Fumetti/Cartoni americani > Dc Comics
Ricorda la storia  |      
Autore: Melisanna    28/07/2022    0 recensioni
– Fallo smettere! Fallo smettere! Urlò Con, una nota di panico nella voce, abbattendo uno dei droni che gli volavano intorno alla testa.
– Ci sto provando! Ci sto provando! Tim picchiò freneticamente sullo schermo del computer integrato nel bracciale del suo costume.
– Avevi detto di aver disattivato l’allarme! Con afferrò uno dei robot corrazzati che lo accerchiavano e lo mandò a schiantarsi contro altri due, causando un’esplosione che ne coinvolse altri quattro e una porzione di muro.
– E l’ho fatto! Li ho disattivati tutti e dieci! Come potevo immaginare che ce ne fosse un altro? Neanche alla Caverna ci sono undici allarmi! Chi è così pazzo da mettere undici allarmi a un magazzino?
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Lex Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Storia scritta in occasione della challenge May I write della pagina Facebook Non solo Sherlock - gruppo eventi multi fandom

 

Questioni di famiglia

 
 
"Fallo smettere! Fallo smettere!" Urlò Con, una nota di panico nella voce, abbattendo uno dei droni che gli volavano intorno alla testa.

"Ci sto provando! Ci sto provando!" Tim picchiò freneticamente sullo schermo del computer integrato nel bracciale del suo costume.

"Avevi detto di aver disattivato l’allarme!" Con afferrò uno dei robot corrazzati che lo accerchiavano e lo mandò a schiantarsi contro altri due, causando un’esplosione che ne coinvolse altri quattro e una porzione di muro.

"E l’ho fatto! Li ho disattivati tutti e dieci! Come potevo immaginare che ce ne fosse un altro? Neanche alla Caverna ci sono undici allarmi! Chi è così pazzo da mettere undici allarmi a un magazzino?"

"Luthor! Luthor è così pazzo!"

"Lo sapevo che era una pessima idea, lo sapevo. Non dovrei mai… Fatto!" Tim scaraventò i pugni in aria.

"Uhm, Robin" Con era stranamente quieto "Potremmo avere un altro problema".

Tim si voltò e si immobilizzò.

Gli uomini della LexCorps erano una ventina, equipaggiati con giubbotti antiproiettile e armi da guerra. Mercy puntava una pistola alla tempia di Con, con una smorfia a metà tra il disgustato e l’annoiato. Dall’espressione nauseata di Conner doveva contenere proiettili di Kriptonite.

"Avete intenzione di opporre resistenza? Ho l’ordine di non uccidervi, ma non è stato detto niente riguardo al farvi molto, molto male. Vi prego, opponete resistenza".

Conner scosse la testa, gli occhi spalancati per il terrore. Tim annuì una singola volta, sperando di riuscire a mantenere quel poco di credibilità che gli era rimasta.

"Perfetto, mani in alto e fuori di qui".

Davanti al magazzino era parcheggiata una limousine nera. Mercy li spinse dentro con poche cerimonie e chiuse la portiera dietro di loro.

Luthor continuò a scrivere imperturbato sul sottile portatile argentato. Solo dopo qualche minuto – Tim sospettava sapientemente calcolato per metterli il più a disagio possibile – sollevò lo sguardo verso di loro. Chiuse il computer e lo mise da parte.

"Era veramente necessario? E abbassate le mani, nessuno vi farà del male".

Con spalancò la bocca per rispondere, indignato, poi ci ripensò e la richiuse di scatto. Abbassarono le mani.

"Così va meglio. Cosa credevate di trovare?"

Tim si rinchiuso in un dignitoso, o almeno così sperava, silenzio. Con si agitò a disagio sul sedile.

"Abbiamo sentito delle voci. Su dei prototipi, potentissimi, diversi da qualsiasi altra cosa in commercio. Era nostro dovere controllare" Tim non poté non ammirare la sua sfacciataggine "Poteva esserci qualcosa di pericoloso".

"In un magazzino di giocattoli?" La voce di Luthor grondava sarcasmo

"Ehm… Oh, insomma volevamo solo la Lex-cube, ok?"

"Tu la volevi!"

"Va bene, io la volevo. È colpa mia se Martha non vuole saperne dei videogiochi? TU ne hai a palate di gadget tecnologici."

Luthor si appoggiò allo schienale di opulenta pelle nera e unì i polpastrelli delle dita. Proprio come i cattivi dei fumetti.

"E non hai pensato di chiedermela, invece di irrompere nelle mie proprietà causando danni per decine di migliaia di dollari, prima ancora che fosse commercializzata?"

"Certo, per farmi sparare a vista da quella psicopatica di Mercy!"

"Ha l’ordine di non usare Kriptonite quando sei nei paraggi. Quanto male potrà mai farti?"

Con, che era stato dalla parte sbagliata dei colpi di Mercy un po’ troppo spesso, non parve convinto dall’argomentazione.

"Sapete che questo avrà delle conseguenze?"

Tim si irrigidì e Con deglutì vistosamente. Tim poteva quasi vedergli scorrere sul viso tutte le torture a cui aspettava di essere sottoposto.

"Dovrò parlare con i vostri tutori…"

"Vuole chiamare i miei?" Si lasciò sfuggire Tim con voce strozzata.

"Pensavo di chiamare Batman in verità, ma se preferisci che riveli ai tuoi genitori che sei Robin, posso chiamare loro".

Tim si dibatté tra l’immagine di suo padre e sua madre che venivano a sapere della sua identità segreta e quella di Batman che sollevava il telefono solo per scoprire che era Luthor che voleva discutere delle sue capacità genitoriali. Erano una più disturbante dell’altra.

"Ti do tempo per pensarci. Quanto a te, credo che dovrò chiamare Clark. Già nutrivo dei seri dubbi in merito alla sua idea di farti giocare al vigilante, ma pensavo che Superman fosse il più qualificato a tenere sotto controllo un adolescente metà alieno".

Conner boccheggiò "Tu… cioè tu… cosa… come?"
Luthor gli rivolse uno sguardo condiscendente "Possiamo smettere di fingere che non sappia chi è, almeno fra noi?"

Conner riuscì a balbettare un “sì” solo dopo vari tentativi. Tim si sarebbe quasi impietosito, se non fosse stato così furibondo con lui.

Luthor tirò fuori un cellulare dalla tasca interna della giacca.

"Posso chiamare Clark e Batman scommetto che non rivedrete i vostri costumi fino al compimento della maggiore età oppure…"

Tim si tese, pronto a controbattere a qualsiasi orrido ricatto Luthor avesse in mente.

"Oppure puoi iniziare a studiare e il tuo amichetto nerd può darti una mano. La tua ultima pagella era un disastro. Con questi voti non entrerai mai in un college decente".

Conner ritrovò la voce per l’indignazione.

"Hai spiato le mie pagelle? Tu non sei mio padre!"

"Hai il cinquanta per cento del mio corredo cromosomico, quindi a tutti gli effetti sì, sono tuo padre. Comunque non ho bisogno di convincerti".

Luthor digitò teatralmente il numero di Clark.

"Immagino di poter arrivare alla sufficienza in tutte le materie".

"Non prendermi in giro, sei mio figlio: devi avere il massimo. E iniziare qualche attività extra-curriculare".

"Chiama Clark, gli dirò che stavi tramando qualcosa".

"Certo, l’invasione del mondo con aereoplanini telecomandati. Neanche lui è così stupido".

Tim non poté fare a meno di dargli ragione.

Conner gemetté "Non puoi dire sul serio".

"Mettimi alla prova".

Tim pregò con tutte le sue forze che non lo facesse, poi decise che affidarsi al buon senso di Conner era inutile e prese la situazione in mano.

"Avrà i migliori voti di tutto l’istituto, ha la mia parola".

Luthor sorrise con un sorriso da pescecane "Fallo entrare ad Harvard e potrei anche regalarti la Lex-cube".
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Dc Comics / Vai alla pagina dell'autore: Melisanna