Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Il corsaro nero    05/08/2022    0 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 26: il gemello di Beerus

 

Pianeta di Beerus

Giardino, lunedì, 15:45

 

“Desiderate qualcosa?” domandò, tranquillamente, Whis e Champa ordinò, in maniera arrogante: “Chiama Beerus.”

“Si starebbe riposando, però… come volete. Attendete solo un istante…” annuì Whis, alzandosi in volo e dirigendosi verso il gigantesco albero del pianeta, dove si trovava la dimora di Beerus, mentre Champa faceva un sorrisetto divertito.

“Lei chi è, signore? E’ un amico di Beerus? Gli assomiglia molto, sa?” fece Broly, atterrando piuttosto lentamente e maldestramente per via del fatto che indossava ancora la tuta pesante e Vados annunciò: “Per vostra informazione, siete al cospetto di Lord Champa, fratello gemello di Lord Beerus e dio della distruzione del Sesto Universo.”

“Cosa?! Anche lui sarebbe una divinità della distruzione?!” esclamò il Trunks più giovane, mentre Tarble, grattandosi la testa, diceva: “Sesto Universo? E’ la prima volta che sento una cosa del genere…”

“Mi sorprende che Beerus abbia un fratello… non ce l’ha mai detto prima…” commentò il Trunks più giovane, mentre la sua versione più grande, faceva notare: “Beh, neanche papà ci ha mai detto di avere un fratello minore… l’abbiamo scoperto solo due mesi fa da un tizio mezzo matto che voleva eliminarci tutti per uno stupido ideale di vendetta!”

Nel frattempo, Broly, si avvicinò a Champa e, dopo averlo guardato un attimo, domandò: “Ma chi è il più forte tra te e Beerus?”

“Beh, questa è una risposta facile da dare…” rispose Vados, per poi dare un’occhiata divertita alla pancia della divinità e commentare, con una risatina di sottofondo: “Basta guardare la corporatura per capirlo, no?”

“Vados!!!!” strillò, imbarazzato e furioso, Champa e la donna rise: “Ops, oh oh oh… perdonate l’insolenza.”

“Certo che lei, signorina, assomiglia tanto a Whis, sia nell’aspetto che nel carattere… siete anche voi due fratelli gemelli?” domandò Broly e Vados rivelò: “Fuochino… in realtà, Whis è mio fratello minore.”

“Oh… e chi è il più forte tra voi due?” fece il saiyan, incuriosito al massimo, e la donna aggiunse, con una leggera punta d’orgoglio: “Mmh… forse io lo supero leggermente…”

“Non sono d’accordo con quanto hai appena detto, sorella…” protestò in tono pacato una voce alle spalle e quando tutti i presenti si voltarono e videro Whis avvicinarsi con Beerus che, ovviamente, sbadigliava “Sono ormai passati migliaia di anni da quando mi hai addestrato…”

Per tutta risposta, Vados fece un sorrisetto malizioso e lo sfidò: “Uh uh uh… vogliamo verificare?”

“Insomma, che diavolo volete?” s’intromise, seccato, Beerus “Siete venuti fin qui solo per parlare di questo?”

“Uh uh uh… Beerus, quanto tempo… facciamo la nostra solita sfida, preparati!” ghignò Champa, mentre Broly, incuriosito, ripeteva: “Sfida?”

Usando i loro bastoni, Whis e Vados fecero apparire un tavolino di legno con su due piatti, uno contenente delle uova fumanti mai viste prima d’ora e l’altro dei noodles istantanei alle verdure presi al supermercato.

Vedendo i noodles, Vados non trattenne una risatina mentre Champa, invece, scoppiò a ridere divertito: “Ah ah ah ah… ma che cos’è questa roba?! Hai soltanto versato dell’acqua calda in un bicchiere!”

“E questi allora?” commentò Whis, prendendo un uovo, ed il gemello rispose: “Assaggialo! E’ un uovo bollito di Dondon, un volatile appena scoperto… è talmente buono che perderai l’uso della parola!”

“Mmh… Dondon… credo di averne sentito parlare su un libro di ornitologia spaziale…” rifletté Tarble, mentre il Trunks più giovane si avvicinava a Whis e gli domandava, incredulo: “Scusa, Whis, ma la sfida tra Beerus e Champa consiste in una gara di cucina?”

“Oh, sì… fanno sempre così quando si vedono.” Annuì l’angelo, prendendo un uovo, e il Trunks che aveva appena parlato commentò: “Questa poi…”

Nel frattempo, Broly si avvicinò al tavolo e domandò, indicando l’uovo di Dondon: “Potrei prenderne uno, per favore?”

“Ma certo, accomodati pure!” acconsentì la divinità, euforica al pensiero che un membro dell’universo di Beerus volesse mangiare i suoi piatti, ed il saiyan prese un uovo, mangiandoselo con gusto, dopo aver esclamato: “Grazie infinite!”

A quel punto, Champa si voltò verso Vados e le ordinò: “Vados, porta qui altre due uova bollite di Dondon!”

“Subito, Lord Champa.” Annuì l’angelo, facendo comparire altre due uova.

A quel punto, la divinità del Sesto Universo si voltò verso i due Trunks e Tarble e gli disse: “Prendetene anche voi tre, non fate complimenti!”

“Davvero? Grazie infinite, signore!” lo ringraziò Tarble, prendendo un uovo, così come avevano fatto gli altri due Trunks.

Mentre mangiava il suo, il Trunks più grande pensò: “Niente male! Il sapore ricorda molto quello di un uovo della Terra.”

Una volta che tutti ebbero finito di mangiare, Champa, guardando Beerus, lo provocò: “Ah ah ah ah! Allora? Persino i tuoi discepoli preferiscono i piatti del mio universo! Sei sconvolto, vero? Sembra proprio che il Sesto Universo sia di gran lunga il paradiso delle prelibatezze!”

Per tutta risposta, Beerus fece un ghigno, indicando un barattolo di noodles: “Uh uh uh… sta zitto e prova a mangiare quello, Champa.”

Incuriosito, ma, allo stesso tempo, titubante, Champa assaggiò un po’ di noodles grazie ad una forchetta di plastica e, immediatamente, sgranò gli occhi per la sorpresa.

“Uh uh uh… com’è?” chiese con un ghigno Beerus, anche se, in fondo, la domanda era superflua, dal momento che sia Champa che Vados stavano divorando il piatto con gusto.

Una volta finito, Champa arrivò persino a bersi tutto d’un fiato il brodo del noodles, ma, una volta finito, commentò: “Mmh… così così.”

“Ma se ti sei scolato il brodo fino all’ultima goccia!” ribatté, divertito, Beerus, mentre il gemello, voltandosi a guardarlo domandava, titubante: “Beerus… qu… questo… dove l’hai preso?”

“Su un pianeta chiamato Terra.”

“Terra?”

“E c’è molto di più… quel pianeta trabocca di delizie di ogni sorta.”

Sentendo quell’affermazione, Champa si girò verso Vados e le ordinò, piuttosto malamente: “Ehi, Vados! Anche nel Sesto Universo dovrebbe esserci la Terra! Cercala!”

“Lo faccio subito.” Annuì la donna, facendo apparire il bastone e mettendosi a cercare attentamente, mentre il Trunks più giovane chiedeva, incredulo: “Whis, ma cos’è questo Sesto Universo? Continuo a non capire… e neanche gli altri ne hanno mai sentito parlare prima d’ora…”

“Oh, non lo sapete? Gli universi in tutto sono dodici e noi ci troviamo nel settimo.” Rivelò, tranquillamente, l’angelo e tutti fecero delle facce sorprese.

“Cavolo… non avrei mai pensato ad una cosa del genere… a furia di concentrarmi sempre sulla Terra, ignoravo che vi fossero più universi…” commentò, scioccato, il Trunks più giovane, mentre quello più grande rifletteva: “In effetti, mi sembra di averne sentito parlare nel passato…”

“Lord Champa è venuto qui dal Sesto Universo… il Sesto ed il Settimo universo sono praticamente uguali… tra loro vi è un rapporto simile a quello tra due gemelli… di quasi tutte le cose esiste un dritto ed un rovescio, due facce della stessa medaglia… ad esempio, il Primo Universo ed il Dodicesimo, il Secondo e l’Undicesimo… praticamente, tutti gli universi i cui numeri, sommati, danno tredici formano una coppia.”

“I-incredibile… pazzesco…” commentarono, all’uniscono i due Trunks, mentre Broly, grattandosi i capelli spettinati, borbottava: “Io non ci ho capito niente… non è che potreste rispiegarmelo, per favore?”

“Certo… Broly, hai presente i cioccolatini al latte che Bulma ci ha offerto a fine pranzo, quelli avvolti nella carta di alluminio rossa e che erano dentro a quel vassoio di vetro?” gli ricordò Tarble e Broly annuì: “Sì, certo. Erano buonissimi. Anche se, personalmente io preferiscono quelli della carta verde, che sono al gusto di pistacchio…”

“Va bene… allora, prendi dodici di quei cioccolatini e li conti fino ad arrivare al cioccolatino numero 7, capito?”

“Sì.”

“Ecco, quello è l’universo dove viviamo noi e dove Beerus è il dio della distruzione, assistito da Whis.”

“Ma allora il gemello di Beerus e la sorella maggiore di Whis sono rispettivamente il dio della distruzione e l’angelo dell’universo rappresentato dal cioccolatino che viene prima del nostro?”

“Sì, qualcosa del genere… poi, mettiamo tutti i dodici cioccolatini su una torta… e quella torta sarebbe praticamente l’universo che ingloba tutti gli universi.”

“Ah, adesso capisco… certo che sei davvero intelligente, Tarble… capisci sempre tutto al volo…”

“Ma dai… non è affatto vero…”

Proprio in quel momento, Vados esclamò, stupita: “Eccolo, Lord Champa. Anche nel Sesto Universo c’è un pianeta Terra.”

“Che cosa?! Anche voi avete la Terra?!” esclamò, senza parole, il Trunks più giovane, ma, proprio in quel momento, Vados aggiunse: “Tuttavia… purtroppo sembra che sulla nostra Terra, in passato un futile conflitto abbia portato… all’estinzione totale degli esseri umani.”

“Cosa?!” esclamò Champa, mentre Tarble commentava: “Oh, santo cielo…”

“Ah ah ah ah! Mi dispiace per te, Champa… i terrestri creatori di squisitezze da te non ci sono più!” lo schernì Beerus, ma Whis gli ricordò: “Le rammento, Lord Beerus, che se non era per Trunks, i terrestri creatori di squisitezze non ci sarebbero stati più anche nel nostro universo a causa degli androidi…”

“Whis, taci!” sbottò, imbarazzata, la divinità.

Nel frattempo, Champa era livido di rabbia.

Com’era possibile che quel cretino di suo fratello avesse sempre il meglio nel suo universo?!

Era un’autentica e palese ingiustizia!

Se solo ci fosse stato un modo per far in modo di avere la Terra di suo fratello… ma come?!

All’improvviso, notando i goffi e maldestri allievi di Beerus, gli venne in mente un’idea.

Con quelle nullità avrebbe senz’altro vinto… e gli avrebbe permesso anche di localizzare finalmente l’ultima…

“Beerus… ti propongo una sfida.” Dichiarò all’improvviso la divinità ed il gemello, sbigottito da quell’evolversi della situazione, domandò: “Mh? Una sfida? E di che genere?”

“Una lotta corpo a corpo. Se vinco io, ci scambieremo i reciproci pianeti Terra.”

“Ah ah ah ah! Tu… contro di me? Ah ah ah ah ah!”

“No, a scontrarsi saranno esseri non divini scelti nei rispettivi universi. Che ne pensi di una battaglia di gruppi da cinque?”

L’improvvisa proposta di Champa lasciò tutti i presenti senza parole.

Cosa aveva in mente la divinità?

Con un sorriso di trionfo, infine, Champa continuò: “Combatteremo uno contro uno. Vincerà chi alla fine riuscirà a sconfiggere il leader della squadra avversaria! Istituiamo il torneo di lotta degli dei della distruzione del Sesto e Settimo Universo, che ne dici?”

“Eh?!” fecero tutti i presenti, increduli, mentre Whis commentava: “Oh, cielo… saranno millenni che quei due non risolvono una disputa attraverso una lotta…”

“Davvero?” fece il Trunks più grande e l’angelo annuì: “Oh, sì… in passato lo facevano spesso, ma poi, un giorno, durante la loro festa di compleanno, Lord Beerus mangiò il frutto Puff Puff che era stato messo sulla torta del pianeta Swetts, invece di condividerlo con Lord Champa, come avrebbe dovuto fare, così, naturalmente, hanno iniziato a combattere e, nel mentre, litigavano su quale fosse l’universo col cibo migliore… è stato davvero terribile… hanno distrutto un sacco di pianeti quella volta… alla fine, siamo dovuti intervenire io e Vados prima che la situazione degenerasse e, facendo leva sul fatto che entrambi fossero degli esperti di cibo, gli ho proposto, da quel momento in poi, d’indirizzare le sfide in ambito culinario… così, da quella volta, la sfida si è orientata sul cibo. Comunque, detto tra noi, sembra proprio che stavolta l’onore di Lord Champa ne sia uscito piuttosto malconcio…”

“Quindi, cosa succederà adesso?” domandò il Trunks più giovane e, proprio in quel momento, Champa esclamò: “Decideremo il vincitore con un combattimento corpo a corpo, che ne dici?”

“Una serie di sfide uno contro uno tra squadre composte da cinque elementi scelti da noi? E cos’avrei da guadagnarci di grazia? E poi, tanto per cominciare, come faremmo a scambiarci la Terra?” fece notare Beerus e Champa rispose: “Ci sono volute decine d’anni e parecchia fatica, ma alla fine sono riuscito a raccogliere le Sfere dei Desideri. Realizzano qualsiasi desiderio si chieda loro… anche scambiare due pianeti! Al momento ne ho solo sei, manca soltanto l’ultima… se sarà il Settimo Universo il vincitore, ti consegnerò tutte quelle in mio possesso!”

“Eh? Ma queste… sbaglio o sono le sfere del drago?” s’intromise all’improvviso ed incredulo il Trunks più giovane e sia Vados che Champa sgranarono gli occhi a quella notizia, infatti, Vados esclamò: “Oh… conosci le sfere del drago?”

“Sfere del drago? Ma cosa sono?” domandò, incredulo, Tarble ed il Trunks più grande spiegò: “Sono delle sfere magiche create dal Kami della Terra tanti anni fa. Sono sette in tutto e se riunite, dopo aver detto una formula magica, compare un drago magico di nome Shenlong che ti permette di esaudire un qualsiasi desiderio. Purtroppo, quando sono arrivati gli Androidi, Kami è morto, pertanto, adesso, non è più possibile esaudire un qualsiasi desiderio.”

“Accipicchia… sfere magiche che esaudiscono un desiderio… sarebbe un grosso guaio se finissero in mani sbagliate…” commentò Tarble, mentre il Trunks più grande scuoteva il capo tristemente: “Già… a volte non so se sia una maledizione o una benedizione il fatto che non ci siano più…”

Nel frattempo, Beerus, con aria di trionfo, rise divertito: “Ah ah ah ah! Mi dispiace per te, Champa, ma ci sono anche nel mio universo, sai?”

“Per caso si tratta di quelle create dai namecciani?” l’interruppe Champa e Beerus, girandosi verso il Trunks più giovane, il quale era il più vicino, gli domandò: “E’ così?”

“Sì, esatto. Kami era proprio di origini namecciane.”

“Lo sapevo…” ridacchiò Champa, per poi rivelare, con entusiasmo: “Le vostre sono state ricavate dai frammenti di una grande Sfera dei desideri… pertanto, il loro potere è limitato… quelle vere, invece, sono di tutt’altra scala! Hanno addirittura le dimensioni di un pianeta! Sono talmente grandi che si potrebbero tranquillamente chiamare ‘Pianeti dei desideri’! Soddisfano qualsiasi richiesta, senza alcuna restrizione! In altre parole, sono Super Sfere del Drago!”

“Aspetta, ma le super sfere del drago non sono quelle che Zamasu…?!” si lasciò quasi scappare il Trunks più grande, ma, annusando il pericolo imminente, Beerus lo colpì prontamente in testa con un pugno.

“Mh? C’è qualche problema?” domandò Vados, mentre Whis negava con assoluta tranquillità: “No, assolutamente.”

“Mmh… però te ne manca una, dico bene? Non vedo assolutamente il senso di fare una cosa del genere!” fece notare Beerus, dopo essersi occupato del Trunks più grande, il quale si mise a massaggiarsi la testa ancora dolorante, e Champa, con un sorrisetto, rammentò: “Se non rammento male, alcuni dei tuoi allievi conoscono le sfere del drago… di conseguenza, sapranno di certo come trovare l’ultima sfera… dai, che ti costa partecipare?”

“Non intendo ripeterlo una seconda volta, Champa, quindi ascolta molto attentamente: io-non-parteciperò-a-quel-tuo-sciocco-torneo!!!!”

“Uhm… vedo che siamo risoluti a non farlo, eh? Non è che mi nascondi qualcosa?”

Immediatamente, Beerus, da pessimo attore, fece una faccia allarmata e Champa rise: “Lo sapevo… hai paura di confrontarti con me, perché sai che i tuoi guerrieri non sono granché rispetto ai miei!”

“Eh?! Certo che no! I guerrieri del mio universo straccerebbero i tuoi senza troppi problemi!”

“E allora dimostramelo, visto che sei tanto sicuro di te…”

Beerus fece un piccolo ringhio, per poi urlare, adirato: “E va bene, ho capito! Facciamolo!”

“Bene! E allora, adesso stabiliamo i dettagli…” dichiarò Champa, per poi domandare: “Non è che qualcuno sa anche come organizzare un torneo di arti marziali?”

Inutile dire che a quell’affermazione caddero tutti per terra.

“Potremmo usare le regole del Torneo Tenkaichi…” propose il Trunks più giovane e Beerus domandò: “E cos’è questo Torneo Tenkaichi?”

“E’ un torneo che molti anni fa si svolgeva sulla Terra di cui ce ne ha parlato nostra madre, ma è da anni che è stato sospeso a causa degli Androidi e per mancanza di fondi…”

“Capisco… e quali sono le regole?”

 “Dunque, se non rammento male… perde chi si ritira o chi cade fuori dal ring. Inoltre, è vietato uccidere, usare armi e doparsi.”

“Capisco… comunque, sarebbe meglio inserire anche una semplice prova scritta preliminare.”

Sentendo quel progetto della divinità, i due Trunks e Tarble fecero un’espressione allarmata.

“Sarebbe un bel problema se venissero schierati dei mostri senza cervello!” continuò Beerus e Champa protestò, adirato: “Stai forse insinuando che i guerrieri del mio universo sono mostri senza cervello?!”

“Beh, guardando quello scemo del loro dio della distruzione è normale che nascano dei sospetti!”

“Ma io ti…!!!” Sbraitò Champa, ma venne interrotto da Tarble che, avvicinandosi a Beerus gli disse, a bassa voce: “Lord Beerus, sarebbe meglio evitarla la prova scritta…”

“E perché?”

“Beh, perché… qui c’è qualcuno che ha vissuto fino a sei mesi fa su un asteroide selvaggio ai confini della galassia a causa di mio padre…”

Immediatamente, Beerus fece una faccia allarmata.

In effetti, Broly era capace di avere delle serie difficoltà solo a dire di che colore era il camion dei pompieri!

“Andiamo, non può essere messo così male… vero?” fece Beerus ed il Trunks più grande gli rivelò, in tono neutro: “Stiamo ancora cercando d’insegnargli a scrivere il suo nome con una sola L.”

Intuendo che era meglio lasciar stare, altrimenti avrebbe corso il rischio di ritrovarsi senza il suo cavallo vincente, Beerus dichiarò, ovviamente cercando di nascondere il suo rossore: “…Però, dato che ho pietà dei tuoi guerrieri, rinuncerò alla prova scritta.”

“Sì, certo, come no…” ridacchiò Champa, il quale, ovviamente, aveva mangiato la foglia, per poi domandare: “In ogni caso, dove lo facciamo il torneo?”

“Diamo subito un’occhiata per trovare un posto adatto.” Annunciarono i due angeli e, dopo un po’, annunciarono: “Forse abbiamo trovato il posto perfetto… si tratta di un pianeta senza nome, privo di qualsiasi forma di vita che fluttua in una dimensione neutrale.”

“Perfetto… io e Vados ci occuperemo del ring e degli spalti. A quando gl’incontri?” domandò Champa e Whis, dopo averci riflettuto attentamente, propose: “Che ne direste di far cominciare gli scontri alle dieci del mattino tra una settimana secondo il calendario dell’ottavo sole?”

Poi, notando lo sguardo confuso su tutti e quattro i mortali presenti, l’angelo specificò: “Tra cinque giorni, secondo il calendario terrestre.”

“Ah.” Fecero tutti e Beerus dichiarò: “Bene, direi che è tutto pronto per quanto riguarda le cose essenziali… ci vediamo tra cinque giorni.”

“Non scappare, eh?” lo avvertì Champa, mentre si sollevava assieme a Vados, e Beerus, seccato per la provocazione, ribatté prontamente: “Tsk… lo stesso vale per te!”

Mentre si allontanavano, Vados si voltò verso Champa e gli ricordò, sottovoce: “Sicuro di volerlo fare, Lord Champa? Se doveste perdere, le sfere dei desideri che abbiamo raccolto con così tanta fatica…”

Per tutta risposta, Champa si voltò a guardare i quattro mortali ancora a terra e sorrise divertito: “Umpf… hai visto come si muovevano quei quattro? Sarà una vittoria facile!”

Dopodiché, lui e Vados se ne andarono, mentre, nel frattempo, i quattro guerrieri si toglievano le pesanti tute, le quali sprofondarono rumorosamente non appena toccarono terra.

“Accidenti… quel vestito era davvero pesantissimo…” commentò il Trunks più giovane, mentre si massaggiava il collo leggermente dolorante.

“Lord Beerus, è sicuro che sia una buona idea partecipare al torneo di Champa?” domandò, nel frattempo, Whis a Beerus, il quale rispose con un atteggiamento di superiorità: “Certissimo! Perché?”

“Beh, perché c’è il rischio che durante il torneo Lord Champa noti le somiglianze tra i due Trunks e possa scoprire che uno di loro è un doppione proveniente da un mondo parallelo futuro andato distrutto… lei sa, signore, che è un reato molto grave manipolare il tempo e coprire il responsabile di un misfatto del genere… e se la cosa giungesse all’orecchio di Zen’o…”

Quelle parole fecero sbiancare di paura la divinità, la quale, però, recuperò buona parte del suo coraggio, tanto da dire: “Beh, questo torneo è una cosa che riguarda solo me e Champa, quindi, non c’è bisogno di coinvolgere Zen’o in questa storia… e poi, basterà che uno dei due partecipi con un nome falso e siamo a posto!”

“E’ sicuro che basterà usare un nome falso per ingannare vostro fratello?”

“Certo che sì! E adesso chiudi il becco!”

“Lord Beerus…” disse, proprio in quel momento, Broly e Beerus, voltandosi e guardandolo in malo modo, domandò: “Che c’è, adesso?!”

“Servono cinque lottatori, giusto? Noi siamo solo in quattro e, purtroppo, nessuno di noi conosce altri potenti guerrieri per la squadra… cosa facciamo?” spiegò Broly e Beerus rispose: “Il quinto l’ho già scelto io, per cui siamo a posto.”

“Eh? Davvero? E chi è?” chiese, sbalordito, il Trunks più giovane e Beerus disse: “Non ve l’ho mai detto? Nella mia lunga storia di battaglie, Broly è stato il secondo avversario più forte che io abbia mai affrontato…”

“Eh?” fece Broly, indicandosi confuso, mentre Beerus rivelava, con un sorriso di trionfo: “Ho scelto il primo.”

“Eh?! Che cosa?!” fecero i quattro saiyan, allibiti.

Avrebbero combattuto assieme al primo guerriero potente affrontato da Beerus?!

Allora, forse, avevano buone speranze di vittoria!

“Davvero? Quindi combatteremo con Whis?” domandò Broly e Beerus, seccato “No! Whis non può partecipare e, comunque, stavo parlando di un’altra persona!”

“Ah, sì?”

“Sì, zuccone!”

Nessuno si accorse che Whis stava fissando Beerus con un’espressione stupita, come se non capisse di cosa stesse parlando.

 “Bene, allora voi quattro, per il momento, tornate sulla Terra e dite a Bulma di mettersi a cercare la settima sfera dei desideri prima che il torneo abbia inizio.” Annunciò la divinità ed il Trunks più grande fece notare: “Dubito che il radar cercasfere sia capace di localizzare una sfera così mostruosamente grande…”

“Bulma mi sembra una donna molto intelligente… potreste chiamarla e dirle di costruirne uno nuovo, molto più potente.” Propose Whis ed il Trunks più giovane annuì: “Sì, ottima idea… se solo ci fosse un modo per contattarla…”

“Ci penso io.” Fece Whis facendo apparire il suo bastone.

 

Terra

Capsule Corporation, lunedì, 16:15

 

“Adesso che abbiamo finito, con le pulizie, che ne direste di guardare la tv?” domandò Cheelai e Gure, passandosi una mano sulla fronte bianca, annuì: “Sì, ottima idea! Ci sono dei programmi terrestri interessantissimi… ne ho visto qualcuno durante la mia ultima permanenza sulla Terra...”

Immediatamente, Cheelai si buttò di peso sul divano, mentre Gure prendeva il telecomando ed accendeva la tv, ma, invece di un programma, apparve una trasmissione disturbata.

“Ci saranno anche dei programmi interessantissimi, ma non si vedono. Ci sono soltanto degli screzi…” Commentò Lemo che era in piedi di fianco alla piccola aliena, la quale ammise, mentre schiacciava i vari tasti nel tentativo di cambiare canale, sperando che in un altro le cose andassero meglio, ma inutilmente: “Eh, sì… anche due mesi fa c’era questo problema… bisognerà decidersi a chiamare l’antennista…”

“Ho un’idea! La posso riparare io l’antenna!” propose Lemo e Cheelai, senza il minimo tatto, ribatté: “Ma Lemo, qui ci vuole un giovane!”

“Eh?!” esclamò il vecchietto, mentre Gure tentava di risolvere quella situazione, prima che scoppiasse una guerra: “Quello che Cheelai voleva dire… è che qui ci vuole un tecnico… un professionista in questo genere di riparazioni… sennò rischi di farti male… guarda che il pericolo elettrico non è mica uno scherzo…”

“Va bene, state a sentire, ragazze: non abbiate paura. Non c’è problema. Voi due mettetevi lì, state tranquille. Io vado su e voi mi avvisate quando l’immagine è perfetta! Io vado a ripararla, ok?” dichiarò Lemo, prima di uscire dalla stanza, deciso a dimostrare che anche se aveva una certa età, non aveva alcun problema a sistemare un’antenna tv sul tetto di un palazzo, mentre Gure si raccomandava, preoccupata: “Fa attenzione, Lemo!”

Una volta salito sul tetto, grazie ad una scala, in quanto, a differenza di Cheelai, non sapeva volare, l’alieno scoprì con sgomento che il motivo per cui il televisore non funzionava era perché un uccello aveva fatto il nido sull’antenna tv.

Deciso a dimostrare il suo valore alle ragazze, Lemo afferrò con le mani l’antenna e cominciò ad agitarla, gridando, nel mentre: “Vieni via di lì! Scendi, dico! Scendi, perbacco!”

Sfortunatamente l’animale non sembrava per niente intimorito da Lemo, in quanto continuava tranquillamente a gracchiare, come a sfidarlo.

Vedendo che era inutile, il vecchietto cominciò a salire sull’antenna, dicendo, nel mentre: “Vai via! Vai via! Via di lì, maledetto piccione!”

Tuttavia, a causa del peso corporeo, l’antenna cominciò ad oscillare pericolosamente, facendo sbiancare il povero alieno, il quale si agitò: “No, no, no! Andiamo, bello, vattene… no!!!”

Alla fine, a causa del troppo peso, l’antenna si diveltò, facendo scappare il piccione, ma, in compenso, il povero Lemo si ritrovò a penzoloni nel vuoto, aggrappato all’antenna.

“Ecco! Adesso va meglio, Lemo!” esclamò la voce di Cheelai proveniente dalla finestra aperta.

Il povero alieno cercò di risalire sul tetto, ma il piede gli scivolò dalla grondaia.

Mentre Lemo cercava di tornare lassù, sentiva le voci di Cheelai e Gure che gli davano indicazioni su come sistemare l’antenna, in quanto ignoravano il pasticcio in cui si era cacciato: “No, no… ecco! Bene! No, Lemo, no… ma no! No, Lemo, no! Ancora un pochino, Lemo…”

Ad un tratto, però, il vecchio perse la pesa dell’antenna e, mentre cadeva per terra, sentì la voce delle due ragazze urlargli: “Perfetta! Bravo, Lemo!”

Tuttavia, non appena sentirono un sonoro tonfo proveniente dal giardino, entrambe le ragazze corsero alla finestra per vedere cosa fosse successo e videro Lemo, piuttosto malconcio, ma ancora vivo, sul ramo di un albero, il quale aveva attutito il volo, permettendogli così di sopravvivere alla caduta.

“LEMO!!!!” urlarono, contemporaneamente le due aliene a quella vista, e poi, mentre Gure correva a prendere da un’altra stanza la cassetta del pronto soccorso, Cheelai uscì dalla finestra e volò verso Lemo, così da aiutarlo a scendere.

 

Pianeta di Beerus

Giardino, lunedì, 16:30

 

“Dovrebbe rispondere a minuti…” fece Whis, guardando il suo bastone e, proprio in quel momento, nel bastone apparve l’immagine di Bulma, la quale, sorpresa, domandò: “Sì? Cosa c’è, Whis?”

“Avremmo bisogno che tu costruisca un radar molto potente per localizzare una sfera del drago grande come un pianeta.”

“Che?!?!”

“Adesso ti spiego… poco fa è venuto a trovarci Lord Champa, il fratello gemello di Lord Beerus, il quale è anche il dio della distruzione del Sesto Universo e…”

Mentre Whis spiegava a Bulma la situazione, Beerus si avvicinò al gruppo e dichiarò: “Ascoltate, voi dovete assolutamente vincere! Qualunque cosa succeda, non possiamo perdere contro il Sesto Universo, intesi?”

“Però, adesso che ci penso bene… se anche dovessimo perdere e la Terra venisse spostata in un altro universo… per noi non cambierebbe granché.” Fece notare Broly e Beerus, furioso, urlò: “Che cosa?! Combattete seriamente o vi distruggo!”

“Calma, calma…” tentò di calmarlo il Trunks più grande, mentre Whis, diceva, mentre faceva sparire il bastone: “Ecco fatto. Ho avvisato Bulma. Ha detto che tenterà di costruirlo non appena avrà finito di occuparsi di Lemo…”

“Gli è successo qualcosa?” domandò, preoccupato, Broly e Whis, facendo le spallucce, rivelò: “Mah, a quanto pare ha fatto una brutta caduta poco fa… ma secondo Bulma, a parte qualche livido e graffi, se la caverà…”

Dopo aver detto quelle parole, si avvicinò ai quattro mortali e disse loro, con un tono molto serio: “In ogni caso… fareste meglio a combattere seriamente. Tutti e quattro.”

“Eh? E perché? In fondo, non cambierà niente alla Terra se verrà spostata in un altro universo…” fece notare il Trunks più giovane e Whis ammise: “Vero… alla Terra non succederà niente se finirà nel Sesto Universo… al contrario del Trunks numero 1 e della Mai numero 1.”

“Eh?!” fecero, sconvolti, tutti e quattro e Whis ricordò: “Voi due sapete benissimo che è un grave reato manipolare il tempo… di solito, le divinità della distruzione sono tenute ad eliminare i responsabili di ciò, ma Lord Beerus ha fatto un’eccezione per quanto riguardo il Trunks e la Mai venuti dal futuro, sia perché grazie a loro ha avuto salva la vita, ma anche per poter gustare le delizie della Terra… ma se il Sesto Universo vincesse e la Terra venisse spostata nel loro universo, non ci vorrà molto affinché Lord Champa scopra questa violazione… e di certo, lui non si farebbe alcuno scrupolo ad eliminarvi tutti per evitare di finire nei guai con Lord Zen’o e Lord Beerus non potrebbe fare niente, visto che non sarebbe più il responsabile della Terra e di tutti i suoi abitanti. Se lo scontro fosse avvenuto con il Decimo Universo, non ci sarebbe stato alcun problema, dal momento che anche le divinità di quell’universo sono in debito con noi per via della faccenda di Black Goku e di Zamasu… ma il Sesto non ha avuto alcun coinvolgimento in questa faccenda, almeno in maniera diretta, quindi, non possiamo contare su un debito di riconoscenza.”

Sentendo quelle parole, tutti sbiancarono.

Per i guerrieri del Sesto Universo, quel torneo non avrebbe cambiato niente… ma loro dovevano assolutamente vincere per assicurarsi che i due Trunks e le due Mai fossero al sicuro.

“Un’altra cosa… è opportuno che Lord Champa non sospetti la cosa neanche durante il torneo, dato che, in caso di sconfitta, potrebbe rivelare a Zen’o dell’accaduto, come vendetta per essere stato sconfitto e aver perso le super sfere del drago… ed il Trunks più grande di certo sa cosa succederebbe se intervenisse Zen’o…” continuò Whis ed il Trunks più grande abbassò la testa, ricordando i tremendi momenti della distruzione del suo mondo, ammettendo: “Sì… sarebbe uno spettacolo davvero orribile…”

“Il mio consiglio è che uno dei due Trunks partecipi al torneo sotto falso nome, così da evitare i sospetti di Lord Champa… o almeno rallentarli.”

“Lo faremo.”

“Bene… e adesso rechiamoci tutti sulla Terra per gustare qualche nuova delizia terrestre.”

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Il corsaro nero