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Autore: Jeyrocca    05/08/2022    1 recensioni
"...Lui la guardava con la coda dell'occhio e percepiva il suo sguardo di sfida ma non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella. Anche mentre gli aveva rivolto quelle parole di odio nel suo ufficio [...] Ogni fibra del suo corpo reagiva a qualunque cosa facesse quella giovane donna, ogni cellula del suo corpo era pazza di lei anche dopo 10 anni." e se Ichigo si fosse resa conto di aver sbagliato tutto? I capitoli saranno aggiornati maggiormente durante i fine settimana, ma non è detto, è la mia prima esperienza di scrittura quindi ditemi cosa ne pensate:)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era la decisione giusta,

Ichigo ne era convinta. Ci era voluto tanto coraggio ma quella sera lo aveva capito.

Andare a Londra con Masaya sembrava un sogno soltanto un mese prima, era più di un anno che era innamorata della sua gentilezza, dei suoi modi, di come la guardava, ma era innamorata di lui? Se lo era chiesto spesso quella sera.

Non appena trasferiti a Londra era riuscita a trovare tramite un amico di famiglia di Masaya un lavoro part-time come commessa così da non infierire con le lezioni che sarebbero iniziate il mese successivo, al contrario di quelle di Masaya che erano praticamente iniziate il giorno dopo il trasferimento.

La prima settimana era passata velocemente, piena di gioia e di dolcezza, Ichigo era così entusiasta che aveva finito di disfare tutti i bagagli e finire il trasloco in pochi più di una settimana.

Il problema era la notte, mentre Masaya dormiva stremato dalle lezioni, lei rimaneva sveglia e pensava a quanto le mancavano le sue amiche, le Mew Mew. Ormai la magia era solo un lontano ricordo ma non era solo quella parte a mancarle: ogni volta che pensava al Cafè le sobbalzava il cuore come se si creasse una crepa dolorosa e proprio quel dolore le ricordava di cambiare pensieri.

Man mano che il tempo passava quelle crepe si facevano più profonde e cominciavano ad arrivare non solo la notte. Ogni cosa le ricordava quel luogo.

Un giorno era in negozio, mentre sistemava i vestiti scartati dai camerini, canticchiava nella mente una canzone allegra ed era, come al solito, un po' distratta e andò a sbattere contro un ragazzo.

Era alto, scolpito ma esile, biondo.

Crack.

Ecco questa crepa era davvero dolorosa.

Non appena il ragazzo si girò Ichigo tornò nel mondo reale, si scusò con il ragazzo e continuò a lavorare.

Sembrava Ryou. Perché ha fatto così male?”

Aveva ripreso a respirare.

E questa scena era stata solo la prima di molte. Ogni giorno se non vedeva qualcuno che somigliasse a lui allora lo sognava di notte.

Doveva reprimere tutto questo, ma cosa le diceva la testa? La testa?

Due giorni prima dell'inizio delle lezioni, Masaya e Ichigo andarono a cena con un collega di studi di Masaya e la sua ragazza.

Per tutta la serata Ichigo si sentiva a disagio, parlavano di ambientalismo, o geologia, cose che comprendeva ma non capiva fino a quel punto. Era annoiata. Si mise a controllare il telefono e c'era una notifica sulla chat di gruppo con le ragazze e stavano parlando della festa per il compleanno di Ryou.

Effettivamente fra qualche giorno sarebbe stato il suo compleanno. A quel pensiero Ichigo abbozzò un sorriso che non passò inosservato alla ragazza seduta davanti a lei.

«Ichigo, è un video divertente?»

«Ah no Claudia, scusate tutti, mi hanno scritto le mie amiche»

«Scusami, non mi faccio mai gli affari miei, ti devono mancare molto..»

«Si... Ma...» si voltò verso Masaya «Io ho fatto la mia scelta!»

La cena continuò senza altri intoppi e come consuetudine le due ragazze andarono in bagno insieme, soprattutto perché Claudia doveva rifarsi il trucco.

«Tu e Masaya da quanto state insieme?» chiese.

«Oh. E' difficile da dire, mi è sempre piaciuto sin dal primo anno. Un giorno lui si è accorto di me e abbiamo iniziato a vederci, ma ci siamo dichiarati dopo un po' di tempo, quindi meno di un anno direi.»

«Wow, amore a prima vista eh? Non oso immaginare quanto sia stato difficile non dichiararsi ed averlo accanto. Io invece non sopportavo per niente Andrea, eravamo cane e gatto, ci conosciamo da quando siamo piccoli, vicini di casa e poi compagni di classe alle superiori. Poi con il tempo quello che credevo fosse odio si è trasformato in voglia di litigare, la voglia di litigare in cercarlo ovunque. Se non lo riuscivo a vedere un giorno mi domandavo dove fosse. Alla fine ci siamo dichiarati, l'amore delle superiori non è lo stesso delle medie. Alle medie hai la prima cotta, pensi solo ai gesti carini, ai regali, l'amore maturo è altro. Ma non voglio annoiarti, tu lo sai meglio di me, deve essere un amore molto potente il vostro per andare a vivere insieme!»

Mentre Claudia raccontava la sua storia d'amore Ichigo la guardava a bocca aperta. Perché quando parlava di Andrea a lei veniva in mente Ryou e i loro battibecchi? Le parole di quella ragazza non passarono leggere.

Crack.Crack.Crack.

«Ehm, si hai ragione. Io...io. Vado a fare pipì un attimo, ci vediamo al tavolo vai tranquilla.»

Ichigo senza motivo cominciò a piangere. Non lo capiva, sentiva solo un dolore profondo, piangeva per il dolore, piangeva perché era l'unico modo, tra un singhiozzo e l'altro, di prendere aria. Non c'era aria. Doveva calmarsi.

Perché le sue amiche, Keiichiro e Ryou le mancavano così tanto. Le mancavano anche le amiche della scuola ma loro non provocavano tutto questo. Ed ecco. Questa era la sera.

Quando tornò al tavolo Ichigo recitò la parte della perfetta ragazza, anche se Masaya, che la conosceva bene, aveva notato gli occhi lucidi e le piccole chiazze rosse che spuntavano sopra gli zigomi quando piangeva.

Tornati a casa Masaya cercò di capire cosa avesse Ichigo, pensando al peggio: magari Claudia le aveva fatto una battuta offensiva, anche se non sembrava proprio il tipo.

Lei non riusciva a guardarlo negli occhi.

«Masaya...io. Io non ce la faccio!»

Masaya spalancò gli occhi e corse verso Ichigo.

«Ma a fare cosa? Gattina non farmi preoccupare» le disse mettendole le mani sulle spalle.

«Io sono convinta di volerti bene e mi sto odiando per questo. Ma non sono felice qui. Mi mancano le mie amiche: la scontrosa Mint, il vulcano Paddy..anche solo i dolci che mi preparava Kaiichiro e..»

«E di Ryou cosa ti manca?» la sua voce si era fatta seria.

«Masaya io...non...»

«Lo hai sognato, non solo una notte. Ho sentito che pronunciavi il suo nome, ho fatto finta di nulla perché fino a questa sera pensavo che fosse solo normale non lasciare la vecchia vita, ma ora Ichigo, cosa stai cercando di dirmi?»

«Che ti voglio bene Masaya, ma non credo di amarti, non come dovrei. Tu mi fai sentire al sicuro, non ho mai dubitato del tuo amore per me e questo.. questo forse mi ha illusa che quello che mi facevi provare fosse amore, ma viviamo insieme da un mese, dormiamo nello stesso letto e nessuno di noi due..ecco.» alzò lo sguardo verso Masaya. «Claudia in bagno mi ha raccontato come si è accorta di amare Andrea, parlava di passione, dell'essere completamente avvolta, di non riuscire a stargli lontano. E io questo non lo provo Masaya.»

Lui era senza parole. Il loro amore sembrava a gli occhi di lui giusto. Proprio lui, l'ex Cavaliere Blu, era stato creato dall'amore che provava per Mew Berry. Il suo unico scopo era quello di proteggerla e farla sentire al sicuro. Forse Masaya era più accecato di lei ma sicuramente era più maturo.

Improvvisamente capii quello che Ichigo stava cercando di dirgli. Manca la passione. Masaya viveva per renderla felice, non per renderla felice con lui; doveva proteggerla contro gli alieni, ma gli alieni non erano più un problema.

«Tu lo ami?»

Ichigo sobbalzò.

Crack. Boom.Crack. Boom. Crack. Boom.

«Io non lo so. Non capisco se è la sua assenza a farmi sentire così oppure è perchè il mio inconscio vuole solo dirmi che stare qui con te è un errore, per entrambi.»

«Sono sempre stato geloso di lui, è ironico, pensavo di aver vinto.» abbassò le mani e si sedette sul divano. « Io credo che Ryou sia innamorato di te Ichigo. Tu forse non lo notavi, ma lui era sempre li, quasi più di me, quando ne avevi bisogno e in realtà più ci penso e più credo che mi abbia lasciato vincere perché sei stata tu a scegliermi.»

«Masaya io non ti sto lasciando per Ryou. Ti ho appena detto che non so cosa provo per lui e credo che tu abbia scambiato solo la sua dedizione al progetto per sentimenti. Ryou è stato sempre molto chiaro: avrebbe dato la vita per ognuna di noi. Non per me.»

«Sarà Ichigo. Ma ora cosa facciamo?»

Inaspettatamente quella separazione seppur dolorosa, era stata la scelta giusta per entrambi, in un paio di giorni Ichigo ritirò la sua iscrizione all'università, si licenziò dal negozio e programmò il ritorno a casa. La parte difficile era stata spiegare tutto ai suoi genitori. Non se lo aspettava nessuno.

Ichigo però voleva fare le cose in grande, approfittando del compleanno di Ryou avrebbe fatto una sorpresa per il suo ritorno. Aveva letto sul gruppo che la festa sarebbe cominciata nel pomeriggio, dopo pranzo, proprio l'ora del caffè che era la bevanta preferita del festeggiato.

Nei due giorni successivi alla rottura spedì tutti i pacchi e prenotò il volo di ritorno.

Con Masaya era rimasto imbarazzo ma con il tempo sarebbe passata. Era contenta che lasciarsi non aveva interrotto del tutto il rapporto, forse era questo che più la preoccupava ma Masaya e la sua gentilezza non si smentivano mai.

Quando l'accompagnò all'aeroporto l'abbracciò forte.

«Fammi sapere come va, mi raccomando!»

Ichigo arrossì capendo a chi alludesse.

«Masaya, ti ho già detto che...»

«Buon ritorno a casa Ichigo.»

Le accarezzò i capelli e la lasciò andare.

In fondo, siete fatti per stare insieme” pensò mentre vedeva la sua Ichigo allontanarsi verso il gate.

Una volta raggiunto il gate Ichigo si accorse che il volo aveva un ritardo di due ore. Sarebbe arrivata a casa per sera inoltrata.

Finalmente alle 23.00 aveva varcato la soglia di casa, suo padre era andato a prenderla alla stazione dei bus, data l’ora tarda non voleva farla tornare a piedi. Nel rivedere casa sua Ichigo era entusiasta, le mancava proprio quel calore. Posò velocemente le valigie in camera sua e prese il telefono. Ormai le ragazze erano nel mondo dei sogni ma forse Ryou e Keiichiro erano ancora svegli sempre a sorvegliare in laboratorio in attesa di eventuali nuove minacce.

Con quel pensiero decise allora di fare una sorpresa anticipata a Ryou. Il cuore le batteva a mille.

I Crack erano diventati tutti Boom.

Non fu facile convincere suo padre che ormai era adulta e poteva benissimo passeggiare di venerdì sera da sola, poi il Cafè si trovava a pochi isolati da casa sua.

Uscì di casa per le 23.30 per arrivare davanti alla porta del Cafè 10 minuti dopo. Era cosi emozionata che quasi piangeva e sul suo volto non riusciva a trattenere il sorriso.

Trovò come al solito la chiave della porta sul retro dentro una fessura creata a posta nello zerbino.

Aprì silenziosamente la porta. Era tutto buio, in cucina non c’era nessuno. Keiichiro era già andato a dormire. Quello che notò però fu la borsa di una donna sulla sedia, così si affacciò dalla porta della cucina che dava nel salottino accanto.

Quello che vide era sicuramente l’ultima cosa che si sarebbe mai aspettata.

Sul divano, un divano molto grande, c’erano sparsi dei vestiti, di un uomo e di una donna. Ichigo fece un passo per avvicinarsi. Sentiva dei respiri profondi e poi lo vide.

Ryou. Ryou era con una donna, si erano addormentati, con il solo intimo addosso, sul pavimento. Ichigo non la riconobbe.

Sembrava bellissima, un fisico mozzafiato e capelli lunghi e neri.
Sul tavolino accanto a loro c’erano due calici e una bottiglia di vino entrambi vuoti e una carta di un preservativo aperta.

Le lacrime che prima erano fuoriuscite per l’emozione ora varcavano il suo viso per l’immenso dolore.

Crack. Crack. Craaack.

Tornò lucida dopo pochi istanti e stando estremamente attenta fece marcia indietro, chiuse la porta sul retro rimettendola nel nascondiglio e corse via.

Che cosa pensavi accadesse Ichigo? Lo hai sempre saputo. Ryou è il ragazzo più affascinante che tu conosca, era ovvio che una volta finiti i suoi doveri trovasse qualcuna, era solo questione di tempo. Stupida. Stupida Ichigo.”

Tornando a casa così presto trovò i suoi genitori ancora svegli che le chiesero spiegazioni.

«Avevate ragione, dormivano tutti, è troppo tardi, ho trovato tutto chiuso e sono tornata»

«Allora domani mattina a che ora vuoi essere svegliata?»

Ichigo non ci aveva pensato. “E ora che faccio?”

«Per le 10, grazie»
«Immagino che tu voglia fare colazione con loro, no?» chiese sua madre.

«Ah. Si.. certo!»

Quando Ichigo si mise a letto non riusciva a dormire.

Ryou non mi deve niente, io ho sempre dichiarato il mio amore per Masaya, con quale diritto sto così male? E poi io non sono tornata per lui. Non sono innamorata di Ryou. Quello che ho detto a Masaya è vero – non ti sto lasciando per Ryou-”

«Ah..» sospirò. «Devo essere forte, domani vedrò tutti, devo essere contenta di questo.» e dicendo queste parole a se stessa cercò di addormentarsi.

Fu una notte per niente ristoratrice, continuava a rigirarsi e a svegliarsi con il fiatone ma non ricordava cosa sognasse. Non ci fu bisogno della sveglia perché alle 10 era già pronta per affrontare la giornata.

Ne approfittò per fare due chiacchiere con i suoi genitori che approfittarono a loro volta di capire come stesse dopo la rottura con Masaya. Ichigo spiegò che erano rimasti in buoni rapporti, semplicemente avevano scambiato la prima cotta adolescenziale per altro. I genitori ancora non potevano crederci che la loro bambina che sobbalzava ogni volta che si accennava a Masaya fosse la stessa che lo aveva lasciato così di punto in bianco.

«Ichi.. sei sicura sia tutto ok? Non ti ha messo mani addosso o ti ha mancato di rispetto, vero?»

«Papà vuoi scherzare? Masaya? E’ il ragazzo più gentile e comprensivo che io conosca!»

«Se lo dici tu amore di mamma ti credo.»

«Credetemi, è stato improvviso anche per me, ma c’è solo del profondo affetto, scambiato per altro, Masaya si merita qualcuna che lo ami con tutta se stessa.»

Li aveva convinti. Si misero a parlare dell’esperienza in negozio e delle sue intenzioni per lo studio.

Ichigo ormai non poteva più presentare domande quindi pensò che poteva lavorare al Cafè e prendersi un anno di pausa. I suoi non ne furono entusiasti ma comunque accettarono la sua decisione.

«Caspita sono le 11.30! Altro che colazione! Scappo ci vediamo dopo!»

Ichigo si mise a correre, ancora non aveva detto a nessuno del suo ritorno e voleva arrivare prima delle ragazze così sarebbe stato Ryou a vederla per prima e lei la prima a fargli gli auguri di buon compleanno.

Ryou. Ragazza. Sesso. Ieri.

Si fermò di colpo, le era venuto in mente quello che aveva visto la sera prima, ma dopo un attimo di demoralizzazione proseguì a passo normale verso il Cafè.

Questa volta non sarebbe entrata di soppiatto ma si sarebbe finta una cliente.

Arrivata all’entrata principale notò un cartello:

-Giorno 10 ottobre rimarremo chiusi. Ci scusiamo per il disagio. Sarà comunque possibile prenotare per via telefonica per le consegne di altri giorni.-

Aveva già la mano sulla maniglia mentre leggeva che, giustamente, per la festa quel giorno sarebbe rimasto chiuso. Con un gesto naturale e non voluto però Ichigo abbassò la maniglia e la porta si aprì.

Ah menomale allora Keiichiro è sveglio, speriamo non sia arrivato nessuno”

Non si sa per quale motivo ma Ichigo inconsciamente fece in modo di non farsi sentire. Era agitata le gambe le tremavano. Rivedere quella sala, anche senza clienti, era davvero bellissimo. Fece un respiro profondo per assaporare quell’odore di buono. Superò il bancone per entrare in cucina ma prima di varcare la soglia della porta che era socchiusa sentì urlare.

«Io non le devo niente, anzi Ichigo era solo un peso! Sempre a combinare guai, con la testa fra le nuvole per colpa di quello smielato del suo ragazzo. Non la sopportavo più, non mi manca per niente, non manca a nessuno. E ti dirò, sono felice di non doverla vedere mai più! Quindi non fare l’ipocrita e ammettilo anche tu…»

 

Crack. Vuoto.

 

Questo era troppo. Non c’era più nessuna crepa, nessun “crack” che sentiva nel petto, era stata l’ultima goccia. Sentiva così tanto odio in quelle parole. Ad un tratto non le importava più della donna che aveva visto la sera prima. Ryou la odiava. E non solo lui a quanto pare. Era solo buona per combattere i nemici.

Non volle sentire altro di quella conversazione, sentiva che Ryou continuava a parlare ma le parole non riusciva a capirle. Aveva come una bolla nel cervello, non riusciva a pensare. Non sapeva neanche se stava facendo rumore, corse verso l’uscita.
Ichigo da quel momento non sarebbe stata più la stessa.

   
 
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