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Autore: Serne700    09/08/2022    2 recensioni
Prima di leggere questa storia vi invito a leggere la mia precedente storia "Nuovo mondo, nuovi amici" in quanto suo sequel.
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3983478
Due viaggiatori intrepidi, tre impavidi soldati e due draghi dai poteri psitici nativi del posto.
Questi ragazzi hanno un mistero da risolvere per poter tornare nei propri universi.
Il portale che li avrebbe riportati a casa sembra essere completamente scomparso senza alcun motivo.
Riusciranno a risolvere questo terribile mistero e a tornare a casa?
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avventura nel multiverso'
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Note dell’autore:

Ciao ragazzi! Perdonatemi il grosso ritardo, ma ho lavorato ad un bel progetto per questo capitolo! 

Ho deciso di animare completamente la scena più importante con suoni, musiche e sottotitoli ed ho evidenziato il link per vederla! Spero vivamente che vi piaccia perché ci ho lavorato veramente tanto! 

Inoltre, con degli accordi con le persone con cui condivido i personaggi della Shooting Stars, ho acquisito Stella 3 come mio personaggio, e abbiamo deciso di cambiargli il nome da Milo a Dylan! Effettuerò il cambio del nome ad ogni capitolo sia di questo volume che del precedente.

Vi auguro una buona lettura e sì, anche una buona visione! 



 

 La strada per risolvere il mistero del portale sembra piano piano trovare una soluzione.Il Dottore e il resto della squadra hanno bisogno di aiuto da parte di Dandel e il suo rivale Laburno per poter avere qualche informazione in più. Di conseguenza scesero alla reception dell'hotel per capire dove trovarli.

"Mi scusi brav'uomo, sa per caso dove posso trovare il presidente Dandel? Devo parlargli." chiese il Signore del Tempo al receptionist.

"Certo, a quest'ora può trovarlo allo stadio della città ad organizzare il prossimo torneo a coppie!" rispose il ragazzo con cortesia.

"La ringrazio!"

Il Dottore lo ringraziò sollevando leggermente il suo fez per poi dirigersi all'uscita con la squadra.

"Useremo di nuovo la monorotaia Dottore?" chiese Erika guardandolo con aria seria.

"No tesoro, non abbiamo tempo da perdere."

"Ah capito, immagino che il Tardis ci aspetta qui fuori!" aggiunse sempre lei.

Amelia le sorrise confermando il tutto: "Cara Ery vedo che stai cominciando a capire come funziona con il Dottore ahah!" 

Infatti, appena usciti, trovarono la cabina blu proprio accanto all'uscita, e naturalmente nessuno sembrava badarci minimamente.

Tutti quanti entrarono dentro, tranne Erika che si mise per un attimo a guardare la cabina dall'uscio e poi la gente con aria esasperata: "tutto ciò è assurdo.." disse tra sé e sé per poi entrare dentro anche lei.

"Quindi siamo certi di voler rivelare chi siamo a loro due..?" chiese Hanami ancora un po' titubante.

Bellatrix, sensibilissima alle emozioni altrui, cercò di tranquillizzare la sua allenatrice: "Possiamo fidarci di loro, erano sinceri quando dicevano che avrebbero mantenuto il segreto sull'identità mia e di mio fratello! Fidati riesco a riconoscere una menzogna quando viene detta."

Hanami le sorrise accarezzandole la guancia: "Va bene, percepiscono che stai dicendo la verità ahah" disse scherzando sui poteri.

La draghetta sapeva che non era vero che lo percepisse, ma era felicissima per il fatto che si fidasse di lei, inoltre apprezzava decisamente molto le carezze della ragazza.

"Coraggio ragazzi andiamo! Direzione stadio!" esclamò il Dottore mentre tirò giù una leva del Tardis.

In quel momento, la cabina blu scomparve nel nulla lampeggiando come una lampadina ed emettendo quel rumore meraviglioso che in molti, nel mondo del Dottore, definiscono come "il suono dell'universo".

"Questo rumore è così.. Unico! Non lo dimenticherò mai!" disse Jordan guardando la colonna della console di comando.

"Ragazzone questo suono è fonte di gioia e di speranza nel nostro universo, chiunque lo sente se lo ricorda per il resto della vita!" gli rispose Amelia sorridendo.

Il drago ne era più che consapevole, dopotutto è solo merito del Dottore se lui e tutti quanti ancora esistevano.

"Avanti ragazzi siamo arrivati, cerchiamo quei due e veniamo a capo di questa storia!" disse il Signore del Tempo dirigendosi verso l'uscita del Tardis insieme al resto del gruppo.

Uno per uno, uscirono tutti dalla cabina blu, e, una volta chiusa a chiave la porta della nave, corsero all'interno dello stadio.

“Buongiorno signori! Volete iscrivervi al torneo?” chiese il ragazzo dell’accoglienza.

Il Dottore, tirò subito fuori dalla tasca, una sorta di portadocumenti in pelle nera e lo mostrò al ragazzo: 

“Non proprio..” aggiunse poi l'alieno.

Il ragazzo, alla vista di quello strano documento, sgranò lo sguardo per poi mettersi quasi sull'attenti: “È un piacere ricevere la sua visita professore!” esclamò il ragazzo emozionatissimo.

Tutti gli altri guardarono la scena con grosso stupore, non capendo come mai il ragazzo avesse reagito in quel modo.

“Il piacere è tutto mio! So che il presidente Dandel è qui allo stadio. Ho bisogno di parlare con lui urgentemente!” spiegò il Dottore in maniera poco dettagliata.

“Glielo chiamo subito!” detto ciò, il ragazzo fece uscire il suo cellulare volante dalla sua tasca e chiamò il presidente: “Dandel, mi scusi, è arrivato un professore della regione di Hoenn! Ha detto di voler parlare con lei!” 

“Ooh! Con piacere! Arrivo subito!” rispose il Dandel dal cellulare per poi riattaccare.

“Il presidente sarà qui a momenti” disse il ragazzo sorridendo al gruppetto.

Erika si avvicinò al Dottore per poi fargli una domanda più che legittima senza farsi sentire dal ragazzo dell’accoglienza: “Che significa tutto ciò? Come mai ti ha chiamato professore? E che cos’è quell’affare che gli hai mostrato??”.

“È la carta psichica che vi dicevo prima! Tieni pure!” le rispose per poi passargliela.

La ragazza, la prese in mano e tutti quanti eccetto Amelia, la guardarono con curiosità.

Erika, Dylan e Hanami si stupirono tantissimo per quello che stavano leggendo: “M-ma questo è un documento ufficiale imperiale!! Sei addirittura il Grand Moff Dottore…” disse la ragazza con immenso stupore dato che il titolo di Grand Moff veniva fornito agli ufficiali che detenevano il potere su enormi aree del territorio Imperiale.

I due draghetti invece guardavano il documento con perplessità piegando leggermente la testa: “Ehm.. Ma è un foglio bianco…” disse il fratello maggiore guardando il Dottore leggermente stranito.

Dopo essersi ripreso la carta, il Dottore spiegò la verità: “Perché è davvero un foglio bianco. In realtà non c’è scritto assolutamente niente! Si chiama carta psichica perché va ad agire nella mente di chi la guarda in base a ciò che voglio io. Quindi, con questa tessera, posso essere chi voglio! Voi due siete creature dai poteri psichici, probabilmente i vostri poteri riescono a contrastare quelli della carta. Di conseguenza potete vederla per come è davvero!” spiegò il Signore del Tempo rimettendola in tasca.

“La tecnologia dei Signori del Tempo si estende addirittura fino a questo punto?! Che meraviglia!!” disse Hanami stupita della cosa.

Nel mentre, ecco che giunse Dandel: “Eh? Dottore? Ragazzi? Non eravate ripartiti per Hoenn?” chiese con sorpresa. 

“Purtroppo no, abbiamo avuto un grosso imprevisto.. So che forse la disturbo in un momentaccio, ma per risolvere questo problema abbiamo bisogno del suo aiuto per favore..” spiegò il Dottore con aria seria.

Dandel era una persona molto sveglia e notò subito che lo stavano guardando con uno sguardo di supplica, pure i due draghi, dai quali conosceva pure la vera identità. Qualcosa non andava per davvero..

“Mh.. Ditemi pure, vedrò cosa posso fare per voi.” disse il presidente con aria comprensiva.

“La ringrazio infinitamente! Tuttavia, vorremmo parlare di ciò in privato con lei se possibile..” aggiunse sempre il Dottore. Tuttavia, anche Bellatrix si unì al discorso: “È veramente importante glielo assicuro..” disse con quella sua voce dolce come quella di una bambina.

Sentendo le parole della draghetta, la faccia di Dandel si incupì, pensando che la cosa fosse più importante di quanto credesse.

“Seguitemi! Andiamo nel mio ufficio.” disse il campione voltandosi di spalle tirandosi dietro il mantello.

Tutti quanti, camminavano dietro di lui guardandosi attorno. Tuttavia, la camminata si stava facendo sempre più lunga, tanto che in alcuni punti dei corridoi erano già passati più volte..

“Ehm.. Mi scusi Dandel, non vorrei sembrare scortese, ma il suo ufficio dove si trova?” chiese Amelia abbastanza stanca di camminare inutilmente.

Il presidente, aveva il peggior senso dell’orientamento dell’intera regione, e dato che ne era totalmente consapevole, si guardò attorno con disagio, per poi mettersi a ridere accarezzandosi dietro la testa “Ehm… Non me lo ricordo… Ahahah!” 

Sentendo quelle parole tutti quanti si sconvolsero tantissimo naturalmente. Tuttavia, il draghetto aveva la soluzione per questo problema: “Mi permette?” chiese avvicinandosi a lui.

Dandel non capiva cosa volesse fare, tuttavia si mise comunque di fronte a lui sorridendogli. Improvvisamente, sia gli occhi di Jordan che quelli di Dandel si illuminarono di un celeste intenso, esattamente come nel volo taxi. Dopo qualche secondo, gli occhi di entrambi tornarono normali.

“Il suo ufficio è proprio quello in fondo al corridoio del piano di sopra!” disse il ragazzino sorridendo. “Uuuh! Ho capito, hai scavato nella mia mente per trovare il mio ufficio! Wonderful!!” disse con stupore. “Esatto!” affermò il Latios con un sorrisone.

“Forza allora! Nel mio ufficio!” esclamò il campione come se non fosse successo nulla.

Arrivati finalmente all’ufficio, Dandel si sedette sulla sedia della sua scrivania, mentre gli altri si misero in piedi intorno alla scrivania e i due draghi assunsero di nuovo il loro aspetto originale fluttuando per la stanza.. “Dunque, cosa vi è successo ragazzi?” chiese il presidente al gruppetto appoggiando le mani sulla scrivania.

I ragazzi si guardarono a vicenda un’ultima volta prima di parlare, poi il Dottore attaccò il discorso: “Caro Dandel, ci può giurare che potrà mantenere un segreto come quello dei nostri due amici?” chiese indicando con il pollice della mano destra i due draghi.

“Mh? Ma certamente! Poi per favore datemi del tu, mi fate sentire vecchio altrimenti ahah!” disse il presidente ridacchiando.

“Ti ringrazio! Beh.. So che può sembrare strano, ma devi sapere che noi non siamo della regione di Hoenn.. Anzi, non ci siamo mai stati… Noi siamo ciò che viene definito comunemente come.. Alieni!” rivelò il Signore del Tempo con serietà.

Il presidente però, non sembrava credergli: “Alieni? Quelli dei film? È forse uno scherzo?”

Per convincerlo, il Dottore tirò fuori il suo cacciavite sonico. “Preparati Dandel..” disse per poi accenderlo. In quel momento, i computer della stanza si accendevano e si spegnevano da soli, le luci sembravano completamente impazzire, tanto che una arrivò addirittura ad esplodere.

“M-ma che diavolo?! Come fai a fare tutto ciò??” chiese il presidente mentre guardava il tutto spaventandosi. “Te l’ho detto, siamo extraterrestri!” ripeté il Dottore.

“S-se siete davvero alieni, dove sono le vostre astronavi??” chiese come ultima prova guardandoli negli occhi.

Erika parlò per prima ridendo: “Le nostre navicelle sono parcheggiate al porto di Keelford… È bastato pagare bene il proprietario del porto per non creare sospetti… Mentre la sua beh, come minimo ci sei passato davanti almeno due volte e non te ne sei reso conto ahah!”

“Posso farla arrivare qui dentro se vuoi! Tanto è parcheggiata all’ingresso dallo stadio…” propose il Signore del Tempo tenendo in mano il suo cacciavite.

Sebbene la cosa si stesse facendo fin troppo sconvolgente, il campione accettò la proposta a patto che non distruggesse niente: “C-COSA?? È davvero qui fuori?? V-va bene falla venire qui dentro ma non distruggere niente per favore!!” 

“Tranquillo!” esclamò l’alieno per poi accendere di nuovo il suo cacciavite sonico, puntandolo all’angolo della stanza. Tutti quanti si allontanarono da quel punto per poi voltarsi a guardare la scena.

Si cominciò ad udire un rumore fioco che diventava sempre più forte. Si sollevò del vento all’interno della stanza come se le finestre fossero aperte, ma in realtà erano chiuse. Improvvisamente, il Tardis iniziò ad apparire nella stanza lampeggiando ad intermittenza emettendo un rumore fortissimo, finché non si materializzò del tutto sotto gli occhi del presidente.

Un silenzio tombale pervase l’intera stanza. Dandel era troppo sconvolto, non riusciva a credere ai suoi occhi. Una cabina blu si era appena materializzata all’interno del suo ufficio e pure davanti a lui.

Si alzò dalla sedia, si avvicinò lentamente alla cabina per guardarla da vicino.

“Aspetta te la apro!” disse il Dottore con tono amichevole, per poi prendere la chiave e aprirgli la porta come una normale porta di legno. “Prego entra pure!” aggiunse poi invitandolo ad entrare al suo interno.

Dandel lo guardò negli occhi respirando profondamente per la fortissima emozione, poi spinse la porta per poi entrare dentro.

“MMA CHE- AAAAAAAAAHH!!!!” gridò completamente sconvolto per ciò che stava vedendo.

Quella cabina, grande poco più di un metro quadrato all’esterno, dentro era enorme. Un’intera astronave sconfinata si nascondeva al suo interno. 

Uscì di nuovo dalla cabina per guardarla dall’esterno, per poi rientrare dentro e riaffacciarsi di nuovo fuori. 

“Q-questa cosa è enorme all'interno…” disse sconvolto il campione guardando tutti negli occhi.

“Sai preferisco quando la gente dice che è più grande all’interno, ma anche così non mi dispiace ahah!” gli rispose il Signore del Tempo ridacchiando mentre entrarono tutti nel Tardis uno dopo l’altro.

Il campione per curiosità, si mise a camminare nella cabina guardandosi attorno come se fosse il giorno più bello della sua vita. “E così questa è una vera astronave!! Per favore ditemi da dove venite!!” chiese guardandoli con occhi che esplodevano di emozione.

Il Dottore si fece avanti per primo: “Noi, non solo siamo alieni, ma veniamo anche da altri universi. Io e Amelia, veniamo dallo stesso universo. Tuttavia, io provengo da un pianeta chiamato Gallifrey, mentre lei proviene sempre dalla Terra, ma del nostro universo…”

Dandel era ancora sotto shock dall'emozione, e ora ancora di più sapendo che esisteva un’altra Terra: “Esiste una Terra anche nel vostro universo?! Fantastico! Davvero Fantastico!!” esclamò gioiosamente.

Poi fu il turno della Shooting Stars ed Erika parlò per tutti: “Noi, invece, proveniamo da un altro universo ancora. Veniamo dal pianeta Coruscant, la capitale del nostro Impero Galattico! Noi tre siamo una parte della Shooting Stars, e io sono il capitano!” spiegò appoggiando la mano sul petto.

Dandel, da quel discorso, ripensò al loro primo incontro: “Ma aspettate, ma quindi voi tre siete davvero dei super soldati come avete detto di essere stati in passato! Non avrete per caso intenzione di invaderci vero..?” chiese preoccupato.

“Ma assolutamente no! Siamo capitati qui per errore… Ma ora ti racconteremo meglio.” spiegò la ragazza per tranquillizzarlo.

“Menomale.. Mi stavo spaventando davvero ahah! E invece voi due? Siete un Latios e una Latias di altri universi? E sapete davvero parlare quindi?” chiese sempre il campione ai due draghi.

Jordan rispose per entrambi avvicinandosi a lui: “In realtà no! Siamo proprio di questa Terra di questo universo!”. Dopodiché intervenne la sorellina: “Noi siamo in grado di parlare grazie a questa astronave, a quanto pare può tradurre ciò che diciamo”. Il Dottore entrò nel discorso: “Loro due sono stati la nostra guida. Ci hanno accolti appena entrati in questo universo.. Se non fosse stato per loro, sarebbe stato molto difficile riuscire ad orientarci.” disse mentre accarezzava la testa della draghetta.

“Incredibile.. Siete stati veramente fortunati.. Forse anche troppo! Io mi sono informato abbastanza, e vi assicuro che è una cosa estremamente unica che un Latios e una Latias vi vengano incontro!” spiegò il campione con stupore. “Ma insomma, raccontatemi la vostra storia! Avete detto che avete un grosso problema, spero di potervi aiutare in qualche modo…” aggiunse mentre si sedeva sulla poltroncina del Tardis.

Tutti quanti, i due viaggiatori, i soldati e i draghi, raccontarono la loro storia, partendo da ciò che stavano facendo prima dell’incidente, per poi proseguire con il misterioso segnale che li ha attirati all’interno della spaccatura dimensionale. Trattarono poi dell’incontro di tutti quanti in mezzo al mare, l’arrivo a Keelford, l’incontro con Mike e l’arrivo in Hotel. Per poi proseguire con la lotta tra il campione stesso e Laburno sotto consiglio di Jordan,  l’incontro con Laburno al centro pokémon e il meraviglioso sorvolo della regione in groppa ai due draghi. Per poi concludere con l’incontro tra loro e Dandel insieme a Laburno e la scomparsa della frattura dimensionale di quel giorno stesso.

Il presidente della regione, era sempre più stupefatto dal loro racconto. Tuttavia, ciò lo turbò parecchio: “Cioè, mi state dicendo che un segnale così corto e potente, è partito da qui ed è arrivato addirittura nei vostri mondi..? Vi assicuro che non so assolutamente niente di tutto ciò… Credetemi, non siamo stati noi ad inviarlo!” cercò di spiegare con un po’ di ansia.

Il Dottore non ne era affatto sorpreso dopotutto: “Mi pare logico… La vostra tecnologia non è minimamente sufficiente per creare una cosa simile. Mi dispiace Dandel… Ma da  tutto ciò, abbiamo potuto facilmente constatare, che in questo pianeta qualcuno si sta nascondendo da chissà quanto tempo. E una cosa è certa, chiunque sia, non appartiene a questo mondo.” 

L’aria all’interno del Tardis, si stava facendo sempre più cupa. Dandel stava cominciando a spaventarsi sul serio: “Q-Quindi qualche essere proveniente da chissà dove, potrebbe averci invaso da chissà quanto tempo e noi neanche lo sapevamo..?!” 

“Proprio così…” disse sempre il Signore del Tempo con aria terribilmente seria. Nel mentre, la povera Bellatrix si avvicinò alla Shooting Stars per farsi abbracciare, aveva cercato di essere più forte possibile, ma la tensione era diventata quasi insostenibile per lei. I tre ragazzi la abbracciarono insieme per consolarla. Il Dottore osservò la scena con dispiacere per poi accarezzare Jordan insieme ad Amelia per consolare pure lui. Poi riprese il discorso: “Abbiamo intenzione di trovare questo misterioso clandestino. Ma per farlo, ci occorre il tuo aiuto Dandel!”

“Il mio aiuto..? E come posso aiutarvi?” chiese come se fosse del tutto impotente.

“Abbiamo bisogno della tua conoscenza sull’ambiente circostante… Vieni con me” disse il Signore del Tempo avvicinandosi alla console di comando del Tardis insieme al campione.

Dopo aver smanettato un po’ con i comandi, mostrò la mappa della regione e del mare intorno ad essa, mostrando poi il punto da cui sono entrati e da cui sarebbero dovuti uscire.

“Guarda, questo punto lampeggiante, rappresenta il punto esatto in cui si trovava il portale interdimensionale. Mi sai dire qualcosa su quella zona geografica? C’è stato forse qualcosa in un certo periodo storico che ora non esiste più?” chiese sempre il Dottore.

Ci fu un minuto di silenzio e di riflessione da parte di Dandel, il quale cercava di sforzarsi il più possibile per rispondergli. Poi tutto ad un tratto, gli tornò a mente qualcosa.

“In quel punto esatto, non è mai successo niente, né c’è mai stato qualcosa… Tuttavia, esattamente a qualche chilometro più a nord, circa mille e cinquecento anni fa, c’era un’isola. La leggenda dice quel posto conteneva una delle più grandi miniere di energia Dynamax del mondo. Secondo le fonti però, una notte ci fu una luce che cadde dal cielo, colpendo l’isola in pieno facendola completamente sparire. Chiunque abbia provato ad avvicinarsi, non ha trovato assolutamente niente, nemmeno i resti di qualcosa. Anche i satelliti attualmente non rilevano niente. Il fondale è completamente piatto!” spiegò il campione sperando di trovare finalmente una risposta all’enigma.

Detto ciò, tutti guardarono il Dottore con un sorrisetto stampato sulla faccia. 

“Beh penso di sapere dove andremo a sbirciare allora” disse Amelia come se la cosa fosse più che scontata.

“Bene Dandel! La nostra scommessa sarà proprio quell’isola! Dimmi dove si trovava con esattezza per favore!” chiese il Dottore convinto che fosse la pista giusta. Il presidente non sapeva le esatte coordinate dell’isola, tuttavia, potette comunque indicargli la posizione in maniera approssimativa.  

Sullo schermo del Tardis apparve una vista completa del luogo, come se una telecamera fluttuasse proprio sul mare. “Com’è possibile che riusciamo a vedere in tempo reale questo posto a più di cinquecento chilometri da qui?” chiese Dandel incuriosito. “Il radar di questa nave funge anche da telecamera a lungo raggio.” spiegò il Signore del Tempo senza troppi dettagli.

Ciò che apparve sullo schermo, era una completa distesa d’acqua marina con numerose onde che la ricoprivano del tutto.

“Vedete? Non c’è niente…” disse il campione con aria seria.

Tutti quanti, avevano gli occhi puntati sullo schermo, tuttavia, il Dottore volle lasciare il lavoro a qualcuno con un occhio decisamente migliore degli altri: “Jordan! Bellatrix! Voi due siete delle creature volanti, di conseguenza avete una vista molto più sviluppata della nostra. Vi chiedo di osservare bene questo video sullo schermo più grande e diteci se notate qualcosa di strano. Anche il minimo dettaglio..”

“Certo Dottore!” disse il primo avvicinandosi allo schermo a tondo sul muro del Tardis insieme alla sorellina, seguiti poi dal resto dei ragazzi. Entrambe si concentrarono moltissimo e subito si accorsero di qualcosa di insolito che però avevano già notato la mattina del giorno prima: “Non c’è nessuno.. Nemmeno l’ombra di un pokémon o di pesci… Solo mare..”

Con quella frase Erika, il capitano della Shooting Stars, ripensò alla scansione che aveva effettuato quella mattina con il Tie Defender. Ed effettivamente la cosa tornava: “È vero.. La scansione che ho fatto prima, oltre a non rilevare il portale, non ha rilevato alcuna forma di vita al di fuori di noi mentre sorvolavamo la zona del portale..” 

“in effetti la cosa non è normale…” disse Dandel ragionando tra sé e sé…

La tensione si stava di nuovo facendo pesante per tutti… E come se non fosse abbastanza, dopo qualche interminabile minuto di osservazione,  i due draghi notarono finalmente qualcosa di altamente strano quanto inquietante: “Dottore! Amici! Guardate qua!” esclamò la draghetta con un’espressione impaurita.

"Cosa avete scoperto??” chiese il Dottore fiondandosi di fronte allo schermo.

Il draghetto puntò un artiglio su un’onda piuttosto grossa che stava scorrendo in quel momento sulla destra dello schermo. “Ora osservate al centro tra qualche istante..” disse sempre la draghetta tenendo lo sguardo fisso al centro dello schermo. Circa quaranta secondi dopo: “Ecco guardate!” esclamò il fratellone per poi indicare un’onda estremamente simile a quella di prima, ma spostata più verso il centro.

Il Dottore, con il cacciavite sonico, mise in pausa il video in diretta per osservare meglio l’onda. Si fermò qualche secondo a ragionare in silenzio, poi corse immediatamente alla console del Tardis per poi rimandare il video indietro fino alla scena dell’onda precedente, per poi fare un confronto con entrambe le onde mettendo le due immagini l’una vicino all’altra. “Effettivamente c’è una certa somiglianza l’una con l’altra. La seconda però sembra più lieve, anzi un po’ meno nitida.” disse il Signore del Tempo osservando bene l’immagine. 

“Quindi Dottore?” chiese Erika con curiosità mentre guardava le immagini.

Egli, ovviamente, aveva già la soluzione in mano e si mise a smanettare tra i comandi della console del Tardis: “Basta ritoccare un po’ la seconda immagine! Se io faccio così, e poi così… Geronimo!! Ecco qua!!” 

Il Signore del Tempo, aveva giusto modificato la nitidezza della seconda immagine, ottenendo così una copia perfetta della prima immagine. 

“A quanto pare abbiamo trovato il nascondiglio di questo clandestino… Oltre a servirsi di un sistema di occultamento, si stanno servendo di uno schermo e un radar simile al mio che copia e modifica un’immagine presa da più lontano per poi incollarla sopra di loro con qualche secondo di ritardo. Così da far sembrare tutto più normale.” spiegò il Dottore più chiaramente possibile…

“Bene… E ora come facciamo a capire chi è? Non c’è un modo per oltrepassare il campo di occultamento? Magari con una scansione anti-occultamento?” chiese giustamente Milo.

Il Tardis era fornito di ogni mezzo necessario per fare tutto ciò. Purtroppo però non era facile come sembrava, una scansione anti-occultamento avrebbe comportato dei rischi, e il Dottore lo sapeva bene: “Il Tardi può bypassare tranquillamente il campo di occultamento. Tuttavia, la scansione è molto potente, di conseguenza verrà sicuramente rilevata… E dato che costui non vuole essere né visto né rilevato, non so come potrebbe reagire. Se fosse un semplice esploratore probabilmente se ne andrebbe… Ma se fosse qualcuno di ostile, potrebbe veramente infuriarsi…” spiegò il Dottore con preoccupazione.

“E allora come facciamo??” chiese Dandel con grande preoccupazione. 

In realtà esisteva un metodo alternativo, anche se quasi obsoleto: “Ci sarebbe la ricerca leggera. È un metodo di ricerca sufficientemente lieve per non essere rilevata…" spiegò il Signore del Tempo ragionandoci sù.

“Usiamo quella allora! Cosa aspettiamo??” esclamò Amelia con convinzione.

Il Dottore però sapeva bene che quel metodo non era molto efficace, soprattutto in un universo che non conosceva: “Amy, purtroppo per fare questa scansione, ho bisogno proprio di sapere chi dobbiamo cercare! Devo immettere il codice relativo all'obiettivo… Primo, non abbiamo idea di chi possa essere, né abbiamo indizi per poterlo sapere… Inoltre, se fosse qualcuno di questo universo, non possiedo di certo il codice di ricerca. Quindi signori miei… Siamo punto e a capo…" disse con aria quasi di resa.

Tutti quanti capirono perfettamente la situazione. 

Era davvero così che doveva finire? Con un vicolo cieco? Era davvero necessario eseguire la scansione forzata per deoccultare il misterioso clandestino?

Il Signore del Tempo si perse un po’ d’animo e uscì dal Tardis per poi sedersi su una delle poltrone dell’ufficio di Dandel. Amelia e Jordan andarono subito da lui per cercare di tirarlo su di morale: “Su Dottore, non abbatterti, sono certa che una soluzione ci sia!” disse la prima mentre gli accarezzava la spalla. Poi intervenne anche il drago blu appoggiando la testa sulle sue ginocchia: “Ha ragione, ho visto nella tua mente e lo sai bene che la speranza è l’ultima a morire! Anche per queste cose!”

“E dove sarebbe questa soluzione?? Le cose stanno così. Noi dobbiamo assolutamente riaprire quel dannato portale per tornare nel nostro mondo. Entrambe sapete benissimo cosa succederebbe se i miei nemici scoprissero che non ci sono più a fermarli. Avrebbero campo libero per la conquista del nostro universo! E a quel punto sarà solo questione di tempo prima che arrivino pure qui e nell’universo dei tre ragazzi! Ma se noi ci facciamo scoprire da questo maledetto clandestino non abbiamo idea di come potrebbe reagire!” esclamò frustrato per la pressione in continua crescita. 

Il drago e la ragazza sapevano benissimo che aveva ragione. Nel mentre anche gli altri ragazzi uscirono dal Tardis. Tutti tranne Bellatrix, che con la telepatia fermò Erika: “Ery! Aspetta ad uscire, puoi venire un attimo da me?” le chiese dolcemente ma con preoccupazione.

La ragazza le fece cenno con la testa e si avvicinò alla draghetta fluttuante mentre gli altri uscirono dalla cabina blu: “Dimmi Bella!”. “Secondo me dovresti parlargli dell’incubo di stanotte…” suggerì Bellatrix convinta che ciò potesse servire per la soluzione al caso.

“Ma.. Ma era solo un incubo…” aggiunse il capitano pensando che non fosse necessario. “Andiamo… Lo sai benissimo che quello non era un semplice incubo… Io ti ho vista mentre dormivi! Avevi un’aura buia più della notte stessa che ti girava attorno. E i tuoi occhi erano diventati spaventosi! Non hai avuto un incubo, hai avuto una vera e propria visione del futuro! Un futuro in cui noi verremo eliminati tutti e la tua patria completamente distrutta… E quelle creature! Hai detto di non averle mai viste prima d’ora… Difficilmente si sogna qualcosa mai vista prima. Potrebbe essere un tentativo per la ricerca leggera!” disse cercando di farla ragionare.

Erika abbassò la testa. Non voleva nemmeno pensarci ad un futuro simile. Ma sapeva che la sua amica aveva ragione. Perciò alzò di nuovo la testa con sguardo determinato: “Hai ragione andiamo!” esclamò per poi darle un bacio sulla testa e uscire dal Tardis con lei. “Dottore! Dottore!” esclamò mentre si avvicinava a lui.

(riferimento capitolo 6 de "nuovo mondo nuovi amici")

Quest’ultimo si voltò verso di lei per ascoltarla. “Magari non è niente… Ma devi sapere che ieri notte ho avuto un terribile incubo…” 

“Che tipo di incubo?” chiese comunque intenzionato ad ascoltarla.

“Bellatrix può confermare tutto visto che è entrata nella mia testa mentre dormivo… Comunque ero nello spazio. Esattamente di fronte al nostro pianeta, Coruscant! All’improvviso però è stato distrutto completamente da dei missili che lo hanno completamente spazzato via…”

Tutti quanti la ascoltarono attentamente, il Dottore in particolare. Lui per primo sa che i sogni non sono minimamente da sottovalutare. “Vai avanti cara…”

“Poi improvvisamente ho visto tutti voi, eccetto Dandel che correvate verso di me come se steste scappando da qualcosa! Poi un raggio proveniente dal nulla vi ha eliminati uno dopo l’altro…”

Il Dottore la ascoltò molto attentamente. I suoi due cuori cominciarono a battere sempre più forte. Tutti quanti rimasero estremamente inquietati dalle sue parole, ma volevano sentire tutto il discorso.

“E poi..?” chiese il Signore del Tempo.

“Poi… Di fronte all’esplosione del pianeta sono apparse centinaia di astronavi a forma di disco in formazione da sei!” 

Il Signore del Tempo era sempre più agitato dalle sue parole. Egli conosceva molto bene quella formazione fatta con dei dischi volanti. Tuttavia, la descrizione non era ancora sufficiente.

“Vai avanti.” disse sempre lui con voce cupa mentre il suo respiro si faceva sempre più affannato.

“Poi, esattamente dalla direzione del raggio laser che vi ha uccisi… Sono arrivati degli strani cilindri neri leggermente conici ma con una cupola in cima. Questi poi hanno acceso una luce che sembrava tantissimo un occhio.”

I due draghi, videro uscire improvvisamente dal corpo del Signore del Tempo una fortissima aura di paura e ansia. Egli poi si alzò immediatamente dalla poltrona, prese un foglio dalla scrivania di Dandel e una matita, per poi darli a lei. “Adesso, fammi subito un disegno di questi esseri per favore.” disse mentre cominciava leggermente a tremare per l’ansia.

“o-ok…” rispose la ragazza leggermente intimorita per la strana reazione del Dottore. Poi prese la carta e la matita, per poi fare una bozza molto rapida di una di quelle creature per come se le ricordava, ovvero un grosso cilindro nero leggermente conico con due corna sopra la cupola e una strana luce bianca sotto di essa.


(bozza fatta realmente dalla vera "Erika")

Quello che uscì dal disegno, fece impallidire dalla testa ai piedi sia il Dottore che Amelia. Avevano chiaramente una fortissima paura di ciò che stava disegnando. “D-Dottore, Amelia… Cosa vi succede..?” chiese Jordan, il quale poteva sentire chiaramente il terrore che pervadeva i loro corpi.

“T-tu non hai mai visto questo essere giusto..?” chiese il Dottore nervosissimo.

“N-no mai…” le rispose la ragazza, anche lei sempre più ansiosa.

“E dimmi… Per caso ti hanno detto qualcosa..?” chiese un’ultima volta il Dottore.

La draghetta intervenne spontaneamente nel discorso: “No non hanno parlato…”

Erika, invece, disse il contrario: “Invece sì… Poco prima di svegliarmi mi hanno detto una parola.”

Il Dottore la afferrò improvvisamente per le spalle con il volto terrorizzato: “COSA. TI. HANNO. DETTO???” 

“U-una sola parola…!!” 

“DIMMELA TI PREGO!!!” le ordinò gridando forte in preda alla paura.







 

“S-sterminare!!”

 

Il Dottore e Amelia ormai non avevano più dubbi. 

“TUTTI NEL TARDIS ADESSO!!!!” gridò il Dottore correndo come un pazzo all’interno della cabina, buttando giù tutto ciò che incontrava nella corsa.

Tutti gli altri lo seguirono correndogli dietro fino alla console di comando.

Dandel provò a chiedergli se fosse riuscito a scoprire chi fosse il misterioso clandestino “Dottore hai scoperto qualc-” ma fu subito interrotto da lui il quale rispose gridando: “SCUSAMI DANDEL È UNA SITUAZIONE CRITICISSIMA!”.

Tutti stettero in silenzio mentre il Dottore smanettava sulla console, per poi far uscire la tastiera numerica.

Digitò il codice della creatura descritta da Erika. Tuttavia, indugiò un po’ prima di iniziare la ricerca leggera. Aveva troppo timore che fossero veramente loro.

Amelia e Erika appoggiarono le mani sopra la sua mano per aiutarlo. Egli li guardò con uno sguardo spaventato, ma riconoscente allo stesso tempo.

Insieme, premettero il pulsante della ricerca avviandola.
 

ANIMAZIONE COMPLETA DELLA SCENA SUCCESSIVA FATTA DA ME:
---->[ https://cdn-animation.artstation.com/p/video_sources/000/905/078/daleks-reveal-subita-light.mp4 ]<----


Passarono pochi secondi.

E la scansione.. Dette esito positivo.

Al Dottore sembrava essere crollato tutto l’universo addosso a lui…

“Non è vero… NON È POSSIBILE!!!” esclamò premendo con un pugno il tasto per il visore.

Tutti quanti rimasero altamente scioccati da ciò che apparve.

Un immenso disco volante marrone con grandi finestre luminose al centro, largo almeno tre chilometri, stava fluttuando sopra la misteriosa isola scomparsa da secoli.

Il Dottore e Amelia conoscevano troppo bene quel tipo di nave.

“CHE DIAVOLO CI FANNO LORO QUI??” gridò il primo confuso e impaurito allo stesso tempo.

“DOTTORE CHI SONO QUELLI?” chiesero Erika e gli altri, capendo che fossero un immenso pericolo per tutti.

Il Dottore stiede in silenzio, per poi guardare Jordan e Dylan.

Ci fu un attimo di silenzio. Ma poi il Dottore rispose.

“...sono loro..”





 

“...Sono i Dalek.”

 

Dylan, che aveva sentito dal Dottore la storia della Guerra del Tempo si impallidì completamente gridando: “I DAALEEE-”

Ma venne improvvisamente interrotto da uno stonfo improvviso.

Jordan era svenuto sul pavimento. Sul suo muso aveva un’espressione completamente sconvolta.

“FRATELLONE!!” esclamò la draghetta strofinando il muso sul suo.

“Aspettate ci penso io..” disse Dandel tirando fuori dalla tasca dei suoi pantaloncini una caramella a forma di doppia piramide, per poi metterla direttamente in bocca al Latios. 

La caramella si sciolse completamente nella sua bocca e dopo qualche secondo si riprese ma non completamente.

La sorellina perciò, lo aiutò usando un’altra sua mossa che sprigionava delle onde luminose mentre lo toccava, restituendogli tutta l’energia. Il drago strofinò il musetto sul suo per aria e riprese a fluttuare per aria ma respirava profondamente per la paura: “G-gli sterminatori sono qui…” diceva tra sé e sé.

“Aspettate, che vuol dire sterminatori??” chiese Dandel anch’egli impaurito da quelle parole.

E mentre gli altri provarono in qualche modo a calmare il povero Jordan, il Dottore gli spiegò.

“i Dalek sono i miei più mortali nemici. Sono una razza aliena del mio universo, probabilmente la peggiore mai esistita sulla faccia della realtà. Delle creature mutanti create da una mente malvagia strappandogli ogni emozione eccetto l’odio verso il prossimo, al solo scopo di sterminare ogni forma di vita che non sia Dalek. Ciò che Erika ha disegnato è solo l’aspetto esterno, ovvero un piccolo carro armato di cui ogni esemplare è dotato, il vero Dalek si trova al suo interno.”

Tutti quanti avevano ascoltato quella terribile spiegazione, ma Dandel, essendo il presidente della regione, era estremamente preoccupato per la sua gente: “Devo subito mettere in allerta l’esercito e l’intera regione!” esclamò mentre correva verso l’uscita del Tardis.

Il Dottore però non poteva permetterglielo assolutamente. Di conseguenza, puntò il suo cacciavite sonico verso l’uscita del Tardis e chiuse istantaneamente le porte prima che potesse uscire.

“Ehi! Che state facendo??” chiese il presidente intimorito per l’atto inaspettato.

“Mi dispiace Dandel… I Dalek staranno sicuramente monitorando la regione e anche quelle vicine. Se vedessero che stai lanciando l’allarme, capiranno di essere stati scoperti e quindi partiranno all’attacco sterminando tutti in meno di cinque minuti.” spiegò il Dottore cercando di farlo ragionare…

Il presidente si sedette sul pavimento appoggiando le braccia sulle ginocchia, era disperato.

“...E quindi come possiamo fare…?” chiese con disperazione e paura.

Il Dottore stiede in silenzio per qualche secondo guardando poi i suoi ragazzi.

“C’è solo un modo per sistemare la questione… Devo andare io stesso da loro.” 

Tutti, ovviamente, lo guardarono sgranando lo sguardo. 

“Dottore, non puoi! Ti uccideranno di sicuro!” esclamò Amelia preoccupata per il suo Dottore stropicciato.

“Lo so.. Ma ho giurato di proteggere la Terra ad ogni costo. E anche se questa non è la mia Terra, la proteggerò come se fosse tale.” disse comunque con aria convinta.

“Beh inutile dire che non ti lascio di certo solo!” disse sempre Amelia dandogli un bacio alla guancia

Erika si avvicinò a lui e gli accarezzò la guancia: “Noi tre verremo con te! Li affronteremo insieme!” disse convinta di ciò che stava dicendo, mentre sia Milo che Hanami, gli sorrisero per dirgli che erano con lui.

I due draghi, erano altamente impauriti. Tuttavia, sapevano che il loro aiuto sarebbe stato indispensabile per poterli aiutare: “Verremo anche noi!” dissero entrambi mentre strofinavano il loro musetto sulle guance del Signore del Tempo.

“Vi ringrazio di cuore ragazzi… Tuttavia, non tutti qui potranno venire.” disse il Dottore seriamente.

Per un attimo tutti si guardarono a vicenda, poi il Dottore guardò i due draghi: “Mi riferisco a voi due…”

I due rimasero sorpresi dalla rivelazione: “In che senso? Siamo in grado di lottare al vostro fianco…” disse il maggiore un po’ dispiaciuto.

“Lo so. Ma vi assicuro che non è uno scherzo. E tu Jordan, lo sai molto bene… Siete estremamente agili, questo è vero, tuttavia, sia i vostri poteri che la vostra resistenza fisica non sono minimamente sufficienti per affrontarli… Morireste sicuramente e non posso permetterlo.” disse tristemente il Signore del Tempo cercando di fargli capire che lo faceva solo per il loro bene.

I due draghi si sentirono demoralizzati, sapevano perfettamente che aveva ragione. Ma non sopportavano l’idea di doversene stare con le mani in mano.

Ad Amelia poi venne in mente un’idea per risolvere il problema: “Scusate ragazzi, ma se ci fosse un modo per potenziarli? Alla lotta tra lui e Laburno abbiamo visto il fenomeno Dynamax! Non c’è qualcosa di simile anche per loro due?” chiese per dargli comunque una possibilità.

“Il fenomeno Dynamax è da escludere. Conosco le navi Dalek, non c’è abbastanza spazio per farli ingigantire.” disse il Dottore escludendo quell’idea.

La draghetta rossa, invece, aveva una soluzione alternativa al fenomeno: “E invece esiste un modo per farci diventare molto più forti di così!”

Tutti quanti la ascoltarono attentamente mentre parlava: “Nell’isola da cui veniamo, abbiamo un forziere contenente delle pietre che liberano i nostri veri poteri!” 

Dandel, capì esattamente dove voleva arrivare: “Giusto!!! Nella regione di Hoenn, come a Kalos e a Kanto, usate il fenomeno della Megaevoluzione!!!” disse battendo un pugno sulla sua mano.

“Mi potete aprire la porta please? Vi vado a prendere una cosa nel mio ufficio” chiese cortesemente il presidente. Il Dottore riaprì le porte facendolo uscire e, dopo qualche secondo rientrò con una scatola.

La aprì e dentro era presente un guanto con una strana biglia color arcobaleno, con un disegno che ricordava vagamente un DNA, incastonata in esso.

“E questa cos’è?” chiese il Dottore incuriosito.

Dandel gli spiegò con piacere: “Si tratta della Pietrachiave! Una sfera contenente un potere che se viene combinato con le pietre di cui parlava Bellatrix, entrambi cambieranno aspetto diventando molto più forti di come sono adesso! Un po’ come il fenomeno Dynamax ma ridimensionato. Prendi pure il guanto Dottore!”

Il Signore del Tempo indossò il guanto con la Pietrachiave, per poi guardare i due draghi, i quali volevano davvero aiutarli. “Ti ringrazio di cuore Dandel! Ora andremo a prendere queste misteriose pietre per i nostri due amici, poi torneremo per aiutarti, fidati di me!” disse il Dottore sorridendogli.

“Se questo è ciò che posso fare per aiutarvi a salvare il mondo, posso fare questo ed altro!” disse il campione con fierezza.

A quanto pare i terribili Dalek, i mostri contro cui hanno combattuto i Signori del Tempo, erano in qualche modo arrivati in quel mondo secoli prima.

Cosa avranno in mente di fare? Accadrà esattamente ciò che ha visto Erika nel suo incubo?

Comunque sembrerebbe che un potere nascosto nei due draghetti possa aiutarli tutti nella vicenda. 

Non resta altro da fare che trovare queste misteriose pietre e scoprire il loro potere.

   
 
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