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Autore: Mariusgon    08/08/2022    1 recensioni
La Storia narra le vicende svoltesi nell'arco di una notte in cui i Guerrieri Z hanno dovuto affrontare l'Uomo Nero.
DAL TESTO:
La vista gli si annebbiò ma ben presto cominciò a vedere cose assurde: entità, esseri dalle forme inconcepibili e tutte loro erano radunate intorno ad un enorme essere oscuro, con un solo enorme e spaventoso occhio.
«Io… ti… vedo.» disse una voce nella testa di Melanzo, dopodiché non sentì e vide più nulla.
Genere: Dark, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Majin Bu, Nuovo personaggio, Ub
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball: Dark Trilogy'
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DRAGON BALL – BOOGEYMAN

 
Capitolo 2: Primo contatto

 
 
Due figure, un ragazzo nero coi capelli alla Mohawk ed uno strano grosso essere umanoide dalla pelle rosa, si trovavano nel giardino di una grande villa appartenente al grande Mister Satan.
I due si trovavano a due metri di distanza l’uno dall’altro
«Ub, il segreto per un incantesimo efficace è avere la mente limpida e rilassata.» disse Majin Bu.
«Questo me l’avete già detto, Sensei.» rispose Ub, un po’ scettico sulla buona riuscita di quella sessione di allenamento che andava avanti oramai da più di tre ore.
Passarono alcuni secondi prima che Bu riprendesse la parola e chiedesse: «Vogliamo riprovare?»
«Sì.» disse Ub deciso.
A quel punto, il Majin fece un passo avanti e l’antenna sulla sua testa venne indirizzata in direzione di Ub. Meno di un secondo dopo, dalla punta dell’antenna di Bu partì un raggio viola in direzione di Ub.
Il ragazzo puntò il suo indice sinistro verso quel raggio viola e tentò di generare magicamente un contro-incantesimo per respingerlo, e per un attimo sembrò funzionare.
Infatti, dalla punta dell’indice di Ub partì un raggio arancione che si scontrò a mezz’aria con quello viola. Dopo pochi istanti, entrambi i raggi sparirono nel nulla.
«Ha-Ha!» esclamò Ub, soddisfatto. «Sono riuscito respingere il vostro incantesimo, Sensei!»
«Ne sei proprio sicuro?» disse Bu, indicando il braccio destro di Ub.
Ub si voltò e si rese conto che il suo braccio era diventato di pasta frolla.
«C-Cheee? C-Come è possibile? Ho fermato il vostro incantesimo!» lamentò il ragazzo.
«Ci eri quasi riuscito, sì, ma hai abbassato troppo preso l’attenzione.» rispose Bu, ritrasformandogli il braccio destro di pastafrolla in uno di carne ed ossa.
Proprio in quel momento, Mister Satan sbucò fuori da una porta che conduceva all’interno della villa, ed era accompagnato da una ragazza dai capelli neri.
«Ciao Ub! Ciao Bu!» salutò Pan.
«Ehilà, giovane Pan!» disse Majin Bu. Ub si limitò a fare un cenno del capo.
«Ragazzi, ora che è arrivata anche Pan, possiamo cenare. Venite dentro che ho preparato un po’ di bruschette e crostini come antipasti.» disse loro il vecchio Mister Satan.
«Uhhh, non me lo faccio ripetere due volte!» esclamò entusiasta Bu, per poi rivolgersi verso Ub: «Per oggi basta così con l’allenamento, Ub. Continueremo domani.»
Dopodiché, il Majin corse gioioso dentro la villa, pronto a strafogarsi delle delizie che Satan gli avrebbe servito a tavola.
«Voi venite?» chiese il vecchio rivolto a Pan ed Ub.
«Sì, arriviamo tra qualche minuto nonno.» rispose la ragazza.
Satan annuì e seguì Bu all’interno della villa.
 
Rimasti soli, Pan si rivolse a Ub: «Allora… com’è andato l’allenamento con Bu?»
«Una schifezza.» rispose il ragazzo. «Mi ha trasformato tre volte il busto in gomma da masticare, due volte gli occhi in cioccolatini e una volta il braccio destro in pasta frolla.»
«Ah, beh, ieri ti aveva trasformato interamente in un lecca-lecca al limone, quindi c’è stato un miglioramento.» commentò la ragazza, ricevendo un’occhiata torva dall’altro.
«E tu, invece? Com’è andato il torneo?» chiese Ub.
«Una noia mortale! Nessuno dei concorrenti era alla nostra altezza, mi sono limitata a mandarli tutti al tappeto con un colpo.» raccontò Pan.
«Pare che sia stata una giornata deludente per entrambi, allora.» constatò il ragazzo.
Pan annuì, per poi chiedere: «Notizie di nonno Goku?»
«Il Sensei Goku e Vegeta si trovano ancora nella Stanza dello Spirito e del Tempo ad allenarsi, credo che usciranno tra qualche ora.» rispose Ub.
«Ahhh, ma che noia. Io voglio allenarmi e migliorare il mio Super Saiyan, e invece il nonno se ne passa il tempo a prendersi a pugni con Vegeta.» si lamentò la ragazza.
«Sei diventata Super Saiyan?» chiese Ub stupito.
«Oh, sì. Giorni fa oramai.» annuì Pan. «Vuoi vedere?»
Dopodiché, la ragazza strinse i pugni e scatenò il suo Ki: i suoi capelli divennero irti all’insù e dorati, le sue iridi verde chiaro e tutt’intorno a lei si levò una fiamma dorata che l’avvolgeva totalmente.
«Scommetto che comunque non sei rapida quanto me col Kaioken.» disse Ub, osservando l’amica compiacersi della sua nuova trasformazione.
«Hahaha, non farmi ridere.» rispose l’altra.
«Vogliamo provare?» la sfidò il ragazzo.
«Ma certo!» rispose Pan sicura.
«Va bene, allora! Il primo che fa il giro del pianeta e ritorna qui sarà il più veloce.» disse Ub, mettendosi in posizione per spiccare il volo.
«Preparati a mangiare la polvere!» gli disse Pan, mettendosi anch’ella in posizione.
Ub sorrise, dopodiché cominciò a radunare le forze per richiamare la sua tecnica più potente.
«Kaiok-» cominciò a dire, ma a metà parola si bloccò.
Un dolore lancinante alla testa lo colpì e la vista gli si annebbiò. Per un attimo non capì più nulla, poi si sentì cadere a terra.
«UB!» udì in lontananza Pan urlare il suo nome, dopodiché svenne.
 
«Ub, ehi, Ub? Svegliati.» si sentì schiaffeggiare.
Riaprì gli occhi e vide il faccione di Bu e quello di Mister Satan incombere su di lui.
«Stai bene, figliolo?» gli chiese il vecchio uomo, aiutandolo a rialzarsi.
«Cosa… cos’è successo?» chiese il ragazzo una volta in piedi.
«All’improvviso sei svenuto.» disse Pan.
«Svenuto? Ma come…?» si chiese il ragazzo, ma all’improvviso qualcosa catturò la sua attenzione, quella di Majin Bu ed anche quella di Pan.
A diversi chilometri di distanza, un particolare Ki si era manifestato facendosi percepire dai tre.
«L’avete percepito anche voi?» chiese Pan a Ub e Bu.
«Sì, ma cos’è? Non sembra un’aura normale… è strana…» disse Ub.
«Strana?» chiese Pan. «A me sembra una normale aura maligna, solo molto potente.»
«No, Ub ha ragione. Quel Ki non è normale.» disse Majin Bu. Dopodiché si voltò verso Satan e disse: «Satan, tu e i ragazzi rimanete qui. Io vado a controllare.»
«Veniamo anche noi!» dissero in coro sia Ub che Pan.
Sia Bu che Mister Satan sapevano bene che tentare di convincerli a rimanere alla villa sarebbe stato inutile, quindi evitarono di provarci.
«E va bene, ma rimanete dietro di me.» disse Bu, prendendo il volo e venendo seguito dai due ragazzi.
 
Dopo circa dieci minuti di volo, giunsero in una cittadina non molto distante da Città Centrale.
Oramai il sole era calato da diversi minuti e tutto era immerso nel buio. Molti dei lampioni nelle strade erano andati distrutti e molti edifici erano in pessime condizioni.
Le auto dei residenti erano ovunque tranne che sulle carreggiate, ma la cosa che inquietò di più il trio fu che, sparse qua e là, c’erano parecchie chiazze di sangue ma non trovarono nessun corpo.
«Cosa… cos’è successo qui?» chiese Pan, appena atterrati.
«Qualcuno qui ha lottato.» constatò Ub.
«Sì, ma la domanda è chi.» disse Bu.
I tre girovagarono per i vicoli della cittadina finché Pan non notò qualcuno nascosto in un’ombra che li osservava.
«Guardate, lì c’è qualcuno.» disse la ragazza agli altri due.
Effettivamente, notarono Bu e Ub, nascosto dietro un albero c’era un uomo che li osservava. Egli, appena si i tre si voltarono verso di lui, fece un passo in dietro per poi cominciare a scappare.
«Ehi, tu! Dove scappi?!» gli urlò dietro Pan, cominciando a ricorrerlo.
«Pan, dove vai?!» disse Ub, cercando di fermarla senza riuscirci.
Pan rincorse per due minuti buoni l’uomo, che sembrava sgusciare via nel buio molto rapidamente, anche per un superumano.
Ad un certo punto, però, l’uomo raggiunse una radura circondata da alberi e vi si fermò al centro.
«Fine della corsa, amico.» disse Pan, appena l’ebbe raggiunto nella radura, seguita a ruota da Ub e Bu.
In un primo momento, quando lo guardarono bene in faccia, i tre pensarono si trattasse di una persona qualunque, ma appena riconobbero la cicatrice sulla guancia sinistra, quella sull’occhio destro e i lunghi capelli neri, non potettero credere ai propri occhi.
«Ma… ma tu sei… Yamcha?» chiese Ub, guardando il guerriero. Questi non rispose, ma si limitò a guardarli terrorizzato.
Ad un certo punto, una specie di tentacolo oscuro sbucò dal petto di Yamcha e lo sollevò di peso verso l’alto.
«F-Fuggite… fuggite schiocchi!» urlò Yamcha, prima di essere trascinato all’interno della foresta di alberi dal tentacolo.
I tre udirono le urla agghiaccianti dell’uomo, dopodiché solo silenzio.
«Yamcha!» urlò Pan, cercando di correre verso la foresta per soccorrerlo, ma Bu la trattenne.
Passarono pochi istanti che dalla foresta emergesse un altro uomo che Pan riconobbe abbastanza rapidamente nonostante avesse un aspetto più oscuro e grottesco di quello che aveva avuto fino a qualche ora prima.
«Ma tu sei il tipo che ho mandato al tappeto al torneo. Che ci fai qui?» domandò la Saiyan.
«Anche a me fa piacere rivederti, ragazzina…» rispose l’uomo con voce roca.
«Sei tu il responsabile di quello che è accaduto alla gente di questa città?» domandò Bu.
«Le persone che abitavano questa piccola città sono state ben liete di offrire le loro anime a me… quindi diciamo pure che sono il responsabile della loro sparizione.» rispose l’uomo.
«Maledetto, cos’hai fatto a tutti loro? E a Yamcha?!» sbraitò Pan, furiosa.
«Yamcha? Oh, il vostro amico sta bene…» disse l’uomo, porgendo un braccio alla sua sinistra. Dal nulla, riapparve Yamcha fluttuando con ancora il tentacolo oscuro conficcato nel petto. Stavolta, però, gli occhi del guerriero erano rovesciati e la bocca era spalancata in maniera poco naturale.
«Visto?» disse l’uomo.
«Lascialo andare!» esclamò Ub, lanciando un Kienzan in direzione del tentacolo che trapassava Yamcha. Il Kienzan andò a segno, ma il tentacolo si riformò dopo pochi istanti.
«È inutile, dobbiamo far fuori lui per liberare Yamcha.» disse Bu.
«Bene, allora!» esclamò Pan, per poi trasformarsi in Super Saiyan e lanciarsi all’attacco.
 
Pan si portò rapidamente faccia a faccia con il suo avversario e caricò il suo pugno destro con tutta la forza che aveva in corpo.
L’uomo schivò rapidamente il pugno per poi bloccare rapidamente un calcio rotante. Dopodiché, assestò una testata alla ragazza che la mando dritta a terra distesa.
Bu e Ub si fecero avanti per dar manforte a Pan ma le mani dell’uomo si tramutarono in altri due tentacoli come quelli che tenevano Yamcha che cominciarono ad ostacolare i due.
Nel frattempo, l’uomo si avvicinò a Pan e le mise un piede sulla gola cominciando a far pressione.
La ragazza tentò di liberarsene ma una strana sensazione di angoscia unita alla spaventosa forza dell’uomo le impedirono di uscire da quella situazione.
«Addio, ragazzina.» disse l’uomo, facendo ancora più pressione sulla sua gola.
Pan fu sul punto di soffocare, quando ad un certo punto un raggio energetico non colpì in pieno l’uomo e non lo mando a schiantarsi al suolo qualche metro più in là.
Alzando lo sguardo verso il cielo, Pan vide che colui che l’aveva soccorsa non era altri che Piccolo.
«Stai bene?» chiese il namecciano, appena le fu atterrato vicino.
«Sì…» rispose la ragazza.
Ben presto arrivarono anche Bu e Ub.
«Piccolo! Come mai sei qui?» domandò Ub.
«Ho percepito un’aura particolare da queste parti e, quando ho percepito i vostri Ki, sono venuto a controllare che steste tutti bene.» rispose Piccolo. «E pare che io sia arrivato prima degli altri…»
«Altri? Altri chi?» chiese Pan, ma non ci fu bisogno per il namecciano di rispondere.
Infatti, proprio in quel momento, dal nulla apparvero Goten e Trunks che si lanciarono sull’uomo.
Gli assestarono un paio di calci e pugni prima che egli riuscisse a respingerli, costringendoli ad arretrare fino ad atterrare difronte proprio a Piccolo e gli altri.
L'uomo fece per lanciarsi contro di loro, ma dall’alto arrivò un grido: «Kikoho!»
Dopodiché, l’uomo venne colpito da un attacco energetico che lo fece sprofondare nel sottosuolo.
«Perdonate il ritardo.» disse Tenshinhan, atterrando vicino a Piccolo. «Non sono veloce quanto voi namecciani e Saiyan.»
Nessuno ebbe nemmeno il tempo di ricambiare il saluto dell’ultimo arrivato, che l’uomo ritornò in superficie sbucando alle spalle del gruppo.
Subito Goten e Trunks gli si pararono davanti.
«Non sappiamo chi tu sia amico…» cominciò a dire Goten.
«…ma ti possiamo garantire che te la sei presa con le persone sbagliate!» concluse Trunks.
Entrambi scatenarono i loro Ki e si trasformarono in Super Saiyan.
 
 
 
ANGOLO AUTORE
 
Ciao!
Cominciano i guai per i nostri cari Guerrieri Z e già c’è stata una vittima illustre in questa nuova battaglia. Riusciranno i nostri eroi a sconfiggere questo strano uomo dalle mani tentacolari?
Fatemi sapere che ne pensate, amici!
Al prossimo capitolo!
 
Mariusgon
   
 
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