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Autore: susiguci    12/08/2022    2 recensioni
ll MERTHUR ll CIRCUS ll INIZIO SEC. XX ll CRACK PAIRING ll
Dal primo capitolo:
["Piacere, io sono Arthur!" si sporse allungando la mano verso il ragazzo.
"Merlin!" disse il più giovane, allungandosi a sua volta e stringendogli la mano con poca forza.
"Dai, non fare quella faccia. Non è poi così terribile qui! Almeno avrai qualcosa da mettere nello stomaco tutti i giorni!"]
Dal terzo capitolo:
[Il pubblico applaudiva e mentre il biondo aiutava Merlin a scendere, il ragazzo si fece prendere in braccio e gli schioccò un bacio sulla bocca. Il pubblico rideva e urlava. Arthur era rimasto a occhi e bocca spalancati...]
Dal quarto capitolo:
[Arthur si inginocchiò e si apprestò a slacciare la cintura dell'altro...
...Arthur chiuse gli occhi. Non sopportava di vedere quel che stava per fare...]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Gwen, I Cavalieri della Tavola Rotonda, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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A nasty surprise











 















Il giorno dopo non ci fu tempo per pensare a tutto quello che era successo il giorno prima.

Dovevano partire e raccattare baracca e burattini per poter recarsi a Bath, non molto distante dal paese in cui si trovavano.

Bath era una località termale, molto famosa in Inghilterra e che sembrava essere tornata prepotentemente di moda subito dopo la fine della guerra.

Sul giornale di Alined c'era scritto che Bath era stata presa d'assalto dai turisti facenti parte dell'aristocrazia e dell'alta e media borghesia inglesi.

 

Tempo due ore e i carri partirono.

Ad Arthur dispiacque quasi. Gli abitanti  del paese erano stati molto calorosi nei confronti dell'Abionstars e le cose per loro erano andate tutto sommato piuttosto bene. Per la prima volta da che ricordasse, si era davvero divertito sulla pista del circo. Anche se i suoi problemi al di fuori della tenda erano rimasti tali o forse, anche a causa di Merlin erano persino aumentati.



 

Alined lamentava di non sentirsi troppo bene e si era scusato di non essere riuscito a dare una mano agli altri nel trasloco: era rimasto sul suo carro per tutta la mattina.

 

Più tardi Gwen avrebbe voluto portargli qualcosa da mangiare, ma Arthur le disse chiaramente che ci avrebbe pensato lui.

Il ragazzo temeva potesse trattarsi di qualcosa di grave e forse di contagioso. Non voleva pensarlo, ma continuava a tornargli in mente la 'spagnola' che tante vite aveva mietuto negli ultimi anni.

Se così fosse stato, avrebbero rischiato tutti quanti la vita. Lui era ‘stato’ con Alined solo due sere prima e avrebbe potuto molto più facilmente contrarre la malattia. 

 

Arthur aveva visto così tanti casi di spagnola, tra i militari, durante la guerra: alcuni dei suoi compagni d'arme si erano ripresi, ma quanti erano stati invece a morire? Un numero impressionante. Nel suo reparto si era ritrovato con i compagni dimezzati nel giro di due settimane. Fu terribile. Una guerra nella guerra! E lui, caso tra i più rari, quella volta era stato graziato dalla terribile influenza e non si era ammalato.

 

Doveva fare in modo di stare anche lui lontano dagli altri e di tenere Alined fuori dalla loro portata.

Mentre rimuginava si portò una mano davanti alla bocca, scioccato: 

'Dio, Merlin è stato baciato proprio ieri da Alined!' 

Era sicuramente a rischio anche lui.

'Gwen! No! Lei ha baciato Merlin giusto ieri sera!'

 

Che disastro!

 

Si disse che ormai quel che era fatto, era fatto!

 

Arthur fece fermare i carri quando ormai mancavano un paio di miglia alla città di Bath, nella radura di un bosco, vicino al fiume.

 

Nelle ultime ore Alined era peggiorato: doveva avere la febbre molto alta e delirava.

Arthur gli era rimasto accanto per occuparsi di lui: lo faceva bere con un cucchiaino e usava pezze imbevute di acqua fredda sulla fronte e sul corpo di Alined, per abbassargli la temperatura. Dovevano farlo vedere ad un medico quanto prima.

 

Arthur scese dal carro, rimanendo a una certa distanza dagli altri e con un pezzo di stoffa davanti alla bocca e al naso e legato dietro la testa. In guerra facevano così.

 

"Non avvicinatevi al carro di Alined e nemmeno a me. State distanti anche tra di voi e indossate dei fazzoletti per coprire naso e bocca. Rimanete dentro ai carri il meno possibile. Dovremo lavare  nel fiume tutte le nostre coperte e i nostri vestiti.

Ognuno si occuperà di lavare solo le proprie cose, hai capito Gwen?"

La ragazza annuì. 

"E poi la cosa più importante: ho bisogno di un volontario che vada a Bath e porti in qua un dottore. Prenderà due cavalli."

"Andrò io!" Si propose Merlin.

"No, tu è meglio che rimanga qui. Ieri sei stato a stretto contatto con Alined e anch'io, altrimenti sarei già partito."

"Vado io!" si propose Lancelot. "Sono già stato a Bath in passato e forse so dove trovare un medico!"

 

"Molto bene, Lancelot e avverti il medico che potrebbe trattarsi di spagnola!"

"Oddio!" gridò Gwen. Tutti gli altri rimasero ammutoliti dalla notizia.

 

Percival sembrava preoccupato: "Vorrei andare con Lancelot!"

"Percival, con tutto il lavoro che abbiamo da fare, se vieni a mancarci proprio tu che sei il più forte, non potremmo mai farcela!" disse Arthur al giovane che suo malgrado mosse la testa in un cenno d'assenso.

 

Lancelot tornó dopo un'ora con il medico: un signore molto elegante, vestito di chiaro, ma con un po' di puzza sotto il naso.

 

Quando ebbe finito, il dottore parlò con Arthur: "L'ho visitato completamente e il vostro padrone non ha la spagnola."

"Mi fa davvero piacere" disse Arthur, che dal sollievo dimenticò di puntualizzare che il vecchio non era il loro padrone. "Perché sta così male, allora?"

 

"Il signor Svenson ha la sifilide" dichiarò sicuro il medico.

 

'Dio mio! No!' pensò Arthur. "Ma come può essersela presa?"

 

"Se il signor Svenson non è sposato, c'è un solo modo in cui può averla presa: da altre donne, specialmente da donne di un certo tipo."

 

'Com'è possibile? Alined non frequenta donne, ma solo… me!" si disse Arthur sempre più preoccupato e confuso 'ed io da più di un anno ormai ho rapporti solo con lui.'

"Ci vogliono delle medicine per curarlo?"

"Certamente! Parecchie anche!"

"Quanto tempo ci vorrà perché guarisca?"

"Se segue con cura le mie istruzioni ci vorrá un mese, per stare tranquilli. Ma in questo lasso di tempo non deve avere rapporti sessuali di alcun genere. Diteglielo, mi raccomando! Se mi fate riaccompagnare consegnerò le medicine con le istruzioni al vostro uomo."

"Quindi questa non serve?" chiese indicando al medico la benda sul suo viso.

"No, non per la malattia che ha il signor Svenson. Vi farò avere anche un lasciapassare per la cittá, cosí potrete subito entrare a Bath con il vostro circo. Sarà un piacere venirvi a vedere!"

 

Il dottore non era poi così snob come Arthur aveva pensato in un primo momento, e finalmente gli pose la domanda che lo assillava già da un po'. "Un'ultima cosa, dottore… con un bacio si può trasmettere la sifilide?"

"Tecnicamente è possibile! Se entrambi hanno ferite in bocca, anche molto piccole e si ha un contatto tra sangue dell'uno e ferita aperta dell'altro, il contagio può avvenire, ma nella pratica non mi è mai successo che la malattia si sia propagata solamente in questo modo."



 

Arthur aveva richiamato tutti quanti per metterli al corrente della situazione di Alined, stavolta senza omettere nulla. I ragazzi sospirarono di sollievo, dopo quelle ore di tensione. 

 

Dopo il discorso, Arthur chiamò Merlin e Gwen. Chiese ad entrambi se avessero ferite in bocca, bollicine, bruciori, taglietti o se soffrivano di gengive sanguinanti. Alla risposta negativa dei ragazzi, avrebbe voluto controllare la veridicità delle loro affermazioni ispezionando loro la bocca, ma non era il caso, tanto piú che il solo ad avere la quasi certezza di aver contratto la sifilide da Alined era proprio lui.

 

Gli altri si avvicinarono curiosi e si chiesero il perché di quelle domande poste a Gwen e a Merlin e invece non a loro.

 

Sembravano un po' tutti sul piede di guerra.

 

"Il dottore mi ha detto che in rarissimi casi la sifilide può trasmettersi con un contatto di ferite aperte ad esempio in bocca" spiegò loro Arthur. 

 

Merlin sbiancò e cercò di distrarre Arthur che si stava aggirando su un sentiero pericoloso per lui.

"Allora non c'è problema …" sorrise Merlin, ansioso.

 

"Perché Merlin? Chi hai baciato?" chiese Gwaine.

 

"Lui non ha baciato nessuno, è stato Alined che l'ha baciato" cercò di spiegare Arthur, credendo i andare in aiuto a Merlin, che in quel momento l' avrebbe volentieri zittito con un pugno nello stomaco.

 

"Davvero?" domandò Percival con un'espressione triste, ma tutt'altro che stupita.

 

"Che schifo!" affermò con una smorfia disgustata Gwaine.

 

Gwen saltò su, preoccupata. "No, Merlin, dimmi che non è vero!"

 

Merlin non ebbe la forza di dire nulla. Cos'aveva Arthur al posto del cervello? Fave? Pensassero un po' quello che gli pareva!

 

George replicò: "Scusa Gwen, ma tu cosa c'entri in questo?"

 

"Io...ecco... io, ieri l'ho baciato…"

 

"Hai baciato Alined?" quasi urlò Lancelot, sorprendendo gli altri, perché lui era l'uomo più imperturbabile che conoscessero.

 

"No. Che dici! Ho baciato Merlin!"

 

"Ah, magnifico!" gridò Gwaine.

 

"Sono stato io che l'ho baciata!" replicò Merlin.

 

"Grazie, Merlin, ma ho fatto tutto da sola, lo sai!"

 

Arthur inarcò le sopracciglia e guardò Merlin come per dirgli: 'Visto? lo sapevo!'

 

"Interessante" disse Gwaine con un sorriso tirato. "E perché l'hai baciato? Ti piace ‘anche’ Merlin adesso?"

 

"Sono fatti miei!" sbottò irata la ragazza.

 

"È stato un bacio reciproco" intervenne Merlin in sua difesa "un bacio puro e onesto, scaturito da momento di grande affetto e tenerezza da parte sua. Un bacio di gratitudine e di umana consolazione da parte mia, anche se non negherò che lei mi piace. Ma quel bacio non aveva a che fare con questo. Tra l'altro lei si è tirata subito indietro. Non mi fa piacere, ma rispetto la sua volontà."

 

Senza dir nulla, tutti si allontanarono. Gwaine scoccò un'occhiata offesa a Merlin e se ne andò.

 

"Grazie, Merlin" sorrise Gwen con dolcezza "e tante grazie anche a te!" sibilò velenosa la ragazza rivolta ad Arthur e se ne andò via tutta impettita.

 

Merlin si guardava le scarpe, tenendo le mani sui fianchi poi scosse la testa e per un istante fissò l'altro negli occhi con sguardo sprezzante.

 

'Quello è proprio odio!' pensò Arthur turbato.

Non credeva che Merlin fosse capace di provare sentimenti così feroci per qualcuno. A quanto pareva si sbagliava. 

 

Merlin sembrava voler dire qualcosa, poi anche lui girò le spalle e andò via, come se non valesse la pena sprecare altro fiato con lui.


Come facevano a non capire, lui e Gwen, che era stato un caso di forza maggiore, una vera e propria emergenza, in cui gli interessi dei singoli venivano sacrificati in virtù della sicurezza collettiva? Questo pensava Arthur, avvilito.


 

 

Quella sera, dopo che Arthur gli ebbe somministrato le medicine, Alined riprese lentamente conoscenza. La febbre era scesa di parecchio. Lamentava ancora qualche dolore, ma riuscì anche a mangiare qualcosa.

 

Dopo cena, Arthur gli disse tutto quello che il medico aveva detto, compresa l'astensione per un mese dai rapporti intimi.

Il ragazzo si sentiva quasi euforico: sperava che Alined non l'avrebbe più fatto chiamare, neppure dopo, una volta finito il mese di pace.

 

"Avvicinati, ragazzo, per favore… ancora un po'!"

Arthur si accucciò vicino a lui e Alined cercò la sua mano, che il giovane gli concesse con un certo timore.

"Sei stato accanto a me tutto il giorno, oggi?"

"Sì, ma…"

"So che l'hai fatto per proteggere gli altri, ma io ti sono grato lo stesso."

"Non ci pensi, adesso…"

"So che per te sono una sorta di mostro, ma ho bisogno di te! Fatti abbracciare, Arthur, una volta soltanto! Non ti chiederò di più: non posso, lo sai, e non ne sarei in grado."

 

Alined abbracciò la testa di Arthur, che lo lasciò fare, appoggiando il capo contro il petto del vecchio.

Gli sembrava così strano! Non disgustoso o spiacevole, solo ... strano!

Con le braccia e le mani Alined cinse la testa di Arthur in modo così avvolgente che il ragazzo rimase senza vedere e sentire nulla per qualche istante.

Arthur si accorse del respiro affannato di Alined e udì un parlare ovattato provenire dal petto del vecchio, ma non riuscì a capire neanche una parola.

Poi Alined lo lasciò andare: "So che sei preoccupato per te! Vai da quel medico e fatti controllare, anche se io sono sicuro che tu non sia malato."

"Sí, ci andrò. Ci avevo già pensato… ma voi ... avete preso la sifilide da una donna?"

"No, Arthur, non sono mai stato con una donna in vita mia! Tu, più di tutti gli altri, dovresti saperlo, no?"

"Avete capito cosa voglio dire e vorrei una risposta."

"É ovvio che l'avrò presa da un uomo!"

"Ma…quando? Voi non vi allontanate mai dai carri."

"Sbagliato! Quelle stesse sere in cui voi uscivate, anch’io uscivo per conto mio e andavo… da altre parti."

"E…riuscivate a trovare degli uomini disponibili?"

"Nessun ragazzo da circuire, se è quello che intendi. Diciamo chiaramente che io non piaccio, né agli uomini, né alle donne, ma se sei disposto a pagare, trovi tutto quello che vuoi!"

 

Ed ecco che Arthur fu invaso da una grande rabbia, senza nemmeno sapere bene perché, ma riuscì a controllarsi.

"Se non avete più bisogno di me, io andrei a dormire."

"Vai pure…e non odiarmi di più di quello che fai già!"



 

Era sconvolto: non riusciva a crederci! Alined frequentava dei prostituti? Allora che senso poteva mai avere quella loro relazione?

Arthur era convinto di rappresentare per il vecchio nient'altro che un mero sfogo sessuale, ma se poteva avere altre valvole di sfogo simili, ogni volta che voleva… allora non ci capiva più niente.

'Non ho nemmeno l'esclusiva!' sorrise amaro tra sé.

 

Salì sul carro: aveva piovuto anche quel giorno e non si poteva dormire all'aperto. Cercò il suo giaciglio al buio, ma inciampò nei piedi di Merlin e cadde sbattendo un ginocchio sul legno. "Maledizione, Merlin! Tu e i tuoi piedoni del cavolo!"

"Ma tu guarda che pretese! Io sono nel mio posto…ti sei fatto male?"

"Torna a dormire, Emrys!" grugnì Arthur.

"Cafone!"

"Ehi" si lamentò George "domani si lavora e vorrei dormire!"

"Asino!" sussurrò pianissimo Merlin.

"Ti ho sentito, idiota!" mormorò a sua volta Arthur.

"Basta!" fece di nuovo George. "Due bambini…" soffiò, con voce impastata di sonno, mentre si stava già riaddormentando.



 

Il mattino dopo fu intensissimo. Fecero il giro di Bath per pubblicizzare la presenza del circo.

Lancelot e Merlin si alternarono per sostituire il direttore, parlando ora al megafono, ora regalando biglietti ai bimbi.

 

Poi dovettero scaricare i carri e montare il tendone.

Tra l'altro Arthur era sparito per più di un'ora. Quando tornò era cosí felice, che nessuno ebbe il coraggio di riprenderlo. Era andato da quel medico e no, non aveva la sifilide! Strano! Incredibile!

Incrociò Gwen e sollevandola per la vita la fece girare piú volte in aria. La ragazza si schermì, provò a combattere: non le era ancora passato il colpo basso di Arthur ai suoi danni. Ma non riuscì a non ridere. Poi inscenò una finta lotta a suon di pugni con il busto di Percival che si mise a ridere. Infine semplicemente abbracciò Merlin con trasporto. Il moro ricambiò leggermente poi lo rimproverò: "Ah, sì? Adesso mi abbracci, mentre di notte, prima mi cadi addosso e poi mi insulti…"

"Perdonami... per tutto" disse con un sorriso "sono stato un bifolco! Mi perdoni, eh?" Arthur gli prese la testa tra le mani e gli stampò sulla guancia tanti piccoli e rumorosi baci.

"E va bene, ti perdono, basta che la pianti!" 

Merlin sentì scendere nella pancia una piacevole sensazione di calore.

Arthur sapeva bene come farsi perdonare, accidenti a lui!

 

Nel pomeriggio Gwen si recò come per caso da Arthur e Merlin che si allenavano per i loro esercizi. 

"Ragazzi, ho notato che qui a Bath, c'è una prevalenza di donne. La causa è il rinomato centro di bellezza all'interno delle terme. Per andare incontro ai gusti del pubblico femminile, credo potreste incrementare la parte…romantica della vostra esibizione."

"E come?"

"Due baci sono meglio di uno…" disse Gwen allontanandosi e lasciandoli soli.

"Non sono molto d'accordo…" disse Merlin.

"Nemmeno io, figurati! Ormai bacio te più spesso di quanto facessi con le mie fidanzate!"

"A questo non credo. Quando ci si innamora di una ragazza, i baci non bastano mai…"

"É così che fai quando sei innamorato?" sorrise Arthur.

"Tu no?"

"Ormai è passato tanto tempo che non me lo ricordo più!"

"Sì, certo…" disse il moro facendo una piccola smorfia.

"Non mi credi?"

"Sì, sì … ma decidiamo adesso come fare per stasera…" 

"Forse Gwen ha ragione. Il primo bacio me lo dai tu. Vuoi farlo in braccio o in piedi?" chiese Arthur con aria professionale.

"In braccio e al diavolo il cuore dritto …"

"Bravo, Merlin. Questo è parlare!"

E continuarono a mettersi d'accordo. sui dettagli della loro esibizione.


Lo spettacolo di quel pomeriggio, andò molto bene nonostante la mancanza del direttore si fosse fatta sentire.

Fu Gwen vestita da donna barbuta a stare alla cassa a vendere i biglietti.

Percival sostituiva Alined al megafono, rivelando doti di presentatore provetto. Quando questi si esibiva, erano Lancelot o Gwen a commentare i numeri degli altri.

 

Durante la scena dei pagliacci fu Gwaine a sostituire il direttore, indossando per l'occasione una lunga barba grigia. La sua fu un'interpretazione molto comica e convincente. 

Ci fu un solo problema. 

La ragazza del pubblico scelta da Merlin per dargli appoggio nelle sue decisioni d’amore, invece di dissentire, come Merlin le suggeriva scuotendo forte la testa per poter rifiutare a cuor leggero le proposte di baci di Gwaine, annuiva felice: l'effetto comico c'era lo stesso. Il fascino di Gwaine rimaneva invariato anche se si truccava da vecchio!

 

Quella sera a cena, Alined si fece vedere per un attimo. "Dagli applausi e dalle risate che ho sentito da qui, dovete essere stati straordinari! Siete ormai diventati artisti indipendenti. Vi do la serata libera: ve la siete meritata!"

 

Decisero di uscire tutti insieme, Gwen compresa. Tutti tranne George che si offrí volontario per controllare il capo. Tanto non si sarebbe comunque aggregato agli altri.


Arthur era molto elegante nel suo completo grigio con bombetta dello stesso colore sul capo. Sembrava molto più grande della sua età.

Gwen era vestita semplicemente ma l'effetto su di lei era comunque molto grazioso.

Anche Merlin era elegante con il suo miglior abito di colore blu e un foulard al collo legato sulla nuca, con fantasie turchesi che riprendevano il colore dei suoi occhi.

Gwaine sfoggiava una capigliatura favolosa, particolarmente morbida e lucente.

 

Lancelot e Percival erano vestiti normalmente, come tutti i giorni. Ma il più giovane e il più vecchio del gruppo, non considerando Alined, non sfiguravano affatto. Pur diversissimi tra loro, erano entrambi molto belli. In piú erano anche dei gran bravi ragazzi, pensò Merlin, che provava grande simpatia nei loro riguardi.

Arthur e Gwen sembravano aver fatto pace del tutto. Si guardavano e si sorridevano spesso. Merlin provò un certo divertimento nel pensare che solo due giorni prima, li aveva baciati entrambi.

 

A metà serata, Gwaine si allontanò con una scusa. Non vedendolo tornare, Merlin lo raggiunse, trovandolo seduto sopra un masso vicino all'entrata.

"Sei ancora arrabbiato con me?"

"No. Tu non c'entri!"

"La nostra Gwen miete cuori! E' questo il problema? Beh... tu non sei da meno…"

"Che avrei dovuto fare? Aspettarla per sempre?"

"Dimmi la veritá. Riusciresti ad esserle fedele? E a rinunciare a tutte le altre donne? Lei cerca il grande amore!"

Gwaine chiuse gli occhi: "Non ci riuscirei!"

"Lasciala stare, allora! E torna a fare ciò per cui sei famoso!"

Gwaine sorrise, mise una mano sulla spalla di Merlin e da quel momento sparì per tutta la sera.

 

Percival, Arthur e Gwen tornarono ai carri, mentre Merlin e Lancelot tardarono ancora per poter giocare ancora a carte.

Merlin non avrebbe mai creduto di potersi divertire così tanto, quella sera. Mangiò noccioline e bevve birra per quasi tutto il tempo parlando ininterrottamente di cose futili e frivole.

 

Tornando ai carri, Merlin notò che alcuni ragazzi dormivano all'aperto, soprattutto George che russava rumorosamente. 

 

Il ragazzo montò sul carro per prendere la coperta, non prima di aver acceso una lanterna: non voleva finire come Arthur che la sera prima, al buio, aveva combinato un gran caos, svegliando il mondo.

 

Entrò e intravide qualcuno dormire all'interno. Sicuramente Arthur, visto che George era fuori. Prese su la sua coperta, ma qualcosa di anomalo attirò la sua attenzione.

 

Quello era un sedere, un sedere di donna: Gwen!

La ragazza dormiva su un fianco, nuda, con i capelli sciolti sulla schiena ed era mezza abbracciata a qualcuno, qualcuno che poteva essere solo Arthur, ma da lì non si vedeva.

 

Merlin mise una mano davanti alla bocca per evitare di fare rumori involontari, ma voleva accertarsi con i suoi occhi che fosse davvero Arthur.

Si fece avanti di un passo e alzò la lanterna.

 

Eccolo lì! Era proprio lui: completamente nudo, con i capelli spettinati e sudati, con i pettorali scolpiti, con la pelle che sembrava ancora più chiara a paragone di quella della ragazza che lo stava abbracciando e il sesso rilassato, ovviamente!

 

Quella scena, che Merlin avrebbe anche potuto trovare piuttosto eccitante in un'altra situazione, gli fece invece provare solamente una grande nausea. Perché rimaneva lì a guardare quella scena che lo faceva stare male? Scese in fretta dal carro, tremando tanto era scosso. Respirava in fretta, era bianco come un lenzuolo e si sentiva ricoperto di un velo di sudore freddo. 'Al diavolo! Facciano quello che gli pare! A me non importa!'
















  

Ciao a tutti!

 

Non odiatemi! Anche a me questo finale di capitolo dà il voltastomaco. Brutto, brutto! Doloroso e sadico, aggiungo. Sarà dura aggiustare le cose, ma spero di farcela. Se fossi in Merlin, me ne andrei immediatamente. Ma il mio Merlin é un po' troppo buono e assai ingenuo. In pratica non ha ancora capito … Credo sia pure un po' masochista, come lo credo di Arthur😁

 

Ho tardato un po’ nell’aggiornamento, questa volta, ma in compenso il capitolo é più lungo. A parte il finale, spero vi sia piaciuto.

 
   
 
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