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Autore: Khailea    17/08/2022    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
Wyen
 
 
 
 
 
 
 
 
La giornata era iniziata spedita per gli studenti della Werewolf’s Shadow school, e dopo qualche buona ora di sonno i ragazzi erano pronti a riprendere con le loro normali vite.
Soprattutto Grace si augurava di poterlo fare alla svelta, ma già nei dintorni della scuola cominciò a trovarsi di fronte fan del wrestling che chiedevano autografi o foto, e l’impeto di prenderli tutti a schiaffi era sempre più forte.
-Perché non approfitti della situazione? È divertente.- disse Vladimir sorpreso la stesse prendendo tanto male.
-Dici così perché non hanno scritto qualcosa su di te. Non è divertente quando tutta la scuola ti parla alle spalle o ride di te per qualcosa che nemmeno hai fatto!-
-Non sarebbe peggio per qualcosa che hai fatto?-
-… non mi diverto Vladimir.-
-Ma quindi veramente non sei El Tigre?- chiese Cirno delusa, ricevendo dall’altra uno sguardo che fece raggelare perfino lei.
-È meglio se ci dai un taglio.- l’avvertì Ailea spingendola verso la classe di storia.
La professoressa Megami Mustang aveva preparato un rapido formulario per il capitolo che stavano studiando, e l’avrebbero ripassato per l’ora successiva.
Era abbastanza chiara da permettere a tutti di seguire senza problemi, a patto che si prendessero la briga di farlo, e non tutti ne avevano la forza.
Lighneers si era trascinato lungo i corridoi della scuola strisciando lungo le pareti, accasciandosi sul suo banco appena ne aveva avuto l’occasione.
A malapena riusciva a reggersi in piedi, ma per quanto lo desiderasse non poteva chiudere gli occhi.
Le immagini della sera precedente si ripetevano come un disco nella sua mente, facendolo rabbrividire.
Rivedeva il portone dell’edificio davanti a sé, il volto di Zero che, come se nulla fosse, gli sorrideva incitandolo ad entrare.
Sentiva il terreno sotto le sue unghie mentre lottava per fuggire, ed una catena che, legata al suo collo, gli impediva di farlo.
Quel che peggio era che i ricordi dell’altra sera si mescolavano alle memorie del passato, e non aveva modo di fermarle.
Le fiamme, le urla, la morte.
Ogni cosa riaffiorava, infilandosi sotto la pelle dandogli un senso di nausea.
-Lighneers?-
Alla voce di Annabelle per poco il ragazzo non saltò sulla sedia tirandole un pugno in faccia.
La sua reazione sorprese l’altra, che si avvicinò preoccupata. -Va tutto bene?-
Come poteva fargli una domanda simile? Non lo vedeva in faccia.
-Lasciami in pace…-
Non aveva né il tempo né la voglia di rispondere, ed ignorandola cercò di concentrarsi sui fogli che aveva tra le mani, ma non si era accorto che Annabelle non era stata l’unica a notare questo suo strano comportamento.
In fondo alla classe anche Daimonas lo stava osservando, in realtà lo faceva da un po’, visto desiderava parlargli, ma non arrivava mai il momento giusto per farlo.
C’erano varie cose di cui voleva parlargli, del fatto da quanto sapeva aveva mantenuto il segreto sulla sua fuga, e di alcuni sospetti che aveva cominciato a nutrire da quando erano stati alla baia mesi prima.
Lighneers non era una persona normale, e dopo quello che era successo con Alastor individui simili potevano essere in pericolo.
Se il demone avesse cercato di attirarlo con le sue bugie era certo che perfino Lighneers sarebbe potuto cadere nei suoi inganni.
Non sapeva ancora se fosse come lui o meno, ma desiderava scoprirlo per poterlo proteggere, e difendere tutti.
-Quel ragazzo sta male?- chiese Wyen indicando Lighneers.
-Più di quanto pensi.- le rispose Astral alzando l’occhio al cielo.
-Astral…-
Johanna non aveva piacere si parlasse male degli altri, ma Astral aveva ancora qualche riserva con Lighneers, dopo tutto quello che aveva combinato in passato.
-Fidati Wyen, è meglio stare lontano da quel tipo. È aggressivo, un bugiardo e pensa solo al proprio tornaconto.-
Non si stava facendo problemi a dirlo ad alta voce, sapendo perfettamente che Lighneers poteva sentirlo, ma il ragazzo non disse nulla.
Se voleva parlare male di lui poteva farlo, finché non gli rompeva le scatole.
In quel momento Khal vide un’ottima occasione per migliorare la propria immagine di fronte a tutti, e decise di approfittarne immediatamente.
-Andiamo Astral, non essere troppo rigido. In fondo non sappiamo cosa sta passando.-
-Ha avuto mille occasioni per parlarne, ma ha preferito sputarci in faccia.-
-Tutti fanno degli errori.- ribatté Annabelle, suscitando anche la reazione di Ayame, che non voleva certo la rossa fosse l’unica a difendere il suo amore.
-Già! Guarda Daimonas che casino ha fatto!-
-Vuoi veramente parlarne?- la minacciò Seraph, ricordando anche lei aveva provocato una disavventura simile, quando era caduta in una spirale di depressione a causa di Lighneers ed i suoi maggiordomi avevano cercato di ucciderli.
-Non è che ha tutti i torti.- borbottò Ailea rifiutandosi di guardare Daimonas, che sentì la frecciatina affondargli nella schiena.
-Ehm, credo non sia il momento per parlare di queste cose…- tentò di intervenire Ryujin prima che le cose degenerassero.
Fortunatamente per lui Khal era ancora in vena di sfruttare quella situazione.
-Ryujin ha ragione, e non solo perché la prof ci sta guardando male. Siamo amici, non dovremmo portare rancore.-
Astral ed Ailea non risposero, ben sapendo sarebbe stata una conversazione inutile, ma nell’aria rimase comunque una forte tensione riguardo l’argomento, perfino quando la campanella suonò e fu il momento di spostarsi in un’altra classe.
Lighneers aspettò gli altri fossero tutti usciti prima di muoversi, non volendo avere a che fare con nessuno di loro, ma Khal aveva altri piani.
-Ehi amico, non credi merito un grazie per prima?-
L’aveva aspettato all’uscio della porta, ma non certo per simpatia.
Provava un piacere perverso nel vedere qualcuno con Lighneers bruciare. Era ciò che meritava per tutte le noie che gli aveva fatto passare, e voleva godersi appieno i momenti in cui l’altro era miserabile.
-Se mi chiami ancora amico giuro che ti spacco i denti.- ringhiò Lighneers dandogli una spinta.
-Ok… amico.-
Il sorriso di Khal non durò a lungo, un minuto prima Lighneers era davanti a lui, che si allontanava con la coda tra le gambe, e quello dopo il suo pugno era a pochi centimetri da lui, schiacciato contro la parete alle sue spalle.
L’intero volto del ragazzo aveva assunto un’espressione demoniaca, e per un momento Khal era certo di morire.
-Che cazzo fai!-
Ailea non vedendo Khal arrivare era tornata indietro per cercarlo, e la prima cosa che aveva visto era Lighneers aggredirlo.
Immediatamente la ragazza gli si era lanciata contro, spingendolo via sguainando un coltello contro di lui, e presto anche altri arrivarono sulla scena.
Astral, Ryujin, Annabelle, Nadeshiko Daimonas, Wyen, Seraph e Vladimir avevano sentito il rumore, e la situazione non era certo delle migliori.
-Ecco, di questo parlavo.- borbottò Astral di fronte all’ennesima prova di come Lighneers era solo una mina vagante.
Quest’ultimo rimase immobile, senza cercare di difendersi o di spiegare, ma non ce ne fu bisogno visto lo fece Khal per lui.
-Amore, va tutto bene. È solo un malinteso.-
-Un malinteso? Ha cercato di colpirti!- qualsiasi fosse il malinteso era l’ultima goccia. Troppe volte Lighneers aveva superato il limite, e non aveva più intenzione di dargli corda. –Se ti avvicini di nuovo a lui, ti taglio la gola.-
Il ragazzo guardò prima lei, poi Khal ed infine tutti gli altri. -Provaci.-
Non disse altro, si voltò ed andò verso la classe, dove il resto degli studenti si era già sistemato, e così fecero anche gli ultimi.
A quell’ora normalmente ci sarebbe dovuta essere fisica, ma era da un po’ che il professore mancava, e non avevano ancora trovato un sostituito.
Loro erano gli unici a sapere del motivo della sua assenza, e ne erano più che sollevati.
Se Alastor avesse continuato a frequentare la loro scuola, probabilmente avrebbero dovuto cambiare città, o almeno ci avrebbero provato.
Si stavano già per preparare per l’ennesima ora buca, quando dalla porta fece capolino un uomo alto e magro, dalla barba ed i corti capelli neri, con un paio di occhiali da vista rotondi sul viso che incorniciavano gli occhi castani ed un gilet marrone.
Al suo arrivo l’intera classe ammutolì.
-Buongiorno a tutti.- sorrise l’uomo sedendosi alla cattedra. -È un piacere conoscervi, io sono il signor Andrew Adam. Sono il vostro nuovo insegnante di fisica.-
Ancora nessuna risposta, Daimonas per primo era completamente scioccato dal suo arrivo ed era completamente in allerta.
Si trattava di un demone mandato dal padre? Non ne aveva l’aspetto, ma non significava non fosse una spia.
E se fosse stato proprio suo padre?
No… si vedevano gli occhi, e non erano rossi.
In ogni caso l’uomo cominciava ad essere a disagio dal silenzio, e raccolse alcuni fogli dalla propria valigetta. -Oook… allora, prima di continuare con le lezioni volevo farvi svolgere un semplice test. Non influirà sulla vostra media, mi serve solo per vedere il vostro livello così in caso di lacune potremo sistemarle ed andare avanti con calma.-
Mentre parlava consegnò a tutti i test.
Sembrava una persona piuttosto gentile, soprattutto rispetto al precedente professore di fisica, ma ancora nessuno si fidava e lo guardavano con sospetto, aumentando solo la sua agitazione.
-Bene… fate pure con calma… alla prossima lezione vi dirò i risultati.-
I ragazzi si aspettavano il peggio da quella verifica, invece per tutti loro, abituati alle aspettative irraggiungibili di Rotsala, fu piuttosto semplice.
Non c’erano tranelli o domande mai studiate, solo chiare formule e spiegazioni.
Il professore poteva anche essere sospetto, ma se tutti i suoi esami erano così potevano abituarsi in fretta.
Al suono della campanella era il momento di dirigersi verso la classe di scienze, ma lungo la via Grace venne fermata da un ragazzo che non aveva mai visto prima.
-El Tigre! Ti prego, mi faresti la tua supermossa?-
-Fai sul serio?-
Un sacco di gente le faceva le domande più assurde, ma quel ragazzo le stava veramente chiedendo di picchiarlo.
-Sono un tuo grande fan!-
-Di cosa?! Non esiste nemmeno El Tigre!-
Era meglio se entrava in classe alla svelta, altrimenti l’avrebbe picchiato sul serio.
Il professor Koshi era già dentro, ed aveva preparato la lezione stavolta sull’anatomia umana.
Gli studenti si erano rapidamente accomodati a coppie ai tavoli.
Ailea con Khal, Daimonas con Wyen, Jack con Milton, Astral con Seraph, Lacie con Nadeshiko, Cirno con Vladimir, Hope con Alexander, Ayame con Lighneers, Ryujn con Grace, Zell con Johanna, ed infine Yume con Annabelle e Sammy.
Il professore stava spiegando alcuni concetti, ma Ailea per tutto il tempo fissava Lighneers come se potesse piantargli un coltello nella testa con il semplice sguardo.
Khal sarebbe stato volentieri a guardarla tutto il tempo, ma era meglio dire qualcosa.
-Amore… va tutto bene, non devi agitarti.-
-Perché devi essere così accondiscendente con lui? È uno stronzo.-
-Era anche un tuo amico…-
-Già, era.-
Musica per le sue orecchie. -Ne sei sicura? Forse sei solo arrabbiata.-
-No, è già da un po’ che lo penso. Sono passata sopra troppe cose, ora passerò su di lui con una macchina.-
Più ne parlava più Ailea sentiva la rabbia accumularsi nel petto, e non solo per quello che Lighneers aveva fatto prima, ma perché lo credeva un amico, e più di una volta le aveva dimostrato di sbagliarsi.
Ed ora stava succedendo lo stesso con Daimonas…
-Io vado in bagno. Ho bisogno di una boccata d’aria.-
Dopo avere chiesto il permesso la ragazza si spostò rapidamente verso la porta, passando accanto a Daimonas che provò a salutarla, ma venne completamente ignorato.
Wyen avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma secondo le regole della scuola non era consono parlare durante le lezioni, senza il permesso del professore almeno, e voleva inserirsi adeguatamente assieme a tutti gli altri.
Aveva la ferma intenzione però durante l’intervallo di provare a parlare almeno con Ailea, che tra tutti era forse la più restia ad accettare il ritorno di Daimonas, cosa che per Wyen non aveva assolutamente senso.
Da quanto il fratello le aveva raccontato l’altra era una persona molto importante per lui, qualcuno con cui aveva sviluppato un’importante amicizia.
Il comportamento della ragazza le sembrava assolutamente insensato, ma confidava fosse solo il risultato di un fraintendimento.
A pochi banchi di distanza da loro anche Jack ci stava pensando, ma purtroppo conoscendo bene Ailea sapeva il suo comportamento sarebbe stato tutto tranne che semplice da gestire.
-Allora… hai intenzione di chiedere a Daimonas di uscire?- gli chiese Milton, interrompendo quei pensieri.
-Cosa?- ribatté sorpreso.
-Beh, mi hai dato questa impressione.-
-Oh… direi di sì, ma forse è ancora un po’ presto, non credi?-
-Non saprei. Se due persone si vogliono bene, perché devono aspettare?-
Già, suonava così semplice così, ma le relazioni non erano così.
-Quando mi sentirò pronto ci proverò.-
-D’accordo. In caso sono qui per aiutare.-
Era felice di avere Milton al suo fianco, l’aiutava a gestire lo stress degli ultimi giorni, e ad affrontare meglio quelli a venire, e per fortuna anche i suoi amici lo aiutavano a tenere la mente occupata.
-Nya, non possiamo fare lezione fuori invece che dentro questa brutta classe?- sbuffò Lacie già stanca di dovere stare seduta tutto il giorno.
-L’hai detto sorella.- la sostenne Nadeshiko.
Il professore purtroppo per loro era di un altro avviso. -Mi spiace ragazze, abbiamo già annullato le dissezioni per farvi contente. Il minimo che possiate fare è seguire.-
-Il minimo che lei possa fare è farci fare quello che vogliamo.- ribatté acida Nadeshiko.
Ci fu un breve momento di silenzio, durante il quale l’uomo aspettò che la ragazza terminasse la frase con delle scuse, ma visto non andò così fu costretto ad esortarla a farlo.
-Signorina, badi a come parli, o sarà la prossima a finire in punizione.-
-Miii uffa…-
-Andiamo Nade nya. Tra poco ci sarà l’intervallo e ci prenderemo qualche dolcetto in mensa nya.-
-Questo sì che è parlare.-
Dietro di loro Astral tirò un sospiro di sollievo sentendo che la sorella non si era cacciata nei guai, e Seraph gli sorrise da sotto la maschera.
-È stata brava eh?-
-Sì, grazie al cielo.-
-Sei stato molto bravo a non intrometterti.-
-Dici? Oppure eri sarcastica.-
-Chi lo sa.-
La lezione stava procedendo spedita, e presto finalmente sarebbe suonata la campanella.
Grace stava quasi per dimenticarsi dei suoi problemi, quando un altro tizio cominciò ad infastidirla.
-Ehi El Tigre, quando sarà il tuo prossimo incontro.-
Ne aveva fin sopra i capelli di quella storia, ed era pronta ad urlarlo al mondo se Ryujin non l’avesse fermata.
-Siamo a lezione, potresti non disturbarci? E magari impara a non credere a tutto quello che leggi…-
-Andiamo, ero solo curioso. Lotterà con il robot?-
-Il robot?-
Ma di che stava parlando?
Quella storia cominciava a scendere nel ridicolo, e se fosse rimasta ad ascoltarlo sarebbe sicuramente impazzita.
Anche lei quindi uscì per andare in bagno, incrociando a metà strada Ailea che si fumava una sigaretta.
-Ehi.-
-Ehi. Anche tu avevi bisogno di una pausa?- le chiese Grace, appoggiandosi alla parete.
Nei dintorni non c’era nessuno, ed era piacevole godersi qualche minuto in quel modo.
-Già, la stanza si stava facendo stretta. Vuoi una sigaretta?-
-No, grazie.- fumare era l’ultima cosa che le serviva, ed il suo capo non sarebbe stata felice se avesse iniziato. -… ce l’hai ancora con Daimonas?-
Ailea schiacciò la sigaretta contro la parete, accendendone un’altra.
-Non iniziare anche tu. Mi basta già Seraph a rompermi le scatole sul fatto dovrei perdonarlo.-
-Non sto dicendo questo. Era solo una domanda.-
-Allora sì, ce l’ho ancora con lui.-
Non le importava cosa le dicevano gli altri, ogni volta che pensava anche solo di metterci una pietra sopra sentiva la rabbia risalire.
I momenti felici passati assieme al ragazzo venivano schiacciati dal ricordo delle parole che aveva usato contro di loro, e del modo in cui l’aveva addirittura attaccata pur di impedirle di seguirlo.
Grace in parte riusciva a capirla, anche lei era una persona molto orgogliosa, e certe volte non era semplice mettere da parte tutto, anche per gli amici.
-Ti ricordi la nostra prima gita scolastica?-
-Quella su quell’isola di pazzi? Come dimenticarla.-
-Già. Dopo che ci hanno attaccati, e ci siamo nascosti in quella grotta, ho visto Daimonas combattere contro alcuni mostri. Non sapeva che ero lì, ed è stata la prima volta che ho visto come è realmente.-
Era passato tanto tempo, ma ricordava benissimo quel giorno, come ricordava perfettamente tutti i disastri le erano capitati.
Certe notti addirittura se li sognava, e sapeva che lo stesso valeva anche per Hope, perché certe volte la sentiva urlare nel sonno, ed andava a svegliarla dormendo con lei per rassicurarla.
-Perché me lo stai dicendo?- chiese Ailea per alzare lo sguardo.
-Perché da quel giorno non l’ho più visto allo stesso modo.- era difficile ammettere quelle cose, soprattutto dopo tutto quello avevano passato, ma era la verità. -Gli voglio bene, ed è uno degli amici più importanti che ho, ma una parte di me ha paura di lui, e quando l’ho rivisto sbucare da quel portale, con quella divisa, ero convinta ci avrebbe uccisi.-
Il peso di quelle parole quasi le schiacciò, ma nel profondo anche Ailea, e probabilmente tutti gli altri, avevano provato la stessa cosa.
-Quello che sto cercando di dire, è che va bene se le cose non torneranno come prima. Anche se non è facile, il cambiamento fa parte della vita.-
-… già.-
La loro conversazione non poté durare oltre, perché il suono della campanella segnò l’arrivo dell’intervallo, ed i corridoi si riempirono degli studenti della scuola, e dei fan adoranti di El Tigre.
Al solo pensiero Grace sentiva già il mal di testa.
-Dio, fatemi uscire da qui…-
   
 
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