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Autore: inzaghina    03/08/2022    13 recensioni
Tra il 1977 e il 1980, i cieli azzurri del Regno Unito si trasformano in spettatori della nascente storia di Lily e James, diventando testimoni di quelle promesse che i due non hanno alcuna intenzione di infrangere.
Le vostre dita intrecciate suggellano una promessa muta, segnano la fine di voi due e l’inizio di noi, quel sorriso contagioso lo immagini già sui visi dei vostri figli, mentre sarete impegnati a insegnare loro ad andare in bicicletta sperando che non cadano.
[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 indetta sul forum "Ferisce più la penna".]
Genere: Guerra, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A Mery, che ama i Jily e i PTN, per il suo compleanno.  

Era troppo tempo che non scrivevo di Lily e James, questa mi è sembrata l’occasione adatta, soprattutto per sfruttare l’occasione di unirli a questa canzone meravigliosa. 

Un grazie speciale va a Blue, che ha letto in anteprima, ma soprattutto ha sopportato i miei scleri sui titoli, che proprio non so scegliere. 

 


 

 

Promesse suggellate sotto a infiniti cieli azzurri 
 

  

I cieli azzurri a Hogwarts fanno capolino dopo il torpore dell’inverno, segnato dalla neve che copre ogni centimetro dell’orizzonte, e dopo che i venti freschi hanno scacciato le nuvole cariche di pioggia che caratterizzano la primavera.  

A maggio succede che un giorno batti i denti perché hai scordato il mantello nella torre, e il successivo invece ti sembra che il cardigan ti soffochi e vorresti poter almeno allentare il nodo della cravatta. Ti ritrovi a resistere alla tentazione, perché sai bene che Lumacorno non lo tollererebbe ─ fissato com’è con le apparenze ─, ma soprattutto perché non vuoi essere tu il motivo che porta Lily Evans a sbuffare.  

Non dopo la scorsa notte, per lo meno

  

Sulle tue gambe ho letto il senso della vita 
Dimentica la Bibbia o le pagine di Freud 
È meglio se restiamo amici come prima 
Ma poi facciam mattina per parlare di noi” 

  

Sei rimasto stupito di trovarla abbandonata sul davanzale di una delle finestre affacciate sul parco, in una posizione così poco da lei. Le gambe stravaccate, disseminate di efelidi appena accennate, i capelli sciolti sulla schiena che le oscurano parzialmente il viso e gli occhi orientati sull’infinità del cielo sereno, trapuntato di stelle. 

“Che ci facevi ancora in giro, Potter?” 

Il tono è a metà tra il severo e il canzonatorio e ti sei ritrovato bloccato tra uno dei divani e la poltrona posizionata sotto di lei, con un’espressione dubbiosa che poco ti si addice. 

“Ero in biblioteca a concludere la ricerca per Lumacorno,” ammetti infine, lasciandoti cadere sulla poltrona e abbandonando la borsa ricolma di libri ai tuoi piedi. 

“Senza aspettare il tuo fido scudiero?” 

L’accenno a Sirius ti strappa un ghigno divertito prima di scuotere la testa. “Non ha certo bisogno di me, è pur sempre uno dei preferiti del vecchio Luma… ovviamente dopo di te.” 

È in quell’istante che rintracci un’ombra di angoscia attraversare le iridi verdi di Lily, nonostante il suo tentativo di scacciarla. 

“Tutto bene, Evans?” t’arrischi a chiederle, dopo che un silenzio carico di tensione ha finito con l’avvolgervi.  

“Sì,” s’affretta a rispondere, fissandosi le unghie mangiucchiate della mano destra, prima di scuotere la testa e sospirare a lungo. “In realtà no, ma non c’è niente che tu possa fare comunque…” 

“Potresti parlarmene e magari scoprire che invece qualcosa che posso fare c’è…” 

“Puoi per caso fare in modo che io mi trasformi in una Purosangue?” ti domanda con una punta di sarcasmo a stemperare tutta la sua delusione. 

“E perché mai dovresti volerlo?”  

“Forse per il clima che si respira fuori da qui?” ribatte amareggiata. 

“Non credere a tutto quello che affermano quei retrogradi dei Serpeverde e i loro proseliti. Non tutti i maghi Purosangue la pensano come loro! I miei genitori, ad esempio, ma anche tutti i loro amici, così come Silente, la McGranitt e il resto degli insegnanti…” 

“Spero che abbia ragione tu, ma non ti nego che la paura è tanta,” sussurra quindi con un tono così flebile che ti ci vuole qualche secondo a comprendere per intero la frase. 

“Proteggerò te, i tuoi diritti, e quelli di tutti i maghi nati babbani e non,” le prometti solennemente, sfiorandole il mento con la punta delle dita per fare in modo che i vostri sguardi s’incrocino.  

“Questo è molto nobile da parte tua, Potter. Ma ti avverto che temo che si rivelerà essere una scelta pericolosa.” 

“E quando mai mi sono distinto per le scelte facili e sicure?”  

Il tuo commento riesce finalmente a strapparle una risata e ti ritrovi a pensare, per l’ennesima volta, quanto appaia più bella con le labbra piegate all’insù, gli occhi illuminati e le gote lievemente arrossate. 

“Lo sai che non sono l’unico a pensarla così, vero Lily?” 

Non riesci a fermarti prima che il suo nome di battesimo ti scivoli tra le labbra, riempiendoti la bocca con il suo suono pieno con una facilità disarmante, e vorresti chiederle scusa per esserti preso questa libertà ─ eppure scegli di non farlo. 

“Non ti affatturerò solo perché hai pronunciato il mio nome, James…” ridacchia in risposta. “Non dopo che mi hai appena promesso di proteggere me e i miei diritti, comunque,” aggiunge lieve dopo una pausa ad effetto che ti aveva lasciato presagire il peggio. 

Così ti ritrovi a ricambiare il suo sorriso finalmente pieno, malgrado gli occhi lucidi di lacrime che non ha lasciato scorrere, e nonostante l’amarezza che le adombra il viso. 

“Così è questo che ti tiene sveglia?” 

Lily si stringe nelle spalle, tormentandosi le pellicine del pollice e mordicchiandosi il labbro. “È solo che ormai non mi sembra più di appartenere a nessuno dei due mondi, capisci? Non sono abbastanza strega per stare bene in questo; eppure, lo sono abbastanza per non trovarmi più bene in quello babbano…” 

“Con tutto il rispetto per i tuoi sentimenti, questo non è affatto vero secondo me. Tu sei Lily Evans, strega fenomenale e babbana ancor più meravigliosa.” 

“E che ne sai dei babbani, tu?” 

“Ti ricordo che ho seguito Babbanologia per tre anni e ho anche ottenuto il G.U.F.O.” 

“Ah, quindi questo ti rende un esperto?” 

“Modestamente direi proprio di sì, soprattutto se paragonato alla maggior parte dei nostri compagni Purosangue…” 

“Vorrei avere un decimo della tua sicurezza, Potter.” 

“Credevo che avessimo incominciato a chiamarci per nome,” ribatti svelto, senza pensarci troppo, 

“Hai ragione, James…” 

“Io invece vorrei avere un decimo della tua forza, Lily.” 

“Sei certo di quello che dici? Del resto mi hai trovata qui a frignare da sola, non mi sembra un comportamento particolarmente intrepido.” 

“C’è molta più forza nell’ammettere le proprie debolezze, che nel fingere di non averne…” 

“Non ti credevo così saggio.” 

“Ci sono tante cose che non sai di me, Lily.” 

“Lo stesso vale per te, James.” 

“Che ne dici di confessarci un segreto a testa, così per iniziare a conoscerci meglio…” lo chiedi senza riflettere, prima di cambiare idea, seguendo l’istinto più viscerale e stupendoti dell’espressione dolce che fa capolino sul suo viso. 

“Vedi questa cicatrice?” ti chiede, indicando un segno che parte dal suo polpaccio destro e scende fino a dove le calze le coprono la caviglia. 

Annuisci, evitando di parlare, per non rischiare di rovinare l’atmosfera che si è creata. 

“Me la feci a cinque anni, quando stavo imparando ad andare in bici senza rotelle, smaniosa di poter andare veloce come mia sorella maggiore. Mi dovettero dare 25 punti e farmi l’iniezione di antitetanica perché mi tagliai con un pezzo di ferro arrugginito che si trovava nel parco vicino a casa.” 

“Sembra doloroso.” 

“In effetti lo fu abbastanza, ma feci del mio meglio per non piangere nemmeno quando mi stavano ricucendo.” 

“Che assurda pratica barbara…” 

“I babbani non possono chiudere le ferite in altro modo.” 

“E quanto tempo dopo riprovasti con la bicicletta?” 

“Il giorno successivo, nonostante le raccomandazioni di mia madre!” 

“Lo vedi che sei sempre stata forte?” 

“Mi piace credere che un giorno insegnerò anche ai miei figli ad andare in bicicletta, sperando che non seguano le mie orme…” 

“Tu comunque riusciresti a rimetterli a nuovo in un batter d’occhio.” 

E forse è solo dopo averle raccontato di come i tuoi genitori fossero disperatamente alla ricerca di un figlio, così senza speranze da affidarsi anche a una serie di medici babbani, l’ultimo dei quali suggerì loro una vacanza per rilassarsi e riprovarci cercando di non mettersi troppe pressioni addosso, che Lily comprende quanto la tua famiglia davvero consideri i babbani dei pari. Però finisce che una confessione tira l’altra, dalle più sciocche a quelle più personali, e ti rendi conto di quanto sia tardi, o meglio dire presto, quando vedi le luci dell’alba illuminare i suoi capelli fiammeggianti e il cielo tingersi di un azzurro sempre più vivido e luminoso. 

“Mi dispiace di averti tenuta sveglia tutta notte, Lily.” 

“A me invece non dispiace affatto, James,” ribatte, saltando giù dal davanzale e avvicinandosi alle scale. 

“Ci vediamo tra poco a lezione?” 

“Cerca di non essere in ritardo e sistemati quella cravatta!” 

Ti strizza l’occhio mentre lo dice e ti ritrovi a fantasticare su ipotetici futuri figli con i suoi occhi smeraldini e i tuoi capelli corvini spettinati, t’imponi di darti una calmata e salire per farti una doccia, il futuro per oggi può ancora attendere. 

  

* 

“In auto dormi ed io non riesco a non guardarti 
Sei bella da schiantarsi, da sfiorare il guard rail 

[…] 

Con te inizia la Belle Époque, che tempismo, o’clock 
Bel teppismo black bloc che c’hai 
Sei la storia, Marc Bloch, un momento amarcord 
Dai, scambiamoci tutti i guai 
Come Jack on the rock dammi un viaggio on the road” 
 
 

I cieli azzurri in Cornovaglia hanno il profumo della salsedine tra i capelli, della crema solare sulla pelle e dei dolci babbani più disparati venduti nei chioschi sulla spiaggia; hanno il sapore della libertà a cui hai anelato a lungo durante l’ultimo anno scolastico e quello della gioia di essere riuscito a dimostrare a Lily che non si era sbagliata ─ cambiando opinione su di te. 

Non avresti mai immaginato di scegliere di prendere la patente, non quando sei decisamente più a tuo agio su un manico di scopa, comunque. Eppure, nell’estate dopo il diploma, hai sostenuto prima l’esame di teoria e poi la pratica, per poi convincere Lily e i vostri amici a partire per una vacanza on the road: un ultimo momento spensierato, prima dell’inizio dell’età adulta. 

Sirius non ha avuto alcun dubbio a iscriversi al corso insieme a te: un altro modo per infastidire i suoi genitori, anche ora che pare evidente che non siano più minimamente interessati a lui. Remus vi ha seguiti, consapevole che l’avere la patente avrebbe potuto aiutarlo a trovare un impiego nel mondo babbano, visti i problemi che si profilavano all’orizzonte per lui nel vostro di mondo. Solo Peter non se l’è sentita, visto che avete iniziato a seguire le lezioni di teoria per corrispondenza durante l’ultimo trimestre del settimo anno, e lui era già in difficoltà per via dello studio per i M.A.G.O. 

Vi alternate alla guida di un pulmino Volkswagen dipinto dello stesso azzurro fiordaliso dei cieli di Scozia, un mezzo che è stato ingrandito magicamente grazie a qualche suggerimento dello zio di Sirius e alla bravura in incantesimi di Lily, Remus e Fabian. Quando saltate tutti fuori in un parcheggio vicino alla spiaggia di Porthmeor, un paio di anziani pescatori strabuzzano gli occhi alla vista di ben undici di voi, per poi tornare a concentrarsi sulle loro canne da pesca mentre voi vi allontanate di corsa per raggiungere la passerella di legno. 

Ti ritrovi alla guida una sera di fine luglio, gli ultimi raggi di sole inondano il cruscotto sbiadito e un vento caldo s’intrufola dai finestrini aperti; nel retro del pulmino Remus e Sirius giocano a scacchi, mentre Marlene e Lexie cantano a squarciagola il pezzo che sta suonando alla radio e ti ritrovi a chiederti come sia possibile che Lily riesca a dormire con tutto questo rumore. Le lunghe ciglia proiettano ombre sottili sulle sue guance e le gambe abbronzate sono allungate sul cruscotto, osservi la strada dritta davanti a te e t’arrischi a guardarla un po’ più a lungo per imprimerti quest’immagine nella memoria ─ un qualcosa a cui appigliarti in ogni momento buio. 

“È questo che ti hanno insegnato a scuola guida, James? Guardare i passeggeri invece della strada?” 

Dissimuli il tuo stupore, affannandoti a tornare a concentrarti sulla strada e scuotendo la testa. 

“Stai forse insinuando che non sono un bravo autista?” 

“Non mi permetterei mai, dico solo che se continui così finirò con il limarmi le unghie sul prossimo guard rail…” 

Ti passi una mano tra i capelli arruffati, prima di posarle entrambe sul volante nella posizione che ti hanno insegnato, e indirizzare un’occhiata di sottecchi a quella che, da qualche mese a questa parte, è diventata ufficialmente la tua ragazza. 

“Rilassati, James. Ti prendevo in giro! Sei così adorabile quando ti imbarazzi…” 

“Io non sono adorabile!” protesti, imbronciandoti. 

“Sei un adorabile combinaguai, su questo non c’è alcun dubbio.” 

“Ma se sono addirittura diventato diligente durante quest’ultimo anno.” 

Lily aggrotta le sopracciglia, liberando una risata argentina che risuona in tutto il pulmino. “Non nego che tu abbia tanti pregi, James, ma la diligenza non è tra quelli.” 

Sbuffi, rendendo il broncio ancora più visibile e portando Lily a ridere ancora più forte. 

“Sei caparbio, coraggioso. fedele, intelligente, divertente e dannatamente testardo…” 

“Credevo che la testardaggine fosse un difetto.” 

“Forse per gli altri, ma non per me… non è forse grazie a quella che non ti sei mai arreso con me?” 

“Non avrei mai potuto farlo, Lily. L’ho saputo dal giorno dello smistamento che tu e io avremmo avuto un futuro da scrivere insieme.” 

Lily rotea gli occhi lievemente, ma ti sorride in quel modo speciale che è solo vostro e tu ricambi smettendo ancora una volta di guardare la strada. 

“Non diventare troppo sdolcinato però,” ti ammonisce mentre ti sporgi per baciarla sulla punta del naso. 

“Hey, non so voi, ma io non ho alcuna intenzione di finire giù dalla scogliera,” si lamenta Sirius, interrompendo bruscamente il vostro momento. 

Lily gli fa una linguaccia e tu torni a concentrarti sulla riga bianca alla tua sinistra, afferrando la mano di Lily nella tua e posandole entrambe sulla leva del cambio. Le vostre dita intrecciate suggellano una promessa muta, segnano la fine di voi due e l’inizio di noi, quel sorriso contagioso lo immagini già sui visi dei vostri figli, mentre sarete impegnati a insegnare loro ad andare in bicicletta sperando che non cadano. 

  

* 

  

“Sopravvissuti anche alla fine della storia 
Voglio incontrarti ancora al prossimo Big Bang (eh-eh) 
Sul viso leggi il mio passato come Dorian 
Portami dove vuoi, basta sia lontano da me” 

  

I cieli azzurri in Irlanda sono quelli sbiaditi delle giornate d’autunno inoltrato, in cui il sole fa fatica a farsi strada tra le nuvole e il freddo comincia a insinuarsi tra le pieghe del mantello, un monito costante dell’inverno che incombe ─ così come la guerra in campo aperto. I capelli ramati di Lily spiccano contro la parete grigia dell’edificio che avete sorvegliato per mesi, e dove si è appena conclusa una delle più agguerrite battaglie tra l’Ordine della Fenice e i Mangiamorte. Il suo volto è estremamente pallido e tu la raggiungi in due misere falcate, ansioso di stringerla tra le braccia e assicurarti personalmente che sia viva e che non ci sia nemmeno un graffio su quella pelle che hai passato la notte precedente a baciare in ogni suo prezioso centimetro. 

Non vi sareste mai aspettati che arrivasse addirittura Voldemort a combattere al fianco dei suoi, eppure è stato così, e siete vivi per raccontarlo ─ a differenza di tanti altri. Osservi una bruciatura sulla spalla sinistra là dove Mulciber aveva indirizzato un incantesimo oscuro, che sei riuscito a parare per il rotto della cuffia, e sospiri di sollievo notando che le vesti di Lily, nonostante la sporcizia, appaiano ancora integre.  

Il suo profumo di mughetto è ovattato, seminascosto da quello ferroso del sangue, da quello acido del vomito conseguenza della maledizione Cruciatus e da quello ferino della paura più selvatica e incontrollabile che serpeggiava in ognuno di voi. Senti il cuore galopparti contro la gabbia toracica, come una mandria di Ipprogrifi inferociti, e hai quasi paura di essere tu a farle del male se continuerai a stringerla così forte, eppure non riesci a smettere di farlo.  

“Sto bene, James,” ti sussurra in tono fermo. 

Hai il naso affondato tra i suoi capelli alla ricerca spasmodica del suo profumo, nella vana speranza che almeno quello riuscirà a calmarti e a farti capire che state davvero tutti e due bene. 

“Quando si è avvicinato a te ho davvero temuto il peggio,” ammetti infine, allentando lievemente la presa. 

“Si è avvicinato solo perché Silente era poco lontano, non credo che perderebbe il suo tempo con una lurida Sanguesporco come me…” 

“Non definirti in quel modo, non farlo nemmeno per scherzo.” 

“Io sono fiera di essere una Sanguesporco, soprattutto se l’alternativa sono loro,” dichiara con una smorfia infastidita, riuscendo a renderti orgoglioso della sua forza una volta di più.  

“Che ne dici se torniamo a casa, ci facciamo un bagno caldo e ordiniamo una pizza?”  

Alla menzione di una delle vostre tradizioni preferite, il suo volto s’illumina e rimani incantato dai riflessi che inondano i suoi occhi ridenti. 


Il vostro soggiorno è caldo e accogliente, come la torre di Grifondoro, come la casa dei tuoi genitori e come una tazza di cioccolata calda alla fine di una fredda giornata passata all’aperto. Sul caminetto spicca una foto del vostro matrimonio, in cui siete circondati dai vostri amici, che non hanno affatto pensato che sposarsi in un momento simile fosse da scellerati. 

“Levati subito quell’espressione preoccupata dal viso, James. Io sto bene, davvero.”  

“Lo vedo che stai bene, ma non riesco a smettere di essere preoccupato, non quando solo poche settimane fa ho promesso di amarti e onorarti per il resto della mia vita…” 

“Ho fatto la medesima promessa anche io, in caso te lo fossi scordato.” 

“E come potrei mai? È stato il giorno più importante di tutta la mia vita, quello in cui finalmente ci siamo giurati eterno amore.” 

“Ho come la sensazione che oggi potrebbe diventare altrettanto importante,” sussurra emozionata lei, lasciando scorrere la propria mano fino a posarla sul ventre. 

Annaspi alla ricerca di parole, tu che di solito non riesci a stare un attimo zitto. 

“Stai forse dicendo che noi…” 

Lily annuisce, dedicandoti uno dei suoi sorrisi più belli, di quelli che le illuminano tutto il viso e che fanno spiccare ancor di più i suoi incredibili occhi verdi. 

“Diventeremo genitori?” 

“Sì, lo so che forse è il momento meno adatto possibile, ma io sono comunque dannatamente felice.” 

“Non credo sia possibile che tu lo sia più di me…” 

“Vuoi metterti a litigare proprio ora?” 

“Ovvio che no, dobbiamo festeggiare! Altro che pizza, dovremmo ordinare qualcosa di più, tutto quello che desideri, chiedi e ti sarà dato!” 

“James, stai esagerando come tuo solito.” 

“Lo sapevi quando hai deciso di sposarmi, ormai sei bloccata con me e con il nostro meraviglioso bambino che avrà sicuramente il tuo sorriso e spero anche i tuoi occhi.” 

“Che ne sai tu che sarà un maschio?” 

“Io spero che sia una femmina, infatti.” 

Lily scuote la testa, mentre ti precede al piano superiore e tu già li immagini i vostri figli che giocano davanti al caminetto in inverno, che si rincorrono tra i prati in primavera, che fanno il bagno nel laghetto poco lontano in estate e che arrostiscono caldarroste in autunno.  

È anche per loro che hai scelto di combattere ed è grazie a Lily se non ti sei arreso nemmeno nei momenti più bui. 

  

* 

  

“E do il tuo nome a un uragano tropicale 
Ogni telegiornale poi parlerà di te 
Sai che si nasce soli e si muore solisti 
Ma per fortuna esisti, sei tutta la mia band” 

  

Solo quando vedi Harry per la prima volta, capisci davvero quanto più forte dell’odio sia l’amore. È stato il vostro amore a salvarvi tre volte da Voldemort ed è stato sempre lui a guidarvi nella scelta di mettere su famiglia in un momento come questo. Stringendo Harry tra le braccia gli prometti che farai di tutto per proteggerlo dalla violenza di questo mondo, che non si merita una creatura pura come lui.  

Il cielo azzurro dell’Inghilterra a luglio è di un colore così intenso da essere abbagliante, ma tu non hai alcun dubbio sul fatto che tuo figlio abbia ereditato gli occhi di sua madre e pure il suo sorriso. Ma, ancora più importante, da lei ha ereditato il grande cuore e una forza fuori dal comune ─ due caratteristiche che saranno fondamentali per il suo futuro, ancora tutto da scrivere.  
 


  


Giovani Wannabe - Pinguini Tattici Nucleari 

 

Nota dell’autrice: 

Mi piace immaginare che Lily si sia innamorata di James pian piano, senza rendersene conto, e poi all’improvviso un giorno abbia avuto la conferma di quanto fosse successo e ne sia rimasta stupita solo in parte. 

Mi pare invece evidente che lui si fosse innamorato di lei molto prima e che, soprattutto, ne fosse ben consapevole e che aspettasse solo il momento giusto per confessarglielo. 

Questa storia è un po’ un esperimento, ho voluto ricollegare i loro momenti al cielo azzurro nelle varie stagioni, che fa da spettatore alle promesse che si fanno l’un l'altro e che hanno tutte le intenzioni di mantenere fino all’ultimo giorno. Ho comunque preferito evitare di far arrivare la narrazione alla vera e propria fine della loro storia, perché questo è pur sempre un regalo di compleanno e non volevo deprimere la festeggiata. Non soffermiamoci sull’arrivo del tuo amato Harry, per cortesia. 

Come sempre le mie note sono sconclusionata, ma non sarei io in caso così non fosse... 

 

   
 
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