Capitolo
26: il gemello di
Beerus
Pianeta
di Beerus
Giardino,
lunedì, 15:45
“Desiderate
qualcosa?”
domandò, tranquillamente, Whis e Champa ordinò,
in maniera arrogante: “Chiama
Beerus.”
“Si
starebbe riposando, però…
come volete. Attendete solo un istante…”
annuì Whis, alzandosi in volo e dirigendosi
verso il gigantesco albero del pianeta, dove si trovava la dimora di
Beerus,
mentre Champa faceva un sorrisetto divertito.
“Lei
chi è, signore? E’ un
amico di Beerus? Gli assomiglia molto, sa?” fece Broly,
atterrando piuttosto
lentamente e maldestramente per via del fatto che indossava ancora la
tuta
pesante e Vados annunciò: “Per vostra
informazione, siete al cospetto di Lord
Champa, fratello gemello di Lord Beerus e dio della distruzione del
Sesto
Universo.”
“Cosa?!
Anche lui sarebbe una
divinità della distruzione?!” esclamò
il Trunks più giovane, mentre Tarble,
grattandosi la testa, diceva: “Sesto Universo? E’
la prima volta che sento una
cosa del genere…”
“Mi
sorprende che Beerus abbia
un fratello… non ce l’ha mai detto
prima…” commentò il Trunks
più giovane,
mentre la sua versione più grande, faceva notare:
“Beh, neanche papà ci ha mai
detto di avere un fratello minore… l’abbiamo
scoperto solo due mesi fa da un
tizio mezzo matto che voleva eliminarci tutti per uno stupido ideale di
vendetta!”
Nel
frattempo, Broly, si
avvicinò a Champa e, dopo averlo guardato un attimo,
domandò: “Ma chi è il più
forte tra te e Beerus?”
“Beh,
questa è una risposta
facile da dare…” rispose Vados, per poi dare
un’occhiata divertita alla pancia
della divinità e commentare, con una risatina di sottofondo:
“Basta guardare la
corporatura per capirlo, no?”
“Vados!!!!”
strillò,
imbarazzato e furioso, Champa e la donna rise: “Ops, oh oh
oh… perdonate
l’insolenza.”
“Certo
che lei, signorina,
assomiglia tanto a Whis, sia nell’aspetto che nel
carattere… siete anche voi
due fratelli gemelli?” domandò Broly e Vados
rivelò: “Fuochino… in
realtà, Whis
è mio fratello minore.”
“Oh…
e chi è il più forte tra
voi due?” fece il saiyan, incuriosito al massimo, e la donna
aggiunse, con una
leggera punta d’orgoglio: “Mmh… forse io
lo supero leggermente…”
“Non
sono d’accordo con quanto
hai appena detto, sorella…” protestò in
tono pacato una voce alle spalle e
quando tutti i presenti si voltarono e videro Whis avvicinarsi con
Beerus che,
ovviamente, sbadigliava “Sono ormai passati migliaia di anni
da quando mi hai
addestrato…”
Per
tutta risposta, Vados fece
un sorrisetto malizioso e lo sfidò: “Uh uh
uh… vogliamo verificare?”
“Insomma,
che diavolo volete?”
s’intromise, seccato, Beerus “Siete venuti fin qui
solo per parlare di questo?”
“Uh
uh uh… Beerus, quanto
tempo… facciamo la nostra solita sfida,
preparati!” ghignò Champa, mentre
Broly, incuriosito, ripeteva: “Sfida?”
Usando
i loro bastoni, Whis e
Vados fecero apparire un tavolino di legno con su due piatti, uno
contenente
delle uova fumanti mai viste prima d’ora e l’altro
dei noodles istantanei alle
verdure presi al supermercato.
Vedendo
i noodles, Vados non
trattenne una risatina mentre Champa, invece, scoppiò a
ridere divertito: “Ah
ah ah ah… ma che cos’è questa roba?!
Hai soltanto versato dell’acqua calda in
un bicchiere!”
“E
questi allora?” commentò
Whis, prendendo un uovo, ed il gemello rispose: “Assaggialo!
E’ un uovo bollito
di Dondon, un volatile appena scoperto… è
talmente buono che perderai l’uso
della parola!”
“Mmh…
Dondon… credo di averne
sentito parlare su un libro di ornitologia
spaziale…” rifletté Tarble, mentre
il Trunks più giovane si avvicinava a Whis e gli domandava,
incredulo: “Scusa,
Whis, ma la sfida tra Beerus e Champa consiste in una gara di
cucina?”
“Oh,
sì… fanno sempre così
quando si vedono.” Annuì l’angelo,
prendendo un uovo, e il Trunks che aveva
appena parlato commentò: “Questa
poi…”
Nel
frattempo, Broly si
avvicinò al tavolo e domandò, indicando
l’uovo di Dondon: “Potrei prenderne
uno, per favore?”
“Ma
certo, accomodati pure!”
acconsentì la divinità, euforica al pensiero che
un membro dell’universo di
Beerus volesse mangiare i suoi piatti, ed il saiyan prese un uovo,
mangiandoselo con gusto, dopo aver esclamato: “Grazie
infinite!”
A
quel punto, Champa si voltò
verso Vados e le ordinò: “Vados, porta qui altre
due uova bollite di Dondon!”
“Subito,
Lord Champa.” Annuì
l’angelo, facendo comparire altre due uova.
A
quel punto, la divinità del
Sesto Universo si voltò verso i due Trunks e Tarble e gli
disse: “Prendetene
anche voi tre, non fate complimenti!”
“Davvero?
Grazie infinite,
signore!” lo ringraziò Tarble, prendendo un uovo,
così come avevano fatto gli
altri due Trunks.
Mentre
mangiava il suo, il
Trunks più grande pensò: “Niente male!
Il sapore ricorda molto quello di un
uovo della Terra.”
Una
volta che tutti ebbero
finito di mangiare, Champa, guardando Beerus, lo provocò:
“Ah ah ah ah! Allora?
Persino i tuoi discepoli preferiscono i piatti del mio universo! Sei
sconvolto,
vero? Sembra proprio che il Sesto Universo sia di gran lunga il
paradiso delle
prelibatezze!”
Per
tutta risposta, Beerus
fece un ghigno, indicando un barattolo di noodles: “Uh uh
uh… sta zitto e prova
a mangiare quello, Champa.”
Incuriosito,
ma, allo stesso
tempo, titubante, Champa assaggiò un po’ di
noodles grazie ad una forchetta di
plastica e, immediatamente, sgranò gli occhi per la sorpresa.
“Uh
uh uh… com’è?” chiese con
un ghigno Beerus, anche se, in fondo, la domanda era superflua, dal
momento che
sia Champa che Vados stavano divorando il piatto con gusto.
Una
volta finito, Champa
arrivò persino a bersi tutto d’un fiato il brodo
del noodles, ma, una volta
finito, commentò: “Mmh… così
così.”
“Ma
se ti sei scolato il brodo
fino all’ultima goccia!” ribatté,
divertito, Beerus, mentre il gemello,
voltandosi a guardarlo domandava, titubante:
“Beerus… qu… questo… dove
l’hai
preso?”
“Su
un pianeta chiamato
Terra.”
“Terra?”
“E
c’è molto di più… quel
pianeta trabocca di delizie di ogni sorta.”
Sentendo
quell’affermazione,
Champa si girò verso Vados e le ordinò, piuttosto
malamente: “Ehi, Vados! Anche
nel Sesto Universo dovrebbe esserci la Terra! Cercala!”
“Lo
faccio subito.” Annuì la
donna, facendo apparire il bastone e mettendosi a cercare attentamente,
mentre
il Trunks più giovane chiedeva, incredulo: “Whis,
ma cos’è questo Sesto
Universo? Continuo a non capire… e neanche gli altri ne
hanno mai sentito
parlare prima d’ora…”
“Oh,
non lo sapete? Gli
universi in tutto sono dodici e noi ci troviamo nel settimo.”
Rivelò,
tranquillamente, l’angelo e tutti fecero delle facce sorprese.
“Cavolo…
non avrei mai pensato
ad una cosa del genere… a furia di concentrarmi sempre sulla
Terra, ignoravo
che vi fossero più universi…”
commentò, scioccato, il Trunks più giovane,
mentre quello più grande rifletteva: “In effetti,
mi sembra di averne sentito
parlare nel passato…”
“Lord
Champa è venuto qui dal
Sesto Universo… il Sesto ed il Settimo universo sono
praticamente uguali… tra
loro vi è un rapporto simile a quello tra due
gemelli… di quasi tutte le cose
esiste un dritto ed un rovescio, due facce della stessa
medaglia… ad esempio,
il Primo Universo ed il Dodicesimo, il Secondo e
l’Undicesimo… praticamente,
tutti gli universi i cui numeri, sommati, danno tredici formano una
coppia.”
“I-incredibile…
pazzesco…”
commentarono, all’uniscono i due Trunks, mentre Broly,
grattandosi i capelli
spettinati, borbottava: “Io non ci ho capito
niente… non è che potreste
rispiegarmelo, per favore?”
“Certo…
Broly, hai presente i
cioccolatini al latte che Bulma ci ha offerto a fine pranzo, quelli
avvolti
nella carta di alluminio rossa e che erano dentro a quel vassoio di
vetro?” gli
ricordò Tarble e Broly annuì:
“Sì, certo. Erano buonissimi. Anche se,
personalmente io preferiscono quelli della carta verde, che sono al
gusto di
pistacchio…”
“Va
bene… allora, prendi
dodici di quei cioccolatini e li conti fino ad arrivare al cioccolatino
numero
7, capito?”
“Sì.”
“Ecco,
quello è l’universo
dove viviamo noi e dove Beerus è il dio della distruzione,
assistito da Whis.”
“Ma
allora il gemello di
Beerus e la sorella maggiore di Whis sono rispettivamente il dio della
distruzione e l’angelo dell’universo rappresentato
dal cioccolatino che viene
prima del nostro?”
“Sì,
qualcosa del genere… poi,
mettiamo tutti i dodici cioccolatini su una torta… e quella
torta sarebbe
praticamente l’universo che ingloba tutti gli
universi.”
“Ah,
adesso capisco… certo che
sei davvero intelligente, Tarble… capisci sempre tutto al
volo…”
“Ma
dai… non è affatto vero…”
Proprio
in quel momento, Vados
esclamò, stupita: “Eccolo, Lord Champa. Anche nel
Sesto Universo c’è un pianeta
Terra.”
“Che
cosa?! Anche voi avete la
Terra?!” esclamò, senza parole, il Trunks
più giovane, ma, proprio in quel
momento, Vados aggiunse: “Tuttavia… purtroppo
sembra che sulla nostra Terra, in
passato un futile conflitto abbia portato…
all’estinzione totale degli esseri
umani.”
“Cosa?!”
esclamò Champa,
mentre Tarble commentava: “Oh, santo
cielo…”
“Ah
ah ah ah! Mi dispiace per
te, Champa… i terrestri creatori di squisitezze da te non ci
sono più!” lo
schernì Beerus, ma Whis gli ricordò:
“Le rammento, Lord Beerus, che se non era
per Trunks, i terrestri creatori di squisitezze non ci sarebbero stati
più
anche nel nostro universo a causa degli androidi…”
“Whis,
taci!” sbottò,
imbarazzata, la divinità.
Nel
frattempo, Champa era
livido di rabbia.
Com’era
possibile che quel
cretino di suo fratello avesse sempre il meglio nel suo universo?!
Era
un’autentica e palese
ingiustizia!
Se
solo ci fosse stato un modo
per far in modo di avere la Terra di suo fratello… ma come?!
All’improvviso,
notando i
goffi e maldestri allievi di Beerus, gli venne in mente
un’idea.
Con
quelle nullità avrebbe
senz’altro vinto… e gli avrebbe permesso anche di
localizzare finalmente
l’ultima…
“Beerus…
ti propongo una
sfida.” Dichiarò all’improvviso la
divinità ed il gemello, sbigottito da
quell’evolversi della situazione, domandò:
“Mh? Una sfida? E di che genere?”
“Una
lotta corpo a corpo. Se
vinco io, ci scambieremo i reciproci pianeti Terra.”
“Ah
ah ah ah! Tu… contro di
me? Ah ah ah ah ah!”
“No,
a scontrarsi saranno
esseri non divini scelti nei rispettivi universi. Che ne pensi di una
battaglia
di gruppi da cinque?”
L’improvvisa
proposta di
Champa lasciò tutti i presenti senza parole.
Cosa
aveva in mente la
divinità?
Con
un sorriso di trionfo,
infine, Champa continuò: “Combatteremo uno contro
uno. Vincerà chi alla fine
riuscirà a sconfiggere il leader della squadra avversaria!
Istituiamo il torneo
di lotta degli dei della distruzione del Sesto e Settimo Universo, che
ne
dici?”
“Eh?!”
fecero tutti i
presenti, increduli, mentre Whis commentava: “Oh,
cielo… saranno millenni che
quei due non risolvono una disputa attraverso una
lotta…”
“Davvero?”
fece il Trunks più
grande e l’angelo annuì: “Oh,
sì… in passato lo facevano spesso, ma poi, un
giorno, durante la loro festa di compleanno, Lord Beerus
mangiò il frutto Puff
Puff che era stato messo sulla torta del pianeta Swetts, invece di
condividerlo
con Lord Champa, come avrebbe dovuto fare, così,
naturalmente, hanno iniziato a
combattere e, nel mentre, litigavano su quale fosse
l’universo col cibo
migliore… è stato davvero terribile…
hanno distrutto un sacco di pianeti quella
volta… alla fine, siamo dovuti intervenire io e Vados prima
che la situazione
degenerasse e, facendo leva sul fatto che entrambi fossero degli
esperti di
cibo, gli ho proposto, da quel momento in poi, d’indirizzare
le sfide in ambito
culinario… così, da quella volta, la sfida si
è orientata sul cibo. Comunque,
detto tra noi, sembra proprio che stavolta l’onore di Lord
Champa ne sia uscito
piuttosto malconcio…”
“Quindi,
cosa succederà
adesso?” domandò il Trunks più giovane
e, proprio in quel momento, Champa
esclamò: “Decideremo il vincitore con un
combattimento corpo a corpo, che ne
dici?”
“Una
serie di sfide uno contro
uno tra squadre composte da cinque elementi scelti da noi? E
cos’avrei da
guadagnarci di grazia? E poi, tanto per cominciare, come faremmo a
scambiarci
la Terra?” fece notare Beerus e Champa rispose: “Ci
sono volute decine d’anni e
parecchia fatica, ma alla fine sono riuscito a raccogliere le Sfere dei
Desideri. Realizzano qualsiasi desiderio si chieda loro…
anche scambiare due
pianeti! Al momento ne ho solo sei, manca soltanto
l’ultima… se sarà il Settimo
Universo il vincitore, ti consegnerò tutte quelle in mio
possesso!”
“Eh?
Ma queste… sbaglio o sono
le sfere del drago?” s’intromise
all’improvviso ed incredulo il Trunks più
giovane e sia Vados che Champa sgranarono gli occhi a quella notizia,
infatti,
Vados esclamò: “Oh… conosci le sfere
del drago?”
“Sfere
del drago? Ma cosa
sono?” domandò, incredulo, Tarble ed il Trunks
più grande spiegò: “Sono delle
sfere magiche create dal Kami della Terra tanti anni fa. Sono sette in
tutto e
se riunite, dopo aver detto una formula magica, compare un drago magico
di nome
Shenlong che ti permette di esaudire un qualsiasi desiderio. Purtroppo,
quando
sono arrivati gli Androidi, Kami è morto, pertanto, adesso,
non è più possibile
esaudire un qualsiasi desiderio.”
“Accipicchia…
sfere magiche
che esaudiscono un desiderio… sarebbe un grosso guaio se
finissero in mani
sbagliate…” commentò Tarble, mentre il
Trunks più grande scuoteva il capo
tristemente: “Già… a volte non so se
sia una maledizione o una benedizione il
fatto che non ci siano più…”
Nel
frattempo, Beerus, con
aria di trionfo, rise divertito: “Ah ah ah ah! Mi dispiace
per te, Champa, ma
ci sono anche nel mio universo, sai?”
“Per
caso si tratta di quelle
create dai namecciani?” l’interruppe Champa e
Beerus, girandosi verso il Trunks
più giovane, il quale era il più vicino, gli
domandò: “E’ così?”
“Sì,
esatto. Kami era proprio
di origini namecciane.”
“Lo
sapevo…” ridacchiò Champa,
per poi rivelare, con entusiasmo: “Le vostre sono state
ricavate dai frammenti
di una grande Sfera dei desideri… pertanto, il loro potere
è limitato… quelle
vere, invece, sono di tutt’altra scala! Hanno addirittura le
dimensioni di un
pianeta! Sono talmente grandi che si potrebbero tranquillamente
chiamare
‘Pianeti dei desideri’! Soddisfano qualsiasi
richiesta, senza alcuna
restrizione! In altre parole, sono Super Sfere del Drago!”
“Aspetta,
ma le super sfere
del drago non sono quelle che Zamasu…?!” si
lasciò quasi scappare il Trunks più
grande, ma, annusando il pericolo imminente, Beerus lo colpì
prontamente in
testa con un pugno.
“Mh?
C’è qualche problema?”
domandò Vados, mentre Whis negava con assoluta
tranquillità: “No,
assolutamente.”
“Mmh…
però te ne manca una,
dico bene? Non vedo assolutamente il senso di fare una cosa del
genere!” fece
notare Beerus, dopo essersi occupato del Trunks più grande,
il quale si mise a
massaggiarsi la testa ancora dolorante, e Champa, con un sorrisetto,
rammentò:
“Se non rammento male, alcuni dei tuoi allievi conoscono le
sfere del drago… di
conseguenza, sapranno di certo come trovare l’ultima
sfera… dai, che ti costa
partecipare?”
“Non
intendo ripeterlo una
seconda volta, Champa, quindi ascolta molto attentamente:
io-non-parteciperò-a-quel-tuo-sciocco-torneo!!!!”
“Uhm…
vedo che siamo risoluti
a non farlo, eh? Non è che mi nascondi qualcosa?”
Immediatamente,
Beerus, da
pessimo attore, fece una faccia allarmata e Champa rise: “Lo
sapevo… hai paura
di confrontarti con me, perché sai che i tuoi guerrieri non
sono granché
rispetto ai miei!”
“Eh?!
Certo che no! I
guerrieri del mio universo straccerebbero i tuoi senza troppi
problemi!”
“E
allora dimostramelo, visto
che sei tanto sicuro di te…”
Beerus
fece un piccolo
ringhio, per poi urlare, adirato: “E va bene, ho capito!
Facciamolo!”
“Bene!
E allora, adesso
stabiliamo i dettagli…” dichiarò
Champa, per poi domandare: “Non è che qualcuno
sa anche come organizzare un torneo di arti marziali?”
Inutile
dire che a
quell’affermazione caddero tutti per terra.
“Potremmo
usare le regole del
Torneo Tenkaichi…” propose il Trunks
più giovane e Beerus domandò: “E
cos’è
questo Torneo Tenkaichi?”
“E’
un torneo che molti anni
fa si svolgeva sulla Terra di cui ce ne ha parlato nostra madre, ma
è da anni
che è stato sospeso a causa degli Androidi e per mancanza di
fondi…”
“Capisco…
e quali sono le
regole?”
“Dunque, se non
rammento male… perde chi si
ritira o chi cade fuori dal ring. Inoltre, è vietato
uccidere, usare armi e
doparsi.”
“Capisco…
comunque, sarebbe
meglio inserire anche una semplice prova scritta preliminare.”
Sentendo
quel progetto della
divinità, i due Trunks e Tarble fecero
un’espressione allarmata.
“Sarebbe
un bel problema se
venissero schierati dei mostri senza cervello!”
continuò Beerus e Champa
protestò, adirato: “Stai forse insinuando che i
guerrieri del mio universo sono
mostri senza cervello?!”
“Beh,
guardando quello scemo
del loro dio della distruzione è normale che nascano dei
sospetti!”
“Ma
io ti…!!!” Sbraitò Champa,
ma venne interrotto da Tarble che, avvicinandosi a Beerus gli disse, a
bassa
voce: “Lord Beerus, sarebbe meglio evitarla la prova
scritta…”
“E
perché?”
“Beh,
perché… qui c’è qualcuno
che ha vissuto fino a sei mesi fa su un asteroide selvaggio ai confini
della
galassia a causa di mio padre…”
Immediatamente,
Beerus fece
una faccia allarmata.
In
effetti, Broly era capace
di avere delle serie difficoltà solo a dire di che colore
era il camion dei
pompieri!
“Andiamo,
non può essere messo
così male… vero?” fece Beerus ed il
Trunks più grande gli rivelò, in tono
neutro: “Stiamo ancora cercando d’insegnargli a
scrivere il suo nome con una
sola L.”
Intuendo
che era meglio
lasciar stare, altrimenti avrebbe corso il rischio di ritrovarsi senza
il suo
cavallo vincente, Beerus dichiarò, ovviamente cercando di
nascondere il suo
rossore: “…Però, dato che ho
pietà dei tuoi guerrieri, rinuncerò alla prova
scritta.”
“Sì,
certo, come no…”
ridacchiò Champa, il quale, ovviamente, aveva mangiato la
foglia, per poi
domandare: “In ogni caso, dove lo facciamo il
torneo?”
“Diamo
subito un’occhiata per
trovare un posto adatto.” Annunciarono i due angeli e, dopo
un po’,
annunciarono: “Forse abbiamo trovato il posto
perfetto… si tratta di un pianeta
senza nome, privo di qualsiasi forma di vita che fluttua in una
dimensione
neutrale.”
“Perfetto…
io e Vados ci
occuperemo del ring e degli spalti. A quando
gl’incontri?” domandò Champa e
Whis, dopo averci riflettuto attentamente, propose: “Che ne
direste di far
cominciare gli scontri alle dieci del mattino tra una settimana secondo
il
calendario dell’ottavo sole?”
Poi,
notando lo sguardo
confuso su tutti e quattro i mortali presenti, l’angelo
specificò: “Tra cinque
giorni, secondo il calendario terrestre.”
“Ah.”
Fecero tutti e Beerus
dichiarò: “Bene, direi che è tutto
pronto per quanto riguarda le cose essenziali…
ci vediamo tra cinque giorni.”
“Non
scappare, eh?” lo avvertì
Champa, mentre si sollevava assieme a Vados, e Beerus, seccato per la
provocazione, ribatté prontamente:
“Tsk… lo stesso vale per te!”
Mentre
si allontanavano, Vados
si voltò verso Champa e gli ricordò, sottovoce:
“Sicuro di volerlo fare, Lord
Champa? Se doveste perdere, le sfere dei desideri che abbiamo raccolto
con così
tanta fatica…”
Per
tutta risposta, Champa si
voltò a guardare i quattro mortali ancora a terra e sorrise
divertito: “Umpf…
hai visto come si muovevano quei quattro? Sarà una vittoria
facile!”
Dopodiché,
lui e Vados se ne
andarono, mentre, nel frattempo, i quattro guerrieri si toglievano le
pesanti
tute, le quali sprofondarono rumorosamente non appena toccarono terra.
“Accidenti…
quel vestito era
davvero pesantissimo…” commentò il
Trunks più giovane, mentre si massaggiava il
collo leggermente dolorante.
“Lord
Beerus, è sicuro che sia
una buona idea partecipare al torneo di Champa?”
domandò, nel frattempo, Whis a
Beerus, il quale rispose con un atteggiamento di
superiorità: “Certissimo!
Perché?”
“Beh,
perché c’è il rischio
che durante il torneo Lord Champa noti le somiglianze tra i due Trunks
e possa
scoprire che uno di loro è un doppione proveniente da un
mondo parallelo futuro
andato distrutto… lei sa, signore, che è un reato
molto grave manipolare il
tempo e coprire il responsabile di un misfatto del genere… e
se la cosa
giungesse all’orecchio di
Zen’o…”
Quelle
parole fecero sbiancare
di paura la divinità, la quale, però,
recuperò buona parte del suo coraggio,
tanto da dire: “Beh, questo torneo è una cosa che
riguarda solo me e Champa,
quindi, non c’è bisogno di coinvolgere
Zen’o in questa storia… e poi, basterà
che uno dei due partecipi con un nome falso e siamo a posto!”
“E’
sicuro che basterà usare
un nome falso per ingannare vostro fratello?”
“Certo
che sì! E adesso chiudi
il becco!”
“Lord
Beerus…” disse, proprio
in quel momento, Broly e Beerus, voltandosi e guardandolo in malo modo,
domandò: “Che c’è,
adesso?!”
“Servono
cinque lottatori,
giusto? Noi siamo solo in quattro e, purtroppo, nessuno di noi conosce
altri
potenti guerrieri per la squadra… cosa facciamo?”
spiegò Broly e Beerus
rispose: “Il quinto l’ho già scelto io,
per cui siamo a posto.”
“Eh?
Davvero? E chi è?”
chiese, sbalordito, il Trunks più giovane e Beerus disse:
“Non ve l’ho mai
detto? Nella mia lunga storia di battaglie, Broly è stato il
secondo avversario
più forte che io abbia mai affrontato…”
“Eh?”
fece Broly, indicandosi
confuso, mentre Beerus rivelava, con un sorriso di trionfo:
“Ho scelto il
primo.”
“Eh?!
Che cosa?!” fecero i
quattro saiyan, allibiti.
Avrebbero
combattuto assieme
al primo guerriero potente affrontato da Beerus?!
Allora,
forse, avevano buone
speranze di vittoria!
“Davvero?
Quindi combatteremo
con Whis?” domandò Broly e Beerus, seccato
“No! Whis non può partecipare e,
comunque, stavo parlando di un’altra persona!”
“Ah,
sì?”
“Sì,
zuccone!”
Nessuno
si accorse che Whis
stava fissando Beerus con un’espressione stupita, come se non
capisse di cosa
stesse parlando.
“Bene, allora voi
quattro, per il momento,
tornate sulla Terra e dite a Bulma di mettersi a cercare la settima
sfera dei
desideri prima che il torneo abbia inizio.”
Annunciò la divinità ed il Trunks
più grande fece notare: “Dubito che il radar
cercasfere sia capace di
localizzare una sfera così mostruosamente
grande…”
“Bulma
mi sembra una donna
molto intelligente… potreste chiamarla e dirle di costruirne
uno nuovo, molto
più potente.” Propose Whis ed il Trunks
più giovane annuì: “Sì,
ottima idea… se
solo ci fosse un modo per contattarla…”
“Ci
penso io.” Fece Whis
facendo apparire il suo bastone.
Terra
Capsule
Corporation, lunedì,
16:15
“Adesso
che abbiamo finito,
con le pulizie, che ne direste di guardare la tv?”
domandò Cheelai e Gure,
passandosi una mano sulla fronte bianca, annuì:
“Sì, ottima idea! Ci sono dei
programmi terrestri interessantissimi… ne ho visto qualcuno
durante la mia
ultima permanenza sulla Terra...”
Immediatamente,
Cheelai si
buttò di peso sul divano, mentre Gure prendeva il
telecomando ed accendeva la
tv, ma, invece di un programma, apparve una trasmissione disturbata.
“Ci
saranno anche dei
programmi interessantissimi, ma non si vedono. Ci sono soltanto degli
screzi…”
Commentò Lemo che era in piedi di fianco alla piccola
aliena, la quale ammise,
mentre schiacciava i vari tasti nel tentativo di cambiare canale,
sperando che
in un altro le cose andassero meglio, ma inutilmente: “Eh,
sì… anche due mesi
fa c’era questo problema… bisognerà
decidersi a chiamare l’antennista…”
“Ho
un’idea! La posso riparare
io l’antenna!” propose Lemo e Cheelai, senza il
minimo tatto, ribatté: “Ma
Lemo, qui ci vuole un giovane!”
“Eh?!”
esclamò il vecchietto,
mentre Gure tentava di risolvere quella situazione, prima che
scoppiasse una
guerra: “Quello che Cheelai voleva dire…
è che qui ci vuole un tecnico… un
professionista in questo genere di riparazioni…
sennò rischi di farti male…
guarda che il pericolo elettrico non è mica uno
scherzo…”
“Va
bene, state a sentire, ragazze:
non abbiate paura. Non c’è problema. Voi due
mettetevi lì, state tranquille. Io
vado su e voi mi avvisate quando l’immagine è
perfetta! Io vado a ripararla,
ok?” dichiarò Lemo, prima di uscire dalla stanza,
deciso a dimostrare che anche
se aveva una certa età, non aveva alcun problema a sistemare
un’antenna tv sul
tetto di un palazzo, mentre Gure si raccomandava, preoccupata:
“Fa attenzione,
Lemo!”
Una
volta salito sul tetto,
grazie ad una scala, in quanto, a differenza di Cheelai, non sapeva
volare,
l’alieno scoprì con sgomento che il motivo per cui
il televisore non funzionava
era perché un uccello aveva fatto il nido
sull’antenna tv.
Deciso
a dimostrare il suo
valore alle ragazze, Lemo afferrò con le mani
l’antenna e cominciò ad agitarla,
gridando, nel mentre: “Vieni via di lì! Scendi,
dico! Scendi, perbacco!”
Sfortunatamente
l’animale non
sembrava per niente intimorito da Lemo, in quanto continuava
tranquillamente a
gracchiare, come a sfidarlo.
Vedendo
che era inutile, il
vecchietto cominciò a salire sull’antenna,
dicendo, nel mentre: “Vai via! Vai
via! Via di lì, maledetto piccione!”
Tuttavia,
a causa del peso
corporeo, l’antenna cominciò ad oscillare
pericolosamente, facendo sbiancare il
povero alieno, il quale si agitò: “No, no, no!
Andiamo, bello, vattene… no!!!”
Alla
fine, a causa del troppo
peso, l’antenna si diveltò, facendo scappare il
piccione, ma, in compenso, il
povero Lemo si ritrovò a penzoloni nel vuoto, aggrappato
all’antenna.
“Ecco!
Adesso va meglio,
Lemo!” esclamò la voce di Cheelai proveniente
dalla finestra aperta.
Il
povero alieno cercò di
risalire sul tetto, ma il piede gli scivolò dalla grondaia.
Mentre
Lemo cercava di tornare
lassù, sentiva le voci di Cheelai e Gure che gli davano
indicazioni su come
sistemare l’antenna, in quanto ignoravano il pasticcio in cui
si era cacciato:
“No, no… ecco! Bene! No, Lemo, no… ma
no! No, Lemo, no! Ancora un pochino,
Lemo…”
Ad
un tratto, però, il vecchio
perse la pesa dell’antenna e, mentre cadeva per terra,
sentì la voce delle due
ragazze urlargli: “Perfetta! Bravo, Lemo!”
Tuttavia,
non appena sentirono
un sonoro tonfo proveniente dal giardino, entrambe le ragazze corsero
alla
finestra per vedere cosa fosse successo e videro Lemo, piuttosto
malconcio, ma
ancora vivo, sul ramo di un albero, il quale aveva attutito il volo,
permettendogli così di sopravvivere alla caduta.
“LEMO!!!!”
urlarono,
contemporaneamente le due aliene a quella vista, e poi, mentre Gure
correva a
prendere da un’altra stanza la cassetta del pronto soccorso,
Cheelai uscì dalla
finestra e volò verso Lemo, così da aiutarlo a
scendere.
Pianeta
di Beerus
Giardino,
lunedì, 16:30
“Dovrebbe
rispondere a
minuti…” fece Whis, guardando il suo bastone e,
proprio in quel momento, nel
bastone apparve l’immagine di Bulma, la quale, sorpresa,
domandò: “Sì? Cosa
c’è, Whis?”
“Avremmo
bisogno che tu
costruisca un radar molto potente per localizzare una sfera del drago
grande
come un pianeta.”
“Che?!?!”
“Adesso
ti spiego… poco fa è
venuto a trovarci Lord Champa, il fratello gemello di Lord Beerus, il
quale è
anche il dio della distruzione del Sesto Universo
e…”
Mentre
Whis spiegava a Bulma
la situazione, Beerus si avvicinò al gruppo e
dichiarò: “Ascoltate, voi dovete
assolutamente vincere! Qualunque cosa succeda, non possiamo perdere
contro il
Sesto Universo, intesi?”
“Però,
adesso che ci penso
bene… se anche dovessimo perdere e la Terra venisse spostata
in un altro
universo… per noi non cambierebbe
granché.” Fece notare Broly e Beerus,
furioso, urlò: “Che cosa?! Combattete seriamente o
vi distruggo!”
“Calma,
calma…” tentò di
calmarlo il Trunks più grande, mentre Whis, diceva, mentre
faceva sparire il
bastone: “Ecco fatto. Ho avvisato Bulma. Ha detto che
tenterà di costruirlo non
appena avrà finito di occuparsi di
Lemo…”
“Gli
è successo qualcosa?”
domandò, preoccupato, Broly e Whis, facendo le spallucce,
rivelò: “Mah, a
quanto pare ha fatto una brutta caduta poco fa… ma secondo
Bulma, a parte
qualche livido e graffi, se la caverà…”
Dopo
aver detto quelle parole,
si avvicinò ai quattro mortali e disse loro, con un tono
molto serio: “In ogni
caso… fareste meglio a combattere seriamente. Tutti e
quattro.”
“Eh?
E perché? In fondo, non
cambierà niente alla Terra se verrà spostata in
un altro universo…” fece notare
il Trunks più giovane e Whis ammise:
“Vero… alla Terra non succederà niente
se
finirà nel Sesto Universo… al contrario del
Trunks numero 1 e della Mai numero
1.”
“Eh?!”
fecero, sconvolti,
tutti e quattro e Whis ricordò: “Voi due sapete
benissimo che è un grave reato
manipolare il tempo… di solito, le divinità della
distruzione sono tenute ad
eliminare i responsabili di ciò, ma Lord Beerus ha fatto
un’eccezione per
quanto riguardo il Trunks e la Mai venuti dal futuro, sia
perché grazie a loro
ha avuto salva la vita, ma anche per poter gustare le delizie della
Terra… ma
se il Sesto Universo vincesse e la Terra venisse spostata nel loro
universo,
non ci vorrà molto affinché Lord Champa scopra
questa violazione… e di certo,
lui non si farebbe alcuno scrupolo ad eliminarvi tutti per evitare di
finire
nei guai con Lord Zen’o e Lord Beerus non potrebbe fare
niente, visto che non
sarebbe più il responsabile della Terra e di tutti i suoi
abitanti. Se lo
scontro fosse avvenuto con il Decimo Universo, non ci sarebbe stato
alcun
problema, dal momento che anche le divinità di
quell’universo sono in debito
con noi per via della faccenda di Black Goku e di Zamasu… ma
il Sesto non ha
avuto alcun coinvolgimento in questa faccenda, almeno in maniera
diretta,
quindi, non possiamo contare su un debito di riconoscenza.”
Sentendo
quelle parole, tutti
sbiancarono.
Per
i guerrieri del Sesto
Universo, quel torneo non avrebbe cambiato niente… ma loro
dovevano
assolutamente vincere per assicurarsi che i due Trunks e le due Mai
fossero al
sicuro.
“Un’altra
cosa… è opportuno
che Lord Champa non sospetti la cosa neanche durante il torneo, dato
che, in
caso di sconfitta, potrebbe rivelare a Zen’o
dell’accaduto, come vendetta per
essere stato sconfitto e aver perso le super sfere del
drago… ed il Trunks più
grande di certo sa cosa succederebbe se intervenisse
Zen’o…” continuò Whis ed
il Trunks più grande abbassò la testa, ricordando
i tremendi momenti della
distruzione del suo mondo, ammettendo:
“Sì… sarebbe uno spettacolo davvero
orribile…”
“Il
mio consiglio è che uno
dei due Trunks partecipi al torneo sotto falso nome, così da
evitare i sospetti
di Lord Champa… o almeno rallentarli.”
“Lo
faremo.”
“Bene…
e adesso rechiamoci
tutti sulla Terra per gustare qualche nuova delizia
terrestre.”