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Autore: pattydcm    20/08/2022    0 recensioni
Fox non si sarebbe mai aspettato che il suo incarico sotto copertura sarebbe stato del tutto messo in secondo piano dall'arrivo di Mirco Neigo nella sua vita. Il giovane, infatti, lo coinvolgerà in un'avventura ai limiti della realtà, portandolo a diventare la guida vivente di un guardiano di anime.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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38 Indagando in mare e in terra
 
La musica è alta, il morale è alle stelle così come il tasso alcolemico nel sangue di molti dei presenti. Mirco non saprebbe dire da quanto tempo sta scattando foto, né per quante abbia posato. La festa allestita sulla spiaggia di pertinenza all’hotel ‘Miramare’ in onore delle prime dieci ragazze eliminate dal concorso di bellezza sta funzionando bene, permettendo a queste mancate Miss di vivere comunque il loro momento di gloria.
Mirco ha filmato una lunga intervista con tutte loro e il video postato sulla pagina Facebook della ‘Visitato per voi!’ ha raggiunto in pochissimo tempo un gran numero di visualizzazioni e ricevuto molti commenti. E’ soddisfatto non solo del modo in cui sta conducendo il suo lavoro, ma anche di come si stia prendendo i suoi momenti di gloria. Alex e le sue guide lo avevano sempre obbligato a stare lontano da luoghi troppo affollati per evitare di essere esposto al contatto inatteso con troppe persone. In effetti gli è capitato di restare imbambolato per alcuni istanti, sommerso dalle immagini che gli giungevano da chi lo aveva toccato, ma oltre a non causargli troppi problemi questi attimi sono passati inosservati ed è emozionante per lui scoprire che le persone non sono tutte sempre lì pronte a notare ogni cosa e a esprimersi in crudeli giudizi.
E’ come se avesse vestito per tutti questi anni i panni del brutto anatroccolo che ora sta scoprendo di essere un meraviglioso cigno e sta iniziando finalmente a fare sfoggio delle proprie qualità. Inconsciamente sapeva che uscire dalla sua zona di comfort gli avrebbe permesso di gettarsi alle spalle l’etichetta di ragazzo malato e strano.
I presenti, infatti, non stanno facendo battutacce su di lui o esprimendo giudizi svalutanti. Hanno deciso, però, di dedicare queste poco felici attenzioni al suo tutor, che da ormai più di un paio d’ore è per mare in compagnia di Calogero.
<< Chissà se farà anche a lui proposte indecenti >> si lascia scappare una delle dieci ragazze eliminate, che riceve subito un’occhiata di rimprovero dalle altre   per questa frase legata ad un argomento che ognuna di loro ritiene più utile non affrontare. Mirco si affretta ad azionare il registratore per catturare eventuali informazioni utili al suo tutor e unendosi alle risate che questa battuta ha scatenato negli uomini presenti, cerca di scoprire il perché di una simile possibilità.
Nessuna delle ragazze, però, scende in dettagli più chiari su quanto possa essere stato loro proposto. Non sono argomenti facili, in fondo, e soprattutto è difficile che ci si lasci andare a simili confidenze su una spiaggia affollata durante una serata di festa. Gli sguardi di alcune di loro, però, parlano chiaro su quanto l’argomento le metta a disagio.
<< Tanto si sa già chi vincerà il premio ‘Miglior amo’ >> la butta lì una ragazza e sembrano essere più libere di parlare degli intrallazzi che ci sono dietro quel concorso piuttosto che al loro. Mirco cerca di tirare il più a lungo possibile la conversazione ponendo domande generiche per evitare che possano chiudersi, come gli ha consigliato Rio. Quando l’argomento spontaneamente decade invia l’audio al suo tutor soddisfatto del lavoro svolto.
<< Hai finito di fare il giornalista? >> gli domanda Selvaggia gettandogli le braccia al collo. Non lo ha perso di vista un solo istante per tutta la serata e sembra tenerci parecchio a far capire a tutte quante come l’inviato della famosa rivista sia ‘suo’. Mirco deve ammettere di essere lusingato da questo interesse e non gliene frega nulla in questo momento che la ragazza possa avere altre mire.
<< La mezzanotte sta per scoccare e direi che posso ritenermi ufficialmente fuori servizio >> le risponde, riponendo la reflex nello zaino. La ragazza allora lo trascina sulla pista da ballo e si scatena al suo fianco al ritmo martellante della musica da discoteca. Mirco non riesce a credere di stare davvero ballando senza freni con una bellissima donna che gli si strofina addosso e lo invita a condividere con lei i tanti cocktail che continua ad ordinare al bancone.
<< Che ne dici di andare su da te? >> gli propone, baciandolo all’angolo della bocca, proprio come aveva fatto quando era scesa dal palco a eliminazione conclusa per tuffarsi tra le braccia che lui aveva tenute aperte e pronte ad accoglierla. Rio gli ha dato un compito e Mirco ha deciso di gettarsi alle spalle timori e remore ed eseguirlo nel migliore dei modi. Certo ora è decisamente troppo brillo per pensare alle domande che il suo tutor gli ha consigliato di porle e agli stupidi consigli di Marco su quanti preservativi usare simultaneamente per evitare di prendersi malattie veneree.
Mentre si allontana dal party sulla spiaggia in compagnia di lei, constata che in effetti non ha profilattici con sé e anche li avesse non saprebbe come usarli. Nikky prendeva già la pillola anticoncezionale per problemi legati al ciclo mestruale quando la loro storia ha avuto inizio e quindi non si sono mai posti il problema di usarli. Il ricordo della breve telefonata avuta con lei è attutito dall’eccitazione, ora che sono in ascensore diretti verso la stanza. Selvaggia gli ha sbottonato la camicia senza che lui se ne accorgesse e la richiesta di spiegazioni che la sua ragazza gli ha chiesto circa i selfie che ha postato in compagnia di un numero imprecisato di donne si perde nei baci caldi della Miss.
Per la prima volta in cinque anni Mirco ha raccontato a Nikky una grande sequela di bugie per calmare la gelosia di lei.
<< Ok, ti credo, amore. E’ solo che quella ti mangia con gli occhi >> gli aveva detto parlando proprio di Selvaggia, che, in effetti, ora gli morde avidamente il collo mentre lui litiga con la serratura della stanza. Quando finalmente sono dentro le sfila il vestito di dosso con una velocità che neppure lui si aspettava. Anche Selvaggia ne rimane stupita, ma continua il gioco scappando via dalle sue braccia per raggiungere il letto con un salto.
<< Penso che apprezzerai molto di più la mia compagnia rispetto a quella del tuo collega >> dice invitandolo a raggiungerla e lui toglie lo zaino dalle spalle, sfila via le scarpe e senza farselo ripetere due volte sale sul letto.
<< Ne avevi dubbi? >> le chiede, afferrandole i seni parzialmente coperti ancora dal reggiseno. Lei ride divertita e posa la mano sul suo pene eretto, che ancora una volta preme dolorosamente contro la patta dei pantaloni.
<< Nessun dubbio >> sussurra accarezzandolo piano. << Voglio conoscerti meglio, me lo permetti? >> gli chiede, slacciando il primo bottone dei jeans. Mirco ride imbarazzato e fosse per lui si strapperebbe i pantaloni di dosso per renderle l’incontro più agevole. Selvaggia, però, ci tiene a dirigere il gioco e dal momento che le sue esperienze sessuali si limitano a quelle avute con Nikky, piuttosto che fare una pessima figura segue il suo muto invito a sdraiarsi sulla schiena, mentre lei con studiata lentezza lascia scivolare le dita ad accarezzare l’erezione prima di sbottonare un altro bottone.
Il cellulare che non ricordava di avere ancora in tasca vibra cogliendo di sorpresa entrambi. Mirco lo afferra pronto a gettarlo lontano e prima di farlo scorge nell’anteprima un messaggio da parte di Rio
 
Ottimo lavoro!
 
Quelle due semplici parole lo colpiscono forti come un pugno in pieno viso. Il suo compito questa sera non è quello di fare sesso con questa bellissima donna, ma quello di portare a termine un interrogatorio.
<< Stanotte sei tutto mio, giornalista >> sussurra, però, lei, catturandogli le labbra e questo bellissimo corpo caldo contro la sua pelle sempre fresca gli manda in tilt il sistema nervoso.
Con movimenti lenti e ben consapevole dell’effetto che è capace di produrre, Selvaggia si strofina contro di lui che le strappa il reggiseno di dosso e ribalta la situazione premendola contro il materasso. Si avventa sui suoi seni che stringe forte, succhiandoli fino a farla gridare. Nikky non glielo ha mai permesso dal momento che più che piacere prova fastidio dalla stimolazione dei capezzoli. Per questo Mirco continua a giocare con quelli di Selvaggia, che lo incoraggia ridendo lasciva.
Le lunghe dita di lei scivolano sotto i suoi boxer ad accarezzare le natiche per poi afferrarle con forza, spingendo contemporaneamente i fianchi contro quelli di lui.
<< Ti voglio! >> esclama decisa e lui le morde di nuovo le labbra adeguandosi al movimento del suo bacino.
Il cellulare vibra di nuovo ricordandogli quale sia il suo compito e questa volta deve fermarsi, per quanto lo spazientisca doversi interrompere proprio adesso.
<< Quanta fretta, Miss >> sussurra malizioso sfiorandole con un dito le labbra. Percorre il mento e il collo lungo sul quale ha lasciato qualche segno. Stringe il suo seno sinistro per poi scendere sull’addome tonico a disegnare il piccolo cerchio perfetto dell’ombelico e fermarsi sul bordo del perizoma.
<< Guardami con i tuoi bellissimi occhi scuri >> sussurra respirando piano. La ragazza gli sorride e lo segue in quello che pensa sia un gioco erotico.
Non è la prima volta che Mirco usa l’ipnosi per ottenere delle informazioni. Non lo aveva, però, mai fatto per qualcosa che non avesse direttamente a che fare con uno spirito da aiutare. Non sa neppure se una cosa simile potrebbe metterlo nei guai e portarlo ad una nuova punizione e scopre che non gli importa. Non ha più alcuna guida a invadergli la testa con divieti e predicozzi e quindi lascia che la sua voce si faccia più calma e monotona in modo da poter indurre Selvaggia in un sonno ipnotico capace di infonderle un grande senso di pace e tranquillità. Recupera il cellulare e accende il registratore lasciandolo vicino alla ragazza per catturare anche il più flebile sussurro.
<< Mi senti, Selvaggia? >> chiede e lei risponde di sì. << Sono state dette delle cose oggi durante la festa riguardo a Calogero. Cosa sai dirmi su di lui? >>.
La ragazza respira piano tenendo fissi gli occhi nei suoi e un sussulto la scuote da capo a piedi.
<< E’ furbo e sa come ottenere ciò che vuole >> dice la ragazza con voce bassa e monocorde, tipica dello stato di torpore dell’induzione ipnotica. Gli racconta dei molti intrallazzi che il presidente della Pro Loco ha con le persone più influenti del posto, che si sono ritrovate tutte in qualche modo o in debito con lui o peggio ricattate. Di alcuni di loro Calogero è riuscito, infatti, a entrare in possesso di informazioni compromettenti e queste si vedono costrette a soddisfare ogni suo capriccio, come ad esempio fargli vincere il concorso ‘Miglior amo’ ogni anno.
<< E per il concorso di bellezza? Sono vere le cose che si dicono riguardo al suo fare ‘proposte indecenti’ alle concorrenti? >> le chiede e ancora una volta la ragazza trema da capo a piedi prima di rispondere. Gli conferma quel che tutti praticamente sanno e che nessuno denuncia, perchè se una donna decide di partecipare ad un concorso di bellezza in fondo deve pur aspettarsi di ricevere proposte poco piacevoli. Lei, però, pensa che si debba sfruttare a proprio vantaggio la stupida libidine degli uomini.
<< Non penso, però, che il vantaggio sia la semplice vittoria di un concorso così piccolo. Cosa ottiene realmente la vincitrice? >> le chiede.
La ragazza questa volta non sussulta nè trema. Le sue labbra si curvano in un sorriso mentre gli dice di come Calogero le abbia promesso di presentarla ad un uomo importante nel panorama dello show business, che sarebbe ben lieto di offrirle l’opportunità di una carriera nel mondo dello spettacolo. Certo dovrà ‘essere gentile’ con quest’uomo così come ha dovuto esserlo con lui e questo le aprirà le porte di un futuro di successo e fama.
<< Come puoi essere sicura che quanto ti ha detto sia vero e non sia stato solo un modo per ottenere la tua ‘gentilezza’? >> le chiede Mirco, che non può immaginarla così ingenua da cadere in una simile frode. Selvaggia ride divertita e non gli piace per nulla il sorriso cinico che le si disegna sulle labbra.
<< Se vuoi tenere un uomo come lui per le palle devi avere argomenti validi >> dice, divenendo ancor più terribile. Mirco si allontana da lei scorgendo il cuore nero che si nasconde dietro tanta bellezza. Incredulo la ascolta raccontargli di un patto che ha stretto con il presidente della Pro Loco: lei non avrebbe rivelato ciò che ha scoperto sul suo conto e lui le avrebbe dato prova che quanto le ha promesso fosse vero. Aveva cosi preteso non solo di venire a conoscenza del nome di questo personaggio illustre, ma anche di poter fare una videochiamata con lui per assicurarsi che fosse realmente possibile realizzare il suo sogno.
<< E sei riuscita a parlargli? >> gli chiede Mirco e la ragazza si illumina euforica. Aveva cercato il nome di quest’uomo su Google ed era quasi impazzita di gioia nello scoprire che si trattava di Caspar Mendez, editore di molte testate giornalistiche tra le quali anche quella della ‘Insieme a te!’ della quale è anche direttore. Quando avevano fatto la video chiamata e aveva visto che era davvero lui aveva dovuto contenere l’esplosione di gioia. Mendez si era detto molto interessato a lei e le aveva assicurato che l’avrebbe accolta a Milano e presentata alle persone di spicco del mondo della moda e dello spettacolo.
<< Secondo lui ho tutti i numeri per poter diventare famosa >> dice allegra come una bambina il giorno di Natale.
Mirco resta senza parole nel sentire implicato in una simile situazione l’editore e direttore della rivista per la quale lavora. Non sa nulla di lui se non che sia molto influente nel settore e sia stata sua la decisione di assegnarlo alla ‘Visitato per voi!’.
“Rio mi ha detto che lui e i suoi temevano lo avessero scoperto a causa di questa decisione, quindi non può che essere Mendez l’oggetto della loro indagine!” deduce e si rende conto che se un editore così influente si mette a giocare al porco pervertito con i sogni di una ragazzina la registrazione che sta effettuando messa nelle giuste mani può distruggere non solo il porco in questione, ma anche un buon numero di suoi compari e Calogero sarebbe uno di questi. Inoltre, Selvaggia sta ammettendo proprio in questo istante di aver concesso al presidente della Pro Loco uno striptease privato dal momento che era stato sincero. Questi le aveva chiesto qualcosa di più, ma lei era stata categorica sul fatto che non avrebbe fatto sesso con lui
<< Una sega, però, non è poi così impegnativa >> dice e il pensiero di lei che masturba il vecchio lupo di mare provoca a Mirco una nausea così forte da doversi trattenere dal correre in bagno a vomitare.
<< Cosa hai scoperto sul conto di Calogero di importante al punto da tenerlo per le palle? >> le chiede riportando la conversazione su un punto chiave.
Selvaggia ride di nuovo e il suo sguardo diviene ancora più tagliente mentre gli rivela di aver ascoltato due anni prima una conversazione telefonica durante la quale quest’uomo parlava di un cimitero nascosto tra le acque ai piedi del vecchio convento.
Mirco non si aspettava che la loro personale indagine si sarebbe unita a quella più grande alla quale sta lavorando il suo tutor. Selvaggia, però, non sa dirgli chi fosse l’interlocutore di Calogero, né come questi facesse a sapere del luogo in cui si trova il cimitero. Gli dice, però, che da quel che aveva capito ne era venuto a conoscenza grazie ad Antonio.
“Caspita, Rio ci ha preso nell’ipotizzare una possibile complicità tra il presidente della Pro Loco e il direttore dell’hotel” pensa euforico.
<< Anche il direttore dell’hotel è coinvolto negli accordi con Mendez? >> le chiede e lei scuote piano il capo.
<< No, ma credo che abbia capito che Calogero sta truccando anche questo concorso. Io credo che lui abbia paura di Antonio >>.
<< Calogero ha paura di Antonio? >> le chiede stupito facendola ridere.
<< Calogero è un vigliacco che fa il gradasso con i più deboli ma se trova qualcuno più forte o in grado di spaventarlo se la fa sotto come fosse un bambino >>.
<< Ok, ma perché dovrebbe temere una persona così quieta e timida come il direttore dell’hotel? >> insiste.
<< Io… non lo so se è così come sembra. A volte il modo in cui quell’uomo guarda le persone fa davvero paura >> dice rabbrividendo da capo a piedi.
Lo stesso brivido percorre la schiena di Mirco e gli lascia addosso un inquietante stato di allerta. Non gli torna quanto Selvaggia gli sta dicendo. Antonio non è il tipo di persona che stringe la mano al prossimo e questa deve essere una di quelle piccole cose che non lo aiuta a farsi ben volere dalle persone. Non ha avuto modo di entrare in contatto fisico con lui neppure quando se lo è ritrovato in camera preoccupato per le condizioni in cui verteva Rio, quindi non ha alcun elemento che lo porti a dare un senso alla paura che questa ragazza gli trasmette. Se è così forte da metterlo in allerta, però, vorrà dire che quest’uomo timido e schivo nasconde qualcosa. Se ciò che nasconde è capace persino di fare paura a Calogero, allora il direttore dell’hotel che li ospita non è poi il debole sfigato che sembra e che è sempre stato e questo lo rende l’attore ideale a vestire i panni del serial killer sul quale stanno indagando.
<< Perché dovresti riuscire ad ottenere ciò che vuoi da lui minacciandolo di rivelare di essere a conoscenza del cimitero sommerso? >> chiede, sperando di ottenere qualche informazione in più che avvalori questa tesi.
<< Perché se riesce a spadroneggiare al ‘Miramare’ è solo grazie ha questo segreto. Ricatta Antonio perché se si sapesse che non hanno segnalato il cimitero alle autorità finirebbero entrambi in prigione >>.
Un altro brivido scuote Mirco mentre veloci si affollano nella sua testa i momenti in cui ha avuto occasione di essere anche solo toccato dallo sguardo di questo feroce assassino. Aveva provato pena per lui quando il sindaco lo aveva preso da parte e rimproverato il giorno del loro arrivo, quando aveva dovuto ammettere di essersi dimenticato di lui e di aver riservato solo per Rio una stanza. Era stato disgustato dalla sua reazione alla vista del sangue del suo tutor, cosa che gli rende davvero difficile capire come possa un uomo così impressionabile arrivare a torturare brutalmente più di trenta persone. Eppure sembra proprio che qualcosa scatti nella testa di Antonio, forte al punto da portarlo ad agire contro i suoi stessi limiti.
“Quell’entità femminile che ha tentato di uccidere Rio. Deve essere stata lei a plagiarlo e forse… forse qualcosa di più pericoloso agisce per mano sua” pensa, trovando ora una possibile risposta ai dubbi che gli si sono annidati nella mente da che sono usciti da quel convento. Se i suoi sospetti trovassero una conferma, la situazione nella quale si sono venuti a trovare qui a Bagno Calo è persino più contorta e pericolosa dell’esorcismo fatto su Perla.
Volge lo sguardo a Selvaggia, che insieme alle altre concorrenti potrebbero essere le prossime vittime di Antonio. Questa ragazza così bella e pronta a qualunque cosa pur di ottenere ciò che vuole, potrà essere stata anche abbastanza furba da fregare il vecchio lupo di mare, ma forse potrebbe esserle più difficile avere la meglio su tutti gli altri uomini meschini abituati a vedere le donne come bambole da poter usare a loro piacimento.
<< Selvaggia, io penso tu possa ottenere ciò che vuoi anche senza scendere a simili patti. Ti chiedo per favore di riflettere sulle scelte che stai compiendo e di tenere in considerazione la possibilità che questo Mendez possa essere un uomo senza scrupoli pronto ad usarti a suo piacimento. Ti chiedo di rispettare te stessa e di farti rispettare non per i ‘favori’ che puoi fare a questi uomini stupidi e libidinosi, ma per la donna intelligente che sei. Ora conterò fino a tre e quando avrò finito tu dimenticherai di avermi detto tutto questo, hai capito? >>.
La ragazza annuisce dicendo ‘sì’ e lo stupore nasce sul suo volto inespressivo quando esce dal sonno ipnotico. Mirco le sorride e di nuovo la accarezza dal mento fino all’elastico del perizoma.
<< Sei davvero bella >> sussurra, trovando che sia così ingiusto che si venda per ottenere un successo fittizio. Si avvicina lento alle sue labbra che bacia questa volta con dolcezza. L’interrogatorio gli ha permesso di raffreddare la passione che prima lo bruciava ed è un bellissimo scambio d’affetto quello che si crea tra loro adesso.
Mirco la stringe forte tra le braccia scivolando al suo fianco. La tiene a sé senza ulteriori carezze, senza alcuna richiesta se non la piacevolezza di essere lì, insieme. Sembra, però, essere troppo per Selvaggia che scoppia in un pianto disperato. Si scusa più di una volta dicendogli di non sapere cosa le stia prendendo, ma Mirco sa che le parole che prima gli ha detto sono scese in profondità nel suo inconscio e stanno ora portando a galla le paure, la vergogna e tutte le insicurezze che questa ragazza poco più giovane di lui nasconde dietro la maschera da femme fatale che indossa tutti i giorni.
<< Io… voglio andare a casa. Scusami >> sussurra e lui si allontana da lei, che lo guarda stupita che lui non cerchi di convincerla a restare.
<< Lascia che ti accompagni. È tardi e non mi sentirei sicuro di lasciarti andare via da sola >> le dice, cancellando le lacrime dal suo viso. La ragazza annuisce e raccoglie il vestito prima di chiudersi in bagno. Mirco si riveste e deve ammettere che gli dispiace non aver concluso quanto avevano iniziato.
“Sarei stato cosi diverso da Calogero se lo avessi fatto?” si chiede, prendendo il cellulare per inviare la registrazione a Rio accompagnata da un messaggio.
 
Il nostro editore è implicato
nei giochi sporchi di Calogero

 
***
 
Il cellulare vibra nella tasca di Fox proprio mentre Calogero conclude l’ennesimo aneddoto che gli stava raccontando sulla sua vita in mare. Rischia di strozzarsi col vino che sta bevendo quando legge il messaggio di Mirco che fa seguito all’audio.
 << Què guay! Ti rendi conto di cosa è riuscito a fare quella sottiletta? >> grida euforico il fratello, coprendo le ennesime chiacchiere del presidente della Pro Loco. << Se quella ragazza ha tirato fuori il nome di Mendez vuol dire che ci avevi preso, Liber, e che c’è lui dietro il possibile premio promesso da questo vecchio porco alla vincitrice. Sai questo cosa vuol dire, vero? >>.
Certo che lo sa. È a conoscenza del fatto che questo audio potrebbe essere la prova che da mesi stanno aspettando di ottenere per poter incastrare quel maledetto figlio di puttana e vorrebbe solo potersi allontanare dalle orecchie indiscrete di Calogero per ascoltarlo.
<< Ah, ‘ste fimmine. Manco ti lassano a pace >> gli dice Calogero ammiccando in modo malizioso.
<< Raggiune hai >> ridacchia a sua volta, levando il bicchiere contro il quale l’uomo lascia tintinnare il proprio prima di vuotarlo in un sorso.
<< Michè bona sa vitti[1]. Stanza libera e la Selvaggia attaccata addosso. A te, invece, è toccato di dire di no alla ballerina >> ride in modo volgare, riempiendo il bicchiere con altro vino.
<< Mi hai scoperto >> ride a sua volta Fox, porgendogli il proprio. << Certo che se al ‘Miramare’ non ci mettevano in una stanza con un letto da una piazza e mezza… >> aggiunge cercando di portare il discorso su Antonio.
Il vecchio ride della grossa, inconsapevole di avergli già rivelato molte più cose di quante avrebbe voluto, tra un bicchiere di vino e una cena frugale a base di pane e formaggio. Fox, infatti, ha registrato in queste quattro ore, file a sufficienza da farlo arrestare per truffa, molestie e molti altri capi d’imputazione. Gli è bastato iniziare a muoversi e parlare come lui, a recitare la parte del giornalista che finge di essere integerrimo e ad accettare le sue sigarette forti e il suo vino pregiato, decisamente sprecato per una cena a base di pane e formaggio.
<< Stu poveru stortu![2] >> esclama Calogero. << Fu sempre così di quann’era nu criaturi. Struscicato e fissa. Ce ne puoi fare quanto vuoi na si mutichia mai[3]. Era così già ri tempi da scola >>.
<< Andavate a scuola insieme? >> esclama Fox fingendosi colpito.
<< Sì >> risponde il vecchio con l’aria di chi ne avrebbe fatto volentieri a meno. << Nessuno lo vedeva! Pure u maestro so scurdava. Io mi preoccupava di fare vedere ca c’era pure lui. M’angustiava vederlo sempre solo e castigato >> ride così forte da soffocarsi addirittura con la propria saliva.
<< A me fa pena. Si vede che è una persona infinitamente sola >> ribatte Fox, che vuota il bicchiere fuori bordo approfittando della disattenzione del lupo di mare.
<< Conserva la pietà per chi davvero sa mierita, Valè >> sbotta il vecchio che sembra aver perso di colpo la voglia di ridere. Alterato dalla gran quantità di vino fino ad ora ingerita, si dice contrariato del fatto che tutti quanti si mostravano rattristati dalla vita difficile che era toccata ad Antonio a causa del padre violento che non perdeva occasione per umiliarlo e picchiarlo. A lui, invece, che portava sulle spalle la stessa croce nessuno ha mai mostrato compassione. Si era dovuto spaccare la schiena lavorando fin da bambino a bordo di questa barchetta mentre Antonio si è ritrovato con la comoda eredità di un hotel prestigioso.
<< Save a essere forti. Sa sì debbole subisci ed è giusto >> dice secco Calogero sul cui volto si disegna una brutta espressione di rabbia. << Antonio si mmerita mi sta sulu e i cristiani mu giuriunu. U ricieva puru Samuele[4] >> conclude affannato.
<< E chi è Samuele? >> domanda Fox, sentendo lungo la schiena il brivido dello stare per agganciare un indiziato con un’ottima esca.
<< Samu è… era u mugghiu amico meu[5]>> borbotta il vecchio rabbonendosi di colpo. << Lui c’aveva na faccia d’angelo e belle maniere, ma era molto più carogna i mia >>.
<< Què guay! Prendi e porta a casa, capitano! >> esclama Marco euforico e Fox fatica a trattenersi dall’esultare a sua volta. Eccola lì, infatti, la più grande delle risposte che attendevano con ansia: il piccolo Samuele Mosso in realtà era tutt’altro che santo.
Calogero, infatti, ormai del tutto dimentico da ore di stare parlando ad un giornalista, rivela di come fosse stato il suo amico a istruirlo su come cavarsela da ogni situazione e piacere al prossimo. Si dice sicuro che se non fosse misteriosamente scomparso ormai più di cinquant’anni fa sarebbero stati ancora complici come lo erano allora. Gli racconta molte delle bravate che ha ideato il suo amico, alcune davvero degne di vederli rinchiusi in un carcere minorile e purtroppo molte di queste erano ai danni del direttore dell’hotel ‘Miramare’.
<< Samu si diverteva a darici addosso e Antonio non ci riceva nente, anche se io lo vedevo ca ci rodeva come Samu se la cavava col suo bel visetto e i so belli modi >>.
Sì, sembra proprio che possa dare per certa l’identità del loro serial killer. Tra la vita dura in famiglia con un padre violento e svalutante e i continui e pesanti atti di bullismo da parte di questi due diabolici ragazzini, Antonio deve aver dato di matto e deciso di vendicarsi nel peggiore dei modi.
<< Ma come facevate a passare inosservati? >> gli domanda fingendosi ammirato. << Questo non è un paese grande, non posso credere che davvero abbiate potuto agire senza essere visti >>.
<< Samu non era stupido e manco io >> risponde orgoglioso. << Mica ci abbiamo menato per strada! Lo portamo al vecchio convento >>.
Calogero indica il palazzo abbandonato. Una luna piena gigante lo illumina di un alone spettrale, calando la sua lunga ombra sul tratto di mare sotto di esso, dove, custoditi negli abissi neri e profondi, dondolano i trenta cadaveri appesi come macabri palloncini ai loro sostegni.
Mirco aveva detto quel posto essere un catalizzatore di energie negative e in qualche modo questo deve aver giocato un ruolo non da poco nell’attuazione del terribile piano di vendetta del direttore.
<< Resta solo da capire perché abbia fatto fuori San Samuele e lasciato in vita questo pezzo di merda >> si chiede Marco, dando voce ai suoi stessi pensieri.
Con una crudeltà gratuita capace di dare la nausea, Calogero racconta come Antonio fosse spaventato da quel vecchio palazzo dal quale diceva di sentire provenire lamenti e urla. Nonostante il suo timore loro lo portavano sempre lassù a forza per picchiarlo e poi lasciarlo da solo.
Fox ha molto più che una vaga idea delle grida che può aver sentito quel povero bambino e di come debba essersi spaventato a morte nel ritrovarsi lì da solo e alla mercè dell’attacco delle voci che lo terrorizzavano al punto da implorare i due bulli di portarlo con loro.
<< Venga ya! Come si può non dire che Antonio abbia fatto bene a farlo fuori e a torturarlo! >> sbotta Marco e Fox non può fare che convenire con lui, anche se non gli piace.
Marco, ti spiace se ti uso da parafulmini?” chiede al fratello, deciso a giocarsi un’intuizione in modo diretto. Marco acconsente entusiasta e avverte la sua presenza farsi più vicina, come gli si fosse seduto accanto.
<< Deve essere stato un duro colpo per te perdere questo compagno di guai >> dice serio e il sorriso scompare del tutto dal volto di Calogero. Questi abbassa lo sguardo e annuisce, vuotando poi tutto d’un fiato l’ennesimo bicchiere di vino.
<< Posso capirti, sai? >> continua catturando la sua attenzione. << Ho perso il mio gemello a quattordici anni, stroncato da una crisi epilettica >>.
<< Oddio! Mi dispiace, Valè >> dice l’uomo sinceramente colpito.
<< Beh, ci si abitua a tutto, no? >> ribatte, vuotando il bicchiere a sua volta. << Marco era una forza della natura! Quando qualcuno lo prendeva in giro per il fatto che fosse malato lui gli si gettava al collo e alla fine toccava a me tirarlo fuori dai guai. Me ne sono prese cosi tante per lui >> ridacchia e l’uomo annuisce rispondendo al suo sorriso triste. << Sai, a volte… cazzo, devo ammettere che a volte avrei voluto la smettesse di essere così esagerato nelle sue azioni, nelle sue idee, nel suo mettermi costantemente nei guai! Solo che gli volevo bene e, beh… i nostri genitori guardavano solo lui perché era quello fragile e prendendomene cura riuscivo anche io a farmi vedere da loro. Può sembrare contorto, ma… >> conclude facendo spallucce.
Calogero si propone di riempirgli il bicchiere e lui acconsente. Gli porge anche il pacchetto di sigarette dal quale ne cattura una, che poi accende prendendone una lunga boccata.
<< Te la posso fare una confidenza? >> gli chiede il vecchio e Marco al suo fianco esulta, felice che sia abboccato a questo altro amo.
<< Eu Antonio nda ssupria no u vuliva rassari[6] >> dice tutto d’un fiato, soffiando via sbuffi di fumo e fiotti di saliva.
Gli confessa che era stata un’idea di Samuele quella di lasciare Antonio da solo durante la notte al vecchio convento. Lui era arrivato lassù convinto che, come sempre, lo avrebbero pestato per bene per poi abbandonarlo lì e tornare a casa. Quel pomeriggio, invece, Samuele voleva punirlo per aver osato puntare il dito contro di lui accusandolo davanti al maestro di non essere il bravo bambino che tutti dicevano. Per questo Samuele lo aveva legato mani e piedi in una delle stanze del piano superiore e aveva poi esortato Calogero ad aiutarlo a sprangare la porta. Questi si era rifiutato, cercando di farlo ragionare sul fatto che gli adulti si sarebbero accorti della sua assenza e avrebbero rischiato grosso loro due, questa volta seriamente. Samuele, però, era come impazzito e lo aveva minacciato di togliergli l’aiuto che fino a quel momento gli aveva dato e grazie al quale non solo se la stava cavando a scuola, ma stava riscuotendo l’approvazione degli adulti che non lo vedevano solo come il rozzo figlio di pescatori analfabeti.
Calogero si era visto costretto, quindi, ad aiutarlo a sprangare la porta e le grida disperate di Antonio dice di sentirle ancora nella testa. Quella notte non era riuscito a chiudere occhio pensandolo tutto solo in quel palazzo spettarle. Era uscito di casa, quindi, diretto al vecchio convento, ma quando era arrivato lo aveva trovato in mezzo al salone dell’ala ovest, le mani e i piedi liberi. Era seduto a gambe incrociate a guardare una delle porte che danno sulla terrazza e solo quando gli si era avvicinato Antonio si era reso conto della sua presenza. Lo aveva accolto con un grande sorriso, ringraziandolo, poi, per aver preso le sue difese.
<< Mi disse ca aveva passato na notte bellissima e quando ci ho chiesto se non c’aveva avuto paura lui mi disse di no e che quello è il posto più bello del mondo! >> racconta Calogero accendendo un’altra sigaretta.
<< Pensi che qualcosa si sia impossessato di Antonio quella notte? >> gli chiede Marco e lui annuisce.
E credo che Calogero con il suo tentativo di difesa quel pomeriggio si sia salvato la vita” aggiunge e in questo momento questo vecchio pervertito gli fa quasi tenerezza.
<< Questo non lo hai mai detto a Samuele? >>.
<< Ma chi fa sbarii? >> sbotta il vecchio. << Si ssapiunu chi eru dà a prima matina na mi salutaunu chiu e puru tutti l’autri cosi[7] >>.
<< E una volta a scuola è ritornato tutto come prima? >>.
<< Se, propria come prima… beh, pi poco tempo, però, picchì dopo tre mesi… Samu sparì >> sussurra il vecchio scrutando il pagliolo della sua sudicia barca.
<< E Antonio immagino che ne sarà stato sollevato >>.
<< Invece ti sbagli! >> risponde Calogero picchiandogli il ginocchio. << Fu quello che ci ha pianto più di tutti. Nessuno se lo aspettava >>.
Fox non se ne stupisce, in fondo. Antonio ha subìto aggressioni frequenti sia in famiglia che a scuola, non è mai stato preso in considerazione né difeso dagli adulti e ha vissuto per anni in silenzio una condizione di frustrazione e stress che lo ha portato a commettere il peggiore dei gesti. Una persona sensibile come lui, che ancora di più deve esserlo stata da bambino, non deve aver retto la realtà di quanto aveva commesso, una volta che la notizia della scomparsa di Samuele Mosso era stata resta pubblica, e per questo è esploso in quel pianto carico di senso di colpa.
<< E così, Liber, abbiamo concluso anche questo caso >> dice Marco, battendogli una gelida pacca sulla spalla.
Tanti sono gli interrogativi aperti, ma con quel suo strampalato racconto Calogero ha dato molte risposte a parecchie delle domande che Fox si è posto. Resta da capire cosa sia successo ad Antonio quella notte al convento. Se sia impazzito del tutto o se abbia incontrato quel tipo di spiriti che Mirco è solito rinchiudere nei suoi specchietti. Per quanto poco sappia del compito che è stato assegnato al suo assistente, non gli è difficile immaginare quanto questa seconda possibilità non sia per nulla buona per loro.
<< Hai dell’altro vino? >> gli chiede esausto, mostrandogli la bottiglia ormai vuota.
<< Sta schiscandu? Tu pezzi chi unu com a mmia ‘nchiana supra na navi e na si porta na carrettata i vinu?[8]>> dice il vecchio alzandosi con un tripudio di scricchiolii e di bestemmie. Scompare dentro la cabina e ne ritorna con altre due bottiglie scure di vetro verde.
<< Alla salute! >> gli dice porgendogliene una per poi lasciarsi cadere a sedere come un sacco di patate.
Fox accetta la bottiglia e imitandolo ne toglie il tappo di sughero con i denti per sputarlo lontano. La porta alle labbra mentre Calogero già tracanna della grossa e resta piacevolmente sorpreso dalla dolcezza di questo vinello rosso, che forse riuscirà a fargli dimenticare anche solo per un po’ tutto questo casino.
 
[1] Mirco se l’è visto buona
[2] Quel povero idiota!
[3] E’ stato sempre così fin da quando era piccolo. Pasticcione e fesso (…) non si lamenta
[4] Antonio se la merita la sua solitudine e anche tutti gli sfottò della gente! Lo diceva pure  Samuele
[5] Samu era il mio migliore amico
[6] Io lassù non ce lo volevo lasciare!
[7] Scherzi? Se avesse saputo che ero stato lì all’alba mi avrebbe tolto il saluto e anche tutto il resto
[8] Stai scherzando? Pensi che uno come me salpi senza portarsi una gran quantità di vino?
   
 
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