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Autore: LadyHeather83    08/08/2022    1 recensioni
ATTENZIONE: LA STORIA CONTIENE SPOILER INERENTI ALLA QUARTA STAGIONE
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Chat Noir fa una promessa a Lady Bug. Una promessa che intende mantenere ad ogni costo, perchè sa che lei è la persona perfetta per ricoprire il suo ruolo.
Ora sono davvero solo loro due insieme contro il mondo.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Felix Agreste, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lady Bug rimase ad osservare lo sguardo severo ed austero del Grande Guardiano Celeste, in attesa che egli proferisse parola.

Le mani tremavano visibilmente sotto i guanti rossi e Chat Noir gliene prese una con la speranza di calmarla ed infonderle tranquillità.

I loro occhi si scontrarono per una manciata di secondi, ma a Lady Bug bastarono per farla avvampare ed accelerare il ritmo del battito del suo cuore, soprattutto perché le volse l'ennesimo sorriso caloroso e rincuorante.

E Dio solo se ne aveva davvero bisogno in quel momento.

L'eroina coccinella non riusciva a formulare nessuna parola e nemmeno Chat Noir, il quale intuì subito perché Su-Han si trovasse lì davanti, ovvero per riprendere i loro Miraculous.

Lo sguardo di Chat Noir s'indurì quando il Grande Guardiano Celeste protese una mano aperta verso di loro senza dire niente, come a voler ricevere qualcosa.

"MAI!" Proferì il super eroe mettendosi davanti alla sua milady difendendola a spada tratta, in quanto, Su-Han addossava a lei la colpa della perdita dei kwami.

Lo sapeva che era sbagliato lasciarli nelle mani di due ragazzini imprudenti e senza alcuna esperienza o addestramento, anche se i due super eroi avevano già dimostrato il loro valore.

La rabbia di Chat Noir salì sempre di più, soprattutto perché Su-Han non voleva sentire ragioni, era determinato più che mai a riavere quanto di spettanza. Ed il suo sguardo non ammetteva un 'no' come risposta, ma anche Chat Noir rimaneva fermo nella sua idea: non gli avrebbero consegnato proprio un bel niente, perché questo avrebbe significato che Lady Bug avrebbe dovuto rinunciare al ruolo di Guardiana dei Miraculous e di conseguenza avrebbe perso la memoria, dimenticandosi per sempre di lui.

Solo questo pensiero bastò a mandargli lo stomaco sotto sopra e trattenere a stento un conato di vomito.

Doveva essere forte.

Per sé stesso.

Ma soprattutto per lei.

Lei, alla quale dopo quella richiesta erano cadute tutte le speranze di sistemare le cose.

"Non alzare la voce con me!" Lo rimbeccò il Guardiano ancora più indispettito.

Incurvò il labbro inferiore in segno di dissenso, nessuno si era mai e poi mai permesso di rivolgersi a lui in maniera così insolente ed altezzosa, e Su-Han non tollerava un simile comportamento soprattutto da parte di un ragazzino.

Quelli come lui, al Tempio in Tibet, venivano puntiti con una settimana di digiuno e relegati in una stanza buia nei sotterranei.

Alzò una mano per dargli un sonoro ceffone, in modo che capisse chi comandava e che in quel momento si trovava fortemente dalla parte del torto, ma un lazo gli bloccò il polso.

"Ci- ci scusiamo per il nostro comportamento" Disse mestamente Lady Bug con la testa bassa.

"Milady, non avrai intenzione di..." Pronunciò con un filo di voce e lo sguardo attonito.

"NO!" Lo interruppe lei "... non gli consegnerò mai il mio Miraculous e non rinuncerò mai al mio ruolo di guardiana."

Finalmente Chat Noir potè tirare un sospiro di sollievo dopo quella rivelazione.

"Avete combinato un bel casino voi due! Ora Papillon possiede tutti i Miraculous."

"Tutti, tranne due." Lo corresse l'eroe gatto con aria di superiorità, ricevendo in cambio un'occhiata torva che lo intimorì, infatti, deglutì il nulla pensando che forse, era meglio tacere per una buona volta.

"Quello che voleva dire Chat Noir..." Balbettò lei cercando di ammorbidire Su-Han per farlo ritornare sui suoi passi "... era che recupereremo tutti i kwami, costi quel che costi." Disse determinata volgendo poi lo sguardo verso Chat Noir che ammiccò e asserì con il capo.

Su-Han di primo acchito non sembrava esserne così sicuro e lasciare il destino di quegli Dei in mano a due ragazzini sapeva non essere la scelta giusta, ma già molte volte, Lady Bug, aveva dimostrato di sapersela cavare in certe situazioni e riemergere a testa alta anche se la condizione non era delle più favorevoli.

Il Guardiano Celeste si trovò davanti ad un bivio, difronte ad una scelta difficile che, se presa troppo alla leggera senza considerare tutte le variabili del caso, si sarebbe rivelata la più sbagliata in caso di sconfitta da parte delle forze del bene.

Su-Han gli diede le spalle e si portò due dita sul mento.

Interrogò mentalmente gli astri e gli spiriti eletti e sapienti che era riuscito a richiamare a sé con il suo potere mentale e assoluta concentrazione.

Tutti gli suggerivano di lasciarli provare, di dargli una possibilità.

Erano i soli a conoscere il modus operandi di quel pazzo sadico di Papillon, ed erano gli unici che avrebbero potuto prevalere, con qualche difficoltà, ovviamente.

Ma Lady Bug e Chat Noir erano pronti a tutto, ed insieme avrebbero preso parte a quella missione mettendoci l'anima.

Su-Han si voltò di scatto una volta presa la sua insindacabile decisione.

Squadrò dalla testa ai piedi i due ragazzini con riluttanza, sbuffò dal naso e respirò profondamente.

"Va bene" Furono le due parole difficili da pronunciare.

I due super eroi di guardarono con aria trionfante, stavano per lanciare dei coriandoli in aria per quella piccola vittoria quando l'entusiasmo venne subito smorzato.

"... una volta terminata la missione mi restituirete i Miraculous! Non posso rischiare che questo pasticcio si ripeta."

Lady Bug deglutì il nulla e la gola le si seccò di colpo, non era questa la sua ambizione, ma aveva bisogno di un diversivo per farlo andare via il più presto possibile e mettere in atto un piano con Chat Noir per cominciare a riprendersi i Miraculous.

Chat Noir avrebbe voluto morire piuttosto di sapere che quelli erano gli ultimi momenti in cui la sua milady si sarebbe ricordato di lui.

Una lacrima rigò il volto della super eroina, che non fece altro che acconsentire a quanto impartitole, sotto lo sguardo sbigottito di Chat Noir.

"No, Milady... ti rendi conto che cos'hai fatto?"

Lady Bug allungò le braccia lungo i fianchi chiudendo le mani a pugno, stringendo forte. Non c'era bisogno che glielo ricordasse, ma non poteva al momento ribellarsi.

"Lo so..." Sospirò tra i singhiozzi che non impietosirono per niente il Guardiano Celeste, forse a causa delle sue scarse doti di recitazione.

"Così è deciso!" Sentenziò balzando sul comignolo vicino "... sappiate che vi terrò d'occhio per tutto il tempo voi due." Su-Han sparì dalla loro vista subito dopo.

Chat Noir digrignò i denti, non perché alla fine di quella giostra avrebbe perso Plagg, anche se gli dispiaceva un sacco; in quel kwami petulante aveva trovato un amico ed un confidente, un qualcuno che gli risollevasse il morale ogni volta che si sentiva solo e perso.

Ma presto avrebbe lasciato anche lei, e non sapere chi fosse in realtà gli mandò il sangue al cervello. Non l'avrebbe mai più rivista.

Il suo sguardo penetrante e blu come l'oceano infinito non gli avrebbe mandato più il cuore in subbuglio e lo stomaco vibrare dall'eccitazione ogni volta che accidentalmente lo toccava o gli parlava.

*

Lady Bug lesse all'interno dei suoi smeraldi tutto il suo disappunto "Non avevo altra scelta." Gli disse quando i singhiozzi si placarono e finalmente ebbe la forza per dire qualcosa.

"C'è sempre una scelta, ma tu hai preferito la strada più facile. E questo, se posso permettermi, Milady, mi meraviglia."

"Non è così! Avevo il timore che se avessi ribattuto qualcosa ci avrebbe portato via subito i nostri Miraculous. Ed invece ho bisogno di pensare..."

"A cosa?" Fece lui interrogativo.

"A come sconfiggere Papillon una volta per tutte." Rispose mordendosi il labbro inferiore ed asciugandosi le guance con entrambe le mani.

"Quindi era tutta una finta poco fa... E poi? Hai pensato a cosa fare? Noi... non ci rivedremo più se perderai la memoria." Sospirò con gli occhi lucidi.

Lady Bug alzò un sopracciglio "Secondo te ci faremo separare?"

Chat Noir rizzò le orecchie in attesa di spiegazioni "Tengo molto a te, chaton... e non ho proprio intenzione di allontanarti dalla mia vita. Troveremo una soluzione anche a questo problema." La coccinella gli prese le mani artigliate portandosele all'altezza del petto "... una questione alla volta, ok?" Lo sguardo che gli volse lo rincuorò, allora la sua lady non aveva alcuna intenzione di rinunciare a lui, a Tikki, o a qualsiasi ricordo legato a quella loro avventura.

Il cuore di entrambi martellava forte nel petto, e Lady Bug appoggiò poi la testa sulla sua spalla forte e salda trovandone conforto come ogni volta.

Con lui al suo fianco nessuna missione sembrava così impossibile.

"Grazie!" Gli sussurrò all'orecchio.

"Per cosa?" D'istinto le cinse i fianchi e la dondolò tra le sue braccia infondendole un senso di pace e serenità, e lei si fece trasportare senza protestare, godendosi il momento.

Sapeva che era sbagliato assecondarlo per non dargli false speranze, ma in quell'istante non riusciva proprio a staccarsi da lui.

"Per esserci." Lady Bug vedeva le sue labbra sottili così invitanti, ma forse era solo per l'atmosfera che sapientemente era riuscito a creare.

Si sentiva un'ape attratta dal nettare di un fiore in mezzo ad un campo arido e secco, l'unico sopravvissuto di una tempesta che aveva perversato in quel territorio distruggendo tutto.

S'inumidì le labbra con la punta della lingua, avrebbe dato qualsiasi cosa per assaggiare le sue, e non era la prima volta che le capitava di pensarlo.

D'improvviso il pensiero fisso di Adrien sparì, lasciando spazio a quell'eroe in nero che le stava accanto.

Adrien non l'aveva mai stretta così, forse una volta quando avevano ballato tra le stelle a New York, ma poi basta, il tutto si era limitato a qualche chiacchierata in classe o dopo i vari concerti tenute sulla Liberty, non avevano mai stretto un rapporto che potesse anche solo andare oltre alla forte amicizia che li legava, nonostante sapesse bene che entrambi potevano contare sull'altra.

Un buon esempio era stato quella volta durante il servizio fotografico sulla Tour Eiffel, quando ad Adrien si era spezzata un'ala del costume, al posto di chiamare la sua costumista aveva interpellato Marinette. Che si fosse trattato di una banale scusa per vederla? Ora non aveva più importanza, perché il mondo di Lady Bug stava per essere avvolto da una nuova consapevolezza: Chat Noir non lo poteva considerare più come 'solo' un amico.

D'altro canto, Chat Noir, rimase quasi immobile ed impassibile ai segnali che la sua compagna gli stava mandando, e per non travisarli, preferì attendere una sua mossa, anche se la voglia di avvicinare di più il volto al suo, era tanta.

Chiuse gli occhi per non cadere in tentazione e forzare le cose, al momento gli bastava così, ovvero stringerla tra le braccia ed infonderle coraggio e farle sapere che lui c'è.

"Sempre!" Mormorò appoggiando la guancia sopra la testa.

"Non so cosa farei se non ci fossi."

"Mi sembra di non fare mai abbastanza"

"Non è così, credimi"

I due ragazzi si fecero trasportare da una melodia immaginaria sopra una nuvola, volarono alto nel cielo, il problema era che la nuvola non era finta, ma un ammasso di vespe che li stavano conducendo molto in alto.

Appena se ne accorsero, Lady Bug impugnò con una mano lo yo-yo e con l'altra il suo compagno, lanciò l'oggetto assicurandolo al tetto più vicino, ed insieme atterrarono sulla terrazza.

Entrambi brandirono le loro armi e si misero schiena contro schiena per avere una visuale più ampia.

"Queste vespe mi ricordano qualcosa..." Biascicò Lady Bug "... ma spero tanto di sbagliarmi."

"Ho avuto anch'io la tua stessa sensazione" Lo sguardo di Chat Noir si indurì mettendo tutti i sensi in allerta, poteva sentire il ronzio delle vespe che si avvicinavano. "LAGGIU'" Indicò il punto più alto sopra le loro teste.

Da una parte Lady Bug riuscì a catturarle con lo yo-yo e Chat Noir dall'altra le distrusse tutte con il suo cataclisma.

Stavano per cantare vittoria quando un applauso di scherno si propagò nel cielo parigino.

"Ma che bravi i nostri innamorati!" Starnazzò il loro nuovo nemico.

"VESPA REGINA!!" Urlarono entrambi all'unisono.

*

continua

 

  
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