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Autore: cassiana    30/07/2022    9 recensioni
Harry è nervoso, Ron annoiato ed Hermione ne affronta le conseguenze.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, ma sono dei rispettivi autori. La storia è scritta senza scopo di lucro



Titolo: Conseguenze
Fandom: Harry Potter
Rating: G
Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: "Opera scritta su prompt di veronica85: A, già nervoso di suo, picchia B che lo provoca di continuo, ma finisce per prenderne più di quante riesce a darne. C lo cura e gli fa una ramanzina per la "A Summer of Secrets" del gruppo Hurt/Comfort Italia, venite a trovarci.
E’ la prima volta che scrivo per questo fandom e spero di non aver fatto troppo un disastro.
Inoltre un enorme ringraziamento va a leila91 e ONLYKORINE per aver letto in anteprima e avermi aiutato a rendere la storia migliore. Ovviamente le incertezze e imprecisioni sonno tutte mie!
"Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 indetti sul forum Ferisce la penna"
Warning: H/C, missing moment, slice of life, friend fluff, brotp fluff, ambientato ai tempi dell’ordine della Fenice
Sinossi: Harry è nervoso, Ron annoiato ed Hermione ne affronta le conseguenze



Conseguenze




Era iniziato tutto quella mattina: Harry si era svegliato di pessimo umore, i capelli più arruffati che mai e la cicatrice che pulsava a intermittenza. Da quando erano rinchiusi lì a Grimmauld Place, il suo umore era andato peggiorando sempre di più, il processo al Winzegamot e la campagna di denigrazione messa in atto dal Ministero, per non parlare delle torture subite dalla Umbridge a inizio anno lo avevano davvero provato in più di un modo. Intendiamoci, era grato a Silente che lo avesse difeso e infine nascosto lì al Quartier Generale della Resistenza, dopo che l’esercito che aveva messo in piedi era stato scoperto e sciolto, ma Molly iniziava a dargli sui nervi, Kreacher gli metteva i brividi e quei sogni orribili lo terrorizzavano fin nel profondo del midollo. E gli mancava Sirius. Insomma di motivi per avere l’umore nero Harry ne aveva abbastanza. Non aiutava che Ron fosse invece annoiato a morte dall’intera permanenza forzata in quella casa, con quella tizia che appena vedeva uno di loro iniziava a strillare. Certo era tutt’altra cosa che trascorrere le vacanze di Pasqua nella Tana. In più il suo migliore amico era diventato una palla lamentosa e Hermione lo ammorbava con insistenza sui loro doveri di studenti. Si sedette davanti a Harry che stava rigirando pensoso il suo porridge.

"Non hai mangiato quasi niente."
"Non sono dell'umore."
"Oh, allora se non lo finisci me lo pappo io!"

Ron si avventò sui muffin lasciati dall'amico che scrollò le spalle e non si avvide dell'occhiataccia di Hermione che nel frattempo era arrivata in cucina con un libro di incantesimi. Ron sollevò gli occhi al cielo.

“Secondo i miei calcoli, se ci mettiamo di buona lena potremmo finire la preparazione per i test già entro i prossimi due mesi. Ma questo se ci mettiamo d’impegno. Tutti e tre.”
“Non sono dell’umore.”

Harry ripeté anche a lei.

“Forse non te ne sarai accorta, ma ci sarebbe qualcosina di più importante dello studio.”

Gli fece eco Ron ficcandosi in bocca un altro muffin innaffiandolo con succo di zucca ghiacciato e sputacchiando briciole in giro. Hermione piegò le labbra in una smorfia di disapprovazione e puntualizzò:

“Niente è più importante dello studio: pensi di battere Tu Sai Chi con tre barzellette?”

Mentre i due amici battibeccavano Harry si alzò di scatto spostando rumorosamente la sedia:

“Basta, mi avete rotto.”
"Invece tu?"

Gli chiese provocatorio Ron. Gli occhi verdi di Harry scintillarono:

"Che vuoi dire?"
"Che sei diventato una noia totale!"

Harry rispose solo con un sorrisetto sarcastico:

"Me ne vado."

Voltò le spalle all'amico che invece lo seguì continuando a stuzzicarlo.



Fu solo più tardi che i tre si ritrovarono di nuovo in cucina. Di tutte le cose cretine e infantili che quei due avrebbero potuto combinare questa le batteva tutte, pensò Hermione appoggiando un pacco di pisellini congelati sull'occhio tumefatto di Harry.

"Sai che vi potrebbero sospendere o peggio non ammettervi ai G.U.F.O.? Sta’ fermo."
"Ahi! Ha cominciato lui!"
"Ha cominciato lui! Gnè gnè gnè."

Gli fece il verso Ron. Hermione si voltò verso di lui con le mani sui fianchi e scosse la testa. Ron aveva il labbro gonfio e sanguinante e lei vi applicò una garza imbevuta di disinfettante.

"Silenzio!"

Lo ammonì con uno sguardo severo. Ron aveva continuato a stuzzicare l'amico fino a provocare la sua violenta reazione e come due adolescenti che si rispettino i due avevano finito per accapigliarsi sul tappeto del salone. Harry indebolito dalla mancanza di sonno e dallo stress aveva però avuto la peggio, nonostante si fosse scagliato per primo contro Ron. Hermione si rivolse di nuovo a lui, controllando le sue nocche scorticate.

"Mi stupisco di te. Sappiamo tutti che Ron a volte può essere un EMERITO IDIOTA, ma tu…”

Harry si strinse nelle spalle e cercò di sorriderle:

“Si vede che a volte posso essere un idiota anche io.”

Hermione piegò la testa da un lato, l’espressione ammorbidita e gli passò una mano tra i capelli. Ron sedeva ingrugnato accanto alla finestra, guardando fuori. Hermione si sedette accanto a lui e gli sollevò il viso alla luce: a parte il labbro spaccato aveva un graffio sullo zigomo, nulla che una passata di pasta cicatrizzante non potesse risolvere. Tuttavia Hermione lo rimproverò:

“Fa’ vedere. Ti ha detto fin troppo bene che Harry fosse troppo debole per darti la bella ripassata che avresti meritato.”
“Perchè, me la vorresti dare tu?”

Ron non poté fare a meno di ribattere sollevando un angolo del labbro e piagnucolando subito dopo per il dolore. Hermione non lo degnò nemmeno di una risposta, ma strinse gli occhi lanciandogli un’occhiataccia. Più tardi Ron trovò Harry seduto sul letto della stanza che condividevano, l’ammaccatura accanto all’occhio sembrava si fosse attenuata, non tanto quella al suo ego. Ron si fermò davanti a lui che chiese senza nemmeno guardarlo:

“Cosa vuoi?”
“Ti ho portato una cioccorana.”

Ron tirò fuori la bustina dalla tasca e la porse a Harry. Nel momento in cui Harry strappò la confezione la rana scappò via sfuggendo al gesto inconsulto di Ron che tentò di prenderla al volo. I due cercarono di acchiappare la cioccolata saltellante rincorrendola per tutta la stanza, cadendosi addosso e finirono per scoppiare a ridere. Bastò uno sguardo e una stretta di mano tra i due amici per sigillare la pace fatta.
   
 
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