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Autore: Maggiechan_75    26/07/2022    1 recensioni
“Sto tornando… tornando da te… Ma quanto è difficile! Qui dove mi trovo sto talmente bene, che una parte di me vorrebbe rimanere qui per sempre!
Sarebbe tutto perfetto se ci fossi anche tu.
Ma tu non ci sei ed io voglio stare con te in qualsiasi posto tu sia!
Aspettami sto arrivando…”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ciao a tutti, da quanto tempo non posto qui su EFP, quanto mi siete mancati. Finalmente l’estate è arrivata (certo che se non ci fosse tutta questa AFA e caldo sarebbe anche meglio). Dicevo.. l’estate è arrivata e da qualche giorno anche la mia voglia di scrivere.

E’ forse l’ora di continuare questa storia che vi ha tanto appassionato, e che a distanza di mesi vi è anche molto mancata. Vi ringrazio di cuore. 

E allora che dire iniziamo con un titolo preso non a caso sia per il contesto della storia, ma anche per me in quanto vorrei provare a fare un salto di qualità nel mio modo di raccontare. Ci riuscirò? solo il tempo lo deciderà.

Per farvi meglio apprezzare il capitolo che state per leggere vi lascio un piccolo riassunto:

La notte dell’ultimo dell’anno Kaori rimane delusa nuovamente dai sentimenti che prova Ryo, quella stessa sera incontra Takuya. L’uomo rimane colpito dalla tristezza della donna, una cosa che l’accomuna in quello stesso momento. Quell’uomo sta facendo i conti con i suoi sentimenti scoprendo che è un uomo solo che non ha il coraggio di affrontare l’idea di poter dividere la vita con qualcuno.
Kaori si rende subito conto della tristezza di Takuya, quello che non nota è quanto simile sia la vita di quel ragazzo a quella di Ryo. L’unica differenza, quella che per Kaori fa la differenza è che Takuya il coraggio di dichiarare i propri sentimenti lo ha trovato, nonostante lui stesso sapesse che quella donna era innamorata di un altro.
Takuya arriva addirittura a chiederle la mano, Kaori accetta e i due stanno per convogliare a nozze ma nel momento del “si” la porta della navate si spalanca e appare Ryo gravemente ferito, si avvicina a Kaori per baciarla prima di accasciarsi a terra svenuto.
Dopo un periodo di coma, Ryo si risveglia scoprendo di aver perso la memoria.
L’uomo dal risveglio è completamente diverso disorientato e completamente riluttante nello scoprire di essere stato un "assassino" (è quello che pensa di se stesso nonostante Kaori abbia cercato di raccontargli cosa facesse per vivere). 
L’unica certezza sono i sentimenti che lui prova per lei. Dopo l’incontro a faccia a faccia con Takuya Ryo mette in discussione anche la sua unica certezza. 
Lui ama Kaori in quanto uomo o questo sentimento è legato dal passato che lui non ricorda o ha paura di ricordare? Ma soprattutto la domanda che lo tormenta maggiormente è Kaori ama lui (l’uomo senza passato) o Ryo Saeba (l’uomo che l'ha fatta soffrire per amore?)

Dopo una notte di “fuga” più da se stesso che da lei, ha il coraggio di ritornare a casa ubriaco come non mai….

(Questo è una parte del riassunto, ma dell’altro aspetto magari vi farò il riassunto nel momento opportuno. La parte “gialla” del racconto è ancora nell’ombra  ^_^)


 
CHANGE
 

Io dovrò cambiare
Amore, non mi provocare
Arriverò fino alla fine di te
Amore, mi dovrà passare
Per restare libero, cambiare
Ti nasconderai
Dentro gli occhi miei
Ma io non guarderò
Io dovrò cambiare


Il silenzio dell’appartamento venne interrotto dal rumore di una chiave che stava entrando nel chiavistello della porta di ingresso. Ryo ubriaco come non lo era mai stato aveva solo un desiderio, stendersi sul letto.

Lo sperava con tutto il cuore di non trovarla sveglia. Stava mentendo a se stesso, ne era certo ancora prima di fare a stento il primo scalino del condominio. 

Kaori era seduta a testa china sul divano ad aspettarlo.
Aveva gli occhi arrossati e il cuore che batteva a mille in lotta tra la preoccupazione e la rabbia verso colui che amava. Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo e in quelle ore aveva ripercorso tutte le emozioni legate a quelle infernali e lunghe sere in cui Ryo Saeba la lasciava sola per rintanarsi in qualche pub o locale notturno del quartiere.

Ryo, l’uomo che viveva con lei da alcune settimane. Lui che non aveva nessun ricordo del suo passato, quella notte si era comportato esattamente come quella parte del passato che Kaori sperava che dimenticasse del tutto.

Dov’era stato? Perchè non era venuto subito da lei? L’incontro Takuya non poteva essergli passato inosservato. 
L’uomo che gli aveva stretto la mano per tutto il tempo che aveva trascorso con Takuya era riuscito ad esprimere tutte le sue emozioni, sia quelle nuove ma soprattutto quelle vecchie quelle legate al suo passato.

Avrà ricordato tutto?

Era la domanda che tormentava la donna in quel silenzio assordante.

I loro occhi si incrociarono appena Ryo varcò la porta di ingresso ed in un secondo l’uomo capì del grosso errore che aveva fatto. L’aveva lasciata sola.

Qualche ora fa, prima di ritornare a casa, sotto la pioggia le aveva dato un lungo e tenero bacio a conferma dei sentimenti che provava per lei. Ne era così sicuro così convinto in quel momento, ma bastò il primo semaforo rosso, dei numerevoli che trovò sulla strada di ritorno, per iniziare a dubitare.

Chi hai baciato me o Ryo Saeba?

Nemmeno l’ultima pinta di birra di chissà quante ne aveva bevute, era riuscita a far dimenticare a Ryo quella domanda.

“ S…scusami”

Biascicò balbettando e sussurrando, 
La differenza Kaori la notò subito. Il Ryo Saeba del passato non si sarebbe mai scusato in una circostanza del genere. 

Non era sufficiente per calmarla, si avvicinò a lui con gli occhi pieni di lacrime e gli  mollò uno schiaffo alla guancia sinistra talmente forte da vedere stampate le cinque dita e il palmo intero sul volto di Ryo.

Non reagì, per la prima volta l’uomo si rese conto che gli sarebbe bastato un secondo per evitarlo, al sonoro paff! aveva già escogitato cinque modi per evitare l’impatto. Non si mosse, non poteva farlo quella sberla se la meritava tutta ne era consapevole.

Rimase immobile senza parlare aspettando che Kaori sfogasse tutto il suo rancore e la sua rabbia che, si rendeva conto, non avrebbe mai avuto pace.

Si sforzò di guardarla dritto negli occhi, sebbene vederla così gli stava spezzando il cuore. Sperava che capisse senza l’uso delle parole. Sperava con tutto il cuore che quella donna capisse da quello sguardo le sue pene e le sue sofferenze.

Troppo concentrato nel trasmettere i suoi sentimenti però l’uomo non si rese conto di quello che lei stava trasmettendo a lui?

Hai ritrovato la memoria?

Gli occhi di speranza erano velati da quelli del ricordo di quanto il Ryo Saeba del passato l’avesse fatta soffrire.

Sei tornato con il tuo amore a contagocce?

D’istinto si allontanò da lui e chiuse gli occhi chiudendo la due diverse conversazione che mente e cuore stavano avendo.
I loro cuori stavano reagendo ai loro veri sentimenti, mentre la loro mente stava combattendo  tra sensi di colpa e timori.

Ti prego fermami

La donna lo sperava così tanto che si fermò a pochi passi da lui tremante

Era tutto così difficile quella sera, e l’alcol di certo non poteva aiutare quell’uomo la cui mente aveva già fatto fare un passo avanti e messo la mano sulla spalla di lei. 

Gli occhi non ingannavano però, mentre nei suoi polpastrelli sentiva la sua spalla, loro vedevano la donna riprendere il passo per dirigersi verso la sua camera da letto.

“Ti prego NO”

Urlò senza quasi rendersene conto. NO rimbombava come un martello pneumatico nella sua testa che lo costrinse istintivamente a tapparsi le orecchie per attutire un suono che era dentro di lui.

Il corpo però non resse a quell’improvviso impeto di coraggio, cedette facendolo inginocchiare rigettando tutto ciò che aveva in corpo.
 
Solo dopo un’ora la sua mente e il suo corpo si resero conto della presenza di Kaori che gli teneva la testa per evitare che svenisse e cadesse su quella puzzolente pozzanghera.
Il suo cuore invece l’aveva percepita dal primo secondo in cui lei corse subito da lui in soccorso.

Ora aveva la mente più libera da accorgersi come i sentimenti di Kaori erano in poco tempo completamente cambiati. L’amore nei suoi confronti, o forse nei confronti di Ryo Saeba, erano così profondi da riuscire a perdonare?

Lo stava perdonando di averla lasciata sola.
Lo stava perdonando di essere tornato ubriaco.
Lo stava perdonando per chissà quante altre cose il Ryo Saeba aveva fatto in passato.

Con dolcezza e delicatezza lo aiutò a rialzarsi per portarlo in bagno.
Come una madre premurosa lo aiutò a spogliarsi e ad immergersi in una calda vasca da bagno.
Senza pudore o vergogna,  lo aiutò a ripulirsi.

Doveva parlargli, non poteva non farlo. Lei aveva diritto ad una spiegazione, anzi no lei aveva diritto ad un’unica spiegazione quella più vera e sincera che lui riuscisse a fornirle.

Steso sul letto avvolto solo da un lenzuolo per coprire il suo corpo nudo, prese per un polso Kaori.

“Ti prego resta accanto a me!”

La guardò negli occhi 

Ho bisogno di te

Era questo quello che le stavano dicendo e quello che Kaori stava percependo.

“Ho bisogno di te.”

Sebbene avesse capito che il messaggio Kaori lo aveva percepito solo con lo sguardo aveva bisogno di dirglielo perché sapeva che quella donna non aspettava altro. Lei voleva anche sentirsi dire quello che lui provava.
E in passato non lo aveva mai fatto, ne era certo. Non aveva bisogno di avere la conferma negli occhi stupiti di Kaori nuovamente in lacrime.

“Scusami se ti ho lasciato sola questa sera. Io…”

Ecco che il suo coraggio stava iniziando a cedere, era davvero sicuro di riuscire a portare fino in fondo ciò che voleva dirle?

Il dolce sorriso di Kaori che si sedette accanto a lui lo rassicurò. Amare era anche questo? Trasmettere all’altro il coraggio.

“Io credo di amarti…”
 
Kaori rimase senza parole ma il suo sguardo esprimeva tutto e anche qualcosa in più. L’uomo che era, non glielo aveva mai detto. Si rese conto quanto fosse importante avere la conferma.

Lo aveva sempre saputo, sin dalla prima volta . Kaori era innamorata di Ryo Saeba l’uomo che era stato. Ma aveva bisogno di sentirselo dire da qualcun’altro, da lei da Kaori.
Solo in quel momento si rese conto che lo stesso desiderio lo aveva lui. Voleva sentirsi dire che lei lo amava. Voleva sentirsi dire che amava lui, proprio lui e non l’uomo che era stato.

Abbassò lo sguardo nuovamente colto dal timore di scoprire una verità che in cuor suo aveva già una risposta.

Come posso chiedergli di scegliere tra me e il mio passato come ….
 
Kaori si avvicinò a lui e lo baciò teneramente sulla guancia

“Grazie. Non hai idea da quanto aspettavo questo momento…io…”

Eccola là la conferma arrivò in una sola frase “da quanto tempo aspettavo…”. L’uomo alzò gli occhi pieni di lacrime.

“Mi dispiace…”

La voce tremava non riusciva ad aggiungere altro, ma non era necessario Kaori aveva finalmente capito cosa lo stava tormentando.
Lo abbracciò calorosamente e dolcezza da fargli venire la pelle d’oca.

“Quella che dovrebbe scusare sono io. Ryo guardami negli occhi”

E con un gesto lo costrinse ad alzare lo sguardo verso di lei. Occhi sorridenti ma determinati e pieni di affetto lo attendevano.

“Ti amo”


Lo aveva detto quello che da anni aveva sempre avuto difficoltà di dire o quasi osare a pensare era uscito con una naturalezza tale che non le sembrò nemmeno la prima volta che glielo dicesse.

“Amo il Ryo Saeba del passato, quello stupido egocentrico, solitario e taciturno uomo che eri. “

“L’uomo che ti ha fatto soffrire così tanto che porti ancora le cicatrici nel tuo cuore”

Ribattè lui con tono seccato.

“L’uomo che ha sempre messo davanti la sua vita per difendere la mia. Il primo uomo che ha visto oltre il mio aspetto fisico e mi ha considerato come donna…”

“ma che non ha mai avuto il coraggio e il buon senso di trattarti come tale.”

Il tono di Ryo questa volta era quasi sorpreso. Mentre lo diceva si rendeva conto che nessuno gli aveva mai raccontato questo fatto che nella sua mente era così reale è vero.
Ricordi o meglio sprazzi di ricordi legati a quella circostanza iniziarono ad affollare la sua mente.

“Kaori io non mi riconosco in lui, non posso immaginare di essere l’uomo che ero io…”

Kaori lo zittì con l’indice appoggiandolo delicatamente sulle sue labbra quasi facendogli un leggero solletico.

“Amo lui, ma amo anche te l’uomo che sei ora. Così dolce e premuroso nei miei confronti. L’uomo che ha il coraggio di esprimere le sue emozioni come stai facendo ora.

Amo quest’uomo perchè è tutto quello che ero sicura che lui avesse, ma che volesse celarlo e tenerlo tutto per sè. La parte del tuo passato che hai fatto di tutto per tenermi nascosta e probabilmente tenevi nascosto a te stesso perchè avevi paura di soffrire come da bambino…
Sai mi ha colpito quando l’altra sera dopo l’incubo di Kaibara tu abbia voluto cercarmi e condividere con me tutto questo.

E’ questo che mi ha dato la certezza che ti amo. Ryo Saeba. Amo l’uomo che sei, l’uomo che eri. Loro… tu sei la stessa persona.”

Lui sapeva molto bene di essere l’insieme del passato con il presente. Era giunto il momento di dover affrontare quella paura e timore che aveva da quando aveva riaperto gli occhi in quella clinica.

Ma non quella notte. Aveva trascurato fin troppo Kaori quel giorno, non se lo meritava. 
   
 
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