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Autore: Bombay    08/08/2022    4 recensioni
Yaku deve saltare gli allenamenti per un infortunio, Kuroo va a trovarlo e finiscono per battibeccare su cosa gli piace o meno, ma questa volta, quell'alterco, li porterà ad una scoperta.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Morisuke Yaku, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il teatrino degli opposti
Fandom: Haikyu
Genere: romantico
Tipo: one shot
Coppia: yaoi
Personaggi: Kuroo, Yaku
Rating: PG-13, verde
PoV: terza persona
Spoiler: sì, per chi non ha visto gli episodi extra della terza serie.
Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
 

 

Il teatrino degli opposti

 

Posò il libro sul materasso stropicciandosi gli occhi e sbadigliando piano, forse era meglio se si metteva a dormire. Un bussare leggero gli fece voltare la testa.

Sorrise nel vedere una testa scura dietro a sua madre.

“Morisuke, Kuroo è venuto a farti visita” annunciò accompagnandolo nella stanza.

“Scusi per l’ora, ma è appena finito l’allenamento” si scusò mentre Yaku si sedeva sul letto, la donna alzò gli occhi al cielo “Lo so, lo so” 

“Vi porto qualcosa da bere”

“Non serve non si disturbi”

 

“Ciao” lo salutò Yaku quando furono soli.

“Ciao” rispose con un sorriso “Come stai? Come va la caviglia?” chiese sedendosi sul letto. Il libero scrollò le spalle e si incupì.

“Non è niente di grave devo solo aspettare che si sistemi” mormorò “Non ho molta scelta”

“Ti fa male?”

Annuì piano “Com’è andato l’allenamento?”

“Il solito post partita: tranquillo”

“Lev ha battuto la fiacca vista la mia assenza?”

“In realtà no, si è allenato parecchio in ricezione senza lamentarsi, insieme a Shibayama”

“Bene” rispose compiaciuto.

Stavano ancora chiacchierando della partita, quando la madre di Yaku portò loro da bere, quando furono nuovamente soli Morisuke sospirò piano.

“Grazie” bisbigliò, vide la fronte dell’altro corrugarsi.

“Ero particolarmente abbattuto per questo infortunio” confessò, detestava trovarsi bloccato e non poter partecipare agli allenamenti. I nazionali erano alle porte.

“Lo so” rispose scompigliandogli i capelli scherzosamente. Kuroo era fatto così si preoccupava sempre per gli altri.

“Cosa stai leggendo?” chiese afferrando il libro “‘Guerra e pace’ un bel mattone in tutti i sensi sorrise soppesando il libro tra le mani”

“Troppo impegnativo per te?

“Troppo palloso” sbottò e cosa che accadeva spesso tra loro, ricominciò il teatrino degli opposti, andarono avanti per un po’ finendo a confrontarsi nuovamente sulle caratteristiche delle ragazze.

Inaspettatamente il viso di Kuroo mutò espressione: i suoi occhi si assottigliarono assumendo quell’espressione furba e canzonatoria che lo distingueva e che non presagiva mai nulla di buono.

“E i ragazzi?” esordì gustandosi l’espressione stupita sul volto del compagno di squadra che però impiegò solo un momento a riprendersi.

“Alto” iniziò Yaku titubante, voleva vedere dove li avrebbe portato quel gioco, che aveva preso una piega del tutto inaspettata.

“Bassino” rispose prontamente e un guizzo gli attraversò gli occhi.

“Moro” rispose senza indugio. Kuroo sorrise apertamente.

“Biondo” controbatté immediatamente sedendosi meglio sul letto.

“Occhi…” si fermò fingendo di riflettere “Grigi”

“Marroni” lo incalzò il capitano avvicinandosi a lui, vide gli occhi di Yaku spostarsi sulle sue labbra cercando un’altra cosa da dire…

“Bacio” sussurrò lieve, il libero, le guance tinte di rosso “A stampo” e glielo schioccò così rapidamente che Kuroo fece sì e no in tempo a rendersene conto.

Gli posò la mano sul viso “Alla francese” replicò colmando la distanza tra loro succhiando le labbra piano, facendole aprire alle sue, alla sua lingua che vi insinuò in mezzo in cerca di quella del compagno di squadra.

Yaku, doveva ammetterlo, era un po’ che faceva pensieri strani e diversi sul suo capitano, ma mai avrebbe sperato che anche Kuroo avesse la sua stessa idea.

Si baciavano lentamente scoprendosi ed assaporandosi senza fretta.

Kuroo si stese portandolo con sé, Morisuke gli si accomodò sopra, posando la testa sul suo petto, con un sospiro, mentre il capitano gli carezzava piano i corti capelli.

 

“Io credevo che tu e Kenma” sentì la risata gorgogliare nel petto su cui posava l’orecchio.

“Kazume per me è come un fratello minore, lo adoro e lo coccolo quando se lo lascia fare, ma non c’è nessuno risvolto amoroso” spiegò continuando ad accarezzargli la testa e la schiena.

“Bokuto?” chiese dopo qualche secondo beandosi del movimento quieto sul suo dorso.

Questa volta la risata di Kuroo fu fragorosa, tanto da far scivolare Yaku sul letto al suo fianco.

“Solida ed inossidabile fratellanza” illustrò asciugandosi le lacrime formatesi agli angoli degli occhi per il troppo ridere “E poi sta insieme ad Akaashi”

Yaku si sollevò fissandolo sorpreso “Sul serio?”

“Oh sì, dovrebbero fare un anno in questi giorni se non sbaglio” rimuginò grattandosi il mento pensieroso.

Il libero si sistemò meglio al suo fianco, non lo avrebbe mai detto. Conoscendo Akaashi non trovava difficile credere che mantenesse il massimo riserbo sulla cosa. Anche se ora che lo sapeva qualche segnale lo aveva colto.

“Tsukishima?”

Kuroo si accigliò e lo sovrastò reggendosi sulle braccia, catturando le sue labbra in un bacio lento e studiato.

“Hai intenzione di elencate tutti i giocatori delle squadre con cui ci siamo confrontati?”

“No” ansimò sulla sua bocca protendendosi per farsi baciare ancora, ma il capitano si tirò indietro in attesa.

“Al ritiro flirtavi parecchio con lui” confessò distogliendo lo sguardo da quegli occhi grigi indagatori e curiosi.

“Non mi sembra, ma non è la sua bocca che sto baciando” bisbigliò posandogli un tenero bacio sulle labbra “Non sono sopra di lui, nel suo letto” aggiunse spingendo i fianchi verso quelli del libero sentendolo sussultare.

“Comunque era l’ultimo nome” sussurrò scostandogli la frangia dalla fronte.

Il capitano lo fissò negli occhi, leggendovi tanta incertezza, cosa che si scontrava con la solida tranquillità che aveva di solito.

Si chinò fino a raggiungere la sua bocca socchiusa, Yaku si abbandonò a lui fiducioso, lasciandogli dirigere il gioco, anche se non aveva idea di dove li avrebbe condotti.

Kuroo gli sollevò la maglietta, sfiorandogli la pancia con le dita e non si aspettò la reazione dell’altro: non quella almeno. Morisuke iniziò a ridere sommessamente a quel tocco, Kuroo lo fece ancora e la risata si replicò, più forte e più alta.

“Basta” intimò cercando di fermarlo, ma il capitano era dispettoso e gli piaceva sentirlo ridere.

“Soffri il solletico sulla pancia” convenne compiaciuto e divertito.

“Sì, da morire” ansimò con voce spezzata dall’ilarità “Basta!” tentò invano, ma Kuroo continuò ancora.

Yaku continuò a ridere anche se il suo capitano aveva smesso di toccarlo, aspettò che si calmasse.

“Non ti avevo mai visto ridere così a crepelle” dichiarò fissandolo negli occhi chiari.

“Non mi hai mai messo una mano sulla pancia” rispose quieto sbadigliando.

Kuroo si protese a baciarlo ancora, suggendo piano quelle labbra morbide, non avrebbe più voluto smettere.

“Si è fatto tardi” sussurrò “È meglio che vada” aggiunse, ma a dispetto delle sue parole non si mosse, il corpo piccolo e compatto di Morisuke contro il suo era una bella sensazione.

“Sì, forse è meglio” concordò nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla, baciandogli piano la pelle tenera del collo, sentendolo sospirare.

“Puoi tornare domani” propose “E dopodomani…”

“Puoi contarci” confermò ed ancora lo baciò incapace di allontanarsi da quella bocca che si schiudeva alla sua, da quella lingua arrendevole che giocava con la sua. Come poteva allontanarsi anche solo per poche ore, la mano di Yaku tra i suoi capelli, una carezza lenta e tenera.

Un bussare deciso li fece sobbalzare, ma la voce della madre di Yaku arrivò da oltre la porta chiusa.

“È tardi…”

Non sentirono cosa disse dopo perché scoppiarono entrambi a ridere, imbarazzati.

Kuroo gli scoccò un bacio a stampo e si alzò “A domani” lo salutò uscendo.

Morisuke si stiracchiò come un gatto, toccandosi le labbra avvertendo ancora quelle di Kuroo sulle sue.

Chiuse gli occhi e si addormentò facendo dolci sogni sul suo capitano.

 

 

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Note dell’autrice:
Kuroo nell’anime ha gli occhi marroni nel manga grigi, ho sfruttato questa cosa perché anche Yaku li ha marroni e nel giochino non potevano avere la stessa caratteristica.
 
Eccomi qui e si continua a sperimentare. Ho visto la puntata extra dove Yaku si fa male e beh mi si è accesa una lampadina.
 
Quindi quale migliore occasione se non per il compleanno del nostro piccolo (ma non glielo diciamo) libero del Nekoma.
 
Grazie a chi è giunto fino a qui e chi ha voglia di dire la sua.
Alla prossima
Un kiss
Bombay
   
 
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