Anime & Manga > Edens Zero
Ricorda la storia  |      
Autore: Asia Bella    19/07/2022    0 recensioni
""Com'era lei?"
Una domanda così,a ciel sereno,senza un vero contesto o preparazione, che spiazzò lui e non poco."
[(What If) Weisz/Hermit]
Genere: Angst, Drammatico, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermit, Weisz Steiner
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sommario:
"Com'era lei?"

Lo disse la donna, forse senza nemmeno pensarci troppo.
Una domanda così,a ciel sereno,senza un vero contesto o preparazione, che spiazzò lui e non poco.

(Note autrice a fine fanfic) 
---------------------------


Che splendida giornata era quella,di come ce ne erano state in quell'afoso Luglio.
Il cielo risplendeva di un celeste azzurro intenso e vivace,mentre l'erba verde e lucente solleticava i piedi e le gambe delle due bambine dai capelli biondi che giocavano nella piscina gonfiabile facendo enorme fracasso.
A guardarle,seduti nella veranda di legno, i due giovani genitori che conversavano fra di loro nella quiete di quel mattino caldo e lento.

"Quindi,che ti ha detto la ginecologa?"
"Manca ancora molto" la donna si mette le mani sulla pancia "Ma almeno so' che sta andando tutto bene e che è Allen sia sano."
"Quella è la cosa è più importante" risponde l'uomo,mettendo anche lui una mano sulle sue,volendo sentire quel piccolo esserino che in quel momento, probabilmente, dormiva beato ed al sicuro dentro di lei.
La donna dal volto giovanile e i capelli sfumati con i colori del cielo e dell'erba gli sorride leggermente e lo lascia fare "Ma guardalo. "No,una figlia è già abbastanza" ed ora è in brodo di giuggiole per il terzo."
"Non dovrei essere conento?" le domanda con tono sarcasticamente giocoso l'uomo dai capelli biondi,dandole un leggero bacio sulla guancia,facendola sorridere leggermente.
"Non ho detto questo" ribatté lei mentre lui si rimetteva comodo nella sua sedia accanto a lei "È solo che,ti saresti immaginato così?"
"Mai" risponde' senza nemmeno pensarci lui, guardando le bambine giocare davanti a loro,incuranti delle loro chiacchiere o dell'orgoglio che provava per loro.
"Certe volte le guardo e non riesco a non vedere il tuo stesso volto,sai?" Continuò l'uomo prendendole la mano "Quello stesso volto che ho incontrato tanto tempo fa.." concluse poi, lasciando che entrambi si coccolassero in quel leggero venticello che c'era in quella veranda ombrosa che gli faceva da rifugio in quell'afa circostante.

"Com'era lei?"

Lo disse la donna, forse senza nemmeno pensarci troppo.
Una domanda così,a ciel sereno,senza un vero contesto o preparazione, che spiazzò lui e non poco.

"Lei chi?"
"Lei...la robot che è morta durante quel tuo viaggio spaziale...quella che hai fatto rinascere una volta arrivato a Mother."

Stava parlando di se stessa in terza persona? Quella donna certe volte lo confondeva e non poco.
E soprattutto perché chiederlo così,senza un vero perché?

"Oh.. vuoi sapere della tua vecchia vita? Non me lo avevi mai chiesto così...nel dettaglio."

Ci fu del silenzio da parte della donna,che semplicemente lo fece deglutire prima di continuare.

"Beh,tu eri...gracilina,minuta e bassa...non che ora tu sia cambiata tanto però...tutto sommato eri...molto carina. 
Forse non ti avrei mai guardata in quel modo se non fosse stato per il tuo intelletto."
"Il suo intelletto?"
"Si,eri molto intelligente ed era questo ciò mi intrigava particolarmente di te." Gli venne leggermente da ridere "Passavamo nottate intere semplicemente a parlare e costruire, parlare e costruire... nottate in bianco passate semplicemente così. Insieme abbiamo anche una tuta da supereroe."

"E..lei..ti piaceva in quel senso..?"

Deve essere uno di quei giorni in cui invece di starsene in silenzio per i fatti suoi voleva chiacchierare ed essere invadente,eh?
Però l'aveva sposata,ed ormai era in ballo il discorso,per cui doveva degnarla di una risposta.

"Non subito in realtà..anzi..." si bloccò un attimo prima di continuare,per capire come dirlo senza offenderla, nonostante stesse parlando di lei stessa nella sua vita precente..."Anzi...quante volte ho guardato altre donne davanti a te... eppure... eppure alla fine,sono sempre tornato da te. Sempre. Te lo giuro."
La donna lo guardò senza avere alcuna emozione particolare e questo lo rassicurò abbastanza.
Almeno non era arrabbiata.

"Ecco,questo è quello che ti posso dire su di te" concluse il biondo,cercando di essere stato il più esaustivo possibile e concludere il discorso il prima possibile.

"Capisco...e....come sono...Io, Weisz?"

Ma che razza di domanda è questa? Avevano appena parlato di lei?

"Eh? Ma te l'ho appena detto com'eri,non ci senti?

"No,tu hai parlato di Hermit...io ora ti sto chiedendo di parlare di Mio."

Cos'erano quelle frasi così filosofiche alle 10 della mattina? Con questo caldo poi?

"Non comprendo il nesso,scusami tesoro."cerco un chiarimento Weisz, cercandando di capire al meglio dove stesse andando a parare.
"Non comprendi?" Rispose Mio guardandolo quasi a dargli dell'idiota "Hermit è la robot con cui hai fatto quel viaggio...quella con cui chiacchieravi e che facevi impazzire guardando altre...Mio sono io,tua moglie,e la madre dei tuoi figli...un umana."
"M-ma..ma siete la stessa persona voglio dir-"
"Se siamo la stessa persona,allora perché non l'hai ricostruita?"
"Eh?"
"Hermit era un'androide, no? Perché non l'hai ricostruita? Sei un meccanico, dovrebbe essere il tuo lavoro."
"Che c'entra? Non sarebbe stata la stessa cosa" risponde il biondo nervoso e quasi stanco delle sue domande "Se l'avessi ricostruita avrebbe perso le emozioni legate alle sue memorie,oltre a molte di suddette memorie.... Tesoro, sarebbe stata totalmente un'altra cosa."

"E allora se non era la stessa cosa, perché mi hai messa al mondo?"

Weisz spalanca gli occhi mentre Mio stringe i suoi,prima di accarezzarsi la pancia 

"Perché l'hai fatta rinascere, creando me...se sapevi che non sarebbe stata la stessa cosa?" Continuò la sua domanda con fare sprezzante e sinceramente stranito "Avresti potuto utilizzare il tuo desiderio per altro, e avresti potuto amare lei finché potevi.
Tu dici tanto "Con un robot avrebbe perso le memorie e tutte queste stronzata, ma io ti ricordo che la mia prima memoria a questo mondo è un ricordo vago di che ti chiedo "Chi sei?" Mentre mi porti dentro una navicella...quanto è davvero diverso?" Finì poi, continuando a fissarlo.

Il biondo non sapeva davvero come rispondere a questa.

"Non ho genitori,non ho parenti,ho solo qualche amico ma nessuno a cui credo davvero...Io ho solo te e i bambini..." Continuò ancora Mio imperterrita e decisa a continuare questo discorso "In realtà se ci penso non ho nemmeno una vera e propria personalità...tutto quello che ho fatto in questi dieci anni è stato occuparmi della casa,di voi...e non che non ami ne te ne i bambini però...pensi davvero che una come Hermit avrebbe amato essere così in trappola,Weisz? Avrebbe amato di vederti con un rimpiazzo?"

"Tu non sei un rimpia-"

"SI CHE SONO UN RIMPIAZZO!"

La donna,nella sua minutezza e nella sua condizione, balzò in piedi dalla sedia, trovandosi in un momento davanti all'uomo. Quell'uomo sempre così pronto e freddo nelle situazioni,non riusciva a tenerle testa in quel discorso tanto complesso quanto crudo.
"SONO UN RIMPIAZZO BELLO E BUONO, PERCHÉ SE L'AMAVI TANTO QUANTO DICI L'AVRESTI AMATA COME ROBOT,NON AVRESTI MESSO AL MONDO UNA COPIA UMANA CHE NON TI DEVE NIENTE!"
"CON UN ROBOT È DIVERSO HERMIT!" Balzò in piedi lui come a voler sistemare la situazione già tanto precaria "CIOÈ...TU... CIOÈ,IMMAGINA...Insomma..d-di...stare a letto con un pezzo di ferro..nel letto e doverci fare...quella roba...Hermit capisci che è strano." Dice,provando ad avvicinarsi a lei.
"PRIMA DI TUTTO,IO NON SONO HERMIT." Risponde a tono lei senza dare cedimenti "Secondo... Quindi per te l'amore è solo sesso? Solo cosa fanno sotto le lenzuola? E fammi indovinare. Una robot può essere molto fregna,ma Hey! Non è un forno sforna figli come una donna umana vera,vero?" 
"Her- Mio..Mio,amore della mia vita... ascolta stai andando oltre con il cervello..fai parlare m-'
"NO! Non lascio parlare te,perché hai parlato e parlato solo tu in tutti questi anni.
E ti dirò di più" si ferma dal parlare puntando un dito contro di lui "Mi puoi dire che rispetti """queste persone che decidono di stare con altre specie""" quanto ti pare,ma la prova vivente che sei un uomo senza palle ne onore sono io. Il rimpiazzo della donna che non hai mai amato,e mai amerai.
Ma che tieni imprigionata accanto a te perché sennò il tuo orgoglio di supereroe fallito ti ricorda quanto tu sia un perdente.
Perchè hai fallito su tutti i fronti,Weisz Steiner. Non te lo dimenticare."

A quelle parole tanto fredde e gelanti segui un silenzio assolutamente assordante,che parlava più di mille parole.

"IRMA! RONYA! A CAMBIARSI FORZA! È quasi ora di pranzo." si rivolse poi verso le bambine Mio,con enorme ed evidente nervosismo che cercava di contenere.

"Un altro po' Mamma!" Protestarono in coro le bambine che volevano restare ancora un po' nell'acqua a giocare e divertirsi,beate nella loro innocenza.
"Le controllo io,ancora non è mezzogiorno nemmeno." Rispose timidamente Weisz,cercando di non farla arrabbiare ulterioriolmente.

"Beh,almeno ci provi a non essere un fallimento di padre. Almeno quello te lo concedo."

E con quelle parole cattive,crudeli e destabilizzanti,la donna dai capelli azzurrini semplicemente entrò in casa, probabilmente nella loro camera da letto dove,da quando era nuovamente incinta,passava la maggioranza del suo tempo essendo la sua ultima gravidanza parecchio a rischio.
Weisz rimase assolutamente impietrito ma cercò di contenere il nervosismo che lo stava divorando da cima a piedi.
Prese un enorme respiro e tornò a controllare le bambine,dicendogli che potevano stare ancora un po' nella piscina.


Passarono delle ore,non sa bene quante di preciso,ma ormai sia lui che le bambine avevano mangiato un pranzo preparato all'ultimo minuto da lui, dato che Mio non si era assolutamente presentata a tavola con tutti loro,cosa che aveva fatto incuriosire le bambine che si sono ritrovate un semplice "La mamma è stanca" come risposta.
Non appena le bambine erano andate a giocare nella loro cameretta, Weisz preparò una ciotola piena di riso e un piatto con del pesce ben ben conto, per poi dirigersi verso la camera da letto,aprendo leggermente la porta.
Vide Mio a guardare la tv, completamente apatica sul letto,con i capelli arruffati e gli occhi rossi dalle lacrime versate probabilmente fino a poco prima. 
Weisz deglutì e le si avvicinò lentamente,poggiando i due piatti sul comodino e sedendosi accanto a lei.
"Ti ho portato un po' di cibo" le accarezzerò la fronte un lo sudata "Non hai fame?" Continuò il biondo.
"Siamo una coppia disastrata,vero?" rispose quasi in un sospiro lei,senza alcuna emozione.
"...No...non lo siamo..vieni qui.."
L'uomo si avvicinò a sé la donna, abbracciandola stretta e questo fu abbastanza per farla crollare in lacrime sul suo petto.
"Ma perché lo hai fatto? Perché hai espresso il desiderio di condannarmi così? Perché non sei rinato anche tu?" Domanda lei fra i singhiozzi con il cuore infranto e a pezzi e questo,in fondo,anche Weisz se lo chiedeva.

Perché non era rinato con lei in quel giorno? Perché Mother,invece di trasformarli entrambi i bambini e farli reincontrare in un altra vita,gli aveva dato a lui una donna umana già formata,senza memorie e che ora gli piangeva,chiedendogli il perché di quella condanna.
Si sentiva un grandissimo pezzo di merda egoista.
Pensava di averla salvata,di averla riportata a sé dopo averla persa tra le sue braccia da robot,ma in realtà aveva solo condannato una nuova vita ad essere dipendente da lui.
Una vita che non c'entrava niente con lui.
L'aveva condannata all'oblio come avevano già fatto tanti altri prima di lei.
Prima,quando era una giovane dal futuro brillante nella scienza era stata trasformata in un robot contro la sua volontà
Poi, da robot era stata sfruttata abusata e torturata per due anni interi,perdendo le persone che più amava e la sua stessa vita in un viaggio in cui anche lui era coinvolto.
Ed ora? 
Da brillante mente,forte ed indipendente, era semplicemente la moglie trofeo di un uomo fallito nello spirito e nella sua persona.
In una condanna che lui le aveva messo sulla testa per l'egoismo di riavere con sé ciò che mai avrebbe riavuto indietro.
Perché lei aveva ragione,Hermit non sarebbe mai più ritornata. Non ci sarebbe stata più,e quella che stava tenendo fra le braccia era Mio...una persona completamente diversa.
Non importa se il corpo,la voce, gli occhi,i capelli e tutto...erano come l'originale...non era lei,non sarebbe mai stata lei.
E lui,per tutto questo tempo, l'aveva solo trattata come quello che è stato,non quello che è.
Si sentiva come se avesse fatto dei figli con una perfetta estranea.
Era una perfetta estranea.
Lo erano entrambe.
Quella che ha perso,e quella che aveva in moglie.
Erano entrambe delle estrane in realtà, perché lui non hai mai perso davvero tempo ad ascoltarle, troppo impegnato a pensare di aver sistemato una situazione irreparabile.

"Io ti amo davvero,Weisz. E comprendo il tuo gesto disperato." 

Quelle parole lo riportano alla realtà di piombo,facendolo guardare basso.

"Ma non credo che in questi ultimi 10 anni tu ci abbia quanto meno provato...a vedermi...p-per qualcos'altro che non fosse un rimpiazzo. Almeno ammettilo." Disse Mio,con la voce più rotta di uno specchio in frantumi.
Weisz non disse nulla. Si sentiva un fallimento, un mostro. Un egoista che aveva scelto per sé stesso e per nessun altro. Un bastardo che voleva fottere col destino e che invece si era fatto fottere da esso, coinvolgendo persone innocenti nel mentre.
L'abbracciò di nuovo,stavolta più forte di prima e mise la testa sul suo collo.
"Scusa..." disse con un tremore di voce il biondo "Scusa.".. ripeté scoppiando in un pianto liberatorio.

"Scusa."
"Scusa."
"Scusa."
"Scusa."
"Scusa."

Continuò fra le lacrime e i singhiozzi per un bel po',senza mai cambiare realmente parola...senza mai sentire un sentimento che non fosse rimorso e rimpianto per quella scelta da lui.
E no,questo non era un brutto incubo da cui si sarebbe risvegliato presto.
Ma la punizione di Mother per aver fatto l'egoista.
E adesso ne avrebbe pagato TUTTE le conseguenze,dalla A alla Z.

Dopo aver sentito queste parole non poteva però condannare ne Mio ne i suoi figli a questa pena,per cui sembrava deciso a cambiare. A smettere di far continuare questo loop.

Doveva lasciar riposare in pace Hermit e finalmente vedere in faccia Mio,capire che era lei la donna che aveva deciso accanto a lui.
Non ne aveva salvata una,ma poteva ancora salvarne un altra cercando quanto meno di renderla felice in questa gabbia dorata di condanna in cui l'aveva inglobata.

E doveva capire,che in fondo,molto in fondo... 

Amare qualcuno diverso da noi è meno scandaloso di costringere un nostro simile a stare con noi e ad amarci per la "facciata".

Ma ormai era troppo tardi per questo.
Ma non era troppo tardi per provare,almeno un po', a ricambiare quell'amore che lui tanto si negava e che meritava rispetto...tanto rispetto.

Prima perché "sbagliato"
Poi perché si ricercava la persona persa in un altra.

Perché questo è quello che fa un umano che ha perso una persona

La ricerca in un altra mettendogli una maschera e si offende quando questa maschera cade

Quando questa maschera,e questo rimpiazzo,non ci doveva essere dal principio.

------------------
Note autrice:

Torno dall'oblio dopo mille anni,come state tutti?!🤣💀
Sicuramente male dopo questa fanfic afhwbfsfh
So' che avrete tante domande tipo "Perché hai fatto sta cosa!?!"
La risposta più che altro è... perché nel fandom di EZ esiste questa teoria che "Per stare con Hermit,Weisz dovrà renderla umana nel suo desiderio a Mother."
Ma chi l'ha detto? Ma chi l'ha chiesto? Ma Hermit mica è Pino che vuole essere umana 😭 (Almeno, attualmente nel manga non ha mai espresso questo desiderio la nostra Hermy. Poi se qualcosa cambierà io non lo so.)
Per cui,visto che sono parecchio contraria a questa idea,ho voluto fare questa One shot "What if" dove effettivamente Weisz compie questo desiderio,ma in realtà ha portato ad un danno irremediabile e crudele.
Così imparate a non accettare Hermit come robot e Weisz come umano OH. *Ride*
Detto ciò,scusate per le lacrime e spero che nonostante tutto vi sia piaciuta.♥️✌️

(PS: ho messo il tag spoilers perché ho usato delle cose che solo le persone che leggono il manga sanno,come che il nome di una delle figlie,Irma, è il nome della mamma di Weisz o che Hermit fosse precedentemente umana come le altre stelle. Ma questo è un What if, vedetelo quindi come una timeline diversa dove tutto è andato male.)
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Edens Zero / Vai alla pagina dell'autore: Asia Bella