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Autore: Justice Gundam    11/08/2022    1 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Cinque anni dopo un tragico incendio e una serie di brutali omicidi, gli abitanti di Sandpoint attendono con ansia il Festival della Coda di Rondine per commemorare la consacrazione del nuovo tempio della città. Al culmine della cerimonia, il disastro colpisce! Nei giorni seguenti, un'ombra sinistra si posa su Sandpoint. Voci di eserciti di goblin e di altri mostri hanno messo in allarme la popolazione. Cinque giovani e promettenti avventurieri dovranno affrontare la crescente minaccia di un impero dimenticato, i cui crudeli e dispotici governanti potrebbero non essere morti come tutti pensano...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: L'Era dei Presagi Perduti 
Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam 

 

Risposta alle recensioni

Farkas: Grazie infinite per la tua recensione! Purtroppo non riesco a commentare la tua recensione come dovrei per mancanza di tempo, ma ti ringrazio molto per i comenti, e spero che questi due capitoli che verranno siano di tuo gradimento!

Aldern Foxglove è il nome del giovane nobile che Reji ha salvato dai goblin ancora all'inizio di questa storia. XD

Grazie mille e a presto!

 

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LIBRO 1 – L’ASCESA DEI SIGNORI DELLE RUNE 

Capitolo 31 - Le Apprensioni

 

Il viaggio era stato estenuante. Tre miglia a piedi lungo uno stretto ed impervio percorso che seguiva un fiumiciattolo, partendo da un ponticello vicino alla Strada della Costa Perduta, fino alle imponenti scogliere che davano sul Golfo di Varisia. Sapendo che il loro scopo era di esplorare un edificio abbandonato, Yan aveva lasciato Shadowmist a Sandpoint, sapendo che almeno lì sarebbe stato più al sicuro. Man mano che il gruppo di avventurieri si avvicinava al maniero dei Foxglove, sembrava quasi che la natura stessa fosse diventata malata e contorta, una perversione dell'ordine naturale. Ortiche e rovi diventavano sempre più fitti, gli alberi erano spogli e privi di vita, e persino il vento stesso sembrava diventare sempre più freddo e penetrante mentre sibilava tra le scogliere a picco sul mare. La strada saliva lentamente, piegandosi ad angoli bruschi verso le scogliere... e infine, dopo una secca svolta, il Maniero Foxglove apparve davanti al gruppo di avventurieri, come una terribile fortezza che dava su un abisso senza fine!

"E' questo... finalmente ci siamo..." disse freddamente Reji, stringendo i pugni. La sua mente era un turbinio di dubbi ed emozioni febbrili, che stavano avendo la meglio sull'autodisciplina che era abituata ad esercitare fin da quando era bambina. In quel momento, la giovanissima esperta di arti marziali si sentiva sempre più dominata dal suo istinto, e tutto ciò che voleva in quel momento era di fare irruzione in quel tetro edificio e farsi strada a pugni e calci fino a ritrovare Aldern. E se non era lì... scoprire dov'era, raggiungerlo e farsi dare tutte le dovute spiegazioni. A malapena, ricordandosi che i suoi amici erano lì e avevano bisogno del suo aiuto, riuscì a dominare i suoi impulsi e restare ferma dov'era.

"Questo è... il Maniero Foxglove." commentò Eli, aggiustandosi gli occhiali e reprimendo un brivido alla vista di quella costruzione dall'aspetto terrificante. Chissà quali mostruosità c'erano al suo interno... e per giungere a capo del mistero della morte di Benny Harker e Katrine Vinder, e liberare una volta per tutte Sandpoint dalla minaccia dei ghoul, sarebbero dovuti entrare là dentro.

La giovane maga mezzelfa deglutì. Il gruppo aveva cercato informazioni sulle Apprensioni, prima di partire nuovamente in missione... e Nualia era stata più che solerte nel trovare quello che serviva loro. Si era ricordata infine che "le Apprensioni" era il nome che la gente di Sandpoint, in particolare quelli di etnia Varisiana, aveva dato all'antico maniero della famiglia Foxglove. Certamente, fin da quando era stato edificato 80 anni prima, aveva avuto una cattiva fama... tutte informazioni che il sindaco Kendra Deverin era stata rapida a confermare...

oooooooooo

(FLASHBACK)

"Le Apprensioni? Volete dire... l'antico maniero della famiglia Foxglove?" chiese Kendra con evidente stupore. Il suo accento tradiva una certa paura, a causa della fama sinistra di quel luogo di pazzia e morte.

Jolan disse di sì con la testa. "Esatto, sindaco Deverin." rispose l'halfling. "Purtroppo, io non sono molto pratico di quella zona, quindi non credo di poter dare le notizie che servono ai miei compagni. Pensavo che magari lei avesse maggiore dimestichezza con queste cose."

Kendra ci pensò su un attimo, poi disse di sì con la testa, sicura di avere le informazioni che il gruppo cercava. Si alzò dalla scrivania e andò a cercare nella libreria che si ergeva vicino alla sua postazione e cominciò a cercare con lo sguardo il volume di cui parlava. Dove poteva essere? Bisognava sempre avere tante cose alla mano...

"Ah! Eccolo qui... la storia recente di Sandpoint e dintorni... sì, qui dovrebbero esserci alcune delle informazioni che cercate." affermò, tirando fuori il volumetto che le interessava. Lo portò alla scrivania e lo aprì davanti a Jolan, per poi mettersi a cercare la parte che interessava al gruppo al lume della candela che ardeva sulla scrivania, ben protetta dal vetro. "Vediamo un po'... Foxglove... Foxglove... Ah, eccolo qui. Il maniero Foxglove, qui dice, è stato fatto costruire circa 80 anni fa per conto dell'allora capofamiglia Vorel Foxglove, un mago conosciuto per esperimenti ai limiti della legalità oltre che un importante membro della gilda dei mercanti di Magnimar. Lui e la sua famiglia sono vissuti nel maniero per circa vent'anni, prima che gran parte della famiglia perisse a causa di una malattia tuttora sconosciuta. I Foxglove sopravvissuti hanno evitato il luogo per più di quarant'anni, finchè il nipote di Vorel, Traver Foxglove, non si è trasferito nuovamente da quelle parti."

"Traver Foxglove... si tratta per caso del padre del signor Aldern?" chiese Misia, cercando di dare un'occhiata al testo e alle rappresentazioni.

"Esatto... ma ancora una volta, la maledizione che sembra gravare sulla famiglia Foxglove si è abbattuta su di lui." spiegò Kendra con un sospiro. "Circa quattordici anni fa, un incendio distrusse parte del maniero... e subito dopo, il corpo di Cyralie Foxglove, la moglie del signor Traver, venne trovato sugli scogli, in pezzi e parzialmente bruciato. E Traver Foxglove stesso venne ritrovato cadavere nella sua camera da letto, con la gola tagliata. Teneva ancora in una mano il pugnale con cui si era suicidato."

Misia rabbrividì. "Posso capire come mai la gente pensa che su quella famiglia gravi una maledizione..."

Kendra disse di sì con la testa e proseguì il racconto. "I figli della famiglia Foxglove, compreso il piccolo Aldern, furono mandati a Korvosa per essere cresciuti da dei loro parenti. Solo un anno fa il signor Aldern è tornato a Sandpoint e ha cominciato a far fare dei lavori di restauro. Ma... qui c'è un elemento che forse non sapete."

Jolan sbattè gli occhi sorpreso. "Di... cosa si tratterebbe, sindaco Deverin?"

La donna passò l'indice su una pagina e trovò la riga che le interessava. "Eccola qui. Circa tre mesi dopo l'inizio dei lavori al maniero Foxglove, il signor Aldern incontrò una giovane varisiana di nome Iesha. I due cominciarono a frequentarsi, e tra loro nacque una passione travolgente... al punto che si sposarono circa una settimana dopo. Ma... purtroppo non durò a lungo. Circa tre mesi fa, Iesha è morta in un incidente... o almeno, così è stato detto, visto che il suo corpo non è mai stato trovato. Da allora, dicono che ogni tanto, attorno al maniero Foxglove, si senta il pianto disperato di Iesha... e questo non ha fatto altro che rafforzare i rumori secondo cui il maniero è infestato dagli spettri."

Terrificati, Jolan e Misia tacquero. Come avrebbero mai potuto immaginare che la storia della famiglia Foxglove fosse così piena di lati oscuri e domande senza risposta?

Chissà come avrebbe preso Reji queste notizie...

(FINE FLASHBACK)

oooooooooo

Reji prese fiato, cercando di prepararsi mentalmente a quello che dovevano fare. Dentro di sè, non vedeva l'ora di ritrovare Aldern e chiedere spiegazioni per tutto quello che era successo... e allo stesso tempo, una parte di lei sperava di non trovare Aldern tanto presto. Non era sicura che sarebbe stata in grado di tenere sotto controllo le sue emozioni nel caso lo avesse incontrato.

Comprendendo lo stress emotivo a cui la sua amica era sottoposta, Yan mise una mano sulla spalla dell'esperta di arti marziali, che espirò e si sentì rilassarsi. Se non altro, avere i suoi compagni pronti a darle una mano le dava un po' più di fiducia.

"Sto bene, ragazzi. Non preoccupatevi per me." disse la ragazzina, mentre alzava lo sguardo e fissava con apparente decisione il Maniero Foxglove che sembrava quasi cercare di intimorirli e costringerli a tornare indietro. "Dobbiamo... entrare là dentro e fare quello che possiamo per chiarire questa faccenda. Temo... che non sarà facile."

"Okay... restiamo uniti, e non lasciamoci separare. Non ho la più pallida idea di cosa incontreremo là dentro, e qualsiasi cosa ci aspetti... avremo maggiori probabilità di uscirne tutti vivi se resteremo uniti." disse Eli. "Se siete pronti, allora andiamo."

Jolan disse di sì con la testa. "Nualia, te la senti anche tu?" chiese alla aasimar, che restava in piedi accanto al gruppo, la spada ben riposta nella sua custodia.

La giovane dai capelli bianchi si passò una mano sulla fronte e annuì. "Sì, non ti preoccupare per me." affermò freddamente. "Anch'io ci sono dentro, ormai."

L'halfling fece spallucce, ormai abituato al tono distaccato di Nualia. Yan e Reji, fino a quel momento, erano gli unici con i quali la ex-sacerdotessa di Lamashtu si era aperta, ma si era comunque dimostrata degna di fiducia, fino a quel momento. "Okay, allora andiamo. State molto attenti, e guardatevi sempre attorno."

Misia deglutì e cominciò a seguire il resto del gruppo, con Nualia che teneva la retroguardia. Con circospezione, gli avventurieri seguirono la stradina sterrata verso l'ingresso del maniero, passando accanto ad un edificio più piccolo che una volta doveva essere stato anch'esso robusto ed imponente, ma di cui ora rimanevano soltanto alcune pietre annerite e imbrattate di cenere. Un pozzo di pietre grigie era posto ad un angolo delle rovine, parzialmente collassato, e su ciò che rimaneva dell'edificio erano appollaiati dei corvi dall'aspetto malato, che fissavano Yan e i suoi compagni con un'espressione stranamente famelica, come se vedessero i sei avventurieri come potenziali prede.

"Ragazzi..." mormorò Misia con evidente nervosismo. "Io... non mi fido di quei corvi..."

Come se uno degli uccelli dalle piume nere avesse sentito, aprì le ali ed emise un verso aspro e fastidioso. Gli altri corvi lo imitarono, scatenando un'inquietante coro che riecheggiò dietro il gruppo mentre si avvicinavano con riluttanza ad un bivio. Entrambe le strade portavano a delle doppie porte che davano accesso al maniero, ed Eli fece cenno di fermarsi prima di dare un'attenta occhiata alle due strade.

"Okay, adesso... da che parte andiamo?" chiese la mezzelfa, lo sguardo che passava rapidamente da una porta all'altra. "Apparentemente, non ci sono differenze tra l'uno e l'altro percorso. Lascio decidere a voi."

"Heh... bella roba, non abbiamo alcun elemento per decidere quale delle due potrebbe essere la meno pericolosa." affermò Yan. "Comunque... hmm... io dico di prendere quella di destra. Non chiedetemi il perchè, ma ho questo presentimento."

"Va bene... sono d'accordo anch'io." affermò Reji, mentre il gruppo si affrettava verso l'ingresso alla loro destra. "Se troviamo qualcosa di pericoloso, gli sbattiamo la porta in faccia e andiamo dall'altra parte." Con attenzione, Yan spinse il portone di legno, stranamente ben preservato nonostante l'abbandono, e sfoderò la spada mentre entrava in una grande sala. Misia lanciò un incantesimo Luce, in modo da permettere al gruppo di vedere facilmente all'interno della sala... e quando gli avventurieri mossero i loro primi passi là dentro, sentirono lo scricchiolio delle travi di legno sotto le suole dei loro stivali, dando alla grande stanza dal soffitto elevato un senso di vecchiume e decadimento. Un forte odore di chiuso e di muffa permeava l'atmosfera, e i muri e i mobili erano segnati dall'umidità, come anche alcuni trofei di caccia montati sui muri alla loro sinistra. Dando una rapida occhiata, Jolan riconobbe un cinghiale, un orso nero, un puma e un cervo... ma tutte queste prede impallidivano di fronte alla terrificante creatura che si trovava in mezzo alla stanza e sembrava venire incontro al gruppo!

"Ah! Attenti..." esclamò Yan. Si piazzò davanti al gruppo e puntò la spada contro la bestia... solo per rendersi conto, un istante dopo, che la creatura era impagliata in modo da sembrare che stesse avanzando verso chiunque entrasse dala porta! Il ragazzo guardò davanti a sè, sentendosi improvvisamente molto stupido, ed esaminò la strana creatura: lunga circa tre metri e mezzo, aveva il corpo di un leone, con delle grandi ali membranose che fuoriuscivano dalla schiena e una coda che terminava in un nodulo ricoperto di aculei acuti come pugnali. Ma la parte più inquietante era senza dubbio la testa, visto che aveva la criniera di un leone, eppure il volto assomigliava fin troppo a quello di un umano, se non fosse stato per la bocca enorme e le zanne affilate. Senza dubbio, si trattava di una manticora, una mostruosa creatura con una ben nota predilezione per la carne umana.

"Non... non c'è da aver paura, gente. Questa manticora è già morta ed impagliata." disse il giovane, mentre il resto del gruppo entrava e guardava incuriosito quell'inusuale trofeo. Era stata preservata davvero bene, al punto che ad un primo sguardo la si sarebbe potuta scambiare per una manticora autentica.

"Wow... quindi i Foxglove avevano anche la passione per la caccia..." disse Misia, per poi ridacchiare tra sè. "Eh... certo, certo. Il signor Aldern è pure andato a caccia con Reji e Jolan."

Reji sorrise tra sè mentre ricordava quella giornata intensa ma divertente, quando lei aveva aiutato Jolan ed Aldern a catturare un possente cinghiale che era poi diventato il piatto forte della serata al Drago Arrugginito. Scuotendo la testa, si impose di restare concentrata, e si guardò attorno. "Okay, gente... adesso vediamo di dare una bella occhiata in tutto questo edificio. Credo che avremo il nostro bel da fare a..."

Improvvisamente Nualia, che stava lentamente chiudendo la porta dietro di sè, sgranò i suoi occhi celesti in segno di allarme, guardando la manticora impagliata dalla cui pelliccia cominciavano a salire delle strane volute di fumo grigio! "Ma cos... ATTENTI!" esclamò, facendo sobbalzare un po' tutti.

In una frazione di secondo, quella che sembrava essere una manticora impagliata si lanciò in avanti, e il suo corpo venne avvolto dalle fiamme, senza che ci fosse alcuna causa apparente! Il suo volto cambiò di colpo, trasformandosi in quello di una bella donna di mezz'età... e la manticora, ora trasformata in un proiettile infuocato, si lanciò contro Eli con un ringhio spaventoso! La mezzelfa sgranò gli occhi in un'espressione di sorpresa ed orrore, e guidata unicamente dall'istinto di sopravvivenza, si gettò di colpo sul pavimento, evitando per un pelo la creatura infuocata ma emettendo comunque un grido di dolore quando il calore periferico le provocò delle ustioni sulla schiena! Nualia si scansò a sua volta, e le fiamme le ustionarono il braccio demoniaco, la cui pelle rossastra raggrinzì con un sibilo, prima di uscire dalla porta e spegnersi in lontananza!

"Aaah! Ma che... ma che diavolo è successo? Eli!" esclamò Yan, vedendo il capo del suo gruppo a terra che cecava di rialzarsi nonostante il dolore della bruciatura. E la cosa ancora più sconvolgente... era che la manticora era di nuovo al suo posto, la pelliccia intatta e la posizione immutata, come se niente fosse successo!

"Eli! Eli, riprenditi, ti prego!" esclamò Misia. Raggiunse la sua amica stesa a terra e versò della pozione curativa nel punto in cui era rimasta ustionata. Immediatamente, la pelle piagata tornò normale, ed Eli tirò un sospiro di sollievo, immaginando che avrebbe potuto toccarle un destino ben peggiore se non fosse stato per l'avvertimento di Nualia. "Eli! Eli, stai bene, vero?"

"Che diavolo è successo?" chiese Jolan. "Eli, tutto a posto?"

La mezzelfa strizzò un occhio e si passò una mano sulla schiena. La fiammata aveva bruciato una parte di vestito e aveva intaccato la pelle, ma almeno ora i danni fisici erano stati riparati. "Sì... sì, sto bene. Misia, dai una pozione anche a Nualia!" affermò. Misia annuì e corse a vedere come stava la aasimar, per poi versarle del liquido curativo sul braccio, mentre Eli si rialzava barcollando, subito assistita da Reji. "Quella... era un'infestazione. Una zona pericolosa creata da spiriti inquieti che reagiscono con violenza alla presenza dei viventi."

"Ma davvero?" esclamò Yan rabbiosamente. Lo spadaccino si voltò verso la manticora impagliata, alzò la spada e la abbattè con violenza sulla creatura, mandandola in pezzi! "Ecco. Adesso questa non reagirà mai più."

"Sistema un po' sbrigativo... ma almeno è efficace." commentò Reji. "Ragazzi, tutto bene?"

Nualia mosse il braccio ora tornato sano. "Sì... adesso stiamo bene. Ma non credo che quella sarà l'unica infestazione che ci troveremo ad affrontare." rispose. "Temo... che tutta questa casa sia stregata. E poi... non vi sembra strano che i muri non abbiano preso fuoco?"

"E' vero anche questo, porca miseria..." disse Yan, notando che non si vedeva traccia di bruciature o altri effetti delle fiamme sui muri e sui soffitti dell'atrio d'ingresso... e persino l'aria era rimasta umida come prima. "Questo posto è maledetto, ora ne sono sicuro."

Eli si ricompose e lanciò un semplice incantesimo di riparazione per ricucire il suo vestito. "Non posso darti torto, Yan..." disse la mezzelfa. "Questo vuol dire che dobbiamo prestare ancora più attenzione quando esploriamo le varie stanze. Qualsiasi cosa vi sembri sospetta, qualsiasi cosa possa assomigliare ad un'infestazione... la distruggete o la evitate! Mi raccomando, massima attenzione!"

Yan alzò le spalle e sospirò. "E' una parola. Adesso tutto mi sembra sospetto, in questo posto..."

"A proposito..." Eli si voltò verso Nualia e le fece un sorriso. "Grazie per l'aiuto, Nualia. Se tu non avessi lanciato quell'avvertimento, forse ora non sarei qui."

La aasimar corrugò la fronte, sentendosi un po' a disagio davanti a quel ringraziamento... poi girò la testa dall'altra parte. "Io... ho soltanto reagito. E' stato... un riflesso condizionato, tutto qui."

"Qualunque cosa sia stata, io sono ancora viva. Quindi grazie." continuò Eli. "Ed ora forza... continuamo a cercare. Massima attenzione, mi raccomando..."

La giovane maga si interruppe quando un gemito sommesso, come quello di una giovane donna che piangeva disperatamente, riecheggiò tra le mura del maniero... e il gruppo si guardò attorno con espressione ansiosa, chiedendosi cos'altro sarebbe successo. Ma il pianto cessò rapidamente com'era venuto, e dopo diversi minuti in cui il gruppo era rimasto fermo dov'era in trepidante attesa, non era ancora successo niente...

 

oooooooooo

 

"Vostra Signoria... sono arrivati!"

Una voce aspra e sibilante, che sembrava provenire da una bocca armata di troppi denti, riecheggiò nella caverna, e la figura umanoide seduta nell'oscurità, intenta ad affilare un paio di enormi rasoi, emise un sospiro, un verso che esprimeva al tempo stesso impazienza, sollievo e un vago rimpianto. Lentamente, il morto vivente che si faceva chiamare Vostra Signoria si alzò dal suo posto e si voltò verso il gruppetto di ghoul che aveva parlato. Molti di questi erano normali ghoul, ma mischiati tra essi ce n'erano alcuni di piccole dimensioni, con la testa esageratamente grande e la pelle verdastra e rinsecchita.

"Ottimo, ottimo... ssssapevo che ssssarebbero venuti!" affermò l'orribile ghast in un sibilo malefico. "Sssstanno avendo difficoltà con le infesssstazioni della nosssstra casa?"

Uno dei ghoul più piccoli sghignazzò e rispose con quella sua vocetta aspra che ricordava le unghie sulla lavagna. "Per il momento solo trovato bestia leone infuocata, vostra signoria!" gracchiò. "Loro esplorare casa, noi catturare, sì?"

"Vostra Signoria" attese qualche momento prima di dare la sua risposta, come se ci stesse pensando su. "Hmm... ssssì, potrebbe essere un'idea. C'è quella aasimar di cui ho ssssentito parlare nel gruppo?" chiese, forse pensando che avrebbe potuto rappresentare un ostacolo per il suo piano.

"Sì... è qui anche lei..." fu la pronta risposta di uno dei ghoul. "Lei... non possiamo convertirla, vero?"

Il capo dei morti viventi scosse la testa. "No, certo che no... allora ssssentitevi liberi di ucciderla e mangiarla." affermò. "Gli altri portateli qui... ma ssssoprattutto la ragazza Tian! Io... non rinuncerò a lei... per nessssun motivo..."

Diversi dei ghoul si chiesero come mai il loro leader fosse così ossessionato da quella ragazzina, ma ebbero il buon senso di non fare domande sciocche. "Sì, vostra signoria... noi... obbediamo..." risposero all'unisono, ma in udibile disarmonia, diverse voci di ghoul, prima che gli orribili non-morti si allontanassero e iniziassero la loro caccia. Soddisfatto, il ghast osservò i suoi servitori che si disperdevano e si sedette su una sporgenza di roccia, guardandosi le mani ricoperte di pelle giallastra dall'aspetto malato, raggrinzita come pergamena...

"Finalmente... amore mio... ssssaremo assssieme!" sibilò. "E nulla, neanche il tempo... potrà mai ssssepararci!"  

Improvvisamente, il ghast fece una smorfia e si prese la testa tra le mani artigliate, come se gli fosse venuta di colpo una terribile emicrania. Strinse i denti e scosse la testa per cercare di sfuggire al tormento... poi parlò di nuovo, con una voce  che, per quanto falsata dai numerosi denti di cui era armata la sua bocca, suonava comunque molto più umana. "No... no... questo è... sbagliato... è malvagio... io non voglio che..."

Il ghast gettò indietro la testa e ringhiò ferocemente, come se qualcosa gli avesse inflitto autentico dolore fisico... e un attimo dopo, la sua voce era tornata quella aspra e maligna di prima. "Tsk! Sssstupido, cosa credevi di fare?" sibilò, riprendendo fiato. "Non mi sssservi più, ssssei una parte di me che non ha più nessssuna utilità! Ssscompari una volta per tutte!"

"Vostra Signoria" restò seduto al suo posto e ghignò sinistramente, soddisfatto di come stessero andando le cose...

 

oooooooooo

 

La ricerca, per il momento, non aveva fornito alcuna indicazione utile al gruppetto di avventurieri. Le sale al piano terra del Maniero Foxglove potevano essere inquietanti, quanto lo poteva essere qualsiasi elemento in una casa abbandonata, ma per il momento non si erano imbattuti in qualche mostruosità o altre infestazioni. Detto questo, quello strano suono di pianto si era ripetuto altre due volte, inquietando il gruppo di avventurieri che pur tuttavia non erano stati in grado di determinare da dove venisse. Sembrava provenire da tutte le parti nello stesso momento, amplificato da qualche effetto soprannaturale... e anche Jolan, pur tendendo al massimo le sue sensibili orecchie, non era riuscito a captarne la provenienza. Passando per la sala da pranzo, ai ragazzi era parso di sentire una voce che chiamava qualcuno di nome Lorey, e ad un certo punto, a Reji e Yan era sembrato di sentire un pianoforte che suonava un allegro motivetto Varisiano... ma la musica era cessata con la stessa rapidità con cui era iniziata.

"Niente..." rispose con un sospiro, mentre il resto del gruppo attendeva attorno a lui. "Non ho mai sentito un suono come questo, e ho l'impressione che non sia un essere tangibile ad emetterlo. L'unica cosa che posso dire per certo è... che mi dà l'impressione di essere un fantasma o cose del genere."

Eli scosse la testa mentre il gruppo continuava, con un po' di riluttanza, ad esplorare la libreria nella quale si trovavano. Era una stanza piccola e comfortevole, arredata con due sedie - una delle quali rotta e rovesciata - davanti a un camino in pietra. Una sciarpa, i cui colori rossi e oro contrastavano con i colori scialbi della stanza, era posta sul lato sinistro di una delle sedie, e un fermalibri in pietra, scolpito in modo da sembrare un angelo in preghiera con ali di farfalla, giaceva su un fianco nel camino stesso.

"Questa sciarpa... ha qualcosa di particolare." disse Nualia, mentre osservava con attenzione il prezioso scialle di seta. "Correggetemi se sbaglio, ma... ho l'impressione che sia di fattura varisiana." La aasimar riuscì a vedere due piccole lettere dorate, scritte in elegante grafia, ricamate su un angolo della sciarpa, e aguzzando un po' la vista vide che si trattava dell'abbreviazione I.F.

"E' vero..." disse Yan, esaminando a sua volta la sciarpa da distanza di sicurezza. Poteva sembrare paranoia, ma in un posto così infido, la prudenza non era mai troppa. "E quelle lettere lì... devono essere delle iniziali. Molto probabilmente della persona a cui apparteneva la sciarpa."

"C'è qualcos'altro che potrebbe essere interessante, da queste parti?" chiese Misia, mentre si chinava verso il fermalibri rimasto nel camino. Aveva visto qualcosa di inquietante in quell'oggetto. Una delle ali sembrava scheggiata, e quel lato era sporco di sangue rappreso, come se il fermalibri fosse stato usato per colpire violentemente qualcuno sulla testa.

"Al momento non vedo nulla di particolare." rispose Reji, che stava esplorando con attenzione la libreria in modo da non farsi sfuggire nulla. "Detto questo, io credo che..."

La monaca si bloccò di colpo quando Nualia lanciò un'esclamazione di allarme... e la sciarpa si mosse da sola, avvinghiandosi attorno al braccio destro della aasimar come una sorta di mostruoso serpente! Come dotata di vita propria, la sciarpa si arramicò sul braccio di Nualia, che indietreggiò con gli occhi sgranati, come ipnotizzata, e cercò di strapparsela di dosso con il braccio demoniaco!

"Nualia!" esclamò Yan allarmato. "Nualia, aspetta! Ti do una mano io!"

La sciarpa si arrampicò sulla sua vittima e cominciò ad avvinghiarsi attorno alla sua gola come un cappio, mentre Nualia cercava in qualche modo di allentarne la presa. "Io... non sono... Nualia..." mormorò con voce tremante, lasciando di stucco i ragazzi. "Mi chiamo... Iesha... Foxglove..."

"Nualia?" chiese il ragazzo. "Nualia, che stai dicendo? E' questa sciarpa, vero? Ha qualche strana magia?"

Immediatamente, Yan cercò di aiutare la sua amica d'infanzia a togliersi quell'indumento stregato... ma Nualia lanciò un grido di terrore e disperazione, e cercò di allontanarsi da lui! "Noooo! No, Aldern! Che stai facendo? Io... io... non ti volevo tradire! Ascoltami, ti prego! Non farlo! Non... farlo..."

"Aldern?" esclamò Eli. "Ma... ma che dici, Nualia? Qui non c'è Aldern! Svegliati, ti prego! Sei vittima di qualche magia!"

Ormai la sciarpa era arrivata al collo di Nualia e si accingeva a stringere per soffocarla... ma la aasimar riprese quel tanto di lucidità che le serviva per rendersi conto di essere in pericolo e tirò con ancora più forza, finalmente allentando la presa della sciarpa animata. Yan le diede una mano e tirò la sciarpa verso di sè... e finalmente, dopo un po' di sforzo, la sciarpa animata cedette. Yan la strappò di dosso a Nualia e la scagliò rabbiosamente verso il camino, dove si afflosciò e smise di muoversi. Misia lanciò un breve grido di allarme, ma ormai la stregoneria si era esaurita, e la sciarpa era tornata innocua.

"Nualia, stai bene?" chiese Reji, raggiungendo la ex-sacerdotessa di Lamashtu. "Sei... sei Nualia, vero? Non sei Iesha Foxglove?"

La aasimar si massaggiò il collo e fece un piccolo sorriso a Yan per dirgli che stava bene e non c'era bisogno di preoccuparsi per lei. "Uff... sì... sì, sto bene... non capisco perchè accidenti mi sono messa a dire di essere questa Iesha Foxglove, ma... immagino che facesse parte di questa strana trappola magica."

"Non ci si può proprio fidare di niente, da queste parti..." mormorò Jolan con evidente nervosismo, mentre esaminava il fermalibri che Misia gli stava presentando. Anche lui notò ben presto le macchie di sangue su un lato dell'oggetto, e comprese subito che doveva essere stato usato per commettere un delitto. "Ma... quello che mi inquieta di più è stato... quello che ha detto Nualia sotto l'effetto di quella trappola."

"Che vorresti dire, Jolan?" chiese Yan. Aveva uno strano presentimento... e sperava con tutto il cuore di sbagliarsi.

"Questa sciarpa... fa probabilmente parte dell'infestazione che aleggia su questo strano posto." cominciò a spiegare Eli. Gettò uno sguardo comprensivo a Reji, e cercò rapidamente le parole giuste per esprimere i suoi sospetti. "Ho l'impressione... che quello che Nualia ha gridato sotto l'effetto dell'infestazione... siano state le ultime parole della proprietaria di quella sciarpa."

Un'espressione di raccapriccio attraversò il volto di Reji. "Cosa... cosa stai dicendo, Eli? Vorresti dire che..." si interruppe e si mise una mano sulla fronte, quasi non osando credere a cosa volessero dire quelle preghiere disperate di Iesha. "Aspetta... aspetta un momento... voi... avete detto che Iesha Foxglove... la moglie di Aldern... era morta in circostanze misteriose, vero?"

"S-sì, questo... questo è quello che ci ha raccontato il sindaco Deverin..." affermò Jolan. I ragazzi stavano cominciando ad intravedere la verità dietro tutti i misteri e gli inquietanti indizi. E a nessuno di loro piaceva quello che si stava delineando, men che meno a Reji.

Improvvisamente, il suono di pianto riprese a riecheggiare nel maniero... e questa volta, quando Misia drizzò le orecchie per cercare di capire da dove venisse, ebbe la netta sensazione che provenisse dal piano superiore della casa abbandonata! Finora, avevano esplorato solo il piano terra, ma forse ai piani più in alto avrebbero potuto trovare qualche elemento in più... e sperabilmente, mettere un po' di ordine in questo caos.

"Ragazzi..." propose la femmina di gnomo. "Sentite, forse è meglio seguire la fonte di questo lamento. Ho l'impressione che troveremo qualcosa di più al piano di sopra."

Lo sguardo di Reji si fece freddo e deciso. "E va bene. Allora cosa aspettiamo?" chiese la ragazzina Tian, decisa ad arrivare fino in fondo, qualunque fosse il costo personale. Senza attendere oltre, Reji uscì dalla libreria e fece cenno ai suoi compagni di seguirla. "Forza, dobbiamo capire che diavolo sta succedendo da queste parti... e se Aldern è davvero implicato in tutto ciò!"

"A... Aspetta un attimo, Reji! Non essere imprudente!" esclamò Yan, piuttosto scioccato dal comportamento della sua amica. Di solito era lei a trattenere Yan quando quest'ultimo abbassava la guardia... Preoccupato per lei, cominciò a seguirla mentre la giovane Tian si dirigeva verso una rampa di scale che portava al piano superiore.

Nel momento stesso in cui Reji iniziò a salire le scale, un rumore improvviso la avvertì di un pericolo... e alzando lo sguardo, la giovane monaca vide due ghoul sul pianerottolo in cima alle scale! I due non-morti stavano ghignando malignamente mentre spingevano una pesante cassettiera di legno scuro lungo le scale, in modo che travolgesse Reji e Yan mentre salivano!

"Attenta!" esclamò Yan. Reji sgranò gli occhi spaventata, ma la sua espressione si trasformò ben presto in un cipiglio rabbioso, e la ragazzina attese al suo posto finchè il mobile non fu ad appena un passo da lei! Piegò le ginocchia e spiccò un agile salto, atterrando sopra la cassettiera mentre Yan si spostava rapidamente dalla sua posizione, atterrando illeso nella stanza sottostante.

Ma prima che il ragazzo potesse rimettersi in guardia, un ghoul emerse da sotto le scale e lo attaccò di sorpresa, mandando a segno un colpo d'artiglio sulla spalla di Yan! Con un breve grido di dolore e di allarme, Yan alzò il suo scudo e parò l'attacco successivo, ma sentì che i suoi movimenti stavano già rallentando, segno che stava per rimanere paralizzato. Reji voltò lo sguardo verso il suo amico e cercò di tornare giù per aiutarlo... ma i due ghoul in cima alle scale si lanciarono su di lei, cercando di bloccarla! Con un rapido movimento del braccio destro, Reji colpì un ghoul in faccia con il pugno rovesciato, scaraventando la creatura non-morta giù dalle scale. L'altro ghoul, tuttavia, giocò d'astuzia e afferrò le caviglie di Reji, per poi tirare verso di sè e cercare di farle perdere l'equilibrio.

"At... tenta... Reji!" Lottando con tutte le sue forze contro le sensazione di torpore che si stava impadronendo del suo corpo, Yan alzò la testa e afferrò il suo arco con le mani tremanti, poi incoccò una freccia e cercò di mirare contro i ghoul che minacciavano Reji... ma un terzo ghoul, apparso all'improvviso sul pianerottolo, agì più velocemente di lui e gli scagliò contro un vaso di porcellana. Yan emise un grugnito di dolore quando il vaso lo colpì alla testa prima di cadere a terra e spaccarsi in due, e si afflosciò al suolo privo di sensi, con un rivoletto di sangue che gli colava dalla fronte. Immediatamente, il terzo ghoul andò a dare man forte all'altro suo compagno, in modo da trattenere Reji.

"Yan! Yan! Lasciatemi, maledetti schifosi!" esclamò la giovane monaca, mentre cercava in qualche modo di liberarsi dalla presa dei due ghoul che la stavano aggredendo. In quel momento, il resto del gruppo fece irruzione nel salone, e Nualia si scagliò furiosamente contro il ghoul più vicino a Yan, separando la testa dal corpo del non-morto con un preciso colpo di spada. La aasimar si piazzò protettivamente davanti al suo amico privo di sensi... ma si rese conto che anche Reji era in pericolo, e che per aiutare l'uno avrebbe dovuto abbandonare l'altra...

Per fortuna, il resto del gruppo provvide subito a risolvere il dilemma. Misia prese la mira con la sua balestra e scagliò un quadrello... che sfortunatamente mancò il bersaglio e si piantò nel muro accanto a Reji, mentre Eli tirava fuori la sua bacchetta folgorante e scagliava una scarica elettrica che raggiunse uno dei ghoul in pieno petto, costringendolo a mollare la presa su Reji. La giovane Tian approfittò subito per sferrare un poderoso calcio alla testa del secondo ghoul, e quest'ultimo mollò la presa con un grugnito e fece cenno al suo "collega" di ritirarsi nel corridoio in cima alle scale.

"Adesso è il momento giusto!" esclamò Reji furibonda. "Io li inseguo! Nualia, tu proteggi Yan!"

"Reji, non andare!" Nualia cercò di avvertirla.

"Ferma! E' quello che vogliono!" aggiunse Eli, pensando di aver intuito il gioco dei ghoul. Ma in quel momento, la giovane monaca era troppo presa dall'emotività perchè le importasse qualcosa. Ignorò completamente quello che Nualia ed Eli stavano dicendo e si lanciò all'inseguimento dei ghoul, forse sperando che l'avrebbero portata dalla mente dietro il caos che stavano affrontando. La ragazzina raggiunse la cima delle scale e fece irruzione in un corridoio più ampio, decisa a non perdere le tracce dei morti viventi.

Sfortunatamente, aveva sottovalutato l'astuzia dei ghoul.

Reji era appena entrata nel corridoio, che subito qualcosa le piombò addosso dall'alto, e mentre veniva trascinata a terra, la ragazzina riuscì a vedere che si trattava di un goblin, la cui pelle verdastra era secca e tirata sulle ossa. Le sue orbite erano vuote, tranne per un paio di piccole sfere di luce rossa, e i suoi denti erano esageratamente lunghi ed affilati, oltre al fatto che un repellente odore di carne marcia aleggiava tutt'attorno a lui! Con uno stridio agghiacciante, altri due goblin ugualmente mutati si calarono giù dal soffitti, e altri due fecero irruzione nel corridoio da due porte laterali, in modo da soverchiarla con la semplice superiorità numerica! Reji rabbrividì e cercò di difendersi come poteva dagli attacchi dei goblin-ghoul... e con un calcio ben assestato, riuscì a mandarne a terra uno. Ma un istante dopo, un altro di quei fetidi mostriciattoli le fu addosso e le affondò gli artigli in una spalla, facendole uscire dei rivoletti di sangue. La sensazione del suo corpo che si irrigidiva la colse, e Reji si agitò debolmente nel tentativo di sfuggire, ma era una battaglia che non poteva vincere. Mentre i suoi muscoli volontari cessavano di rispondere agli stimoli del suo cervello, Reji vide i due ghoul di prima che spingevano una credenza di fronte alla porta dalla quale era entrata, in modo da impedire ai suoi compagni di raggiungerla.

"N-no..." mormorò. "Maledizione... dovevo... ascoltarle... ugh..."

Maledicendo la sua imprudenza, Reji si afflosciò sul terreno, immobile ed indifesa ad attendere quello che credeva sarebbe stato il colpo di grazia. Invece, sghignazzando peer la soddisfazione, i goblin-ghoul si raccolsero attorno a lei e la sollevarono tutti assieme, per poi iniziare a trasportare il suo corpo inerte verso un'altra sala dell'edificio, e verso un'altra rampa di scale che riportava al piano terra. Con crescente terrore, paralizzata ed indifesa, Reji non potè fare altro che restare ferma dov'era mentre i goblin non-morti la trasportavano giù per le scale... e poi raggiungevano un'altra gradinata che portava ai sotterranei del maniero Foxglove. I mostriciattoli, accompagnati da altri ghoul che si univano a loro nel corso della via, passarono attraverso un laboratorio ormai in rovina e un'altra stanza piena di polvere, attrezzi da scavo ormai arrugginiti, e pietre infrante... e infine, verso una scala a chiocciola che scendeva ancora più in profondità...

"M-maledizione..." pensò tra sè Reji. "Che cosa vogliono farmi? Che diavolo significa... tutto questo?"  

 

oooooooooo

 

"L'hanno portata via... maledizione, l'hanno portata via..." ringhiò Yan in preda allo sconforto, picchiando con il pugno sul pavimento non appena la paralisi provocata dagli artigli dei ghoul fu passata. "Tutto perchè non sono stato abbastanza rapido! Mi sono fatto fregare da questi fottuti ghoul!"

"Non... non dire così, Yan! Tu hai fatto quello che potevi, date le circostanze!" disse Jolan, gettando uno sguardo disgustato ai ghoul che il gruppo era riuscito ad abbattere mentre difendevano Yan da ulteriori attacchi. L'espressione di Nualia era collerica e al tempo stesso smarrita mentre si guardava attorno, la spada seghettata ancora sollevata in caso fosse arrivata qualche altra mostruosità non-morta. Era furiosa per quello che i ghoul volevano fare al suo amico d'infanzia... e al tempo stesso, era in ansia per la sorte di Reji.

"Non c'è che una cosa da fare. Inseguire i ghoul e ritrovare Reji. Solo che a questo punto potrebbero essere ovunque, in questa casa." commentò Eli. La mezzelfa maga cercò di prendere il controllo di quella situazione concitata, sperando che ci fosse ancora la possibilità di salvare la loro compagna d'avventura. Yan riuscì finalmente a rialzarsi, malgrado le gambe non fossero ancora ben ferme, e riprese fiato. "Presto, ragazzi, non c'è tempo da perdere. Seguiamo le scale e poi cerchiamo dappertutto!"

Eli non aveva ancora finito la frase che già stava salendo verso il pianerottolo, seguita a ruota dal resto del gruppo. La maga raggiunse una doppia porta alla fine del breve corridoio e cercò di aprirla... ma si rese conto che qualcosa era stata in qualche modo puntellata in modo tale che fosse impossibile da aprire dalla loro posizione! Eli imprecò e resistette a malapena alla tentazione di tirare un calcio alla porta.

"Quei ghoul hanno bloccato la porta! Forse con del mobilio, o con dei detriti!" esclamò mentre il resto del gruppo la raggiungeva. Yan cercò in qualche modo di aprire la doppia porta, ma anche i suoi tentativi si rivelarono fallimentari. "Mi sa che dobbiamo trovare un'altra strada..."

"Proviamo per di qua..." affermò Misia, indicando un passaggio angusto al lato opposto del vestibolo in cui si trovavano. La femmina di gnomo fece strada al resto del gruppo, e gli avventurieri passarono attraverso il passaggio fino ad emergere in una nuova stanza, alle cui pareti erano appesi dei dipinti, ognuno dei quali coperto da uno spesso foglio di ragnatele che oscurava in parte i soggetti alla vista. Ciò nonostante, il gruppo riuscì a vedere che si trattava di ritratti dei membri della famiglia Foxglove - anche se non sarebbero stati in grado di identificarli uno per uno.

Senza perdere tempo, il gruppo cercò di attraversare la stanza e uscirne per cercare Reji...

Ma ancora una volta, l'imprevisto era in agguato. Prima che Yan potesse aprire la porta d'uscita, lo stesso lamento addolorato che avevano già sentito prima riecheggiò nella stanza, e questa volta tutti e cinque furono sicuri di sentirlo molto più vicino e chiaro! Era un verso straziante, colmo di disperazione... la preghiera di una persona che implorava la fine delle sue sofferenze.

"Adesso... sono sicura che viene da lassù..." disse Misia. "Avranno portato lì anche Reji?"

Prima che qualcuno potesse rispondere, tuttavia, qualcosa di innaturale e spaventoso si abbattè sulla sala. I ragazzi sentirono la temperatura abbassarsi sensibilmente, al punto da far provare loro un brivido gelido. Il loro respiro cominciò a fare condensa in aria, e uno strato di brina innaturale cominciò ad incrostare le pareti. Le ragnatele si separarono come se fossero state spostate da una mano invisibile, mostrando i ritratti sotto di esse...

Sulla parete a nord, si vedeva un ritratto di un uomo alto e snello, con il volto affilato e un paio di esili baffi; una donna dai lunghi capelli rossi e dal sorriso arguto, e i loro tre bambini (due femmine e un maschio). E sotto gli occhi spaventati del gruppo, il corpo della donna cominciò a raggrinzire e ad annerirsi, e i suoi arti e la sua schiena si torsero come se fossero rotti in numerosi punti. L'uomo con i baffi impallidì, e all'improvviso si aprì un taglio nella sua gola da cui fluì un rivolo di sangue, che uscì letteralmente dalla tela e imbrattò il muro e il pavimento... mentre il bambino più piccolo, il maschio, cominciò a mutare, diventando in breve tempo un orrendo non-morto dalla pelle giallastra che ringhiò in direzione degli osservatori! Le due bambine restarono invece immutate, cosa che in qualche modo rendeva lo spettacolo ancora più terrificante!

"Aaah! Ma che diavolo...?" esclamò spaventato Jolan. Il resto del gruppo osservava atterrito quell'atroce spettacolo... e un attimo dopo, anche il quadro sulla parete opposta venne rivelato: raffigurava un uomo alto dal volto rasato e dal contegno aristocratico, una donna castana dal viso severo che indossava un grazioso vestito blu, e una ragazza adolescente dai capelli neri con addosso un vestito giallo.

Ma anche su quel quadro, l'iddilio non durò a lungo: la donna e la ragazza fecero delle smorfie di orrore e sofferenza prima che i loro corpi si deformassero di colpo e la pelle diventasse giallastra e butterata... mentre l'uomo esplose letteralmente in una fontana di carne putrescente e materia fungoide! Dal suo corpo squarciato uscì una nuvola di vapore verdastro che uscì a sua volta dalla tela e invase la stanza, con grande allarme da parte degli sconvolti avventurieri, che cercarono di fuggire il prima possibile! Ma Yan si accorse con orrore che la porta restava chiusa, come se la casa stessa volesse trattenerli là dentro e condannarli ad una fine atroce...

"Aaaaah! Attenti! Non respirate quella roba!" strillò Misia in preda al panico, mentre quell'inquietante foschia verdastra e maleodorante cominciava ad invadere la stanza. Yan non perse tempo e si gettò con tutte le sue forze contro la porta d'uscita, cercando disperatamente di buttarla giù. La porta era più robusta del previsto, e nonostante la paura moltiplicasse le forze del ragazzo, resistette senza troppi problemi. Guardando con raccapriccio la nube di vapore verde che si diffondeva sempre di più, Yan si rimise in piedi e provò di nuovo... e questa volta riuscì a far traballare la porta.

"Trattenete il fiato! Adesso vi tiro fuori io da qui!" esclamò il giovane. Nualia si unì ai suoi sforzi, e anche lei cercò di buttare giù la porta sbattendoci contro... mentre Eli lanciava un incantesimo Fiotto Acido sui battenti, sperando di corroderli ed indebolirli. Misia e Jolan si coprirono il naso e la bocca, mentre il vapore dall'aspetto malato circondava completamente il gruppo e occultava loro la vista. I due avventurieri più piccoli sentirono un penetrante odore di marciume che diede loro la nausea, ma cercarono con tutte le loro forze di non respirare quella sostanza ammorbante...

Nel giro di pochi secondi, la stanza era ormai pervasa da quel vapore repellente, al punto che i ritratti sulle pareti si vedevano a malapena nel mezzo di quella nebbia...

Finalmente, dopo una poderosa spallata di Yan, la porta cedette e si schiantò sul pavimento del corridoio... e i cinque compagni di avventura uscirono da lì tossendo e sputando, sottraendosi appena in tempo alla nube di vapore letale. Il giovane spadaccino scosse la testa e prese dei bei respiri, in modo da controllare che quel vapore non gli avesse provocato dei danni... e si guardò attorno per incoraggiare i suoi compagni ad allontanarsi da quella stanza stregata e controllare che stessero bene.

"Merda... questa volta ho davvero temuto che non ce l'avremmo fatta!" ansimò Yan, guardando sconvolto il vapore verdastro che si disperdeva. "Ragazzi, come state? Tutto bene?"

"Io sì, sto bene..." disse Nualia, guardandosi attentamente. "E voi?"

"Un po' stravolta, ma sto bene." rispose Eli, guardando prima sè stessa, e poi Jolan, che tirò un sospiro di sollievo e confermò che anche lui stava bene. "Misia, tu stai bene?"

La femmina di gnomo deglutì nervosamente guardandosi il braccio destro. Sulla pelle delle sue braccia erano comparse delle larghe chiazze gialle di forma irregolare, che sembravano quasi cambiare lentamente colore mentre Misia le osservava ansimando. "Io... non ne sono sicura, ragazzi..." affermò. "Credo... credo che quella sostanza mi abbia fatto degli strani effetti... ci sono queste macchie... e poi mi sembra all'improvviso di avere la febbre... e qualcosa che mi cresce sulla faccia..."

"Che cosa?" esclamò preoccupato Yan. Quando Misia gli mostrò il braccio, il ragazzo e i suoi compagni - in particolare Eli - assunsero delle espressioni preoccupate... e come se non bastasse, videro che il grazioso volto della biondina si era leggermente deformato, come se qualcosa stesse strisciando sotto la sua pelle. "Maledizione... che sia un effetto di quella porcheria da cui siamo appena scampati?"

"Potrebbe essere una malattia magica... Forse è meglio che tu beva adesso la tua pozione di Rimuovi Malattia." affermò Jolan con evidente ansia. "Il tuo viso... sta subendo dei cambiamenti. Non mi piacciono per niente questi sintomi..."

Misia stava per fare come le era stato detto... ma si fermò di colpo quando sentì nuovamente i lamenti di prima che venivano da un piano ancora più in alto rispetto a dove si trovavano loro. "Aspettate... ora... credo di sentirli più chiaramente..." disse la biondina aguzzando le orecchie. "Sì... sì, ma certo... penso... penso di aver capito... prima... prima di fare qualsiasi altra cosa, per favore... seguitemi... forse... forse possiamo trovare delle risposte..."

"Misia!" esclamò Eli, mentre la sua amica, pur messa in difficoltà da quello strano malessere che aveva cominciato già a diffondersi nel suo corpo, svoltò un angolo, raggiunse un altro corridoio, e cominciò a salire una rampa di scale fino all'attico del maniero stregato. Seguendo il suono dei lamenti e il suo istinto soprannaturale di oracolo, la femmina di gnomo percorse un altro angusto corridoio, immerso nell'oscurità e pieno di ragnatele, fino a raggiungere una porta infissa in una parete alla sua destra, ignorando tutte le altre stanze che incrociava. Come aveva previsto, il lamento si faceva sempre più forte e straziante man mano che si avvicinava...

Mentre il resto del gruppo la raggiungeva, Misia afferrò la maniglia della porta con una mano tremante e cercò di aprire la porta... solo per accorgersi che era chiusa a chiave. "Misia!" esclamò Nualia. "Che stai facendo? Non andare avanti da sola! Potrebbe esserci qualche altro ghoul, o peggio!"

"E' qui... lo sento, è qui..." mormorò la femmina di gnomo, indicando la porta. "Ma... è chiusa a chiave, di qui io non entro..."

"Aspetta. Adesso qui ci penso io." rispose Jolan. La guida halfling fece cenno ai suoi compagni di fargli spazio, e tirò fuori dal suo zaino un grimaldello e altri arnesi da scasso, per poi mettersi a lavorare sulla serratura nel tentativo di scassinarla. Dopo un minuto passato ad armeggiare, la serratura scattò, e Jolan ritrasse gli strumenti e fece un sorriso di cupa soddisfazione mentre apriva la porta. Come Misia aveva previsto, i lamenti si fecero più intensi. "Ecco... è qui che c'è la persona che si lamenta. Se poi è davvero una persona..."

"Lo scopriremo subito. Grazie, Jolan..." disse Yan. Nualia fece cenno al suo amico d'infanzia di restare indietro ed entrò lei per prima, la mano sull'elsa della spada in modo da essere pronta a difendersi.

La stanza era fredda e umida, con il soffitto pendente che scendeva fino a un metro e mezzo di altezza lasciando poco spazio per una piccola finestra, mentre sul lato opposto, un pilastro di mattoni incrostato di muffa segnava il passaggio di una canna fumaria. Uno specchio a grandezza naturale era appoggiato a questi mattoni e inclinato verso la piccola finestra... ma in quel momento, tutto ciò che il gruppo di avventurieri riuscì a notare fu la figura umanoide rannicchiata a terra davanti allo specchio, dalla quale provenivano i lamenti. Una donna in un lungo abito dai colori vivaci ma macchiato di sangue, con i capelli neri che fluivano lungo la schiena...

Allarmata, Nualia si piazzò davanti a Yan per proteggerlo, mentre la figura smetteva di colpo di piangere e si alzava con fare minaccioso, per poi voltarsi verso il gruppo.

"Tu... tu chi sei...?" intimò Nualia, puntandole contro la spada. "Che ci fai qui?"

La risposta della donna misteriosa fu di alzare lo sguardo verso i nuovi arrivati e rivelare così il suo volto - un volto di una bellezza tragica, ancora molto attraente ma con i chiari segni della non-morte sulle carni. Lunghi capelli neri incorniciavano un volto di un pallore cadaverico, con le labbra tinte di un rossetto che dava l'impressione di macchie di sangue agli angoli della bocca, e dai suoi occhi vitrei sgorgavano lacrime che si congelavano quasi subito, andando poi a schiantarsi sul pavimento. I suoi abiti e le sue scarpe erano di foggia Varisiana, e anche i lineamenti del suo volto, a parte il suo pallore, davano questa impressione...

"Voi..." mormorò dolorosamente la donna non-morta con voce stentata, come se fosse stata vittima di una tremenda spossatezza e depressione. "Voi... non dovreste... essere qui... Perchè... Perchè siete venuti...? Questo posto... vi porterà solo... morte... e dolore..."

"Abbiamo i nostri motivi per essere qui." rispose freddamente la aasimar.

La donna non-morta fece un sorriso amaro e scosse la testa, guardando Yan e Misia che si piazzavano a distanza di cortesia da lei. Il resto del gruppo rimaneva nelle retrovie, per intervenire in caso di bisogno o evitare attacchi di sorpresa. "Ah... poveri sciocchi... vi spingete così presuntuosamente là dove tutti gli altri hanno timore di muovere un passo... senza sapere nulla dell'oscurità che accompagna la storia di questa famiglia... e una di voi porta già i segni di questa maledizione sul volto..." gemette, lo sguardo rivolto a Misia e ai sintomi del male misterioso che aveva contratto. "Ma vi prego... infrangete questo specchio... lasciate che sia io... a mettere fine a tutto questo..."

Yan si fece avanti, mostrando i palmi delle mani per dire che non aveva intenzione di ricorrere alla violenza. "Aspettate, signora. Di cosa state parlando? Chi siete, e cosa sapete di questa... maledizione... e della famiglia Foxglove?" chiese.

"E in cosa consiste questa maledizione?" chiese Misia, passandosi una mano sul volto e rabbrividendo quando sentì qualcosa muoversi sotto la pelle. "C'è un modo per contrastarla?"

L'espressione della giovane donna sembrò ravvivarsi almeno un po', e Yan ebbe l'impressione di vedere un lampo di curiosità in quei suoi occhi spenti. Finalmente, la donna si decise a spiegarsi, e sospirò prima di cominciare il suo racconto.

"Il mio nome... è Iesha Foxglove..." mormorò. "Ero la moglie... del proprietario... di questa casa... Aldern Foxglove... prima che lui... mi uccidesse..."

 

oooooooooo

 

Quando Reji cominciò a riprendere sensibilità e potè muoversi di nuovo, la prima cosa di cui si rese conto era di trovarsi in un luogo completamente diverso rispetto al maniero stregato in cui aveva affrontato i ghoul. Si trattava di una buia ed umida caverna, illuminata solo da un paio di lanterne appese alle pareti, che era incongruamente arredata con diversi mobili, una volta eleganti e di qualità, ma che ora mostravano i chiari segni del tempo e della decadenza. Al centro della grotta si trovava un tavolo sgangherato, la cui superficie era ingombra di bottiglie vuote, pezzi di vestiti, pezzi di carta accartocciati e altro ancora, disposti in file ordinate. Un quadro era appoggiato al lato opposto del tavolo, di fronte a una grande sedia di pelle il cui schienale e cuscino erano orribilmente macchiati di carne marcia e sangue.

Un tavolo più piccolo era appoggiato alla parete di fronte a Reji, e su di essa erano appoggiati vassoi d'argento, piatti di porcellana e cristalleria. Ma il cibo contenuto in questi eleganti piatti era orrendo - pezzi di carne marcia, brulicanti di larve, che emettevano un tanfo soffocante, e i bicchieri di cristallo erano riempiti di sangue rappreso.

Tuttavia, il fetore della stanza sembrava più forte sulla destra di Reji: lì la parete della grotta era stata invasa da un'orribile ammasso di muffa verde scuro e funghi gocciolanti, al centro del quale cresceva una macchia di fungo nero tumescente, le cui creste cornee e i bulbi tumorali formavano quella che poteva sembrare una sagoma umanoide. Quella che una volta doveva essere una scatoletta di ceramica finemente scolpita, grande come il pugno di un uomo, giaceva in pezzi ai piedi di quell'orrore fungoide.

Reji cercò di mettersi una mano davanti alla bocca per la nausea... ma si rese conto, con suo grande disappunto, di essere legata per i polsi e le caviglie, seduta con la schiena appoggiata al muro di questa stanza inquietante, ed emise un breve grugnito di dolore quando il suo gesto quasi le costò lo stiramento di un muscolo. Sbattè gli occhi, cercando in qualche modo di capire dove si trovasse e cosa avrebbe potuto fare per riunirsi ai suoi amici...

Un suono di passi attirò la sua attenzione... e la ragazza Tian notò subito la figura umanoide che si stagliava all'ingresso della stanza. Alta, allampanata, dall'aspetto mostruoso, si stava dirigendo verso di lei con fare stranamente gentile, quasi deferente... e con crescente orrore, Reji notò subito che quella creatura indossava degli abiti di foggia nobiliare, consunti ma ancora ricconoscibili.

"Aaaaah... ti ssssei ssssvegliata finalmente, Reji, mia cara..." sibilò il ghast, con una voce che per quanto distorta, suonava comunque familiare alla giovane. A passi lenti, il non-morto si rivelò finalmente agli occhi di Reji, che sgranò gli occhi e sentì un nodo alla gola quando lo riconobbe.

La giacca blu con quegli spettacolari ricami dorati e i pantaloni di seta bianca erano gli stessi che gli aveva visto addosso quel giorno in cui si erano incontrati a Sandpoint... ma i capelli erano quasi scomparsi, e la pelle era di un nauseante colore giallastro, tirata al punto da permettere di vedere le ossa del cranio. La sua bocca era enorme rispetto al volto, colma di denti aguzzi e con una orrenda lingua che guizzava fuori dalle fauci come quella di un serpente, mentre le orecchie sembravano essersi allungate ed appuntite. Non aveva più le scarpe, e i suoi piedi erano deformati, con lunghi artigli sulle dita... ma nonostante tutte le differenze, Reji non ebbe alcun dubbio su chi fosse quella creatura. O meglio, su chi era stata fino a non molto tempo fa...

"Avevi detto che ci ssssaremmo rivissssti..." disse il ghast, rivelando un enorme rasoio legato alla sua schiena. "E ora... possssiamo creare tutti i ricordi che vogliamo, ssssoltanto noi due!"

"Allora... allora era proprio vero..." mormorò Reji. "Che... che cosa ti è successo... Perchè... stai facendo questo... Aldern?"                           

 

oooooooooo

               

CONTINUA... 

 

 

  
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