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Autore: Sleepesleep    28/08/2022    1 recensioni
Alexander Lightwood è un coglione, un vero idiota, in tutti i suoi 25 anni si è sempre vantato di essere quello ragionevole in famiglia, il tipico bravo ragazzo un po’ nerd che preferisce le biblioteche polverose ai pub. Lui è sempre stato così, noioso...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Magnus odiava le sorprese soprattutto quelle che arrivavano di prima mattina accompagnate dal caffè amaro, certo quello non era il caso, anzi quella volta fu una delle poche in cui una sorpresa inattesa addolcì la sua mattinata. Era accomodato pigramente su una delle sedie dal gusto dubbio nella sua cucina, in attesa che la sua vecchia macchinetta del caffè si degnasse di finire la preparazione della miracolosa bevanda. << Sei sveglio >> asserì la voce piatta di Raphael. L’altro uomo alzò con disappunto gli occhi dal suo tablet, come osava quell’idiota rovinare la sua routine mattutina? Maledetto sia il giorno in cui gli era sembrato sensato dare una copia delle sue chiavi a quel bastardo. << Ho una sorpresa per te >> riprese l’ispanico regalandogli un sorriso fin troppo splendete per i gusti di Magnus. Il moro arpionò curioso la piccola cartelletta e inizio a leggere i fogli dubbioso. Raphael gli indicò un paragrafo << Questa è la parte interessante >>. Non capiva quale fosse il problema, Maryce aveva due figli, uno dei quali il più grande lavorava per il suo studio, un certo Alexander Gideon Lightwood…Aspetta che Alec non è il diminutivo di Alexander? Raphael tirò fuori la foto di quel ragazzo << Ti presento Alexander Lightwood >> e aggiunse divertito << Non è il tuo caro Alec? >>. Magnus non recepì nessuna delle parole a lui rivolte, le sue mani disegnarono i contorni di quel volto accarezzando la foto, dannazione quel ragazzo lo aveva attratto a sé sin dal primo sguardo, quegli occhi azzurri così limpidi lo avevano stregato non appena si erano posati su di lui. Come poteva uno sconosciuto avere un tale potere su di lui? Forse il fatto che quel ragazzo rincarnava il suo tipo ideale non aiutava, occhi azzurri e capelli scuri, un abbinamento perfetto. << Alexander >> sussurrò debolmente sovrappensiero e aggiunse piano << Mi piace come suona >>…

Alec non era certo messo meglio, anche lui cercava di rimettere insieme la marea di informazioni che era riuscito a trovare in internet sul caro Signor Bane, lo scapolo più ambito di Manhattan, quell’uomo aveva un impero, era uno di quei Clienti, quelli super vip. Sua madre li definiva gli aristocratici, quelli da trattare con i guanti di velluto, peccato che Alec aveva avuto la brillante idea di scoparselo il suo cliente vip. Osservò per la millesima volta il foglio di word ancora bianco immacolato, doveva muoversi a scrivere quella relazione. Distrattamente spostò lo sguardo sull’orologio che segnava 12:50, dieci minuti lo separavano dalla pausa pranzo, aveva davvero bisogno di introdurre qualcosa nel suo stomaco, il cibo infondo è la soluzione per la maggior parte dei problemi, forse anche del suo. Lydia trafelata fece capolino nel suo ufficio, il volto pallido avvolto nello sconforto chiese << Allarme Rosso >> . La voce era affannata e in preda al panico. Alec alzò un sopracciglio confuso << Avete provato a contattare Maryce? >>. Lydia annuì veloce mentre rivelava affranta << è ad un pranzo di lavoro e non risponde >> . Alec ricordava vagamente che sua madre gli avesse accennato a quell’incontro la sera precedente. << Chi è l’avvocato che l’affianca per il caso? >>. La bionda nervosa ammise << Dovresti essere tu o almeno così ha detto il cliente >>. Alec inclinò la testa dubbioso, allarme rosso era il codice che usavano quando un cliente vip si presentava isterico al loro studio e senza appuntamento, di solito accadeva in vicinanza dell’appello o dopo la sentenza. Sbuffando sonoramente si alzò asserendo << Ci penso io, non ti preoccupare >>. Lydia gli sorrise grata debolmente prima di lasciarlo annunciandogli << Ti aspetta in Sala D >>. Alec raccolse la cartella del caso Gordween stanco, era certo che la cara Signora avesse avuto un qualche ripensamento forse sulla scelta della strategia difensiva, infondo la donna era l’unica cliente vip a cui Alec era stato affidato, certo sua madre lo affiancava ma aveva voluto che fosse il figlio ad occuparsi della maggior parte del lavoro. L’ascensore lo portò al piano delle sale riunioni, con passo sicuro attraverso i vari corridoi verso la sua metà, distrattamente si specchio il completo scuro era perfettamente disegnato su di lui, sua madre diceva sempre che la loro miglior carta da visita era il loro aspetto composto e pulito. Alec prese un profondo respiro, indosso il suo miglior sorriso professionale ed entrò << Buongiorno.. >> le parole morirono in gola appena gli occhi mare si posarono sulla figura del suo caro sconosciuto. << Giorno anche a lei, Alexander >> rispose composto Magnus beandosi della confusione e dell’imbarazzo dell’altro, quel ragazzo era davvero una delizia per gli occhi. Alec si ricompose veloce e cercando di essere professionale chiese << Signor Bane al momento mia madre non è disponibile >>. L’altro uomo inclinò la testa squadrandolo << Lo so >>. E allora perché sei qui? Questo gli avrebbe voluto chiedere il nostro povero protagonista, ma gli obblighi che aveva con lo studio legale lo costrinsero a rimanere bloccato nella sua maschera professionale quasi robotica << Se lo desidera posso occuparmene io di lei? >>. Magnus sorrise innocente e rispose pacato << Come hai fatto l’ultima volta? >>. Il respiro gli si blocco in gola, quel bastardo non aveva davvero appena citato casualmente la loro scopata, vero? Nervi saldi, nervi saldi. << Posso prendere in carico la sua richiesta per ora e poi riferirla a mia madre se vuole Signor Bane >> riformulò cercando di mantenere regolare il suo respiro, non gli avrebbe dato la possibilità di metterlo in crisi, lui era un Lightwood. << Non eri così formale quella sera, Alexander >> disse l’altro uomo abbassando la voce per enfatizzare il suo nome. Alec strinse leggermente i pugni, cercando di ignorare la leggera estasi che si stava diffondendo sotto la sua pelle, come poteva quell’uomo soltanto sussurrando il suo nome destabilizzarlo tanto? << Signor Bane la pregherei di rispondere >> ribatte ancora, la sua voce era suonata debole anche alle sue orecchie, cazzo. << Anche l’ultima volta mi hai pregato, eri deliziosamente disperato >> disse distrattamente Magnus, gli occhi verdi-dorati accarezzarono dolcemente il corpo che aveva già posseduto e che intendeva ancora toccare. Alec si irrigidì, il tocco felino di quello sguardo aumentò il suo subbuglio interiore facendo contorcere le sue budella, percepiva la frenesia avvolgergli le mani, quel tizio lo rendeva debole. << Chiamami Magnus >> sussurrò roco il cliente posando lo sguardo sulle labbra morbide socchiuse, chissà se sapevano ancora di menta e mandorla come l’ultima volta? Alec ingoiò a vuoto prima di rispondere << Magnus >>. L’asiatico sorrise mostrando i denti affilati, era quasi come un predatore che austero fissava la sua preda prima di divorarla. La porta si aprì facendo scoppiare la loro piccola bolla. << Signor Bane, scusi il ritardo >> disse sua madre sorridendo professionale. Alec percepì le spalle distendersi, la donna era arrivata in tempo, ancora qualche minuto sarebbe crollato in ginocchio per quell’uomo. << Avvocato Lightwood >> l’ammoni infastidito Magnus, quella donna aveva appena rovinato un momento perfetto. Maryce archivio quella rabbia sommessa al suo ritardo per questo riprese << Purtroppo mi trovavo con un altro cliente >> e aggiunse posando lo sguardo sul figlio che ora aveva rialzato la sua maschera da lavoro << Sono certa che mio figlio l’abbia già fatta accomodare >>. Magnus fece un leggero gesto della mano tagliando la valanga di scuse e educazione che si preannunciava, con voce incolore ammise << Ho deciso di affidarle il caso ufficialmente >>. Maryce trattenne un sorriso vittorioso e lui aggiunse consapevole di averla in pugno << Suo figlio potrebbe affiancarla, ho trovato la sua compagnia piacevole >>. Alec spalancò leggermente gli occhi, veloce si volto verso la madre per rifiutare ma la donna rispose prima << Certamente, sono certa che Alexander sia entusiasta di poterla rappresentare >>. << Sono certo che sia così, sarà un piacere lavorare con entrambi >> rispose Magnus perentorio. Alec fece scorrere gli occhi disperato tra sua madre e il suo sconosciuto, questo scenario era così assurdo che non lo aveva mai neppure pensato, era fottuto ed era tutta colpa di quell’uomo ancora una volta.
   
 
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