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Autore: Xandalphon    24/07/2022    0 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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57)Il mondo si muove

 

***Darui***

 

Bee non era per nulla soddisfatto da come si erano risolte le cose, e io lo vedevo benissimo.
Sbuffava e si guardava spesso intorno, quasi sperasse di vedere qualcuno con al collo un cartello con su scritto 'sono un sabotatore' per poterlo pestare.
Come consigliato dalla ragazza dai capelli rossi pedinai con gli altri il mercante di spezie, e fu presto palese che era una persona subdola.
Aveva anche alcuni scagnozzi che usava sia come fattorini che come mandanti per i lavori sporchi.

 

Bastarono due giorni e qualche pedinamento per trovare i magazzini dove stoccava la merce di contrabbando.
Trovammo gran parte della refurtiva della nuvola, anche se non tutta (probabilmente la roba mancante era già stata smerciata altrove) semplicemente seguendo i tirapiedi dell'uomo, e attendendo che si allontanassero dalla zona per poi frugare accuratamente in ogni magazzino dei tre che scoprimmo.
“Dunque ora che facciamo? Avvertiamo le autorità locali?”
“Sarebbe un idea, dato che non siamo muli da soma; anche volendo come la possiamo portare tutta sta roba su da noi?” chiese Shi, guardandosi intorno, dato che eravamo circondati da pile di sacchi di grano e farina.

 

“Quindi, avvertendo chi di competenza dovrebbero mettere agli arresti il nostro ragno, e, grazie alla sana paura che il capo del villaggio prova nei confronti del Raikage, potrei scommetterci che nel giro di poco ci fornirà carri, animali e uomini per trasportare tutto ciò che ci occorre” ragionai ad alta voce, mentre Bee, annoiato, si mise a canticchiare un rap poco distante.
 

“Ma ci allungheremmo la permanenza comunque di diversi giorni e contando quanto è impaziente Ay direi che abbiamo si e no quattro giorni per rientrare. Tenendo conto che una giornata e mezza sono necessarie per compiere il tragitto, se dovessimo scortare i carri... Il tempo necessario per il rientro si allungherebbe drasticamente.” disse Shi con aria rassegnata.
Entrambi sospirammo per l'impulsiva impazienza del nostro superiore.

 

“Dunque che si fa?” chiesi, ma Shi era scattato sull'attenti, e vidi Bee con un inquietante sorriso buttarsi fuori dalla finestra.
Ahi, ahi. Guai in vista.
Non facemmo in tempo a seguire il nostro scalmanato Jinchuriki che ci trovammo davanti una comitiva di cinque ometti di mezz'età.

 

“Ehi! Amici sloggiate. Questa è zona privata!” disse uno.
“Abbiamo trovato della merce rubata di proprietà del villaggio del fulmine. Vi preghiamo di farvi da parte e...” Provò ad argomentare Shi.

 

“Merda, ci hanno beccati! Ragazzi mettiamoli a tacere!” partì il primo che aveva parlato.
Prima che i suoi compagni potessero dirgli di darsi una calmata, dato che avevano a che fare con tre veri ninja e non con pivelli, Bee colse finalmente la palla al balzo e si buttò in mezzo con un “Weee!” e un sonoro calcio, che fece volare via tre denti al malcapitato.
Guardai Shi con uno sguardo rassegnato e un po' preoccupato.

Lui sospirò, poi disse: “Sono tutti e cinque appena più che scolaretti, a occhio direi che sono pesci piccoli. A questo punto diamo modo a Bee di sfogarsi, chissà che dopo non si dia una calmata.”
 

Annuii e restammo a guardare mentre il nostro colosso asfaltava con piacere (sfogando la combattività repressa) i nemici e li sistemava in un cumulo ordinato, per poi sedercisi sopra, con carta e penna alla mano in cerca di ispirazione.
“Ehi, ragazzoni!” riconobbi la voce ancor prima di vederla.
La Kunoichi del vortice con i capelli rossi. Stava trascinando un uomo di circa vent'anni per un braccio, svenuto.
“Credo che un coniglietto sia sfuggito alla vostra retata...” Disse, buttandolo ai piedi di Bee per poi scostarsi la maschera da ANBU.

 

“L'altro giorno sembravi determinata a evitarci...” commentò Shi.
“Che ci posso fare... Mi stavo annoiando: a quanto pare siamo bloccati qua ad attendere notizie... Quindi, mentre stavo su a pensare riguardo al fatto che eravate in zona mi sono detta 'beh, qualsiasi relazione diplomatica per me è tutto di guadagnato'. Dato che voi siete qui, con -scommetto- un mucchio di merce da spostare senza avere una mezza idea di come spostarla velocemente e senza fatica... Mi è venuta un idea.”
“Ehm... sentiamo.” dissi solo io.

 

“Sei venuta da sola?” chiese però perentorio Shi, con gli occhi freddi e un tono severo.
“L'idea era quella, ma credo che una zucca bianca baka abbia pensato che potevo essere in pericolo e mi abbia seguito...” commentò lei facendo spalluccia.
Al che Shi si rilassò un poco.
“Comunque dicevi?”
“Ho uno scambio da proporvi.” disse con un sorriso furbetto su quel viso da folletto, che la fece sembrare uno spiritello dispettoso.
Vista così non gli avrei dato un soldo bucato come ninja. Però l'altra sera ne avevo discusso con Shi, e mi aveva assicurato che la ragazzina era più che notevole.
Stando a quanto diceva lui aveva una riserva incredibile di chakra, particolarmente potente e denso. Anche se non so bene cosa intendesse per 'denso'.
“Beh, quanto meno starò a sentire.” le garantii.
“Non chiedevo di più. La mia offerta è un mezzo per portarvi tutta la vostra merce allegramente in patria, senza sudare e senza ulteriori problemi.”
“Interessante... come?” chiesi.
“Di questo ve ne parlerò dopo.”
“Prima la richiesta?” intuii.
“Già. Vedi... Faccio conto di non restare nukenin a vita. Quanto meno, lo spero. Diciamo che ultimamente ho parecchia carne al fuoco... E non so bene neppure io come andrà a finire. Può darsi tanto che faccia un trionfale ritorno al vortice, quanto che mi tocchi restare dove sono.
In entrambe i casi, mi piace pensare di poter stringere... Alleanze che mi saranno comunque utili.
Se nel primo caso tornassi alla... Legalità, mi saranno utili per stringere trattati di pace, mentre se dovessi continuare a darmi alla macchia... Beh, la prima cosa che ho scoperto appena ho portato le chiappe fuori dal mio villaggio è che nessuno ama i nukenin: ci sono quelli che vogliono farti la pelle per vendetta e chi vuole i soldi che pendono sulla tua testa, chi invece vuole solo farmi sparire per comodità. Ed è estremante difficile trovare un posto in cui dormire la notte senza avere gli occhi sgranati come un gufo per la tensione di non sapere se e quando verrai attaccato.”
“Con ciò...?” le chiesi, temendo che volesse la nostra alleanza.
Io personalmente la trovavo simpatica, ma dubito che Ay mi avrebbe premiato per aver dato la mia parola ad una straniera per una... Sensazione di simpatia.

 

“Oh no, calmati, non ti chiederei mai di servimi un'alleanza su un piatto d'argento per così poco, no. So bene che il vostro Raikage non ne esulterebbe.
Vi chiedo solo... La vostra parola che, se mai dovessi avere bisogno di appellarmi ad Ay... di mettere una buona parola per me, ecco.
Da quanto ho sentito Ay potrebbe rivaleggiare con Akiko in quanto ad impulsività d'azione, però sono sicura che tiene conto di voi, quindi... Non vi chiedo poi tanto. Solo di dire al vostro capo che non sono poi così cattiva come mi dipingono. In fin dei conti... sono nukenin... Ma non ho mai tradito il mio villaggio.”
“Insomma, ci chiedi che se caso mai ci fosse un'incertezza d'azione contro di te o il tuo villaggio... di mettere un po' le mani avanti.”
“Grosso modo... sì. Una buona parola per me, nulla di più”.
Mi consultai con lo sguardo con Shi, e con Bee.
Il secondo si limitò a fare spalluccia prima di attirare l'attenzione della ninja rossa con una frase in rima di benvenuto.
Mentre nello sguardo di Shi vidi un tocco di riserbo.
“Tu che dici?” gli chiesi avvicinandomi.
“Beh, sembra poco... Ma il capo si fida di noi, e non mi piace mentire. Se le dessimo la nostra parola saremmo poi obbligati moralmente a mantenerla. È una promessa che ci costa poco... Ma in certe situazioni, la nostra parola poterebbe avere un certo peso.” ponderò cauto Shi.

 

“Potremmo sempre una volta tornati dire tutto per filo e per segno quello che è successo e poi valuterà lui. Sarò all'improvviso diventato scemo, ma per qualche strana ragione mi sembra che ci si possa fidare. O quanto meno, è la Nukenin più strana che esista al mondo.”
“Sul fatto che, per essere una nukenin sia strana... Su questo non ci piove.”
“Accettiamo..?” chiesi.
“Se serve togliersi da questo impiccio velocemente... Potremmo evitare un conflitto tra fulmine e le terre neutrali.” disse Shi.
“Ok, andata. Hai la nostra parola, se ci spieghi cos'è questo modo... 'veloce e senza fatica'.”
“Ne sarete entusiasti, vedrete. Ora, ammucchiate in una zona tutto quello che dovete trasportare e io penserò al resto. Baka! Vieni anche tu a dare una mano.” chiamò il suo compagno.

 

“Non ce la fai proprio a stare lontana dai guai eh?” disse il suo amico raggiungendola.
“Come vedi al momento non c'è nessun guaio... E poi comunque senti chi parla.”
Lui sbuffò ma poi si mise al lavoro con noi ad ammucchiare, in una zona libera del prato tutti i sacchi e scatole colmi di cereali e altri generi alimentari.
“Bene, c'è tutto.” commentò Shi.
“Sicuri?” chiese lei.
Io annuii in risposta.
“Ottimo, allora sono pronta per lo spettacolo di magia.” disse con un sorriso.
Prese un rotolo ninja di grandi dimensioni, che prima portava appeso di orizzontale, dietro la cintura.
Lo svolse, mostrando che era bianco.
Lo poggiò in terra di fronte alla pila di oggetti.
Iniziò a comporre sigilli, e successe una cosa strana.
Ogni volta che componeva un sigillo diverso con le mani, apparivano degli strani caratteri in un alfabeto che non avevo mai visto, tutt'intorno agli oggetti, in circolo, fluttuando a mezz'aria, brillando di un colore viola-bluastro. Al contempo, comparivano gli stessi ideogrammi tracciati a inchiostro nero sulla carta.
Impiegò un discreto momento a comporle tutte e poiché il circolo fosse completo.
Quando ciò avvenne, congiunse le mani di fronte a se e disse “Sigillo!”
Potei sentire persino io, pur non essendo un ninja sensitivo, una discreta ondata di chakra emessa dalla ragazza.
I simboli intorno agli oggetti brillarono di una luce abbagliante, poi vennero come 'risucchiati' nella carta del rotolo, sino a scomparire del tutto.

 

Lei in tutta calma riavvolse il rotolo di carta e me lo consegnò.
“Ecco a voi tutti i vostri generi alimentari pronti ad essere consegnati al villaggio della nuvola senza fatica né affanno. Ho applicato un sigillo debole, a prova di scemo.
Vi basterà srotolare la pergamena e usare il semplice 'Kai' (Rilascio) per farlo ricomparire. Il sigillo svanirà e a voi rimarrà semplicemente la pergamena bianca.” ci spiegò.
Dovetti riavermi dallo stupore. Beh, quello sì che era un jutsu comodo.
“È uno dei famosi sigilli degli Uzumaki eh?” chiese Shi curioso.

 

“Uno dei tanti. Con la storia che dovevo essere una principessa e non dovevo sfigurare con gli altri del mio clan me ne hanno insegnati alla nausea di questi per sigillare oggetti, generi alimentari, armi, e addirittura cadaveri per la squadra speciale...”
“Beh, direi che è molto comodo...” commentai io.
“Motivo per la quale a quanto ne so, gli altri paesi durante la guerra non sono praticamente mai riusciti a beccare le reti di approvvigionamento del vortice scommetto...” disse Shi osservandola.
“Si, la cosa ha certamente aiutato...”
La ragazzina mi aveva risolto un bel grattacapo.
“Beh, ora però ho fatto la mia parte. Spero voi manterrete la vostra.”
“Contaci” le risposi.
Lei annuì seria.
“Bene... vi salutiamo. Buon ritorno a casa.” ci augurò lei, mentre il ragazzo la seguì con un solo cenno di capo nella nostra direzione.

***Ao***


“Com'è possibile?” ruggì Yagura, inondando i due ninja di fronte a lui di chakra, che aveva preso ad emettere da tutto il corpo.
Accadeva spesso quando s'infuriava che il demone rilasciasse parte del chakra, avvolgendolo in un alone azzurro-blu.
“S-s-sembra che ab-bb-iano sabo-bo-tato i-i-i nos-ss-tri...” il ragazzetto che aveva di fronte era così terrorizzato che non riusciva neanche a parlare.
Sinceramente trovavo già un miracolo che ancora non se la fosse fatta nei pantaloni.
Tsk! Non ci sono più i ninja di una volta!
Un tempo si insegnava ad essere freddi e decisi, sempre in ogni situazione! Ora solo bambinetti che si credono grandi mentre sono incompetenti di prima classe!
Yagura spazientito uccise quello che aveva parlato e disse al secondo: “Sparisci prima che ti faccia fare la stessa fine!”
Il poveraccio si sbrigò ad ubbidire.
Gli occhi di Yagura emanavano lampi.
“Le nostre operazioni estere hanno preso una brutta piega?” chiesi con voce ferma e calma.
“Hanno fatto un disastro! Quegli incompetenti!” gridò furioso Yagura.
“Ora, le nostre spie sono morte e da quanto ho saputo dall'ultimo rapporto -presumibilmente prima che morisse anche quest'ultimo informatore- i ninja della nuvola sono riusciti a impossessarsi dei loro rifornimenti e contano di ripartire a breve per la loro patria tutti felici e soddisfatti.” disse le ultime due parole come se gli dessero il voltastomaco solo a pensarci.
“Konoha se ne sta grassa e pasciuta a crogiolarsi nella sua tranquillità, con il loro nuovo Hokage, ogni nodo di tensione è stato sciolto e tutto fila liscio! Capisci? Liscio!” era fuori di sé dalla rabbia.
Io stetti in silenzio, lasciando che fosse lui a parlare.
A quanto pareva il gruppo di Mei aveva fatto un bel lavoro, sciogliendo tutti i nodi che aveva fatto Yagura per aumentare le tensioni tra i paesi.
“L'unica consolazione è che a quanto pare il vortice ha nominato come prossima Tsunamikage una completa idiota e sembra che quello che non sono riuscito a fare io, lo stia facendo lei.
Ho avuto notizie vaghe riguardo al fatto di uno qualche sgarbo fatto da lei al Raikage. Sembra che Ay non l'abbia presa molto bene.”
“Dunque come intendete agire?” chiesi.

 

“A questo punto mi pare ovvio che deve esserci lo zampino di quella troia della Terumi. Voglio che scompaia dalla faccia della terra, ora e per sempre, in modo definitivo. Lei e quel suo gruppo di clown da circo!”
“Vi sembra il caso di darle tutta quest'importanza?” m'arrischiai a dire.

 

Lui mi lanciò un'occhiataccia di fuoco, come se volesse fulminarmi sul luogo.
“È solo una piccola impostora senza importanza, questo te lo concedo. Ma voglio non doverne mai più sentire parlare di lei, inoltre è giusto che questi traditori imparino che con la nebbia non si scherza. Sarà un buon modo per riparare al fiasco dei miei sabotatori. Fortuna vuole sembra essere presente anche Killer Bee. La sua perdita sarà una brutta sorpresa per Ay...” l'ultima parte la disse con un sorriso soddisfatto e compiaciuto che solo uno squilibrato poteva avere. “Quindi valli a chiamare. Tutti quanti.” mi ordinò.

 

Mi trattenni appena dallo sgranare gli occhi.
“Loro? ” chiesi.
“Si... loro. E in fretta”
“Come desidera, Yondaime” il mio pensiero mentre m'avviavo lungo la strada fu che, questa volta, Mei e il suo gruppetto 'circense' era davvero nei guai, e non potevo fare nulla per aiutarli.
Tutto sommato mi venne da augurare loro che i suoi alleati di Uzushi e Konoha fossero davvero abili quanto sembravano, altrimenti era davvero la fine per Mei.

***Inazuma***


Stavo morendo di noia.
Non potevamo far altro che attendere. Loro avevano fatto la loro mossa, e ora, proprio come una partita a scacchi, dovevano attendere la contromossa dell'avversario.
L'attesa a onor del vero si stava facendo tesa un po' per tutti. Chi, perché preoccupato per la propria incolumità, chi invece perché si sentiva iperattivo e il suo desiderio di movimento veniva frustrato dall'immobilità della situazione.
Yuki e Genma in proporzione forse erano i più calmi, dato che passavano la giornata giocando a carte e punzecchiandosi, ora che le tensioni causate da Chichi li avevano abbandonati, erano serafici e placidi. D'altra parte non era nel loro carattere fasciarsi la testa prima di averla rotta. Piuttosto, tendevano a prendere un problema alla volta man mano che il fato li scagliava sulla loro strada. Ed essendo molto uniti, sembravano tranquilli in virtù del fatto che potevano affrontare i problemi insieme.
Raido e Nacchan invece erano preoccupati, per sé e per gli altri. Temevano che la contromossa di Yagura sarebbe stata violenta e repentina e che questo ci avrebbe messo in pericolo. Però anche loro erano abbastanza tranquilli e, a mio parere, troppo felici di essere insieme e innamorati per preoccuparsi di altro.
Mei, dopo la sua colossale sbroccata sembrava stare prendendo la cosa con più filosofia, e anche se era comunque tesa, sembrava più ottimista.

 

Chojuro continuava a vivere nell'ombra di Mei, troppo felice di poter essere al suo fianco, e così contento della cosa che sembrava poter vivere solo di questa felicità.
Chichi... Lei sembrava la più scontenta della situazione. Rifiutata da tutto il terzetto maschile del nostro gruppo. Probabilmente si sentiva esclusa, ma non me ne preoccupai: era stato il suo comportamento da stronza a far sì che la escludessimo. Insomma, se l'era andata a cercare.

 

Kakashi... Lui, come Raido e Nadeshiko era preoccupato in merito a cosa avrebbe potuto fare Yagura una volta saputo che i suoi piani erano andati felicemente giù per lo sciacquone del water. Si preoccupava per la sua squadra, per noi e passava una buona parte del suo tempo a cercare di immedesimarsi in quel pazzo per provare a prevedere cosa avrebbe potuto fare. Ogni tanto mi aggregavo anche io a queste riflessioni.
Riuscire ad anticipare il nemico era una buona cosa, ma ne sapevamo troppo poco per poter fare qualcosa di più concreto che qualche vaga ipotesi.
L'unica cosa che c'era di positivo in tutto ciò è che avevamo tempo. Dunque ne dedicai una generosa fetta al solo scopo di stare in compagnia della 'mia' zucca bianca preferita. Ci stavamo conoscendo sempre meglio, e ormai nove volte su dieci riuscivo a capire cosa stava pensando ancor prima che aprisse bocca per dirlo.

 

E, nel tempo libero tenevo d'occhio i nostri 'amici' della nebbia. Si erano attardati un paio di giorni per il semplice fatto che comunque, avevano dovuto allertare la guardia locale di quanto accaduto e di come mai si sarebbero trovati una mezza dozzina di uomini stesi in ospedale. E comunque, volevano fare arrestare il falso commerciante per gli illeciti.
“Ehi rossa!” mi chiamò Mei. Mi voltai a guardarla.
“Che c'è?” ero spaparanzata su un ramo basso, appena poco più su, su un altro ramo era invece sdraiato Kakashi.
“Mi raccomando non ti affaticare troppo...” mi prese in giro lei.
“Ehi, mi sono offerta di darti una mano in questa guerra, non ti ho promesso di fare il soldatino che scatta sull'attenti per ogni cosa...”
“Ina...” commentò Kakashi con un sorriso trattenuto.
“E non ti ci mettere anche tu con questa rottura del 'linguaggio pulito'” lo rimbeccai. Era il suo mondo per punzecchiarmi, dato che sapeva che la cosa mi scocciava.

 

“Beh, se avete finito il siparietto dei 'fidanzatini innamorati', i miei informatori mi hanno riferito una notizia riservata che troverai assai divertente.”
 

Per quanto fosse sciocca ormai la cosa, non riuscii a non arrossire vagamente alla sua battuta.
“Sentiamo...”
“Sembra che la tua ahem... Scaltra cugina...”
“Era ironia questa?” domandai con uno sbuffo.
“...Ne abbia combinata una grossa stavolta.”
“Che ha fatto?”

 

“Sembra che per una sua... dimenticanza, o comunque per un qualche errore da lei combinato, si sia dimenticata di mandare una squadra a controllare una diga che sembrava già malconcia... Insomma, morale della favola: ci sono stati un paio di giorni di pioggia torrenziale e...”
“Non me lo dire... La diga ha ceduto?” chiesi impallidendo.
“Già.”

 

“E la parte divertente quale sarebbe?” le chiesi mesta.
“Questa: sembra che per cercare di insabbiare la cosa e non prendersi una sonora lavata di capo, abbia dato la colpa ad un sabotaggio ad opera della Nuvola. Ti basti sapere che il Raikage non ne è stato felice.” disse ghignando.
“E questo dovrebbe essere divertente?” le domandai.
“Mh... si. L'idiozia di quella ragazza non smette mai di stupirmi.” disse lei in tono leggero.

 

Io mi strofinai il viso.
E poi dicevano a me che avrei finito col distruggere il vortice.
“Comunque, sembra che la diga abbia fatto danni solo a strutture e coltivazioni. Non sembra che ci siano vittime.” disse Mei con un sorriso più dolce.
“Grazie.” le dissi mentre si allontanava.
“Quanto è grave?” mi chiese Kakashi visto che aveva notato il mio pallore.
“La diga nord... è un grande, anzi grandissimo guaio. Dopo la fine della guerra abbiamo fatto un patto con la nuvola di reciproco scambio.
Dovevamo fornire generi alimentari a loro in cambio di metallo per le armi.
Con la diga rotta... Scommetto quello che vuoi che è finito distrutto buona parte del raccolto e l'arsenale è andato quasi sicuramente in pezzi, dato che era lì sotto.”
Lui rimase in silenzio con lo sguardo cupo, capendo la gravità della situazione.

 

“Il Raikage non è una persona paziente a quanto mi ha spiegato Akiko, e se lo dice lei... Insomma, hai capito. Ma comunque ha una spiccata propensione a comportarsi con onore. Il venire accusato ingiustamente gli avrà già fatto saltare la mosca al naso, e se anche il raccolto a loro dedicato è andato distrutto... I nostri terranno per loro quello che è rimasto e... La situazione non è affatto delle più facili.”
Kakashi sembrò sul punto di dire qualcosa, quando sentimmo un gran botto di sottofondo.
Come molle caricate scattammo tutti sull'attenti, già con le maschere calate.
Anche Mei era diventata seria.
Ci fu un altro botto in lontananza.
“Andiamo a controllare. Ho una brutta sensazione.” disse lei.
Io annuii e con Kakashi al fianco, scattai in avanti.
La situazione che ci trovammo di fronte fu davvero... disarmante.
Shi era ferito ad un braccio, Darui si stava disimpegnando, mentre Bee, si stava rialzando da dopo quello che era stato evidentemente un lungo volo.
Di fronte a loro, e ora anche a noi, si ergevano due uomini e una donna. Quest'ultima bassa, con i capelli rosso scuro e due strani codini ai lati della testa, quindi una sorta di incrocio tra un umano e un demone, con uno strano colorito della pelle azzurrognolo, e infine un uomo di taglia media, con la barba e il pizzetto scuro, e un codino ritto sulla testa come il pennacchio di un elmo.
“Oh, bene, a quanto pare sono arrivati anche i nostri topi...” commentò La donna con un sorriso crudele.
Vidi Mei perdere diversi toni di colore dal volto.
Chiunque essi fossero, non erano buone notizie.

 

“Chi diavolo siete?” chiesi.
“Giusto, presentiamoci...” ghignò il tipo con il colorito azzurro, con strane linee sulle guance che ricordavano vagamente delle branchie.
“Io sono Fuguki Suikazan, portatore di Pelle di Squalo” disse quest'ultimo.
“Io sono Ameyuri Ringo, portatrice di Zanne, i Gladi del Fulmine.” disse la donna con il sorriso freddo e cattivo.
“Infine, io sono Akebino Jinin, portatore della Scure Spaccaelmo... E voi, siete già morti, piccoli pidocchi che non siete altro.” Disse alzando quella specie di accetta che brandiva assieme ad un gigantesco martello.
“Preparatevi a morire!” gridò la donna come un inno di guerra scagliandosi su di noi.

 

  
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