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Autore: Melisanna    19/08/2022    2 recensioni
...Ma perché arrivi (intendo un amore autentico, onesto e sano) la cosa migliore è non pensarci troppo, non invocarlo. Altrimenti ci si inganna. Si mette la maschera dell'amore sul primo e più rozzo dei volti. cit. Irène Némirovsky
Genere: Drammatico, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Sai, Sakura Haruno, Shikamaru Nara | Coppie: Sai/Ino, Shikamaru/Ino, Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Storia scritta in occasione dell'anti-ferragosto challenge del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO


La maschera dell'amore
Parte 1 - Sakura

“Sai è ancora più bello vestito così” cinguettò Ino, ammirando la silhouette snella del collega fasciata da un completo verde scuro.

Sakura gli rivolse un’occhiata in tralice, sminuzzando un pezzo di pane con la punta delle dita. Il fascino di Sai la lasciava del tutto insensibile e non riusciva a capire cosa Ino ci trovasse in lui. “Mmmmh… se lo dici tu. Piuttosto, tu la conosci questa Temari? Non credevo che Shikamaru frequentasse altri al di fuori dell’azienda”.

Ino si stuzzicò il labbro inferiore con i denti “Quasi per nulla… So che si sono conosciuti durante le trattative di acquisizione da parte del gruppo Akeboshi, poco altro. Ultimamente Shika è sempre occupato. Questa storia del fidanzamento è stata un po’ un fulmine a ciel sereno. Chi l’avrebbe mai detto! Si frequentano da neanche un anno!”

“Mi sembra una decisione così affrettata. Credi che lei sia incinta?”

Ino scrollò le spalle “Ma dai… Shika che fa una cazzata del genere! Non ci crederò mai. No, dai è impossibile! Sembra si siano proprio trovati, tutto lì. Sono tutti e due dei cervelloni…”

“Eppure si sposano con così poco preavviso”.

“Ti dico di no. Lo conosco Shika!”

Sakura la guardò di sottecchi. Ino parlava allegramente, continuando a scoccare sorrisi smaglianti all’indirizzo di Sai, ma lei non era convinta dalla sua apparente noncuranza. Shikamaru era pur sempre uno dei suoi amici di più lunga data “Non ti secca vederlo così poco, ora che sta da Temari?”

“Non siamo più bambini… è normale… Crescendo ci si allontana”.

Sakura fece un mezzo sorriso “Vuol dire che non ti spiacerebbe se io e te non ci vedessimo mai, Maial-Ino?”

Ino allungò un braccio attraverso il tavolo per tirarle uno scappellotto “Che c’entra, Fronte Larga! Tu sei la mia migliore amica! E lavoriamo nello stesso ufficio, ti vedo anche troppo!”

Sakura si massaggiò la nuca offesa “Sei sempre la solita violenta, Maial-Ino! Vado a prendermi da bere, vuoi qualcosa?”

“Portami un altro Margarita!”

“Ne hai già bevuti due…”

“E ora ne berrò tre!”

“Stai esagerando”.

“Sei tu che mi hai chiesto se volevo qualcosa!”

“Potevi scegliere un succo di frutta!”

Ino la guardò scandalizzata “Un succo di frutta, davvero?”
“Dovrò riportarti a casa, se continui così”.

Un sorriso malizioso apparve sulle labbra di Ino “Non ti preoccupare di questo… Ho tutta l’intenzione di farmi portare a casa da qualcun altro. E ora, fila, raus!”

Sakura alzò gli occhi al soffitto, dirigendosi verso il bar. Ino era sempre la solita.

Dalla sua posizione privilegiata accanto al bancone, mentre aspettava che il barista preparasse i due cocktail, osservò il locale. Era ampio e un po’ buio, illuminato da faretti che attraversavano il soffitto e da alcune piantane dalla luce calda e soffusa. Shikamaru e Temari avevano affittato tutta la sala principale per festeggiare l’avvenuto fidanzamento e ora stavano seduti su uno dei divanetti, Shikamaru con le braccia dietro la testa e l’aria vagamente annoiata, Temari semi-sdraiata, con i piedi nudi appoggiati sulle sue gambe e un cocktail in mano, assorbita dalla conversazione con uno dei suoi fratelli, Neiji e Tenten.

Temari sembrava una tosta, una in gamba che avrebbe potuto scuotere Shikamaru dal suo perenne torpore e Sakura avrebbe approvato quella unione senza alcuna remora, se non avesse dubitato delle ricadute che avrebbe avuto sull’umore della sua migliore amica.

Ino aveva sempre considerato Shikamaru come sua proprietà, forse anche più di Choji, sarà che Shika non sembrava nutrire interesse per niente al di fuori di quello a cui Ino lo costringeva ad interessarsi.

Quando Sakura gettò uno sguardo alla sua amica, vide Sai che le si era avvicinato e le parlava. Ino stava ridendo e allungò una mano elegante a prendere il bicchiere del ragazzo per berne un sorso. Nello sporgersi in avanti mise in mostra una porzione più che abbondante del suo seno perfetto. “Accidenti… Ha fatto in fretta” borbottò Sakura sollevando le sopracciglia.

“Ha detto qualcosa?” chiese il barista spingendo vicino a lei il bicchiere di metallo del Moscow Mule e il bicchiere di Margarita.

Sakura scosse la testa “No, no” sorseggiò il Moscow Mule, pensosamente, guardando il Margarita “Chissà se questo lo vorrà ancora, ora che ha preso il pesce all’amo”.

Rimase a guardare mentre Sai prendeva la sua sedia e si accomodava accanto alla sua amica, i cui denti bianchi lampeggiavano nelle risate, mentre con le lunghe dita giocherellava con un ciuffo biondo.

“Potete osservare il rituale di corteggiamento dei Maialin-Ini durante la stagione degli amori” Sakura si appoggiò con i gomiti al bancone del Bar, una smorfia di disappunto dipinta sulla faccia. Proprio non capiva cosa Ino ci trovasse in Sai. E le seccava l’idea di restare senza la sua migliore amica a metà serata.

Dopo un po’ che li osservava, decise che ne aveva abbastanza e che era l’ora di reclamare il suo posto. Si avvicinò al tavolo e appoggiò il Margarita davanti a Ino “Il tuo cocktail… Oh, ciao Sai. Non ti avevo visto” soggiunse senza preoccuparsi di essere scortese. Quella brutta copia di Sasuke proprio non le piaceva. Rivoleva il suo collega preferito, lei, invece di questo sconosciuto arrivato da chissà dove.

“Ciao Haruno, come va?” rispose lui, gentilmente e Sakura si sentì quasi in colpa per averlo trattato con sufficienza, in fondo non era colpa sua se aveva preso il posto di Sasuke e neppure se piaceva tanto a Ino.

“Tutto bene, grazie, tu?”

“Benissimo, direi” rispose il ragazzo, con un sorriso smagliante all’indirizzo di Ino “Io e Yamanaka ci stavamo conoscendo meglio. Sai… in ufficio non c’è mai tempo. Non avrei mai pensato che avessimo tante cose in comune!”

Come non detto, faceva benissimo a disprezzarlo. Era veramente viscido. Non le sarebbe mai piaciuto quel tipo e Ino era una vera stupida. Si schiarì la voce e indicò con il mento la sua sedia.

“Oh, scusami, Haruno, era il tuo posto? Te lo lascio subito. Ci vediamo Yamanaka”.

Ino lo guardò andare via col disappunto dipinto in faccia “Sakuraaaaa, perché? Lo hai fatto andare via!”

“Scusami tanto se rivolevo il mio posto che tu non mi hai tenuto! E non ringraziarmi per il cocktail, mi raccomando” rispose Sakura rimettendosi a sedere.

“Mmmmh, grazie”. Ino gettò un lunga occhiata malinconica alla sala.

“Tutto bene, Ino?”

Ino annuì “Sì… solo, non ho voglia di tornare a casa da sola, oggi e Sai è così carino”.

Sakura si ammorbidì subito “Non ti preoccupare, vedrai che prima che la serata sia finita lo riacchiapperai”.

Ino annuì di nuovo, senza rispondere e si dedicò al suo Margarita.

Poco dopo risuono un tintinnio “Per favore, per favore, concedetemi la vostra attenzione!”

Temari si era alzata in piedi e colpiva un bicchiere con la lama di un coltello per farlo risuonare.

“Grazie, grazie. In occasione di questo evento volevamo annunciarvi non solo il nostro fidanzamento, ma anche un altro lieto evento…”

“Te l’avevo detto! È incinta” sibilò Sakura.

“Zitta, fammi ascoltare!”

“Mio padre ha offerto a Shikamaru la dirigenza del gruppo Akeboshi e lui ha accettato. Perciò, Shikamaru ha dato le dimissioni e appena trascorso il periodo di preavviso lascerà la Foglia INC. Corporation per diventare il nostro CEO”.

“Non è possibile” Ino si alzò in piedi di scatto urtando il tavolino e quasi facendo cadere i due bicchieri “Shika non può lasciare la compagnia! Non lo vedremo più”.

“Ino, dai, è una grande occasione per lui. Siete amici, vi vedrete lo stesso”

“No, invece! Già adesso è sempre è a casa sua. Quella ci sta rubando Shikamaru!”

All’altro lato della sala, apparentemente inconsapevole del turbamento che aveva causato, Temari lasciava la parola a Shikamaru “E adesso il mio futuro marito e collega vuole dirvi due parole”. Seguì un borbottio confuso tra i due da cui emersero le battute “…Non farmi parlare…” “A te vengono meglio queste cose” e “Non fare lo stupido, Nara!” finché Shikamaru non si fece avanti.

“Avrò tempo di prendere commiato da tutti voi in privato. Siamo amici anche al di fuori del lavoro e sono sicuro che queste circostanze non intaccheranno la nostra amicizia. Vi ringrazio per tutto il supporto che mi avete dato in questi anni, per tutto ciò che mi avete insegnato e soprattutto per tutte le seccature che mi avete dato. Non temete che avrete ancora a che fare con me: a breve l’acquisizione della Foglia INC da parte del gruppo Akeboshi sarà finalizzata e allora faremo tutti parte della stessa grande compagnia” Shikamaru si voltò verso Temari “Va bene così? Soddisfatta?”. Temari si chinò per dargli un bacio e il pubblico di amici esplose in un ululato di approvazione.

Senza una parola Ino si voltò, la bionda coda che frustava l’aria e si allontanò dalla stanza, Sakura fece per correrle dietro, ma l’amica si girò e la fermò con un gesto della mano “Lasciami stare, lasciami stare, Sakura. Non ne voglio parlare”.

Poco dopo Sakura vide Sai allontanarsi dal gruppo e seguire Ino.

Nessuno dei due rientrò nel locale. Sakura tornò a casa da sola.

 
  
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