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Autore: NicoJack    17/08/2022    0 recensioni
E se durante la Quarta e la Quinta Guerra del Santo Graal i servant evocati fossero stati servant di altre terre?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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La cacciatrice di taglie

Profilo:
Vero Nome: Samus Aran
Genere: Femmina
Altezza: 1,90 metri
Peso: 90 kg
Capelli: Biondi
Occhi: Verdi
Specie: Ibrido Umano/Chozo
Statistiche Servant:
Classe: Rider
Altre possibili classi: Gunner, Avenger
Master: Waver Valvet
Fonte: Metroid
Luogo di Nascita: K-2L
Allineamento: Neutrale Buona
Attributo Nascosto: Umano
Parametri:
Forza: A (D)
Resistenza: C (D)
Agilità: B+ (B)
Mana: A (E)
Fortuna: D
Competenze di Classe:
Equitazione: la capacità di guidare veicoli e animali.
A: Samus può guidare qualsiasi veicolo (sia di terra, che di aria, che di acqua) e quasi tutti gli animali. Tranne le Bestie Divine e le Bestie Fantasma
Resistenza Magica: garantisce protezione contro gli effetti magici.
D-(E): Samus proviene da un mondo in qui la magia è stata sostituita dalla tecnologia quindi di base la sua resistenza magica è molto bassa, tanto che non le è possibile annullare gli incantesimi. Ma grazie alla sua Arma Nobile Power Suit potrebbe annullare solo gli incantesimi d’Azione Singola visto che quello non era il suo scopo.
Azione Indipendente: la capacita di rimanere indipendenti anche quando si rifiuta il mana del maestro.
B: Samus lavorava in solitario ed è abituata a non ricevere supporto. Può durare fino a due giorni senza una riserva di mana da parte di un master.
Competenze personali:
Fisiologia Aliena: i vari potenziamenti dovuti a una condizione genetica extraterrestre di un determinato Servant.
D: Samus è un ibrida umano-chozo, modificata in maniera artificiale da questi ultimi, guadagnando una forza, agilità, resistenza e flessibilità dovuti a questo trattamento, anche se l’unico svantaggio è una scarsa resistenza al gelo.
Marksman: la capacità di usare le armi da fuoco in maniera eccelsa.
B: Samus Aran era abituata a uccidere i suoi nemici con le armi da fuoco, ed era una perfetta tiratrice grazie al suo allenamento militare e esperienza da cacciatrice di taglie.
Ingegnere: la capacità di riparare e utilizzare tecnologie moderne e avanzate.
B: Samus viene da un mondo futuristico ed è molto a suo agio con la tecnologia digitale e hight-tec. Non può costruire macchine avanzate dal nulla, ma può lavorare con facilità ai macchinari complicati.
Occhio della Mente (Vero): è una maggiore capacità di osservazione, raffinata attraverso l’addestramento, la disciplina e l’esperienza. Una capacità di prevenzione del pericolo che utilizza l’intelligenza e la conoscenza raccolta fino al momento attuale come base per prevedere le mosse dell’avversario e cambiare la situazione.
A: Samus ha superato missioni e campi di battaglia, anche grazie la previsione delle mosse del suo nemico e individuando la migliore tattica per uscire dalle situazione più difficili.
Arma Nobile:
Power Suit: L’armatura della Protettrice della Galassia: A+: l’armatura di Samus è direttamente collegata a lei e può attivarla e disattivarla a suo piacimento. Sul braccio sinistro possiede il suo Power Beam e cioè un cannone che spara mana puro, ed è classificato a livello D, ma questo dipende dal tipo di attacco che vuole usare (un colpo caricato spenderà più mana ma sarà molto più potente), inoltre oltre un rampino per spostarsi o afferrare oggetti ci sono vari tipi di attacchi:
  1. Raggio Congelante: un raggio che se entra in contatto con l’avversario può congelarlo o rallentarlo. Di livello C.
  2. Raggio a Onda: un raggio a forma ondulata che può perforare muri, armature e campi delimitati. Di livello B.
  3. Raggio di Luce: un raggio di pura luce e calore che può utilizzare raccogliendo le energie solari del giorno, che può bruciare a morte i nemici. Di livello C.
Ha anche a sua disposizione dei missili a rivelamento termico di livello D, ma la caratteristica che contraddistingue la leggenda di Samus e cioè grazie alla sua flessibilità modificata e il programma della tuta chiamato Morph Ball che le permette di arrotolarsi in una sfera di 0,8 metri in modo di essere più agile, veloce e capace di raggiungere aree altrimenti impossibili da raggiungere. Inoltre possiede una tecnica speciale chiamata Attacco a Vite, in qui si circonda di elettricità e con un salto rotante distruggendo tutto ciò che è sulla sua strada e fornendo anche protezione rendendola invulnerabile. Più un aumento delle statistiche.
Cannoniera: La nave della distruttrice di pianeti: C: nonostante la potenza dei cannoni sulla nave di Samus e il fatto che lei l’abbia costruita con le sue navi, ed è una pilota provetta, questa Arma Nobile è di grado C, per due motivi: uno non si conosce nulla di lei a parte che sia la nave di Samus, due più che un arma nel vasto arsenale di Samus era usata più come rifugio e mezzo di trasporto.
Armi:
Ogni arma di Samus è un arma a livello servant, a cominciare da Paralizzatore una pistola capace di paralizzare gli arti degli avversari, ma che possiede una modalità corpo a corpo sotto forma di frusta elettrica, più degli esplosivi adesivi dalla gittata di 30 metri e infine degli stivali che le aumentano velocità e destrezza.
 
Waver Valvet non si considerava una persona fortunata, anzi il contrario molto spesso sembrava che il destino si divertisse a metterli i bastoni fra le ruote, ma molto spesso se la cavava grazie alle sue conoscenze, abilità, oppure per puri colpi di fortuna (forse questi ultimi erano il modo del destino per mantenere in vita, il suo giocattolo da masticare preferito).
Come quando insultato davanti a tutta la classe per il suo manoscritto dal suo professore Kayneth El-Melloi Archibald e quando scopri che il suo denigratore voleva partecipare alla Quarta Guerra del Santo Graal e che aveva intenzione di evocare il suo servant tramite una reliquia trovata in Macedonia.
Rubò la reliquia e si diresse a Fuyuki, il suo obiettivo era vincere il Graal per vendetta e per riconoscimento, ipnotizzo una coppia di anziani signori chiamati Mackenzie facendoli credere di essere il loro nipote tornato dagli studi all’estero e utilizzando il sangue di pollo per evocare il suo servant.
Però si aspettava qualcosa di diverso, si aspettava il dannatissimo Alessandro Magno (dopotutto il pezzo di mantello era appartenuto al Re dei Conquistatori), ma quel servant non era sicuramente Alessandro Magno: prima di tutto era una donna, molto alta, da un fisico magro e voluttuoso, che risaltava nella tuta in spandex azzurra, con una lunga coda di cavallo bionda, gli occhi verdi che fissavano il ragazzo di diciannove anni, nella mano sinistra stringeva una pistola di design futuristico, mentre ai piedi c’erano degli stivali d’acciaio che avevano tubi di scappamento tipo razzi, anch’essi di design futuristico.
La servant comincio a parlare: “Ti chiedo sei tu il mio master?”
Waver l’aveva fissata troppo a lungo in preda allo stupore tanto che la sua servant lo guardo quasi preoccupata, finché il giovane mago non ristabilì una parvenza di decenza e disse: “Si, sono io. E tu chi sei?”
“Servant Rider al tuo servizio master.” disse la donna con totale calma e serietà.
Waver era al limite di una crisi di nervi e urlo: “DOVE DIAVOLO È ISKANDER?”
La servant che fino adesso si era dimostrata completamente seria, rimase perplessa per un attimo (e anche un po' infastidita per quanto erano acuti gli strilli del ragazzo), che continuava imperterrito a urlare: “ISKANDER! ALESSANDRO MAGNO ERA LUI IL SERVANT CHE AVREI DOVUTO EVOCARE, HO PERFINO RUBATO LA RELIQUIA DEL MIO PROFESSORE.”
Samus guardò la reliquia che si trovava ai suoi piedi, nel cerchio di evocazione e abbassandosi la raccolse e sussurro un semplice: “Capisco” per poi buttare da parte il pezzo di stoffa e dire con voce serissima “ma in questa guerra sarò il tuo servant, che ti piaccia o no.”
Waver sbuffo sconfitto, in effetti questa era la storia della sua vita, cavarsela con quel poco che il destino gli dava.
 
Erano passati un po' di giorni da quando aveva evocato Rider e Waver doveva ammettere che la Servant si era dimostrata un’ottima risorsa, grazie alla sua Prospettiva del Master e nonostante la sua servant si presentasse come con parametri deludenti (ad eccezione dell’agilità), vide che le sue competenze personali avevano i loro alti e bassi, ma erano per la maggior parte accettabili.
E infine le chiese della sua Arma Nobile e la sorpresa fu tanta, nello scoprire che ne aveva ben due (con la servant che le spiego che non c’era alcuna regola che dicesse che un servant fosse obbligata una sola Arma Nobile), la prima era la Cannoniera: La nave della distruttrice di pianeti, una navicella spaziale di forma ovale, alta cinque metri e larga sette, la cabina di pilotaggio aveva due posti (uno per il pilota l’altro per l’ospite), un paio di cannoni appena sopra a 4 propulsori neri.
La seconda Arma Nobile era quella che contava, un armatura che appariva intorno al corpo dello spirito eroico, anch’essa di design futuristico, un elmetto copriva completamente il viso, anche la visiera verde non faceva trasparire le sue due sfere di smeraldo, mentre il resto dell’armatura era colorata di giallo e rosso, l’armatura faceva molto risaltare la vita stretta e le gambe lunghe, ma nascondendo completamente il suo sesso, mentre al posto del braccio destro aveva impiantato un cannone direttamente collegato all’armatura.
Un ottima Arma Nobile di rango A+ e tra l’altro le aumentava di molto i parametri: forse c’era qualche speranza di vincere questa guerra.
Dopo averli chiesto dove fosse la loro base operativa, lui la condusse a casa dei Mackenzie, Rider potte assistere in forma spirituale alla loro base che era una semplice casetta di una vecchia coppia e che essa era stata ipnotizzata dal adolescente per farli credere che fosse il loro nipotino, la servant fu molto delusa dal master che le era capitato, quindi gli chiese quale fosse il suo desiderio per il Graal: e quando Waver gli aveva detto che dopo tutto ciò che voleva era essere solo rispettato e che gli venissero riconosciuti i suoi meriti, Rider si incupì.
Era chiaro che la sua servant fosse delusa dal suo modo di agire e del suo desiderio e per questo non si parlarono per un po' di giorni (a parte quelle poche volte in qui Waver le diceva di andare a cercare altri servant e sconfiggerli e a qui lei rispondeva che l’avrebbe fatto a tempo debito), comunque dopo un paio di giorni la servant grazie alla Azione Indipendente (una competenza strana per un Rider) per esplorare la città e scoprire la posizione degli altri master.
Torno poco dopo, con una mappa della città e segno su di essa quattro posizioni, il primo si trovava nella profondità della foresta alla periferia di Fuyuki c’era un castello protetto da un campo delimitato, a qui guardia si trovava una sola persona, il secondo fu un hotel di lusso nel quartiere shintoista, dove riuscì a vedere per fino il master che dalla descrizione Waver indentifico con il suo insegnante Lord El Melloi, ma venne attaccata da quello che lei aveva definito (arrossendo) “un belloccio con due lance”, ma riuscendo a scappare dal campo di battaglia, a quanto pare avevano identificato uno dei servant e il suo master.
Il terzo punto di riferimento sulla mappa era una villa che si trovava nell’estremità meridionale della città, Rider oltre ad aver percepito un potentissimo campo delimitato e la presenza di un altro servant ne andò e torno dal suo master (dopo aver rubato una cartina della città da usare come mappa), mentre il quarto punto era la casa in collina dei Mackenzie, la loro casa base.
Dopo questi preparativi sulle posizioni sui possibili master rivali lei chiese al suo di master, se conoscesse le identità dei possibili altri master, ma quando Waver afferro il libro che aveva usato per le sue ricerche sulla guerra del santo Graal nacque un'altra discussione sul fatto che secondo le parole della servant “non solo un ragazzino con poco equipaggiamento e un desiderio molto discutibile, ma anche non ben informato riguardo questa guerra.”
Waver voleva usare un sigillo di comando per farla tacere, ma dopo un po' di secondi in cui master e servant si sparavano frecciatine passivo-aggressive, scoprirono che i fondatori di questa guerra erano le tre famiglie: Einzbern, Makiri (oggi conosciuti come Matou) e Toshaka, vista la loro ricchezza e lo stile del castello Rider disse che molto probabilmente apparteneva proprio alla famiglia di maghi tedeschi.
Rider suggerì al suo master di spiare le varie abitazioni rivali, perciò Waver le spiego il funzionamento dei famigli utilizzando i suoi topi, non appena ebbe finito di spiegare la servant usci dal lucernario e gli disse che sarebbe tornata dopo cinque minuti e mantenne la parola, ma stavolta aveva in mano tre piccoli dispositivi elettronici che mise sulla testa dei rispettivi topi.
A quanto pare erano piccoli dispositivi elettronici simili a telecamere che erano direttamente collegati alla sua Cannoniera, a quanto pare la sua servant voleva vedere ciò che vedeva lui e si rivelo fondamentale…
La sera in qui Assassin fu “ucciso” Waver corse da lei in preda all’entusiasmo, quei pochi 50 metri in discesa gli parvero solo cinque passi, finché non raggiunse il luogo in qui l’aveva evocata in qui era parcheggiato il suo veicolo spaziale e la trovo sulla cabina di pilotaggio, di spalle sul monitor a guardare qualcosa, ma con fin troppo entusiasmo disse: “Rider, Assassin è morto, non è un ottima notizia?”
Nessuna reazione da parte del suo servant, continuava a fissare il monitor immensamente concentrata e allora lui le mise una mano sulla spalla e disse: “Ehi, mi hai sentito Assassin è stato abbattuto?”
Avvicinandosi potte vedere ciò che lei stava vedendo e cioè il filmato della morte di Assassin, ma a una velocità rallentata che perfino un essere umano poteva vedere i movimenti del servant che di solito sarebbero stati impercettibili per gli occhi di un essere umano normale.
Il servant in nero uno dei tanti Hassan che ci sono stati nel corso della storia, salto nei giardini della vila a sud della città che Samus aveva perlustrato e con una precisione assoluta distrusse con dei sassi le gemme che formavano il capo delimitato, per poi poco dopo essersi avvicinato troppo alla casa venne crivellato da una serie di colpi di varie armi dorate lanciate dall’alto verso il basso.
Dopo aver osservato quella immagine Rider disse: “Non capisco.”
Waver chiese incuriosito: “Cosa non capisci?”
Il servant spiego i suoi dubbi: “Come è possibile che Assassin conoscesse la posizione di quelle gemme che formavano il campo delimitato, visto che neanche io riuscivo a percepirle e ho come competenza l’essere una marksman? E poi questa situazione sembra troppo perfetta, Assassin muore cosi sul più bello e come faceva Archer a sapere che si sarebbe presentato?”
Il giovane master riflette sulle parole della sua servant, in effetti era troppo bello per essere vero, chi avrebbe sprecato un servant dedito alla furtività cosi scioccamente? Anche se mirare a un master era un’ottima strategia, ma come poteva l’Assassin sapere dove mirare per annullare il campo delimitato?
Alla fine Waver tento di dire la cosa più logica: “Bè non è strano che un master chieda a un servant di fare la guardia…”
Samus lo interruppe: “Archer, colui che ha ucciso Assassin è Archer.”
In effetti aveva senso, il servant aveva sparato armi come se fossero proiettili sul servant invasore massacrandolo, ma comunque continuo dove la sua servant l’aveva interrotto: “E inoltre Assassin è sicuramente morto, l’hai percepito tu come lo ho percepito io, giusto?”
Rider semplicemente sbuffo, ma questa volta giro lo sguardo verso il proprio master e chiese: “I topi sono salvi?”
Waver rimase stupito a quella preoccupazione verso i suo famigli, ma tento di non essere impacciato nel parlare a causa della sorpresa (fallendo miseramente come sempre): “Eh? Oh sì, certo.”
Rider si alzo dalla cabina di pilotaggio e usci dalla cannoniera, seguita da Waver che faticava a stare al passo con la sua servant, mentre lei parlava di strategia lungo la strada: “Il potere di Archer è strano, la sua Arma Nobile sembra evocare molte altre Armi Nobili e usarli come proiettili, non credo di riuscirò a sconfiggere in un confronto diretto.”
Waver rimase per un attimo spaventato e balbetto un: “E q-q-quindi c-c-cosa facciamo?”
Rider disse: “Domani andrò in avanscoperta.”
Samus doveva ammettere che il suo master era un ascensore di emozioni, in certi momenti era molto fiera di lui e in molti altri molto delusa, ma doveva ammettere che era stupidamente coraggioso.
Quando lei stava partendo per cercare altri servant, lui la segui dichiarando che come master doveva sostenerla in caso di guai con i suoi incantesimi di comando, anche quando lei li suggerì di usare altri modi per tenersi in contatto con lei, lui insistette che era suo dovere come master seguirla e visto che lei non voleva discutere lo accontento.
In quel momento si trovavano sulla cannoniera che volava sopra il porto di Fuyuki e stavano osservando lo scontro tra due servant, no non solo due servant: ma Saber e Lancer, chiamati rispettivamente anche Artù Pendragon (sì, a quanto pare il Re di Britannia era una donna) e Diarmuid Ua Duibhne cavaliere celtico.
Il loro maledetto onore, gli aveva fatto rivelare i loro veri nomi come due idioti.
Comunque era stata attirata verso il porto dalla richiesta di battaglia di Lancer, ma mentre osservava per cercare di capire come affrontare un avversario cosi ostico, era arrivata Saber accettando prontamente la sfida.
La donna da quello che aveva osservato manteneva alta la sua classe, oltre a essere eccezionalmente, forte e agile anche per uno spirito eroico, aveva un ottimo addestramento e rapidità di pensiero in battaglia, ma non erano queste le cose che preoccupavano la cacciatrice di taglie.
La Saber era riuscita a prevedere l’ultimo attacco di Diarmuid finendo solo ferita al tendine, inoltre riusciva anche a immagazzinare il mana per aumentare la potenza dei suoi attacchi e la sua velocità, usando il vento che copriva la sua spada come catalizzatore e infine la spada stessa Excalibur un Arma Nobile cosi leggendaria non era di certo da sottovalutare.
Invece Diarmuid non era di certo da meno, oltre ad avere quel fastidiosissimo Punto d’Amore (maledizione al Graal per averle dato una Resistenza Magica così bassa, al contrario di Saber), Samus riconobbe una competenza che entrambi condividevano L’Occhio della Mente una capacità di prevedere le mosse dell’avversario da ciò che hai imparato su di lui e trovare il modo di ribaltare la situazione, per non parlare delle due lance gemelle: Gae Dearg una lancia che riesce a penetrare le difese magiche attraverso il mana, Gae Buidhe invece che non permette la guarigione di chi ferisce (la prova era il taglio al tendine di Saber che non le permetteva di impugnare bene la spada).
Era chiaro che nonostante lo spirito combattivo del Re dei Cavalieri, se sarebbe continuata così la vittoria sarebbe andata al lanciere irlandese, ma c’erano degli ospiti inattesi alla festa che zampettavano come ratti fra i tetti, a quanto pare la master degli Einzbern non era venuta impreparata e aveva fatto posizionare dei cecchini come supporto: un uomo e una donna.
Però la cosa strana è che entrambi miravano in punti diversi, l’uomo mirava in un punto tra le due canne fumarie di un vecchio edificio, ma sembrava mirare al nulla, solo quando Samus mise la visione termica sui sensori vide che era il master di Lancer sotto forma invisibile, ma si era messo così ben riparato in modo che nessuno potesse colpirlo, ma allo stesso tempo si stava sporgendo troppo preso dalla battaglia com’era e un buon cecchino avrebbe potuto eliminarlo con un colpo.
La donna invece mirava verso una gru per container e quando Samus calcolo il punto preciso non potte fare a meno di sorridere e dire al suo master: “Guarda un po' i cadaveri, sembrano ritornare in vita.”
Waver non capi cosa intendesse la sua servant finché lei non gli mostro attraverso il monitor l’immagine zoomata della macchia di calore di Assassin, che osservava accovacciato su una ringhiera lo scontro tra i due servant e il ragazzino sorpreso disse: “Non è possibile, Assassin è ancora vivo!”
Però dopo qualche secondo il suo master la sorprese di nuovo: “Però questo è diverso.”
In effetti era vero, questo aveva un mantello nero che gli copriva tutto il corpo tranne il viso coperto dalla maschera a teschio simbolo degli Hassan, Samus disse: “Probabilmente ci sono più Assassin.”
Waver la guardo tra lo stupito e preoccupato, per poi afferrarle il braccio e in preda al panico tentava di razionalizzare ciò che aveva visto (aveva notato che lo faceva sempre quando aveva paura): “S-si, mm-ma non ci possono essere più servant di sette giusto?”
Samus rispose: “Dipende da qual è la sua Arma Nobile.”
Però il servant Rider (lei avrebbe preferito essere una Gunner) stava pensando a una futura tattica contro gli altri due servant, la strategia più logica sarebbe stata farli combattere fino alla fine e attendere che Lancer uccidesse la ferita Saber.
Però se si fosse ritrovata Lancer come avversario sarebbe andata incontro a un bell’po' di problemi: uno era quel maledetto neo che faceva innamorare le donne e vista la sua patetica Resistenza Magica sarebbe stata in svantaggio per l’intero combattimento (poteva chiedere a Waver se conoscesse un modo per annullare quel effetto) e anche se avesse combattuto dalla distanza stava combattendo contro un Lancer dall’ottima agilità e velocità poteva schivare volentieri i suoi attacchi e raggiungerla per colpirla con Gae Dearg e distruggerle la Power Suit.
Invece se avesse aiutato Saber contro Lancer, alla morte del lanciere irlandese il tendine di Saber sarebbe guarito e affrontare un servant che era capace di potenziarsi per brevi momenti sfruttando il mana immagazzinato, che riusciva a combattere più o meno alla pari con un avversario disposto dell’Occhio della Mente (abilità che Samus condivideva con Diarmuid) e soprattutto aveva la maledetta Excalibur come Arma Nobile.
Oppure poteva scegliere un percorso alternativo, poteva uccidere il signor El Melloi, in fondo grazie a uno dei cecchini degli Einzbern conosceva la sua posizione e poteva ammazzarlo con un solo colpo dei suoi cannoni blaster e con ciò non solo avere la possibilità di togliersi di torno Lancer, ma poter allearsi con la master di Saber.
O c’era l’ultima opzione, paralizzare Assassin con la sua pistola e interrogarlo nel sapere cosa diavolo fosse accaduto veramente alla villa dei Toshaka, ma non sapeva come avrebbe reagito il master di Assassin, avrebbe potuto sfruttare un Incantesimo di Comando per aiutare il suo servant a scappare.
Purtroppo per lei la cacciatrice di taglie non poté scegliere a causa di una tempesta di spade che le si scaglio addosso alla Cannoniera, furono solo i riflessi pronti e ciò che aveva appreso con l’Occhio della Mente che le permise di intuire da dove venisse quell’attacco così strano eppure così familiare.
Mentre Samus metteva in gioca tutta la sua competenza in Equitazione per pilotare la sua nave spaziale e evitare di essere colpita dagli attacchi nemici, ma era quasi impossibile visto la quantità di armi d’oro che si abbattevano su di lei, mentre Waver a causa delle acrobazie folli e la minaccia della morte resa fisica dalle armi di Archer urlava: “RIDER PORTACI VIA DA QUI!”
Però Samus non se sarebbe andata con la coda tra le gambe, non per orgoglio come i due cavalieri sotto di loro, ma perché voleva che almeno da questa notte ne uscisse qualcosa di buono e quindi calcolando la direzione degli spari capi che l’arciere d’oro si trovava sopra una delle canne fumarie del edificio in qui si trovava anche Kayneth (probabilmente stava osservando anche lui la battaglia prima di notarla) e quindi mirando con la sua abilità di marksman sparo con i suoi cannoni alla vecchia canna fumaria dismessa abbattendola.
Però a quanto pare Archer salto giù dalla struttura prima che questa crollasse e continuava imperterrito a usare la sua Arma Nobile contro Rider, però un effetto l’attacco di Samus lo provoco a quanto pare mise così in difficoltà il master di Lancer che esso dovette abbandonare la battaglia con Saber per andare a salvarlo.
La Cannoniera era però in picchiata verso il suolo, mentre Waver urlava alle orecchie di Samus: “SEI MATTA? COSI CI AMAZZERAI!”
La servant arrivata a solo cinque metri dal suolo fece scomparire il suo veicolo-Arma Nobile, per attivare la sua seconda Arma Nobile la Power Suit, afferro Waver che stava per precipitare e con un calcio lo mando a volare verso un lampione e gli grido: “AGGRAPPATI.”
Però una lancia si stava dirigendo verso di lei ad alta velocità e lei per non finire impalata da essa esegui l’Attacco a Vite, circondata da elettricità esegui una roteata in mezzo all’aria calciando via l’arma e avanzando anche di quattro metri.
Però finito lo sprint dell’attacco Samus si accorse che sarebbe atterrata fin troppo vicina a Saber e alla sua Master, piuttosto che rischiarsela in uno scontro ravvicinato con il servant designato proprio per questo tipo di scontri era disposta a rinunciare all’ammazzare la master degli Einzbern.
Dal suo Power Beam venne sparato un rampino che si aggrappo a una cassa trascinandola verso di essa, per poi a un centimetro da essa eseguire un gesto atletico, staccare la punta di esso al bordo di metallo per poi mettersi in posizione di combattimento con il suo cannone puntato verso il suo avversario, mentre lo lasciava caricare di mana.
L’Archer dorato si trovava davanti a lei a Saber, sopra un lampione su qui era atterrato elegantemente, ma così come era elegante la sua persona, con un armatura d’oro pesante, un volto molto bello (non uno di qui ci si poteva innamorare), capelli dorati sparati verso l’alto, occhi rosso pieni di noia e superbia e due pesanti orecchini d’oro pendenti dalle orecchie.
Tutto in lui urlava: regalità e ricchezza.
Samus sposto per un attimo lo sguardo dietro di lei per vedere le condizioni del suo master, a quanto pare si teneva stretto al palo del lampione come un cucciolo di koala al dorso della mamma e tremava come una foglia in mezzo al vento (non poteva biasimarlo).
Comunque l’avversario comincio a parlare: “Mi stavo godendo lo scontro tra due cani, finché uno di questi non si proclama re davanti ai miei occhi, per poi notare che nel cielo come per sfregio alla mia regale persona volteggiava un altro cane che si credeva cosi superiore da essere al di sopra dell’unico vero re.”
E mentre pronunciava queste parole almeno cinque portali si aprirono dietro di lui dal quale uscirono varie armi che puntavano sia a Saber che a Rider, ma il Re dei Cavalieri: “Io sono il re di Britannia Artù Pendragon e chi sei tu per privarmi di questo mio grande onore?”
Non lo avesse mai detto.
Il volto di Archer passo da seccato a furioso e altri cinque portali si aprirono dietro di lui, con ancora più armi che puntavano verso le due servant: “Osi domandare all’unico vero re di cielo e terra?”
Meno male che la fortuna era dalla sua parte quella notte.
Dal nulla comparve un’enorme massa nera di oscurità, nel quale in mezzo c’era un piccolo luccichio rosso, se si osservava bene e si ascoltava con attenzione si poteva intuire che ciò che c’era dietro quella profondità era un armatura (se doveva tirare a indovinare o un armatura da cavaliere medievale o da samurai).
Saber esclamo ciò che Samus stava pensando: Berserker?
L’attenzione di Archer si sposto verso l’intruso, ma non volto nemmeno il capo sposto semplicemente lo sguardo di lato e fisso l’essere oscuro, sguardo che il suddetto essere oscuro ricambio.
Dopo alcuni secondi di interminabile silenzio, Archer con il suo solito modo sprezzante esclamo: “Chi ti ha dato il permesso di guardarmi? Cane rabbioso.”
I portali dietro di lui mirarono al nuovo arrivato e l’arrogante servant disse: “Che gli schizzi del tuo sangue mi intrattengano, bastardo”.
Finito di sentenziare quelle parole una spada e una lancia furono scagliate contro Berserker, che non si sposto di un millimetro e quando colpirono si levo una nuvola di polvere, ma quando essa si dissipo Berserker era in piedi senza un graffio e con la spada di Archer tra le mani.
Per un umano normale sarebbe stato impossibile capire cosa fosse successo, ma per un servant bastava prestare un po' d’attenzione, Berserker aveva schivato la spada, per poi afferrarla a mezz’aria e con quella spaccare la lancia, però la cosa strana era che la spada era diventata letteralmente nera.
Rider osservo come l’Arma Nobile di Berserker fosse che qualunque cosa toccasse diventasse la sua Arma Nobile.
L’attenzione di Archer si concentro del tutto verso il Berserker voltando l’intero corpo verso di lui e esclamando: “Hai osato mettere le tue sudice mani sui miei tesori.”
La rabbia dell’uomo d’oro si fece sentire: “Devi desiderare una morte rapida, bastardo.”
E comparvero sedici portali alle spalle del re dorato, con varie armi bianche pronte ad essere lanciate contro il Berserker: “Vediamo per quanto i tuoi trucchetti ti porteranno a sopravvivere ladro.”
Una tempesta di lame si scateno sul magazzino del porto e in mezzo a essa una massa di oscurità danzava distruggendo armi su armi, Berserker era un combattente guidato da un istinto quasi geniale i suoi riflessi erano a livelli altissimi perfino per un servant e nonostante l’Incantesimo di Pazzia che accompagnava quella classe.
Samus era cosi concentrata nel combattimento tra il re e la bestia, che quasi non si accorse che il cecchino maschio si stava spostando per mirare al suo master ancora aggrappato al lampione.
Samus senza nemmeno mirare lancio una sua bomba adesiva verso vari edifici nella posizione nella quale sapeva l’uomo si stava muovendo e dopo due secondi ci fu un enorme esplosione che per un momento copri i suoni di armi spezzate e che si sfracellavano al suono generando esplosioni a causa della loro potenza.
Re Artù (o doveva chiamarla Artoria) con una velocità impercettibili all’occhio umano, balzo con un salto sul container e tento di colpire Rider con la sua spada coperta dall’ aria con un oscillazione dall’alto verso il basso, ma la servant si appallottolo su sé stessa, passando alla sua forma Morph-Ball e sfreccio all’ indietro, cadendo giù dalla cassa, ancora prima di toccare il terreno la cacciatrice di taglie ritorno in forma bipede e ripuntare il suo Power Beam verso la cassa sopra quale si trovava pochi istanti prima.
Artoria fu sorpresa di quella trasformazione, ma guidata da rabbia e fervore cavalleresco carico all’inseguimento, con la spada invisibile levata verso l’alto, fu solo il suo Istinto a salvarla per la seconda volta quella sera e lei previse che se avesse fatto un passo oltre sarebbe stata colpita da una potente ondata d’energia e quindi freno la sua avanzata bruscamente.
Un immenso raggio sparato dal basso verso l’alto strappo il metallo della casa lungo un metro di superficie, Saber percepì che non era magia, ma era vero e proprio mana condensato e quindi la sua Resistenza Magica di grado A era completamente inutile con un colpo del genere.
Quando il raggio si dissipo, Saber si sporse e guardo il servant in armatura rossa-oro, che le puntava il suo cannone da braccio addosso (molto probabilmente l’arma dalla quale aveva sparato il colpo di mana), mentre l’elmo dalla visiera verde fissava gli smeraldi occhi del Re dei Cavalieri.
Però da quel servant nemico Artoria Pendragon senti una voce stranamente femminile che le disse: “Stavo solo tenendo al sicuro il mio master, Saber.”
La servant della spada non poté non sorprendersi, non sapeva che Rider fosse una donna travestita da uomo come lei e una parte di lei si sentiva fraterna con la guerriera per il peso che entrambe erano state costrette a sobbarcarsi, ma l’altra non sopportava come la servant avesse attaccato un suo alleato con queste tattiche disonorevoli, ma riflettendo razionalmente sapeva che se c’era qualcuno che doveva essere rimproverato per le sue tattiche disonorevoli era Kiritsugu Emiya (il suo vero master).
Samus continuo a parlare sempre puntando la sua arma contro il re dei cavalieri: “Ascolta molto probabilmente il tuo alleato è vivo, perciò tu e il tuo master andate a recuperarlo così che io possa recuperare il mio master e ci ritiriamo dal campo di battaglia, cosi tu potrai affrontare Lancer e toglierti quella maledizione.”
Saber non voleva ammetterlo, ma la donna in armatura futuristica aveva ragione, in effetti tramite il suo legame servant-master sapeva che Kiritsugu era vivo, ma molto probabilmente era ferito e inoltre al contrario di lei la servant che aveva davanti era alla massima potenza e salute, inoltre sentendo ciò che aveva detto Archer molto probabilmente aveva osservato lo scontro tra lei e Lancer apprendendo le sue mosse e lo scontro tra il suddetto servant dorato e Berserker dava entrambe un’ottima via d’uscita dalla battaglia.
Inoltre quel fastidiosissimo tendine tagliato che le impediva di usare la mano sinistra e quindi Excalibur al massimo del suo potenziale.
Saber annui con regale dignità portandosi la lama al fianco e dicendo: “Va bene Rider salva il tuo master.”
Anche Rider abbasso la sua arma e immediatamente si ritrasformo in quella sfera che aveva evitato la lama di Excalibur e si diresse verso il lampione dove il povero Waver stava perdendo la presa, ma la servant con un salto e tornando nella sua forma da battaglia prese il ragazzo e corse via portandoselo come un sacco di patate allontanandosi più velocemente possibile dal porto.
Nello stesso tempo Artoria era scattata verso Irisviel e prendendola tra le sue braccia salto via alla ricerca del ferito Kiritsugu, che aveva evitato per un soffio l’esplosione della granata di Rider solo grazie al suo Time Alter, ma alcuni detriti di ferro avevano penetrato la sua gamba sinistra (ma in fondo che cosa ci si poteva aspettare da una granata futuristica portata da un servant), fu quasi un sollievo vedere Saber e Irisviel, mentre lui con il suo auricolare ordinava a Maya di ritirarsi.
Per questa notte tutto ciò che doveva essere visto si è fatto vedere…
 
Non appena la Cannoniera di Rider atterro poco distante dalla casa dei Mackenzie, nel boschetto in qui era stata evocata da Waver, solo allora il giovane master poté tirare un sospiro di sollievo e voleva ringraziare il suo servant, ma nel cercare di riprendere fiato e lucidità mentale non si accorse che la sua servant era già scesa dalla navicella, mettendosi a esaminarla.
Waver scese anche lui e chiese: “Che stai facendo?”
Rider gli rispose: “Sto controllando i danni che ha causato Archer alla mia navicella.”
In effetti di ammaccature e strappi nel telaio della navicella si vedevano a perdita d’occhio, anche nel volo sembrava che la nave stesse andando a pezzi secondo dopo secondo e il giovane studente aveva paura che sarebbe morto sfracellato al suolo, era un mezzo miracolo essere arrivati fin lì sani e salvi.
Il giovane master disse: “La tua astronave si può riparare?”
Samus annui e disse: “Si, basta un po' di olio di gomito e mana di un master, io penserò alla prima.”
In effetti con la sua abilità Ingegnere la servant avrebbe potuto riparare il suo Fantasma Nobile, ma il problema era il poco mana che avrebbe potuto fornirli come master visto i suoi circuiti magici molto scarsi, quindi la maggior parte del lavoro l’avrebbe fatto Rider facendo sentire il master inutile.
Mentre Rider osservava il lavoro che avrebbe dovuto svolgere, finalmente Waver balbetto un: “G-grazie Rider.”
La servant lo guardo per un attimo per poi spostare lo sguardo di nuovo verso la cannoniera dicendo: “Non c’è bisogno di ringraziarmi, in fondo sei il mio master, sei tu a fornirmi il mana che mi permette di stare nel mondo.”
Waver però preso dal suo complesso di inferiorità: “Ma hai l’Azione Indipendente, se tu volessi potresti uccidermi e cercare un mago più potente da farti da master.”
Rider lo guardo con uno sguardo disgustato e sorpreso (strano di solito lo sguardo della donna era sempre stoico) e rispondendo con una certa rabbia: “Smettila di sottovalutarti e per questo accusare gli altri di non trattarti con il giusto rispetto, se vuoi che gli altri ti amino abbi almeno prima la decenza di amare te stesso.”
Waver non sapeva cosa rispondere alla sua stessa servant, ma giuro che questa se la sarebbe legata al dito per discussioni future, ma intanto compilo una domanda alla sua servant: “Quindi adesso cosa vuoi fare?”
Rider riflette per un minuto e poi disse: “Bisogna scoprire di più su Assassin e sul suo master, oltre ai suoi rapporti con i Toshaka.”
Waver tento di concentrarsi sugli avversari che avevano scoperto quella sera: “Ma Saber, Lancer, Berserker?”
Venne però interrotto da Rider che disse: “Saber inseguirà Lancer per poter combattere al meglio delle sue capacità, chi vince sarà il nostro avversario futuro, mentre Berserker è l’avversario definitivo per uno come Archer permettendo di distrarre lui e il suo master.”
In effetti prima di tornare a casa, quando Rider aveva riattivato la Cannoniera per ritirarsi aveva volteggiato un po' per il porto per vedere come sarebbe finita la battaglia tra Archer e Berserker nonostante le suppliche di Waver.
Quando Archer minaccio Berserker con trentadue portali puntati contro di lui per il solo crimine di averlo “fatto camminare sulla terra dove lui striscia, lui che appartiene agli zenit del paradiso”, ma a quanto pare si ritiro dal campo di battaglia con dispiacere, il suo master deve aver usato un incantesimo di comando su di lui per non far vedere il suo massimo potere.
“Archer è in svantaggio” penso con felicità Waver pensando al servant, che grazie alla sua Prospettiva del Master aveva visto essere eccezionalmente potente (i più bassi dei suoi parametri erano di livello B), ma poi penso che se la teoria della sua servant era vera Assassin era dalla sua parte non era così in svantaggio.
Però un pensiero attanaglio la mente del giovane, avevano incontrato solo cinque servant al porto, dov’era il sesto?
Dov’era Caster?
Quando il master disse alla servant le sue paure, lei rispose: “Per capire dove è Caster, bisogna capire se Berserker è controllato da un Matou o da un indipendente.”
Waver chiese: “Tu che cosa credi?”
Rider disse: “Non ne ho la minima idea, se dovessi azzardare direi che i Matou sono quelli che tengono il guinzaglio del Berserker?”
Waver Valvet sospiro, la rabbia di ritrovarsi impotente non era una cosa rara al giovane Valvet, ma era entrato in questa guerra proprio per non provarla mai più, essere padroni del proprio destino, nella sua meschinità e orgoglio voleva dare la colpa a Rider, ma il suo lato razionale e meritocratico sapeva che la servant non doveva essere accusata di niente visto che era lei ad aver composto strategie e rischiare la vita in combattimenti con altri servant.
Waver continuo a parlare: “Tralasciando origini di Berserker e Caster, cosa vuoi fare per scoprire di più riguardo il master di Assassin?”
Rider rispose: “Dobbiamo tenere sott’occhio la chiesa di Fuyuki?”
Waver fu stupito e come ogni volta che si stupiva delle cose cominciava a balbettare: “M-ma come la c-chiesa di Fuyuki è territorio neutrale.”
La chiesa era il territorio dove il supervisore soggiornava, lui era la figura che doveva assicurarsi il corretto svolgimento della guerra, lui doveva fare in modo che i master e i servant rispettassero le regole di questa guerra, a lui era richiesta neutralità.
La donna spiego il suo ragionamento al ragazzo: “E se il master di Assassin avrebbe voluto far credere la morte del suo servant a tutti i master, per poter sfruttare il vantaggio del fatto che non disponga più di Assassin e che si trovi in un territorio dove non può essere colpito per portare la sua alleanza con Archer in vantaggio.”
Ok, Waver doveva ammettere che la sua servant era più paranoica di lui.
Comunque il giovane master chiese: “Vuoi che mandi uno dei topi a monitorare la chiesa?”
La servant scosse la testa: “No, mi inventerò qualcosa di meglio, se gli trovassero tu andresti di mezzo, se il supervisore chiedesse di chi sono i famigli trovati lungo il perimetro Kayneth potrebbe riconoscerli e aiutarli.”
Il giovane Waver dovette ammettere (ancora una volta) che i ragionamenti della sua servant erano intelligenti e quindi chiese: “Quindi stasera che facciamo, Samus?”
La servant gli aveva detto il suo nome, qualche giorno prima, ma glielo disse con cosi freddezza e così poco conto di esso, che Waver stava per dimenticarselo (che è tipo una delle cose che non bisognerebbe mai fare in una guerra del Santo Graal), ma oggi l’aveva pronunciato perché con quel nome voleva dimostrare tutta la sua gratitudine verso di lei, per tutto ciò che aveva fatto e che stava continuando a fare.
Samus lo guardò un attimo sorpresa, prima di dirigersi verso casa Mackenzie seguita dal suo master, dicendo: “Aggiungiamo Saber come servant confermato degli Einzbern sulla mappa, oltre a disegnare un altro punto di riferimento la chiesa e poi ci riposiamo.”
Waver fu d’accordo con questa strategia, in fondo se l’erano meritata per essere solo la loro vera prima notte in mezzo alla guerra per il Graal, nonostante i suoi mediocri circuiti magici un attacco di Rider aveva fatto scappare quel tronfio di Lord El Melloi e il suo Lancer, chi se ne importa se in realtà il suo servant stava mirando a Archer, in questo momento il giovane Valvet voleva solo godersi la vita.
Purtroppo, ancor prima che Rider potesse smaterializzarsi, si senti un enorme esplosione verso est e ancor prima che Waver potesse girarsi per vedere la direzione precisa dal quale proveniva l’immenso boato, la sua servant era già salita su un albero dicendo: “L’hotel dell’Hayatt è andato distrutto, qualcuno l’ha fatto esplodere.”
Li si dovevano trovare Kayneth e Lancer, il giovane Waver si riattivo, con il nervosismo che continuava a salire: “C-cosa facciamo a-adesso?”
Samus dall’albero stava pensando chi potrebbe essere stato: Archer con la sua potenza di fuoco, o gli Einzbern e i loro aiutanti mercenari?
La servant rispose alla domanda del suo master con un: “Mandiamo i famigli a spiare i Toshaka, gli Einzbern e El Melloi?”
Waver chiese stupito: “Anche l’Hyatt?”
Che senso aveva spiare qualcuno che era molto probabilmente morto? Nemmeno un mago potente e abile come Kayneth poteva sopravvivere a un esplosione del genere. O no?
Rider disse: “Si anche l’Hyatt io tento di rintracciare la residenza dei Matou e mi occupo il materiale per spiare la chiesa.”
La servant gli lanciò uno strano dispositivo di forma circolare, con una luce gialla al centro di esso tipo neon, dicendogli: “Se dovessi contattarmi in caso, meglio tenerceli gli incantesimi di comando.”
Waver esamino lo strano dispositivo e dedusse che molto probabilmente era una sorta di auricolare, voleva ringraziare la sua servant, ma ritornando a posare lo sguardo sulla punta dell’albero su qui lei si era appollaiata vide che se ne era già andata.
Il ragazzo sospiro per la stanchezza (in fondo gli sarebbe piaciuta una notte di riposo dopo ciò che era successo), per poi ricordarsi il compito che Samus gli aveva affidato e correre verso casa Mackenzie per ordinare ai suoi famigli dove dovevano andare.
 
Ci fu una riunione tra master (o meglio una riunione di famigli) alla chiesa di Fuyuki richiesta dal sovraintendente, a quanto pare Caster e il suo master un esterno, stavano rapendo i bambini della città per far di loro solo Dio sa cosa e ciò stava minando la segretezza della guerra e quindi il prete Risei Kotomine dichiaro un cessate il fuoco tra i master finché i due latitanti non sarebbero stato fermato, chiedeva anche che i master collaborassero tra di loro, in cambio per ogni master che avrebbe aiutato nell’eliminazione di Caster e del suo master ci sarebbe stato un incantesimo di comando come ricompensa.
Fu Samus, quando ricevettero il messaggio di invito, a suggerirli di mandare un famiglio alla chiesa (nonostante i dubbi riguardanti il fatto che loro avevano il piano di spiare la chiesa per scoprire di più sull’alleanza tra Toshaka e Assassin), comunque avevano ottenuto qualcosa di positivo da quella serata avevano scoperto, per esclusione, chi fosse il Master di Berserker e cioè qualcuno della famiglia Matou, cosa che Rider segno nella sua mappa insieme alla villa che era riuscita a trovare.
Da lì le cose sono rapidamente degenerate….
Quando la servant torno la mattina dopo l’esplosione all’Hyatt traccio la posizione della residenza dei Matou sulla mappa, mentre il piccolo Valvet le riferiva che il signor Kayneth e il suo servant erano riusciti a sopravvivere all’esplosione grazie a uno strano codice mistico una specie di blob fatto di mercurio liquido (era l’unico modo con qui la servant poteva onestamente descriverlo quando lo vide come video nella sua astronave) e con quella riuscì a ipnotizzare un capo operaio per portarlo verso la sua nuova base, per fortuna Waver fu previdente e fece in modo che il tipo li seguisse verso un vecchio magazzino abbandonato.
Il ragazzo stava migliorando.
Quando però ci fu la comunicazione della chiamata del sovraintendente, mentre Waver guardava dagli occhi del suo topo, Samus guardava dal monitor della sua cannoniera, i famigli degli altri master erano un gufo di ametista, un falcone (che Waver riconobbe come il famiglio del suo professore), una strana specie di vermo mutato e un normale pipistrello nero.
Cinque master su sette presenti o sei se la teoria di Samus era vera.
Comunque Samus era pronta a localizzare il servant e il master rapitore, ma c’erano pochi indizi a parte il target delle vittime dei loro rapitori tutti bambini, per fortuna Waver ebbe un idea le diede un paio di provette e la loro mappa, spiegandole di raccogliere in punti diversi della riva del fiume l’acqua, di etichettare le provette per ogni punto e poi memorizzare ogni luogo in qui aveva raccolto l’acqua segnandolo sulla mappa.
Ok, il ragazzo l’aveva sinceramente impressionata, era la prima volta da quando lo conosceva che poteva chiamarlo davvero Master.
Fu mentre raccoglieva l’acqua proprio sotto il ponte che Waver la chiamo, per avvertirla che il famiglio al castello degli Einzbern, stava osservando Caster che arrivo nel luogo con un piccolo gruppo di bambini ipnotizzati come ostaggi dichiarando che lui era Gilles De Rais, ed era qui per vedere la sua Giovanna D’Arco (a quanto pare non aveva capito la vera identità di Saber), ma quando le sue richieste non si fece scrupoli a togliere il suo controllo mentale sui poveretti, che spaventati e confusi si dispersero quando Caster volle “giocare a nascondino” con loro e per esempio ne afferro uno e li spacco la testa (nel descrivere la scena Waver trattene un conato di vomito).
Rider attivo la sua Cannoniera e volo verso la foresta degli Einzbern, per affrontare il sadico servant e salvare più bambini per quanto le era possibile (in fondo poteva completare il compito datole dal suo master più tardi).
Oltrepasso il campo delimitato intorno al castello degli Einzbern, fece dissipare la sua Cannoniera e lungo la via verso di esso si arrampico sui rami di un albero, per osservare la scena davanti a lei, una terribile scena: la Saber e il Caster erano faccia a faccia e tra le braccia del malvagio servant c’era un bambino tremante dalla paura.
Saber gli disse cavallerescamente: “Rilascia quel bambino, Caster.
Caster invece continuava a blaterale la sua convinzione sul fatto che re Artù fosse Giovanna D’Arco in preda alla follia: “Mia cara Giovanna, davvero desideri che la sua vita sia salva?
Il servant lascio il bambino e gli disse: “Su avanti, vai dalla santa fanciulla.”
Il bambino corse verso la servant armata di spada con le lacrime agli occhi, mentre lei lo accoglieva a braccia aperte, il bambino si aggrappo alla vita della donna e pianse sulla sua armatura, Artoria tento di confortare la povera vittima: “Va tutto bene, adesso sei salvo. C’è un castello lungo il sentiero rifugiati li.”
Quando vide il bambino al sicuro tra le braccia della spadaccina, la cacciatrice di taglie miro stregone determinata a eliminarlo punto il suo cannone da braccio proprio alla testa del Caster, ma il bambino che comincio a tremare tra le braccia di Saber attiro la sua attenzione.
Dalla sua schiena si origino un gonfiore, come un qualcosa che stava per esplodere fuori da essa e ciò accade, la schiena del bambino fu squarciata orribilmente dall’interno e dalla quale usci un abominio, che avvolse nei suoi tentacoli Saber intrappolandola, mentre attorno a lei cominciarono a presentarsi altri simile delle sua specie.
Saber si ritrovo a lottare per liberarsi dalla presa di quei disgustosi esseri (che a Samus ricordavano certe creature aliene con qui aveva avuto a che fare in passato), mentre Caster rideva tenendo un libro in mano: “Te l’avevo detto mia cara Giovanna che sarei venuto preparato…”
Però il Caster non ebbe tempo di continuare con i suoi sproloqui che metà degli abomini presenti in quella foresta fu congelata da un raggio proveniente da Rider che non poteva più stare lì ad aspettare il momento giusto per attaccare doveva fare qualcosa e se quel qualcosa doveva essere aiutare un suo futuro avversario (non importa quanto il suo master le urlasse nelle orecchie.)
Mentre la Rider in armatura osservava il Caster pazzo, che la guardava con uno sguardo misto tra disprezzo e sorpresa, con davanti a sé qualche orrore a farli da scudo (in modo che la tiratrice non avesse un tiro pulito), ma nonostante lo sguardo fisso Samus non era concentrato su di lui, ma sulla servant intrappolata dietro di lei, che la guardava anche lei stupita chiedendosi cosa si facesse li.
Samus laconica come sempre, chiese: “Riesci a liberarti?”
Artoria anche se non poteva usare Excalibur al massimo delle sue forze a causa della ferita inguaribile causatele da Lancer e facendo ricorso al Mana Burst, fece a pezzi l’orrore che la intrappolava grazie all’energia magica immagazzinata e poi rilasciata dalla sua spada per poi avvicinarsi alla sua salvatrice dicendogli: “Grazie mille dell’aiuto.”
Samus teneva il viso concentrato sul Caster che furioso urlava: “COME OSI IMPICCIARTI IN AFFARI CHE NON SONO DI TUA COMPETENZA RAZZA DI SUCCUBE VESTITA DI METALLO?”
Samus non rispose, in fondo come si poteva discutere con un folle, ma semplicemente per la seconda volta quella notte puntò il suo cannone verso Caster, mentre Artoria si affiancava a Rider anche lei puntò alla sua arma a Caster dicendogli: “Ho perso da tempo l’interesse di combattere contro di te per il Graal, ora voglio solo eliminarti con le mie mani.”
Però dalle loro spalle proveniva il suono di crepe che si spezzavano e girando lo sguardo le due servant videro che gli orrori congelati da Rider si erano liberati dal ghiaccio e insieme agli altri mostri evocati da Caster circondavano le due servant privandole di via di fuga.
Caster si mise a ridere istericamente e nei suoi deliri stava evocando sempre più orrori, le due servant si misero schiena contro schiena, cercando di coprirsi i punti ciechi (cosa abbastanza difficile visto che una di loro non riusciva a usare il braccio sinistro) e Samus le chiese: “Sei sicura di riuscire a combattere?”
Artoria diede un occhiata laterale verso la spilungona dietro di lei e le disse: “Ne ucciderò sicuramente più di te solo con il braccio destro.”
Samus nel suo silenzio rifiuto la sfida propostole dal Re dei Cavalieri, puntava il suo cannone contro gli esseri e aprendo il fuoco sfere fatte di mana condensato fecero a pezzi le creature e iniziando lo scontro.
Mentre Samus faceva a pezzi qualsiasi creatura che si avvicinasse troppo a lei con il suo cannone, Saber faceva lo stesso con la sua spada maneggiandola con la mano destra, in effetti l’unico vantaggio di questi mostri era nel numero erano stupidi e non eccezionalmente forti, le due guerriere provenienti da passato e futuro (e qualcosa di più nel caso di Rider) potevano batterli senza problemi.
Però notarono che nonostante i loro sforzi le creature continuavano ad attaccare e anche che ferite che avevano inferto a loro, erano completamente guarite o stavano guarendo e allora cercarono di trovare Caster in mezzo alla folla di orrori e gli occhi di entrambe le servant lo trovarono circondato dalle sue creature (peccato niente tiro pulito) e con uno strano libro appoggiato al petto.
In effetti era impossibile che un Caster non importa quanto potente potesse evocare quelle creature e permettere loro di rigenerarsi senza spendere parte considerevole del proprio mana, ma questo Caster sembrava al massimo della salute (tranne quella mentale), allora come faceva? Il libro, era ciò che permetteva l’esistenza di quegli esseri, la sua Arma Nobile.
I pensieri della servant Rider vennero però espressi dalla servant Saber: “Quel libro è la tua Arma Nobile?!”
Gilles comincio di nuovo a ridere e rispose: “Si, questo è il grimorio lasciatomi del mio maestro Prelati mi permette di comandare un esercito di demoni. Che ne dici Giovanna? Porta alla mente vecchi ricordi? La grazia del tuo portamento e la tua avversione contro il male rendono chiara la tua identità. Nonostante l’intrusione della donna in armatura, finalmente potrò spezzare la tua fede nel Signore.”
Ok che problemi avevano tutti i partecipanti a questa guerra? A parte lei sembrava che nessun altro volesse nascondere dettagli su sé stesso, pensò Rider.
Tanto meglio le era venuto un piano in mente, puntò il suo cannone contro il muro di orrori che proteggeva il nobile depravato, per poi dire a Saber: “Quando io agirò tu dovrai essere più veloce di una cometa nel vento.”
Ok non era una poeta, ma voleva che la sua alleata temporanea capisse il messaggio che si celava nella parola vento e quando guardo Saber semplicemente lei le annui per poi portare la punta della sua spada dietro di sé e quella azione era la conferma di qui aveva bisogno.
Mentre Gilles evocava ancora più mostri grazie al Grimorio di Prelati per usarli come scudo di carne credendo di aver predetto la strategia della sua nemica, quando c’è stato lo scontro al porto aveva osservato, grazie a una bacinella divinatrice come Rider con il suo cannone avesse quasi ferito la sua Giovanna e si aspettava che usando i suoi mostri come muretto alla fine il raggio di puro mana si fosse dissipato uccidendoli.
Ma non fu così perché Samus aveva attivato un altro tipo di raggio…
Con un colpo di cannone venne prodotta un onda di mana condensato di centottanta gradi che si abbate sui mostri lungo il suo camino facendoli a pezzi e sorprendendo il malvagio Caster, Saber sapeva che quello era il suo momento di agire e utilizzando di nuovo il suo Mana Burst come carica per scattare a tutta velocità verso il nemico con la spada invisibile in pugno e pronta a farlo a pezzi.
Caster non voleva crederci, il muro che si era degnato di costruire per proteggersi da quell’infame succube di metallo era stato fatto a pezzi con un singolo attacco, mentre Giovanna stava andando verso di lui spada sguainata, santa furia e bellezza divina, ma le aveva promesso che avrebbe dato un bello spettacolo e con un grido distribuì più mana ai suoi orrori in modo che si rigenerassero più in fretta e fermassero la santa vergine.
Rider però non si era limitata a fornire un’apertura alla sua alleata, ma anche supporto quando vide vari tentacoli allungarsi per afferrare Saber e frenare la sua carica la servant utilizzo l’Attacco a Vite gli orrori che si misero sulla sua strada vennero fatti a pezzi da vari fulmini scaricati dal corpo di Samus.
Un'altra delle strategie di Caster era andata in frantumi a causa del suo intruso, ma questa volta non ebbe tempo per pensarne a una nuova, visto che Saber era davanti a lui e con un oscillazione della sua spada invisibile stacco il braccio destro che teneva il libro, nella sua follia Caster senti il dolore in ritardo e lo espresse con un grido acuto, buttando le sue membra a terra.
All’ improvviso dal cielo pioverò due lance abbastanza riconoscibili, una era scarlatta e infilzo il grimorio distruggendolo, mentre la seconda era dorata e infilzo Caster uccidendolo, negandoli perfino un ultima maledizione verso Rider.
Lancer riprese le sue armi, mentre gli orrori esplodevano intorno a loro a causa della distruzione dello strumento che permetteva la loro esistenza, lasciando i tre servant da soli in quella foresta.
Saber disse: “Lancer hai ucciso Caster spero non per prenderti il merito della sua eliminazione?”
Lancer da un’espressione stoica e cupa, né passo a una più rilassata e gioviale osservando il Re dei Cavalieri esclamando: “Che razza di cavaliere sarei se non riconoscessi i meriti di altri eroi? Specialmente visto che siete state voi coloro che hanno svolto la maggior parte del lavoro.”
Diarmuid scrutò Rider con i suoi occhi rossi, della quale aveva un giudizio più negativo che positivo, aveva spiato sia prima che durante la battaglia al porto aveva interrotto il duello tra lui e Saber facendo crollare una canna fumaria sopra il suo signore, fu grazie alla sua eccellente agilità se riuscì a salvarlo, ma allo stesso tempo si era buttata al salvataggio di Saber e l’ha aiutata a sconfiggere Caster, ma potrebbe averlo fatto o solamente per la ricompensa sulla sua testa o forse una possibile alleanza tra le due.
Comunque Saber vide lo sguardo di disprezzo che Lancer stava dando alla sua salvatrice e esclamo in sua difesa: “Lancer ti pregherei di non guardarla cosi, mi ha aiutato molto contro Caster senza nemmeno che dovessi chiederle aiuto.”
Lancer semplicemente sbuffo in assenso e Artoria disse: “Credo che riguardo la ricompensa su Caster, potremmo spartircela in tre, in fondo il sovraintendente ha detto che tutti i master che avrebbero aiutato nella sua eliminazione avrebbero ottenuto una ricompensa.”
Lancer esclamo un: “Mi va bene, in fondo a chi non fa gola un incantesimo di comando in più?”
Invece a quelle parole la mente di Rider venne pervasa dal dubbio: avrebbe dovuto rivelare a entrambi che il sovraintendente e il master di Assassin erano probabilmente alleati del master di Archer oppure doveva mantenere segreta questa informazione e fare in modo che Archer distruggesse questi futuri avversari?
In fondo era meglio che molte più persone l’aiutassero ad abbattere Archer, piuttosto che affrontarlo lei da sola e quindi disse: “Dovremmo inseguire anche il master di Caster prima che questa storia sia completamente finità, ma c’è di peggio.”
Lancer chiese laconico: “Cosa?”
Rider disse: “Assassin non è completamente morto.”
Lancer disse seccato: “Menti, il mio signore ha visto la sua morte tramite il suo famiglio.”
Rider sapeva che il cavaliere celtico non si sarebbe fidato di lei, perciò indico con un dito Saber: “Chiedilo a lei.”
Waver intanto le stava urlando nelle orecchie dicendole: “COSA STAI FACENDO? NON DISTRIBUIRE INFORMAZIONI AI NOSTRI NEMICI.”
Per fortuna che aveva programmato l’auricolare per spegnersi e con un semplice gesto della mano sull’elmo interruppe la comunicazione in modo da poter sentire ciò che Saber stava dicendo a Lancer: Rider dice la verità, al porto mentre combattevamo Assassin ci stava osservando, me l’ha detto il mio master.”
Rider sapeva che l’ultima parte era una bugia, ma poteva rispettare il fatto che Saber non volesse rivelare la presenza dei suoi aiutanti, Lancer comunque si convinse e disse: “Ok, ho capito siamo stati ingannati, ma qual è il punto?”
Samus riprese a parlare: “La mia teoria è che il master di Assassin abbia sfruttato la falsa morte del suo servant per poter agire in un terreno vietato per gli altri master ovvero la chiesa di Fuyuki, sotto la protezione del sovraintendente.”
Lancer sembrava molto meno dubbioso di questo e disse: “Quindi credi che la neutralità della figura del sovraintendente sia venuta meno?”
Samus annui, ma Lancer espresse un dubbio: “Eppure perché non ha usato l’effetto sorpresa per attaccare i nostri master quando essi fossero stati in una posizione vulnerabile?”
Allora il damerino sapeva pensare, dietro tutta quella cavalleria, eh.
La servant continuo a spiegare la sua teoria: “Perché credo che lavori per il master di Archer.”
Lancer sembrava voler dire qualcosa, per poi fermarsi e dire: “In effetti l’attacco è avvenuto alla residenza dei Toshaka, il master di Archer, ma quali oltre prove abbiamo per credere a questa teoria?”
A sorpresa fu Saber a convincere Lancer con fatti e logica dicendogli: “Molto probabilmente ha ragione.”
Su di lei non si deposito solo lo sguardo stupefatto del lanciere, ma anche quella della sua compagna in armatura che era onestamente sorpresa che Saber le desse ragione, ma il re di Britannia continuo: “Il mio master ha fatto delle ricerche sui master avversari e ciò che abbiamo scoperto è che il master di Assassin è Kirei Kotomine figlio del sovraintendente Risei Kotomine e allievo di Tokiomi Toshaka.”
Le parole di Saber erano la prova schiacciante che Samus aveva ragione, qualcuno aveva violato le regole della guerra per i suoi scopi, Lancer era tra lo stupito e il furioso esclamando: “Che cosa disgustosa. Quindi che facciamo?”
Samus disse: “Io consiglierei di dimenticare quelli incantesimi di comando in più, a meno che non abbiate un piano per affrontare Assassin e Archer allo stesso momento.”    
Lancer sospiro per poi sembrare preoccupato, Saber a questa sua espressione chiese: “Lancer, va tutto bene?”
Lancer rispose: “Io sto bene, ma credo che il mio signore sia in pericolo. Aveva deciso di prendere d’assalto la fortezza degli Einzbern, mentre io dovevo essere lasciato indietro per finire il nostro duello.”
Saber alle sue preoccupazioni rispose: “Sono certa che la minaccia verso di lui sia il mio Master.”
Quindi il master di Saber non è la donna degli Einzbern, ma un lui, pensò Rider, anche Lancer sembrava esserci arrivato a causa dello stupore balenatogli in viso, ma in fondo anche nel suo spiegare le informazioni raccolte dal suo master si era rivolto a esso come un lui.
Il cecchino! Era il cecchino che aveva provato a uccidere Waver il master di Saber e lei che era così vicina all’uccidere un master cosi intelligente e con un servant così potente.
Intanto Saber continuava a parlare con Lancer: “Lancer raggiungilo e soccorrilo.”
Diarmuid chino il capo in segno di riconoscenza: “Ti ringrazio Re dei Cavalieri.”
Poi il suo sguardo si sposto su Rider non capendo se la servant in armatura l’avrebbe lasciato andare senza provare a combattere, ma la servant sembrava essersi girata e non degnarlo di uno sguardo, quindi doveva rischiare e assunse la sua forma spirituale e corse verso il castello.
Rider, sentendo la presenza di Lancer andarsene, commento: “Sembra che lasciare andare gli avversari per salvare i loro signori sia un hobby di re Artù, o sbaglio?”
Saber si giro verso la sua salvatrice, con uno sguardo mortalmente serio: “Si, se in ballo c’è l’onore di un cavaliere.”
Rider sbuffo e disse: “Non sei preoccupata che Lancer potrebbe attaccare il tuo master?”
Saber strinse un pugno con la mano ferita, ma rispose: “Metterei la mia vita nelle mani di uno come Diarmuid Ua Duibhne, se solo le circostanze fossero diverse.”
Samus stava per andarsene, prima che Artoria dicesse: “Aspetta. Volevo dirti grazie per l’aiuto che mi hai fornito contro Caster.”
La cacciatrice si giro verso il re e rispose: “Figurati.”
Nonostante Samus volesse semplicemente tornare ai compiti fornitele dal suo master, la domanda di Saber glielo proibì: “Anche se mi chiedo il perché. In fondo non mi dovevi niente dallo scontro al porto e visto le tue informazioni su Assassin non eri interessata agli incantesimi di comando, allora perché?”
Samus stette zitta per dieci secondi finché non rispose “Volevo, provare a salvare quei bambini, solo quello.”
Saber sorrise dicendo: “Non è qualcosa di qui vergognarsi Rider, anzi questa è la prova che sei degna del Trono degli Eroi.”
Rider però parlo con molto cinismo: “Però non vedo bambini salvi davanti a me no, sono stati trasformati in sacrifici da quel mostro di Caster.”
Saber capi che dietro quelle parole cosi pessimistiche c’era dolore verso il male del mondo e tento di consolarla dicendole: “Vero, ma grazie a te mille altri bambini saranno al sicuro.”
Rider rispose laconica e cinica: “Per una sola notte, se sono fortunati.”
Mentre parlavano Rider copriva con la sua molle il topo di Waver che si arrampico lungo la sua armatura per tornare al rifugio e quando si mise al sicuro in mezzo a due placche, la servant parti lasciando Saber da sola dirigendosi verso la posizioni di Irisviel, non sapendo che una Assassin era davanti a lei correndo tra gli alberi per avvertire il suo master del suo arrivo e per riferirli che Rider aveva scoperto la strategia di Tokiomi Toshaka, avvertendo sia Lancer che Saber.
 
Quando torno da Waver, dopo aver raccolto l’acqua che gli aveva chiesto, lo trovo molto indebolito, nonostante la sua Azione Indipendente e la distanza tra master e servant era stata la maggior parte del tempo con la sua Arma Nobile attivata e Waver non aveva circuiti magici così potenti, ma per fortuna era solo un po' stanco e irritato.
Però non le urlo addosso, le chiese semplicemente spiegazioni: “Perché hai detto ciò che sapevamo a Saber e Lancer?”
Rider spiego le sue motivazioni: “Ho scelto che era molto meglio se ci aiutino contro Assassin e Archer piuttosto che morissero uccisi da Archer quando meno se lo aspettavano.”
Waver semplicemente tacque, il suo sguardo concentrato in un punto non meglio precisato sul soffitto, sdraiato sul letto della stanza e con un sospiro chiese: “Quindi niente incantesimi di comando?”
Samus ripete la domanda per confermare la risposta: “Niente incantesimi di comando.”
Waver senza emozione disse: “Peccato, sarebbero tornati comodo.”
Rider sapeva che qualcosa stava assillando la mente del suo master e chiese preoccupata: “Va tutto bene?”
Waver sposto lo sguardo verso di lei dicendole: “Ho visto i tuoi ricordi, nei miei sogni.”
Sapevano entrambi che poteva succedere, visto il legame master-servant tra loro due, sapeva che Waver aveva visto il suo passato e chiese: “Che cosa hai visto Waver?”
Il ragazzo parlo con le palpebre degli occhi che diventavano sempre più pesanti: “Ho visto un pianeta rigoglioso e vari umani che ci vivevano sopra, ho visto una bambina fare amicizia con strani alieni simili a uccelli, per poi provare a stringere amicizia con un alieno che sembrava un incrocio a uno pterodattilo e a un drago, ma esso la attacco uccidendo la madre che si era messo in mezzo. La bambina era l’unica sopravvissuta e gli alieni con qui aveva fatto amicizia si presero cura di lei, crescendola, addestrandola e modificandola per sopravvivere al loro pianeta, poi quando crebbe si addestro sotto la sua specie, ma lascio anche quello per cercare la sua vendetta.”
Samus non ce la faceva, pensare a quelle cose era troppo doloroso, specialmente se dette da qualcuno che non capiva quella sofferenza, ma disse quasi dolcemente: “Dormi Waver.”
Come se gli fosse stato dato il via libera, gli occhi di Waver si chiusero e Waver ricomincio a sognare, mentre Samus entrava in forma spirituale per far riposare anche i circuiti magici del suo master e si diresse verso il suo punto di evocazione in modo da riprendere anche lei le forze.
Il giorno dopo avrebbe ricostruito l’astronave e mandato dei piccoli droni spia per spiare Kirei, ma quelle erano cose che avrebbe fatto dopo una notte di riposo.
 
La mattina dopo Waver trovo la sua servant usare una fiamma ossidrica per riparare i buchi nel telaio della sua cannoniera utilizzando una placca di metallo, in effetti in mezzo alla foresta era pieno di attrezzi, ferro, circuiti elettrici e perfino un piccolo generatore a benzina per alimentare ciò che stava succedendo.
Waver chiese a Samus, alzando la voce per farsi sentire sopra quel baccano: “Allora, dove hai preso tutte queste cose?”
La servant spense la fiamma ossidrica, girò lo sguardo verso il proprio master (non indossava una visiera protettiva, ma questo era a causa della sua natura da servant) e rispose: “Ho svaligiato una base militare.”
Waver non sapeva se la sua servant stesse scherzando o no, ma visto la serietà naturale del suo servant e il fatto che una base militare ONU era poco fuori Fuyuki, capi che molto probabilmente non era una bugia.
Waver osservo la donna in blu riparare la sua Arma Nobile e le chiese ciò che voleva chiedere anche la sera prima: “Rider, qual è il tuo desiderio?”
Samus smise completamente di lavorare e nonostante avesse tolto lo sguardo dal giovane poco meno di cinque secondi, il suo sguardo si risposto verso il giovane master e nonostante non volesse rispondere sapeva che era meglio essere onesta con il ragazzo e gli disse: “Voglio che ciò che è successo su K2-L non sia mai accaduto. Voglio che quella colonia non sia mai stata distrutta in modo che i suoi abitanti potessero vivere in pace.”
Waver fisso la sua servant non sorpreso, in fondo da quando aveva quei sogni, sapere di questo sogno non era così shoccante per il giovane studente, ma le disse: “Un desiderio un po' egoista per uno spirito eroico.”
A quel punto Samus assunse uno sguardo cosi truce che spavento il giovane studente, facendolo indietreggiare, non l’aveva mai vista cosi furiosa e mentre lui continuava a indietreggiare Samus si avvicinava dicendo: “Egoista? È per caso egoista, desiderare che i propri genitori non fossero mai stati uccisi? È per caso egoista, desiderare che i propri vicini non vengano massacrati a causa della sete di potere di alcuni pirati?  È per caso egoista, desiderare avere un’infanzia normale? Se per te questo è egoismo, mi sento in diritto di dire che dopo tutto quello che ho fatto e tutto quello che ho sopportato ho il diritto di essere un po' egoista.”
Waver sotto lo sguardo duro della sua servant, continuo a indietreggiare, finché non inciampo su una radice sporgente di un albero, per fortuna non si fece male, ma servi solo per portarlo col sedere a terra, mentre l’ombra di Samus quasi lo copriva, balbettando e sinceramente dispiaciuto disse: “M-mi dispiace i-iio non avrei dovuto…”
Venne rimesso in piedi da uno scatto fulmineo di Rider, che afferrandolo per un braccio lo tiro su con tale velocità e tale forza che glielo aveva quasi slogato e gli urlò: “ATTENTO!”
Waver vide che la sua servant lo aveva salvato, perché in mezzo alla radice su qui era inciampato si era incastonato un coltello da lancio di stile medio orientale, se Samus non lo avesse spostato gli avrebbe penetrato il cranio uccidendolo sul colpo.
Anche se Waver conosceva il proprietario di quella lama, fu Rider a dire il suo nome in un sussurro: “Assassin.”
Tra i rami di un albero davanti a loro si trovava una dei vari esseri che componevano la persona di questo Assassin, dalla pelle scurissima come tutti gli Hassan, dai lunghi capelli viola legati in una coda di cavallo, una fascia attorno ai seni per coprirli, pantaloni da cavallerizzo che le scorrevano lungo le gambe e l’immancabile maschera teschio che le copriva il viso.
Però attorno a lei cominciarono ad apparire altri Hassan di varia corporatura, età, sessi e stili da abbigliamento, ma tutti con la maschera da teschio a indicare chi fossero, armati con vari tipi di lame in ogni mano, pronti a uccidere.
Mentre Waver, tremava di paura Samus attivava la sua armatura, guardandoli uno ad uno e pronunciando un: “Quindi Toshaka si è stancato della mia interferenza e ha mandato i suoi cani a farmi fuori?”
La domanda era ovviamente relativa e più che una domanda era un insulto malamente velato e per questo un coltello ben lanciato fu seppellito nella visiera di Rider bloccandole la vista, ma di sicuro non bloccandole, movimenti riflessi e ragione, sapeva che dopo questo attacco avrebbero mirato al suo master per tentare di toglierli il punto d’appoggio di mana e afferrandolo per il colletto della maglietta verde e se lo trascino dietro cercando di evitare che i coltelli da lancio degli Assassin lo colpissero.
Sapeva che se avesse provato a scappare gli Assassin a causa della loro agilità e del loro addestramento sarebbero stati col fiato sul collo e avrebbero potuto colpire Waver, oltre al fatto che il suo senso dell’orientamento non era dei migliori con la lama di un coltello che le copriva la vista, in quel momento doveva mettere al sicuro il suo master e aveva un piano.
Waver si ritrovo da col culo a terra, a di nuovo in piedi (e col braccio dolorante), per poi essere riafferrato dalla sua servant e trascinato chi sa dove, mentre vari pugnali volavano intorno a lui (fortunatamente mancandolo), per poi essere alla fine lanciato di peso dentro la cannoniera di Samus, per poi sbattere la testa contro il sedile del pilota fin troppo forte e prima di chiudere gli occhi per la perdita dei sensi vide il portone dell’astronave chiudersi lentamente e Samus essere lasciata fuori.
Messo al sicuro il suo master, Samus si giro verso gli Assassin che la circondavano e per vedere meglio la scena si tolse il casco con la mano sinistra e gli Hassan poterono vedere con molta più chiarezza un volto che avevano a malapena intravisto, nelle loro sessioni di spionaggio: lunghi capelli biondi in una coda di cavallo, occhi verdi, pelle chiara, labbra morbide e sguardo stoico in viso.
Lei comincio a guardare i vari avversari che la circondavano, alcuni erano in mezzo alla strada, altri appollaiati sui rami degli alberi come scimmie e uccelli, ma tutti loro erano armati di vari coltelli di piccole e medie dimensioni, Samus fece cadere il casco accanto a lei punto il cannone contro uno di loro e apri il fuoco.
Gli Assassin schivarono la sfera di mana sparata dalla servant grazie alla loro agilità, uno dei loro pugnali riuscì a dilaniare la carne di Samus, ma grazie ai suoi riflessi altamente acuti Rider si guadagno solo un graffio sul viso.
Samus sapeva che con il volto scoperto, avrebbero mirato alla testa, visto che i loro coltelli a malapena scalfivano la sua Power Suit (quindi la cannoniera non aveva problemi a difendere Waver, finché lei manteneva la maggior parte del fuoco concentrato su di lei) e che si sarebbero mantenuti sulla distanza visto quanto erano deboli a causa del mana da dividere per mantenere tutti quei corpi.
Quindi era meglio combattere a distanza media, in modo da non essere bersagliata da una raffica di coltelli a distanza e non essere circondati da assassini pronti a penetrare le sue carni in un combattimento ravvicinato.
Quindi assunse la sua forma Morph Ball e sfreccio in mezzo al sentiero nella foresta, investendo ogni Assassin che incontrava sbalzandoli via, mentre altri schivavano la servant appallottolata saltando sugli alberi e mettendosi al sicuro, per poi lanciare i loro coltelli alla sfera gialla e rossa, ma il più delle volte la mancavano a causa della sua agilità e riflessi e quei pochi che la colpivano non scalfivano nemmeno l’armatura.
Nonostante la forma che aveva assunto, Samus conosceva la posizione dei nemici grazie alla sua percezione del mana e riassunse la sua forma normale, gli Hassan cominciarono a rilanciare coltelli mirando alla testa di Rider, ma essa fu perfino più veloce di loro e con un salto raggiunse la cima degli alberi, dove esegui l’Attacco a Vite uccidendo molti Assassin che saltarono per schivarlo.
Mentre cinque dei loro venivano dilaniati e uccisi da calci e fulmini condensati in un solo attacco rotante, che aveva spinto la loro avversaria saltando di cinque metri verso l’alto in un solo movimento, ma l’Hassan che una volta fu Ayako guido il suo gruppo a circondare la Rider a mezz’aria e quando i fulmini svanirono dall’armatura della guerriera un rapido fischio venne lanciato come segnale e ogni Hassan carico con il pugnale in mano, con un salto.
Rider però si aspettava una cosà del genere e grazie alle sue abilità di Marksman individuo un ramo libero che il suo rampino poteva raggiungere, in mezzo ai corpi degli Assassin che volevano intrappolarla e riempirla di lame, puntando il cannone con la sua mira sopraffina sparo il colpo e il gancio del rampino perforo il robusto ramo e il meccanismo interno del cannone trascino la servant verso di esso.
Il filo del rampino si trovava in mezzo a due Assassin maschi che per distanziarsi da esso (credendolo un proiettile), si erano spostati a mezz’aria, ma uno di essi (con il turbante attorno alla testa e dei semplici pantaloncini a coprirli le parti intime) tento di tagliarlo con la sua arma, ma vennero entrambi sbalzati via dalla massa della Rider che si scaglio contro di loro ad alta velocità.
Sbalzata fuori dal cerchio di Assassin, Samus annullo l’effetto del rampino e mentre il filo ritornava dentro il cannone insieme al gancio la servant girò il corpo per guardare i suoi nemici (o almeno un buon gruppo di essi) e fu sorpresa dal fatto che per ucciderla erano disposti a usare i loro compagni come trampolino oppure erano proprio i loro compagni ad afferrarli e lanciarli contro di lei.
Per fortuna prima che uno di loro potesse avvicinarsi troppo per perforare la sua armatura, il gancio ritorno dentro il cannone e lei cambio la modalità di esso: il più grande errore di Assassin fu decide di affrontarla in pieno giorno e in quel territorio.
Dalla bocca del Power Beam venne sparato un fascio di luce che disintegro molti degli Assassin in mezzo a quel cerchio bruciando e squarciando la loro carne a causa del calore irradiato da esso, solo sei riuscirono a scappare da quel raggio e andarsi a rifugiarsi nella fitta foresta in modo da disperdersi dalla vista della servant.
La gravità fece effetto sul corpo di Samus, che si stava dirigendo sempre più velocemente verso terra, ma ciò che preoccupava alla donna non era l’atterraggio piuttosto chi l’aspettava sotto di lei, tre Hassan che a quanto pare troppo orgogliosi per scappare decisero di tendere un agguato alla servant cadente.
Samus riassunse la sua forma Morph Ball a mezz’aria e schiaccio uno di loro dalle fattezze quasi bambinesche a causa dell’altezza e degli arti poco sviluppati, uccidendolo, mentre gli altri due accanto a lei tentarono di affondare i loro coltelli seghettati nella corazza di Rider, ma in un millisecondo la servant cambio forma diventando di nuova bipede e diede un calcio rotante in gola all’Hassan così forte da decapitarlo.
L’Hassan rimasto (che fu lui tra i tre a suggerire l’idea che non appena avesse toccato terra avrebbero dovuto colpire tutti e tre insieme ai suoi due compagni defunti) tentò di sfruttare il sacrificio dei suoi compagni perché la sua lama ferisse fatalmente o addirittura uccidesse Rider, ma il cannone di ferro della servant impatto con la sua mano e a causa del dolore alle dita, perse la presa sul coltellaccio, ma con la sua agilità, i suoi riflessi e il suo addestramento avrebbe potuto riportarselo alla mano con la parte superiore del piede, ma questo non accade perché un colpo del Power Beam ridusse il servant in mana che svaniva.
Non ho un attimo di pace, in questa dannata foresta, penso Samus Aran sempre più frustrata, mentre un muro di pugnali dal folto degli alberi e la servant corse cercando di evitarli, ma molti di essi perforarono l’armatura sul fianco destro penetrando perfino nella pelle, per fortuna non tagliarono niente di necessario per il movimento del braccio, ma Rider si accorse che i colpi erano diventati più forti, più veloci e perfino più precisi anche per un servant.
C’era una sola spiegazione a questa stranezza, il loro master aveva usato su di loro un incantesimo di comando per darli una carica in più per affrontarla, mentre il suo di master era svenuto e molto probabilmente i suoi circuiti magici stavano facendo gli straordinari per mantenere due Armi Nobili attive oltre a fornire il mana alla servant impegnata in combattimento.
Però gli Assassin avevano fatto un errore tattico, nonostante gli alberi della foresta erano il territorio di caccia perfetto per un guerriero che faceva affidamento su destrezza e furtività, quella foresta era il luogo in qui il suo master l’aveva evocata e quindi Samus era sempre piena di forza nonostante i circuiti mediocri di Waver, tanto che mentre si levava i coltelli da lancio dalla carne le ferite si guarivano da sole grazie alle linee temporali che l’avevano portata a combattere questa guerra.
Comunque Samus sapeva di dover distruggere gli alberi in modo da avere un tiro libero contro gli Assassin e per questo compito cambio di nuovo la modalità del suo cannone nel suo Raggio a Onda e sparo vari raggi energetici a onda di colore viola a ogni lato del sentiero che presentava una fitta serie di alberi in modo da non dare agli Assassin punti d’appoggio e nascondigli.
Il suono di tronchi d’albero che venivano sradicati dalla stessa pianta, per poi cadere rumorosamente al suolo, avrebbe svegliato i McKenzie e le famiglie del circondario, che avrebbero visto la foresta sulla collina sulla quale abitavano, completamente devastata a causa della battaglia tra una servant e vari individui che erano parte di un unico servant.
Il sovraintendente avrebbe avuto un bel po' di lavoro da fare, per cancellare la memoria alle persone che avrebbero anche solo intravisto uno dei due servant e inventarsi una storia di copertura.
Nel mentre gli Assassin scappavano e saltavano in giro in modo da non venire schiacciati dagli alberi che poco prima li facevano come copertura, vista la loro scarsa resistenza anche un normale albero era qualcosa che poteva uccidere uno dei loro.
Non avevano nemmeno il tempo per riorganizzarsi, che molti di loro vennero uccisi dai colpi del Power Beam della servant che grazie alle sua competenza di Marksman riusciva a ucciderne ogni volta che qualcuno faceva un salto troppo poco riparato per scappare da un albero in caduta, spostarsi in un nuovo nascondiglio o tentare di attaccare la stessa servant fallendo miseramente.
Mentre lanciava i suoi coltelli verso Rider, che gli schivava correndo e rispondeva al fuoco, Ayako non poteva sentire il suo orgoglio da Hassan ferito visto che neanche con un incantesimo di comando del loro master, riuscivano a ucciderla, stava quasi implorando che il suo master tramite la percezione condivisa potesse capire e che ordinasse loro di ritirarsi, ma finché non lo avesse fatto avrebbero dovuto combattere con tutte le loro forze fino alla morte.
I pensieri di Samus erano più o meno gli stessi, anche se poteva dire di averne eliminati ormai venticinque da inizio battaglia, si sentiva stanca, nonostante i vantaggi di combattere proprio nel suo punto d’evocazione ormai il mana faticava ad arrivare al suo corpo, visto che si concentrava a distribuirlo per i colpi del suo Power Beam e le ferite che non guarivano stavano cominciando a fare male, ma per ora sia la sua Power Suit che la cannoniera reggevano ancora.
Rider non noto che l’Assassin che lei e il Waver avevano individuato allo scontro al porto, era proprio dietro di lei, evitando il più possibile di fare rumore sfruttando a pieno tutto il suo addestramento e come un ombra che si inserisce in un corpo, la sua lama penetro nella corazza e nella carne, proprio a qualche centimetro dalla spina dorsale.
L’Assassin si stava maledicendo mentalmente, nella fretta di infliggere un colpo letale aveva mirato male al suo avversario, lasciandosi sfuggire l’opportunità per un colpo mortale, ma i suoi compagni Hassan si stavano lanciando contro di lei per poterla accoltellare in gruppo e ucciderla.
Però Rider non era di certo sconfitta e diede una gomitata allo stomaco dell’Hassan facendolo piegare in due a causa del dolore e togliendoli la presa dal coltello, per poi togliersi l’arma dalla schiena e infilzarla nella faccia dello stesso uomo che gliel’aveva infilato nella schiena, spaccandogli la maschera e facendolo urlare come un pazzo, le sue ultime parole prima di svanire furono: “Maledetta.”
Per Samus non c’era un attimo, perché cinque Assassin erano distanti a lei di un metro e le loro lame avrebbero penetrato la sua armatura, ma Rider usò il massimo della sua velocità e attivo il suo cannone nella sua modalità del Raggio di Luce e con una rapida giravolta su sé stessa il raggio di calore distrusse tutti i cinque Hassan che provarono a ucciderla.
Idioti, penso Ayako, ma dopo quel pensiero venne un ancora di salvezza, a quanto pare il suo master, aveva deciso di ritirarli, ricevettero l’ordine mentalmente: “Ritirati Assassin, i tuoi sforzi sono totalmente inutili.”
La servant guardò quante altre versioni di sé stessa erano rimaste e ne vide che ne erano rimaste trentasei quasi la metà, Ayako ordino: “Ritiriamoci.”
Mentre tutti gli altri si smaterializzavano per tornare alla chiesa di Fuyuki, Ayako fisso il volto della servant che osservava la scena, non gli inseguiva e non imbracciava il suo cannone per provare a ucciderli, ma anzi stava dritta come un palo tentando di nascondere il dolore a causa della ferita alla schiena, sembrava un animale ferito e in trappola, ma un animale disperato è venti volte più pericoloso.
Prima di entrare in forma spirituale, disse alla sua avversaria un semplice: “La prossima volta, che ci incontreremo sul campo di battaglia, ti uccideremo.”
Samus semplicemente fisso l’assassina andarsene, per poi tirare un sospiro di sollievo, adesso doveva pensare a Waver e si incammino verso la sua navicella nonostante il suo zoppicare dovuto alla ferita, raccolse il suo casco da terra e se lo porto con sé fino all’astronave
Per fortuna la sua cannoniera non aveva ricevuto danni durante lo scontro, solo qualche graffio da parte dei coltelli di Assassin e accanto ai suoi lati c’erano i resti di un albero spaccato in due, molto probabilmente era crollato a causa del Raggio a Onda di Samus e cascando su una delle Armi Nobili di Samus e l’impatto con questa lo abbia spezzato in due, gli unici danni presenti erano quelli che lei non aveva riparato dal suo confronto con Archer.
La servant fece aprire il portone della cannoniera e entro dentro, per poi richiudere immediatamente la rampa dietro di lei, solo a quel punto disattivo la sua Power Suit, si controllo il taglio alla schiena con la mano destra, ma quando riportò la mano al suo sguardo vide solo il suo sangue coprire l’azzurro della sua tuta.
Senza la Power Suit non poteva curarsi a causa dello scarso mana che scorreva nel suo corpo senza di essa, doveva fare affidamento sul suo master, che in quel momento era svenuto e sanguinava copiosamente dalla testa.
In preda al terrore Samus corse verso il suo master, ignorando il dolore causato dallo sforzo e si chino su di lui prendendoli la testa tra le mani e esaminando la ferita sul capo, a quanto pare nella foga di metterlo al sicuro, l’aveva lanciato così forte che l’impatto contro il sedile del pilota (fatto in ferro), gli aveva provocato un brutto taglio, i suoi capelli neri grondavano sangue.
Samus si mise immediatamente nella cabina di pilotaggio e fece decollare il veicolo, non c’era tempo per pensare, non alle risorse che si stavano lasciando alle spalle e nemmeno ai poveri Mackenzie che non avrebbero più ritrovato “il nipote” (forse lo crederanno morto a causa della lotta nella foresta, a meno che prima non arrivi il sovraintendente a cancellare loro la memoria), ma quello non era il tempo di pensare, era il tempo di agire per salvare la vita del ragazzo.
 
Kiritsugu Emiya stava osservando le foto dei suoi bersagli sulla bacheca nella sua camera d’albergo, mangiucchiando un dolce confezionato e ragionando sulla sua prossima strategia.
Caster se ne era andato, ucciso da Saber, Rider e Lancer; ma Rider aveva avvertito gli altri due sulla possibile alleanza tra Tokiomi Toshaka, Risei Kotomine e Kirei Kotomine.
Il lato paranoico del mercenario aveva creduto che questo fosse un inganno di Rider, per fare in modo che i suoi avversari si concentrassero su Archer e insieme lo eliminassero, ma in effetti la falsa morte di Assassin era stata sospetta fin dall’inizio.
Tokiomi a quanto pare non era contento che qualcuno rivelasse il suo piano ai suoi avversari e aveva ordinato a Kirei di inviare gli Assassin in pieno giorno a distruggere lei e il suo master, ma secondo quanto aveva visto Maiya grazie ai suoi famigli, la servant aveva ucciso un buon numero di loro, prima che essi si ritirassero e a quanto pare anche lei si ritiro insieme al suo master, ma indebolita e ferita.
A quanto pare si erano riparati nella casa di un medico di nome Gen Urobochi, prendendo in ostaggio il suddetto, questa era una violazione della legge della Guerra per il Santo Graal, quindi doveva essere disperata e vista la professione del suo ostaggio molto probabilmente stava cercando di curare il suo master.
Avrebbe potuto usare un esplosivo sulla casa di periferia, ma Rider molto probabilmente si aspettava la tecnica dopo l’esplosione dell’Hyatt e sarebbe stata guardinga.
Lancer invece era ancora presente, in questa guerra nonostante ciò che Kiritsugu aveva fatto al suo precedente master, quindi aveva trovato un nuovo master di qui non conoscevano l’identità.
Il master di Berserker sembrava il più vulnerabile in questa guerra, ma le abilità del suo servant avrebbero potuto distrarre per un po' Toshaka e il suo Archer.
Il master di Caster dalla morte del suo servant era scomparso, i rapimenti di bambini continuavano anche se in numero estremamente ridotto.
E quindi bisognava pensare ai due jolly di questa guerra: Rider e Kotomine Kirei.
La servant era intelligente, preparata e pragmatica, ma aveva comportamenti quasi nobilmente altruistici, ma non allo stesso livello di Saber, l’uomo non credeva che lo facesse per qualche sorta di codice d’onore, ma solo genuina bontà, altruismo e cura per il prossimo.
I suoi gadget, la sua armatura, il suo velivolo, tutto in lei urlava futuro e vista la natura fuori dal tempo e lo spazio del Santo Graal (o almeno così gli aveva detto sua moglie Irisviel) non era del tutto scontato che provenisse da un possibile futuro e aveva dimostrato non solo una mente tattica notevole, ma anche un Arma Nobile estremamente potente e un’altra estremamente versatile.
Il suo punto debole era che era troppo simile a Saber: troppo maledettamente altruista, nel suo rivelare i piani di Tokiomi Toshaka aveva concentrato le sue attenzioni su di lei e il suo master, il giovane studente Waver Valvet.
Era stata fin troppo fortuna che Toshaka non le abbia mandato Archer a ucciderla (molto probabilmente il mago non l’aveva fatto a causa del patto di non coinvolgere civili nella guerra).
A parte Lancer era l’avversario che Saber rispettava di più, non per onore e cavalleria, ma per abilità e per caratteri simili, entrambe le donne erano introverse e stoiche fino al midollo, con una disciplina di ferro, ma Rider non aveva una istruzione da cavaliere, ma l’addestramento di un soldato di élite (e Kiritsugu nella sua carriera da mercenario ne aveva conosciuti e uccisi a migliaia), forse il suo pragmatismo era più simile a lui l’Assassino di Maghi che al Re dei Cavalieri, un avversario troppo pericoloso per lasciarselo sfuggire, ma con qui era meglio avere passo cauto e mano ferma.
Kirei invece nella mente di Kiritsugu sembrava una vera e propria scheggia impazzita, sembrava che il suo piano era starsene protetto nella Chiesa di Fuyuki per inviare gli Assassin a spiare in tutta sicurezza, ma l’imboscata all’Hyatt e l’attacco a Iri e Maya nella foresta degli Einzbern smentiva la logica del piano stesso.
L’unico senso è che cercasse proprio lui. Ma perché? Cosa voleva uno come Kirei Kotomine da Kiritsugu Emiya?
Chi sei Kirei Kotomine?
 
Gilgamesh stava sorseggiando una pregiata annata di vino del deposito personale di Kirei, mentre sul tavolino davanti a lui era piazzata una scacchiera con quattordici pezzi, sette ben definiti e sette non definiti.
Quelli non definiti erano i master dalle figure primitivamente umanoidi, i pezzi ben definiti erano i servant ognuno definito con le sue qualità derivate dalla classe.
La pedina che rappresentava Caster (un uomo dagli occhi sporgenti e un tomo in mano), era poco fuori dalla scacchiera mangiato dalle pedine che rappresentavano Saber, Lancer e Rider.
Oltre a questo però la pedina che rappresentava Rider (ben definita nella sua strana armatura) che proteggeva la pedina del suo master dalla pedina che rappresentava Assassin (un semplice uomo il qui volto era coperto da un teschio).
Mentre le pedine di Lancer (un uomo armato con due lance) e Saber (una bella fanciulla armata di spada), si fissavano in attesa del loro scontro, con i loro master dietro di loro.
Dall’ altra parte della scacchiera invece Berserker (un cavaliere in armatura pesante) e il suo master avevano appena eliminato il master in fuga di Caster, ma non sapendo che si stavano dirigendo verso la trappola del suo master (quel cane di Toshaka) e sua.
Però c’era il piccolo dettaglio del fatto che la pedina che rappresentava lui (ben definita nella sua armatura d’oro scintillante) era per il fatto che era molto più vicina al master di Assassin, Kotomine Kirei, piuttosto che al suo vero master.
In effetti, era anche vero che dare una lezione a quel cane che gli aveva toccato senza permesso parte del suo tesoro, lo aveva sfidato e gli aveva fatto toccare il terreno su qui strisciavano i luridi vermi che si definivano discendenti dei suoi sudditi, sarebbe stata una vera gioia.
A parte il suo odio verso il cane pazzo, questa guerra era incredibilmente noiosa, Caster era solo un depravato sconfitto con estrema facilità, mentre Lancer era solo un servitore non molto diverso dagli Assassin di Kirei, l’uomo che era uno dei pochi veri intrattenimenti di Gilgamesh in questa farsa di guerra.
Voleva aiutare l’uomo di Dio a scoprire cosa desse alla sua anima piacere, ma il Re di Uruk lo sapeva già, doveva solo fare in modo che Kirei lo accettasse.
Però tra i vari bastardi che si facevano chiamare eroi, c’erano due donne che avevano catturato il suo interesse: Saber e Rider.
La donna che si faceva chiamare Re dei Cavalieri, era una fanciulla con una spada potente e un peso troppo grande sulle spalle, piena di sciocchi nobili i ideali, che seguiva nonostante la sofferenza che essi le avevano portata e che avrebbero continuato a portarle, non vedeva l’ora di farne la sua sposa e godersi ancora di più il suo dolore, ma tutto a tempo debito.
Invece Rider era di tutt’altra pasta, una cagna straniera, che si era infiltrata nel suo giardino per derubarlo di un suo tesoro, un insulto quasi peggiore di quello di Berserker, ma si rivelò ben presto interessante, era divertente il modo in qui Toshaka tratteneva gli insulti verso colei che gli aveva rovinato il piano.
Sarebbe stata un bellissimo bottino di guerra, non solo per la potente armatura (così potente che non c’era un esemplare migliore nel suo tesoro), ma anche per il corpo bellissimo che si celava sotto di essa, una perfetta futura concubina per il Re degli Eroi.
Mentre pensava a questo vide Kirei entrare, il giovane prete con il suo solito sguardo stoico disse: “Credo che Tokiomi ti stia cercando, gli servi per l’agguato a Berserker.”
Gilgamesh disse semplicemente: “Non pensiamoci adesso, raccontami un po' di ciò che hai scoperto.”
 
Lancer stava al fianco della sua nuova master, la futura moglie del suo signore Sola-Ui Nuada-Re Sophia-Ri, che deteneva i suoi tre incantesimi di comando e i due stavano tornando alla loro base, dopo una serata a cercare avversari o l’ex master di Caster, alla fine però ricevettero il messaggio tramite il legame che il sovraintendente aveva col Graal che esso era stato eliminato da qualcun altro.
La “tregua “era finità e i pensieri del cavaliere non potevano non correre all’avvertimento di Rider, riguardo al legame tra il sovraintendente, il master di Archer e quello di Assassin; una cosa del genere era inammissibile specialmente in questo tipo di conflitto in qui il sovraintende dovrebbe almeno tenere la situazione il più equilibrata e tranquilla possibile, per vari motivi.
Non sarebbe andato dal sovraintendente, anche se c’era una remota possibilità che esso per mantenere nascosta il più possibile l’alleanza con Toshaka decidesse di darli l’incantesimo di comando senza combattere o fare storie, non avrebbe mai rischiato la vita della compagna del suo signore.
Questa guerra veramente strana, ma almeno aveva incontrato un avversario degno: Re Artù, che stranamente era una donna, ma si era dimostrata all’altezza della sua leggenda, non solo per la sua abilità di combattimento, ma anche per la sua cavalleria degna del titolo che si portava alle spalle.
Invece Rider, solo nel pensare a lei il volto di Diarmuid si incupì, il suo primo incontro con essa, non era iniziato nel migliore dei modi, stava spiando il suo signore e sono bastati pochi attacchi per metterla in fuga, poi lei che interrompeva il suo duello con Saber, costringendolo a ritirarsi per quasi quasi ucciso il suo signore, era anche vero che Archer l’aveva attaccata e molto probabilmente quel colpo era destinato a lui, ma era anche molto probabile che gli stesse osservando per tutto il combattimento.
Il suo signore Kayneth, come molti maghi, aveva una chiara poca considerazione per la tecnologia moderna e quel risentimento si manifesto verso la Rider, non solo per la morte scampata, ma anche perché la leggenda di questa eroina a quanto pare era basata sulla tecnologia (addirittura più sviluppata di questa epoca) e questo dettaglio fu un altro dei motivi della sfuriata del suo master, non appena tornati all’Hyatt.
Però era anche vero che copri le spalle a una Saber ferità durante il suo confronto con quel viscido di Caster, quando El-Melloi decise di prendere d’assalto la fortezza degli Einzbern (nonostante il cessate il fuoco ordinato dal sovraintendente) e gli ordino di trovare Caster e ucciderlo per poi affrontare Saber, ma quando arrivo la trovò intrappolata dagli orribili mostri di Caster, voleva intervenire per aiutarla, ma Rider fu più veloce di lui e insieme a Saber combatte quasi con nobiltà.
Era chiaramente uno spirito eroico forte e intelligente, ma il suo atteggiamento era fin troppo misterioso, non era come lo stoicismo di Saber degno di un re, piuttosto quello di un guerriero che avendo visto troppi campi di battaglia aveva deciso di ritirarsi nel silenzio e nel lutto piuttosto che godersi con le persone a cui voleva bene le piccole e le grandi gioie della vita.
Comunque senti il tocco della signora Sola, che gli chiese preoccupata fissandolo negli occhi: “Qualcosa non va, Lancer?”
Diarmuid le fece un lieve sorriso e rispose: “Niente mia signora, mi dispiace che il mio rimuginare l’abbia preoccupata.”
Sola gli sorrise luminosa e la luce della luna riflessa nei suoi occhi rossi-marrone preoccupava il cavaliere celtico, aveva già visto quello sguardo, lo sguardo di chi lo aveva amato alla follia.
Non provava rancore verso il suo signore Fionn mac Cumhaill e la donna che si era innamorata di lui Grainne, in fondo era colpa della maledizione con qui era nato, ma non voleva che la storia si ripetesse ancora, con il suo nuovo signore e la sua futura consorte.
In fondo l’unico suo desiderio, era essere in questa guerra il cavaliere che non era stato in vita.
Dopo aver passato la piazza del magazzino (dove molto probabilmente quando era ancora attivo si scaricavano le merci), Diarmuid entrò nell’edificio e disse alla sua master dicendole: “Speriamo che il mio signore si sia risvegliato e si sia almeno ripreso?”
Non notò come Sola passo da uno sguardo intristito a uno leggermente terrorizzato, per il fatto che se Kayneth fosse stato sveglio avrebbe potuto informarlo del modo violento in qui lei gli aveva preso gli incantesimi di comando.
Mentre Lancer stava salendo le scale, Sola gli disse: “Aspetta Lancer.”
Il guerriero giro il suo bellissimo viso verso la donna chiedendole: “Qualcosa non va mia signora?”
Sola voleva perdersi negli occhi meravigliosi del suo bellissimo cavaliere, ma doveva concentrarsi nel mantenere quel segreto, in modo che Lancer potesse essere suo per sempre e gli disse: “In fondo Kayneth sarà ancora distrutto, dopo ciò che il master di Saber gli ha fatto. Lasciamolo riposare.”
Il volto del guerriero celtico si incupì di nuovo, come era possibile che qualcuno di cosi nobile come Saber avesse come master un disgraziato?
Quando Saber gli aveva confessato senza esplicarlo a parole, che il suo master non era la donna degli Einzbern dietro di lei al porto, ma qualcun altro, Lancer non ce l’aveva con lei, nonostante destasse come questa guerra era un insieme di misteri non detti e segreti da svelare, poteva rispettare questa strategia (a parte usare una donna che non sapeva combattere come esca).
Invece il topo che aveva distrutto i circuiti magici del suo master, non permettendoli di essere più un mago, aveva pure osato ucciderlo prima della fine del suo duello con Saber, fu solo la promessa fatta al Re dei Cavalieri a impedire a Diarmuid di assassinare l’uomo con la sua lancia.
Comunque rispose alla sua signora, con più apprensione del dovuto: “Proprio per questo devo controllarlo, per accertarmi della sua salute, l’abbiamo lasciato solo per troppo tempo.”
Sola voleva fermarlo, ma sprecare un incantesimo di comando per così poco era uno spreco, mentre Lancer saliva le scale lei gli stava dietro con apprensione, ma quando apri la porta della stanza che usavano come camera, videro il letto medico completamente vuoto.
Diarmuid si preoccupo immediatamente, chi avrebbe potuto rapire il suo signore?
Il master di Saber, Rider, il master di Archer o uno dei suoi alleati?
Notò però la mancanza della sedia a rotelle accanto a letto, che lui e Sola avevano preso per permetterli di muoversi non appena si fosse svegliato, quindi il mago si era svegliato e ha voluto spostarsi.
Però dove sarà andato?
Un pensiero terribile si mise strada nella mente di Lancer e girandosi di scatto verso Sola le chiese: “Che cosa hai raccontato al mio master, quando ti ha consegnato i sigilli di comando, riguardo a ciò che mi ha detto Rider?”
La donna lo guardo tremante, per poi pensare per qualche secondo, finché lei non disse balbettando: “B-beh, gli ho detto che tu avevi ucciso Caster, ma non Saber, non ho menzionato niente su Rider.”
Lancer sapeva dove Kayneth stava andando e pregava di fare in tempo per salvare il suo signore.
 
Una delle cose a qui Kariya Matou si stava abituando era il dolore, dopo un intero anno a sopportare i vermi del suo cosiddetto “padre”, ma non poteva desistere ora che aveva dimostrato che poteva farcela.
Chi è il perdente, eh? Tokiomi, Zouken?
In fondo il suo servant era riuscito a mettere in fuga il servant dorato di Tokiomi, ma per tutto il resto l’arciere dorato non si era più fatto vedere dallo scontro al porto, lui e Berserker dovevano concentrarsi su di esso e eliminarlo subito.
A proposito di Berserker, il servant che quel mostro di Zouken gli aveva fatto dono era si molto forte, ma quasi del tutto ingestibile, se ne andava sempre dove voleva lui (a parte che non si distanziava mai troppo), si esprimeva soltanto a grugniti e ruggiti, ma cosa più grave era il fatto che così tanto di quel mana da creare a Kariya ancora più dolore e causandoli emorragie interne (i vermi a quanto pare lo tenevano in vita e curavano i danni, ma sempre causandogli dolore).
Una sera di quelle mentre perlustrava la città alla ricerca di sfidanti accompagnato da Berserker, aveva notato un ragazzo sui vent’anni appena compiuti, seguito da tanti bambini di sessi diversi e tutti di età inferiore ai dieci anni e preoccupato che fosse un pedofilo si mise a seguirlo senza farsi vedere.
Però scopri subito qualcosa di strano in questo perverso serraglio, i bambini avevano gli occhi spenti e non erano minacciati dal giovane vestito in giacca viola, solo uno di essi era tenuto per mano, ma era quasi il modo in qui un genitore teneva la mano al figlio quando passeggiavano al parco, che quello di un rapitore.
Kariya capi subito che la situazione era più grave di quello che immaginava e individuo nella mano che teneva la mano del bambino incantato, un bracciale, che sbrilluccicava di viola, o era una di quegli addobbi moderni di poco conto, oppure un oggetto magico, molto probabilmente visto il grande evento presente in questa città l’ultima delle due.
Kariya sapeva grazie ai famigli della sua famiglia, che Caster e il suo master avevano cominciato a rapire bambini per la città, chiunque l’avesse fermato avrebbe ricevuto un incantesimo di comando in più, ma si era sempre concentrato su Tokiomi e il suo Archer, ma aveva ricevuto notizie da Zouken sul fatto che il servant fosse stato eliminato da Saber, Rider e Lancer, ma non aveva detto niente riguardo al master e per quanto aveva letto vedendo tra le prime pagine della cronaca che i rapimenti si erano solo diminuiti non scomparsi, quindi il master non era stato ancora fermato.
Quindi Kariya aveva non solo la possibilità di salvare dei bambini, ma anche di guadagnare un incantesimo di comando in più, che avrebbe potuto aiutarlo e quindi evoco il suo sciame di vermi da combattimento, un evoluzione dei vermi della sua famiglia, equipaggiati di ali e armati di denti affilati e zampe a uncino, fatti per dilaniare le carni e per mangiarle dall’interno.
Non fu un bello spettacolo.
Mentre gli insetti facevano a pezzi il giovane uccidendolo, Kariya notò che i bambini non si erano ancora ripresi dall’incantesimo e capi che per salvarli doveva distruggere l’oggetto magico, ma prima aspetto che i vermi finissero di banchettare con il cadavere, per poi spaccare l’oggetto arcano con un colpo del suo piede.
La trance svani e i bambini si ritrovarono in un vicolo oscuro, con un uomo incappucciato che gli fissava e molti di loro cominciarono a piangere per lo spavento, Kariya ci mise quindici minuti a impedire loro di disperdersi (avrebbe potuto benissimo lasciarli andare, ma lasciarli soli in questo tipo di quartiere era come condannarli) e altri quindici per calmarli abbastanza per poterli spiegare di rimanere fermi sotto un lampione nella piazza, mentre lui avrebbe fatto una chiamata anonima alla polizia.
Da quello che scopri il giorno dopo, una volante della polizia aveva trovato un gruppo di dieci bambini vittime di rapimento, seduti tremanti su una panchina in piazza a tarda notte, grazie a una chiamata anonima, i poveretti descrissero il loro salvatore come un uomo in una larga felpa con cappuccio.
I giornali pur non conoscendo la sua identità lo consideravano un eroe, ma Kariya Matou sapeva benissimo di non esserlo, tutto ciò che lo stava facendo lo stava facendo solo per il bene di Sakura e solo per quello.
Quando finalmente Zouken lo avverti che il sovraintendente aveva accettato la sua richiesta di un incantesimo di comando in più, finalmente potte dirigersi verso la chiesa, il territorio neutrale di questa guerra, per ottenere la sua ricompensa.
Aspettami Sakura presto verro a salvarti, penso Kariya, prima che delle lance dorate si diressero verso di lui pronte a ucciderlo.
Entrambe furono bloccate dalla forte presa di Berserker, che comparve immediatamente davanti al suo master facendogli da scudo, con la sua imponente mole, mentre le armi diventavano la sua Arma Nobile macchiandosi di oscurità.
Una voce arrogante si levo nell’oscurità: “Cane pazzo, bastardo, vedo che hai portato il tuo master. E da quello che vedo è un bastardo, non molto diverso da te, solo più malaticcio.”
Il mago dei Matou divenne furioso, non per gli insulti che gli venivano lanciati, ma per chi gli stava lanciando e cioè il servant dorato di Toshaka: Archer.
Però non si trovava da nessuna parte, nemmeno sui lampioni che gli circondavano, ma seguendo la provenienza del suono Kariya vide uno spettacolo impressionante, un veicolo aereo completamente dorato, con ali verdi che lo sorreggevano, sembrava una lancia alata.
Sul trono in mezzo a esso, sedeva Archer con un viso il qui sguardo faceva trasparire la sua irritazione nella presenza di Berserker, ma il sorriso invece era tirato per gli insulti dati al servant e al suo master.
Kariya però notò la presenza di un'altra persona su quel veicolo, una presenza che lo fece infuriare: vestito con il suo elegante completo rosso, un bastone da passeggio con incastonata sul manico una preziosa pietra, capelli neri e un pizzetto ben curato per completare il tutto, Tokiomi Toshaka.
A quanto pare Archer aveva voglia di menare le mani e sparo un'altra serie di armi contro Berserker, ma il servant della follia le distrusse tutte con le lance che aveva fatto sue, per poi dirigersi con un urlo disumano di furia verso il veicolo.
Gilgamesh fece fare a Vimana un’inversione a U, per poter scappare da Berserker, non per codardia (come credeva Kiraya), ma perché non voleva che quel essere mettesse le sue sudicie mani anche su questo suo tesoro, l’unico veicolo che il Re degli Eroi avrebbe mai accettato, ma lascio dietro di sé il suo passeggero.
Il patriarca della famiglia Tokiomi scese da decine di metri d’altezza senza farsi del male grazie alla magia del rinforzo, i suoi piedi toccarono il suolo senza nemmeno piegare il suo corpo, non facendo perdere l’eleganza del mago nei modi, ma nemmeno nel comportamento dando un saluto amichevole e senza malizia al suo supposto avversario: “Sei peggiorato, Kariya Matou.”
Kariya ringhio un secco: “Bastardo.”
Tokiomi non si scompose all’insulto, ma ribatte dicendo: “Nonostante tu abbia rifiutato la magia della tua famiglia, brami il Graal. Il tuo comportamento getta solo vergogna sulla famiglia Matou.”
Kariya trattene la rabbia verso di lui e gli fece una solo domanda, gridando per farsi sentire sopra i versi bestiali di Berserker: “Tokiomi, ho una sola domanda da farti. Perché hai dato Sakura a Zouken?”
Tokiomi semplicemente chiese sorpreso: “Perché dovresti pormi una domanda del genere, in questo esatto momento?”
Kariya sapeva che con “questo esatto momento” si riferiva alla battaglia che avrebbero presto avuto e era più che soddisfatto della cosa, ma in quel momento aveva bisogno di una risposta alla sua domanda.
Perché un padre avrebbe dovuto dare sua figlia a un mostro come Zouken? Perché a una bambina era stata negata un infanzia serena e felice?
Tokiomi degno il suo avversario di una risposta: “Desideravo semplicemente un futuro radioso per mia figlia.”
La risposta non era lontanamente vicina a ciò che Kariya aveva in mente, cosa che lui esterno con un semplice: “Che cosa?”
Tokiomi spiego la cosa con fin troppa calma: “Ogni mago con due bambini deve affrontare un dilemma doloroso. Solo uno può ereditare i segreti della famiglia, mentre l’altro deve essere cacciato per diventare una persona qualunque…”
Kariya arretro di un passo, ma non per semplice paura, ma perché la sua mente stava cominciando a collegare i puntini e sapeva che più quel discorso sarebbe andato avanti più non gli sarebbe piaciuto ciò che avrebbe scoperto: “Il ventre di mia moglie è stato troppo generoso. Sia Rin che Sakura nacquero con un eccellente livello di potenziale. Entrambe avevano bisogno della protezione di una famiglia di maghi. Avrei dovuto avvantaggiare una di loro a discapito dell’altra?”
Kariya senti solo la rabbia ammontarli ancor di più nel corpo, a stento si tratteneva all’attaccare Toshaka, come poteva essere così insensibile verso il dolore di Sakura, di Rin e perfino di Aoi, era come ogni altro mago pensava prima alla “dignità” familiare e alla sicurezza dei propri segreti.
Tokiomi intanto continuava imperterrito: “L’offerta della famiglia Matou fu una vera mana dal cielo, con una famiglia così vicina al Graal, la Radice sarebbe ancora stata più vicina. Alla fine se io morirò in questa guerra fallendo il mio compito, lo porterà avanti Rin e se non lo farà lei lo farà Sakura. Loro porteranno avanti la volontà della famiglia Toshaka.”
Kariya espresse la sua rabbia: “Bastardo, le faresti combattere? Sorella contro sorella?”
Tokiomi non si scompose, nessuna emozione nel suo volto solo orgoglio nelle sue convinzioni: “Anche se ciò accadesse, le mie discendenti ne sarebbero felici.”
Kariya chiese sempre più stupito (e stanco) di questa logica: “Cosa?”
Tokiomi disse, come un esaltato: “Ma certo, non esiste battaglia più meravigliosa di questa!”
Sakura stava venendo violentata da dei vermi, mentre Aoi aveva perso una figlia, Rin aveva perso una sorella e lui si era ritrovato di nuovo tra le mani di Zouken solo per la smania di retaggio di Tokiomi e gli ideali sociopatici della cultura dei maghi, non poté più trattenere la rabbia.
Tokiomi comincio a sbuffare: “Non vale nemmeno la pena spiegartelo, non a qualcuno che ha rinunciato alla magia.”
Kariya urlo un semplice: “Sta zitto”
Prima che una vena nella sua mano esplodesse imbrattando l’arto e la manica della felpa di sangue, Kariya lo sentiva dall’intera durata della conversazione questo dolore interno lancinante, Berserker stava spingendo i suoi deboli circuiti magici oltre il limite e con un debole gemito senti il ferro sulla lingua e un rivolo di esso cadergli dalle labbra.
Esclamo: “Io vi ucciderò. Te e Zouken, esseri disgustosi.”
Tokiomi gli rivolgeva ancora quell’odioso sguardo assente e gli parlava con quel suo tono monotono: “Tu hai rifiutato quel lignaggio, ora la magia dei Matou appartiene a Sakura. Dovrei quasi ringraziarti. Ma anche così non posso perdonarti. Kariya Matou tu sei una vergogna per noi maghi. E ora sono costretto ad abbatterti come il cane che sei.”
Il mago in rosso formo dei simboli nell’aria grazie alla magia del suo bastone, mentre Kariya lasciava che gli insetti che circondavano la sua persona cominciassero a svolazzarli intorno, puntando al patriarca Toshaka, bastò un solo ordine: “Divoratelo.”
Gli insetti si scagliarono contro di lui pronti a obbedire agli ordine del loro involucro, ma poco prima di toccare il loro bersaglio venero ridotti a pezzi dall’incantesimo di protezione lasciato da esso che impassibile come sempre ammirava come i corpi di quei famigli bruciavano.
Mentre le vene di Kariya continuavano a bruciare e a rompersi a causa dello sforzo di dare il mana necessario sia Berserker (che era in pieno combattimento contro Archer), che ai famigli della sua famiglia, l’uomo continuava a ripetere solo: “Io ti ucciderò.”
Dopo poco tempo Tokiomi capi che il suo avversario non aveva altri colpi in canna, l’unica cosa che stava facendo era mandare i famigli dei Matou a morte senza un benché minimo di strategia e continuava a farlo nonostante l’ovvio sforzo e dolore che il suo corpo stava subendo.
Deluso il patriarca Toshaka chiese: “Tutto qui quello che sai fare? Kariya pensa a questo come un atto di pietà. Intensive Einascherung.
Formulata la formula magica e puntato il bastone dalla par verso il suo avversario, fu sparata un enorme vampata di fuoco verso di esso, bruciando sia i famigli che Kariya Matou, che comincio a gridare per il terribile dolore, ma forse temprato da esso continuava a gridare nonostante il corpo in fiamme: “IO TI UCCIDERO TOSHAKA! HAI SENTITO!? IO TI UCCIDO!”
Tokiomi non si degno nemmeno di guardare l’uomo che non aveva nemmeno considerato un avversario morire avvolto dalle fiamme, semplicemente si giro per tornare da Risei e riferirli che aveva finito, mentre per Archer adesso sarebbe stato più facile uccidere Berserker.
Kariya nel vederlo andar via voleva inseguirlo, anche se il suo corpo era divorato da fiamme feroci, ma incespico su un piede e si schianto malamente a terra, l’impatto non gli fece del male tutto il dolore proveniva dalle ustione causate dal fuoco.
Voleva piangere, tutto quel dolore, tutto quello sforzo per niente: non era riuscito a salvare Sakura, a restituirla a Aoi e a Rin, uccidere quel mostro di Tokiomi, fargliela pagare, ma stava morendo per aver voluto dei maledetti incantesimi di comando.
Chiuse gli occhi a causa del dolore, ormai voleva arrendersi, ma poco prima di chiuderli vide un ombra avvicinarsi a lui…
 
Samus stava pazientando da troppi giorni, Waver si era svegliato un giorno fa grazie alle cure del Dottor Gen Urobochi e in quel lasso di tempo erano successe troppe cose.
Prima di tutto la morte del master di Lancer, a quanto pare Kayneth El Melloi Archibald era uscito molto male dallo scontro con il master di Saber, tanto che aveva perso l’uso delle gambe e ricorreva a una sedia a rotelle per spostarsi e da ciò che vide sulla sua mano mancavano gli incantesimi di comando di Lancer.
Molto probabilmente si stava dirigendo verso la chiesa per poter essere mettersi al sicuro dagli altri master durante la guerra, ma lungo la strada verso di essa gli venne tagliata la gola da uno degli Assassin di Kirei.
In oltre non fu il solo grande evento della serata, ci fu uno scontro master contro master servant contro servant.
A quanto pare il master di Berserker aveva sotto tiro gli incantesimi di comando, ma lui e il suo servant vennero intercettati da Archer e Tokiomi, che gli attaccarono.
Lo scontro fra i due servant fu molto diverso da quello al porto, il veicolo di Archer gli dava il vantaggio nella velocità e nella posizione, volando nel cielo e sparando le sue armi contro la massa di oscurità che era Berserker, ma il servant della follia non sarebbe caduto senza combattere, quindi afferrava tutto ciò che gli capitava sotto mano e lo lanciava contro al suo avversario: che fossero le armi lanciate dallo stesso Archer o sassi, rocce e alberi resi la sua Arma Nobile.
Il veicolo di Archer era spaventosamente veloce e aereodinamico, se Samus avesse dovuto affrontarlo con la sua Cannoniera era meglio ripararla alla svelta, ma era molto meglio spostare uno scontro con Archer a terra e il più vicino possibile, dove la sua classe avrebbe avuto più difficolta, almeno si spera.
A quanto pare però Berserker scappo dal campo di battaglia dopo essere colpito da una lancia per essersi bloccato un attimo, ritornando alla sua forma spirituale, mentre Archer lo lasciava andare senza provare ad attaccarlo.
Strano, ma non fu la cosa più strana di quella sera, perché a quanto pare lo scontro Toshaka-Matou è finito a favore del primo, ma mentre il master di Berserker stava morendo a causa delle ferite, un giovane prete si avvicino a lui e comincio a guarirli le ferite con la magia curando e portandolo fino al maniero dei Matou.
Che cos’era successo? Che fosse un altro teatrino del master di Archer per coprire un possibile alleato? No, non era possibile, che razza di alleato rischia di ucciderne un altro, solo per poter avere un effetto sorpresa sui nemici.
Allora perché Kotomine Kirei (o almeno quello che lei intuiva essere Kotomine Kirei), aveva salvato un nemico?
I suoi pensieri però si spostarono verso il secondo scontro della serata, Saber e la donna degli Einzbern intercettarono Lancer, che a quanto pare aveva un nuovo master, una donna dai capelli rossi.
Ecco il vero motivo perché Kayneth voleva andare alla chiesa, prendere gli incantesimi di comando con qui riottenere il controllo del suo servant, la signorina doveva essere una maga esperta per poter rubare gli incantesimi di comando a un mago esperto come Kayneth, pensò Samus.
I due servant, la spadaccina e il lanciere, iniziarono lo scontro quasi amichevolmente salutandosi, Lancer voleva salvare Kayneth e lo disse a Saber, ma lei su sollecitazione della donna degli Einzbern li nego il passaggio e lo sfido a duello, lui accetto lo scontro e i due servant cominciarono a danzare.
Saber era molto meno spavalda a causa della ferita alla mano ancora presente, limitandosi a schivare e a parare i colpi delle due lance, ma sempre tentando di colpire ogni volta che le si presentava un apertura con la sua spada invisibile, mentre Lancer saltellava in giro cercando di colpire Saber alla testa con Gae Buidhe e a distruggerle l’armatura con Gae Dearg, ma senza successo.
Nonostante lo scontro sembrasse alla pari, Rider sapeva che a causa alla ferita alla mano Saber non avrebbe mai potuto usare Excalibur a piena potenza, le sue possibilità di vittoria erano del 10%, ma qualcuno voleva far pendere la bilancia in favore di Saber.
La master di Lancer venne bloccata da una donna dietro di lei, Samus ci mise un attimo a riconoscerla, era la mercenaria del porto colei che mirava ad Assassin, bloccava la gola della rossa con il braccio mentre con un colpo di coltellaccio le strappo la mano sinistra della maga, che non ebbe nemmeno il tempo di urlare di dolore che la sua spina dorsale venne spezzata.
Lancer volete scagliarsi contro l’assassina della sua master con furia guerriera, ma venne bloccato da Saber che blocco l’avanzata delle sue lance con la sua spada, aveva uno sguardo sorpreso e quasi sconvolto, molto probabilmente aveva agito d’istinto per proteggere un alleato, la mercenaria non aveva nemmeno cercato di spostarsi dalla traiettoria di Lancer (non avrebbe mai potuto schivarlo, se Saber non l’avesse protetta sarebbe morta).
Poi si levo una voce maschile, che disse: “Per il potere del mio incantesimo di comando: Saber uccidi Lancer, senza indugiare.
Saber combatte con il massimo delle sue forze, potenziata dall’incantesimo del suo vero master, le oscillazioni della sua spada divennero sempre più forti, veloci e precisi, mentre Lancer sia per lo stupore, che per la rabbia che per il fatto che la sua fornitrice di mana era morta, stava diventando sempre più lento, ma sicuramente non sarebbe caduto senza combattere.
Alla fine lo svantaggio di Lancer fu superiore a quello di Saber e dopo un’ennesima schivata con Gae Buidhe, la Saber si diede una spinta con l’energia prodotta dal vento della sua lama per aumentare la velocità e la potenza del colpo e con occhi pieni di tristezza taglio la vita di Lancer, eliminando il rivale.
Dalle ombre degli alberi usci il master di Saber, il mercenario degli Einzbern che tenendo una sigaretta accesa nella mano destra e una pistola nella mano sinistra, disse alla mercenaria: “Maiya ottimo lavoro.”
Artoria con sguardo abbassato e spada in pugno, non stava nemmeno festeggiando il fatto che la sua mano sinistra era completamente guarita e al pieno delle sue funzioni, sembrava una bambina che aveva appena visto il migliore amico morire, piuttosto che un nemico sconfitto che voleva vincere il Graal come lei.
Al che sibilo: “Kiritsugu Emiya, ho appena capito quanto puoi essere un uomo terribile. Le nostre strade erano diverse, ma avevamo lo stesso obiettivo. Sono stata una sciocca a crederlo.
Mentre la mercenaria chiamata Maiya se ne stava andando lungo la strada, l’homunculus degli alberi era appoggiata a un albero, come se la discussione che sarebbe  nata fosse troppo pesante per lei da sopportare.
La monarca continuo: “Finora, ho riposto la mia fiducia nelle parole di Irisviel e quindi non ho dubitato di te. Ma ora, non posso più credere che il tuo desiderio per il Graal abbia qualcosa a che fare con la salvezza.”
Con più enfasi nella voce chiese: “Dimmi la verità! Qual è la vera ragione per la quale desideri il Graal? Se la mia spada deve vincere il Graal per te, se io devo concedere il Graal a te, io…”
Sembrava non riuscisse a trovare altre parole, ma fu la donna dai capelli bianchi e gli occhi rossi a chiedere risposte all’uomo con la sigaretta tra le labbra: “Rispondile, Kiritsugu. Dopo tutto questo, le devi una risposta. Io ho accettato il tuo piano, ma Saber non ne sapeva niente.”
La servant si giro verso di lei, con uno sguardo quasi tradito e un nome sussurrato tra le labbra, mentre Kiritsugu si rivolse al suo servant e rimuovendosi la sigaretta dalla bocca e con uno sbuffo creo una nuvola di fumo verso il cielo disse: “Come credevi sarebbe finità? Con te vincitrice e lui che accettava tranquillamente la sua sconfitta? No, onore e gloria non esistono per gli assassini.”
Saber rivolse un occhiata di disgusto verso il suo master, per il modo in qui aveva chiamato lei e Lancer e disse: “Osi insultare la cavalleria cosi spudoratamente, mostro?”
“Un cavaliere non può salvare il mondo. Agiscono animati dall’illusione di gloria e onore, che hanno sempre creato solo altre guerre nella storia e condotto giovani sciocchi a una morte sanguinosa.” disse il master alla servant.
Saber rispose a questa provocazione: “Non sono illusioni! Perfino togliere una vita in quanto atto umano, deve avere leggi e ideali. Altrimenti ogni guerra porterebbe l’inferno nel mondo!”
Kiritsugu butto a terra la sigaretta e la calpesto con il piede destro per spegnerla, per poi parlare sempre col suo tono tranquillo e sprezzante, ma nei suoi occhi stavolta c’era una carica di emozione: “Il campo di battaglia sarebbe meglio dell’inferno? Il campo di battaglia è l’inferno. Non c’è speranza nel campo di battaglia, solo disperazione. Solo un crimine chiamato vittoria, pagato con il dolore dei vinti. E gli eroi hanno accecato l’ umanità con la loro gloria, non facendole vedere il male dietro questo spargimento di sangue.”
La donna in bianco ricomincio a parlare: “Per questo umili Saber in questo modo? Per questo odi gli spiriti eroici?”
Il mercenario si rigiro di nuovo verso una macchina in arrivo, guidata da Maiya e disse: “Certo che no, i sentimenti non c’entrano nulla. Io vincerò il Graal e salverò il mondo. Intraprenderò questa guerra con le armi più appropriate a mia disposizione. Giustizia e virtù non salveranno il mondo, di quelle non mi interesso.”
A questo punto fu Artoria a parlare: “Kiritsugu ti rendi conto che se fai del male per fermare il male quella rabbia e l’odio genereranno dei nuovi conflitti?”
Kiritsugu si giro dando un occhiata al suo servant e rispondendo: “Romperò questo ciclo, in modo che non si ripeta più. Garantirò che il sangue che spargerò su Fuyuki sia l’ultimo sangue versato dall’umanità. Anche se dovessi macchiarmi le mani con ogni male del mondo.”
Detto questo l’auto nera parti con l’alba che stava per sorgere e i due mercenari al suo interno.
Kiritsugu aveva ragione sul fatto che l’onore non avrebbe salvato nessuno, se nessuno si sporcava le mani col sangue nessuno si sarebbe salvato, ma Samus si fidava del mercenario meno di quanto si fidava di Toshaka e Kirei, se avesse dovuto lui far esplodere Zebes non avrebbe nemmeno aspettato che il pianeta fosse evacuato prima di farlo saltare in aria per sterminare i metroid.
Kiritsugu non era un mercenario qualsiasi, aveva un ideale e lottava per esso, le ricordava molto il suo ex comandante Adam Malkovich persona carismatica e intelligente, ma che per il suo obiettivo (anche se nobile) avrebbe scarificato la vita dei suoi sottoposti e anche la sua.
Era comunque stupido credere che una coppa magica potesse regalare (o imporre) la pace tra gli uomini, perché la pace era una cosa molto semplice da raggiungere e cioè non cercare conflitto e sottomissione verso l’altro, ma finché gli uomini non avrebbero cercato la pace con tutta la loro volontà allora la guerra sarebbe continuata.
Ma non era il momento di pensare a queste cose, doveva concentrarsi sul suo obiettivo.
Grazie al cielo che esisteva l’Azione Indipendente, con qui era riuscita a recuperare i famigli di Waver, altrimenti sarebbe stata cieca su come avrebbe potuto svolgersi la guerra, mentre Waver si riprendeva.
Prendere in ostaggio un medico non era una cosa di qui andava fiera, né una cosa che di solito avrebbe mai fatto, oltre al fatto che stava ignorando la regola di non coinvolgere civili nella guerra del Graal, ma doveva proteggere Waver e visto che lei non avrebbe potuto darli cure mediche, si apposto con la cannoniera all’ospedale di Fuyuki, tenendo d’occhio il parcheggio con auto più di lusso e quando il Dottor Gen Urobochi sali sulla sua Toyota e si diresse verso casa, Samus lo segui.
Prendere in ostaggio il medico è stato più facile di quanto si immaginasse, per fortuna era single e senza figli, quindi altre persone non sarebbero state coinvolte, quando lei gli puntò la sua pistola alla testa e gli ordino di curare il giovane sanguinante, lo fece, poi lei gli ordino di chiamare l’ospedale e di dirgli che doveva rimanere assente dal lavoro, causa malattia.
Il dottore (sotto minaccia), fece un ottimo lavoro a medicare Waver, mettendogli dei punti richiuse il taglio per poi medicare la ferita, ma il ragazzo ci mise un po' di giorni per riprendersi e intanto la guerra era andata avanti senza di lui.
Purtroppo quando si sveglio se n’era andato lo studente che nonostante le sue paure si era unito alla Guerra del Santo Graal per dimostrare cosa potesse fare solo con i suoi mezzi, era rimasto solo un ragazzino pieno di dubbi e insicurezze (ormai non credeva perfino più nelle sue capacità e sembrava poco interessato alla guerra in generale).
In effetti in questo momento, era proprio accanto a lei a fissare le scene registrate dai suoi famigli con uno sguardo perso, mentre la Cannoniera era in volo su Fuyuki notata da nessuno, per i passanti sarebbe stato solo un normale elicottero o un piccolo velivolo.
Samus chiese l’opinione al suo master: “Allora, cosa ne pensi?”
Waver non si aspettava questa domanda, ma poi sembro pensare per qualche secondo, finché con uno sbuffo disse: “Non lo so, tu che pensi?”
Rider voleva sbuffare per l’atteggiamento arrendevole che il suo master stava mostrando, ma si trattene per spiegare la situazione dal punto di vista più logico possibile: “Ascolta, da ciò che abbiamo visto Lancer se ne è andato e quindi un nemico in meno a qui badare, ma in questa guerra sono rimasti a parte noi, Archer, Assassin, Saber e forse Berserker, ancora troppi servant per le fasi finali della guerra.”
Waver disse: “Aspetta un momento il master di Berserker non era morto, quindi perché preoccuparsi anche di Berserker?”
Samus disse: “Hai visto come il prete, che credo che sia Kotomine Kirei, l’abbia tenuto in vita. Perché un alleato di Toshaka ha aiutato un nemico?”
Waver questa volta ci penso seriamente e spiego le sue teorie a Rider: “O in realtà è anche lui un alleato di Toshaka o Kirei vuole torturarlo per ottenere maggiori informazioni sui Matou.”
La prima teoria era quella che aveva pensato anche lei e che trovava più plausibile, ma che aveva immediatamente scartato per un ragionamento più logico, ma anche la teoria che gli aveva proposto Waver non reggeva, per due motivi: uno per l’incompetenza del master di Berserker, nonostante la potenza del suo servant, era impreparato ad affrontare altri maghi e ogni suo ordine a quelli strani insetti magici distruggeva sempre di più il suo corpo, quindi era un dilettante, due perché torturare un mago di una famiglia rivale per i loro segreti, quando era molto meglio concentrarsi sul grande trofeo che era il Graal.
A quel punto fu Waver a chiederle: “Quindi che vuoi fare?”
Samus ci penso per un po' e disse: “La scelta più logica da fare è uccidere Kotomine Kirei.”
Waver la guardo molto serio e disse: “Non sarebbe meglio attaccare Toshaka?”
La servant scosse la servant e disse: “No, non solo per quanto sia ben difesa la sua villa grazie al suo campo delimitato, ma anche la potenza di Archer e se riuscissi per miracolo a ucciderlo, Archer avrebbe la sua Azione Indipendente a sostenerlo per potermi uccidere e/o cercare un altro master. Quindi è meglio che colpisca gli occhi e le orecchie di Toshaka togliendoli un alleato fidato e ricevere anche risposte sul master di Berserker.”
Waver annui e chiese: “A parte i miei famigli cos’altro sei riuscita a salvare della mia attrezzatura?”
Samus sapeva che stava chiaramente parlando del suo set da alchimista e gli dovette dare la brutta notizia tentando di spiegarsi: “Mi dispiace Waver, ma sono riuscita a salvare i famigli solo grazie al fatto che erano dispersi per l’intera città, quando credevo che la via per casa Mackenzie fosse libera e entrai in casa Mackenzie non trovai nemmeno la tua attrezzatura e visto che i due sembravano beatamente inconsapevoli credo che il sovraintende abbia fatto loro una visitina e sequestrato la tua attrezzatura.”
Il ragazzo reagì in un modo più stanco che sconsolato, ma dopo un enorme sbuffo disse: “Quindi adesso che facciamo?”
Samus a quel punto osservo l’enorme garza di bende legata al capo del suo master, per fare in modo che la ferita fosse stabile e non voleva più rischiare la vita del ragazzo, sapeva che come mago era inesperto e come tattico ancor meno abile, ma si era affezionata al ragazzino e mentre lui dormiva si era fatta la promessa che sarebbe uscito vivo da questa guerra, ma questo non sarebbe stato un motivo per qui avrebbe rinunciato al suo desiderio.
Disse a Waver con un pizzico di umorismo: “Sai che una delle poche cose che sono sopravvissute all’attacco degli Assassin è il tuo portafogli vero?”
Waver dal suo posto sul velivolo fisso la donna accanto a  lui che pilotava la sua Arma Nobile, mentre un gruppo di topolini si era messo lungo i suoi piedi per evitare il mal d’aereo e non capendo dove stesse andando a parare (ma tenendosi inconsciamente stretto il portafogli in tasca) chiese: “Si. Perché?”
La servant girò per l’ennesima volta il volto verso di lui e con un sorriso bellissimo, ma che diede i brividi a Waver, disse: “Tuo padre ti ha mai portato in campeggio?”
Waver non ebbe il coraggio di dirle di no, che lui e suo padre non erano mai andati in campeggio, ma aveva già capito dove la servant stesse andando a parare e l’unica cosa che riusciva a pensare era: Questa Guerra per il Graal è una grande rottura di palle.
 
Kirei non poteva accettarlo non poteva, non proprio ora che era così vicino al suo obiettivo principale.
Quando Tokiomi aveva incontrato l’homunculus degli Einzbern e Saber per proporli la sua alleanza contro Rider, la donna gli aveva detto che sapevano della sua alleanza grazie proprio a Rider e non importa quanto Tokiomi (pur sempre nella sua compostezza) affermasse che Kotomine Kirei non era più un master e che la storia dell’alleanza fosse solo una montatura fatta da Rider e il suo master, la donna pretese due condizioni per una possibile alleanza con i Toshaka.
La prima era che tutte le informazioni su Rider e il suo master dovessero essere condivise tra loro, anche se Tokiomi fu d’accordo Kirei sapeva che il suo maestro avrebbe mantenuto la promessa solo quando gli fosse tornato utile, la seconda era il problema…
L’homunculus chiese che Kirei Kotomine fosse destituito dalla guerra, finché la battaglia non fosse finita Kirei doveva essere espulso da Fuyuki (o ancor meglio dal Giappone aveva sottolineato la donna), senza indugi prima dell’alba.
Quando Tokiomi chiese spiegazioni, la donna racconto della visita di Kotomine al castello degli Einzbern durante l’attacco di Caster, quando lo venne a sapere Tokiomi fu furioso.
Tra lui e Rider Toshaka aveva perso il suo famoso contegno, troppo spesso in questa guerra.
La donna, l’homunculus Kirei sapeva che era la chiave per arrivare al Graal, ma credeva che nella foresta l’avesse uccisa con le sue chiavi nere, ma a quanto pare qualcosa la deve aver guarita, una magia di guarigione così potente che annullava gli effetti di un sacramento?
Tokiomi gli aveva ordinato di ritirarsi dalla guerra e la prima cosa che dovette fare era ordinare ai suoi Assassin di suicidarsi con un incantesimo di comando, alla fine erano sempre stati uno strumento per il grande piano di Tokiomi, così come lui.
Non voleva andarsene però quando la sua mente era ancora così piena di domande, quando non aveva ancora raggiunto Kiritsugu Emiya e c’era sempre Gilgamesh che lo spingeva verso ciò che voleva come un serpente tentatore, oltre al fatto che prima di morire Assassin aveva scoperto la nuova roccaforte degli Einzbern.
Tutti questi sforzi non sarebbero serviti a nulla se lui se ne fosse andato e quindi non poteva rinunciare.
Disse a Gilgamesh la verità sulla Radice, che Tokiomi per arrivare ad essa avrebbe dovuto far suicidare Gilgamesh con un sigillo di comando e diciamo che il re di Uruk perse l’ultima briciola di rispetto per il suo master dopo questa informazione e con questo si era guadagnato un futuro servant e anche un pubblico da accontentare con un bello spettacolo.
Quando arrivo a villa Toshaka il suo maestro lo stava aspettando e dopo vari complimenti al suo ruolo di allievo e di aiutante nella guerra (anche se menziono il fatto che era andato contro i suoi ordini quando attacco gli Einzbern), poi gli consegno un testamento dove diceva che nel caso della sua morte lasciava la ricchezza dei Toshaka a Rin e come suo tutore fino alla maggiore età proprio lui Kotomine Kirei.
Poi gli consegno un regalo, un bellissimo pugnale, ma Kirei percepì mana emanare da esso, quindi era un codice magico, Tokiomi gli spiego che quello era un pugnale di Azoth, un dono che gli insegnanti davano ai propri allievi quando raggiungevano la maturità come mago, un bel dono.
Però quando Tokiomi lo avverti che si era fatto troppo tardi e che Kirei doveva prendere un volo, il giovane prete capi che non era più il momento di esitare, ma di colpire e non importa quanto la voce nella sua testa gli urlasse di esitare, perché altrimenti tutto ciò che è e che era stato sarebbe stato distrutto, ma la risposta che Kirei stava cercando gli fece vincere i suoi dubbi.
E lama del pugnale penetro nelle carni della schiena di Toshaka ponendo fine alla sua vita.
L’uomo era morto con un volto terribilmente sorpreso e mentre un enorme pozza di sangue si disperdeva intorno al suo cadavere sul pavimento, un Gilgamesh con tono annoiato disse: “Che fine noiosa. Guarda che espressione idiota ha sulla faccia.”
Kirei giustifico il suo maestro ridotto a un cadavere, non accorgendosi che per la prima volta in vita sua stava sorridendo: “Aveva un servant smaterializzato a portata di mano. Per lui era naturale abbassare la guardia.”
Gilgamesh disse: “Bravo Kirei, hai imparato l’arte della beffa. Ti lodo, sei proprio un bravo studente.”
Poi il Re degli Eroi chiese: “Quindi adesso cosa vuoi fare?”
Kotomine Kirei sempre con un sinistro sorriso in volto rispose alla domanda del servant: “Prima di tutto mi occuperò di una cosa che volevo fare da molto tempo, poi preparare il mio spettacolo e infine vincere questa guerra. Tu continuerai a seguirmi, Archer?”
Gilgamesh lo guardo con un sorrisetto e disse: “Finché continuerai a divertirmi certo.”
 
Rider e Waver si erano accampati in mezzo alla foresta poco lontano al castello degli Einzbern e Waver aveva molte obiezioni su quella posizione: “Perché proprio così vicino al nemico?”
Samus lo calmo dicendo: “A quanto pare gli Einzbern hanno spostato il loro campo base, il castello è sgombro e poi anche se ci fosse il campo delimitato siamo al di fuori della sua portata.”
Waver stupito le chiese: “Come fai a saperlo?”
Samus lo fisso e disse: “Grazie al topo, che ho lasciato dagli Einzbern.”
Waver si rimprovero mentalmente, ovviamente la sua servant era rimasta vigile e attenta per tutta la durata del conflitto, mentre lui non ha fatto nulla di utile, anzi è stato solo un peso e una zavorra, era entrato in questo conflitto proprio per dimostrare di potercela fare con le sue sole forze e invece aveva fatto la scelta peggiore della sua vita.
Rider lo guardo rannicchiarsi su sé stesso, sopra il saccopelo che il giovane Valvet aveva comprato poco meno di un’ora fa, insieme a un po' di cibo confezionato e a una lanterna elettrica per la notte, guardare l’impacco di garze sulla sua testa le faceva più male di quanto volesse ammettere.
Il ragazzo chiese: “Perché non accamparci dove ti ho evocato, oltre a risparmiare mana ne assorbiresti di più dal tuo stesso luogo di evocazione?”
Alla frase “risparmiare mana” Samus entrò in forma spirituale per risparmiare i circuiti magici del suo master, ma comunico ancora con lui: “Beh sarebbe una buona scelta, se non fosse il fatto che Assassin conosce dove eravamo e molto probabilmente ci cercherebbe nelle zone lì vicino e non voglio rischiare che tu venga messo sotto tiro.”
Waver fisso un puntò vuoto dell’azzurro cielo e chiese: “Perché Kirei e il suo Assassin ti preoccupano tanto? Se Kirei è un alleato di Toshaka sarebbe logico colpire il master di Archer, dopotutto è un servant molto potente.”
Samus non poteva andar contro questo ragionamento, dovuto bisognava sempre mirare alla testa, ma in quel dettaglio di Kirei che salvava il master di Berserker era intuibile che il prete non fosse solo un appendice di un corpo, ma una libera volontà con i suoi piani, a meno che la teoria del terzo alleato di Toshaka non fosse vera, ma Rider non ci avrebbe scommesso più di tanto.
In effetti però Waver le aveva fatto venire in mente una nuova strategia, per affrontare questo problema.
Però le domande del giovane mago, ebbero le priorità: “Rider di quale nemico hai più paura in questa guerra?”
Rider non potte non pensare a tutti i servant e i master che aveva incontrato e alla fine trovo la sua risposta: “Se ti riferisci ai master e ai servant rimanenti, la risposta è diversa dalla categoria di avversario se si parla di servant quello che temo di più è Archer è ovviamente incredibilmente potente e quei portali dal quale sono uscite tutte quelle armi è la sua Arma Nobile (ma ho paura che non sia solo quella), la sua arroganza è uguale alla sua potenza.”
Rider si ricordava ancora di quella sera al porto, quando all’improvviso una pioggia d’armi d’oro piove contro di lei e Waver, danneggiando di molto la sua Cannoniera, quindi eccezionalmente potente perfino per le Armi Nobili, l’unico che sembrava in grado di poter combattere alla pari con questa abilità era Berserker con la sua Arma Nobile di rendere tutto ciò che tocca la sua Arma Nobile, ma Samus non credeva che avrebbe potuto reggere uno scontro troppo prolungato contro Archer.
Lei ne aveva perfino meno di possibilità contro colui che si era dichiarato “l’unico vero re”, ovviamente lo strano veicolo che aveva guidato nel suo secondo scontro con Berserker era più potente della sua Cannoniera (che fosse un Arma Nobile a sé o faceva parte della prima Arma Nobile), forse la sua Power Suit sarebbe stata alla sua altezza, ma magari le armi di Archer avrebbero potuto penetrarla.
Forse però aveva un vantaggio ce l’aveva, molto probabilmente Archer faceva fare tutto il suo lavoro alla sua Arma Nobile e quindi non si impegnava, oltre al fatto che lanciava le armi tra le quali armi bianche come spade, asce o alabarde i qui effetto era molto limitato nonostante il loro potere e quindi non poteva sfruttarle allo stesso livello in qui lei sfruttava la sua attrezzatura.
Poi continuo il suo discorso a Waver: “Ma il master di Einzbern è quello che dobbiamo veramente temere.”
Waver aveva conosciuto da poco la vera identità del master di Saber, non era la donna albina, ma un uomo giapponese con lungo cappotto e armato di armi da fuoco, era il cecchino che stava mirando a Kayneth durante la battaglia al porto e poi miro a lui quando fu attaccato al lampione, a questo pensiero il giovane rabbrividì.
Intanto Samus continuava il suo ragionamento imperterrito: “Un uomo che usa armi e strategie che ai maghi non gli salterebbero nemmeno in mente e se fosse anche un mago sarebbe ancora più da temere, sono le strategie di un subdolo stratega, qualcuno che colpisce sempre il nemico dove gli fa più male e che se ne frega di chi si trova in mezzo alla sua traiettoria. Però c’è un punto debole, il suo rapporto con Saber, dalle registrazioni ottenute dai tuoi famigli si può ben vedere che la partnership tra i due è ai ferri corti, con solo la donna degli Einzbern a mantenerla salda, sono due individui troppo differenti lei essendo Re Artù è onorevole fino all’infantilismo, lui machiavellico fino alla follia.”
Waver disse: “Da come lo stai descrivendo, sembra quasi che lo stai paragonando a un demone.”
Dopo qualche secondo di silenzio il giovane mago risenti la voce di Rider: “Non è un demone è solo un uomo, un uomo che crede che macchiarsi di violenza porterà la pace. Comunque Saber è forse il servant più potente dopo Archer, a causa della sua spada, un arma come Excalibur deve essere maledettamente potente vista la sua leggenda e adesso che Lancer è morto e la ferita è guarita Saber può combattere al massimo del suo potere.”
Waver alla fine del discorso annui e sempre osservando il cielo chiese: “Secondo te cosa sarebbe successo se fossi riuscito a evocare Iskander, al posto tuo?”
Rider rispose con un tono molto triste: “Molto probabilmente ti sarebbe andata o meglio o peggio, non conosco Alessandro Magno, ma sicuramente non ti sarebbe spaccata a metà la testa grazie al tuo stesso servant.”
Waver dal suo tono e dall’ultima frase che aveva detto, capi di aver fatto provare alla sua servant senso di colpa per la sua condizione e agitato alzo il suo corpo da terra e si mise in piedi, tentando quasi di spiegarsi con una persona accanto a lui: “N-non è così ascolta, l’hai fatto solo per non farmi uccidere da Assassin e francamente senza di te io sarei spacciato in questa guerra, anche con un servant diverso.”
Rider capi che il suo master non la incolpava di ciò che gli era successo, nonostante fosse stata lei a ferirlo lanciandolo dentro la sua Cannoniera, la cacciatrice di taglie non poté che dire: “Grazie Waver.”
Il master sorrise, almeno era stato utile per poter tirare su di morale la sua servant, l’unica cosa utile che era riuscito a fare in questa maledetta guerra (quando aveva proposto di usare l’acqua del fiume per provare a localizzare Caster, ma Lancer, Saber e Rider lo ammazzarono prima che potesse attuare il suo piano, oltre al fatto che il sovraintendente gli aveva rubato il suo kit da alchimista) e l’unica cosa che poteva fare e che fece era sdraiarsi di nuovo nel saccopelo e tentare di addormentarsi per poter dare più energie possibili alla sua servant.
Quindi chiese: “Quindi non appena avrai ripreso le forze, che farai?”
Rider rispose: “Seguirò il tuo consiglio e andrò alla villa dei Toshaka, per uccidere il master di Archer.”
Waver stoicamente preoccupato chiese: “Ne sei sicura? È quasi una fortezza inviolabile.”
Samus condivideva le preoccupazioni del giovane Valvet, non solo per la potenza di Archer o la bravura come mago di Tokiomi Toshaka, ma anche per il campo delimitato intorno a esso e per il fatto che lei non fosse un Assassin, servant progettati per sviare questo tipo di magia, ma forse con la sua abilità di Marksman poteva distruggere i gioielli che componevano il campo delimitato, come aveva visto fare Assassin.
Rassicuro il suo master dicendogli: “Tranquillo master, non è la prima base nemica in qui mi infiltro, sono preparata.”
Però continuo il discorso in tono più grave: “Comunque è meglio che non sforzi molto la mia Arma Nobile, la Power Suit è eccezionalmente potente e versatile, ma usarle troppo spesso sovraccaricherebbe i tuoi circuiti magici. Basterà un colpo del mio Paralizzatore in forma di frusta per poter uccidere il mago, ma nel caso Archer causi problemi teniamoci in contatto con l’auricolare che ti ho dato e stai pronto a usare gli incantesimi di comando per evocarti a te.”
Waver con lo sguardo che stava diventando sempre più pesante, chiese: “Non dovremmo conservarli per il gran finale?”
Rider disse: “Ne useremo solo uno, saremo alla pari con Saber, Archer e Assassin, quindi c’è poco da preoccuparsi adesso riposa Waver.
E il giovane Waver si addormento sorvegliato dalla sua servant.
 
Kiritsugu Emiya aveva osservato la villa di Toshaka per mezza giornata, tentando di sfruttare l’alleanza tra Toshaka e Einzbern tentando di poter uccidere un Tokiomi dalla guardia abbassata per poter liberarsi finalmente del master di Archer, ma per tutto il tempo che aveva puntato il suo fucile Walther WA2000 contro la casa del mago c’era stata zero attività di vita dentro di essa, oltre al fatto che il campo delimitato fosse disattivato.
Tutto questo era troppo bello per essere vero e il mercenario conosciuto come l’Assassino di Maghi, aveva paura che Toshaka avesse preparato una trappola per chiunque fosse entrato nel suo territorio che lui non aveva previsto e nella sua mente si innesto lo spaventoso dubbio che forse Tokiomi aveva visto oltre il bluff di sua moglie o forse Kirei aveva scoperto l’inganno e l’aveva riferito al suo maestro grazie a Assassin (e quindi c’era da preoccuparsi che Assassin era ancora vivo).
L’attesa divenne insostenibile e da cecchino addestrato sapeva che la pazienza era una cosa che se non possedevi eri morto, doveva mantenersi concentrato e il suo bersaglio si sarebbe mostrato, ma alla fine si arrivo al tramonto e il buon senso suggerì al mercenario che nella villa non c’era nessuno ed era meglio controllare cosa stesse accadendo.
Entro nella villa con la massima circospezione, aspettandosi qualche trappola o difesa speciale, ma niente, il posto era completamente vuoto nessun segno della presenza del capofamiglia Toshaka o di Kirei Kotomine, o di Archer, il suo istinto gli urlava di stringere il suo Calico M950.
Solo quando arrivo allo studio personale di Tokiomi vide la cosa che spiegava il perché il posto fosse così abbandonato, un enorme pozzanghera di sangue sul pavimento dello studio privato di Tokiomi.
Il mago doveva togliersi un sospetto dalla testa, sul tavolino dell’ufficio c’erano due tazze di tè e questo suggeriva anche chi fosse la vittima e chi il colpevole, rispettivamente Tokiomi Toshaka e il suo allievo Kirei Kotomine, però aveva bisogno di trovare campioni di DNA di Tokiomi attorno alla casa per vedere se combaciavano con il sangue e confermare il suo sospetto.
CLICK! Il familiare rumore di una sicura di una pistola che veniva tolta, blocco Kiritsugu mentre il freddo acciaio si premeva contro il suo collo e una voce femminile gli disse: “Metti a terra il fucile, ora.”
L’unica persona oltre a lui e Maiya che usava armi da fuoco in questo conflitto, era Rider e Kiritsugu sapeva di non poter combattere alla pari con un servant e quindi lasciò cadere il fucile per terra.
La servant pronuncio: “Metti le mani dietro di te e tieni la bocca chiusa.”
Kiritsugu obbedì, anche se sapeva che non voleva che lui usasse la magia o gli incantesimi di comando per districarsi dalla situazione, ma visto l’ambiente altamente futuristico e tecnologico dal quale questa servant proveniva non era abituata alla magia e molto probabilmente in svantaggio riguardo a essa e quindi con un trucco poteva togliersi da questa situazione.
Poi Rider disse: “Girati lentamente e guardami.”
L’Assassino di Maghi si giro e vide Rider senza l’armatura, una donna molto alta, dai lunghi capelli biondi in una coda di cavallo, occhi verdi che lo tenevano sott’occhio e vestita in una tuta azzurra in spandex.
Poi Kiritsugu osservo l’arma che lo teneva sotto tiro, una strana pistola costruita in modo High-tech, il design sembrava un incrocio tra un baretta e un taser, anche se il gancio e il calcio di essa era molto più simile a quello di un revolver.
La servant lo squadro per poi chiedere: “Quella macchia, di sangue l’hai fatta tu?”
Kiritsugu, sapendo che lei voleva che comunicasse in modo non verbale e quindi nego con il capo, ma intanto la sua mente tentava di trovare una via d’ uscita da questa situazione, avrebbe potuto usare un incantesimo di comando per chiamare Saber e farle combattere Rider, ma se lo avesse fatto gli sarebbe rimasto un solo incantesimo di comando e Rider avrebbe potuto attivare la sua Arma Nobile in qualsiasi momento.
Oppure poteva attivare il Time Alter e utilizzare la sorpresa della servant e il muoversi più velocemente dell’occhio umano per poterle sparare contro con il suo Thompson uno dei suoi Original Bullets che attaccavano direttamente i sistemi magici di un avversario (anche se Kiritsugu sperava che su un servant avessero lo stesso effetto che avevano su un mago).
Con la sua Prospettiva del Master il mercenario vedeva le statistiche della servant e nonostante avesse capito che quell’armatura futuristica fosse la sua Arma Nobile non sapeva che le sue statistiche senza di essa fossero così scarse (la più alta era una B in agilità, che era il minimo per un Rider), ma per il resto tutte le competenze di classe o personali erano più o meno alte, la sua Resistenza Magica era patetica e aveva anche Azione Indipendente (quindi il suo master poteva essere molto lontano dalla loro posizione, altre complicazioni), mentre la sua abilità Marksman distruggeva completamente il suo piano di usare Time Alter perché non solo un servant era superiore a un essere umano di fisico e riflessi, ma potenziata da questa abilita poteva starli completamente dietro anche con Time Alter.
Samus non voleva altro che attivare la modalità corpo a corpo del suo Paralizzatore e fare a pezzi l’uomo con la frusta elettrica, così da togliersi di mezzo un master cosi pericoloso, ma la pozza di sangue a casa Toshaka oltre al fatto che lui non ci fosse un corpo fece ferocemente insospettire la servant Rider e aveva bisogno di risposte che solo il master di Saber sembrava sapere.”
Rider chiese­­­­: “Hai visto Tokiomi Toshaka, in questa giornata?”
Kiritsugu scosse di nuovo la testa, mentre stava valutando le sue possibilità, magari sarebbe riuscito a trarla in inganno e sfruttare la cosa a suo vantaggio, ma sapeva che quelli occhi non si facevano trarre facilmente in inganno.
La servant gli chiese: “Sei stato tu ad ucciderlo?”
Il mercenario scosse per la terza volta il capo, anche se si chiedeva come fosse possibile che Rider fosse così sicura che fosse Tokiomi la vittima, ma in effetti poteva essere un'altra cosa con qui era simile a Saber saltare subito a conclusioni e credere di avere ragione prima che si scoprisse che non era così.
Rider guardò passo un occhio intorno alla stanza e noto le due tazze di tè e girando lo sguardo verso Kiritsugu disse solo una parola: “Kirei Kotomine:”
Kiritsugu alzo un sopracciglio al nome pronunciato da Rider, mentre lei capiva perché Kirei aveva salvato il master di Berserker, per avere un alleato per la fine della guerra e aveva orchestrato l’omicidio del suo mastro per poter togliersi di mezzo sia Tokiomi che Archer.
Ma in questo caso accade qualcosa che non doveva accadere, la ricetrasmittente di Kiritsugu emise un acuto segnale radio, prima che la voce di Maiya uscisse da essa insieme al indistinguibile suono di spari e la voce di Iri che urlava: MAIYA!
Kiritsugu volle afferrare la ricetrasmittente per capire cosa stesse succedendo, ma purtroppo Rider fu più veloce di lui, afferro il volto del master di Saber, tappandogli la bocca con la sua mano libera e con solo quella sbatte l’intero corpo del mercenario a terra.
La forza della servant era scarsa senza la sua armatura, ma anche senza di essa era superiore all’essere umano standard e il colpo provoco un immenso dolore a Kiritsugu, l’impatto del suo cranio contro il pavimento dell’ufficio di Tokiomi gli fece perdere per un attimo il controllo sui suoi sensi e sulla sua razionalità, tanto che per poco non riuscì a capire il: “Stai zitto.” pronunciato dalla servant.
Rider ascoltava molto chiaramente i suoni di spari e grida provenienti dalla ricetrasmittente dell’uomo che in questo momento teneva bloccato sotto di lei per capire cosa stesse accadendo agli alleati di quest’ultimo: a quanto pare stavano venendo attaccati da un nemico, ma chi Archer? Berserker?
Comunque in questo momento stava cercando di tappare la bocca al master di Saber, per evitare che evocasse Saber con un sigillo di comando, conoscendo l’uomo avrebbe sfruttato un suo momento di empatia e avrebbe evocato Saber solo per eliminarla, sacrificando gli alleati se questo avrebbe portato a una vittoria più grande.
Quando il suono di spari si interruppe Samus avvicino di nuovo la sua pistola Paralizzatore al volto di Kiritsugu e gli tenne la bocca sigillata in modo che Saber se ne stesse più lontana possibile e stava riflettendo su ciò che avrebbe dovuto fare con la servant della spada in questa guerra.
Adesso che era completamente guarita Saber era forse seconda a Archer a livello di pericolosità, ma se la sua teoria era corretta Kirei aveva non solo il dorato Archer dalla sua parte, ma anche Berserker e il suo master, quindi forse era il momento anche per lei di farsi dei collaboratori, meglio seguire le sue intuizioni l’avevano aiutata in questa guerra.
Rider parlo con una voce che non accettava negazioni: “Ora ascoltami e ascoltami attentamente, molto probabilmente, Kirei Kotomine ha ucciso Tokiomi per poter avere Archer e potrebbe avere Berserker dalla sua parte, insieme ad Assassin, quindi se vogliamo arrivare alla fine di questo conflitto dobbiamo allearci per abbatterli, capito. Sbatti le palpebre, se hai capito.”
Mentre sbatteva le palpebre l’Assassino di Maghi maledisse Saber, che aveva diffuso informazioni così importanti con il nemico, mettendolo in una situazione in qui avrebbe dovuto allearsi con un futuro nemico, mentre adesso Irisviel molto probabilmente era stata rapita.
Comunque Rider fu soddisfatta della risposta del master e disse: “Ora, io ti lascio la bocca, ma ti punterò comunque la pistola, potrai parlare e alzarti solo quando sarò entrata in forma spirituale, ok?”
Kiritsugu capendo ciò che la servant voleva, sbatte di nuovo le palpebre degli occhi neri, mentre Rider gli tolse la mano dal volto, prese un respiro leggero (non voleva che con un respiro profondo Rider si allarmasse e lo uccidesse), mentre la servant indietreggiava lentamente tenendoli la pistola puntata finché non arrivo all’uscio della stanza e li scomparve ritornando in forma spirituale.
Kiritsugu si rialzo lentamente, era ovvio che la servant non lo avrebbe ucciso (altrimenti l’avrebbe già fatto), ma comunque il master era più preoccupato per ciò che gli aveva detto Rider, se Kotomine aveva Archer e Berserker dalla sua parte era ovvio che avrebbe dovuto allearsi con Rider, ma se la servant, lo avesse ingannato, purtroppo la situazione in casa Toshaka e tutto ciò che era successo prima smentivano l’ipotesi di un inganno.
Ora però doveva pensare a Irisviel e prendendo il walkie talkie, tento di connettersi con Maiya, ma non importa quanto chiamasse il suo nome alla trasmittente, ma il capello di lei che aveva sotto la pelle del suo mignolo stava già bruciando da un po', indicandogli ormai che per lei era troppo tardi.
Ma forse poteva tornare da lei e scoprire più fatti riguardo questo rapimento prima che morisse, voleva usare un incantesimo di comando per poter recuperare lo svantaggio contro chiunque avesse ucciso Maiya evocandola direttamente alla residenza Emiya, ma gli erano rimasti solo due incantesimi e purtroppo non avrebbe dovuto sprecarli (nonostante ciò che il cuore gli diceva di fare).
Raccolse il suo fucile e corse verso la residenza Emiya, sperando che Maiya resistesse fino al suo arrivo, che Saber arrivasse prima di lui e che Rider avesse torto, perché se Kotomine Kirei aveva rapito Irisviel significa che teneva il Santo Graal tra le mani.
 
Rider torno all’accampamento dove aveva lasciato Waver, che ormai era notte e nella foresta l’unica luce che regnava era quella creata dai raggi lunari che si intravedevano tra le fronde degli alberi.
Quello e una lanterna elettrica, che Waver aveva acceso.
Il giovane mago era ancora sdraiato sul saccopelo, mentre la servant appariva davanti a lui e gli disse: “Tokiomi Toshaka è morto, ucciso da Kotomine Kirei che si è alleato con Archer e il master di Berserker, il master di Saber era lì, quindi abbiamo degli alleati temporanei.”
Waver sembrava essere assorto a fissare le stelle e quindi la servant gli chiese: “Waver mi hai sentito?”
Il master giro il capo verso la servant, nei suoi occhi sembrava che non si fosse nemmeno accorto della sua presenza, ma le parole successive smentirono il suo stesso sguardo: “Si ti ho sentito Rider, ma mi chiedo se c’è da fidarsi di quell’uomo?”
In fondo Waver aveva sollevato un’ottima questione, aveva osservato lui stesso le tattiche che l’uomo ha messo in campo contro Lancer e come avesse praticamente sputato sugli ideali di Saber, il mago che era in lui non poteva che ammirarne l’efficienza, ma il giovane ragazzo era spaventato da questo tipo di individuo.
Per fortuna Rider non dimostro nessun dubbio nelle parole che pronuncio: “No, quando Archer e Berserker saranno sconfitti lui e Saber torneranno a essere nostri avversari, anzi molto probabilmente ti prenderebbe di mira quando io avrò la guardia abbassata, quindi è meglio che tu stia il più lontano possibile da lui.”
Waver tremo, sapeva che se quell’uomo avesse avuto l’occasione avrebbe messo fine alla sua vita senza la minima esitazione, ma subito dopo scomparve per poter chiedere alla servant una domanda: “Quindi, adesso che facciamo?”
Samus gli disse: “Adesso troviamo un albergo per, te. Hai ancora dei soldi nel portafoglio, vero?”
Waver annui, per fortuna le spese in questa sua avventura non sono state così dispendiose, ma il ragazzino aveva  ancora dei dubbi, che espresse: “Si, ma come faremo per il master di Assassin? In questo momento potrebbe complottare qualcosa che non possiamo lontanamente immaginare e molto probabilmente la tua teoria è vera e quindi ha Archer e Berserker dalla sua parte.”
Samus non aveva sottovalutato nessuna di queste cose, anzi onestamente aveva il terrore anche solo a pensarci, ma a quanto pare se qualcosa potrebbe andare male è scontato che andrà male, quindi dovevano progettare la battaglia finale nella speranza che potessero formulare la vittoria.
Servant e master dopo aver disfatto l’accampamento seguirono il sentiero in mezzo agli alberi al chiaro di luna in mezzo agli alberi, Waver per avere una visuale migliore nell’oscurità teneva la lanterna in mano, mentre Samus visto che era una servant aveva una vista di gran lunga superiore a quello di un umano comune vedeva perfettamente nel buio.
Rider era davanti a Waver che la seguiva come un cucciolo di anatra segue la madre, la servant era attenta a ogni minimo suono e movimento, non volendo rischiare la vita di Waver per mano di uomini come Kiritsugu o Kirei, oppure Assassin poteva nascondersi in mezzo alle ombre per attaccare Waver e doveva rimanere in allerta nel caso dovesse affrontare di nuovo il servant che era molti servant.
Il giovane Valvet però le chiese: “Perché non usiamo la Cannoniera?”
Samus sapeva che il suo master non era una persona sportiva, ma stavano camminando solo da dieci minuti e con uno sbuffo gli disse: “Lo sai perché, devo tenere le mie riserve di mana al minimo. A proposito...”
La servant torno in forma spirituale, in modo da non consumare le energie dei circuiti del suo master, ma per un attimo Waver ebbe un umano terrore di sentirsi solo in una foresta, di notte, con dei nemici (e falsi alleati) nella zona, ma la voce della sua servant lo rassicuro: “Tranquillo, sono qui proprio accanto a te.”
Waver continuo a camminare per un’altra mezz’ora finché i rumori e le luci della civiltà non furono davanti ai suoi occhi, credeva che adesso avrebbero trovato un albergo in modo che lui possa finalmente riposare, ma Rider lo obbligo a cercare un albergo più lontano, quando Waver le chiese il perché lei gli fece notare che la posizione in qui si trovavano in quel momento erano molto vicini a Villa Matou e quindi più vicini al master di Berserker.
Quello fu un ottimo motivo per il giovane mago di ignorare il dolore ai piedi e continuare a camminare, solo quando arrivarono al grande ponte di Fuyuki Rider gli disse di fermarsi e Waver affitto una camera in un piccolo hotel con vista proprio sul ponte (in effetti il panorama meritava un bel nove secondo l’umile opinione del giovane Valvet).
Quando furono in camera e Waver poté togliersi il peso dallo zaino dalle spalle e sdraiarsi a letto per riposare e pensare al minuscolo dettaglio che metà dei piani di Samus era andata completamente in malora.
Spiare la chiesa con dei droni spia? Sono stati distrutti dagli Assassin quando stavano venendo per ucciderli. Accamparsi nella foresta per fare in modo che nessuno gli cercasse? Per colpa di Kirei e della morte di Toshaka erano alleati con un master esperto nel seguire le tracce e uccidere maghi.
Non dava la colpa alla sua servant, anzi tutt’altro senza di lei sarebbe già morto, ma sembrava che ogni volta che la sua servant formulasse un piano il destino si mettesse contro di lei (ok aveva una fortuna solo di rango D, ma non credeva che la sua servant fosse maledetta con la sfortuna).
Il ragazzo dopo un lungo sospiro si mise seduto sul letto e disse: “Rider parliamo a quattr’occhi, per favore.”
Samus sapeva che la stava chiedendo di tornare in forma fisica per dirle qualcosa di importante e quindi acconsenti e mentre assumeva la forma fisica gli chiese: “Che c’è Waver?”
Waver guardò la sua servant e le disse: “Stavo pensando da un po' di tempo a certi aspetti del tuo carattere, che proprio non capisco.”
Anche se era ovvio dallo sguardo che il giovane mago le stava mandando, cercava di non mancarle di rispetto, aveva l’opinione che ciò che le avrebbe detto non le sarebbe piaciuto, ma lo esorto con un gesto della mano a continuare.
Incoraggiato dal gesto del servant Waver continuo il suo discorso: “Quando ti ho avvertita di Caster nella foresta coi bambini, sei corsa subito da lui perché credevi di poterli salvare, vero? Ma hai minacciato quel medico di guarirmi, violando le regola della guerra di non coinvolgere civili.”
Rider annui semplicemente come se fosse un fatto, al che Waver spiego il motivo della sua confusione: “Non riesco proprio a capire come, una persona cosi fredda, strategica e calcolatrice possa essere allo stesso tempo così empatica, onorevole e buona.”
Samus voleva quasi ridere (e allo stesso tempo dirli grazie) per averla chiamata buona, ma doveva rispondere al dubbio di Waver e forse al dubbio su sé stessa: “Waver quando ero piccola, ho visto il mio pianeta letteralmente fatto a pezzi da dei pirati, sono cresciuta con l’idea di vendicarmi, nel mio processo di addestramento i Chozo mi hanno trasformato in un arma biologica modificando il mio stesso organismo e sono stata addestrata sotto quel machiavellico figlio di puttana di Adam Malkovich è ovvio che sono un po' incasinata.”
Waver ridacchio un po' per il modo in qui Samus aveva descritto la sua vita con feroce sarcasmo e per il fatto che nonostante abbia chiamato figlio di puttana questo Adam Malkovich, dal tono di voce c’era un certo grado di rispetto, ma allo stesso tempo di frustrazione verso quella figura genitoriale.
Samus continuo il suo discorso dicendo al suo master: “Sono corsa da quei bambini perché volevo salvarli, nonostante sapessi che molto probabilmente il sovraintendente non ci avrebbe dato gli incantesimi di comando, perché non volevo che quei bambini morissero, non volevo che quei bambini soffrissero. E non è servito a niente, sono arrivata troppo tardi.”
Waver la vide così triste, che voleva allungare la mano e darle una carezza sulla spalla, ma si trattene dopo tutto aveva a che fare con una guerriera che aveva affrontato mille battaglie e le sarebbe servito qualche attimo per riprendersi, inoltre doveva reprimere la bile che gli stava risalendo in gola al ricordo di Caster che aveva spaccato la testa di quel bambino semplicemente con una mano.
Comunque la cacciatrice di taglie cercava di arrivare al punto: “Ho minacciato il dottor Urobochi perché tu eri in pericolo di vita e allo stesso tempo dovevo fare in modo che meno persone possibili nella guerra. Molto probabilmente per quel vecchio avrà una brutta esperienza da dimenticare.”
Il pover’uomo era così a disagio intorno a loro che lui e Waver avrebbero potuto fare a gara di balbetti, ma in effetti non era un esperienza comune per un uomo essere minacciato da una donna vestita in spandex, con una pistola futuristica e che scompariva e ricompariva a suo piacimento.
La servant però guardo il suo master con un aria mortalmente preoccupata dicendogli: “Waver ascolta, mi sono fatta la promessa che qualsiasi cosa accada tu saresti uscito vivo da questo conflitto.”
Accade ciò che Samus aveva temuto, Waver non reagì a ciò che gli aveva detto, anzi abbasso il capo e il suo sguardo divenne vuoto, come aveva temuto la cacciatrice di taglie il suo master non era più il giovane che cercava un’opportunità di mostrare le sue abilità, questa guerra l’aveva cambiato, c’era ancora traccia del ragazzo che era entrato in modo impreparato in questa guerra, ma questo lato di lui stava rapidamente venendo schiacciato da insicurezze e paure.
Samus però non poteva essere sicura che recuperato il suo orgoglio il giovane mago non si sarebbe fatto ammazzare nel tentativo di aiutarla, quindi lo preferiva cosi (anche se il solo dirselo mentalmente le provoco disgusto verso sé stessa), ma alla fine Samus disse a Waver: “Mi dispiace Waver, ma per il bene della tua sicurezza dovrai nasconderti, con uomini come Kiritsugu Emiya e Kirei Kotomine la fuori non rischiero la tua vita.”
Waver disse bofonchiando tra i denti: “Ormai non faccio altro che nascondermi. Ma se per te è importante lo farò. Ora qual è la futura strategia per affrontare i futuri avversari?”
Samus pensò per un attimo e disse: “Ovviamente Archer è l’avversario più potente quelle armi sparate da quei portali erano ognuna più potente dell’altra e capaci di distruggere la Cannoniera, ma come già detto la sua classe gli dà uno svantaggio negli scontri ravvicinati e se riesco ad avvicinarmi molto probabilmente non riuscirà a mirare coi portali senza il rischio di colpire sé stesso, ma è un’impresa più facile a dirsi che a farsi.”
Poi analizzo il suo secondo avversario: Berserker è un’altra questione, da quel poco che abbiamo potuto vedere anche nella sua folle rabbia combatte con un istinto geniale e qualsiasi cosa tenga in mano diventa mortale, che sia un arma o un oggetto questo diventa un Arma Nobile e inoltre a quella sottospecie di nube di oscurità attorno al suo corpo non ti ha permesso di vedere le sue statistiche, forse è meglio che lo faccia affrontare a Saber, ho paura che possa prendere il controllo della mia Power Suit o della Cannoniera.
Per il terzo invece disse: “Assassin invece rappresenta la sua classe alla perfezione, debole ma adatto a uccidere i master, per questo dovrai tenerti sempre in movimento e stare più lontano possibile dagli spazi aperti, il vantaggio di questo Assassin sembra quello di poter scomporre sé stesso in più identità in modo da poter avere un vantaggio numerico sugli avversari, ma questo lo rende ancora più debole di ciò che è già, a parte i numeri è in netto svantaggio inoltre ne ho già sfoltiti durante l’attacco a casa Mackenzie.”
Waver formulo una teoria molto pessimistica e la spiego alla servant: “E se Assassin dividendosi in più personalità creasse altre copie in modo illimitato?”
Rider però smentì la teoria del suo master, con la logica tattica: “No, se Assassin avesse questa abilità sarebbe un gran consumo di mana, inoltre l’avrebbe già utilizzata quando ha tentato di ucciderti per potermi sopraffare.”
Waver quindi chiese: “Che farai con Saber e il suo master?”
Rider rispose con: “Finche saremo alleati contro Kirei non romperò io questa alleanza, a meno che il suo master non cerchi di attaccarci, ma comunque anche se vincessimo dovremmo scontrarci contro di loro per il Graal, Saber come già detto è il secondo servant più potente visto che non abbiamo ancora visto il vero potere di Excalibur, quindi non sappiamo cosa aspettarci.”
Dopo questa esaustiva spiegazione di tattica Samus guardò il giovane Waver ancora sdraiato a letto e gli disse: “Adesso dormi e riposa, domani vado a cercare Saber e il suo master per vedere se riesco a condividere qualche strategia.”
Detto questo la servant rientro in forma spirituale, mentre il giovane Waver si sdraio sul letto, di nuovo, e controllo gli incantesimi di comando sulla sua mano destra, che erano comparsi sulla sua mano quei segni rossi che rappresentavano il suo controllo e legame su Rider.
Era entrato in questa guerra per orgoglio, dimostrare che anche una nullità come lui poteva vincere e che il lignaggio magico non era tutto ciò che serviva per essere un vero mago, ma alla fine era stato dipendente dalla sua servant per tutta la durata del conflitto e non era mai riuscito a darle una mano.
Lei invece aveva un vero desiderio da realizzare, ma allo stesso tempo si era fatta la promessa che Waver sarebbe uscito vivo da questa guerra, sobbarcandosi il peso di una zavorra, nel suo proteggerlo stava mettendo a rischio il suo desiderio e sacrificando tutti gli sforzi con qui aveva lottato.
Waver fissando gli incantesimi di comando sulla sua mano, penso che forse bastava una semplice azione per aiutarla e liberarla dalla sua presenza in modo che potesse realizzare il suo sogno, in fondo glielo doveva.
 
Kiritsugu non dormiva ormai da quaranta ore.
Aveva passato un intera giornata e mezzo a cercare Kirei nelle quattro linee temporanee di Fuyuki, i quattro luoghi in qui si poteva evocare il Graal, la chiesa era completamente vuota, a parte il cadavere del sovraintendente lasciato sopra all’altare, a quanto pare Kirei aveva ucciso il suo stesso padre per poter ottenere più vantaggi possibili in questa guerra.
Villa Toshaka l’aveva già esplorata e anche lì sembrava che il rituale di convocazione del Graal non sarebbe avvenuto (sarebbe stato terribilmente stupido da parte di Kirei tornare in quel luogo per evocare il Santo Graal visto che sarebbe stato il luogo in qui suoi nemici l’avrebbero colpito).
Ora si trovava sul monte Enzou al Tempio Ryuudou, la terza delle linee temporanee, ma anche qui nessuna traccia di Kotomine Kirei e quindi questo lasciava un solo un solo luogo possibile: il palazzo civico di Fuyuki.
Se Maiya fosse stata viva avrebbe potuto mandare lei a difenderlo, in modo che avrebbe potuto rallentare Kirei cosi sarebbe potuto arrivare in soccorso con Saber e poterlo prenderlo da più lati, ma ormai Maiya era morta.
Quando arrivo insieme a Saber, Maiya esalava gli ultimi respiri e le sue ultime parole furono un ripetuto: “Rider, Rider, Rider.”
Kiritsugu capi immediatamente che la sua assistente gli stava dicendo il nome di chi (secondo lei), aveva rapito Irisviel e Saber voleva subito correre al salvataggio, ma Kiritsugu la blocco spiegandole che Rider era con lui alla tenuta dei Toshaka, quindi non poteva essere stata lei.
Mentre Saber seppelliva il corpo di Maiya, Kiritsugu capi chi fosse stato il vero artefice del rapimento di Irisviel: Berserker, a quanto pare il servant della follia si era lasciato dietro fin troppe tracce del suo passaggio (che razza di servant raccoglieva sassolini da usare come armi, se non quello che gli trasformava in Armi Nobili).
Quindi si infiltro nella tenuta Matou, non fu facile, ma di sicuro sarebbe stato più difficile infiltrarsi a casa Toshaka con Tokiomi vivo e lì non trovo Kariya Matou e il suo servant, ma solo il fratello maggiore Byakuya Matou che interrogo sparandogli alla mano per avere informazioni e il fratello spiffero tutto ciò che sapeva e confermo, per l’ennesima volta, la teoria di Rider, Kariya e Kirei lavoravano insieme.
Kirei aveva tra le sue mani il Graal, ma non l’aveva ancora convocato in fondo aveva tutti i mezzi per farlo, perché?
Perché molto probabilmente voleva Kiritsugu, voleva confrontarsi con il suo avversario auto-designato in questa guerra e molto probabilmente sta notte al municipio sarebbe stata l’ultima notte di guerra, le azioni che tutti i master e i servant avrebbero intrapreso avrebbero deciso chi si sarebbe guadagnato il Graal.
Quante persone ha dovuto uccidere e/o sacrificare per il suo sogno di un umanità senza più divisioni, guerra e violenza? Non solo perché era il suo infantile sogno di essere un eroe e di portare finalmente la pace, ma per il bene della sua piccola Illyasviel, che avrebbe vissuto in un mondo veramente pacifico e non sarebbe dovuta diventare il recipiente per la prossima guerra, se solo riuscirà a conquistare il Graal.
Ora lui e Saber erano in questa alleanza non voluta, con Rider e il suo master, sapeva che anche se avessero vinto la questione non si sarebbe chiusa qui, anzi le due servant si sarebbero dovute scontrare per il diritto sul Graal.
In tutto questo l’orecchio dell’Assassino di Maghi percepì il rumore del motore di quel mostro di moto che aveva dato a Saber (in modo che potesse sfruttare la sua competenza Equitazione al massimo delle sue capacità) e per poi percepire i suoi passi che si avvicinavano a lui.
Mentre esaminava la sua Calico, Saber parlo con una voce terribilmente depressa: “Ho cercato Irisviel per tutta la città, ma non sono riuscita a trovarla. Mi dispiace”
Kiritsugu non la  guardo nemmeno, Saber però si giro di scatto come se una presenza nemica si stesse avvicinando e anche l’Assassino di Maghi puntò il suo Calico davanti a lui pronto a sparare a qualsiasi nemico si fosse presentato.
Purtroppo non era un nemico, ma un alleato non richiesto, visto che poco dopo comparve Rider, sempre senza quell’armatura, che teneva le mani ben alzate (anche se con un oggetto stretto nel pugno destro) e diceva totalmente seria: “Calmatevi, è così che trattate un alleato?”
Kiritsugu abbasso l’arma, ma nella sua mente si chiedeva, se era il caso di ordinare a Saber di attaccarla per poter togliersi di mezzo un altro ostacolo verso il Graal, ma se l’avesse fatto e Saber avesse avuto successo si sarebbe ritrovata sola ad affrontare Archer, Berserker e Assassin, mentre se Rider fosse riuscita a scappare avrebbe potuto allearsi con suddetti servant.
Saber continuava a puntare la sua spada invisibile a Rider, non scordandosi di come Maiya prima di esalare gli ultimi respiri di vita continuava a pronunciare il suo nome, ma il suo master le aveva spiegato che in realtà era stato Berserker sotto i comandi di Kirei a rapire Irisviel (comunque né alla chiesa né a Villa Toshaka, né a Villa Matou aveva percepito la presenza di nessun servant).
Rider intanto guardava Saber per la prima volta senza armatura, vestita con un completo nero da uomo, disse “Potresti rinfoderare la spada, per favore?”
Nonostante la simpatia che provava per la servant davanti a lei, Artoria Pendragon era fin troppo sospettosa di questo individuo, una persona con fin troppo onore, ma pronta ad abbassarsi alle sporche tattiche di un uomo come Kiritsugu (che razza di servant, che non fosse Assassin, si abbassava a colpire un master), ma d’altra parte era venuta in soccorso di un gruppo di bambini innocenti dubitando della ricompensa che c’era sulla testa di Caster.
La servant della spada abbasso la sua arma, ma non la mise via pronta a combattere al minimo segno di aggressività da parte del loro alleato temporaneo, anche se pregava internamente che questa alleanza potesse durare fino al confronto finale.
Rider disse a Kiritsugu: “Sono qui per discutere di strategia con te e il tuo servant?”
Kiritsugu si avvicino cautamente con il Calico ancora in mano, mentre le chiedeva: “Dov’è il tuo master?”
Rider lo guardo con uno sguardo calcolatore, sapeva già che i master erano l’obiettivo prefissato di quest’uomo e perciò rispose: “Il mio master, ha abbastanza fiducia nel suo servant per lasciarla andare a questi incontri, quindi non c’è bisogno di preoccuparsi della sua posizione master di Saber.”
Se l’obiettivo di Rider era colpire Saber in un punto debole ci era riuscita, da quel poco che aveva potuto vedere e capire (tramite le informazioni dei famigli di Maiya), il master di Rider e il suo servant erano in ottimi rapporti, durante la battaglia al porto il giovane mago era accanto a Rider e quando il giovane master era sotto il tiro di Kiritsugu Rider l’ aveva attaccato per difendere il proprio master, mentre per il resto del tempo la servant aveva agito da sola perché a quanto pare il master sapeva quando e quanto potesse fidarsi di lei.
Mentre lei e Kiritsugu avevano avuto un pessimo rapporto, Kiritsugu la vedeva solo come un arma, non come un fiero servant che nella sua vita era stato un cavaliere e fiero re di Camelot e ogni volta che lei gli proponeva una strategia lui la metteva in secondo piano rispetto ai suoi piani, per non parlare del duello con Lancer in qui il suo master rovino tutto con tattiche disonorevoli e sfruttando un Incantesimo di Comando per farle uccidere un Diarmuid indebolito, fu solo la presenza di Irisviel che le permise di non uccidere il proprio master.
Rider però continuo: “Inoltre non chiamarlo mio master visto che conosci il suo nome come conosci il nome di tutti i partecipanti della guerra, vero?”
Per un istante Kiritsugu ebbe un tremito, ma recupero immediatamente il contegno, per poter dire alla servant di fronte a lui: “Non so di cosa, tu stia parlando.”
Rider sbuffo in modo derisorio e anche molto stizzito: “Non ci cascherebbe nemmeno un idiota a questa bugia, me l’ha detto Saber durante la notte in qui Caster vi ha attaccati che hai fatto delle ricerche sui master avversari e tra l’altro non sei un tipo da entrare in un conflitto del genere senza aver studiato un piano, tutte le tue azioni in questa guerra lo dimostrano.”
Se lo sguardo potesse uccidere, Saber sarebbe già morta mille volte per lo sguardo mortale che Kiritsugu le stava dando (almeno ha avuto la decenza di abbassare gli occhi), la frustrazione fece sbuffare a sua volta l’Assassino di Maghi che disse: “Va bene, quindi qual è il primo punto di questa riunione di guerra?”
Samus prese dalla mano destra la sua mappa e la mise per terra, in modo che potessero tutti vederla tutti e quindi disse all’uomo con il fucile in mano: “Dove si trova Kotomine Kirei, in questo momento?”
Kiritsugu senza esitazione indico il palazzo civico di Fuyuki e disse: “Proprio lì.”
Rider lo guardò sospettosa chiedendo: “E perché mai dovrebbe trovarsi lì?”
Kiritsugu si chiedeva irritato, quanto il master di questa servant fosse impreparato a questa guerra, ma dovette rispondere alla domanda (anche se una possibile bugia avrebbe potuto ribaltare la cosa a suo vantaggio, ma era meglio concentrarsi su Kirei), quindi rispose: “Kotomine Kirei sfrutterà la via temporanea nel palazzo di Fuyuki per evocare il Graal, stasera sarà l’ultima notte della Quarta Guerra del Santo Graal.”
Samus non potte che essere frustrata, per l’ennesima volta il fatto che Waver fosse entrato in questa guerra, non solo con il minimo dell’equipaggiamento, ma anche con le conoscenze minime era stato forse uno degli svantaggi peggiori verso qui far fronte e adesso per questo doveva far affidamento su qualcuno di qui era meglio non fidarsi (specialmente se era un tuo avversario).
Rider però tiro fuori il secondo punto di questa riunione: “Ora invece pensiamo ai nostri futuri avversari e cioè Archer, Berserker e Assassin.”
Artoria non riusciva a concentrarsi su quell’argomento (nonostante il dover conoscere i punti deboli dell’avversario fosse una cosa di primaria importanza in guerra), il solo pensiero che Irisviel fosse nelle mani di Kotomine Kirei per poter essere utilizzata come recipiente per evocare il Vero Graal la riempiva di rabbia, voleva andare là e al diavolo le regole della guerra avrebbe ucciso Kirei in pieno giorno pur di salvarla.
Sapeva però che in qualsiasi modo fosse andata questa guerra, Irisviel sarebbe morta diventando il recipiente che avrebbe permesso a lei e Kiritsugu di realizzare il loro desiderio, alla fine lei avrebbe perso comunque un amica e Kiritsugu avrebbe perso la moglie.
Intanto Rider continuava a parlare: “Archer è un avversario pericoloso, la sua Arma Nobile è letteralmente un concentrato di Armi Nobili da lanciare contro i suoi avversari, tutte di estremo potere, oltre a un veicolo personale estremamente potente e non credo nemmeno che abbiamo visto il suo pieno potere. Però ha dei punti deboli è pur sempre un Archer e quindi gli scontri corpo a corpo non  sono il suo forte e non può mirare con i suoi portali se l’avversario è troppo vicino a lui rischio di essere colpito e la sua arroganza potrebbe portarlo a fare molti errori durante uno scontro.”
Poi passo al secondo avversario: “Berserker invece è un avversario di tutt’altra pasta, anche con la sua follia combatte con una precisione tale da poter tenere a testa molte volte a un avversario come Archer, mentre la sua stessa Arma Nobile è trasformare qualsiasi cosa tocchi in un Arma Nobile e da quello che ho visto nello suo scontro con Archer può rendere sue anche le Armi Nobili degli avversari, ma ha quella dannata nube di oscurità che circonda il suo dannato corpo e che non ha permesso al mio master di scoprire in modo chiaro le sue abilità, ma sospetto che anche quello sia una sua Arma Nobile.”
Per un po' non ci furono commenti, solo un silenzio tra l’assordante e l’imbarazzante, Samus guardò le loro facce e trovo in quella di Saber uno stupore quasi bambinesco, mentre il suo master si stava tenendo il mento con pollice e l’indice chiaramente pensieroso, al che la cacciatrice di taglie chiese: “Che c’è?”
Fu Kiritsugu a risponderle dicendo: “Mi chiedo, dove hai preso tutte queste informazioni?”
Ormai era la fine del villaggio, quindi perché essere gentili e socievoli con un alleato che aveva bisogno di lei,  a meno che non volesse che Saber affrontasse il nemico tutta da sola e quindi disse con così tanto sarcasmo nella voce da poter ammazzare: “Con dei famigli, ovvio, come quelli che tu hai usato per spiare il corso della guerra e i tuoi  avversari, molto probabilmente anche me.”
Kiritsugu non potte non pensare che questo servant ce l’avesse con lui in particolare, ma oltre a questo Kiritsugu non poté che chiedersi da quanto tempo questa servant lo teneva d’occhio?
Conosceva la sua posizione, quella di Maiya e quella di Assassin al porto, inoltre era arrivata immediatamente quando Caster aveva attaccato il castello e per il breve periodo in qui si era ritirata dalla guerra dopo l’attacco di Assassin molto probabilmente aveva osservato il campo con i famigli, quindi sapeva anche della fine di Lancer.
Rider intanto voleva parlare del loro terzo avversario: “Riguardo ad Assassin invece…”
Venne interrotta da Kiritsugu che disse: “Assassin se né andato, molto probabilmente è morto.”
Entrambe le servant fissarono l’umano che teneva ancora il suo Calico in una sola mano e completamente abbassato, fu Rider a dire la domanda che avrebbe altrimenti detto Saber: “E tu come lo sai?”
Kiritsugu rispose: “Logica, Toshaka ha sfruttato Assassin e la sua capacità di dividersi in più unità per tenere d’occhio gli altri master e usando Kotomine Kirei come fonte di informazioni a causa dei suoi legami con il sovraintendente. Ora ti chiedo Rider tu e il tuo master siete stati attaccati da Assassin, negli ultimi tempi?”
Rider rispose con onesta alla domanda, dall’attacco a casa Mackenzie lei e Waver non avevano più incontrato Assassin: “No.”
Kiritsugu disse: “Se fosse ancora nelle mani di Kirei, l’avrebbe usato per monitorare la situazione o per uccidere uno dei master, oltre il fatto che non l’ho trovato intorno a noi per un bel po' di tempo.”
Fu a quel punto Saber a parlare, per chiedere al suo master: “Master, ma come credi che tu un umano, possa percepire Assassin una classe di servant fatta per non essere percepita e attaccare i master nell’ombra.”
Kiritsugu rispose: “Di solito è cosi i normali sensi umani o la capacità dei servant di percepire il mana lo rendono quasi invisibile, ma il mana diffonde calore e la tecnologia moderna ha ovviamente modi per rintracciarlo.”
In effetti era così che Rider al porto aveva trovato gli invisibili Kayne e Assassin, meno male che la sua Cannoniera possedeva una visione termica così da scoprire la loro locazione, intanto Kiritsugu toglieva possibili incantesimi che rendevano invisibili per la futura strategia contro Rider.
Rider però era dubbiosa, che la circospezione di Kiritsugu e mancate tracce di calore fossero prove sufficienti che Assassin fosse morto e quindi avessero un avversario in meno di qui preoccuparsi?
Anche Saber sembrava dubbiosa, ma poi si ricordo chi aveva (il dispiacere) di avere come master e che per le tattiche strategiche era qualcuno di qui fidarsi, ma alla fine Rider era pur sempre un loro avversario e Kiritsugu avrebbe usato bugie e inganni per assicurarsi vantaggi su un avversario.
Rider ormai non sapeva cosa pensare (l’accertamento che Waver fosse vivo tramite auricolare non le diede la sicurezza sperata), ma non riusciva proprio a non fissare il master di Saber, sapeva che quell’uomo era un bugiardo professionista, ma era questo il problema con i bugiardi professionisti non capivi mai quando dicevano la verità.
Kiritsugu intanto stava ricambiando lo sguardo che la servant gli stava dando, senza un accenno di emozione, alla fine, incredibilmente, fu la servant stessa a distogliere lo sguardo per prima mentre proponeva la sua strategia: “Se ciò che il tuo master dice è vero, dobbiamo concentrarsi solo su Archer e Berserker. Perciò ecco il piano, io e Saber combatteremo insieme, visto il nostro set di abilità diverso potremmo coprire le debolezze dell’altro e da quel poco che sappiamo della personalità di Archer non sembra una persona disposta a lavorare in gruppo, nemmeno un incantesimo di comando.”
Ad Artoria piaceva questa strategia, si fidava abbastanza di Rider dallo scontro contro Caster e le due avevano combattuto bene insieme, inoltre aveva senso per il vantaggio numerico visto che non importa quanto potente fosse un servant, due servant l’avrebbero alleati contro di lui l’avrebbero messo in difficoltà (e poi dal suo duello fallito con Lancer avrebbe avuto almeno la soddisfazione di combattere al fianco di un servant che rispettava).
Il problema è che Kiritsugu non condivideva la fiducia di Saber verso Rider e disse un semplice: “No.”
Rider lo guardò stupita, credeva di aver fatto un piano condivisibile tatticamente parlando e quindi chiese: “Perché no?”
Kiritsugu sollevo di nuovo il fucile e si gratto la testa, era veramente stufo della presenza di questo servant, era colpa sua se Maiya era morta e Irisviel era stata rapita e quindi disse ringhiando: “Quando eravamo a Villa Toshaka, mi hai immobilizzato quando hai sentito il rumore di spari provenire dalla ricetrasmittente e per questo una mia alleata è morta e la chiave per il Graal adesso è nelle mani di Kirei.”
Le pupille di Rider si allargarono alla rivelazione, mentre la mano di Saber si stringeva sull’elsa della nascosta Excalibur,  non voleva credere che fosse per colpa di Rider la morte Maiya il rapimento di Irisviel.
Kiritsugu sapeva di essere stato troppo emotivo in quel discorso, ma doveva ancora arrivare al punto in qui spiegava la sua logica del perché rifiutava questa logica: “Quando siamo arrivati alla nostra base operativa, le ultime parole della mia alleata furono che fossi stata tu a rapire Irisviel, ma ciò era impossibile visto che tu eri con me, perciò qualcuno deve aver assunto le tue sembianze e l’unico servant che può aver fatto qualcosa del genere è Berserker e solo con l’utilizzo di due incantesimi di comando da quello che so.”
Rider voleva far vedere il vantaggio se si sapeva quanti incantesimi di comando aveva spesso il master di Berserker, ma quello che avrebbe detto Kiritsugu dopo spense tutte le sue speranze della servant: “A quanto pare Kirei ha ucciso il sovraintendente e non credo solo per poter gestire la guerra alle sue condizioni, ma anche per rubare gli incantesimi di comando delle guerre precedenti, che avrà restituito al suo alleato per sostituire quelli spesi per far cambiare forma a Berserker.”
Quindi adesso avevano lo svantaggio che i loro nemici possedevano una scorta maggiore di incantesimi di comando, ma questo avrebbe dato più valenza nella strategia di Rider, che si basava sull’unità.
Oltre a questo Kiritsugu disse: “Inoltre non mi fido di te, potresti attaccare subito Saber non appena avrete finito di battere i vostri nemici.”
Samus stava cercando di trattenersi, perché altrimenti avrebbe attivato la Power Suit e gli avrebbe fatto saltare in aria la testa con il suo Power Beam, ma oltre al fatto che doveva mantenere questo fallimento di alleanza ancora in piedi, sarebbe stato stupido attaccare il master di Saber proprio davanti a lei.
Sapeva cosa l’uomo stava progettando, voleva che lei andasse da sola contro Archer o Berserker, in modo che fosse più indebolita durante il suo scontro contro Saber, o che muoia per dare a Saber un altro avversario, alla fine per quell’uomo non era importante.
La servant ormai aveva capito un altro motivo non detto per la quale Kiritsugu Emiya avrebbe dovuto tenere separate le due servant sul campo di battaglia, cosi lui avrebbe potuto concentrarsi sul suo avversario: Kirei Kotomine.
Rider non aveva nulla in contrario su questa parte della tattica, ma avrebbe voluto combattere con Saber in modo da rendere l’ultima fase della guerra meno stancante, ma a quanto pare Kiritsugu sembrava inamovibile riguardo a questa strategia.
Alla fine fu Rider, che stringendo i denti disse: “Bene, ma io andrò contro Archer, l’Arma Nobile di Berserker può prendere il controllo delle mie Armi Nobili se le tocca, quindi una Saber sarà un migliore avversario contro di lui. Io invece andrò contro Archer…”
Fu Saber a interromperla chiedendo: “Sei sicura Rider, Berserker è un avversario forte lo ammetto, ma Archer con la sua Arma Nobile è quasi una forza della natura e come hai già detto tu forse non è nemmeno il massimo del suo potere.”
Saber sembrava quasi preoccupata per la sua salute, ma Rider rispose: “Non ti preoccupare Saber, come già detto è arrogante e quindi non darà il massimo nello scontro, inoltre è pur sempre un Archer e quindi, anche se non lo sottovaluto, avrei un vantaggio negli scontri corpo a corpo.”
Kiritsugu sapeva che la servant non stava sottovalutando Archer, ma non credeva che Rider avesse molte chance di vincere contro un avversario del genere e per questo una parte di Kiritsugu era pieno di felicità per la possibilità di togliersi di mezzo questo servant cosi fastidioso.
Quindi questo significava che se Saber fosse riuscita ad uccidere Berserker, avrebbe dovuto poi scontrarsi contro Archer e molto probabilmente indebolita dal precedente scontro avrebbe perso contro un avversario di simile potenza e per questo Kiritsugu avrebbe dovuto concentrarsi su Kirei in modo da dare un vantaggio al suo servant.
Se fosse riuscito a prevaricare sul prete, non lo avrebbe ucciso, ma lo avrebbe obbligato (con un po' di tortura) a far suicidare Archer con un sigillo di comando, per conquistare finalmente la vittoria.
Intanto Samus stava osservando Kiritsugu cosi assorto nei suoi pensieri e sapeva che il master di Saber tramava qualcosa, la servant chiese spazientita: “Questa strategia invece è di tuo gradimento?”
Kiritsugu rispose con un semplice: “Si.”
Samus raccolse la mappa che aveva portato da terra, decisa di andare a controllare se ci fosse attività di servant attorno al perimetro del palazzo civico di Fuyuki e poi sarebbe andata al motel in qui aveva indirizzato Waver (questo era un ottimo modo per sviare possibili inseguitori).
Mentre la servant se ne stava andando venne fermata da Saber che le disse: “Aspetta Rider vorrei parlarti.”
Samus girò lo sguardo verso Artoria e la squadro dall’alto in basso, per poi guardare Kiritsugu che stava lentamente tornando a sedersi sulle scale, su qui si era seduto prima, nonostante volesse sembrare al massimo delle capacità Samus riconosceva i segnali di un uomo stanco.
 Rider annui e lei e Saber si allontanarono per parlare in privato finché non arrivarono all’ingresso d’entrata del tempio e appena prima che uno dei loro piedi potesse toccare la scalinata che faceva da via d’ingresso per il luogo di culto Rider chiese: “Allora cosa vuoi Saber?”
La servant che era stata Re dei Cavalieri disse semplicemente: “Mi scuso per il comportamento del mio master, la tua strategia era ottima e avrebbe molti più benefici sul lungo termine.”
Rider guardò Saber stupita, a dire il vero non doveva sorprendersi tanto di chi un tempo era re Artù, una persona lodata per il suo onore, ma un servant che si scusava per le azioni del master era il colmo per una come Samus, ma chiese con freddezza: “Se veramente apprezzavi così tanto la mia strategia perché non ne hai parlato con il tuo master?”
Artoria sapeva che ciò che stava per dire avrebbe fatto del male al suo orgoglio, ma lo avrebbe fatto perché era la verità e perché una persona che lei (nonostante tutto) rispettava gliel’ e quindi, dopo aver dato un occhiata a Kiritsugu che si era riseduto sulle scale di legno, della struttura religiosa, disse: “Non abbiamo cominciato il nostro rapporto master-servant nel migliore dei modi e a dirla tutta quando Caster ha attaccato e noi dopo la battaglia abbiamo condiviso le informazioni insieme a Lancer per il fatto che io abbia dato informazioni su Kirei e sulla reale identità del mio master non ha migliorato le cose.”
Samus arrivo alla conclusione che non lo aveva fatto per non peggiorare la situazione discutendo con il suo master, visto che il rapimento di una sua alleata importante, la morte di un'altra e il ritrovarsi in un’alleanza non voluta con un servant avversario non aveva di certo sollevato l’umore di Kiritsugu.
Samus annui e si giro per andarsene, quando Saber la fermo dicendole: “Sarebbe stato bello combattere fianco a fianco, contro i nostri nemici.”
Samus dava sempre le spalle ad Artoria, ma chiese: “Perché ti interessava così tanto combattere al mio fianco?”
Artoria disse: “Perché siamo più simili di quanto credi. Io non conosco il tuo passato, ma quelli occhi sono quelli di chi non ha mai lasciato il proprio sentiero, ce li abbiamo entrambe. Entrambe abbiamo dato tutto per aiutare il prossimo, ricoprendo i nostri ruoli fino alla fine non importa quanto pesanti per noi.”
Samus sposto la testa di lato guardando Saber con l’occhio sinistro e comprendendo ancora più affondo che la servant della spada nella sua vita aveva affrontato difficoltà e esperienze devastanti, quelle che ti rendono una persona degna del Trono degli Eroi, ma la servant della montagna disse: “Io e te non siamo così simili, abbiamo somiglianze, ma molte altre differenze, io non ho mai dovuto nascondere il mio sesso per aiutare gli altri, è semplicemente l’armatura che indosso che rende il mio sesso fraintendibile, inoltre io non ho mai seguito un codice cavalleresco o qualcosa di simile aiutavo gli altri perché ne avevo voglia o perché era il mio lavoro o entrambe le cose.”
Artoria abbasso lo sguardo e fece una domanda retorica: “Hai visto ciò che è successo con Lancer prima che morisse?”
Rider per un attimo parve stupita, per poi chiederei: “Quando l’hai scoperto?”
Artoria rispose alla domanda con un: “Beh è ovvio che insieme al mio master, sei la persona che ha tenuto più d’occhio il campo di battaglia in questa guerra e la tua conferma che possiedi famigli è stata un'altra prova sufficiente,” poi la servant della spada fisso il suo master tornato a sedere e disse “credo che lui l’abbia capito prima di me.”
Samus scosse la testa (ovviamente sapendo che se ci era arrivata Saber ci era arrivato perfino Kiritsugu), ma disse: “Quindi è per questo che ti sarebbe piaciuto combattere al mio fianco, a causa della tua delusione per il duello con Lancer?”
Artoria abbasso ancora di più lo sguardo, stavolta per la vergona e disse: “Si, mi dispiace Rider, ma questa guerra non mi ha dato alcuna soddisfazione, prima col duello con Lancer rovinato e poi una possibile alleanza temporanea con te, rovinati dall’interferenza del mio master.”
Le ultime parole quasi le ringhio, ma Samus, anche se non sopportava Kiritsugu incredibilmente difese le sue azioni: “Ha ragionato come uno stratega, tu eri ferita e Diarmuid era al massimo delle sue forze, ha sfruttato un interferenza esterna sul master di Diarmuid per poter distrarre il cavaliere e poi un sigillo di comando per aiutarti a ucciderlo, in modo da avere sia un avversario in meno, ma anche te dal massimo delle sue forze.”
Saber era stupita che Rider perdonasse così facilmente il comportamento di Kiritsugu Emiya (ok non era un cavaliere, ma atti cosi disonorevoli non erano in alcun modo giustificabili) e quando Artoria non capiva, molto spesso si infuriava come in quel momento: “Proprio tu giustifichi il comportamento del mio master?!”
Samus alzo la voce per spiegarsi: “Non giustifico un bel niente, in una situazione normale ciò che ha fatto a Diarmuid e alla sua master, è terribile e ingiustificabile, ma in questo momento siamo servant in mezzo alla Guerra del Santo Graal, ognuno di noi ha scelto di combattere per diritto a esprimere un desiderio. L’unica cosa che critico veramente del tuo master è la sua voglia di pace.”
Saber era ancora più stupita, non poteva credere che una delle poche cose con qui era d’accordo con Kiritsugu potesse essere criticata da una come Rider e quindi chiese: “Come puoi affermare che la pace sia qualcosa di criticabile?”
Rider rispose con fin troppa energia: “Lui non darà la pace, la imporra. Se raggiungerà il Graal e desidererà l’assenza di guerre e di conflitti, l’umanità intera sarà schiava della sua volontà e lui considererà ciò giusto secondo la sua visione che il fine giustifica i mezzi.”
Saber voleva in qualche modo difendere il suo master, dalle calunnie di Rider, ma non riusciva a trovarne né la forza né le motivazioni e intanto Rider continuava a parlare: “Una volta ammiravo un uomo come lui Adam Malkovich, il mio generale. Un uomo che era pronto a tutto per difendere la Federazione Galattica dai suoi nemici,  anche sacrificare di migliaia di soldati al suo comando e la sua, ma alla fine non importa il suo sacrificio finale, perché anche in quel ultimo momento in qui avrei voluto vedere umanità nel suo viso vedevo solo il generale, lo stratega, il soldato, nessun uomo.”
Artoria non conosceva cosa fosse questa Federazione Galattica, ma era ovvio che facesse parte del mito che aveva portato Rider a essere inclusa nel Trono degli Eroi, ma poteva quasi rispecchiarsi in questo Adam Malkovich (tranne nel suo utilitarismo), una figura di autorità solitaria, che aveva capito che per essere un buon leader doveva reprimere le emozioni.
“Il re deve stare solo”, le diceva Merlino, fin da quando era giovane e lei lo aveva accettato.
Rider alla fine disse: “Ciò che più mi fa pena di lui è che crede che il Graal sia il solo modo di portare la pace, se lui e gli altri esseri umani vogliono veramente la pace: non devono causare le guerre.”
Artoria rispose a quella affermazione dicendo: “Questo è un ragionamento infantile Rider, i secoli sono passati e nonostante i grandi traguardi raggiunti dall’umanità non sembra che la pace sia qualcosa di possibile.”
Rider però rispose con vemenza: “Allora significa che l’essere umano non ha ancora compreso veramente il significato di pace e quindi molti di loro non la desiderano davvero.”
Alla fine Rider si allontano da Saber mormorando: “Ho perso fin troppo tempo è meglio che torni dal mio master.”
Saber prima che Rider si smaterializzasse disse: “Rider, nonostante tutto, spero sinceramente che il tuo e il mio sia l’ultimo scontro di questa guerra.”
Samus sapeva che Artoria, nonostante le loro divergenze di opinioni, la rispettava e quindi disse prima di svanire: “Anche io lo spero.”
Quando Saber non percepì più la traccia di mana di Rider, poté finalmente abbassare le spalle e si giro dirigendosi di nuovo verso il suo master, che aveva osservato per tutto il tempo la loro chiacchierata, anche se Artoria aveva dato la privacy alla sua collega servant spostando la conversazione all’entrata del tempio, per rispetto.
Quando arrivo proprio affianco al proprio maestro esso le chiese: “Di cosa avete parlato?”
Artoria rispose seriamente con un: “Niente di rilevante.”
Dopo un po' di silenzio, Saber chiese: “Master è vero che Assassin è morto?”
Kiritsugu dopo tre secondi di totale silenzio disse: “Non ne sono sicuro, ma non è importante se è morto abbiamo un avversario in meno, se è vivo potrebbe eliminare il master di Rider, anche se è vero che non si è fatto vedere per molto tempo, ma forse Kirei se lo tiene come ultimo asso nella manica.”
Saber sbuffo esasperata dal comportamento del suo master, anche in un’alleanza l’unica cosa che pensava era vincere e sfruttare le debolezze e le insicurezze degli altri per vincere, al che disse stanca: “Se hai bisogno di me, chiamami.”
Poco dopo svani, tornando in forma spirituale, mentre ormai l’unica cosa rimasta da fare per loro era prepararsi e attendere la sera.
Kiritsugu pensò come questa alleanza non fosse prevista nei suoi piani originali, ma in fondo anche Saber non lo era stata.
 
Kirei Kotomine, in quel momento provava eccitazione, voleva che la sera arrivasse più in fretta possibile, in modo che finalmente potesse scontrarsi con Kiritsugu Emiya.
Quando era tornato da suo padre dicendogli che Tokiomi Toshaka era stato assassinato da Kiritsugu Emiya, che era riuscito a sfondare le difese di Villa Toshaka e sfuggire all’ira di Archer.
Risei abbocco all’esca e ascolto come Archer fosse d’accordo di essere il nuovo servant di Kirei e aiutarlo a vincere il Graal per far accadere il miracolo, Risei fu d’accordo, fu la seconda parte del piano che non gli andava molto a genio e cioè concedergli gli incantesimi di comando inutilizzati dalle guerre precedenti.
Risei era il sovraintendente e quindi la sua posizione doveva essere neutrale, eppure per tutta la durata del conflitto lui e Tokiomi Toshaka avevano programmato vantaggi per quest’ultimo, anche la presenza di Kirei in questa guerra e la sua evocazione di Assassin era solo per essere un misero aiuto per la vittoria di Toshaka.
Pero se il Graal aveva chiamato lui come uno dei partecipanti doveva esserci una ragione.
Alla fine per convincere suo padre Kirei gli ricordo che Kiritsugu aveva assassinato Tokiomi in pieno giorno, mentre il conflitto doveva svolgersi di notte e quindi aveva ignorato una delle regole fondamentali della Guerra del Santo Graal e a malincuore il vecchio prete concesse a suo figlio l’uso dei suoi incantesimi di comando.
Poi quando girò la schiena, deluso da sé stesso e per la scelta che aveva fatto, diede le spalle al figlio e Kirei senti per la seconda volta quella gioia che si prova a uccidere qualcuno che si fidava di lui.
Tre chiavi nere nella schiena, bastarono a Kirei per uccidere il padre, che in una pozza di sangue, allungando il braccio destro, ormai sprovvisto degli incantesimi di comando, rantolando un semplice “figlio”, esalo i suoi ultimi respiri.
Gilgamesh ovviamente commento la scena, definendola sublime nella sua poca originalità, ma Kirei non poteva concentrarsi sulle critiche del suo servitore, invece si rese presto conto che nel suo volto c’era un sorriso ben più ampio di quello che aveva quando uccise il suo maestro, in effetti stava provando una felicità estasiante.
Poi si ricordo della moglie Claudia, la donna che forse era l’essere che l’aveva compreso meglio e che lo aveva amato di più, di come si suicido solo per dimostrargli che l’amore che lei provava per lui era ricambiato, Kirei pianse quella morte, ma non per tristezza, ma perché voleva essere lui ad ucciderla.
Forse con l’uccisione del padre, aveva finalmente provato la sensazione che non era riuscito a provare quella volta? La sensazione di uccidere qualcuno che lo amava.
Poi si diresse verso Villa Matou e recupero il guarito Kariya Matou e il suo servant e gli spiegò che Berserker avrebbe dovuto rapire e portargli Irisviel Von Einzbern il recipiente del Graal, cambiando forma in quella di Rider, a quanto pare Kariya non sapeva di questa abilità della classe Berserker e allora Kirei gli spiegò come questo fosse possibile spendendo due incantesimi di comando.
Il rappresentante dei Matou lo fece e il piano andò a gonfie vele, Berserker divenne una copia perfetta di Rider in armatura e evocando una coppia dell’Arma Nobile di questa, ritorno mezz’ora dopo con una Irisviel svenuta e con basse aspettative di vita.
Kirei sfrutto i suoi incantesimi di comando extra per donargli altri due a Kariya Matou, per sostituire i due che aveva usato per far cambiare forma a Berserker, per poi ricordargli ciò che gli aveva detto quando lo guari di una piccola parte delle sue ferite, gli aveva promesso il Santo Graal e di servirli Tokiomi Toshaka su un piatto d’argento e  per quest’ultima promessa gli disse che Tokiomi lo aspettava nella chiesa di Fuyuki a mezzanotte e Kariya abbocco a questa mezza verità.
Era molto facile manipolare un uomo disperato e accecato dall’odio, ma Kirei aveva percepito una presenza che aveva osservato tutto lo svolgersi degli eventi e quando Kariya se ne andò ordino a chiunque si nascondesse di farsi vedere, per scoprire che non era altri che Zouken Matou.
All’inizio credeva che fosse lì per ucciderlo, in modo che non conducesse Kariya alla disfatta, ma il vecchio nego la cosa e disse che tra la sofferenza di Kiraya e la vittoria dei Matou nella guerra non sapeva che scegliere.
Kirei capi che Zouken non si era nemmeno impegnato per portarsi la vittoria in questa guerra, ma aveva dato a Kariya, un mago cosi inesperto da aver bisogno di famigli per concedergli il mana, Berserker come servant, potente, ma allo stesso tempo instabile e dispendioso di energie, tutto ciò che aveva fatto era per far soffrire il suo stesso figlio.
Quando Kirei glielo disse, Zouken rispose che lui e Kotomine erano entrambi due vermi che banchettavano con le carni del moribondo Matou, Kirei a quel punto non sapeva nemmeno lui perché colpi il corpo del vecchio mago con due chiavi nere, ma a quanto pare non poteva danneggiare un corpo fatto principalmente di famigli (specie se quei famigli erano uno sciame fatto di vermi magici) e prima di andarsene la voce del patriarca dei Matou gli disse che l’avrebbe tenuto d’occhio.
Kirei non comprendeva il perché avesse attaccato il patriarca dei Matou, probabilmente i suoi anni di addestramento da esecutore della chiesa avevano preso il sopravvento sul suo corpo, oppure era disgustato dal paragone tra lui e l’anziano Matou?
Alla fine però lo spettacolo che aveva preparato per il Re degli Eroi era pronto, mise il cadavere di Tokiomi su una degli inginocchiatoi intorno alle nove e mezza di sera, per poi fare una telefonata a casa Zenjou.
L’attesa fu snervante, sembrava quasi che la mezzanotte non arrivasse mai, ma quando arrivo con lei arrivo Kariya puntualissimo anche nel suo strisciare i piedi per terra sempre più affaticato e ferito.
Mentre Kirei e Gilgamesh osservavano la scena dal pulpito della chiesa, videro come Kariya accecato dalla rabbia e dal dolore si diresse verso il cadavere di Tokiomi, ma non appena gli tocco la spalla il corpo cadde e il master di Berserker si accorse che il suo avversario era già morto, il Matou rinegato non poté rimanere sotto shock troppo a lungo perché una voce proveniente da dietro di lui, chiamo il suo nome e lo fece girare per rendersi conto della terribile verità che quella voce apparteneva a Aoi Toshaka.
I tempi erano stati perfetti, Aoi era arrivata al momento giusto, non troppo presto perché avrebbe potuto incontrare Kariya lungo la strada e dirigersi con lui alla chiesa o ancora peggio trovare lei stessa il corpo di Tokiomi e chiedere a Kariya di aiutarla, né troppo tardi per permettere a Kariya di andarsene o di trovarlo a uscire dalla chiesa per (con un po' di fortuna) spiegarsi.
La donna stava gridando in preda all’ira e al dolore per la morte di suo marito, mentre Kariya cercava debolmente (e senza successo) di spiegarsi, ma alla fine Kirei osservo come la psiche di Kariya si spezzo quando la donna gli urlo che un essere come lui non aveva mai amato nessuno e mentre Kariya confessava che aveva amato qualcuno e che quel qualcuno era lei e per lei aveva sopportato dolori atroci, il suo corpo era sopra a quello di Aoi, mentre la sua mano strangolava il corpo della donna.
Alla fine non uccise Aoi, ma la feri gravemente, ma quando si riprese da questo eccesso di rabbia causata dal dolore sia fisico che mentale si rese conto di ciò che aveva fatto, comincio a piangere e a strisciare il piede fuori dalla chiesa.
Gilgamesh la definì una pessima commedia, ma un ottimo inizio, Kirei ribatté che pensava alla morte di suo padre come a un ottimo inizio.
Il Re degli Eroi però lo avverti che a quanto pare Kiritsugu e il suo servant non erano cascati, nel trucco del falso Rider e nonostante le informazioni avute durante la giornata di Saber che aveva perlustrato l’intera città, a cavallo di una strana moto.
Alla fine dovette confrontarsi con l’homunculus degli Einzbern, era così debole che dovette creare un cerchio magico per darle abbastanza energia da fare in modo che si svegliasse e quando lei lo fece le disse che nonostante tutto lui dovrebbe ricevere la gratitudine degli Einzbern visto che lui avrebbe completato il rituale per la convocazione del Graal.
La donna lo guardava con uno sguardo carico di odio e paura, si ricordava molto bene dello scontro nella foresta e di come l’aveva quasi uccisa, ma finché le sue forze glielo concedevano teneva uno sguardo fisso su di lui come segno di sfida e lei gli disse che l’unico desiderio che sarebbe stato fatto al Graal era quello di Kiritsugu e cioè la pace nel mondo.
Kirei a questa rivelazione rimase stupito, un essere come Kiritsugu vuoto e che viveva circondato dalla violenza per tutta la vita, voleva qualcosa di così infantile come la pace nel mondo, non voleva crederci.
Derise il sogno di Kiritsugu in faccia all’homunculus degli Einzbern, dicendo che ciò era una cosa di sciocco e impossibile, il conflitto era intrinsecamente parte della natura umana, ma lei disse che proprio per questo Emiya aveva bisogno di un miracolo, qualcosa che solo il Santo Graal avrebbe potuto darli.
Alla fine lei disse che questa era la differenza tra Kiritsugu Emiya e Kirei Kotomine: Kiritsugu Emiya nonostante la sofferenza che gli avrebbe portato aveva bisogno di amare, di credere in qualcosa, un ideale, qualcosa che Kirei non ha mai e non avrebbe mai potuto provare.
Kirei rimase profondamente deluso da ciò, Kiritsugu l’uomo che doveva essere vuoto come lui, una macchina da guerra stermina maghi, la sua vita parallela, l’uomo che voleva incontrare in questa guerra per capire di più di sé stesso e sulla sua natura, alla fine era tutto il contrario di ciò che si aspettava.
Mentre spezzava il collo al recipiente del Graal minore, per dar il via al rituale di convocazione del Graal minore, si rese conto che ciò non era una cosa negativa, anzi tutt’altro, in questa guerra finalmente aveva trovato il suo scopo e cioè distruggere gli ideali di Kiritsugu Emiya davanti al Graal stesso, guardare il dolore che avrebbe portato all’Assassino di Maghi avrebbe dato così tanta felicità a Kirei.
Kirei stava ricordando tutto questo, mentre emetteva il segnale nel cielo di “Successo” e “Vittoria”, ormai sapeva che tutti comprendevano che quella sarebbe stata l’ultima notte, ma quelle sfere di luce formate da alta condensazione di mana, avrebbero mandato ai master di Saber e Rider, insieme a suddetti servant il messaggio “Sfidatemi se ne avete il coraggio” (forse si stava lasciando influenzare un po' troppo da Gilgamesh).
Archer a quanto pare stava osservando lo svolgersi della scena da sopra un tetto del palazzo civico della città, gli disse: “Mi sembri particolarmente feroce stasera Kirei.”
Poi il re di Uruk scese da esso con un balzo e si porto al fianco del suo nuovo master e gli chiese: “Adesso cosa farai? Vuoi che stia qui con te?”
Kirei rispose con un tono che nascondeva la sua eccitazione per ciò che sarebbe arrivato: “Se scatenassi la tua potenza a distanza ravvicinata metteresti in pericolo il rituale. Se vuoi combattere a tutta forza, vai fuori e incontrali.”
Gilgamesh disse: “Benissimo e se questo posto venisse attaccato mentre io non sono presente?”
Sul viso di Kirei comparve un sorrisetto e chiese al suo servant: “Mi permetteresti di usare il sigillo di comando per salvarmi?”
Gilgamesh rispose: “Si, ma non garantisco la sicurezza del Graal. Stasera non mi conterrò.”
Kirei disse: “Sarebbe la cosa peggiore, ma se ciò dovesse accadere sarà semplicemente destino.”
Gilgamesh disse incuriosito: “Kirei hai finalmente trovato la tua ragione per combattere. Ma non hai ancora nessuna richiesta da fare al Graal?”
Kirei scosse la testa e disse: “Non mi viene in mente nulla. Spero solo che niente in questa battaglia interferisca.”
Gilgamesh sorrise e disse: “Mi sembra molto difficile, visto la presenza di una Rider impicciona e molto brava a rovinare i piani degli altri, mi occuperò di lei.”
Poi comincio ad allontanarsi dal suo master, per prima fermarsi e dire: “Nel caso Saber arrivi qui prima del mio ritorno, lascia che Berserker la intrattenga un po'.”
Kirei rispose laconico: “Lo farò.”
Gilgamesh poi chiese più serio: “A proposito di Saber, che è successo a quella bambola che era tanto importante per lei? Il recipiente del Graal è dentro di lei, vero?”
Kirei rispose onestamente: “L’ho uccisa. Non c’era ragione di lasciarla vivere.”
Gilgamesh si allontano ridendo e Kirei non poteva biasimarlo stava per accadere qualcosa di assolutamente stupendo.
 
Più o meno nello stesso periodo, in un albergo vicino al palazzo civico di Fuyuki (che Waver aveva trovato, sentendo la conversazione tra Kiritsugu e Rider e prevedendo ciò che avrebbe scelto Rider come futuro campo base), master e servant stavano guardando i segnali lanciati nel cielo, Waver stava decifrando il codice di essi: “Successo e Vittoria, questo Kirei ha già usato il Graal?”
Samus disse: “No, cerca solo di attirare l’attenzione per portarci da lui in modo che stasera finisca tutto.”
Rider si smaterializzo e si materializzò di nuovo in strada, fuori dall’edificio e appena sotto la finestra di Waver, mentre il suo master le urlava: “Cosa stai facendo?”
Samus disse semplicemente: “Vado incontro il destino.”
E dopo queste parole la servant chiamo la sua Cannoniera e la nave apparve proprio davanti a lei, erano ancora presenti squarci sul telaio della navicella spaziale, dovuti allo scontro con Archer al porto, quando Waver era in coma non aveva avuto il tempo per riparare molti danni, ma sicuramente era messa meglio di quando era uscita dallo scontro.
La servant Rider entro nella sua Arma Nobile e mettendosi ai comandi di essa, le fece prendere il volo e porto il retro di essa verso la finestra dove si affacciava il suo master e riapri la portiera per far vedere al suo master gli interni della suddetta navicella, invitandolo a salire.
Waver però aveva preso una decisione e la disse al suo servant: “Samus ascoltami… io ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per me e mi dispiace di essere stato una zavorra per te.”
La servant non voleva parlare in questo momento doveva sbrigarsi e disse: “Master ascoltami non abbiamo temp…”
Venne interrotta da Waver che disse: “FAMMI FINIRE. Tu hai un desiderio, quello di salvare il tuo pianeta dal suo destino originale, mentre io sono entrato in questa guerra solo per dimostrarmi alla pari con i maghi di grandi lignaggi, una dimostrazione che anche un nessuno come me con il suo impegno e intelligenza poteva arrivare in alto, ma questa guerra mi ha dimostrato tutto il contrario.
Dopo un minuto di pausa, Rider parlò dal suo auricolare e gli chiese stizzita: “Quindi che vuoi fare? Abbandonarmi proprio in questo momento?”
Il giovane master scosse la testa e osservo gli incantesimi di comando sul dorso della sua mano destra, per darsi la forza in quel momento e poi pronunciò le sue parole: “Mio servant. Con il mio incantesimo di comando ti ordino di combattere finché non ottieni la vittoria. E con un altro incantesimo di comando ti ordino, Rider, di vincere il Santo Graal. E con un altro incantesimo di comando ti ordino, Samus ricongiungiti con la tua famiglia.”
Samus non fermo ciò che stava accadendo, la servant senti un enorme quantità di energia magica investirla per poi scorrerle dentro il corpo e potenziarla e la mano voleva dirigersi verso il volante dell’astronave per dirigersi verso il palazzo civico, ma di sua spontanea volontà.
Però Rider voleva fermarsi solo un attimo per salutare il suo master e poté farlo solo grazie la sua Resistenza Magica e Azione Indipendente, quindi disse: “Waver, dei pochi maghi con qui ho avuto a che fare in questa guerra sei il migliore che ho conosciuto. Non abbatterti in fondo questa guerra non è la fine della tua vita.”
Waver osservo il pavimento della sua stanza d’albergo, molto triste, le lacrime quasi li cascavano dagli occhi, una parte di lui che era diventata più coraggiosa in questa guerra voleva che Rider gli dicesse di restare, ma la servant rimaneva in silenzio, uccidendo quella voce di coraggio nel ragazzo.
Il mago si tolse l’apparecchio elettronico datogli da Rider dall’orecchio per restituirglielo, ma essa, come se avesse percepito le sue intenzioni, gli disse attraverso l’oggetto: “Te lo regalo, tienilo come ricordo del tempo trascorso insieme.”
Waver ci pensò un attimo e poi si mise quell’apparecchio futuristico in tasca, mentre Samus gli disse: “Prendi un aereo per tornare in Inghilterra e vivi una lunga e felice vita Waver.”
Dette quelle parole Samus richiuse la portiera della Cannoniera e poi le fece prendere il volo, dirigendosi verso il Graal, mentre lasciava solo un giovane Valvet che si asciugava le lacrime con le maniche della maglia.
 
Mentre Samus si dirigeva verso il palazzo civico di Fuyuki pensava a Waver e come il ragazzo non si fosse liberato delle sue insicurezze in questa guerra e come lei non gli abbia dato una mano in questo, ma in fondo era meglio che fosse andata cosi, non si sarebbe mai perdonata se il ragazzo si fosse fatto ammazzare per dimostrare qualcosa.
Adesso toccava a lei, sfruttare gli ultimi grandi contributi del suo master per poter vincere la coppa, l’utilizzo degli ultimi incantesimi di comando avevano riempito il corpo di Rider d’energia e tutto questo mana extra, si stava diffondendo nelle sue due Armi Nobili, per poterle riparare dai piccoli danni su di esse (soprattutto sulla Cannoniera).
Intanto in tutto questo, ripassava anche la strategia che avrebbe dovuto utilizzare contro Archer e ancora adesso quella migliore era colpirlo a distanza ravvicinata, nonostante questo doveva cercare altri punti deboli nel servant avversario, uno di questi era ovviamente l’ arroganza, ma non una di quelle arroganze fatte per coprire le proprie insicurezze, ma proprio come se fosse un dato di fatto la sua importanza nel mondo.
SI ricordava ancora come si era definito “l’unico vero re di cielo e terra” oppure “colui che appartiene allo zenit del paradiso”, magari si trattava di un antico semidio?
Ma era difficile indovinare quale, visto che semidei sono sempre esistiti nella storia umana, ma non ne aveva mai sentito di uno che lanciava armi attraverso portali, se conoscesse la sua identità conoscerebbe meglio le sue debolezze.
Una serie di proiettili dorati volo verso di lei e grazie alla sua capacità di Equitazione e ai suoi riflessi rapidi riuscì a non far colpire la Cannoniera, ma era ovvio che Archer gli avesse lanciati non per colpire, ma per attirare l’attenzione su di lei.
Infatti poco più in alto di lei nel cielo, si trovava il veicolo aereo di Archer e li seduto sul trono in mezzo a esso il suddetto servant, che guardava la sua avversaria con beffarda irritazione e senza nemmeno pensare alle morti o feriti che l’impatto provocato dalle sue armi al suolo avrebbe causato.
Il servant della classe degli arcieri saluto la sua avversaria, denigrandola: “Salve bastarda, venuta qui per morire? Vediamo se sarai un intrattenimento decente, prima che tocchi a Saber.”
Rider quasi rapita, dalle parole del tiranno di Uruk e dalla rabbia che esse riuscivano a provocarla,  venne avvertita dal suo Occhio della Mente, che non si era ancora sentito il BOOM delle armi del suo avversario e immediatamente Rider sposto la Cannoniera di lato, prima che essa venisse completamente trafitta dalle armi che magicamente avevano cambiato direzione a mezz’aria ed erano tornati indietro.
Purtroppo per Samus, una lancia aveva distrutto uno dei suoi 4 propulsori e per questo la sua Cannoniera, appena riparata (a parte qualche piccolo graffio), adesso si trovava in netto svantaggio per quanto riguardava il piano aereo rispetto a Archer, quindi avrebbe dovuto agire subito.
Si portò davanti al Vimana di Archer e fece fuoco su di lui, con i  cannoni frontali della sua Cannoniera, due proiettili di mana condensato si diressero verso il Re degli Eroi (che anche se aveva Resistenza Magica non avrebbe mai potuto essere invulnerabile a del mana condensato), ma esso si difese lanciando due delle sue armi contro l’attacco di Rider, annullandolo.
L’esplosione generato dallo scontro dei due, generò una nube di fumo e quando essa si dissipo, Gilgamesh vide Rider dirigere la Cannoniera verso la parte opposta a lui e a salire ancora di più verso il cielo.
Nessuno dava le spalle al Re e si metteva più in alto di lui, ma nonostante questo pensiero Gilgamesh sorrise e disse: “Ah, è da parecchio tempo che non uso questo mio tesoro, quindi fammi divertire.”
E cosi ebbe inizio l’inseguimento aereo tra Rider e Archer, il Vimana di Archer sfrecciava dietro la Cannoniera di Rider, mentre sempre più portali spuntavano da dietro il trono di Archer che lanciavano sempre più armi contro il veicolo di Rider, che la servant manovrava (nonostante un propulsore andato) con grande abilità e schivava gli attacchi del suo avversario.
Purtroppo i cannoni della sua astronave erano montati solo davanti e non avevano capacità girevole, quindi non poteva rispondere al fuoco, ma la strategia di Samus in quel momento non era l’attacco, era avere la completa attenzione di Archer (e tentare di sopravvivere a essa).
In effetti Rider stava facendo affidamento costante sui suoi riflessi avanzati e le sue abilità di guida (e quindi la sua competenza in Equitazione) per tenere in piedi il più possibile la sua Arma Nobile fino al momento decisivo, ma le armi si avvicinavano sempre di più al telaio della sua corazza, sempre più precisa diventava la mira di Archer.
La servant alla fine portò la sua nave in verticale e essa sfreccio più in alto verso il cielo, mentre Archer osservava la scena più interessato dal suo seggio d’oro dicendo: “Se è così che la vuoi mettere ti accontenterò.”
E anche il Re degli Eroi portò in posizione verticale il suo veicolo, sfrecciando dietro la sua nemica, ma si chiedeva quale insulso piano aveva in mente la bastarda straniera, ma intanto le sue armi stavano cominciando a colpire quell’insulso veicolo.
Samus sentiva da dentro la navicella gli urti che essa stava ricevendo e lo schermo mostrava alla cacciatrice di taglie, quali zone della Cannoniera fossero state colpite, sapeva che mettersi in posizione verticale avrebbe reso la sua Arma Nobile più vulnerabile, ma ora doveva pensare a superare le nuvole del cielo per mettere in atto il suo piano, ma in questa posizione a causa della sua forma aereodinamica il veicolo di Archer era in vantaggio.
Sempre più in alto, mentre le armi di Archer continuavano a colpire sempre di più la Cannoniera provocando sempre più danni, alla fine essa usci dalle nuvole superando la loro altezza, Samus agi subito: spense i propulsori e giro la cannoniera di 180 gradi, adesso la visiera della cabina di comando puntava a Archer e per l’ennesima volta i cannoni della Cannoniera fecero fuoco sul Vimana, ma questa volta a raffica.
Intanto Archer osservava la mossa della sua avversaria dicendo con il suo solito sorriso: “Non funzionerà.”
Sfruttando ancora di più la sua Arma Nobile, l’arciere dorato, non solo sfruttava le sue armi per disintegrare i proiettili di mana della Cannoniera, ma per abbatterla ora che stava precipitando ad alta velocità verso di lui e quindi era sempre più facile colpirla.
Ma il Re di Uruk non aveva capito che il piano di Rider, non era mai stato quello di colpirlo con i suoi cannoni da una posizione di vantaggio o schiantarsi su di lui con la sua Cannoniera.
Invece Rider permise che l’Arma Nobile di Archer distruggesse la sua Cannoniera il più possibile, anche quando i suoi cannoni e i suoi propulsori vennero distrutti la servant non mostrava paura, ma anzi fece apparire su di sé la sua Power Suit: L’armatura della Protettrice della Galassia, per prepararsi per la parte finale del piano.
Alla fine quando mancavano solo dieci metri all’impatto tra la Cannoniera e il Vimana, la corazza esterna della Cannoniera era completamente distrutta e fu proprio in quel momento in qui Archer lanciava ben trenta armi allo stesso tempo per polverizzarla, che Rider disattivo la sua Arma Nobile secondaria e si butto sul Re degli Eroi.
Gilgamesh rimase stupito della mossa di Rider, con la sua corporatura più piccola (rispetto alla Cannoniera), aveva schivato tutte le armi che si erano lanciate sulla Cannoniera, mentre esse colpivano l’una le altre e le poche rimaste Gilgamesh non poteva nemmeno deviarle senza il rischio che lo colpissero.
Insomma, il re di Uruk non poté nemmeno esclamare un sonoro: COSA, che l’armatura di Rider si scontro contro la sua dorata corazza, non solo l’urto feri il Re degli Eroi, ma la forza del corpo di Rider (vestito con la sua armatura) che si scontrava con l’armatura d’oro di Gilgamesh fu abbastanza forte da spaccare il trono del Vimana e facendo precipitare i due servant aggrovigliati verso la terra.
La strategia di Samus però non si limitava a separare Archer dal suo amato veicolo, ma distruggerlo completamente per toglierli un altro vantaggio, infatti nella sua caduta verso Archer, quando era in parallelo con il Vimana la servant appiccicò su di esso due dei suoi esplosivi e proprio in quel momento gli senti esplodere dietro di lei distruggendo il veicolo dell’ “unico vero re di cielo e terra”.
Gilgamesh vide davanti a sé la distruzione del suo amato Vimana, causata da quella che non doveva nemmeno essere un’Arma Nobile, mentre la puttana che aveva provocato questo sacrilegio alla sua persona stava tentando di tenerlo fermo, mentre il suo maledetto cannone montato sull’armatura mirava alla sua testa.
Prima però che la sua testa venisse fatta saltare in aria dal Power Beam di Rider, Gilgamesh la colpi con un potente calcio nello stomaco, allentandola da lui e separando i loro corpi.
Nonostante l’enorme dolore provato dal calcio di Gilgamesh, Samus apri il fuoco, ma nonostante la sua competenza in Marksman non prese bene la mira e manco il bersaglio di ben tre metri, ma non era un’impresa facile mentre il suo corpo stava cadendo a migliaia di metri d’altezza verso la terra.
Ormai la sua Cannoniera era completamente distrutta e inutilizzabile, quindi doveva trovare un altro modo per sopravvivere a quella caduta.
Quando si trovava più o meno a cento metri da terra, vide dove stava per cadere, su un ponte rosso (a quanto pare andavano di moda a Fuyuki) e immediatamente ebbe un idea, quando si trovava a poco meno di trenta metri dal terreno, sparo dal suo Power Beam il suo rampino che si aggrappo a uno dei cavi del ponte e sfruttando il dondolio creatosi attero in relativa sicurezza.
Ora doveva solo cercare dove fosse atterrato il corpo di Archer, per confermare la sua morte, ma non poté nemmeno cominciare la ricerca, che una serie di Armi Nobili si abbatte su di lei, ma per fortuna grazie ai suoi riflessi pronti (e al Occhio della Mente), riuscì a saltare all’indietro e evitare di essere trafitta da esse, ma l’esplosione generata dall’impatto la sbalzo all’indietro.
Il Re degli Eroi osservava la sua avversaria dall’alto, con i piedi che toccavano l’aria, come un comune bastardo avrebbe toccato la terra, possibile solo grazie a uno delle sue mille Armi Nobili, ed era assolutamente furioso, questa cagna straniera non solo si era infiltrata nel suo giardino per rubare un suo tesoro, ma aveva avuto il coraggio di distruggere il suo veicolo personale e di provare a ferirlo con le sue sudicie mani, credeva onestamente di poter vincere contro di lui, Gilgamesh le avrebbe mostrato quanto si sbagliava e l’avrebbe rimessa al suo posto.
Altri sedici portali si aprirono alle spalle di Archer che ringhio un semplice: “Muori”, prima che sedici armi si diressero verso la povera Samus, che si appallottolo nella sua forma Morph-Ball e si mise a rotolare all’indietro schivando le armi che le venivano lanciate contro, ma la servant con l’armatura non si mise solo a schivare i colpi del suo avversario.
Arrivata alla fine del ponte, fece una totale inversione a U e uso le travi del ponte come una pista di lancio contro Archer e sfreccio su di esse, come sfera in movimento era molto più difficile da colpire per Archer che si limitava a levitare sopra di lei (quindi anche levitazione sulle sue abilità, bene) e a aprire portali nella speranza che qualsiasi arma nel suo arsenale potesse colpirla e ucciderla.
Ma la Morph-Ball arrivata alla fine del suo percorso e con un enorme balzo, si scaglio verso Archer, che però apri un portale davanti a sé per lanciarli contro una varia serie di spade per impalare la sua avversaria, ma la sua avversaria tornata a mezz’aria nella sua forma bipede aveva da obiettare.
Non appena le spade sfrecciarono verso di lei Samus attivo l’Attacco a Vite e con una giravolta mortale in aria, il suo corpo venne circondato da elettricità e distrusse le spade che la colpivano senza il mino danno, rendendo il Re degli Eroi sempre più frustrato, sempre più arrabbiato e sempre più pericoloso.
Nello slancio dovuto alla forza originata del suo Attacco a Vite, Rider si era messo più in alto di Archer, che lo considerava quasi come uno sbeffeggio da parte della sua nemica, che però in quel momento non stava di certo pensando a come burlarsi dell’avversario, ma a come ucciderlo e quindi miro con il suo Power Beam e sparo il suo Raggio a Onda.
Nel vedersi arrivare questa onda di mana condensato Archer evocò dai suoi portali, due enormi scudi d’oro per proteggerlo dal colpo, ma a quanto pare Gilgamesh non aveva visto la battaglia al castello degli Einzbern, né ascoltato i rapporti di Kirei a Tokiomi riguardo la battaglia tra Rider e gli Assassin (era troppo occupato a ridere del patetico modo in qui Tokiomi cercava di tenere un comportamento elegante) e quindi l’attacco specificatamente progettato per abbattere barriere, spezzo i due scudi.
Gilgamesh indignato e stupito, urlo un: “COSA?” per l’ennesima volta in quella notte, poco prima che l’onda si abbattesse su di lui, il Re degli Eroi rimase in piedi a levitare nell’aria, ma lo stesso non si poté dire della sua armatura dorata, la qui parte superiore crollo a terra a causa della potenza dell’attacco di Rider e nonostante la sua Resistenza Magica (che si era purtroppo ridotta da quando aveva cambiato master), questa competenza della classe Archer non poteva salvarlo da un attacco basato sul puro mana e sul suo petto si apri un enorme squarcio dal quale usci sangue.
Archer ormai aveva perso la parte superiore della sua armatura dorata e era nudo dalla vita in su, i capelli che prima erano dritti verso il cielo, adesso ricadevano intorno alla testa in un taglio a scodella nonostante tutto ben curato, mentre sul suo petto e sulle sue braccia erano presenti una serie di tatuaggi rossi, però difficilmente riconoscibili a causa del sangue che usciva dalla ferita appena aperta sul suo petto.
Intanto la gravità stava di nuovo avendo effetto sul corpo di Samus e stava ricadendo verso terra, ma di nuovo sparo il suo rampino e si rimise sul ponte soddisfatta dei danni che aveva causato ad Archer, ma non appena i suoi piedi toccarono terra, una spada le distrusse il fianco sinistro dell’armatura, una seconda spada le trapasso lo stesso fianco sinistro facendola sanguinare e una terza stava per staccarle la testa, ma la servant in armatura con i suoi rapidi riflessi e il suo Power Beam distrusse l’arma prima che questo potesse realizzarsi.
Se prima Gilgamesh era furioso, adesso il suo corpo fremeva di rabbia e davanti alla servant che adesso gli aveva anche distrutto l’armatura e l’aveva anche ferito, quella bastarda straniera stava cercando di umiliarlo e ci stava anche riuscendo, l’avrebbe fatta soffrire, l’avrebbe completamente distrutta, le avrebbe fatto chiedere pietà.
E dietro di lui comparvero centinaia di portali dorati, che illuminavo dall’alto il ponte rosso e la servant che stava sotto di essi, chiedendosi come avrebbe dovuto sopravvivere a una raffica del genere e intanto il re dorato comincio a schernirlo: “Allora cosa hai intenzione di fare cagna? Quell’armatura ha qualche altro trucco?”
Samus da sotto l’elmo della sua Power Suit, emise solo un piccolo sussurro come risposta: “Soltanto un altro.”
Detto questo, alcuni buchi cominciarono aprirsi dal dorso della sua armatura e da essi volarono fuori cinque missili a rivelamento termico, che puntarono automaticamente a Gilgamesh che osservò la scena con maniacale furia, per poi ricordarsi che metà della sua armatura se né era andata e quindi adesso era più vulnerabile agli attacchi e quindi fece precipitare tutte le sue armi verso il suolo sia come difesa che come attacco.
Quella era la mossa che Rider accettava, puntava sul fatto che preso alla sprovvista da questa sua nuova mossa, Archer non si sarebbe concentrato sul mirare e grazie a questo lei avrebbe potuto evitare più agilmente questa pioggia di Armi Nobili per poter saltare giù dal ponte.
Infatti, mentre intorno a lei, armi cadevano e esplodevano al contatto col suolo, Rider corse verso il  lato sinistro del ponte, non importa quanto il fianco sinistro sanguinasse e le facesse male o come il suo braccio sinistro, scoperto dalla protezione della Power Suit, bruciasse a causa dell’esplosione di un ascia che era atterrata al suo fianco, con un enorme balzo si getto giù dal ponte.
Attero in acqua, ma grazie all’essere molto alta, toccava il fondale e grazie al cielo, facendo parte di lei, la Power Suit, non l’appesantiva (sarebbe stato ridicolo un servant che moriva affogato per colpa della sua stessa Arma Nobile) e quando si sposto più vicino alla riva, in modo che solo i suoi stivali fossero in contatto con l’acqua, la servant vide il ponte rosso crollare sotto la potenza delle armi di Archer, alla fine dopo un enorme BOOM, di esso rimasero solo i detriti sul letto del fiume.
Samus sapeva che nonostante l’utilizzo dei tre incantesimi di comando di Waver le rimaneva ancora solo metà del mana a disposizione, aveva usato troppo le sue Armi Nobili al massimo delle loro potenzialità in questo scontro, inoltre Archer era ancora vivo nonostante i suoi sforzi.
Fortuna aveva l’Azione Indipendente avrebbe potuto risparmiare del mana in più per il suo scontro con Saber o Berserker, inoltre Archer adesso era molto più scoperto di prima il suo Raggio a Onda oltre a ferirlo gli aveva rotto la sua armatura dorata quindi avrebbe dovuto trovare un modo di ucciderlo in un unico colpo.
Quindi la servant caricò il suo Power Beam come aveva fatto al porto, nella speranza che il super raggio di mana condensato, sparato da esso avrebbe ucciso Archer.
In effetti sopra il ponte crollato, non si trovava più l’immagine del Re degli Eroi che camminava nell’aria. Dove era finito?
All’improvviso si senti il suono del tintinnio di catene e all’improvviso il suo Power Beam, venne intrappolato da una lunga e spessa catena, che le tirava il braccio destro verso l’alto con estrema violenza, sembrava che glielo volesse spaccare.
La catena sembrava una catena normale all’apparenza (anche se Samus poteva sentire il mana provenire da essa), ma era collegato al suo ultimo anello, una specie di lancia d’oro che si era incastonata nel terreno e inoltre la catena stava uscendo da un portale dorato e sembrava quasi come se la servant in armatura non avesse visto ancora tutta la sua lunghezza.
Non c’era bisogno di un genio per sapere che quell’arma non poteva appartenere ad altri se non ad Archer e a quel punto Samus non poté che chiedersi mentalmente: Ma quante cazzo di Armi Nobili possiede?
La servant cercò di liberarsi della catena, ma non appena il suo debole e ustionato braccio sinistro provo a toccare la catena, venne anche lui afferrato dalla stessa catena, metallica che però questa volta comparve da un portale a sinistra della servant e come la sua gemella sollevo l’arto di Samus in alto e tiro così forte che Rider ringhio per il dolore.
Rider allora capi qual era l’obiettivo del suo avversario e cioè intrappolarla, ma non lo avrebbe permesso così facilmente, anche se sarebbe stato uno spreco di mana provo di nuovo a usare l’Attacco a Vite per potersi liberare le catene (anche a costo di slogarsi, rompersi o addirittura staccarsi le braccia), ma non fu così rapida e un’altra serie di catene si legarono intorno ai suoi piedi.
Prima che anche il suo collo fosse bloccato Samus vide come intorno a lei si trovavano otto portali dorati di Archer, dal quale uscirono una lunga serie di catene le quali oltre alle gambe e alle braccia si avvolsero attorno al suo suddetto collo, al suo addome e alle sue spalle, la servant Rider era completamente intrappolata.
Sembrava quasi come se la catena volesse spaccarla in due metà, come se non bastasse la catena al collo non solo non gli permetteva di muoverlo per guardarsi attorno, ma si stringeva specificatamente per spezzarglielo, ma per il collo almeno era ancora protetta dalla sua armatura, ma per il braccio sinistro c’era ben poco da fare.
All’improvviso però Samus senti un dolore allucinante, provenire dal suo ventre e non c’era nemmeno bisogno di spostare lo sguardo per capire cosa lo aveva causato, Archer aveva aperto un altro dei suoi portali dietro di lei e una serie di lance si era lanciata verso di lei, penetrandola dalla schiena allo stomaco.
La cacciatrice di taglie diventata la servant Rider, sputo il suo sangue sulla visiera del suo elmo, mentre a causa dell’atroce dolore non si rese nemmeno conto che il suo braccio sinistro si era staccato dal corpo.
Archer intanto osservava la scena con un sorrisetto sadico sul volto, quanto è stato bello farla a pezzi, come lei aveva fatto a pezzi la sua armatura, infondo l’armatura straniera non valeva poi così tanto come premio di guerra, ma la sofferenza di questa bellissima cagna valeva sicuramente lo spreco di tempo che erano stati i primi tre quarti di questa guerra.
Il Re degli “Eroi” scese dal cielo come un uomo scende da una normale scala, osservando quello spettacolo raccapricciante di una guerriera trasformata in un pezzo di carne sanguinante, con depravato piacere.
Quando i suoi piedi erano a pochi a centimetri da toccare al suolo, afferro l’elmo della cacciatrice di taglie e lo tolse dall’armatura, lasciandole il volto scoperto, la sua bocca continuava a grondare sangue, mentre i suoi lunghi capelli biondi, cadevano lungo le sue spalle, ancora perfettamente lucenti e i suoi bellissimi occhi verdi che stavano diventando sempre più vuoti.
Che bella preda aveva scelto il Re degli eroi e non poteva fare a meno di comparare la sua bellezza con quella di Saber, entrambe dai capelli biondo grano, gli occhi verde smeraldo e quei bei visini dall’espressione cosi stoica, la differenza sostanziale tra le due era che Saber era una donna intrappolata nel corpo di una giovane fanciulla, Rider invece aveva il corpo di una dea della fertilità.
C’era dell’altro però Saber era una bambina a qui erano stati inculcati stupidi ideali e li sostenevano ancora oggi, nonostante tutto il dolore che gli avevano portato, a testa alta, mentre Rider non credeva negli ideali eppure seguiva cose come altruismo e cura verso il prossimo come se fossero la sua disgustosa natura.
In parole povere una era una regina, l’altra una concubina.
Comunque Gilgamesh si sarebbe goduto la sofferenza, di questa baldracca fino alla fine, sarebbe stato l’antipasto, mentre Saber la sua portata principale.
Da uno dei suoi portali dorati, un’emanazione della sua Arma Nobile principale le Porte di Babilonia, il Re di Uruk pesco un pugnale completamente dorato e comincio a dondolarlo lentamente tra le sue mani, per poi passare delicatamente un dito sulla lama affilata e disse con voce severa, ma contenta: “Finalmente ti trovi, dove avresti sempre dovuto essere cagna, cioè alla merce dell’unico vero re.”
Mentre la lama cominciava a penetrare nella guancia sinistra di Samus, la servant non sentiva nemmeno il freddo tocco dell’oro sulla sua pelle, le uniche cose su qui poteva concentrarsi è quanto fosse dolorosa la sua morte e quanto alla fine tutti gli sforzi che lei e Waver avevano compiuto non fossero abbastanza per la vittoria.
Riusciva a sentire come tutta la sua forza stava svanendo e anche il mana che formava il suo corpo, la stava velocemente lasciando, alla fine aveva perso per mano di un avversario che era così potente da non dover nemmeno impegnarsi per sconfiggerla, solo alzare un po' di più la sua potenza di fuoco (non rendendosi conto che in realtà Gilgamesh aveva tirato fuori le catene Enkidu perché lo aveva continuamente frustrato nel loro combattimento).
Però quando i suoi occhi verdi si spostarono verso quelli di Archer, che erano rossi e sembravano quasi quelli di un serpente, fu in quel momento che Rider senti il dolore proveniente dalla sua guancia, il sadico Re di Uruk stava scavando rimuovendo sempre più pezzi di carne formata da mana.
Fu a quel punto che Samus capiva che non avrebbe mai accettato di perdere contro un individuo del genere.
Vide come il suo Power Beam si era caricato per tutto il tempo che era rimasto intrappolato (per fortuna che la catena non sembrava annullare l’effetto che un servant poteva avere sulla sua Arma Nobile) e la servant comincio a tirare il suo braccio destro per liberarsi dalla catena, con tutta la rabbia e la disperazione che gli erano possibili.
All’inizio Gilgamesh rise di questi suoi patetici sforzi e continuò a sfigurare il bel viso di Rider, ma all’improvviso la catena che teneva il braccio destro della moribonda Protettrice della Galassia si spezzo sotto la sua forza: il fatto era che Enkidu era una catena creata appositamente per intrappolare gli dei, più il suo bersaglio era legato al divino, più lo tratteneva, ma Rider non aveva sangue divino, oltre a questo Samus stava facendo a quel pochissimo mana che le era rimasto grazie all’Azione Indipendente e all’incantesimo di comando che il suo master le aveva imposto, che la stava spingendo a compiere l’impossibile.
Le parole che le risuonarono in testa a Rider erano quelle del suo master, l’incantesimo di comando di Waver che la stava muovendo ancora ad esso alla fine della sua esistenza come servant: “Ti ordino di combattere finché non ottieni la vittoria.”
In questo momento la servant Rider, sembrava essersi trasformata in un Avenger per quanto le sue forze erano aumentate con la sola voglia di vendicarsi di Archer e in un atto di disperazione Samus puntò il suo cannone verso il suo bersaglio…
Purtroppo Archer fu si preso alla sprovvista, ma comunque ebbe il tempo di reagire e evocando altri tre portali sopra Rider, le fece piovere addosso tre spade, una che si incastono proprio dritta nel suo collo (senza però decapitarlo) e le altre due sulle sue spalle, penetrando nel suo nucleo spirituale, facendola crollare a terra.
Ora niente l’avrebbe salvata.
Il mana si dissipò velocemente dal suo corpo, venendo di nuovo riassorbito dal Graal, ma Samus pensava solamente che Archer sarebbe dovuto morire per mano di Saber (non di Berserker, ma di Saber), provò questa sensazione di odio bruciante finché non senti di nuovo la voce del suo master, come uno degli altri incantesimi di comando che aveva pronunciato pochi minuti prima: “E con un altro incantesimo di comando ti ordino, Samus ricongiungiti con la tua famiglia.”
Dai suoi occhi uscirono lacrime di rammarico, che si unirono al sangue che le dipingeva il volto e la servant diede le sue ultime parole prima di tornare al Santo Graal (anche se fu molto difficile dirle con una spada in gola): “Wa… ver ioooo avrei…. dov…”
E poi Rider svani, il mana che aveva composto il suo corpo si disperse ritornando al Graal, mentre Gilgamesh per cercare di allontanarsi da Rider quando aveva provato ad ucciderlo, ma il re osservo come le sue armi svanivano e tornavano dentro la sua Porta di Babilonia e poi il puntò in qui il corpo di Rider era svanito e ringhio come un animale.
Non solo non lo aveva fatto divertire, ma aveva spezzato un anello della catena che aveva creato per intrappolare gli dei, una catena a qui aveva dato il nome del suo migliore amico, il tutto per provare a darli il colpo finale, alla fine non era riuscito nemmeno a spezzarla e a renderla sua.
Il Re di Uruk, se ne andò stizzito, mormorando, prima di entrare in forma spirituale: “Alla fine, non mi hai nemmeno intrattenuto, Rider.”
 
Artoria Pendragon era distrutta, più mentalmente che fisicamente, il suo scontro con Berserker era stato devastante e l’aveva totalmente sconvolta, ormai stava avanzando lentamente e a fatica verso il Santo Graal (a causa delle sue ferite), ma determinata ad avverare il suo desiderio e cioè tornare indietro e poter salvare Camelot… e anche Lancillotto.
Il cavaliere che le era stato allo stesso tempo più leale e il più sleale, il migliore e il peggiore dei cavalieri della tavola rotonda, chi l’avrebbe mai detto che Saber lo avrebbe ricontratto sotto forma di Berserker nella Quarta Guerra del Santo Graal e tristemente anche come suo avversario.
Lo aveva scoperto quando Berserker aveva parato un colpo di Excalibur a mani nude, che era una cosa impossibile visto che la sua spada era coperta dai venti di Avalon e visto che era un Berserker non credeva avesse qualche abilità che gli concedeva resistenza agli impedimenti visivi e quindi la servant della spada capi che aveva davanti qualcuno che conosceva la lunghezza di Excalibur, qualcuno che l’aveva conosciuta quando era in vita.
Saber chiese al suo avversario di levarsi l’elmo e rivelarle chi fosse e per un folle attimo il Re dei Cavalieri, pensò che in quell’armatura nera si nascondesse il volto del terribile Vortigern, ma purtroppo non fu cosi, quando Berserker si tolse l’elmo davanti a lei c’era il volto di Lancillotto.
Quello che una volta era uno dei suoi cavalieri più affascinanti era diventato un mostro e il suo volto era quasi la prova fisica del suo cambiamento, i capelli viola che un tempo erano corti, ora arrivavano alle spalle, il volto liscio di qui mille fanciulle (e anche Ginevra) si erano innamorate, ora era scavato come se non avesse dormito per mille giorni, la bocca da qui un tempo uscivano battute e lodi, ora da essa si vedevano i denti appuntiti come zanne e gli unici suoni che uscivano erano i ringhi di una belva feroce.
Saber non poteva crederci, ma quando Berserker evocò la sua Arma Nobile la spada Arondight ancora riconoscibile nella forma, ma non nel colore adesso nero, dove una volta c’era l’oro e l’argento, capi che Lancillotto da cavaliere si era ridotto a una bestia pazza, ed è per questo che il Graal l’ha scelto come Berserker.
Comprendere quello, distrusse Artoria nel profondo della sua anima, era cosi devastata psicologicamente che a malapena parava e schivava i colpi di Lancillotto con Arondight, rimanendo ferita nel processo, ma alla fine quando Lancillotto stava per darle il colpo finale con Arondight, il servant della follia si blocco, lei non sapeva perché, ma sfrutto quell’occasione e trapasso il nucleo spirituale di Lancillotto con la sua spada.
Il servant poco prima di morire, riprese la lucidità mentale e disse a Artoria che se solo l’avesse giudicato colpevole, invece di perdonarlo, Camelot non sarebbe caduta e lui non sarebbe impazzito nell’incapacità di perdonare sé stesso e le sue ultime parole furono: “Tu eri il più grande dei re. Tutti quelli che ti servivano… credevano così.”
Non lo era, non è stata il grande Re dei Cavalieri, con le sue azioni aveva portato alla rovina Camelot, era stato solo un fallimento per tutti quelli che erano stati sotto di lei, alla fine anche Lancillotto e Ginevra per il quali aveva sperato in un lieto fine, sono stati condannati dalle sue scelte.
Adesso però era vicina al Graal, alla vittoria, avrebbe esaudito il suo desiderio e sarebbe stato un re migliore, ma avrebbe dovuto affrontare l’ultimo suo avversario in questa guerra.
La servant arrivo alla fine entro nell’aula di tribunale, dove poteva vedere la coppa dorata, li pronta ad essere colta, il suo desiderio sempre più vicino al realizzarsi.
Non poté che ricordarsi il nome del homunculus che si era sacrificata per rendere possibile il Graal stesso: “Irisviel.”
Colei che nel piano di Kiritsugu, le era stata amica e confidente, la donna che però non poteva in alcun modo proteggere o salvare, alla fine era morta per diventare il recipiente del Graal.
Poi però si senti in quella sala la beffarda voce di Archer: “Sei in ritardo Saber. So che stavi bighellonando con quel tuo vecchio cane rabbioso.”
Saber impugno la spada tra le sue due mani e osservo ogni minima mossa dell’arciere dorato, aveva il petto nudo, dalla quale si poteva vedere una ferita larga ferita, anche se non profonda, una serie di tatuaggi rosso e i capelli in un taglio a caschetto.
Il Re degli Eroi si mise tra il Graal e il Re dei Cavalieri, come un muro che bloccava la sua vittoria, le sue parole come sempre cariche di eleganti insulti: “Farmi attendere, non è molto saggio da parte tua. Osserva il tuo volto, hai l’espressione di un cane bastonato.”
Saber si guardò intorno, provo anche a percepire una terzo servant, ma niente di niente, erano solo lei e Archer.
Era una domanda stupida da fare (soprattutto perché avrebbe dato altre frecce per l’arco di insulti che era Archer), ma la fece uguale: “Dove è Rider?”
L’espressione di Archer era una via di mezzo tra un sorriso ferino e un ringhio animalesco, il ricordo di Rider e ciò che gli aveva fatto lo faceva arrabbiare, ma il pensiero di far disperare ancora di più Saber con la sua morte lo eccitava e quindi lo disse: “La cagna, non è più tra noi è morta a pezzi e piangendo.”
Avrebbe dovuto saperlo, Rider aveva parlato di affrontare Archer, ma alla fine un altro dei pochi avversari che le stavano simpatici è stato eliminato ancora prima che lei potesse battersi con loro in maniera cavalleresca, era morta invece per mano di Archer un essere che per lei non aveva niente di eroico.
Però dalla ferita che Archer aveva sul petto, più la parte superiore dell’armatura dorata di Archer distrutta, Artoria dedusse che Rider era morta dando del filo da torcere al suo avversario e non poté che provare almeno una magra consolazione.
Non era il momento, però, di pensare ai morti, adesso aveva davanti a sé sia la vittoria, che l’ultimo ostacolo che doveva abbattere e quindi disse a Archer: “Togliti di mezzo Archer, il Graal è mio.”
A una velocità impercettibile anche per un servant, uno dei portali di Archer si apri e da esso venne sparata una lancia dorata, che si conficco nella gamba destra di Saber, mettendola a sedere, senza che lei avesse avuto la minima possibilità di schivarla o distruggerla.
Archer parlò come un adulto parla a uno sciocco bambino: “Saber, anche quando sei accasciata al suolo sei una bellissima donna. Abbassa la tua lama e diventa mia moglie.”
Saber rimase stupita e indignata dalla proposta di Archer, ma lui parlava ancora senza badarle troppo, ma aprendo più portali dorati dietro di lui “Un Graal che permette miracoli? Perché tormentarsi per qualcosa di così discutibile? Abbandona i tuoi voti e i tuoi sciocchi ideali. D’ora in poi desidererai soltanto me, se lo farai in quanto re di tutto il mondo giuro che ti darò ogni piacere che vi sia da provare.”
Artoria rimase stupita per due ragioni: la prima era che da come ne parlava Archer non desiderava il Graal, anzi metteva in dubbio perfino il suo potere. Ma allora perché combatteva? Molto probabilmente solo per intrattenimento (se aveva capito la sua personalità).
La seconda ragione era che questo essere che si faceva chiamare l’unico re di cielo e terra non conosceva il minimo di dignità.
Come osava chiedere la sua sottomissione? Come osava chiederle di rinunciare ai suoi ideali? Come osava credere che lei avrebbe rinunciato alla sua casa per tutti i piaceri del mondo?
Sollevandosi nonostante l’estremo dolore provocatole dalle sue ferite aperte Artoria gli urlo: “PER SIMILI SCIOCCHEZZE TU MI PRIVERESTI DEL GRAAL.”
Detta questa frase un'altra spada volo verso di lei, ma stavolta Saber la respinse oscillando Excalibur, ma l’urto con essa e grazie alla lancia conficcata nella sua gamba, la fece cadere schiena a terra.
Gilgamesh parlava ancora indisturbato (aumentando sempre di più il desiderio di Saber di tagliarli la lingua): “Non stavo chiedendo la tua opinione. Questo è ciò che io ho stabilito. E ora dammi la tua risposta.”
Artoria urlo un: “MI RIFIUTO!”
Questa risposta non era molto gradita da Archer che sparo un ascia, all’accasciata Saber su un fianco squarciandole l’armatura e ferendola, mentre prendeva in giro lo stesso rifiuto: “Sei troppo timida per accettare? Non è un problema, puoi darmi la risposta sbagliata quante volte vuoi. Per imparare la gioia di servirmi devi prima conoscere il dolore.”
Il servant dell’arco evoco altri sei portali, dalla quale spuntavano diverse tipologie di armi pronte ad obbedire agli ordini del loro signore e a ridurre Saber in mana che ritorna al Graal, ma dietro a quella schiera di portali Saber vide la sua speranza: il suo master.
Kiritsugu aveva combattuto poco fa Kirei nella sala centrale del palazzo civico, uno scontro tra proiettili e Time Alter contro Ba Ji Quan e chiavi nere, ma lo scontro venne fermato dal fango nero del Santo Graal, che consumo entrambi i master.
Il Graal lo aveva portato in un grande paesaggio mentale dove, sotto forma della sua amata Irisviel, lo aveva confermato vincitore della guerra, ma poi li fece vedere il terribile modo in qui avrebbe realizzato il suo desiderio, venendo al mondo e cioè ammazzare sempre più esseri umani finché le uniche due persone rimaste sarebbero state lui, Illyasviel e Irisviel.
Lui nego che questo fosse il suo desiderio, ben sapeva che i suoi metodi avrebbero portato alla morte e non alla pace dell’umanità, per questo voleva il Graal per avere il miracolo, ma il Graal gli disse che il suo desiderio non poteva includere dei metodi di cui lui stesso non era consapevole.
Alla fine il Graal non era un realizzatore di miracoli, solo un grande contenitore di potere magico e con un oscuro segreto al suo interno.
Comunque il Graal gli disse che lui era Angra Mainyu, l’unico uomo che avrebbe potuto sobbarcarsi tutto il male del mondo e gli mostrò ciò che voleva veramente: lui, Illyasviel e Irisviel di nuovo insieme, al sicuro.
Purtroppo non lo avrebbe mai accettato e il solo dover uccidere quelle illusioni di Illya e Iri gli provoco un dolore atroce, ma rifiutò il fatto che il Graal gli avrebbe dato solo una pace costruita sui cadaveri di tutta l’umanità.
Quando si risveglio nel fango nero, insieme a lui c’era Kotomine Kirei, ma Kiritsugu si mise in piedi per primo e gli puntò la pistola alla testa, anticipando qualsiasi possibilità di Kirei di attaccarlo.
A quanto pare l’esecutore della chiesa, aveva assistito a ciò che il Graal e lui si erano detti e gli aveva chiesto perché avesse rifiutato l’offerta del Graal e Kiritsugu gli aveva detto che aveva chiesto un prezzo troppo alto, ma a quanto pare il prete voleva il Graal per avere risposte sulla sua natura e per vederlo venire al mondo.
Kiritsugu sparò all’esecutore della chiesa, sapendo che non avrebbe mai capito persone come Kirei, persone che parassitavano sugli altri per poter trovare la loro felicità.
Mentre risaliva le scale per poter arrivare all’aula di tribunale, l’Assassino di Maghi rifletteva su ciò che avrebbe dovuto fare con il Graal e l’unica idea che gli era venuta in mente era di distruggerlo in modo che la distruzione dell’umanità non potesse avvenire, avrebbe negato la nascita di Angra Mainyu.
In quel momento davanti a lui si trovava il Santo Graal, che levitava sulla buca creata dal peso del fango nero rilasciato dal Graal stesso, Archer che non lo aveva ancora notato e Saber che nel vederlo comincio a rimuovere le armi infilzate nel suo corpo e a rialzarsi in piedi.
Kiritsugu comincio a parlare: “Nel nome di Kiritsugu Emiya, con il mio incantesimo di comando ti ordino:”
Saber aveva capito che il suo master voleva usare gli incantesimi di comando, ma credeva che le avrebbe ordinato di raggiungere la vittoria o distruggere Archer, vincere il Graal, ma invece l’ordine fu: “Saber usa la tua Arma Nobile per distruggere il Graal.”
La Saber rimase stupita, ma non appena il primo incantesimo venne consumato i venti di Avalon, si dispersero da Excalibur e la sua spada per la prima volta in questa guerra cominciò a liberare il suo pieno potere.
Artoria si chiedeva perché il suo master non le avrebbe concesso la vittoria? Perché le avrebbe negato il suo desiderio? Perché la stava obbligando a distruggere la sua unica possibilità di salvare Camelot?
Anche Gilgamesh rimase stupito da ciò che Artoria stava per fare, aveva veramente intenzione di distruggere il Graal pur di attaccarlo? No, sembrava come se fosse costretta a impugnare la sua spada e a liberarla da quella misera illusione che teneva la lama celata agli occhi e Gilgamesh capi che il suo master la stava costringendo con un incantesimo di comando.
E entrambi i servant sentirono il secondo incantesimo di comando: “Con il mio ultimo incantesimo di comando Saber io ti ordino…”
Saber intanto tentava di trattenersi, ma la magia degli incantesimi di comando non gliela permetteva, nonostante il suo cercare di trattenersi, Excalibur era pronta a sprigionare la sua potenza per distruggere il Graal.
Artoria disperata chiese: “Perché master? Perché mi stai privando del mio desiderio?”
Gilgamesh girò il suo sguardo furioso verso Kiritsugu, fulminandolo con gli occhi e girò anche i suoi portali verso di lui pronto a fare a pezzi colui che stava rovinando il suo divertimento e dicendogli: “Maledetto bastardo, come osi interrompere le mie nozze!?”
Kiritsugu però non rimase colpito dalla minaccia del Re degli Eroi e si sposto di lato, lungo le scale della tribuna per evitare il colpo di Excalibur e completo il suo ultimo ordine a Saber: Distruggi il Graal.”
Quando anche l’ultimo sigillo svani dalla mano destra di Kiritsugu, le ultime vane resistenze di Artoria vennero soprese dalla magia che prendeva possesso di lei e la obbligava a alzare Excalibur, la spada che convertiva l’energia magica in pura energia cinetica e si preparava per il colpo era una visione, triplicata la sua dimensione e emanando luce era quasi una visione del sacro.
Gilgamesh vedendo quello spettacolo non potte che ricordare i bei tempi passati con Enkidu (nonostante volesse concentrarsi sul dolore di Saber), mentre Kiritsugu ricordava quella giornata con Shirley quando era solo un bambino e lei gli chiese cosa avrebbe voluto diventare e lui le aveva detto: Un eroe.
Con un ultimo NO gridato alla fine Saber sfodero un taglio in verticale con Excalibur, che liberò la sua potenza su Archer e sul Graal distruggendo quest’ultimo.
E fu così che la Quarta Guerra del Santo Graal fini.
 
Artoria Pendragon (Saber): Artoria non realizzo mai il suo desiderio di poter salvare Camelot, ma fu costretta da ben due incantesimi di comando a distruggere il Graal minore, morendo poco dopo a causa di non poter più avere mana che desse sostentamento al suo corpo. Ritornata a Camlann, il suo desiderio era quello di non essere diventata mai re. Fu la sesta servant a morire durante la Quarta Guerra del Santo Graal.
Gilgamesh (Archer): Gilgamesh venne completamente investito dalla maledizione del Graal maggiore ottenendo un corpo fisico e recuperando il ferito, ma vincitore Kirei Kotomine. Decidendo di seguirlo, per aspettare la Quinta Guerra del Santo Graal, in modo che avesse la possibilità di distruggere l’umanità per regnare su ciò che sarebbe rimasto.
Diarmuid Ua Duibhne (Lancer): Il servant della lancia mori per mano di una Saber costretta ad attacarlo con un incantesimo di comando, mentre tentava di difendere la sua master Sola-Ui, uccisa per mano di Maiya Hisau la assistente del master di Saber Kiritsugu Emiya. Fu il secondo servant a morire durante la Quarta Guerra del Santo Graal.
Samus Aran (Rider): La cacciatrice di taglie mori per mano di Archer, nonostante i tre incantesimi di comando che il suo master aveva utilizzato per aiutarla a vincere, non fu abbastanza contro un avversario potente come Archer. La servant mori con il rimpianto non di non poter raggiungere il suo desiderio, ma di non essere riuscita ad aiutare il suo master ad avere più fiducia in sé stesso. Fu la quarta servant a morire durante la Quarta Guerra del Santo Graal.
Gilles De Rais (Caster): Il servant della magia insieme al suo master si mise a rapire bambini in tutta la città di Fuyuki, con questo la guerra venne messa ufficialmente in pausa per poter dare la caccia ai due. La sua ossessione per Saber (che credeva essere Giovanna D’Arco) lo portò alla sua morte, ucciso dagli sforzi congiunti di Saber, Rider e Lancer. Fu il primo servant a morire durante la Quarta Guerra del Santo Graal.
Hassan dai Cento Volti (Assassin): Il servant delle ombre, fu usato per quasi l’intera guerra come una fonte di informazioni dal master di Archer, tranne un piccolo attacco verso Rider e il suo master. Alla fine però quando la collaborazione tra il loro Master e quello di Archer dovette interrompersi vennero fatti suicidare tramite incantesimo di comando. Fu la terza servant a morire durante la Quarta Guerra del Santo Graal.
Lancillotto (Berserker): Il servant della follia venne ucciso non per la superiorità del suo nemico rispetto a lui o tramite un astuta strategia, ma a causa del fatto che il suo master non era un vero mago e alla fine quando assorbi l’ultima goccia di mana da esso, venne ucciso da Saber. Fu il quinto servant a morire durante la Quarta Guerra del Santo Graal.
Kiritsugu Emiya (Master di Saber): Il rappresentante degli Einzbern nella Quarta Guerra del Santo Graal. Il famoso Assassino di Maghi, sposato con il recipiente del Graal stesso, accetto di essere il master per gli Einzbern solo per poter arrivare al Graal e poter desiderare la pace tra gli uomini. Alla fine però nonostante il Graal l’avesse scelto come vincitore, vide la maledizione sopita sotto di esso e rifiuto che il Graal avverasse il suo desiderio in modo così corrotto e obbligo Saber a distruggerlo, ma questo provoco il Grande Incendio di Fuyuki, che uccise cinquecento persone, ma Kiritsugu riuscì a salvare una giovane vita, che adotto come figlio. Visse una vita breve a causa della maledizione che Angra Mainyu gli aveva inferto e non riuscì mai a rivedere sua figlia Illyasviel tenuta dagli Einzbern come nuovo recipiente per la prossima guerra, ma grazie a suo figlio adottivo Shirou Emiya passo gli ultimi mesi di vita in pace e serenità.
Tokiomi Toshaka (Master di Archer): Il capofamiglia e rappresentante dei Toshaka nella Quarta Guerra del Santo Graal. L’ambizioso mago sfrutto la sua amicizia con il sovraintendente Risei Kotomine, l’essere il maestro del master di Assassin (e figlio del sovraintendente) Kirei Kotomine e il possedere il servant più forte a suo vantaggio. Nonostante questi vantaggi, la sua strategia venne scoperta da Rider che la rivelò anche a Saber e a Lancer e per questo fece inviare gli Assassin per uccidere lei e/o il suo master, ma con scarsi risultati. Alla fine dopo uno scontro contro Kiraya Matou che vinse (credendolo morto), propose un’alleanza tra Einzbern e Toshaka, ma Irisviel Von Einzbern (al tempo ancora creduta la master di Saber) chiese come requisiti l’espulsione di Kirei dal Giappone fino alla fine della guerra. Dopo aver fatto in modo che il suo allievo uccidesse tutti gli Assassin, lo incontro un ultima volta per consegnarli un dono, con il quale lo stesso allievo uccise il maestro.
Kayneth El Melloi Archibald (Master di Lancer): Il lord del Dipartimento di Mineralogia della Torre dei Maghi, partecipò alla Quarta Guerra del Santo Graal per portare gloria e onore alla sua famiglia, ma soprattutto a sé stesso. Nonostante volesse evocare come servant Iskander, la sua reliquia fu rubata dal suo studente Waver Valvet e fu costretto a evocare Diarmuid. Il primo scontro tra Saber e Lancer, fu interrotto dall’arrivo di Archer e Rider e quando provò ad assaltare il castello degli Einzbern con il suo codice mistico, sottovaluto il suo avversario e Kiritsugu Emiya riuscì a distruggere i suoi circuiti magici lasciandolo mezzo paralizzato e incapace di fare magie, venendo salvato solo dall’intervento del suo servant. Riportato alla loro base venne guarito dalla sua promessa sposa Sola Ui, che si prese i suoi incantesimi di comando diventando lei la nuova master di Lancer, pur di riprendersi una briciola di orgoglio andò dal sovraintende credendo di avere il diritto a un incantesimo di comando visto che Lancer aveva ucciso Caster, ma non sapeva dell’alleanza tra il sovraintendente e Tokiomi e venne ucciso lungo la strada da Assassin.
Waver Valvet (Master di Rider): Giovane studente della Torre dell’Orologio, Waver partecipò alla Quarta Guerra del Santo Graal per poter dimostrare che anche un mago di basso lignaggio come lui con il suo impegno e intelligenza poteva raggiungere grandi vette. Rubò la reliquia di Iskander al suo professore Kayneth, ma alla fine qualcosa andò storto nel rituale di evocazione e il suo servant fu Samus Aran. Nonostante questo insieme raggiunse grandi risultati, lui e la sua servant scoprirono l’alleanza tra i master di Archer e Assassin, cosa che provoco una reazione da parte di Tokiomi che mandò gli Assassin a ucciderli, ma da quello scontro Waver né usci ferito gravemente e Rider per salvarlo prese in ostaggio un civile che curò le sue ferite. Nonostante l’alleanza alla fine della guerra tra loro e gli Einzbern, Waver lasciò la guerra poco prima del Grande Incendio di Fuyuki. Dopo la guerra Waver abbandono per sempre il mondo dei maghi, vivendo la sua vita come una persona normale a Edimburgo come maestro e scrittore, morendo alla veneranda età di ottantatré anni e stringendo nella mano uno strano dispositivo circolare.
Ryuunosuke Uryuu (Master di Caster): Il giovane Ryuunosuke non era un mago, forse discendente di maghi, ma si imbatte nella Quarta Guerra del Graal per purò caso e lui e il suo servant per un po' di tempo la sconvolsero. Il duo di assassini si mise a rapire bambini per tutta la città, per avere giovani vittime da uccidere e dare vita alle loro malate fantasie. Per questo e anche per il fatto che la segretezza della guerra era a rischio, il sovraintendente indisse un cessate il fuoco temporaneo e una vera e propria caccia all’uomo (con inclusa ricompensa). Il suo servant fu ucciso prima del master, ma questo diminuì solo di un po' l’intensità dei rapimenti, che il giovane assassino continuo grazie a un oggetto magico lasciatoli da Caster. Alla fine venne finalmente ucciso da Kiraya Matodu.
Kotomine Kirei (Master di Assassin): Un esecutore della chiesa e il vincitore della Quarta Guerra del Santo Graal. Kirei Kotomine ha passato le prime fasi della guerra solo come le orecchie e gli occhi del suo maestro Tokiomi Toshaka, ma il suo interesse per Kiritsugu Emiya lo porto molte volte a scontrarsi con Maiya Hisau e Irisviel Von Einzbern. A quanto pare Archer lo considerava qualcuno più degno delle sue attenzioni rispetto al suo stesso master e lo aiuto a capire meglio la sua natura mostruosa e alla fine Kirei uccise i suoi servant, il suo maestro (per poter diventare il master di Archer), il suo stesso padre e manipolo Kiraya Matou per usarlo nei suoi piani. Alla fine Kirei evocò il Graal, ma nel durante si scontro finalmente con Kiritsugu Emiya, però lo scontro venne interrotto dal Graal stesso. Kiritsugu rifiuto il Graal corrotto e uccise Kirei, ma nei suoi ultimi momenti il Graal apparve al prete, concedendogli il suo desiderio che era la fine dell’umanità realizzato sotto forma di fuoco. Alla fine Kirei torno in vita grazie alla magia maledetta del Graal corrotto e rise della distruzione che aveva portato. Visse fino alla Quinta Guerra del Santo Graal.
Kiraya Matou (Master di Berserker): Il rappresentante dei Matou nella Quinta Guerra del Santo Graal. Kiraya era il figlio rinegato di Zouken Matou, che abbandono la sua famiglia per disgusto delle loro pratiche magiche, ma torno un anno prima della guerra per salvare la figlia di Aoi Toshaka, Sakura. Però il giovane Kiraya non era addestrato alle arti magiche e i suoi circuiti magici erano deboli, per compensare Zouken gli impianto nel corpo i suoi vermi magici che gli davano mana al costo della sua salute, ma gli fece evocare Berserker il servant più dispendioso della guerra (perché in realtà non voleva la sua vittoria).Alla fine Kiraya rimase molto ferito dallo scontro con Tokiomi, venne salvato da Kirei Kotomine che gli curò le ferite e lo riportò a casa Matou. Ripresosi Kiraya fece rapire il recipiente del Graal per Kirei, che gli aveva promesso una rivincita contro Tokiomi, ma fu un inganno Tokiomi era già stato ucciso e Aoi incolpò il sorpreso Kiraya della cosa, alla fine Kiraya impazzito strangolo Aoi riducendola a un vegetale e durante la battaglia finale esaurì tutto il mana e con le sue ultime forze torno a casa Matou dove venne divorato dai vermi magici di Zouken.
Grazie per il sostegno, lasciate un commento, una recensione e condividete, ci mettero un  bel pò per scrivere il secondo servant
   
 
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