai smettere di sognare!» scherzò ancora il vampiro, e si allontanò vedendo arrivare Caroline, che strinse forte la mamma mentre entrambe scoppiavano in lacrime dalla gioia.

Non appena si complimentarono con Klaus e Caroline, Bonnie ne approfittò per prendere da parte Kol, e lo portò sul terrazzo, dove non c’era nessuno dato il freddo di quel periodo.
«Non so come dirtelo e non so se mi crederai, ma c’è una cosa importante che devo dirti, prima che qualcuno se ne accorga. Anzi, a dire il vero mi pare strano che già non se ne siano accorti.» esordì la strega, lasciando Kol perplesso.
«Chi si deve accorgere di cosa?» chiese aggrottando le sopracciglia, mentre le prendeva le mani.
«I vampiri…pensavo lo avrebbero capito subito, e invece pare che sia ancora l’unica a saperlo, oltre agli elfi, che me l’hanno fatto intuire prima ancora di scoprirlo. La prossima persona che dovrebbe saperlo sei tu. Che non sei più un vampiro…» disse Bonnie, lasciando in sospeso la frase.
«Sì, quindi?» chiese ancora Kol, sempre più confuso.
«Sei un umano, anche io, e quando due umani si amano, e non stanno attenti a certe cose…» balbettò la strega, abbassando lo sguardo.
Kol iniziò a scuotere la testa, e quando Bonnie si toccò il ventre e allungò la mano verso di lui per fargli fare altrettanto, lui iniziò a bofonchiare: «Dici sul serio? Com’è possibile?».
«Sei tornato umano, in tutto e per tutto.» scrollò le spalle e lo guardò dritto negli occhi, mentre la mano di Kol finalmente toccava il suo ventre «Ed io sono rimasta subito incinta».
Kol si inginocchiò, provando ad ascoltare la pancia di Bonnie, e lei scoppiò a ridere.
«Se fossi un vampiro forse potresti sentirne leggermente il battito, ma, te lo ricordo per l’ennesima volta, sei tornato umano! Dovrai tenerlo a mente più spesso!» gli disse canzonandolo scherzosamente.
Kol si alzò e la baciò dolcemente, per poi chiederle, aggrottando la fronte: «Scusa, quindi da quanto saresti incinta?».
«Poco più di un mese. Sei stato un fulmine!» gli rispose la strega, poi, vedendolo perplesso, aggiunse: «Per caso non lo vuoi?».
«Cosa?! No no, assolutamente, è la cosa più bella che mi potesse capitare ora che sono di nuovo umano, come terrò ben a mente! È solo che non me lo aspettavo minimamente… Vuoi tenerlo per noi per il momento, o vuoi rivelarlo anche agli altri?» disse Kol prendendole il viso tra le mani e carezzandole le guance.
«Se ne accorgeranno da soli molto presto, il cuore già batte e se non ci sono altri rumori attorno attirerà l’attenzione, soprattutto dei tuoi fratelli!» spiegò Bonnie, e Kol si allontanò di scatto.
«Rebekah! Oh no, la mia povera Rebekah! Quando lo capirà sarà un duro colpo! Ha sempre rimpianto l’essere umana perché voleva creare una famiglia sua, quando saprà di questo bambino darà di matto!» cominciò a blaterare Kol andando avanti e indietro, ma Bonnie lo bloccò: «Potrà fare la zia, dici che non si accontenterà, per ora?».

Damon prese sottobraccio Alyssa e la portò fuori dalla sala, dove c’era una bellissima fontana e un giardino curatissimo che circondava la villa.
«Buon San Valentino, Piccola! Non sapevo che regalo farti, così ho preso la prima cosa che mi è capitata.» disse ironicamente Damon, porgendole un cofanetto lungo e stretto.
Alyssa sorrise, lo aprì, e rimase sconvolta dal contenuto: era un braccialetto formato da una sequenza di infiniti con brillanti incastonati. Non appena si riprese dalla sorpresa, tirò fuori il braccialetto per farselo mettere dal vampiro.
«Grazie Amore, è davvero bellissimo, ma non era necessario, davvero. Io non ti ho preso nulla.» disse lei con un filo d’imbarazzo.
«Me l’hai già fatto il regalo: sei rimasta con me nonostante tutto. Preferivi per caso qualche altro regalo?» chiese il vampiro perplesso.
«Scherzi?! È bellissimo! Anche se a dire il vero qualcosa che avrei voluto in dono da te c’è, ma avrai tempo per farmelo. Molto molto tempo.» accennò la ragazza, ridacchiando e scatenando la curiosità di Damon, che le chiese: «Cioè? Di cosa si tratta?».
«Diciamo che è un regalo astratto. Sarebbe semplicemente il passare l’eternità con te.» mormorò lei, fattasi seria e rossa in viso.
«Mi piace come regalo. Davvero tanto. Ma sai che non sarà possibile, a meno che…» disse lui, ma Alyssa lo interruppe: «C’è un altro modo per vivere per sempre. Sarebbe un segreto, ma di te mi fido. Vedi, Richelle è una strega sirena come me, è viva a tutti gli effetti. Ma sai da quanto?».
«Stando a quello che ha detto alla battaglia, dovrebbe avere sui 200 anni…» ipotizzò Damon, vedendo che lei aspettava un suo tentativo.
«Molti di più. Molti più persino di Klaus.» disse lei, ma lui non le credette: «E questa strana idea da dove ti è venuta, Piccola?! Non è possibile, fidati».
«Te lo giuro, l’ho vista nei flashback che mi ha fatto vedere Alec, e si parla di parecchi secoli addietro, e poi lei me l’ha confermato e mi ha chiesto di mantenere il segreto, per cui fa finta di non sapere nulla. So anche come ha fatto!» continuò a cercare di convincerlo la strega sirena.
«E come, sentiamo? So che alcune streghe riescono a invecchiare più lentamente dei semplici umani, ma al massimo vivono un centinaio d’anni o due, e lei è già al limite e sembra ancora una ragazza!» obiettò lui.
«Ha usato l’acqua di Avalon, un luogo in cui possono andare solo elfi, fate, gnomi e sirene. E altre cose, credo si sia fatta una specie di pozione, un incantesimo, non so. Comunque ha trovato il modo per vivere più di mille anni così senza morire né invecchiare. È un po’ come essere vampiri, ma mantenendo i poteri da strega sirena e non dovendo bere sangue per sopravvivere. Non sarebbe perfetto?» disse entusiasta Alyssa.
«Certo che lo sarebbe, se fosse vero e se lo potessi fare anche tu.» disse Damon, poi l’abbracciò stretta a sé e le sussurrò: «Ti amerò comunque per l’eternità, che tu riesca a farti lo stesso incantesimo o no…questo lo sai vero?».
«Lo so, ed è anche per questo che ti amo così tanto.» disse lei, ricambiando l’abbraccio seppur con il pancione non le riuscisse molto bene, poi cercò le sue labbra e si baciarono appassionatamente, finché non ebbe il respiro troppo affannato e Damon le lasciò un po’ di tregua.
«Sarà bellissimo qui quando si sposeranno Caroline e Klaus…» rifletté ad alta voce Alyssa, voltandosi verso la villa.
«Un giorno ci sposeremo anche noi, e sarà ancor più bello…o non vuoi sposarmi?» le chiese azzardando Damon, mentre la cingeva per i fianchi da dietro, o meglio per il pancione, e le sfiorava la guancia con la sua.
«Solo se ti comporterai bene!» rispose ridacchiando lei, poi mise le mani sulle sue e aggiunse: «E poi passerà del tempo, Darko dovrà essere in grado di camminare bene, perché ci farà da paggetto».
«Darko? Quindi è così che si chiamerà questo mostriciattolo, che spero prenda tutto dalla mamma e nulla dal papà?» disse sarcasticamente il vampiro.
«DAMON! Questo non è comportarsi bene!» lo canzonò lei non troppo seriamente, poi continuò: «Sì, comunque, sento che Darko è il nome giusto. È di origine slava, e significa dono. E questo piccolo è un dono per tutti, se ci pensi».
«Se penso che son stato proprio io a proporti di avere un figlio da un donatore, un domani… Ma mai avrei scelto quell’elfo e sinceramente avrei aspettato ancora un po’! Però lo sai che sono felice, so quanto volessi diventare mamma, e anche se è successo prima del previsto e con l’aiuto di qualcuno che non mi sta per niente simpatico, questo piccolo è decisamente un dono. E anche se a volte potrà costarmi caro visto che avrò sempre a che fare con Alec, gli vorrò bene come fosse anche mio figlio.» disse sincero lui, carezzandole la pancia, mentre lei alzò il viso per cercare le labbra del vampiro con le sue. Ma non appena le sfiorò qualcosa la spinse lontana.
Cercò in tutti i modi di cadere in modo da non ferire il bambino, e così facendo si ferì il braccio sinistro. Non appena riuscì ad aprire gli occhi, vide Damon più in là, riverso a terra, e uno strano animale davanti a lui: sembrava una volpe, ma non aveva mai visto una volpe tutta nera ad eccezione delle punte di zampe, muso, orecchie e code che erano bianche. Sì, proprio code, perché a meno che non avesse delle allucinazioni, quella strana volpe ne aveva ben otto, dalle quali crepitavano scintille quando si sfioravano tra loro.
Volpe e vampiro si guardarono negli occhi per diverso tempo, come se ci fosse una sfida silenziosa tra loro, poi d’un tratto Damon iniziò a tastare nel vuoto e ad urlare verso la volpe: «No! Lasciami andare! Liberami!».
Alyssa non riuscì a capire a cosa si riferisse, non vedeva niente che gli potesse impedire di muoversi. Ma non fece in tempo a rifletterci su. La volpe infatti guardò per un’ultima volta il vampiro, alzando il collo in segno di superiorità, e poi si scagliò contro di lei.

A tavola si stava ancora festeggiando il fidanzamento di Klaus e Caroline. Tutti erano contenti della bella notizia, tranne Alec. Non che non fosse contento per i due, ma pensava al fatto che non avrebbe potuto mai sposare la donna che avrebbe voluto. Non avrebbe mai potuto sposare Alyssa. Nemmeno il fatto di essere incinta di lui l’aveva fatta allontanare da Damon, e se non era successo allora, non sarebbe successo mai. Certo, era una cosa accaduta per caso, lui non aveva idea di averne la capacità, ma quella notizia sarebbe stata un’ottima scusa per stare insieme. Ma questo non era il peggio, no. Era sapere che anche lei lo amava, in un qualche modo, ma non glielo avesse mai dimostrato dopo quella battaglia. Forse l’aveva turbata qualcosa che aveva detto Valvic? O forse il fatto che stesse perdendo Damon in quella battaglia l’aveva allontanata definitivamente da lui? Non riusciva a capire cosa fosse successo in quella notte, ma era certo di percepire in lei, sotto sotto, l’amore che provava anche per lui.
D’un tratto gli venne un flash: Valvic parlava degli effetti che il bambino aveva su Alyssa, come del fatto che erano in qualche modo connessi. E se lei si fosse convinta che anche ciò che provava per l’elfo era a causa del bambino e non per sua volontà? Se avesse pensato che quello che provava non era reale?
«Alec! Sei ancora tra noi?!» la melodiosa voce di sua sorella Shatea lo riportò al presente. Era felice di aver ritrovato la parte migliore della sua famiglia, anche se avrebbe preferito ci fosse pure Lucas con loro, e Caspar per sua sorella, nonostante l’immoralità della loro storia.
«Sì, ci sono. Stavo solo pensando.» rispose mogio.
«A cosa?» chiese curiosa la bionda, ma lui restò sul vago: «Niente di che, solo riflessioni sul passato».
Alec notò che Shatea ci rimase male per aver glissato la sua domanda, perciò le fece un sorriso in segno di scuse e fece per abbracciarla, ma non ci riuscì. Bloccò infatti le braccia a mezz’aria, urlando dal dolore, facendo girare tutti i presenti, mentre sulla manica sinistra della camicia iniziava a formarsi una macchia di linfa.
«Che succede?!» chiese subito la sorella, che non capì come si potesse essere fatto male. Ma lui riuscì a dire solo una parola: «Alyssa».

La volpe stava raggiungendo Alyssa, e lei cercò di difendersi, utilizzando la magia: fece infatti crescere all’istante dei rami di un cespuglio vicino, creando una specie di gabbia protettiva attorno a lei, ma non servì. La volpe fece uscire del fuoco dalla sua bocca, bruciando buona parte del recinto, e la raggiunse, tentando di bruciare anche lei, ma sempre con la sua magia Alyssa cercò di spegnere il fuoco. Ci fu una lunga lotta, in cui il fuoco che usciva dal muso della volpe aumentava, poi diminuiva, poi aumentava ancora, senza mai raggiungere la strega sirena. Finché la volpe si stufò e rinunciò al fuoco, preparandosi ad attaccarla fisicamente, ma Alyssa fu più veloce e utilizzando la magia la spinse lontano, contro un albero, ferendola visibilmente, e poi si mise a correre verso Damon.
«Andiamocene!» urlò la ragazza, ma il vampiro era inginocchiato a terra con le mani a mezz’aria e il viso desolato.
«Non vedi che non posso?» si lamentò lui, ma lei non riuscì a capire.
«Perché non puoi?! Su, alzati e andiamo, prima che ci attacchi di nuovo! Non c’è nulla che te lo impedisce!» lo incitò lei, ma non servì a nulla.
«Forse perché sono rinchiuso in una cella?! Tu non la vedi perché è buio. Ma non importa, non puoi liberarmi… Scappa, salvati Amore mio! Corri e avvisa gli altri!» le disse quasi pregandola.
«Non è necessario, siamo già qua. E no, non c’è alcuna cella.» disse Alec freddo, seguito poi da tutti gli altri che erano accorsi in loro aiuto, ad eccezione di Matt, Jeremy, Liz, Carol e Meredith, gli unici umani del gruppo, al sicuro all’interno della villa, e Yami, che era andata in bagno prima che Alec iniziasse a perdere linfa, e probabilmente non si sarebbe accorta di tutto ciò che stava succedendo.
«Dammi il braccio, Principessa.» disse ad Alyssa, con un tono dolce e apprensivo come non mai, e quando glielo porse usò i suoi poteri per guarirla.
Stefan intanto si avvicinò al fratello, che stringeva i pugni a mezz’aria guardando male l’elfo, e cercò un modo per liberarlo da quella cella invisibile, scoprendo soltanto dopo essere riuscito ad “entrarci” che quella cella non esisteva affatto, se non nella mente di suo fratello.
«Cosa diavolo vi ha attaccati?» chiese Bonnie, alternando lo sguardo tra Alyssa e Damon.
«Una strana volpe, suppongo magica. Sono riuscita a ferirla, ma non credo ci metterà molto a riprendersi e riattaccare.» rispose la strega sirena, implicando che sarebbe stato meglio scappare il prima possibile.
Alec si guardò attorno, e quando vide la volpe con le otto code non riuscì a credere ai suoi occhi.
«Non è possibile! Quella non è una volpe, è un kitsune! Credevo si trattasse solo di una vecchia leggenda orientale!» disse l’elfo, suscitando una battutina di Klaus: «Come tutti noi qui presenti, tutti leggende viventi, niente di speciale».
«Beh, se tutte le leggende sono vere, allora dovremmo puntare alle code. Dobbiamo farle fuori tutte.» suggerì l’elfo, si mise davanti ad Alyssa per difenderla, e così fecero gli altri, creando una muraglia di creature sovrannaturali attorno alla strega sirena e Damon.
Il kitsune si stava rialzando, ma loro erano pronti all’attacco. Si avvicinò pian piano, con passo felpato, e qualcuno di loro vide un ghigno sul suo muso. Ma una cosa impensabile li distrasse: Tyler aveva spezzato il collo ad Elena, Caroline e stava per farlo anche a Rebekah, se Klaus non lo avesse raggiunto con la sua velocità sovrannaturale per prenderlo a calci e chiedergli che diavolo gli passasse per la testa.
La volpe approfittò della distrazione, e si lanciò su Alec, mordendogli il collo, facendo così lo stesso effetto ad Alyssa che iniziò a perdere sangue, poi si lanciò su Klaus, che intanto aveva iniziato a lottare con Tyler, liberando quest’ultimo, che spezzò un ramo da un albero e lo conficcò nel petto di Rebekah, colpendole il cuore e facendola cadere a terra inerte. Quel gesto scatenò l’ira di Elijah, che si voleva fiondare sull’ibrido, ma non fece in tempo nemmeno a muoversi che Katherine gli strappò il cuore dal petto, e così anche l’Originale cadde a terra temporaneamente fuori gioco. Katherine poi puntò Patricia, ma Shane e Caitlin la bloccarono e indebolirono facendole ribollire il sangue coi loro poteri, mentre Theya fece crescere dei grossi viticci dal terreno che le avvolsero interamente il corpo, immobilizzandola, mentre Shatea iniziò ad essiccare Tyler, che stava mordendo Alyssa sul lato opposto del collo in cui era stata morsa indirettamente dal kitsune, senza riuscire però a portare al termine il lavoro, tanto che Kol dovette rompergli il collo con la magia per poterlo staccare dalla strega sirena, che cadde a terra stremata accanto ad Alec, conciato malissimo anche lui.
Klaus intanto si era trasformato in lupo, e aveva iniziato a lottare con la volpe come fossero due animali selvaggi, mentre Bonnie si era avvicinata a Stefan, e lo spronava ad aiutarli anziché stare lì immobile accanto a Damon, ma la sua risposta le fece raggelare il sangue: «Sono anche io dentro la gabbia, con mio fratello».
«Stefan, lo sai che non è reale! È solo nella tua mente!» gli ricordò la strega, ma lui ne era consapevole: «Lo so, ma non riesco ad uscirne comunque!».
Bonnie si rassegnò, con la speranza che avendoli “messi in gabbia” il kitsune non volesse ferirli, e andò dalle altre streghe, giusto in tempo per prenderle per mano ed enunciare insieme a loro un incantesimo che bloccò la volpe per qualche istante, così Theya e Shatea ne approfittarono e sfruttarono gli alberi vicini per incantare i rami e usarli come tentacoli, che indirizzarono verso la volpe, bloccandola definitivamente e dando modo a Klaus di ferirla. Ma non durò molto, perché il kitsune fece formare una palla di fuoco attorno a sé e riuscì a liberarsi dai rami, e poi scioccò tutti: corse infatti da Alyssa, che era ancora a terra e perdeva molto sangue, la tirò su con la testa a mo’ di leva e con una potenza inaudita la lanciò contro un muro di cinta, per poi raggiungerla ancora e riempirla di morsi nonostante avesse già perso conoscenza.
Klaus si ritrasformò in forma umana ed insieme alle streghe e le elfe si lanciò all’attacco del kitsune, che però vedendosi braccato corse da Tyler e gli leccò le labbra, sporcandogliele col sangue di Alyssa. L’ibrido si riprese più velocemente che mai, e subito sparì col kitsune.
Con loro sorpresa, non c’era più pericolo, e si guardarono attorno: Alyssa e Alec avevano perso conoscenza entrambi e stavano perdendo rispettivamente molto sangue e molta linfa dai morsi lungo tutto il corpo; Elijah, Rebekah, Caroline ed Elena erano ancora inconscienti ma si sarebbero ripresi presto; Stefan e Damon erano finalmente liberi dall’illusione del kitsune.
«Oh mio Dio! Elijah! Perché sono qui? Liberatemi!» iniziò ad urlare Katherine, ma Stefan aveva compreso cos’era successo.
«Ha comunicato anche con te, vero? La volpe ti ha chiesto di farci fuori, a cominciare da chi ami di più, e tu hai ceduto.» disse il vampiro, ma lei ancora non comprendeva ciò che era successo, così il vampiro fece cenno a Theya di liberarla e la vampira corse subito da Elijah, così come Shatea corse da Alec, Klaus da Caroline e Rebekah, Stefan da Elena, e Damon da Alyssa. Il vampiro le si inginocchiò accanto, e non poté fare a meno di notare che era in una pozza di sangue. Theya era già affianco a lei a cercare di guarirla coi suoi poteri, ma quando scosse la testa Damon capì che non sarebbe bastato. Così si morse il polso, e lo avvicinò alla bocca della ragazza, ma Kol lo redarguì: «Ha perso conoscenza, non potrà berlo. Passalo sulle ferite, ha più possibilità di entrarle in circolo e guarirla». E così il vampiro fece come consigliatogli. Pian piano le ferite iniziarono a guarire, ma Alyssa non riprese conoscenza. Alec intanto si era ripreso grazie a sua sorella Shatea, e insieme li avevano raggiunti. La madre fece posto all’elfo, che subito accarezzò preoccupato il pancione della strega sirena.
«C’è qualcosa che non va… Guardate…» disse Bonnie, indicando le ferite sul corpo di Alyssa, che si erano ormai rimarginate ma avevano attorno uno strano contorno scuro.
«Sono come le mie…» s’intromise Klaus, mezzo nudo dopo le trasformazioni, e indicò le cicatrici sul suo corpo, dello stesso tipo di quelle di Alyssa.
«Come fanno a non essere guarite? Tu sei l’Ibrido Originale!» chiese sorpresa la strega.
«Sono i morsi del kitsune. Deve avere un qualche potere che non ci fa guarire completamente. Mi sento molto debole infatti.» spiegò contrariato l’ibrido.
«E come mai lui» disse Damon indispettito indicando Alec «non ha nessuna cicatrice anche se è stato morso?!».
«Forse non ha effetto sugli elfi. Può darsi sia legato al sangue, e loro non ne hanno.» ipotizzò Klaus.
«Dobbiamo chiamare Richelle. Subito.» disse allarmato Alec.

Matt e Jeremy stavano fremendo, all’interno della villa. Il fatto di essere sempre tagliati fuori in situazioni di improvviso pericolo solo perché erano umani non andava affatto a genio a nessuno dei due.
Carol e Liz invece erano preoccupate, e quest’ultima si era pentita di non essersi portata dietro la fondina.
Meredith invece continuava a guardarsi intorno, tanto che Jeremy a un certo punto la rassicurò: «Tranquilla, gli elfi ci hanno fatto una barriera, chiunque sia chi ha attaccato Alyssa, non entrerà qui dentro».
«Lo so, è che Yami non è più tornata.» disse sospettosa e preoccupata allo stesso tempo, poi aggiunse: «Vado a vedere che fine ha fatto».
«Ti guardo le spalle, non si sa mai.» disse Jeremy, e insieme andarono nei bagni. Ma non c’era nessuno.
Aprirono tutte le porte, e l’unica cosa che trovarono fu una borsetta. Si guardarono, e decisero di prenderla. Quando tornarono al tavolo la svuotarono su di esso, e a parte tutto ciò che una donna poteva tenere nella borsetta, sbucò fuori una pallina delle dimensioni di una mela che catturò subito la loro attenzione.
Non era infatti una pallina come ogni altra, bensì sembrava magica: pareva fatta di vetro e al suo interno c’era un liquido nero e scintillante che si muoveva in continuazione, come se ci fosse stata qualche forza invisibile a mescolarlo all’interno della pallina. Era più o meno a metà della pallina, ma sembrava diminuire pian piano, come se stesse evaporando. Ad un tratto la pallina brillò, e il liquido iniziò ad aumentare. E poi diminuì. Fece così per un bel po’, aumentando e diminuendo, finché smise di diminuire e aumentò soltanto, fino ad arrivare a riempire per tre quarti la pallina.
«Cosa diavolo è questa roba?!» esclamò Meredith, con la pallina tra le mani, e una voce conosciuta trasformata in qualcosa di tetro la fece rabbrividire.
«Qualcosa che non ti appartiene. Dammela.» era Tyler, che stava rientrando dal giardino da solo.
«Perché?» azzardò la donna, e lui rispose con ancora quella voce strana: «Perché devo riportarla alla proprietaria».
«E chi è?» chiese Matt, ma stavolta Tyler rispose con la sua voce normale: «Meglio che tu non sappia nulla, amico. Meredith, dammi quella pallina, prima che debba ricorrere a metodi molto meno gentili».
«Non ci penso nemmeno.» disse la dottoressa, e scatenò Tyler: il suo viso si trasformò, e partì a tutta velocità verso di lei.
«Fermo!» urlò la donna, e Tyler si fermò esattamente nello stesso momento.
«Fa’ la linguaccia!» ordinò ancora lei, e lui, a conferma della sua idea, fece la linguaccia.
«Siediti e sta fermo fin quando te lo dico io.» disse Meredith, tenendo stretta tra le mani la pallina, e Tyler si sedette, poi la dottoressa fece cenno ai ragazzi di andare a dare un’occhiata fuori, e quando si affacciarono restarono sconvolti.
Sebbene non si vedesse granché data la poca luce, Jeremy e Matt riuscirono a distinguere sei corpi a terra, e gli altri attorno ad essi; uno in particolare era attorniato da più persone, ma non riuscivano a distinguerli.
Sembrava la fine di una battaglia.
Jeremy aguzzò lo sguardo, e riuscì a trovare una chioma rossa che spiccava nell’oscurità. Sperò che fosse lei, e la chiamò col cellulare.
«Jer! Stai bene?» disse preoccupata la ragazza.
«Sì, Cait, io sto bene, qui stiamo tutti bene… Ma cos’è successo lì fuori?» chiese lui, dopo averla rassicurata.
«Un kitsune, una volpe magica…ci ha attaccati, e Tyler e Katherine erano dalla sua parte!» spiegò agitata.
«Sarà meglio che qualcuno di voi streghe venga qui di corsa allora.» disse Jeremy, voltandosi verso Tyler.

Qualche ora più tardi, all’ospedale di Mystic Falls, Alyssa giaceva inerte sul lettino, ormai in coma.
Alec era accanto a lei, e ogni tanto provava ad aiutarla con la magia, senza grandi successi.
«Stalle accanto, e appena vedi che i valori variano, aiutala con la magia.» disse Meredith ad Alec, e poi voltandosi verso Damon aggiunse: «Non possiamo fare altro per ora».
Il vampiro uscì dalla stanza con lei, e poi con la sua velocità vampiresca la portò in una stanza vuota.
«Cosa vuol dire che non possiamo fare altro?! Che Alyssa…morirà?!» l’aggredì, prima di lasciarsi scappare una lacrima.
«Non lo so, Damon. Non è una cosa di certo normale! Tecnicamente Alyssa è in coma, potrebbe svegliarsi tra qualche ora o rimanere per sempre così. Ma c’è anche una piccola eventualità che possa morire. Soprattutto con un feto in grembo, ed essendo anche elfo non sappiamo che effetto abbia sulla già grave situazione.» spiegò la dottoressa, ma subito se ne pentì.
«Allora iniziamo ad eliminare un problema.» disse più serio che mai Damon, e sparì.

The End


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Esattamente 10 anni fa postavo il primo capitolo di questa fanfiction, ed oggi ecco l’ultimo.
La storia non finisce qui, in realtà il progetto era di una serie di 3 fanfiction, che poi sono diventate 7 con tutte le idee di sviluppo che mi erano venute in mente man mano che scrivevo.
Ma la mia vita in questi 10 anni è cambiata parecchio, e sono riuscita a scrivere completamente solo la prima fanfiction nel giro di circa un anno (era appena uscita la quinta stagione di TVD quando l’avevo già buttata giù tutta), che però poi ho pubblicato a singhiozzi, a volte per mancanza di tempo, a volte perché non vedevo molti riscontri.
Non so se continuerò a scrivere, di certo so che stavolta inizierò a pubblicare solo ad opera finita.
Questa storia è parte del mio cuore, ci ho dedicato tantissime energie e tempo, e mi emoziona ogni volta rileggerne anche una piccola parte.

UN GRAZIE IMMENSO a chi l’ha seguita fin qui, soprattutto a chi ha commentato e mi ha sostenuta durante questi 10 anni!



ElenaDobrevSomrhalder

   
 
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