Due Fantasmi

"Same lips red,
(Le stesse labbra rosse)
same eyes blue,
(Gli stessi occhi blu)
Same white shirt,
(La stessa camicia bianca)
couple more tattoos,
(Qualche tatuaggio in più)
But it's not you and it's not me,
(Ma non sei tu e non sono io)"

Mentre ascolta la sua canzone preferita, Merlino si accorge di quanto quelle parole gli ricordino il ragazzo seduto di fronte a lui.

E Dio, il testo sembra fatto su misura per Artù.

Sta fissando le sue labbra, morbide e rosse come le ricordava quando aveva l'abitudine di sognarle ad occhi aperti. Quegli stessi grandi occhi blu di cui una volta si era segretamente innamorato, ora lo guardano leggermente sorpresi.

Sono su un autobus a fare un giro della città. Merlino vuole mostrare Londra al suo amico - in realtà, è solo una scusa per stare con lui, il dove non ha poi molta importanza.

Fin dal ritorno di Artù dal mondo dei morti, ha avuto la sensazione di avere a che fare con una persona completamente diversa da quella che conosceva, e anche lui non si sente più lo stesso. Forse è la verità.

"Tastes so sweet, looks so real,
(Ha un sapore così dolce, sembra così reale)
Sounds like something that I used to feel,
(Suona come qualcosa che ho provato in passato)
But I can't touch what I see
(Ma non riesco a toccare ciò che vedo)"

Sì, ha senso. La sagoma di fronte a lui ha chiaramente i tratti del suo vecchio amico ed ex amante. Tuttavia, ora rappresenta anche il suo più grande fallimento, la sua colpa eterna.
È quasi macabro come guardare in quegli occhi una volta lo facesse sentire così appagato e al sicuro, ma ora non fa che stringere il nodo che gli serra lo stomaco.

Amore e rimorso, legati per sempre.

Oh, ma è così bello averlo indietro.

Artù solleva la testa di scatto e incrocia il suo sguardo.
Gli sorride dolcemente e cazzo, quanto gli era mancata quella sensazione.

Merlino ricambia. La canzone che riecheggia nelle sue orecchie continua a riportare indietro ricordi che credeva di aver dimenticato.

"We're not who we used to be,
(Non siamo chi eravamo una volta)
We're not who we used to be,
(Non siamo chi eravamo una volta)
We're just two ghosts standing in the place of you and me
(Siamo solo due fantasmi che stanno al nostro posto)
Trying to remember how it feels to have a heartbeat
(Cercando di ricordare come ci si sente ad avere un cuore che batte)"

Non può fare a meno di essere d'accordo. Anche se sono di nuovo insieme, teme di non essersi mai sentito così lontano da lui.

Artù starà pensando la stessa cosa? Non riesce a immaginarselo.

《Che cosa stai ascoltando?》

La sua voce desta Merlino dai suoi pensieri.

《C- come scusa?》

《Ti ho chiesto cosa stai ascoltando sul tuo... Pod coso》

Gli sfugge una risata. In tre mesi, Artù ha recuperato molto, ma ha ancora molta strada da percorrere.

《Two Ghosts di Harry Styles, una delle mie canzoni preferite. E si chiama IPod, comunque.》

Artù alza gli occhi al cielo, mimando con la bocca la parola "asino". Merlino alza il dito medio - ovviamente gli ha insegnato quel gesto - e gli mima un "testa di fagiolo" di rimando.
Momenti come quelli sono stati conservati a lungo nella sua mente, e avere la possibilità di crearne dei nuovi è un sollievo.

《Vuoi... vuoi ascoltarla insieme a me?》gli chiede, offrendogli una cuffietta.

Artù la guarda scettico. Non stravede per la maggior parte delle cose moderne, principalmente perché fatica a comprenderle, ma lo sguardo negli occhi di Merlino e la pallida sfumatura rosa che inizia a colorare le sue guance finiscono per avere la meglio su di lui.

Si avvicina per poter condividere le cuffiette comodamente e i loro nasi quasi si sfiorano l'un l'altro.

《Dai, sentiamo questa splendida canzone》, lo prende in giro.

Merlino chiude gli occhi mentre le note scorrono, sperando che il volume sia abbastanza alto da coprire il rumore del suo cuore che batte all'impazzata.

"The fridge light washes this room white,
(La luce del frigorifero illumina questa stanza di bianco)
Moon dances over your good side,
(La luna danza sul tuo lato migliore)
And this was all we used to need
(E questo era tutto ciò di cui avevamo bisogno)
Tongue-tied like we've never known,
(Impacciati come se non ci conoscessimo)
Telling those stories we already told,
(Raccontiamo quelle storie che abbiamo già raccontato)
'Cause we don't say what we really mean
(Perché non diciamo ciò che pensiamo veramente)"

Ha amato quella canzone dal primo momento in cui l'ha sentita, ma non si è mai soffermato sul perché.
Tutto ad un tratto, è chiaro.
È a causa sua. Merda, è sempre stato lui la risposta.
Tutti quei giorni trascorsi a Camelot a tormentarsi a vicenda, le notti passate in camera di Artù, hanno significato molto più di quello che si permettevano di pensare allora.

E quell'improvvisa realizzazione lo farebbe commuovere, se non fosse per quell'asino reale che gli grida "Che cavolo è un frigo, Merlino?" rovinando del tutto il momento.

《Non è così male, devo ammetterlo》, continua dopo che Merlino gli ha ricordato la funzione dei refrigeratori domestici.

《Un po' troppo sdolcinata, però.》

Merlino ridacchia, riprendendosi la cuffietta.

《Sai, mi ricorda te》, gli confessa senza pensarci.

Artù inarca un sopracciglio.

《Perché?》

《Non- non lo so》, mente.

L'ex principe scrolla le spalle e gli sfiora distrattamente il ginocchio.

《È la nostra fermata, no?》

Merlino annuisce, e i due si preparano a scendere.

"We're not who we used to be,
(Non siamo chi eravamo una volta)
We're not who we used to be,
(Non siamo chi eravamo una volta)
We're just two ghosts standing in the place of you and me
(Siamo solo due fantasmi che stanno al nostro posto)
We don't see what we used to see,
(Non vediamo quello che vedevamo prima)
We're not who we used to be,
(Non siamo chi eravamo prima)
We're just two ghosts swimming in a glass half empty,
(Siamo solo due fantasmi che nuotano in un bicchiere mezzo vuoto)
Trying to remember how it feels to have a heartbeat
(Cercando di ricordare cosa si prova ad avere un cuore che batte"

Merlino sa bene che non possono essere le stesse persone che erano più di mille anni fa. Sarebbe impossibile. Ma queste due nuove persone che sono diventate, magari possono imparare dai loro errori.
Magari non devono vivere nel passato, ma guardare al futuro che li aspetta.

Incontra lo sguardo di Artù, che gli sorride automaticamente.

《Che stai aspettando, Merrlino? Andiamo!》lo chiama, calcando la "r" nel suo nome.

《Arrivo!》risponde.

Magari non sono due fantasmi, hanno solo paura di perdersi di nuovo. 

Merlino prende la mano di Artù e all'improvviso tutto sembra andare meglio.

Finalmente si ricorda come ci si sente ad avere un cuore che batte.