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Autore: Portuguese D Vanessa    21/07/2022    0 recensioni
Un incontro non del tutto casuale permetterà ad Ari ed i pirati Heart di incrociare le proprie strade, dando origine a tutto ciò che di più avventuroso, sentimentale, erotico e magico si possa immaginare sul viaggio di Law e che non ci è mai stato raccontato!
State con me e la mia OC Ari per vivere assieme questa fantastica storia dove non mancheranno di certo drama, lotte, rivalità, amicizie ecc.!
I personaggi resteranno fedeli alla loro attitude e alla narrazione principale.
Ci metterò tutta la mia fantasia, leggere per credere!
(Skip direttamente al capitolo 11 se vi scocciano i lunghi flasback ❤️)
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Isola di Gold, Mare Settentrionale*


Il sole picchiava alla finestra, lasciando che un raggio mi svegliasse col suo tepore.
Era un nuovo giorno, e feci presto a svegliarmi: ancora distesa stropicciai gli occhi con le nocche della mano sinistra, mi grattai la testa quasi ad accarezzarmi e ~Yawn~ uno sbadiglio riecheggiò nella stanza.
La candela era già spenta.
Saltai giù dal mio vecchio e cigolante letto in legno, con non poca fatica, facendomi largo nel disordine della stanza provando a non inciampare fra vestiti e vecchie cartacce.
Disordine.
Disordine? Questo poteva voler dire una sola cosa: lui era già in piedi!
Spalancai gli occhi, cercando di non darla vinta alla sonnolenza, corsi verso la finestra e volsi uno sguardo dapprima al cielo, sereno e senza una nuvola all'orizzonte, più in giù la città aveva cominciato a vivere, da parecchie ore probabilmente.

Questo vuoleva dire che ero l'unica rimasta a poltrire mentre gli altri erano già operativi!
Accidenti, dovevo proprio sbrigarmi!
Mi precipitai, quindi, al piano di sotto raccattando i primi vestiti che trovai e scattai in bagno.
Mi soffermai davanti allo specchio permettendo all' acqua fresca di riportarmi al mondo: ero certa che anche quel giorno le mie lentiggini avrebbero colpo! Del resto, chi potrebbe mai resistere ad una dolce e innocente bambina di dodici anni con un visino così angelico?
Nessuno ovviamente!
Mi schiaffeggiai le guance con i palmi delle mani, quasi a dare il colpo di grazia ai residui di sonno.
I miei occhi verde smeraldo erano finalmente vivi e pronti a stupirsi delle gioie che il mondo aveva da offrirmi: sono piuttosto rari da queste parti, al contrario dei capelli biondi. Eh sì, perché la quasi totalità degli isolani ha i capelli di varie tonalità di biondo, da cui il nome dell'isola "Gold".
Non avendo ancora finito di prepararmi, presi i vestiti trovati prima di tutta fretta: una t-shirt bianca con la stampa "best",una gonna rosa fino alle ginocchia; legai i capelli in una crocchia non troppo composta e poi via con le prime ciabattine a caso!

Filai giù per altre due rampe di scale arrivando al pianterreno dove trovai mamma Manda  intenta a preparare un pasto caldo per pranzo.
Per tutte le lische di mare...Era decisamente tardissimo!
"Ah, ben svegliata! Fa presto, sei in ritardo come al solito!" mi disse. Un modo alternativo per augurarmi il buongiorno, insomma...
"Hai ragione, corro corro!!!"
"Ari-Ari, non dirmi che avete passato un'altra notte a leggere vecchi libri impolverati?" Si portò mani ai fianchi con tono di dolce rimprovero "E pensare che tuo fratello è già sveglio da un pezzo! Non cincischiare se vuoi che questa volta non finisca in parità!"
Girai gli occhi al cielo e sbuffai, perché proprio non mi va di sorbirmi l'ennesima ramanzina sul mio essere una dormigliona -e fifona- e quindi scappai via facendo un cenno con la mano. 
Rinunciai alla colazione: non potevo davvero perdere altro tempo prezioso!

Aperta la porta, aperto un mondo: il mio villaggio, Roubi, quella mattina era frenetico ed anche più del solito, e mi fu facile disperdermi in un enorme via vai creato dalla folla.
Quello era il giorno del gran mercato: infatti per una volta a settimana i commercianti e gli affaristi di tutti i villaggi dell'isola si recavano qui a Roubi, oltre la grande montagna, per vendere nel nostro grande porto approfittando dell'affluenza di forestieri; c'era chi vendeva solamente e chi ne approfittava per rifornirsi di merce, c'era chi di passaggio o chi era in cerca solo di un posto dove sostare, c'era chi inseguiva la fortuna in modi non proprio leciti.

Sì, perché un quarto dell'isola era diviso da una grande montagna che separava il piccolo quarto dalla grande metà. Nella mia zona la gente viveva di semplicità così come nelle altre due città di punta; ma era lì i da noi che si svolgevano le principali attività commerciali e di scambio: frutta, carni, suppellettili, oggettistica di ogni tipo, armi, ostelli e chi più ne ha più ne metta!
Nella grande metà -al contrario- vi era la capitale Smera, separata da Roubi, Lapis e Perla perché lì il tenore di vita e le classi sociali erano completamente differenti da quelle che ero abituata a vedere sin da piccola. Non ci ero mai stata, ma mi è stato riferito che non era strano vedere gente ricca proveniente da ogni mare del mondo venire a Gold Island per creare gioielli con pietre preziosissime fornite e lavorate in miniera direttamente da noi del piccolo quarto.
Insomma, si sapeva: "al piccolo quarto la feccia, alla grande metà oro e vita a volontà".
Mi fu spiegato che per accedere all'altra parte vi erano due modi: per il primo era necessario circumnavigare l'isola, per il secondo boh.
Letteralmente boh, perché meno di dieci persone erano a conoscenza di un modo per passare oltre le miniere della montagna.

Poco importa, io adoravo un sacco il giorno del gran mercato: era l'unica maniera che avevo per conoscere il mondo al di fuori dei libri: un mercato rinomatissimo, vuoi per il commercio di pietre preziose, vuoi perché l'isola Gold è al centro del mare Settentrionale e quindi un facile punto di ritrovo e ristoro per pirati e commercianti. Tutto questo mi rendeva entusiasta e sempre più curiosa di esplorare e conoscere il resto del mare insieme a mio fratello.

Nel frattempo, pensiero dopo pensiero, proseguii per le strade sgomitando fra individui di ogni razza e tipo, 'prendendole di Santa ragione' per via del mio metro e trenta.
Ero quasi vicina al "tredicesimo albero a destra".
Per albero noi di Gold intendiamo 'casa': di fatti era noto a chiunque che noi isolani Gold Island del piccolo quarto vivessimo in degli alberi. Piccoli o imponenti arbusti rigogliosi, sempre verdi e bellissimi, dipinti all'altezza del tronco da colori sgargianti.
La mia, per esempio era azzurra: ho sempre amato la mia casa, la mia stanza con le tendine viola a righe, la poltrona gialla di papà, le margherite curate da Gari e la piccola cucina di mamma Manda dove -magicmente- sbucava sempre spazio per una pentola in più... Però mi ero sempre chiesta come potessero essere le enormi ville, di cui mi raccontava nonna Dana-Dana, situate dall'altra parte (sicuramente niente a che vedere con la naturalezza degli alberi qui!)

Finalmente c'ero: tredicesimo albero!
Scorsi da lontano la pelata di mio padre Petro coperta dalla sua nuova bandana rossa di cotone: spalle possenti e larghe come quelle di chi, un tempo, soleva avere parecchi muscoli. Barba bionda, lunga e folta che toccava in petto il grembiule rosso con la scritta "best". Niente maglietta, perché 'i veri uomini sudano' mi ha sempre ripetuto.
Best era il nome dell'attività da pescivendolo cominciata otto anni fa da papà prima di conoscere mamma Manda... E galeotto fu quel pesce sotto sale!
Vivevamo di questo in famiglia, ed eravamo abbastanza fortunati vivendo in un villaggio prossimo ad un porto, nulla più di persone semplici che sorridono del proprio quotidiano: questo mi era stato insegnato.

"Pepepepepe finalmente Ari-Ari, noi abbiamo già preso a lavorare da un pezzo!" esclamò mio padre con la sua risata singolare e con quel vocione cavernicolo!
"Hai ragione, è solo che..." Non feci in tempo a terminare che qualcosa mi colpì diritto in testa:un cesto scuro in vimini maleodorante poteva fare così male?!
Era Gari, mio fratello: "Per colpa del tuo ritardo ho dovuto fare doppio lavoro! Dai, carica il tuo cesto e datti una mossa o gli altri pescivendoli ci soffieranno i clienti da sotto al naso!" strillò con tono di rimprovero misto a fierezza per essersi svegliato prima di me dopo una notte passata a leggere.
"Pepepepepe!" se la rideva fragorosamente papà "Forza ragazzi miei, facciamo vedere a queste canaglie chi sono i pescivendoli migliori in piazza!"
Tirando su il pugno della vittoria, ci lasciammo andare tutti e tre in un "si" d'incoraggiamento.

Durante il gran mercato, papà Petro si occupava della bancarella: era innamorato del suo lavoro, sarà perché il nonno gliel'ha trasmesso con passione sin da piccolo; io e Gari, invece, ci occupavamo di girare per la piazza con del pesce nei nostri cesti, in modo tale da avere più copertura nella vendita ed attirare più clienti alla bancarella e vendergli varietà più grandi e fresche.
Ma tra me e Gari, il giorno del mercato, si accendeva la competizione: avrebbe vinto chi vendeva più pesce guadagnando di più, chi dei due avrebbe perso avrebbe pagato pegno.
L'ultima volta finì alla pari, purtroppo, ma fremevo  all'idea di stracciare Gari per costringerlo ancora una volta a rifarmi il letto e lavare i piatti al mio posto per una settimana!
Nonna Dana-Dana diceva che l'istinto a prevalere l'uno all'altra era dovuto al fatto che le persone ci ritenevano completamente uguali visto essendo gemelli (un brutto affare visto che eravamo ben distinti ed ognuno coi suoi modi e pensieri). Infondo avevamo solo dodici anni e chiunque come noi poteva  arrivare a comprendere che visino birbante, lentiggini, capelli biondi non rendono uguali due persone. Del resto Gari era più matto e temerario di me: un ragazzino geniale, coraggioso che amava farsi i complimenti da solo, ma anche protettivo e volenteroso. Io invece più riflessiva e pigra oltre che fifona fino al midollo.

Camminammo ancora un po', finché dopo un crampo allo stomaco esordii: "Gari, io non ho fatto colazione, ho fame!"
"Se ti fossi alzata prima non staresti qui a lamentarti mentre cerco di lavor...GRRR" non fece in tempo a finire la frase che il ruggito del suo stomaco lo interruppe, tant'è che scoppiammo in una grassa risata nonostante lui arrossì ferito nell'orgoglio.
Proposi: "Credo che dovremmo cercare qualcosa da mettere sotto i denti."
"Già, hai ragione, ma ho lasciato tutti i berri a papà, le monete di poco fa non bastano e mamma non scenderà fin qui prima di altre due ore..." considerò lui.

Nel frattempo mi fermai ad osservare tutt'intorno i passanti, finché notai qualcosa che attirò la mia attenzione: pirati!
"Gari! Lo vedi quel gruppo di loschi tipi con spade e fucili?"
Non sicuro mi chiese: "Quei pirati intendi?" Indicando con il dito.
Risposi affermativamente per monosillabo, i nostri occhi verde smeraldo si incrociarono e all'unisono partì un bel "Seguiamoli!" con tanto di luccichio agli occhi e sorrisetto vispo.

Cercando di farci notare il meno possibile, accalappiando qualche cliente qua e la per non tornare a mani vuote e beccarcele di santa, ci affidammo alla nostra logica e fantasiosa morale di bambini: coi pirati non esisteva legge!
Era una cosa che abbiamo deciso quattro gran mercati fa dopo che il vecchio orologiaio Maddo fu picchiato per essersi rifiutato di servire gratis il capo di una banda di mare. Ricordo che mamma Manda cercò di non farci assistere alla scena, ma questo non bastò a fermare la nostra curiosità.
Circolavano tante leggende sui pirati dalle nostre parti, al porto soprattutto, ne sentivamo di ogni in piazza e da nonna Dana-Dana, storie di crudeltà ed ingiustizia peggiorate dopo l'esecuzione del re dei pirati Gold Roger, ma anche tanti aneddoti divertenti e pieni di avventura, di cui figuravo i luoghi meravigliosi una volta chiusi gli occhi.
Io e Gari, da quel giorno, decidemmo che per gentaglia come gli aggressori del povero Maddo non ci doveva essere rispetto! Quindi durante i mercati attuavamo il nostro piano per rubargli risorse e divertirci un po'.

Continuammo -con fare molto poco sospetto- a seguire la ciurma, uomini brutti e dalle voci rauche che sembravano turbare il nostro mondo di pace qui a Gold.




 
~Fine primo capitolo~

Dannazione a me! Dovevo solo effettuare una modifica ma ho accidentalmente eliminato tutta la storia... Che disastro! 😭
Grazie a Roger conservo sempre una copia dei files.
Ho eliminato la piccola premessa che si poteva leggere prima, non mi convinceva granché!



Ho deciso di rimettere in pista la storia di Ari-Ari.
È trascorso un decennio dall'ultima volta che ne ho scritto uno capitolo, ma assieme al tempo non è passato di certo il mio interesse nel personaggio di Law: più One Piece prosegue, più abbiamo modo di stupirci e conoscere ogni personaggio creato da Oda-Sensei, compreso Law.
È uno dei miei preferiti, uno dei più reali ed intelligenti, oltre che dallo stile semplice ma che piace! All'epoca, quando ho iniziato a buttar giù Ari -Ari, dall'alto della mia fantasia da tredicenne incantata, non è che si sapesse granché su di lui, e mi ricordo che ogni writer cercava di fare il possibile per descriverlo al meglio senza toppare, trattandolo come un malvagio e distaccato pirata senza scrupoli :')
Rileggendo i vecchi capitoli della mia fan-fic, ho notato di averlo reso un po' più serioso e "cattivo", ma ritengo opportuno farvi notare che ero solo una ragazzina affascinata dalla fantasia di OP!
Insomma, sono cresciuta, e così anche la storia della mia OC Ari... Siete pronti a leggere la sua nuova e vera avventura?!

Ci tengo ad anticiparvi che vi aspettano capitoli più o meno lunghi e che, come ogni storia che si rispetti, conosceremo Ari-Ari partendo dal suo passato e proseguiremo fino al primo incontro con Law che ho deciso di fissare, in un tempo non meglio specificato, durante la permanenza di quest'ultimo sull'isola di Swallow (ovvero durante i fatti narrati nel libro a lui dedicato "One Piece Novel Law").
Da qui passeranno anni: vedremo come e dove vivrà Ari prima di unirsi alla ciurma dei pirati del Cuore, conosceremo il famigerato Akki che non vi avevo ancora presentato nella vecchia fic... Il resto è storia, non posso mica dirvi tutto! Questo era solo un piccolo trailer!

Non so esattamente quanti capitoli possano volerci prima di arrivare al primo incontro con Law, Wolf, Bepo, Shachi e Penguin, pertanto vi chiedo di portare pazienza e godervi la storia dandomi una chance!
Si sa che gli inizi sono sempre noiosi...
Inoltre, ho intenzione di aggiungere ai capitoli delle immagini e, giusto ogni tanto, di fare dei recap o delle riprese di punti salienti che potrebbero tornarci utili leggendo ( un po' come nei primi minuti di ogni episodio); se vi va possiamo cercare di ricreare assieme delle SBS dove risponderò alle vostre domande e teorie sulla mia fan-fic!

Vi ricordo che io (probabilmente cambierò il mio nickname, non ne ho idea lol) sono l'unica e sola creatrice di Ari-Ari dal lontano 2013, il resto sono mere imitazioni! Perché ve lo dico?! Perché tempo fa, una lettrice delle mie FF mi ha fatto notare che soggetti subdoli e privi di fantasia e buon cuore, scopiazzavano le mie storie e quelle di altri per poi ripostarle su questa ed altre piattaforme. Insomma, gente che si commenta da sola e che lascia a se stessa il tempo che trova. 
Non capisco perché fare qualcosa del genere (tolto il fatto che ti prendi tanta di quella iettatura che non arrivi a domani): che problema ha la gente?!
Ogni altro personaggio e luogo presente nella storia One Piece originale, è stato creato dal sommo ed unico Eiichiro Oda! Tutto il resto sono io che trascino la mia fantasia per farvi passare il tempo, scomodando miti, folklore e Roger solo sa che altro!

Io spero davvero di fare del mio meglio e mi auguro vivamente che questa lunga FF vi possa piacere: fatemelo sapere con una recensione, puntatela fra le preferite e consigliatela ai vostri amici!!!
Condividetela anche fuori da queste piattaforme, sui vostri social <3

Spero di riuscire a postare uno o due capitoli per settimana, come avrete intuito sono adulta ora, quindi ho una vita palesemente diversa da quella della me tredicenne.
Spero che il mio italiano sia, appunto, italiano perché ci ho perso un po' la mano (!)

Grazie per aver letto fin qui! ✨
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
Ci vediamo al prossimo "Capitolo 2: il morso proibito".
  
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