Videogiochi > Genshin Impact
Ricorda la storia  |      
Autore: Persefone26998    31/07/2022    1 recensioni
"È che l’immaginazione è un rifugio bugiardo ricoperto di troppo oro, si perde se stessi a chiudervisi per troppo."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fischl, Mona Megistus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oh Principessa dagli occhi ridenti, il capo t’han cinto d’alloro,
ma la fantasia non diventa reale neanche ricoperta d’oro 
 
C’è una favola che si racconta ai bambini di Mondstadt, di un regno privo di luce e di una regina dal cuore di ghiaccio, del lattiginoso di una foresta di luna e della pelle pallida della sua principessa; c’è una favola che si racconta a Mondstadt, dell’odio della regina per la luce di quella pallida oasi ribelle delle leggi del suo regno e del coraggio della pallida principessa nel voler spezzare la ruota dell’ingiustizia; c’è una favola che si racconta a Mondstadt ed Amy sa che la regina è stata una principessa una volta che ha perduto i suoi sogni, perché nella sua mente di fanciulla le principesse sono lo scudo contro il tremendo drago divoratore di ambizioni. Non c’è fine stratega, valente condottiero o vecchio eroe bordato della pelle nemica che tenga contro l’insaziabile mostro, non c’è soldato che veda la scaglia spezzata che espone il collo del drago alla lama della fantasia; solo la principessa e il suo fedele attendente hanno occhi per scorgere la fragilità del caos.
E Amy lo sa perché lei è la principessa che sconfigge il drago, perché lei è lo scudo del regno di Immernachtreich  e suo padre le crede quando la chiama Fischl, lo vede nei suoi occhi e una principessa non può essere cattiva se c’è tanto amore nel suo sguardo smeraldino, soprattutto la Prinzessin Der Verurteilung che dalla sua mente ha creato storie che mai nessuna biblioteca potrà contenere. Ché Fischl è più di un nome e del tono accondiscendente dei suoi genitori, Fischl è la principessa che vede quanto sono sottili le menzogne di cui il drago si traveste; e Fischl ci crede, anche quando ad Amy dicono che è il momento di diventare grande perché i draghi che mangiano i sogni non esistono.
 
Oh Principessa dagli occhi amareggiati, ti guardi dal basso
ma non vedi come il ghiaccio si crepi sotto il tuo passo?
 
- Un mora per i tuoi pensieri!
Mona sa della sensazione che avrebbero le stelle cadenti se fosse possibile toccarle nel loro rotolare nel cielo, se le porta cucite negli occhi di ghiaccio, nella trama dei capelli che le scivolano sul viso, nella strada di vene che le si intravedono sotto la pelle pallida e che fanno sembrare all’occhio esterno come se si stesse guardando attraverso le lenti del suo Scryglass; non è qualcosa che Fischl saprebbe spiegare con altre parole, né con quelle comuni e banali della piccola Amy né con quelle elaborate che si addicono alla sovrana di Immernachtreich, né con un’immagine diversa della matassa di stelle che le ballano nelle pupille. È fatta della loro sostanza Mona, è impressa nella sua stessa essenza quella vista che le permette di scorgere attraverso passato e futuro dal fondo di una lente d’acqua e, certe volte, questa banalità per chiunque conosca l’astrologa le fa più paura di quello che potrebbe scoperchiare.
Si chiede spesso cosa vedrebbe di lei, se Fischl la Prinzessin Der Verurteilung, la salvatrice di Immernachtreich, o se la piccola e insignificante Amy con la testa china sui libri e un’immaginazione sempre di troppo; gliel’avevano detto i suoi genitori che le sue storie non sono altro che ghiaccio sottilissimo, si incrinano e si spezzano sotto il peso di chi tenta di sostenerli, sono il raggio di luna che illumina la foresta della principessa pallida: bello da guardare, ma una pura illusione che attira il drago della fiaba.
- È per quello che abbiamo visto nel miraggio di Kazuha?
L’occhio le si sposta involontariamente sul vagabondo di Inazuma, i capelli bianchi gli scivolano sul viso e Aether così vicino mentre cucinano che a guardarli da lontano non saprebbe indicare dove finisca l’uno e inizi l’altro; stanno parlando del miraggio dell’altro, lo sa, ne è sicura come è sicura della Vision che si porta penzolante sulla schiena, lo sa come sa che lo sguardo che Mona le sta rivolgendo finirà a bruciarle la pelle prima o poi. Eppure le è veramente grata per non dire niente mentre resta ferma a guardarli e anche Oz accanto a lei pare a corto di parole.
- Lady Maegistus ha una fervida immaginazione...perché mai Fischl, Prinzessin Der Verurteilung, dovrebbe essere spaventata dai trucchetti di questa....
- Non ho mai detto una cosa del genere
Le fa rabbia il sorrisetto beffardo dell’altra, anche se Mona non sorride veramente in modo beffardo ma è più facile immaginarla così che preoccupata per lei, la crudeltà ha meno il peso di una carcassa rispetto alla pietà; e le fa rabbia la delicatezza con cui le poggia la mano sulla spalla, le fa rabbia per come cerca di entrare nella sua testa attraverso l’amicizia che le lega, le fa rabbia il suono della sua voce e la sua pelle che sa delle stelle. Le fa rabbia sentirsi come una pallida foglia ostinata contro il vento d’autunno, le fa rabbia anche vedere il viso sorridente di Kazuha che non le ha mai fatto del male e che non può far a meno di odiare perché vorrebbe essere come lui, una brezza profumata di mare in grado di lavare via anche il passato più turpe.
Lo odia e vorrebbe assomigliargli così tanto che le fa male guardarlo, mentre aiuta il viaggiatore a legarsi i capelli e il peso che si porta sulle spalle è così leggero da non spezzarlo; odia lui, odia quell’isola e odia Mona mentre si libera infastidita dalla sua presa e neanche lo sguardo che le rivolge riesce ad acquietarle l’animo.
- Fischl...
- Se sai tutto, non c’è altro di cui parlare allora
Un po’ pensa, mentre si alza e persino Oz sembra perforarle la nuca, che si sentirà in colpa tutto il tempo a ripensarci mentre il sole tramonta e l’aria di mare è difficile da dimenticare, soprattutto sotto le stelle.
 
Oh Principessa dagli occhi lontani, non ascoltare l’eco del passato
o quando il futuro verrà a cercarti, il tuo tempo sarà già andato
 
Era stata una scusa piantata senza senso quella di avere un’importante missione per l’Adventurer Guide, è sicura che nessuno vi abbia creduto e per come Mona l’aveva guardata quella mattina, certamente lei era quella che aveva ritenuto fin troppo opinabile quella bugia; non che con la presenza dei Fatui che l’altra aveva percepito al loro arrivo sarebbe davvero stata in grado di affermare, con assoluta certezza, che si trattasse di una bugia senza allarmare i loro compagni di viaggio, ma la mora arriccia sempre il naso in quel suo modo che la fa sembrare tremendamente giovane ogni volta che sente puzza di una bugia. Era quindi scappata prima che anche Aether si svegliasse, portandosi dietro solo Oz e la colazione che Kazuha le aveva impacchettato con fin troppa gentilezza in un quadrato di cotone bianco.
E non era esattamente sicura di come si fosse ritrovata su quell’isola, era stato il naturale flusso delle cose a portarvela quasi quella striscia di terra la stesse chiamando, lei piccola calamita dai pensieri aggrovigliati come le radici di alberi troppo vicini; Oz accanto a lei è tremendamente silenzioso anche se la scruta con i suoi occhi di puro elemento, le sue ali sono un lieve sfarfallio nell’orecchio coperte dal suono ritmico delle onde. È così straniante che in quel luogo deserto, anche qualcosa che deriva da se stessa sembri diventare un giudice implacabile delle sue azioni; non che il corvo possa davvero giudicare i suoi pensieri, ma la connessione che li tiene insieme rende claustrofobico il modo in cui l’altro li percepisce.
Ad Amy piaceva la sua mente, ma Amy non è lì in quel momento e dubita che anche Fischl ci sia; c’è solo una ragazzina dai capelli biondi e una fantasia troppo pesante sulle spalle su quella spiaggia, a camminare con un guardiano di puro potere electro condensato e a sentire il richiamo inscindibile di se stessa nel terreno sotto i suoi piedi. E guardare in alto per affrontare quanto minuscola sia fa male in un modo che le sembri sfilacciarsi il cuore.
Cosa proverebbe a vedersi sgretolare la propria fantasia dinanzi agli occhi, a capire di essere solo la piccola insignificante Amy? È questo che si era chiesta nel momento stesso in cui aveva messo piede fuori dal miraggio di Kazuha e l’altro le aveva irradiato una forza d’animo in grado di farle marcire l’anima dall’invidia; lo invidia, perché nei cocci del proprio passato lui era stato in grado di intrecciare dei fili d’oro e crearne qualcosa di meraviglioso, perché del peso di se stessi sembra sempre così impossibile liberarsi che vedere qualcuno riuscirvi ci fa sentire come la nota scordata di un’arpa.
È che Fischl, la Prinzessin Der Verurteilung, l’Immernachtreich sono tutte storie di una bambina con una fantasia troppo grande per essere contenuta, sono un peso che le tira il collo e la fa sentire come la ragazzina redarguita dai genitori stanche di tenere passo alle sue messinscene; è che Amy si sente davvero troppo come una margherita a cui sono stati strappati i petali, è che vorrebbe essere in grado di tenersi in bilico lungo quella fune sottile che è la sua immaginazione senza far crollare il suo castello.
È che l’immaginazione è un rifugio bugiardo ricoperto di troppo oro, si perde se stessi a chiudervisi per troppo.
 
Oh Principessa dagli occhi piangenti, ad ascoltar la voce di una menzogna
non saprai mai ciò che davvero il tuo cuore agogna
 
Eccola lì, l’acerrimo nemico dall’occhio rosso la scruta dall’alto della sua essenza, la spoglia di tutte le menzogne e della sua immaginazione, le toglie Oz con il sorriso beffardo di una metà crudele che le ricorda quanto Amy sia piccola e insignificante dall’alto di un trono di cristallo.
È così crudele che gli altri vedano il suo viso in lei, si sente spogliata di se stessa a guardarla, a sentire la sua voce ribadirle quanto fragile sia la ragazzina che sta piangendo di fronte alla realtà; ha ragione a dire che non è in grado di sopportare il peso di ciò che ha creato, ha ragione a dire che la fantasia è bugiarda e si sfalda come un castello di sabbia in riva al mare, ha ragione a dire che Amy non è in grado di portare sulle spalle l’identità di Fischl. Perché Amy è un cristallo troppo facile da rompere e ha solo l’immaginazione come arma, ma non sarà mai sufficiente a sconfiggere la regina dal cuore di ghiaccio e il suo odio per la luna pallida che illumina il bosco; perché la realtà è fatta di oscurità e ha il pugno di ferro sui sui sogni.
- Mona
La voce le si spezza mentre chiama l’amica, si sente ancora più rotta e difettosa mentre tenta di asciugarsi le lacrime con la manica del suo vestito e la pietà la spaventa, la fa sentire un animaletto maltrattato incapace di prendersi cura di se stessa; e forse è questo il nocciolo della sua paura, il non sentirsi abbastanza da credere nel potere della sua stessa creazione, il giogo del cantastorie che non è in grado di creare con la sua mente più di quanto sia nelle sue fragilità umane.
Si sente così insignificante mentre si guarda nella se stessa dall’altra parte.
Ed è fuoco quello che anima gli occhi dell’amica mentre la guarda, è fuoco vivo che sembra un ossimoro nella natura fluida dell’hydro e delle stelle che si porta cucite nella pelle; è divampante e le fa sentire un calore che le infonde un coraggio che non credeva di possedere. Perché i suoi amici hanno ragione a dirle che c’è tanto di più della fragilità del cristallo incrinato in lei, perché anche una margherita dai petali strappati è stata bellissima un tempo e potrà esserlo ancora in futuro; perché forse se c’è anche una sola persona a credere nel potere della sua immaginazione, quella forza mostruosa che è stata capace di creare un regno in cui Fischl non è un pallido fantasma e in cui Amy è più di una bambina con troppi grilli per la testa, allora c’è davvero un mondo in cui la principessa pallida riesce a sconfiggere il drago divoratore di sogni.
 
Oh Principessa dagli occhi sognanti,
il mondo ti si apre davanti
 
L’immaginazione è un potere tanto terribile quanto meraviglioso, è l’infinita possibilità racchiusa in uno spazio tanto piccolo da passare nella cruna di un ago; non c’è malia, vision o alchimia che possa tenere passo alla sua forza, perché il processo del creare contiene in se stesso un nucleo primordiale dell’immaginazione: non esiste cosa che sia venuta al mondo senza che qualcuno l’avesse prima disegnata con i colori della propria fantasia, non c’è creazione che non sia sostenuta da questa stessa matrice originaria anche dopo essersi concretizzata. Perché affinché ci sia bellezza nel mondo qualcuno deve averla prima immaginata.
E Oz ha ragione a dire che Amy è Fischl e Fischl è Amy, che la sua creazione è intrisa dell’essenza stessa dei suoi sogni; forse è questo che la regina dal cuore di ghiaccio ha dimenticato, forse è questo che trasforma le principesse in draghi divoratori di sogni.
Forse è la dimenticanza il vero male del mondo e non la fantasia; perché nessuno lascia impronta sulla terra senza aver sognato almeno una volta mondi lontani e terre inesplorate, spiagge bianche con scoiattoli parlanti e miraggi imprevedibili che scavano l’anima, vite avventurose che sia nel fallimento che nella riuscita danno un reale senso alla propria esistenza, castelli ricolmi di storie racchiuse nelle note di un clavicembalo. Ché tutto nasce dalla fantasia e si concretizza nell’agire verso tali sogni, perché solo l’adulto che ha dimenticato cosa significa liberare la mente dai morsi stringenti della realtà è in grado di vivere una vita degna delle proprie ambizioni.
L’immaginazione, l’eco vagante dell’uomo che è come il rosso accecante di una mela matura sul ramo di un albero, la lama che colpisce lì dove le scaglie del drago sono sottili come la superficie di un lago ghiacciato in disgelo. Perché siamo fatti di sogni che si concretizzano e che prendono la forma dell’occhio divino che Fischl si porta appesa sui fianchi, la prova che Celestia vede e riconosce quanto anche un pallido raggio di luna possa sciogliere il cuore di ghiaccio di una regina.
Cos’è in fondo l’ambizione se non un sogno afferrato con la punta delle dita?
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Genshin Impact / Vai alla pagina dell'autore: Persefone26998